Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

Giovedì, 09 Febbraio 2017 06:37

IL SUCCO DI CAROTA PUO' ESSERE NOCIVO.

09-02-2017

I benefìci per la salute delle carote sono noti ma si è scoperto che queste devono essere consumate con una certa moderazione. Particolare attenzione deve essere rivolta al succo di carota. Gli esperti, dopo un recente studio, sostengono che un consumo eccessivo di puro succo di carote fa aumentare il carico sul pancreas. Pertanto, coloro che sono soggetti a pancreatite, dovrebbero astenersi dal bere il succo naturale di carota o mangiare le carote raramente e in quantità molto limitata. Inoltre, consumando molto succo di carota, è possibile l’insorgenza di un altro effetto inatteso, cioè l’ingiallimento della pelle e della pigmentazione, per effetto dell’alto contenuto di beta-carotene nelle carote. Quindi, è consigliabile bere succo di carota miscelato con succhi naturali di altra frutta. Una delle considerazioni che dobbiamo sempre tener presente è che tutto può essere una medicina e tutto può essere un veleno, questo dipende principalmente dalla quantità che si assume.

Giovedì, 09 Febbraio 2017 06:32

INFANZIA E ALLERGIE.

09-04-2014

Un recente convegno internazionale di immunologi si è nuovamente interrogato sul perchè della netta crescita delle allergie in Occidente. Accanto alle risposte note (aumento delle vaccinazioni, riduzione del contatto con alcuni virus), sono emersi altri due fattori: la vaccinazione per la pertosse nei primi due anni di vita e l'uso massiccio di antibiotici sempre nella primissima infanzia. Entrambi squilibrerebbero il sistema immunitario dei bambini predisponendoli a future allergie.

08-02-2017

Il consumo di uva due volte al giorno per sei mesi protegge contro il calo metabolico significativo nelle aree del cervello correlate alla malattia di Alzheimer, secondo uno studio su persone con declino precoce della memoria. La bassa attività metabolica in queste aree del cervello è un segno distintivo dello stadio precoce della malattia di Alzheimer. I risultati dello studio hanno dimostrato che una dieta arricchita con l’uva, protegge contro il declino dell’attività metabolica. Inoltre, coloro che hanno consumato una dieta arricchita con l’uva, hanno dimostrato un aumento del metabolismo in altre aree del cervello correlate con il miglioramento dell’attenzione e prestazioni della memoria di lavoro, rispetto alle persone che non hanno consumato l’uva. I risultati dello studio randomizzato e controllato, condotto dall’University of California, Los Angeles, sono stati recentemente pubblicati in Experimental Gerontology. ”I risultati dello studio suggeriscono che l’assunzione regolare di uva può fornire un effetto protettivo contro il declino precoce associata alla malattia di Alzheimer”, ha detto il Dr. Daniel H. Silverman, autore principale dello studio. “Questo studio pilota contribuisce alla crescente evidenza che supporta il ruolo benefico dell’uva sia neurologico che sulla salute cardiovascolare, tuttavia studi clinici più grandi sono necessari per confermare gli effetti da noi osservati”.
Nello studio, i soggetti con declino precoce della memoria sono stati selezionati in modo casuale a ricevere polvere d’uva equivalente a solo 2 tazze e ¼ di uva al giorno o placebo, senza polifenoli. La performance cognitiva è stata misurata al basale e 6 mesi più tardi. I cambiamenti nel metabolismo del cervello, valutati da scansioni PET, sono stati misurati al basale e 6 mesi più tardi. Le scansioni PET forniscono un prezioso valore predittivo e diagnostico nella valutazione dei pazienti con sintomi di demenza. I risultati dello studio hanno dimostrato che il consumo di uva conserva l’attività metabolica sana nelle regioni del cervello che sono colpite dalle prime fasi della malattia di Alzheimer e in cui il declino metabolico prende piede. I soggetti che non hanno consumato l’uva hanno mostrato una significativa diminuzione del metabolismo in queste regioni critiche. Inoltre, coloro che hanno consumato diete arricchite di uva hanno mostrato cambiamenti positivi nel metabolismo cerebrale in regioni correlate ai miglioramenti nella conoscenza e prestazioni della memoria di lavoro. I polifenoli presenti nell’uva, contribuiscono a promuovere l’attività antiossidante e antinfiammatoria. La ricerca suggerisce che l’uva può contribuire a sostenere la salute del cervello, lavorando in diversi modi: riducendo lo stress ossidativo e promuovendo un sano flusso di sangue nel cervello che aiuta a mantenere stabili i livelli di una sostanza chimica cerebrale chiave che promuove la memoria. La malattia di Alzheimer è una malattia del cervello che si traduce in un lento declino della memoria e capacità cognitive. Attualmente 5,4 milioni di americani vivono con la malattia di Alzheimer e il numero continua a crescere. La causa della malattia di Alzheimer non è ancora del tutto chiaro, ma si pensa che possa essere una combinazione di fattori genetici, ambientali e di stile di vita.

