Angelo Ortisi
10 MODI PER UTILIZZARE I SEMI DI CHIA.
21-08-2019
I semi di chia sono un alimento ricavato da una specie vegetale denominata Salvia hispanica, molto diffusa nel Centro e Sud America. Questo particolare alimento presenta delle proprietà nutrizionali molto peculiari: è una fonte di calcio sorprendente, ma non solo. Pensate che si stima che in 100 grammi di semi di chia siano racchiusi ben 600 milligrammi di calcio. Al loro interno sono però contenuti anche aminoacidi, tra cui metionina, cisteina e lisina, essenziali per la formazione delle proteine da parte dell’organismo. Le civiltà del Messico o del Guatemala utilizzano questa pianta come componente base della loro dieta, visto che è una fonte naturale di Omega-3, antiossidanti, vitamine A, B, D ed E, calcio, potassio, ferro e magnesio, e ha anche proprietà utili a bruciare i grassi. Assumerli aiuta a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue e in più hanno il vantaggio di essere assolutamente privi di glutine. Ecco una serie di suggerimenti su come utilizzare e consumare i semi di chia.
1. Come mix di cereali e muesli per la colazione, in abbinamento con yogurt o bevande vegetali. Una combinazione sana ed energica per iniziare la giornata.
2. Sulle insalate e sui dessert. Basta cospargere sulla vostra insalata di verdure croccanti i semi di chia. Vanno bene anche sui vostri dessert.
3. In marmellate e gelatine. I semi di chia sono ottimi se aggiunti a marmellate o gelatine di fragola, mirtillo o pesca. Al limite, potete aggiungerle alla vostra ricetta anche solo mescolandoli con un pò di acqua per qualche minuto e incorporandoli nel vostro composto.
4. Zuppe dense o salse. Se non vi piacciono gli addensanti, aggiungete gradualmente un cucchiaino di semi di chia alle vostre zuppe o salse, fino a quando non avrete raggiunto la cremosità desiderata.
5. Sostituire le uova. Si può sostituire 1 uovo con 1 cucchiaio di semi di chia mischiato a 3 cucchiai di acqua.
6. Per creare una farina di semi di chia. Potete utilizzarla per sostituire la farina normale, o semplicemente mescolandola a quella che usate di solito. I semi andranno naturalmente macinati molto finemente.
7. Per fare una maschera per capelli. Aggiungete il succo di limone in un gel di semi di chia e applicate la miscela sui capelli per 10 minuti.
8. Per arricchire il pangrattato.
9. Per una bevanda sportiva, da assumere dopo l’allenamento. In questo caso i semi di chia andranno aggiunti a dell’acqua di cocco.
10. Per migliorare la guarigione. Create un gel di semi di chia (basta lasciare i semi in ammollo in acqua a temperatura ambiente) e applicatelo sulle cicatrici: allevierà rossore e infiammazione.
Ovviamente, come per tutte le cose, è meglio non esagerare nel consumo dei semi di chia. Un’assunzione sregolata, infatti, potrebbe portare a un rallentamento del transito intestinale, a gonfiore, o a un abbassamento di pressione eccessiva in soggetti che soffrono di ipotensione.
5 ERRORI DA EVITARE SE SI CONSUMA L’AGLIO COME ANTIBIOTICO.
21-08-2019
L’aglio è uno dei più preziosi antibiotici naturali che possiamo facilmente trovare in casa. Le ricerche hanno confermato che il suo consumo regolare può essere utilizzato nella prevenzione del cancro ai polmoni. Per poter usufruire dei suoi benefici, però, è necessario saper utilizzarlo correttamente. In caso contrario, infatti, potreste non riuscire ad ottenere i risultati positivi che state cercando. Ecco alcuni errori comuni che potremmo commettere nell’utilizzare l’aglio come medicinale, annullandone gli effetti.
AGLIO COTTO
Cucinare l’aglio è una cosa accettabile se dovete utilizzarlo solamente per arricchire i vostri piatti. Questo perché la cottura distrugge il principio attivo più importante dell’alimento: l’allicina. L’allicina è un composto sulfureo che non è presente nel bulbo integro dell’aglio, bensì si forma quando gli spicchi che lo costituiscono vengono tagliati, masticati o triturati. Il calore riduce la sua azione, riducendo di conseguenza il suo potere di guarigione. Esistono comunque dei suggerimenti per cucinare l’aglio, preservandone per quanto possibile i benefici. Una volta tagliato o schiacciato, dovete far riposare l’aglio per 10 minuti prima della cottura, in modo tale da massimizzare il processo di sintesi dell’allicina, che diventa anche più stabile e resistente al calore. Poi, potete cuocerlo, ma a fuoco basso e per breve tempo. La cosa migliore, comunque, è consumare l’aglio crudo.
ASSUMERE AGLIO SOTTO FORMA DI PILLOLE
Per evitare l’odore e il gusto molto forte dell’aglio, alcune persone decidono di assumerlo sotto forma di pillole, una cosa che può rivelarsi inefficace per parecchi. Per attivare al massimo il potere di guarigione di questo alimento, infatti, è necessario consumarlo crudo, schiacciato e non in forma essiccata o in pillola. La tipica puzza dell’aglio scompare quando si fa essiccare o viene trasformato con la cottura. Così però, spariscono anche i benefici per la salute o, comunque, risultano meno potenti.
UTILIZZARE AGLIO NON PIU’ FRESCO
Assicuratevi che l’aglio usato sia fresco. Ancora meglio se proveniente da agricoltura biologica. In alternativa, potete pensare anche di coltivarlo sul balcone di casa.
MANGIARNE TROPPO POCO
Se vi trovate a dover combattere contro delle infezioni, è necessario consumare una dose generosa di aglio. Uno spicchio solo non funzionerà. Una dose terapeutica prevede infatti il consumo di 2-3 spicchi di media grandezza al giorno.
NON ABBRACCIARE UNA DIETA SANA
Non si può pretendere che l’aglio faccia tutto il lavoro da solo. Affinché i benefici possano avere effetti positivi sull’organismo è infatti necessario adottare uno stile di vita sano. Una dieta ricca di zuccheri e cibi elaborati è controproducente per il benessere del sistema immunitario. I vostri sforzi dovrebbero essere sostenuti dagli alimenti che forniscono nutrimento e aiutano invece a proteggere la salute, come: ortaggi, frutta, probiotici, oli sani e proteine magre.
