Angelo Ortisi
CORPO E MENTE SONO UNA COSA SOLA.
13-06-2019
La scienza ha scoperto che cervello e corpo comunicano mediante una serie di neurotrasmettitori che interagiscono con i recettori presenti nelle membrane delle cellule e che i nostri pensieri, stati d'animo e atteggiamenti hanno un notevole impatto sul tipo di neurotrasmettitori che vengono inviati e sul modo in cui vengono riconosciuti dai recettori. Candace Pert, ex direttore del Dipartimento di Neurobiochimica presso gli NIH, che ha scoperto i recettori cerebrali degli oppioidi permettendoci di capire in che modo i trasmettitori neuropeptidici collegano tra loro cervello e corpo, li chiama "l'equivalente biochimico delle emozioni", perchè la loro composizione e azione dipendono direttamente dallo stato d'animo in cui ci troviamo. I neurotrasmettitori traducono in cambiamenti fisiologici tutti i pensieri, le reazioni e le emozioni, sia consci che inconsci. Si trovano, oltre che nel cervello, anche nel sistema immunitario, nel sistema endocrino, nel cuore, nei polmoni, nell'intestino, insomma, un pò dappertutto. A mano a mano che aumenta la conoscenza di queste molecole, risulta sempre più chiaro che l'essere umano non è una mente dentro una macchina, ma un'unica entità integrata; i neuropeptidi costituiscono una "rete di comunicazioni psicosomatiche" tramite la quale la mente è letteralmente presente in tutto il corpo. Provocando il rilascio dei neuropeptidi, che comunicano direttamente con tutte le cellule del corpo, i nostri stati d'animo e i nostri atteggiamenti mentali si incarnano. Corpo e mente sono due manifestazioni dello stesso processo.
Emozioni e pensieri sembrano astratti, immateriali, ma producono una serie di cambiamenti organici, generando molecole capaci di dare istruzioni alle cellule su come dividersi, su quali geni far entrare in azione per la produzione di quantità più o meno grandi di proteine, ecc. In altre parole, il karma ha un fondamento nella chimica del nostro corpo. Siamo non solo ciò che mangiamo, ma anche ciò che pensiamo. La medicina che crede nell'unione mente/corpo, tuttavia, sostiene che ciò che succede dentro la nostra testa contribuisce solo in parte a determinare il nostro stato di salute; nessuno deve essere accusato di aver "causato" la malattia di cui soffre. Riconoscere che siamo un'unità mente/corpo le cui parti interagiscono costantemente significa semplicemente ammettere che la nostra suscettibilità alle malattie è determinata da fattori molteplici e non dettata da cause al di fuori del nostro controllo, quali i fattori genetici o i microrganismi patogeni. Il modello mente/corpo invita a non ignorare, bensì a utilizzare, l'input della mente. Stiamo muovendo i primi passi nello studio dei meccanismi con cui il cervello fa entrare in funzione i sistemi di guarigione interna, ma esiste la prospettiva affascinante di imparare ad usare la mente per raggiungere la salute fisica oltre che mentale.
Che le speranze di usare la mente per guarire siano realistiche è dimostrato dalle ricerche che provano che il cervello e il sistema immunitario dialogano costantemente. Da uno studio condotto recentemente alla UCLA è emerso che le emozioni intense influenzano l'attività del sistema immunitario. Margaret Kemeny, assistente di psichiatria e scienze comportamentali alla UCLA, ha chiesto a un gruppo di attori e attrici di pensare a varie sceneggiature. Le emozioni intense di felicità o tristezza da essi provate nel recitare hanno causato un aumento del numero di cellule natural killer nel sangue entro 20 minuti. Un altro studio coordinato dalla dottoressa Kemeny ha rivelato che tra 36 soggetti con herpes genitale, erano i depressi ad avere più recidive e livelli significativamente più bassi di cellule T suppressor citotossiche. Depressione, stress, ansia, ostilità e stanchezza sono tutti fattori predittivi di scarsa funzione delle cellule T suppressor.