 

https://www.eurekalert.org/pub_releases/2017-02/ral-psh020317.php

Mercoledì, 08 Febbraio 2017 11:10

REAZIONI AVVERSE DOPO VACCINAZIONE CON GARDASIL.

08-02-2017

Judicial Watch, un’associazione di interesse pubblico, ha ottenuto dall'FDA (Food and Drug Administration) la possibilità di visionare gli effetti indesiderati correlati al vaccino contro il papillomavirus umano (HPV), Gardasil. Il sistema di farmaco-sorveglianza post-marketing sui vaccini VAERS (Vaccine Adverse Event Reporting System) degli Stati Uniti, annoverava 1.637 reazioni avverse digitando la sigla HPV4, che corrisponde alla vaccinazione con Gardasil, un vaccino quadrivalente. Di queste reazioni, 371 sono definite gravi. Delle 42 donne che hanno ricevuto Gardasil mentre erano incinte, 18 sono andate incontro a reazioni avverse, che variavano tra l'aborto spontaneo ed i danni fetali. La paralisi, la paralisi di Bell (paralisi facciale), la sindrome di Guillain Barre e le convulsioni sono alcuni dei gravi eventi avversi neurologici associati alla vaccinazione con Gardasil. Nel database sono segnalati anche 3 casi di 3 persone morte dopo aver ricevuto il vaccino. Una ragazza è morta per trombosi 3 ore dopo aver assunto Gardasil. Due ragazze di 12 e 19 anni sono morte per problemi cardiaci e/o per trombosi. Secondo l'FDA queste morti non sarebbero correlate al vaccino. Riguardo ai 1.637 effetti indesiderati riportati da Judicial Watch, l'FDA ritiene che siano in linea con i quasi 3 milioni di persone vaccinate negli Stati Uniti con Gardasil. Nonostante la rassicurazione dell'FDA rimangono dubbi sulla sicurezza del Gardasil. Descrizione di 20 casi dopo vaccinazione con Gardasil, scelti con modalità random, presenti nel VAERS:

- CASO 1 definito grave: ragazza di 14 anni che immediatamente dopo somministrazione di Gardasil ha avvertito un dolore intenso al sito di iniezione. E' caduta ed ha perso i sensi per 10-15 secondi. La ragazza, che ha manifestato cefalea, visione offuscata, è stata inviata al Dipartimento d'Emergenza. L'esame neurologico è risultato normale. I medici hanno diagnosticato disidratazione e sincope vasovagale secondaria al dolore prodotto dall'iniezione al sito di somministrazione.

- CASO 2 definito grave: una ragazza di 18 anni con nessuna storia di allergie è stata vaccinata con Gardasil. Il giorno dopo ha manifestato rash ed orticaria, non al sito di iniezione. Quando si è presentata al proprio medico curante presentava orticaria in tutto il corpo. E' stata trattata con Benadryl (Difenidramina), un antistaminico per os, e sottoposta a trattamento con Metilprednisolone.

- CASO 3 definito grave, minacciante la vita: una ragazza di 17 anni dopo essere stata vaccinata con Gardasil ha presentato intorpidimento e formicolio ai piedi e alle mani, che sono persistiti e peggiorati. Dopo 25 giorni dalla vaccinazione la ragazza ha manifestato una grave forma di debolezza. E' stata ricoverata e gli è stata diagnosticata la sindrome di Guillain-Barrè. E' stata trattata con Immunoglobulina. La ragazza sta lentamente migliorando, ma soffre sempre di debolezza.

- CASO 4 definito grave: una ragazza di 15 anni, che era stata precedentemente vaccinata per l'epatite A e vaccinata con vaccino meningococcico A CYW, dopo essere stata vaccinata con Gardasil, ha presentato convulsione in forma lieve. Inoltre ha avvertito un forte dolore al sito di iniezione. La ragazza è stata ricoverata per 1 giorno.

- CASO 5 definito grave: una ragazza di 17 anni affetta da asma, è stata vaccinata con Gardasil. Il giorno successivo alla vaccinazione ha presentato pollice di aspetto edematoso, e le palme della mano sono diventate rosse e calde. La ragazza ha poi avvertito senso di oppressione a livello toracico. Alla ragazza è stato somministrato immediatamente una dose massiccia di Cetirizina (Zyrtec; in Italia: Zirtec), un antistaminico, ed Acetaminofene (Paracetamolo).

- CASO 6 definito grave: una ragazza di 17 anni che presentava allergia alle sulfonamidi, è stata vaccinata con Gardasil. Cinque giorni dopo la vaccinazione la ragazza ha presentato ingrossamento dei linfonodi a livello della clavicola, con problemi di movimento del braccio. Alla ragazza è stato consigliato l'intervento chirurgico per l'asportazione dei linfonodi.

- CASO 7 definito grave: una ragazza di 18 anni affetta da asma e sindrome dell'ovaio policistico, è stata vaccinata con Gardasil. La ragazza stava assumendo contemporaneamente Bupropione (Wellbutin XL), Litio e Risperidone (Risperdal). Alla sera dello stesso giorno della vaccinazione la ragazza ha sviluppato gonfiore del braccio sinistro e difficoltà respiratorie. Il giorno successivo la ragazza ha sviluppato gonfiore al volto.