MEDICI ORTODOSSI: LA NOSTRA IGNORANZA È LA LORO FORZA.
21-08-2019
La medicina convenzionale ha sempre avuto una posizione di disinteresse nei confronti della medicina alternativa, denunciandola come sperimentale e non provata. Qualche anno fa l’albo dei medici ha criticato le terapie alternative utilizzate per combattere le allergie definendole ascientifiche e dicendo che “fino a che i metodi non verranno valutati da prove randomizzate controllate con gruppi che assumono placebo, senza che si sappia chi assume cosa, non possono essere accettate nella pratica quotidiana clinica”. In realtà, molti dei cosiddetti trattamenti scientifici hanno alle spalle molte meno prove rispetto all’omeopatia e all’agopuntura. Questi trattamenti insieme alla fitoterapia e anche a pratiche arcane come la medicina zingaresca, sono stati provati da risultati scientifici efficaci per molte malattie. Queste pratiche spesso sono state utilizzate da secoli, a differenza della maggior parte delle medicine “convenzionali” che hanno pochi anni o decenni di vita. Molti sistemi alternativi inoltre hanno il vantaggio superiore di diagnosticare e curare le persone in quanto individui, e di vedere il corpo, la mente, le emozioni e l’ambiente come qualcosa di inestricabile.
Non molto tempo fa, un dottore che tentava di screditare la medicina alternativa proponeva che lui e un terapeuta che praticava l’agopuntura si trovassero di fronte a un corpo in sala operatoria pronto per un intervento. Una volta che il corpo fosse stato aperto, se avesse rilevato l’esistenza dei meridiani e la prova fisica delle teorie su cui si basa la medicina cinese, l’uomo medicina avrebbe ammesso la sconfitta e avrebbe portato l’agopuntore fuori a cena. Se, invece, il lavoro del bisturi avesse rivelato un insieme di organi come il cuore, il fegato e i reni, concludeva il dottore, con atteggiamento saccente, allora l’agopuntore avrebbe pagato la cena. In realtà, ci sono prove empiriche che dimostrano l’esistenza dei meridiani ma non nel senso strettamente visivo che il dottore richiedeva. La ricerca ha mostrato che molti punti dell’agopuntura dimostrano resistenza elettrica, che diminuisce molto rispetto ai punti della pelle che lo circondano (10 kilo ohm al centro di un punto rispetto ai 3 mega ohm nella parte circostante). Inoltre è stato mostrato che una leggera stimolazione di questi punti provoca il rilascio di endorfine contro il dolore e di cortisolo, uno steroide, mentre una stimolazione più intensa provoca il rilascio di neurotrasmettitori regolatori dell’umore come la serotonina e la noradrenalina. Lo stesso non si verifica quando viene stimolata la pelle che circonda questi punti. Inoltre sappiamo che l’agopuntura può dilatare il sistema circolatorio e aumentare il flusso di sangue anche ad organi del corpo distanti dal punto stimolato.
Nove volte su dieci, con la febbre, il raffreddore e l’influenza, il male alle orecchie comune o malattie infantili, il corpo può autoguarirsi, basta solo aspettare prima di correre dal dottore. In molti casi di infezione, il brodo di pollo, cosiddetto penicillina ebrea, è meglio della penicillina stessa. Naturalmente anche se il nostro corpo è molto bravo a guarirsi da solo ci sono delle volte in cui ha bisogno di assistenza professionale. Ma se il vostro dottore non sa sempre quello che sta facendo, cosa vi accadrà? Dato che ci sono veramente poche cose provate nella medicina convenzionale, prendere il controllo della propria salute richiede che ognuno di noi consideri tutte le medicine sia come utili che potenzialmente pericolose e faccia molte indagini prima di acconsentire alla terapia. Dobbiamo sospendere i nostri preconcetti su come i nostri corpi funzionano e si guariscono e abbracciare altri sistemi provati quando offrono più aiuto di quello che possiamo ottenere da un approccio più convenzionale. Per qualche ragione persiste la nozione che c’è qualcosa che non va nel fatto che un paziente sappia esattamente quello che gli viene fatto. Tutti noi consideriamo i dottori in modo tale che il fatto di fare loro delle domande è visto come qualcosa di molto vicino ad una slealtà traditrice e a una maleducazione estrema, una tattica che rovinerà questo particolare rapporto. Se vediamo qualcuno che evita di fare domande a un muratore o a un idraulico mentre sta lavorando nella sua casa, pensiamo che questa persona sia assolutamente ridicola. Ma anche l’individuo più deciso si trasforma in un timido bambinone ogni volta che deve chiedere un semplice chiarimento su un procedimento, proposto dal suo dottore, che potrebbe costargli la vita!
3 ALIMENTI DOLCI PER CURARE LA STITICHEZZA.
21-08-2019
Mentre il mondo occidentale continua a diventare sempre più dipendente da prodotti alimentari trasformati e innaturali, costipazione e altre condizioni intestinali come la stitichezza, sono in aumento. Fortunatamente la stitichezza – l’evacuazione irregolare o infrequente – è una condizione facile da trattare e spesso richiede poco più che una dieta migliore. La maggior parte delle persone riconosce che gli alimenti ricchi di fibre (soprattutto frutta, verdura, e prodotti a base di crusca) hanno un effetto positivo sulla salute del colon. Tuttavia, anche numerosi alimenti dolci sono efficaci nel trattamento di blocchi intestinali e stitichezza. I migliori di questi alimenti sono elencati di seguito con informazioni su come inserirli nel nostro regime quotidiano.
MELASSA
Incredibilmente ricca di oligoelementi come ferro, rame e manganese, la melassa - uno sciroppo denso proveniente dal processo di raffinazione della canna da zucchero – sta crescendo in popolarità grazie ai suoi effetti positivi sulla nostra pelle, gli occhi, i capelli e l’umore. Un aspetto raramente discusso, tuttavia, è la sua proprietà lassativa. Infatti, assumere due cucchiaini di melassa mescolati con acqua bollita al mattino non è solo un energizzante naturale potente, ma anche un lassativo efficace che promuove la regolarità a lungo termine, quando consumata quotidianamente.