David Felten, professore di neurobiologia e anatomia all'University School of Rochester, e sua moglie Susan Felten hanno dimostrato che oltre ai neuropeptidi, il sistema immunitario è collegato al sistema nervoso tramite fibre nervose che raggiungono praticamente tutti gli organi del sistema immunitario e sono in contatto diretto con le immunocellule. Dalle loro ricerche sono emersi numerosi dati a dimostrazione del fatto che il cervello emette segnali che influenzano la secrezione ormonale e che ormoni e neurotrasmettitori influiscono sull'attività del sistema immunitario. I Felten hanno scoperto inoltre che non si tratta di un collegamento unidirezionale: i prodotti del sistema immunitario influiscono a loro volta sul cervello. Ciò significa che il modo in cui scegliamo di reagire alle esperienze della vita quotidiana viene immediatamente registrato dal sistema nervoso autonomo e trasmesso al cervello, dove influisce, positivamente o negativamente, sull'efficienza del sistema immunitario. Il dottor Robert Ader ha dimostrato il potenziale di guarigione di questo rapporto in esperimenti basati su classiche tecniche di condizionamento, in cui ratti con risposte immunitarie eccessive (nell'uomo risposte di questo genere possono portare a malattie autoimmuni come l'artrite) hanno imparato a sopprimere il proprio sistema immunitario. Oltre a scoprire che i neuropeptidi trasmettono messaggi capaci di inibire il sistema immunitario, gli scienziati hanno appreso che la carenza di vari neuropeptidi ci può rendere più vulnerabili alle malattie. "I virus usano gli stessi recettori dei neuropeptidi per penetrare nelle cellule", spiega il dottor Pert. "A seconda della quantità di peptide naturale corrispondente a un certo tipo di recettore presente nell'organismo, perciò, per i virus sarà più o meno facile entrare nella cellula". Questo significa che lo stato emozionale può influire sulla probabilità individuale di ammalarsi in seguito a contatto con una stessa dose di virus.
Per sottolineare l'importanza dei fattori cognitivi ed emotivi nell'insorgenza delle malattie virali, John Mason, endocrinologo e studioso dello stress presso la Yale Medical School, ricorda che ormai da molto tempo i biologi sanno che la maggior parte dei microbi che infettano l'uomo sono già presenti nel nostro corpo e scatenano un processo patologico solo quando altri fattori provocano un abbassamento delle difese immunitarie. Mason fa notare che "avviene comunemente che molti microrganismi patogeni siano presenti nell'ospite senza provocare malattia nè sintomi. Esiste un complesso sistema di fattori di "resistenza dell'ospite" dai quali dipende il fatto che dall'infezione si passi alla malattia conclamata oppure no". Anche Louis Pasteur, fondatore della moderna batteriologia, sosteneva che le "cause interne" (ovvero in modo in cui le persone reagiscono alla vita e all'ambiente) possono essere più determinanti di un germe, e in punto di morte disse: "il microbo non è nulla, il terreno è tutto". In breve, nessun microbo, germe o virus, nessun agente patogeno da solo può bastare a provocare la comparsa di una malattia, ed è soltanto un mezzo capace di causare sintomi specifici in un ospite suscettibile.
LA VITAMINA C E' UN POTENTE ANTIVIRALE.