- CASO 8 definito grave: una ragazza di 15 anni, affetta da asma, allergia alle arachidi ed una storia di anafilassi, è stata vaccinata con Gardasil. Dopo alcune ore la ragazza ha presentato una reazione anafilattica. Alla ragazza è stato somministrato immediatamente EpiPen (autoiniettore di Adrenalina), ed è stata trasportata al Dipartimento di Emergenza.

- CASO 9 definito grave: una ragazza di 18 anni è stata vaccinata con Gardasil. Dopo circa un'ora la ragazza ha avvertito brevità del respiro e stato febbrile. La paziente è stata subito ricoverata presso il Dipartimento d'Emergenza e sottoposta a terapia.

- CASO 10 definito grave, con disabilità permanente: una donna di 24 anni è stata vaccinata con Gardasil. Alcune ore più tardi la donna ha manifestato gonfiore agli occhi e prurito. E' stata trattata con Benadryl, un antistaminico, ed è stata mandata a casa. Successivamente è comparsa visione offuscata.

- CASO 11 definito grave: una ragazza di 16 anni, che era stata vaccinata con Gardasil, ha sviluppato debolezza alle estremità inferiori ed è stata ricoverata con diagnosi di sindrome di Guillain-Barrè in forma lieve. Dopo trattamento con Gammaglobuline, la ragazza ha recuperato in modo quasi completo, ma è perdurato l'intorpidimento alle estremità degli arti.

- CASO 12 definito grave, con disabilità permanente: una ragazza di 15 anni con una storia di ipersensibilità agli allergeni, è stata vaccinata con Gardasil. La ragazza stava assumendo Ortho Tri-Cyclen LO, una pillola contraccettiva a base di Etinil Estradiolo e Norgestimato. La ragazza ha sviluppato prurito ed orticaria alle gambe e alle braccia.

- CASO 13 definito grave, minacciante la vita: una donna di 25 anni che aveva iniziato ad assumere Nitrofurantoina per un’infezione del tratto urinario qualche giorno prima della vaccinazione con Gardasil, ha manifestato orticaria. La donna è stata trattata con Metilprednisolone (Medrol). Venti giorni dopo, la donna ha presentato gonfiore della lingua e restringimento laringeo. Alla donna è stata somministrata immediatamente Epinefrina (EpiPen).

- CASO 14 definito grave: una ragazza di 15 anni affetta da diabete di tipo 1 ed in terapia con Insulina, è stata vaccinata con Gardasil. Il giorno dopo la vaccinazione la ragazza è andata incontro a crisi di grande male ed è stata ricoverata per 3 giorni in ospedale.

- CASO 15 definito grave: una donna di 20 anni dopo 2 ore che era stata vaccinata con Gardasil ha presentato vomito e dolore addominale, con successivo peggioramento tale da impedirle di stare supina. E' stata ricoverata in ospedale e sottoposta ad appendicectomia.

- CASO 16 definito grave, minacciante la vita: una ragazza di 13 anni è stata ricoverata in ospedale con debolezza agli arti sia superiori che inferiori. La ragazza era stata vaccinata con Gardasil. Alla ragazza è stata diagnosticata una forma grave della sindrome di Guillan-Barrè, ed infezioni delle vie respiratorie. Per il presentarsi di insufficienza respiratoria è stata sottoposta a ventilazione meccanica, e a tracheostomia con intubazione. Ha sviluppato dolore neuropatico ed ipertensione.

- CASO 17 definito grave, minacciante la vita: una ragazza di 13 anni è stata vaccinata con Gardasil, con successiva presentazione di intorpidimento e formicolio ai piedi, che si è poi esteso alle mani. Ha presentato difficoltà a camminare, per la mancanza di sensibilità ai suoi piedi. Alla ragazza è stata diagnosticata la sindrome di Guillain-Barrè.

- CASO 18 definito grave: una ragazza di 12 anni affetta da emicrania, è stata arruolata in uno studio clinico ed ha ricevuto le 3 dosi del vaccino per il papillomavirus, Gardasil. Tre mesi dopo l'ultima dose di vaccino, la ragazza ha presentato difficoltà a camminare ed è stata ricoverata in ospedale. La debolezza muscolare sofferta dalla ragazza è stata ritenuta essere correlata alla vaccinazione con Gardasil.

- CASO 19 definito grave, con disabilità permanente: una donna di 19 anni è stata vaccinata con Gardasil. La donna stava assumendo un antistaminico, Zyrtec (Cetirizina), e contraccettivi ormonali per os. La donna, subito dopo la vaccinazione, ha sviluppato un rash nel braccio in cui è stata eseguita la vaccinazione. Inoltre, la donna ha accusato una forte mialgia sia agli arti superiori che agli arti inferiori, e la sua mano si è scolorita. Un esame ha rivelato un’infezione streptococcica, e la donna è stata trattata con antibiotici. E' stata evidenziata un'elevata conta leucocitaria.