CIOCCOLATO FONDENTE
A differenza del cioccolato al latte, il cioccolato fondente contiene numerosi benefici per la salute, tra cui notevoli proprietà antiossidanti. Uno dei vantaggi meno noti del cioccolato fondente, tuttavia, è la sua capacità di migliorare le funzioni intestinali grazie al suo alto contenuto di magnesio (il magnesio aiuta a contrarre i muscoli intestinali). Quindi, mangiare qualche pezzo di cioccolato fondente che contiene almeno il 75 per cento di cacao dopo un pasto sano, può doppiamente migliorare le possibilità del vostro corpo di superare la stitichezza.
MIELE GREZZO
Il miele non lavorato conserva tutti i minerali essenziali ed enzimi che altrimenti andrebbero persi ed ha un effetto estremamente positivo sul nostro sistema di digestione. Si consideri di bere una miscela di miele grezzo e di acqua calda 30 minuti prima di un pasto per rinvigorire l’intestino e aiutare il sistema digestivo.
CONCLUSIONE
In definitiva, la stitichezza dovrebbe raramente essere un problema per le persone la cui dieta è in accordo con la natura. Favorire una dieta ricca di frutta biologica, verdura, noci e acqua fresca per garantire la salute intestinale ed evitare la stitichezza. Detto questo, le persone che sono attualmente in transizione verso un’alimentazione più sana o hanno problemi di stitichezza o costipazione a lungo termine, potranno certamente beneficiare di questi lassativi deliziosi e non convenzionali.
VITAMINA E NEL TRATTAMENTO DELLA FLEBITE.
20-08-2019
Alton Ochsner, ex professore di chirurgia alla Tulane University School of Medicine, in un articolo su Executive Health, definisce la flebite “la malattia da poltrona”: secondo la sua esperienza, si tratta di una malattia che minaccia particolarmente i dirigenti impegnatissimi, che passano buona parte del loro tempo a sedere (in auto, in treno, in aereo, ai tavoli da riunione, alla scrivania). Il dottor Ochsner era convinto che una valida precauzione per mantenere in buona salute il sistema circolatorio è integrare la dieta con un supplemento di vitamina E. Riferisce infatti nell’articolo appena citato di aver scoperto che la vitamina E in presenza di calcio agisce come fattore antitrombosico: “rispetto agli altri anticoagulanti ha il vantaggio di non produrre tendenza all’emorragie e di poter essere usata senza rischio in sede di prevenzione, con quei pazienti che sono candidati alla flebotrombosi”. Nelle situazioni patologiche legate alla formazione di coaguli sanguigni, è pratica comune somministrare farmaci che impediscono al sangue di coagularsi: è un intervento di pronto soccorso che talvolta può salvare una vita, ma presenta delle complicazioni. Gli agenti anticoagulanti distruggono quelle sostanze presenti nel sangue che lo fanno coagulare: se il sangue diventa troppo liquido e perde la capacità di coagularsi, c’è il pericolo di emorragie. Un coagulo sanguigno, naturalmente, è una cosa grave, specialmente se circola in un vaso che conduce al cervello o al cuore, ma non meno pericolosa è un’emorragia in uno di questi due organi. Interferire con la capacità di coagulare del sangue comporta il rischio di grosse complicazioni. È questa una delle ragioni per cui il dottor Ochsner preferiva trattare i suoi pazienti con vitamina E, un elemento naturale che è un costituente normale dell’organismo, non una medicina: la vitamina E tende a normalizzare la situazione del sangue, regolando sia quelle sostanze che producono i coaguli, sia quelle che causano emorragie. La vitamina E ha altri poteri che la rendono ancor più preziosa per la salute. Il dottor Evan Shute, già molti anni fa sottolineava, in una relazione al Congresso mondiale di ostetricia e ginecologia, che la vitamina E “ha una straordinaria capacità di accrescere la circolazione collaterale”. Si tratta di un dispositivo molto importante. Quando una parte del sistema circolatorio è colpita, l’organismo cerca di restaurarla. Poniamo che un vaso sanguigno sia ostruito da un coagulo: naturalmente quella parte del corpo che è servita dal vaso in questione è esposta a soffrire di un’irrorazione insufficiente e quindi bisogna che un altro vaso sanguigno entri rapidamente in azione, in modo che il sangue possa aggirare l’ostruzione. La vitamina E, come metteva in rilievo il dottor Shute, ha la capacità di mettere in condizioni di funzionare questo vaso sanguigno ostruito, così da sbloccare la circolazione. Uno degli effetti più interessanti e positivi della vitamina E secondo il dottor Shute, è che i pazienti sottoposti a questo trattamento non soffrono il distacco di emboli, quegli emboli che così spesso viaggiano fino al cuore e ai polmoni, rischiando di soffocare funzioni vitali. Solo una volta, raccontava il dottor Shute, ha dovuto registrare un embolo polmonare in un suo paziente. Si era distaccato ai primi giorni della terapia con vitamina E, quando ancora i medici seguivano la pratica di tenere i pazienti a letto per sei settimane dopo un episodio di trombosi delle coronarie. Trovando in occasione di un controllo periodico, su un paziente in tale situazione una tromboflebite della gamba sinistra, il dottor Shute aumentò il dosaggio di alfa-tocoferolo: il giorno immediatamente successivo, il paziente aveva un embolo polmonare, che però in capo a due giorni si era risolto. Invece di ricorrere al pericoloso trattamento con anticoagulanti, oppure, come si usa quando lo stato patologico è avanzato, a radicali interventi chirurgici, i medici possono prescrivere vitamina E: ciò permette di evitare il ricovero ospedaliero e, soprattutto, di salvare molte vite. Il dottor Ochsner, che ha usato il trattamento con vitamina E nella sua famosa clinica di New Orleans, riferiva di aver trovato questa forma di trattamento preventivo “molto soddisfacente” nei soggetti predisposti a trombosi venose o tendenti comunque a formare coaguli sanguigni. Qual è il dosaggio di vitamina E necessario a prevenire queste malattie? Il dottor Shute suggerisce 200 UI (Unità Internazionali) al giorno per soggetti adulti in buone condizioni di salute. Quando però compare una tromboflebite, secondo la sua esperienza clinica qualunque dosaggio inferiore alle 600 UI quotidiane è insufficiente: con dosaggi inferiori ha osservato la formazione di emboli, mentre con 600 UI di alfa-tocoferolo al giorno i risultati sono stati costantemente positivi. Ecco alcune direttive fondamentali, semplici ed efficaci: imparare a considerare la vita sedentaria una minaccia potenziale, prendere l’abitudine di una passeggiata quotidiana per mantenere attiva la circolazione nelle gambe e tenere una dieta ricca di vitamina E.