13-06-2019
Le discussioni sulla vitamina C e il comune raffreddore non si erano ancora calmate quando il dottor Linus Pauling, parlando al convegno annuale della California Academy of Family Physicians, verso la fine del 1974, fece un annuncio sorprendente: la vitamina C ha la capacità di inattivare una vasta gamma di virus, compreso quello dell’epatite virale. Secondo un rapporto del dottor Akira Murata, del laboratorio di microbiologia applicata dell’Università di Saga, in Giappone, una serie di sperimentazioni in vitro condotte nell’arco di 7 anni aveva dimostrato che la vitamina C ha il potere di neutralizzare efficacemente 21 diversi virus batterici (virus che si attaccano ai batteri presenti nell’organismo). Dal punto di vista dei tipi, delle dimensioni e della composizione, questi virus rappresentano un’ampia varietà di agenti infettivi: “prendendo in considerazione l’insieme dei risultati, l’azione antivirale della vitamina C sembra un fenomeno accettato per tutti i tipi di virus”, concludeva il dottor Murata. L’azione antivirale della vitamina C è stata chiaramente dimostrata da ricerche a lungo termine condotte presso l’Ospedale Fukuoka Torikai, anch’esse descritte nella relazione del dottor Murata. In Giappone, l’incidenza dell’epatite post-trasfusionale è molto alta. Questa malattia virale di solito si manifesta da 60 a 120 giorni dopo che il paziente ha ricevuto sangue da un donatore infetto. Il dottor Fukumi Morishige, primario del servizio chirurgico dell’ospedale, decise di sperimentare l’effetto della vitamina C su questo tipo di patologia. Nell’arco dei sette anni della sperimentazione guidata dal dottor Morishige, su 150 pazienti sottoposti a trasfusioni e trattati con dosi ridotte di vitamina C (meno di 2 g al giorno), si son verificati 11 casi di epatite, corrispondenti a un tasso di circa il 7%, ma su 1.100 casi di trasfusioni seguite da un massimo di due settimane di trattamento con dosi maggiori di vitamina C (almeno 2 g al giorno), non si è registrato nemmeno un caso di epatite. Risultati simili con la vitamina C sono stati ottenuti su 1.400 pazienti sottoposti a trasfusioni in un altro ospedale. In conseguenza di ciò, “la somministrazione di vitamina C è entrata nei trattamenti di routine dopo le trasfusioni in questi due ospedali”, riferisce il dottor Murata. Questo autore e il dottor Morishige consigliano un dosaggio di 3-6 g di vitamina C al giorno, suddiviso in 3 dosi, da qualche giorno prima della trasfusione a due settimane dopo. La vitamina è somministrata per via orale o per fleboclisi.
Secondo quanto riferisce il dottor Murata nella sua relazione, il dottor Morishige ha usato la vitamina C, oltre che per l’epatite, nel trattamento del morbillo, della parotite, della polmonite virale, dell’herpes zoster, della meningite e di altre malattie virali, con buoni risultati. E’ per questo che la notizia secondo cui la vitamina C potrebbe essere un autentico agente antivirale a largo spettro è così interessante. Se poi i risultati giapponesi fossero confermati da una sperimentazione controllata, la cosa farebbe molto piacere a un medico di Reidsville, una piccola città della Carolina del Nord, il dottor Frederick Klenner, che da oltre 25 anni usa la vitamina C per trattare le malattie da virus. Nella sua pratica privata, il dottor Klenner cura abitualmente molti casi d’infezione virale con dosi massicce di vitamina C (20-40 g al giorno), somministrati per endovena o per via orale. Quelle che seguono sono alcune delle malattie che a suo dire rispondono favorevolmente alla vitamina C.
- EPATITE: “l’acido ascorbico è la medicina d’elezione per l’epatite virale”, afferma Klenner, spiegando che con dosi massicce di questa sostanza i suoi pazienti guariscono e sono in grado di tornare al lavoro entro una settimana.
- POLMONITE VIRALE: una paziente era stata ricoverata in ospedale priva di conoscenza, con febbre altissima, e dopo 72 ore di trattamento con vitamina C per endovena aveva ripreso conoscenza e stava seduta sul letto senza febbre.
- HERPES SIMPLEX: il virus responsabile di piaghe persistenti intorno alla bocca: “in un caso con cinque recidive di herpes a intervalli di un anno e con eruzioni sempre nello stesso punto, il trattamento con 7-10 g di acido ascorbico al giorno per via orale è risultato capace di eliminare la patologia”, riferisce Klenner. Molti altri suoi pazienti sono guariti con applicazioni ripetute (10-15 volte al giorno) di una pomata al 3% di vitamina C sulle labbra.
- MORBILLO: “verso il 1950 abbiamo scoperto che si poteva uccidere il virus del morbillo in 24 ore con iniezioni intramuscolari di vitamina C ogni due ore, in dosaggi intorno ai 350 mg per kg di peso corporeo (circa 12 g per un bambino di corporatura media)”, afferma Klenner, che riferisce di risultati altrettanto notevoli ottenuti contro la varicella.