- CASO 20 definito grave, con disabilità permanente: una donna di 18 anni senza storia di allergie, è stata vaccinata con Gardasil (una sola dose), e dopo aver manifestato rash maculopapuloso bilaterale alle estremità inferiori, gonfiore bilaterale agli arti inferiori con la gamba destra di dimensioni maggiori rispetto alla gamba sinistra, dolore muscolare intenso, particolarmente sotto le ginocchia, con difficoltà a camminare, è stata ricoverata in ospedale. Alla dimissione la donna era in terapia con Percocet (Ossicodone ed Acetaminofene), e Prednisolone.

 

http://www.judicialwatch.org/archive/2007/GardasilVAERSReports.pdf

Mercoledì, 08 Febbraio 2017 11:08

CARBOIDRATI, TIAMINA E DISTURBI CARDIACI.

08-02-2017

La relazione tra un alto consumo di carboidrati e un alto tasso di malattie cardiache è sempre più evidente. I carboidrati responsabili dell’aumento di malattie cardiache sono quelli che contengono calorie vuote dello zucchero raffinato e dei cereali raffinati. La tiamina, sensibilmente carente nei pazienti con disturbi cardiaci, è una vittima certa del contenuto eccessivo di zucchero nell’organismo. E’ possibile che una dieta povera di tiamina e ricca di carboidrati raffinati porti a disturbi di tipo cardiaco. Il dottor Cheraskin fece un’indagine sul consumo di tiamina e di carboidrati in relazione con i disturbi cardiaci. Prese 74 soggetti e li divise in due sottogruppi uguali secondo il consumo di tiamina. I soggetti furono quindi distinti in gruppi, secondo il consumo di carboidrati elaborati e non. Quando tutti questi gruppi furono messi a confronto, risultò che i soggetti con il più alto numero di disturbi cardiaci avevano anche il maggior consumo di carboidrati elaborati e il minor consumo di tiamina. Il dottor Cheraskin commentava: “va sottolineato che le interrelazioni qui osservate non provano, di per se stesse, una relazione causa-effetto. Tuttavia, è degno di nota il fatto che questi dati sono coerenti con altri rapporti che indicano una relazione tra il consumo dei carboidrati e le malattie cardiache.

08-02-2017

ANTINFIAMMATORI

Sono i comuni analgesici, i farmaci che più di frequente teniamo nell'armadietto di casa. Questi farmaci non vanno presi con il latte: il calcio, stimolando la produzione di gastrina (un ormone gastrointestinale), ostacola l'assorbimento dei principi attivi, rendendo nulla o quasi l'azione analgesica. Inoltre, gli antinfiammatori non vanno mai combinati con gli antiacidi, perchè abbassando il pH dello stomaco, vanno ad annullare quelle condizioni di acidità che consentono il perfetto assorbimento dei medicinali. Se è proprio necessario assumerli contemporaneamente, antinfiammatori e antiacidi vanno allora presi a una distanza di almeno tre ore gli uni dagli altri.

Erbe da non associare: artiglio del diavolo, salice, genziana, tarassaco e aglio. Perchè tutte queste piante aumentano l'azione irritante dei farmaci sulle pareti dello stomaco.

PILLOLA ANTICONCEZIONALE

Se non volete che la pillola "faccia scherzi", attente agli antibiotici (in particolare alla rifampicina) e ai cortisonici: già dopo due-tre giorni dall'inizio di una cura antibiotica o cortisonica, la pillola diventa meno sicura. Nel caso, è allora opportuno affiancare un altro contraccettivo (per esempio il preservativo) per la durata della terapia farmacologica. Riguardo ai cortisonici, bisogna considerare che la pillola può aumentare i loro indesiderati effetti collaterali, come la comparsa di ipertensione oppure una maggiore predisposizione alle infezioni in seguito all'indebolimento del sistema immunitario. Inoltre, può annullare l'azione antinfarto degli anticoagulanti.

Quanto alle erbe, la pillola non va associata all'iperico, che può ridurne l'efficacia.

ANSIOLITICI

Per evitare effetti indesiderati, non bisogna assumerli con un bicchiere di succo di pompelmo: diversi studi hanno infatti dimostrato che i flavonoidi contenuti in questo frutto alterano l'azione di molti farmaci, impedendo che l'organismo li metabolizzi in tempi normali. Conseguenza? Un'azione più potente e prolungata nel tempo,che come tale finisce per "stordire" il soggetto. Anche il caffè e gli alcolici sono sconsigliati. Se combinati con gli antinfiammatori, o peggio ancora, con gli antistaminici, c'è il rischio che procurino una sonnolenza così marcata da andare a scapito della concentrazione e quindi della sicurezza (specie se si deve stare al volante).

Erbe da non associare: escoltzia, valeriana e biancospino, perchè potenziano gli effetti dei farmaci, quindi anche i loro effetti collaterali: sonnolenza, vertigini, calo dell'attenzione.