DENTI BIANCHI: 13 GESTI E ALIMENTI CHE SBIANCANO E PROTEGGONO I DENTI.
20-08-2019
Si dice che “siamo quello che mangiamo”, ma quando si tratta della salute dei nostri denti, siamo piuttosto” ciò che mastichiamo”. Dovrebbe preoccuparci anche quest’aspetto perché ci sono alcuni alimenti che, accompagnati dai gesti appropriati, puliscono, proteggono e sbiancano i nostri denti in un modo naturale. Consuma gli alimenti consigliati, così la visita dal dentista diventerà solo una routine annuale!
1. Dopo il consumo di bevande gassate o frutta, ogni volta che hai la possibilità, sciacquati la bocca con acqua.
2. Sempre dopo aver consumato bevande gassate o frutta, aspetta almeno un’ora prima di lavarti i denti. Il consumo di tali alimenti ammorbidisce lo smalto e il lavaggio immediato non fa altro che attaccarlo.
3. Consuma più spesso carote. Contengono Vitamina A, utile per rafforzare lo smalto dei denti. Inoltre, il loro consumo stimola la produzione di saliva – l’agente naturale antibatterico e di pulizia della tua bocca.
4. Non combinare alimenti potenzialmente pericolosi per i tuoi denti nello stesso pasto. In realtà, sarebbe bene rinunciare completamente, ma ecco le combinazioni alimentari che dovrebbero essere quantomeno evitate: popcorn con soda, succo (acido o non) con cioccolato, caffè con dolci, bevande ghiacciate con gelato, caramelle e caffè.
5. Sciacquati la bocca con bicarbonato di sodio. Metti un cucchiaino di bicarbonato di sodio in un bicchiere d’acqua e sciacquati la bocca e la gola almeno una volta al giorno.
6. Fai amicizia con il basilico! Usalo, soprattutto crudo, ogni volta che puoi: è uno dei migliori antibiotici naturali, riduce notevolmente il numero dei batteri che causano l’alito cattivo, carie, placca e parodontite.
7. Il tè verde è un altro alleato dell’alito fresco e dei denti sani. Gli ingredienti contenuti dalle foglie di tè prevengono il tartaro e rinfrescano l’alito.
8. Mangia ogni giorno almeno un frutto o un tipo di verdura. In particolare, mele, pere, sedano, carote e così via.
9. Usa una cannuccia quando bevi bevande gassate o fredde. Così riduci il contatto delle bevande con i denti. È un aiuto “minore”, incomparabile col rinunciare del tutto a queste bevande.
10. Consuma regolarmente miele e prodotti da apicoltura. Il miele contiene perossido d’idrogeno (acqua ossigenata) che ha un effetto antisettico e previene la formazione della placca (tartaro). Inoltre, rallenta nella bocca la formazione della sostanza che causa l’attacco dei batteri su denti o gengive.
11. Lavati i denti correttamente! Lo so, suona come un buon consiglio per i piccoli, ma la verità è che oltre il 60% delle malattie dentali nascono a causa della spazzolatura incorretta. Prima di tutto, una spazzolatura dei denti è efficace solo se dura almeno 3 minuti, ma sono molto importanti anche i movimenti dello spazzolino: per l’arcata inferiore eseguire movimenti da giù verso su; per l’arcata superiore movimenti da su verso giù.
12. Forse pensavi che la spazzolatura è sufficiente, ma non è proprio così. Dopo aver spazzolato i denti, usa un collutorio naturale per sciacquare bene la bocca per liberarti dai batteri che si trovano in alcuni luoghi inaccessibili allo spazzolino da denti.
13. Altri alimenti che mantengono la salute dei denti e aiutano lo sbiancamento sono: ananas (contribuisce a rimuovere le macchie), zenzero (un buon antinfiammatorio), semi di sesamo (puliscono in un modo efficace la superficie e gli spazi interdentali), i funghi (rallentano la formazione dei batteri), cipolla e aglio (riducono il numero di batteri), broccoli (proteggono lo smalto), cavolfiori, pomodori e ginseng.
LIMONE: TUTTI I BENEFICI E I 5 MODI PER UTILIZZARLO COME RIMEDIO NATURALE.
20-08-2019
Il limone è un agrume dalle mille proprietà e dai tanti benefici, non solo a livello alimentare. Versatile ed economico è un alleato per la salute, la detergenza e la bellezza essendo alla base di tante ricette fai-da-te e rimedi naturali pratici ed ecologici. Il limone è il frutto di una pianta proveniente dal lontano Oriente. La descrizione delle sue proprietà si può ritrovare nei testi antichi di medicina indiana del terzo millennio a.C. dove viene denominato frutto purificatore dell'alito. Dall'India il limone si diffuse in Cina e nell'Asia Sud occidentale. La coltivazione si propagò in Mesopotamia e da quelle regioni il popolo ebraico la importò fino in Palestina. I Greci lo consideravano simbolo di fecondità e lo usavano durante le cerimonie nuziali.
I Romani avevano conosciuto il limone durante la loro espansione in Persia, ma ne fecero uso solo dopo la sua diffusione in Spagna e in Italia meridionale ad opera degli Arabi. Ancora oggi il suo nome scientifico Citrus Medica ricorda il suo luogo d'origine: l'attuale Iran. A partire dal X secolo d.C. si utilizzò frequentemente come medicinale: contro la febbre, contro la nausea, contro le pestilenze e lo scorbuto, la malattia che colpiva i marinai. Infine la completa diffusione del frutto in Europa si deve ai Crociati che dall'Oriente lo importarono con il nome Limun. Grazie alle sue straordinarie proprietà è considerato un vero e proprio farmaco naturale oltre che un alimento. Basti citare la sua azione fluidificante e purificatrice sul sangue. I componenti acidi del suo succo hanno un'intensa azione batteriologica e gli effetti della vitamina C rafforzano le nostre difese naturali. Il limone ha proprietà digestive, dissetanti, rinfrescanti ma è anche aromatizzante, antireumatico e ipotensivo. Il suo contenuto vitaminico contribuisce alla difesa delle ossa, agevola la fissazione del calcio e favorisce l'integrità dei capillari, oltre ad essere un buon supporto per le diete dimagranti grazie alla sua funzione diuretica. Per questo ed altro ancora, ci aiuta a mantenerci in forma: la sua assunzione aumenta il tasso di riserva alcalina corporea contribuendo positivamente a ridurre i processi di invecchiamento e contro gli stati artritici e reumatici. Un apporto moderato riattiva le funzioni di «pulizia» del nostro organismo.
I 5 CONSIGLI PER UTILIZZARE IL LIMONE AL DI FUORI DELLA CUCINA
1. COME RIMEDIO PER LA GASTRITE
Il vostro capufficio o collega vi ha fatto venire la gastrite? Niente paura! La natura ci viene in aiuto: una buona tisana calmante con il succo di mezzo limone è l'ideale per neutralizzare l'iperacidità gastrica.
2. COME DISINFETTANTE E DETERGENTE FAI-DA-TE
Siete in viaggio verso paesi esotici? O in luoghi dove le condizioni igieniche lasciano a desiderare e non avete a portata di mano un disinfettante? Si può rimediare! Procuratevi una scorza di limone e utilizzatene il succo come disinfettante. L'impiego di questo agrume è consigliato, anche in casi di emergenza, proprio per le sue proprietà antibatteriche e antisettiche.
3. COME COLLIRIO NATURALE
Avete gli occhi irritati? Colpa della congiuntivite, del cloro della piscina, del polline dei fiori di pesco? Quello che serve sono solo poche gocce di succo di limone diluito in acqua bollita con cui sciacquarsi o tamponare gli occhi con un batuffolo di cotone imbevuto. E per essere più precisi ecco la giusta composizione: 8 gocce di olio essenziale di limone (anche il succo va bene) in 50 ml di acqua distillata e procedere poi con degli impacchi di garza sterile sugli occhi.
4. COME COSMESTICO NATURALE E MASCHERA DI BELLEZZA
Per schiarire e tonificare la pelle del viso applicate due volte alla settimana per una decina di minuti una maschera casalinga fatta mescolando in parti uguali: succo di limone e polpa ben tritata, yogurt bianco e due cucchiaini di miele. È un cosmetico naturale ideale per schiarire, lenire e purificare la pelle del viso!
5. COME ANTINFIAMMATORIO PER LE GENGIVE
Per rinforzare le vostre gengive massaggiatele ogni giorno con la buccia ben lavata di un limone. Un rimedio efficace è quello di tenere a lungo in bocca il succo di limone, è antisettico e cicatrizzante per le gengive, sfregandole leggermente con la parte interna della buccia di limone.
MANGIARE SEMI DI SESAMO PER CURARE L'OSTEOARTROSI DEL GINOCCHIO.
20-08-2019
Uno straordinario studio pubblicato sull’International Journal of Rheumatic diseases conferma che il cibo a volte è superiore alle medicine. Ricercatori dell’Università di Scienze Mediche di Tabriz, in Iran, hanno cercato di studiare gli effetti della supplementazione di semi di sesamo sui segni e sintomi clinici nei pazienti con osteoartrosi del ginocchio. L’osteoartrosi del ginocchio è una forma di malattia degenerativa o artrite degenerativa localizzata al ginocchio e causa una varietà di sintomi, tra cui dolore, gonfiore, crescita ossea anormale (che può risultare in speroni ossei), distruzione della cartilagine e perdita di movimento e colpisce ben il 12,1% degli adulti di età compresa tra 60 anni e oltre, secondo il CDC. La terapia standard prevede l’utilizzo di farmaci FANS, molti dei quali sono stati collegati sia a sanguinamento interno che a significativo aumento del rischio di mortalità cardiaca, motivo per cui i ricercatori sperano di trovare un trattamento complementare per ridurre le complicazioni ed i costi ella malattia.
Lo studio ha arruolato una cinquantina di pazienti con osteoartrosi del ginocchio e li ha divisi in due gruppi di 25 pazienti: un gruppo ha ricevuto 40 grammi/al giorno di polvere di semi di sesamo e un gruppo è stato trattato con terapia farmaco-standard e ha ricevuto due dosi da 500 mg di Tylenol due volte al giorno e 500 mg di glucosamina una volta al giorno. Dopo due mesi di trattamento, 22 pazienti del gruppo trattato con semi di sesamo e 23 pazienti nel gruppo di controllo, hanno completato lo studio. Considerando che il trattamento era composto da poco più di un grammo e mezzo di semi di sesamo, i risultati sono stati davvero notevoli. E’ stata rilevata una differenza significativa dell’intensità del dolore tra i due gruppi dopo il trattamento: il gruppo trattato con il sesamo ha sperimentato il maggior calo da 9,5 a 3,5 prima del trattamento e dopo il trattamento, mentre il gruppo di controllo ha sperimentato un calo modesto dal 9 prima del trattamento al 7 dopo il trattamento.
Nell’insieme, il sesamo è stato il chiaro vincitore. Non solo questa terapia alimentare è stata superiore nel ridurre l’intensità del dolore, ma era almeno pari all’efficacia d Tylenol e glucosamina, nei diversi test. Inoltre, mentre il Tylenol è associato a numerosi effetti collaterali, al contrario, i semi di sesamo hanno mostrato una vasta gamma di vantaggi. Un cucchiaio di semi di sesamo è circa 9 grammi, quindi con circa 4 cucchiai si arriva a quello che lo studio ha rilevato di essere "una dose clinica", ossia 40 grammi. Ricordate che è meglio utilizzare semi di sesamo freschi.