ANTIBIOTICI

I loro "nemici" sono il latte e i suoi derivati (yogurt, burro ecc.) perchè capaci di limitare l'assorbimento di questi farmaci da parte dell'organismo. Un avvertimento che vale ancora di più se si stanno assumendo antibiotici a base di tetracicline o di azitromicina. Sempre da evitare gli alcolici, perchè fanno metabolizzare più rapidamente dall'organismo gli antibiotici, rendendoli così meno efficaci. Mentre vanno limitati al minimo spinaci, lenticchie e carni rosse: contengono infatti molto ferro, capace di ridurre l'azione terapeutica di questi farmaci. Gli antibiotici non vanno mescolati con gli antiacidi perchè rischiano di diventare inefficaci. Alluminio, calcio o magnesio (presenti negli antiacidi) riducono l'azione antibiotica. Al contrario, l'antibiotico può ridurre gli effetti della pillola.

Erbe da non associare: iperico, perchè modifica il metabolismo degli antibiotici, riducendone l'efficacia.

ANTICOAGULANTI

I pazienti che assumono warfarina dovrebbero nel corso della terapia evitare l'assunzione di verdure a foglia verde come lattuga e spinaci, perchè ricche in vitamina K, che ha un'azione procoagulante, contraria dunque a quella di questo farmaco. Anche l'alcol va accuratamente evitato da chi è in cura con anticoagulanti. I farmaci anticoagulanti non vanno presi con la pillola anticoncenzionale perchè quest'ulltima può annullare l'azione antinfarto.

Erbe da non associare: iperico, perchè riduce l'effetto dei farmaci; ginkgo biloba, aglio e salice perchè aumentano il rischio di emorragie.

PRIMA DI INGOIARE L'ASPIRINA...

Alle prime lineette di febbre, eccoci subito a ingoiare un'aspirina o una tachipirina. Un gesto quasi automatico, che può però rivelarsi controproducente: l'acido acetilsalicilico, per esempio, non va mai assunto insieme ad antipertensivi come gli ace-inibitori e i beta-bloccanti, e a un antigotta come il sulfinpirazone, perchè ne riduce l'efficacia. Mentre va evitato con antidepressivi triciclici, altri FANS, furosemide (un diuretico), digitalici e metotrexato (antitumorale), perchè ne può aumentare gli effetti collaterali. Inoltre, vanno evitati alti dosaggi di acido acetilsalicilico da chi assume insulina o ipoglicemizzanti orali per il diabete, perchè c'è il rischio di un brusco calo della glicemia. Da parte sua, il paracetamolo non va preso insieme a beta-bloccanti, diazepam (benzodiazepina) e metoclopramide (antiemetico), perchè ne riduce l'effetto. Mentre viene a sua volta danneggiato dalla pillola anticoncenzionale o del già citato sulfinpirazone.

ANTIDEPRESSIVI

Se si assumono questi farmaci, andrebbe impostata una dieta ad hoc, che escluda - oltre agli alcolici (soprattutto il vino rosso) - i formaggi stagionati, i broccoletti, le fave e le aringhe salate: tutti alimenti ricchi di tiramina, sostanza che può alterare l'azione di questi farmaci, facendo passare il soggetto da stati di euforia ad altri di profondo sconforto. Inoltre, l'interazione tra la tiramina e i principi attivi degli antidepressivi può far andare incontro a improvvisi rialzi della pressione arteriosa. Assolutamente da evitare il mix tra antidepressivi e ansiolitici: gli uni annullano infatti l'azione degli altri, con la possibilità di avere il peggioramento dello stato psichico così come pericolose allucinazioni.

Erbe da non associare: yohimbina e segale perchè potenziano gli effetti collaterali dei farmaci (vertigini, tremori, agitazione, ipertensione). L'iperico, pur non avendo particolari interazioni con questi farmaci, va preso sotto controllo di un esperto.

DIGITALICI

Estratti dalle foglie di piante appartenenti alla famiglia della digitale e prescritti per trattare vari disturbi cardiaci, pretendono però l'esclusione dalla dieta (o comunque un consumo ampiamente moderato) di sale, salumi e formaggi stagionati: tutti cibi che ne riducono l'effetto terapeutico. Si invece agli alimenti ricchi di potassio, minerale indispensabile all'organismo per contrastare gli effetti tossici della digitale: spazio, dunque, a patate, pomodori, banane e pompelmo.

Erbe da non associare: biancospino, perchè aumenta l'efficacia dei farmaci e quindi anche il rischio di effetti collaterali.

LASSATIVI

Non ci sono particolari indicazioni per quanto riguarda gli alimenti. Non andrebbero mai assunti lassativi se si sta seguendo una qualsiasi terapia farmacologica. Oppure, se proprio è necessario prenderli, il lassativo va assunto a una distanza di almeno 4-5 ore dall'altro farmaco.

Erbe da non associare: cascara, senna, frangola, perchè, come tutti gli altri lassativi vegetali, possono provocare diarrea e coliche addominali.

Martedì, 07 Febbraio 2017 09:17

ARANCE E PEPERONI CONTRO IL CANCRO AL POLMONE.