MARGARINA: IL VELENO DI SINTESI.
20-08-2019
Mentre il burro è un prodotto alimentare naturale al 100%, la margarina è 100% veleno. La margarina è una sostanza che non si dovrebbe mai utilizzare come alimento sapendo soprattutto come viene prodotta, e che cosa contiene. Tutte le margarine e i prodotti a base di margarina sono fatti di oli vegetali che sono stati fusi a temperature estremamente elevate. Questo aiuta il grasso della margarina a diventare rancido. Per evitare questa ossidazione si utilizza un catalizzatore a base di nichel che viene aggiunto nella lavorazione, insieme con gli atomi di idrogeno, che permettono agli oli di solidificare. È durante questa operazione che si formano composti cancerogeni detti radicali liberi che rimangono imprigionati nel grasso durante la sua solidificazione. La composizione continua con l’aggiunta dei sapori e degli odori “naturali”, dei coloranti, in modo da rendere il prodotto appetibile al palato e all’occhio. Il processo di solidificazione finale crea acidi grassi trans nocivi, che sono altamente cancerogeni.
La margarina contiene altri ingredienti estremamente nocivi come, emulsionanti, conservanti, aromi artificiali, candeggina, esano, così come molti altri ingredienti artificiali e sintetici. L’esano di per sé non dovrebbe mai essere consumato, essendo un diretto derivato dal petrolio greggio. Il BHT (Butilidrossitoluene) viene usato come conservante nella maggior parte delle margarine attualmente prodotte. Gli effetti intossicanti di questo ingrediente sono legati a effetti collaterali come dolore addominale, capogiri, nausea e vomito. Inoltre può anche causare problemi al fegato. Essendo altamente combustibile, può anche non essere una saggia idea di consumare BHT in prossimità di fuochi o fonti di fiamme libere (ricordando appunto la tragedia del tunnel del Monte Bianco dove fu un camion carico di margarina che bruciando innescò la tragedia).
I 5 FALSI MITI DELLA MEDICINA.
20-08-2019
Riguardo la salute, ci sono più falsi miti oggi di quanti ce ne siano mai stati nel corso della storia. In larga misura, ciò è dovuto alla mancanza di educazione del pubblico e ad un’espansione del potere delle corporation che, in nome del profitto e con l’aiuto dei media e dalla medicina convenzionale, promuovono falsi miti per raggiungere obiettivi specifici e malevoli.
1. LA MEDICINA CONVENZIONALE E IL SISTEMA SANITARIO AIUTANO I PAZIENTI
Il falso mito sulla salute più radicato al giorno d’oggi è l’errata convinzione che la medicina ufficiale e il sistema sanitario siano d’aiuto ai malati. Non c’è niente di più lontano dalla verità. La libertà delle persone di scegliere cure naturali, medicine alternative e metodi di prevenzione delle malattie, presto potrebbe essere minacciata dai lobbisti delle corporation, che sono pronte a fare qualunque cosa per proteggere la loro ricchezza a spese della vostra salute. I promotori della medicina convenzionale affermano che tutti gli studi condotti, le approvazioni dei farmaci e le procedure chirurgiche e terapeutiche sono basate su prove scientifiche. Ma è veramente scienza quella? Oggi ciò che passa per “scienza” è una collezione di falsi miti, mezze verità, disonestà intellettuali e notizie fraudolente che aiutano a servire interessi maggiori. La scienza ormai non è più vera scienza. Il 90% delle malattie (cancro, diabete, depressione, malattie cardiache ecc.) sono facilmente prevenibili attraverso dieta, nutrizione, luce solare e attività fisica. Nessuna di queste soluzioni è mai promossa dalla medicina convenzionale perché non porta guadagno. Nessun farmaco cura effettivamente o risolve le cause che stanno alla base della malattia. Anche i medicinali che sembrano funzionare, in realtà sono efficaci solo sui sintomi, solitamente al prezzo di interferire con altre funzioni fisiologiche generando così effetti collaterali. Non esiste farmaco che ne sia privo.
Nell’attuale sistema sanitario, non ci sono incentivi finanziari per nessuno che faccia realmente guarire i pazienti (compagnie farmaceutiche, ospedali, dottori ecc.). I profitti si trovano infatti solo nella costante debilitazione, non nel benessere o nella prevenzione. Quasi tutti i programmi di “prevenzione” che esistono attualmente (come le mammografie gratuite o altri programmi di screening) non sono altro che modi per reclutare pazienti, aumentare il numero delle diagnosi e di conseguenza fare profitti. Consigliano screening gratuiti per impaurire la gente e spingerla ad accettare cure innecessarie che portano solo ulteriori malattie. La mammografia ne è un buon esempio. La chemioterapia un altro. Nessuno ha il benchè minimo interesse per la vostra salute al di fuori di voi stessi. Nessuna corporation, nessun dottore, nessun governo ha la volontà di farvi stare realmente bene. Nel mondo occidentale, tutto è al servizio degli interessi finanziari dei poteri forti. Gli unici individui sani, consapevoli e che pensano in modo critico, sono liberi al 100% da farmaci e cibi processati.
2. I VACCINI PREVENGONO LE MALATTIE E MIGLIORANO L’IMMUNITÀ
Il termine “immunizzazione”, spesso usato come sostituto per “vaccinazione”, è falso e dovrebbe essere legalmente perseguito. La ricerca medica ha stabilito chiaramente che l’iniezione diretta di proteine estranee al corpo e di altre sostanze tossiche (in particolar modo il mercurio, verso cui il sistema immunitario mostra notoriamente ipersensibilità) rendono l’organismo più predisposto – e non meno – a sviluppare future patologie. I vaccini fanno l’opposto di immunizzare: anzi, di solito impediscono lo sviluppo dell’immunità, dopo un contagio avvenuto naturalmente. Le autorità stimano che i problemi di salute legati ai vaccini abbiano una frequenza 100 volte superiore a quella riportata dalle agenzie governative. La differenza è dovuta al fatto che i dottori non hanno nè l’obbligo nè l’incentivo di denunciare gli effetti avversi. Con i movimenti anti-vaccinazioni che ora diffondono la verità su internet, la comunità medica è in stato di massima allerta e difende le sue posizioni. I produttori di vaccini consigliano alla classe medica di non dare modo ai pazienti e ai loro parenti di pensare che i rischi possano essere maggiori dei benefici, quando in realtà la verità è precisamente l’esatto opposto. Il confronto tra rischi e benefici è una ponderazione importante per qualsiasi persona che debba decidere se vaccinarsi o no. Contrariamente alla credenza popolare e alla pubblicità, le malattie infantili in un paese sviluppato non sono così pericolose come siamo portati a credere: anche se ci si ammala, non vuol dire che si debba per forza morire…È un fatto scientificamente provato che i vaccini furono introdotti quando il rischio di mortalità per le patologie era già sceso sotto il livello di guardia. Durante gli ultimi 200 anni, le principali conquiste nel contrastare le malattie sono state un miglior cibo e acqua potabile più pulita…non certo i vaccini. Hanno contribuito anche una maggior igiene e le migliorate condizioni di vita. Ciò viene confermato anche da pubbliche ricerche a revisione paritaria, le quali provano che non sono stati i vaccini a salvarci.
Tutti i vaccini contengono agenti sterilizzanti, neurotossine, immunotossine e composti cancerogeni. Alcuni contengono la formaldeide, un cancerogeno trovato nella quasi totalità dei vaccini; neurotossine come il glutammato monosodico (MSG), il thimerosal (sodio-etilmercurio-tiosalicilato), agenti sterilizzanti come il Triton X-100, l’octoxynol-10, il polisorbato 80; immunotossine come la neomicina, il fosfato monopotassico, il sodio desossicolico, per nominarne alcuni dei tanti. Non è una coincidenza che più informati si è, minori siano le possibilità che ci si vaccini: ciò contraddice nettamente la convinzione errata di quei medici che credono che i genitori non facciano vaccinare i figli perchè poveri, poco istruiti o male informati. Man mano che le reali finalità dei vaccini diventano sempre più evidenti, chi è pienamente conscio del pericolo non guarda più ai vaccini nello stesso modo.
3. È ASSOLUTAMENTE NECESSARIO ABBASSARE IL COLESTEROLO CATTIVO
Uno dei più importanti falsi miti sulla salute propagandati nella cultura occidentale è l’uso improprio del termine “colesterolo cattivo”, inventato dai media e dalla comunità medica. Un pubblico poco informato scientificamente è stato ingannato a credere anche alla falsa correlazione tra colesterolo elevato e malattie cardiovascolari. Al contrario, il colesterolo è vitale alla nostra sopravvivenza e l’abbassarlo artificialmente può avere effetti dannosi, in modo particolare quando invecchiamo. Siamo diventati una cultura così ossessionata dal mangiare cibi con basso contenuto di colesterolo e grasso che molti esperti della salute si stanno chiedendo quali possano essere le conseguenze. Possiamo veramente mantenere un regime alimentare così distante da quello dei nostri antenati senza subirne gli effetti negativi sulla nostra salute? Molti ricercatori sono propensi a rispondere “NO” a questa domanda. I dati correnti suggeriscono che un basso livello di colesterolo precede lo sviluppo di un cancro. La “noddy-science” (letteralmente, “scienza degli stupidi”), offerta dagli uomini di marketing ad un pubblico tendenzialmente poco preparato scientificamente, ha portato molte persone a credere che dovremmo sostituire certi cibi con altri prodotti studiati appositamente per aiutare a “ridurre il colesterolo”. Naturalmente tutto questo ha un prezzo e richiede, a chi se lo può permettere, di pagare un prodotto “speciale” quattro o cinque volte in più rispetto al costo ordinario. Ma tutti questi sforzi per abbassare il nostro colesterolo sono giustificati? Anzi, è salutare abbassare il colesterolo?
Il colesterolo, che sia trasportato da LDL o HDL, è esattamente lo stesso. Il colesterolo è semplicemente un ingrediente necessario per uno sviluppo efficiente della salute e per il mantenimento e il funzionamento delle nostre cellule, il quale deve essere regolarmente consegnato in tutto il corpo. La differenza sta solo nei “trasportatori” (le lipoproteine HDL e LDL) e, anche in questo caso, entrambi i tipi sono essenziali affinché i collegamenti e le consegne nel corpo umano funzionino efficacemente. I problemi possono verificarsi invece quando la capacità di carico delle lipoproteine LDL (che portano colesterolo ai tessuti) sia maggiore rispetto alla potenziale capacità delle HDL disponibili. In questo caso, la quantità di colesterolo “consegnato” nel corpo potrebbe aumentare, lasciando meno risorse a disposizione per riportare al fegato quello in eccesso.