07-02-2017

Il tumore del polmone può essere scongiurato grazie al consumo di arance, mandarini, zucca e peperoni rossi. All'interno di questi alimenti, infatti, esiste un pigmento, la beta-criptoxantina, in grado di ridurre la crescita tumorale della neoplasia polmonare. Lo studio, pubblicato su Cancer Prevention Research, è firmato da Xiang-Dong Wang, che spiega: «Per chi è a maggior rischio di esposizione al fumo di tabacco, i nostri risultati forniscono la prova sperimentale che mangiare cibi ad alto contenuto di carotenoidi può avere un effetto benefico sul rischio di cancro ai polmoni». La dose più efficace è pari al consumo di un peperone o di due mandarini. I risultati positivi sono stati confermati da test su cellule tumorali del polmone. 
La causa principale del tumore polmonare è, come noto, il fumo, in particolare la nicotina. Una volta inalata, la nicotina si lega ai recettori presenti sulla superficie dei polmoni, chiamati alfa7-nAChR, favorendo la proliferazione cellulare legata alla crescita tumorale. Gli scienziati della Tufts University hanno iniettato ogni giorno a due gruppi di topi un agente cancerogeno derivato dalla nicotina. Uno dei due gruppi ha assunto anche una dose giornaliera di beta-criptoxantina. È emerso che i topi che hanno ricevuto il carotenoide contenuto negli alimenti mostravano una riduzione variabile dal 52 al 63 per cento della crescita del tumore del polmone rispetto ai ratti del primo gruppo. Una scoperta che potrebbe aprire nuove strade per la messa a punto di terapie innovative per questo tipo di neoplasia.

 

http://cancerpreventionresearch.aacrjournals.org/content/early/2016/10/19/1940-6207.CAPR-16-0161

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27623933

Martedì, 07 Febbraio 2017 09:14

I 10 ANTINFIAMMATORI NATURALI.

07-02-2017

I farmaci non sono l’unica soluzione per combattere il dolore: anche il cibo può aiutare a contrastarlo. Infatti alcuni alimenti stimolano la capacità dell’organismo di regolare il processo alla base del dolore stesso, l’infiammazione. Qui di seguito la “top 10” di alimenti antinfiammatori efficaci:

1. CANNELLA: Oltre a ridurre l’infiammazione, combatte le infezioni batteriche, contribuisce a controllare i livelli di zuccheri nel sangue e aumenta le funzioni cerebrali. Può essere aggiunta allo yogurt, ai cereali, alle bevande vegetali o a un frappè.

2. ZENZERO: Contiene i cosiddetti gingeroli, molecole antinfiammatorie che possono alleviare i dolori alle articolazioni e stimolare il sistema immunitario. E’ possibile preparare un infuso immergendo due fettine di zenzero in acqua calda.

3. CIPOLLA: I suoi principi attivi, responsabili del tipico odore pungente, inibiscono anche l’infiammazione. Aglio, porri ed erba cipollina hanno gli stessi effetti positivi. Utilizzarli è molto semplice: basta aggiungerli a sughi, zuppe e ai cibi cotti in padella.

4. AMARENE: Oltre ad essere un vero e proprio concentrato di antiossidanti, contengono composti antinfiammatori che contrastano i dolori dell’artrite e della gotta e riducono quelli di cui possono soffrire muscoli e articolazioni dopo l’esercizio. Da bere come succo alla mattina o da mangiare, essiccate, come snack.

5. NOCI: Sono ricche di omega-3, acidi grassi dall’azione antinfiammatoria. Possono essere aggiunte allo yogurt o sgranocchiate tali e quali.

6. CURCUMA: Contiene curcumina, molecola in grado di alleviare il dolore cronico. E’ contenuta nel curry e può essere utilizzata per aromatizzare diversi piatti.

7. ANANAS: Al suo interno è presente la bromelina, un enzima utilizzato per trattare distorsioni e strappi muscolari. Se non si vuole mangiare il semplice frutto, può essere aggiunto a frappè e insalate.

8. SEMI DI LINO: Come le noci, contengono omega-3. Pestandoli è possibile ottenerne un olio da aggiungere all’insalata o allo yogurt. Altra importante fonte di omega-3 sono i pesci grassi, come il salmone, il tonno e lo sgombro.

9. CAROTE: I famosi carotenoidi non proteggono solo dai radicali liberi, ma anche dall’infiammazione. Le carote sono un buon contorno per qualsiasi portata. In alternativa, i suoi principi attivi possono essere assunti mangiando albicocche, pomodori, patate dolci e zucca.

10. ORTAGGI A FOGLIA VERDE: Sono ricchi di flavonoidi, che riducono l’infiammazione cerebrale. Largo, quindi, a spinaci, cavolo e tè verde.

Martedì, 07 Febbraio 2017 09:09

SIAMO TUTTI AVVELENATI.

07-02-2017

Stiamo morendo avvelenati. Batteri intestinali, tossine ambientali, additivi alimentari e processi metabolici incompleti introducono nel nostro corpo veleni che consumano energia e ci rendono più suscettibili alle malattie o addirittura le provocano. Quasi tutti i metodi di guarigione naturali, soprattutto la medicina ayurvedica indiana e quella naturopatica, attribuiscono alle tossine un ruolo chiave nell'insorgenza delle malattie. Persino la medicina convenzionale sta finalmente cominciando a rendersi conto del problema e ha coniato il termine "xenobiotico" per indicare le sostanze tossiche che l'organismo assorbe dall'ambiente. Per quanto il concetto di "tossicità" possa sembrare antiquato o poco scientifico, un gran numero di ricerche ne ha dimostrato la validità. La presenza nel corpo umano di vari tipi di sostanze chimiche tossiche, metalli pesanti, metaboliti degradati solo in parte, tossine batteriche e componenti della parete cellulare dei batteri è ormai chiaramente correlata con malattie e sindromi specifiche. Queste tossine rappresentano un grave pericolo per la salute. I segni della tossicità si manifestano a livello locale nell'intestino e nel fegato e, in maniera sistemica, in tutto il corpo. Nell'intestino la forma di tossicità più comune è la disbiosi intestinale, cioè la presenza di quantità eccessive di batteri che producono tossine e di quantità insufficienti di normali batteri benefici. Generalmente la disbiosi intestinale è provocata dall'uso di antibiotici ad ampio spettro, dall'ingestione di alimenti contaminati, dal fatto di non essere stati allattati al seno e/o di seguire una dieta a basso contenuto di fibre. Gli effetti tossici della disbiosi intestinale sono molto vari e vanno dalla stanchezza cronica alle malattie autoimmuni. L'altro organo importante interessato dai fenomeni di tossicità è il fegato, che ha la funzione di neutralizzare le tossine provenienti dal sangue o dall'intestino scomponendole o trasformandole chimicamente in forme meno nocive, che vengono poi più facilmente eliminate dai reni. L'ambiente in cui viviamo sovraccarica gravemente il fegato, con conseguente aumento della quantità di tossine che circolano nel sangue e danneggiano gli apparati corporei. Quando è intossicato, il fegato manda segnali di allarme che si manifestano sotto forma di acne, cefalee croniche, malattie infiammatorie e autoimmuni e stanchezza cronica.
I danni di natura chimica sono insidiosi e cumulativi. Quando il sistema di disintossicazione è sovraccarico, i metaboliti tossici si accumulano e diventiamo a mano a mano più sensibili ad altre sostanze, alcune delle quali normalmente non sono tossiche. L'accumulo di tossine può sovvertire i normali processi metabolici. L'approccio della medicina convenzionale basato sull'uso di farmaci per alleviare i sintomi non solo non elimina la causa profonda della malattia, ma complica il problema introducendo nel corpo altre tossine. L'introduzione in un sistema di disintossicazione già sovraccarico di farmaci, che a loro volta devono essere denaturati, aumenta la tossicità sistemica e può addirittura aumentare la sensibilità individuale alle sostanze chimiche. Tutti hanno bisogno di un sistema di disintossicazione efficiente, anche coloro che si nutrono di cibi naturali e integrali, perchè persino la frutta e la verdura più sane contengono tossine chimiche. Anche la cottura (soprattutto la frittura) determina la produzione di sostanze tossiche che il corpo deve poi neutralizzare. Se gli organi preposti alla disintossicazione sono sovraccarichi o non funzionano bene per mancanza di nutrienti indispensabili, si crea una situazione di tossicità. Fortunatamente abbiamo ottimi enzimi che il corpo, non appena ha bisogno di difendersi, produce in quantità più abbondante del solito. Sfortunatamente, però, occorre un pò di tempo perchè il fegato li sintetizzi e il primo impatto con una tossina è quindi il peggiore.

Lunedì, 06 Febbraio 2017 06:13

GLI 8 FARMACI PIU’ PERICOLOSI DEL PIANETA.

06-02-2017

“È ora di prendere la medicina, amore.” “Ma mamma, mi fa sentire strano e molto male e non mi fa stare meglio”. “Beh, è quello che ha prescritto il dottore, quindi dobbiamo prenderla”. Ti hanno mai detto di ascoltare la tua pancia? C’è una ragione per questo. In realtà, più di una. Molti farmaci “occidentali” sono prodotti in laboratorio utilizzando sostanze chimiche, sono altamente sperimentali e, peggio ancora, non sono mai testati sugli esseri umani, se non nel momento stesso in cui vengono loro prescritti, applicati o iniettati. Gli umani sono gli ultimi porcellini d’India, mentre Big Pharma intasca trilioni in profitti.

COME SI E’ ARRIVATI A QUESTO?