4. GLI SCREENING E I TRATTAMENTI MEDICI PREVENGONO LA MORTE
Anche se promossi regolarmente dalla comunità medica, gli esami di screening possono portare poco beneficio e addirittura mettere a rischio la salute di persone già malate. Questo concetto è valido per quasi tutti i tipi di screening medici, sia per il cancro che per molte altre malattie. Gli screening medici costituiscono un rischio immenso, non solo per il danno causato dalle tecniche di screening sul corpo umano, ma soprattutto a causa della natura stessa dei protocolli successivi. Le procedure solitamente incoraggiano i pazienti a proseguire nelle indagini sottoponendosi a tecniche ancor più invasive, che ne debilitano ulteriormente la salute e aumentano la percentuale dei decessi. In uno studio svedese su 60.000 donne, il 70% dei tumori individuati con la mammografia non erano affatto tumori. Questi “falsi positivi” non solo causano dispendio finanziario e stress emozionale, ma possono anche condurre a biopsie invasive e non necessarie. Di fatto, dal 70 all’80% di tutte le mammografie positive non mostravano alcuna presenza di cancro in seguito alla biopsia. L’esame del sangue per individuare il tumore alla prostata (PSA) cerca uno specifico antigene, una proteina prodotta dalla ghiandola prostatica. Alti livelli di PSA sono apparentemente associati ad un cancro alla prostata. Il problema è che l’associazione non è sempre corretta, e quando lo è, il cancro alla prostata non è necessariamente mortale (solo nel 3% dei casi il decorso termina con il decesso). L’esame del PSA porta solitamente a sovradiagnosi, biopsie e trattamenti che hanno impotenza e incontinenza come effetti collaterali. Biopsie ripetute possono diffondere cellule cancerogene all’interno della traccia lasciata dall’ago, o causare un versamento delle cellule tumorali direttamente nel flusso sanguigno o nel sistema linfatico. La copertura informativa di molte malattie si focalizza troppo sulle terapie e non abbastanza sulla prevenzione, una tendenza che può rivelarsi rischiosa nel lungo periodo per quelle persone che non sanno come prendersi cura della propria salute. Di solito, la classica storia diffusa dai media include terapie già in corso di svolgimento, perchè lo stile narrativo si presta molto meglio a questo genere di commedia. Le notizie che riguardano la prevenzione e che descrivono persone che fanno esercizio fisico costante e che mangiano correttamente, non attirano abbastanza l’attenzione del pubblico. Se questo errato approccio alla salute dovesse continuare, fra centinaia di anni l’umanità potrebbe guardare indietro alla odierna “medicina moderna” e pensare: “Come possono aver avuto un’ideologia così primitiva ed essersi sbagliati così grossolanamente? Quanto grande doveva essere la disumanità dei governi che hanno permesso all’industria medica di uccidere persone con false credenze e idee dettate da interessi economici? Perché il governo non li ha fermati? Chi erano le persone responsabili della protezione di quei cittadini?” L’educazione preventiva richiede un aumento d’investimenti nella ricerca di nuovi approcci dietetici, comportamentali, socio-economici, ambientali e medici per la prevenzione delle malattie croniche. I bambini di oggi, futuri adolescenti e adulti, hanno diritto a scelte di maggior responsabilità e consapevolezza per il loro benessere, motivate da corrette applicazioni teorico-pratiche. Devono sapere che le terapie mediche e il sistema farmaceutico potrebbero non salvaguardare la loro salute nel futuro. Sono imprescindibili anche sostanziali investimenti economici nella prevenzione e la definizione di politiche programmatiche che influenzino gli organi direttivi nel campo della salute e dell’educazione. Qualsiasi indugio o fallimento nel risolvere questi problemi nei prossimi dieci anni porterà solamente ad un ulteriore deterioramento della salute umana e del sistema sanitario. Una leadership adeguata e una comunicazione efficace sulla necessità delle misure preventive possono ancora invertire la tendenza alla proliferazione degli screening, ribaltando questa falsa concezione a beneficio di una maggior salute della popolazione.
5. IL FLUORO PREVIENE LA CARIE DENTARIA
La fluorizzazione dell’acqua è una menzogna. Bere anche una minima quantità di fluoruro è pericoloso per la salute: non è MAI stato dimostrato che il fluoruro prevenga la carie dentaria. In verità questa è la più grande frode scientifica mai promossa da governi nazionali ed internazionali. Il fluoruro è stato collegato a patologie quali ad osteoporosi, cancro e malattie autoimmuni: perfino in piccole quantità può bloccare il 50% degli enzimi adibiti alla riparazione del DNA. Il fluoruro aggiunto alla nostra acqua è un prodotto di scarto della lavorazione di fertilizzanti a base di alluminio e fosfato. Per di più il fluoruro che viene aggiunto non è fluoruro di calcio, presente naturalmente nell’acqua, ma è fluoruro di sodio, che è qualcosa di sostanzialmente differente – differenza che porta con sé pessime notizie. Infatti, ad eccezione di alcune relazioni redatte da chi lo vende, tutta una serie di studi prova che il fluoruro di sodio non protegge i denti, ma al contrario danneggia le ossa e altre parti del corpo, inclusa la tiroide.
• Il programma tossicologico del National Cancer Institute ha scoperto che il fluoruro è un “equivocal carcinogen”, cioè scatena un aumento di neoplasie dovute a reazioni chimiche correlabili alla sua presenza.
• Bere acqua fluorizzata raddoppia la probabilità di una frattura dell’anca negli anziani, sia uomini che donne.
• L’infertilità delle donne aumenta proporzionalmente alla fluorizzazione dell’acqua. Alcuni scienziati della Food and Drug Administration (FDA) hanno segnalato una stretta correlazione tra la diminuzione della fertilità nelle donne tra i 10 e i 49 anni e l’aumento dei livelli di fluoruro nell’acqua.
• Non sta scritto da nessuna parte che il fluoruro riduca effettivamente l’incidenza delle carie dentali. Nessun rapporto di causa-effetto o di correlazione tra i livelli di fluoruro nell’acqua e le carie dentali sono mai stati constatati in alcuno studio.
• Il fluoruro attacca anche la ghiandola pineale, la quale controlla il nostro orologio interno, procura un sonno riposante, collabora con le ghiandole surrenali per gestire lo stress, mantiene il timo in condizioni ottimali e monitora 24 ore su 24 lo stato del sistema endocrino. Il fluoruro calcifica la nostra ghiandola pineale trasformandola in una “pietra” non funzionante.
• Il governo classifica il fluoruro di sodio come uno scarto pericoloso per l’ambiente. Chiunque se ne occupi deve indossare un equipaggiamento adeguato a maneggiare materiali pericolosi. Scaricarlo nei fiumi è un crimine.
Molte delle originali prove fasulle a sostegno dell’innocuità del fluoruro, anche a basso dosaggio, vennero elaborate dagli scienziati che lavoravano allo sviluppo della bomba atomica: fu a loro infatti, che venne segretamente ordinato di fornire delle prove valide da sfruttare nelle controversie processuali elevate dai cittadini in difesa dai danni del fluoruro. I documenti mostrano che le prime cause contro il programma atomico degli Stati Uniti non vertevano sulle radiazioni, ma sui danni del fluoruro.
In quest’epoca, sembra che le persone più sane sul pianeta siano coloro che abbiano smesso di credere alle norme ciarlatane della medicina convenzionale in favore di una più naturale concezione della salute. La prova è davanti ai nostri occhi. Trovate le 5 persone più sane che conoscete e scoprirete che solitamente non condividono i falsi miti sulla salute promossi dalla medicina convenzionale. La vostra longevità e il vostro sano invecchiamento dipendono da questo.