La risposta è semplice: dopo la Seconda Guerra Mondiale, gli scienziati nazisti appena usciti di prigione furono assunti a lavorare su prodotti farmaceutici, vaccini, chemioterapia e additivi chimici alimentari, al fine di alimentare il più insidioso business del pianeta - la medicina allopatica. E non è una teoria complottista. L’orrore dell’Olocausto in Germania è stato portato avanti, su scala ridotta, negli Stati Uniti, per denaro. Pensateci. Non esiste alcuna altra ragione per la quale le aziende farmaceutiche statunitensi dovessero impiegare assassini di massa condannati per occupare le posizioni più alte in Bayer, BASF e Hoechst. Fritz ter Meer, condannato per omicidio di massa, ha scontato solo 5 anni in prigione, dopo i quali è comodamente diventato il presidente del consiglio di sorveglianza della Bayer (sì, quella Bayer che fabbrica i medicinali per bambini nonché la famosa aspirina). Carl Wurster della BASF contribuì a creare il gas Zyklon-B, il potente pesticida utilizzato per giustiziare milioni di ebrei - questo mostro è andato a lavorare sulla chemioterapia, la più grande truffa medica del secolo. Kurt Blome, che partecipò all’uccisione di ebrei tramite “macabri esperimenti,” fu reclutato nel 1951 dalla divisione chimica dell’esercito USA per lavorare sulla guerra chimica. Capite? In altre parole, i malefici semi di Big Pharma, che la FDA chiama medicina, sono stati piantati inizialmente negli Stati Uniti 65 anni fa. Molti degli “scienziati pazzi” che torturarono esseri umani innocenti durante l’Olocausto sono stati impiegati e promossi dai presidenti americani per spingere con forza la cosiddetta “medicina occidentale”, il cui scopo ultimo è la creazione di malattia e la cura dei suoi sintomi per profitto.

Ascoltate bene, amici, perché questi sono gli 8 farmaci più pericolosi sul pianeta Terra. Si chiama “Guerra contro i deboli”.

GUERRA CONTRO I DEBOLI

1. SSRI (Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina): altamente sperimentali, nessuna prova di sicurezza o efficacia, possono bloccare completamente la serotonina portando a pensieri suicidi e persino ad atti omicidi e suicidi orrendi.

2. Vaccino MPR (morbillo, parotite, rosolia): associato ad autismo e ad altri disordini del sistema nervoso centrale e ad una miriade di problemi di salute. Quando il virus vivo del morbillo entra nel corpo, il sistema immunitario è seriamente compromesso, ed altri adiuvanti chimici ed ingredienti geneticamente modificati attaccano l’organismo del bambino causando esiti permanenti e talvolta fatali.

3. Vaccino antinfluenzale: contiene fino a 50.000 parti per miliardo (ppb) di mercurio, oltre a formaldeide, glutammato monosodico (MSG) e alluminio. Può causare interruzioni di gravidanza e aborti spontanei.

4. Antibiotici: distruggono la flora batterica intestinale benefica e quindi indeboliscono gravemente il sistema immunitario. I medici prescrivono antibiotici impropriamente per le infezioni virali peggiorando ulteriormente la situazione!

5. Vaccino anti-HPV (papillomavirus umano): noto per mandare le ragazzine in shock anafilattico e coma. Migliaia di famiglie hanno citato in giudizio i produttori per milioni di dollari per danni alla salute cronici e permanenti.

6. Chemioterapia: devasta il sistema immunitario e spesso porta allo sviluppo di nuovi tumori, specialmente del sangue. Gli scienziati nazisti sapevano negli anni ’50 che la chemioterapia fa regredire solo temporaneamente il cancro, per ripresentarsi con maggior forza in altre parti del corpo! (Anche qui, la medicina occidentale definisce questo un successo).

7. Vaccino antirotavirus “RotaTeq”: il vaccino (orale) estremamente nocivo contiene ceppi virali vivi (G1, G2, G3, G4 e P1), insieme all’altamente tossico polisorbato 80 e siero bovino fetale. Contiene inoltre frammenti di circovirus porcino - un virus che infetta i maiali.

8. Vaccino antipolio (orale e iniettato): È un fatto nudo e crudo e spaventoso che milioni di americani siano stati inoculati con il cancro contenuto nel vaccino antipolio. Non solo, le versioni orale e nasale del vaccino hanno diffuso la polio in India e lasciato molti bambini paralizzati a vita.

Certo, le persone sono paranoiche riguardo alle malattie infettive e per un motivo ben preciso. L’industria medica americana ha esacerbato i peggiori casi registrati, per spaventare a morte tutti quanti affinché si facciano iniettare i loro carcinogeni per “protezione”. Questo è un racket ed è illegale, ma i produttori di vaccini sono immuni alle cause, protetti da un enorme fondo nero e dal loro tribunale segreto. Se voi o vostro figlio venite gravemente danneggiati dai vaccini, non potete citare il produttore del vaccino. Dovrete portare il caso all’Office of Special Masters della U.S. Court of Federal Claims, comunemente definito il segretissimo “Tribunale dei vaccini”. Questo “tribunale” corrotto gestisce un programma di risarcimento senza colpa (sì, avete letto bene), che funziona come tribunale alternativo ai vostri diritti costituzionali. Fu creato fin dal 1986, dopo che le aziende farmaceutiche persero enormi profitti in cause legali di alto profilo dovute a vaccini che avevano causato gravi danni a un certo numero di bambini, i quali ebbero convulsioni e danno cerebrale in seguito al vaccino DTP (difterite-tetano-pertosse). Prima ancora di valutare se ingoiare o iniettarvi un’altra volta tossine chimiche chiamate “medicina”, provate ad andare da un naturopata e scoprite se il vostro problema di salute ha una base alimentare, perché è molto probabile che sia così.

 

http://www.naturalnews.com/054524_dangerous_medicine_Big_Pharma_deadly_side_effects.html#ixzz4DYNLcm4a

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