- MONONUCLEOSI: “forti dosi di vitamina C per via endovena eliminano il virus in pochi giorni”, sostiene il medico di Reidsville. Il dottor Klenner è convinto che “la vitamina C, somministrata per iniezione è in grado di distruggere tutti i virus, molti dei quali possono essere neutralizzati anche con 25-30 g al giorno di vitamina C per via orale. Quantitativi minori possono garantire una protezione contro questi agenti patogeni”. I casi citati, insieme a molti altri, sono riportati sul Journal of the International Academy of Prevention Medicine e sul Journal of Applied Nutrition.
Ovviamente, questo non è un tipo di terapia che si presti al fai-da-te: il dottor Klenner parla di dosi di vitamina C molto più alte di quelle che si userebbero mai in circostanze normali. Ma un’infezione virale acuta non è una situazione normale: talvolta è questione di vita o di morte. È per questo che i risultati del dottor Klenner e dei ricercatori giapponesi rappresentano una grossa sfida: accertare una volta per tutte, in ricerche rigorose e controllate, se dosi massicce di vitamina C possono davvero eliminare gran parte delle sofferenze prodotte dai virus.
150 GRAMMI DI MIRTILLI AL GIORNO FANNO BENE AL CUORE.
13-06-2019
Basta mangiare 150 grammi al giorno di mirtilli per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari fino al 15%. Il merito sarebbe del loro colore blu, dato dalle antocianine, un tipo di fitochimico con preziose proprietà antiossidanti che ha un ruolo fondamentale nel controllo della sindrome metabolica. A sostenerlo è uno studio dell’University of East Anglia, in collaborazione con colleghi di Harvard, in cui si è analizzata la capacità dei mirtilli di avere un effetto positivo proprio sulla sindrome metabolica, quella condizione che colpisce un terzo degli adulti occidentalizzati e che comprende almeno tre dei seguenti fattori di rischio: ipertensione, glicemia elevata, eccesso di grasso corporeo intorno la vita, bassi livelli di “colesterolo buono” e alti livelli di trigliceridi. Ebbene, secondo gli studiosi, i mirtilli e le altre bacche dovrebbero essere inclusi nelle diete per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari in particolare tra i gruppi a rischio. Quindi, non solo ottimi per regolare la pressione in menopausa, contro le infezioni, per superare le esperienze traumatiche e come antipertensivi naturali, i mirtilli ci salvano anche il cuore.
Il team ha analizzato per 6 mesi gli effetti dell’introduzione di una piccola quantità di mirtilli nella dieta giornaliera di 138 persone in sovrappeso e obese, di età compresa tra 50 e 75 anni, con sindrome metabolica. Hanno poi chiesto loro di mangiare ogni giorno o 150 grammi o 75 grammi di mirtilli liofilizzati, mentre a un terzo gruppo è stata somministrata una dose placebo di soli coloranti artificiali e sapori. Secondo i dati raccolti, mangiare 150 grammi di mirtilli al giorno riduce il rischio di malattie cardiovascolari del 12-15%. Benefici che non sono stati riscontrati per quanto riguardava la dose da 75 grammi e quella placebo. “Abbiamo scoperto che mangiare una tazza di mirtilli al giorno portava miglioramenti sostenuti nella funzionalità vascolare e nella rigidità arteriosa, avendo un ruolo importante anche nella riduzione del rischio cardiovascolare tra il 12 e il 15%”, spiegano i ricercatori. Un risultato che, tutto sommato, trova riscontro in studi precedenti che hanno indicato che le persone che mangiano regolarmente i mirtilli hanno un rischio ridotto di sviluppare condizioni che includono il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che i mirtilli sono ricchi di composti naturali chiamati antocianine, che sono i flavonoidi responsabili del colore rosso e blu dei frutti.
https://academic.oup.com/ajcn/article/109/6/1535/5499342?searchresult=1
https://www.uea.ac.uk/about/-/eating-blueberries-every-day-improves-heart-health
INFEZIONI FUNGINE: 10 RIMEDI NATURALI.
12-06-2019
La comune infezione fungina, conosciuta anche come vaginite, è un’infiammazione dolorosa che molte donne a un certo punto sperimentano nella loro vita. Caratterizzate da un prurito estremamente fastidioso, bruciore, dolore e secrezioni, le infezioni fungine vaginali sono spesso causate da forme malsane di un fungo che cresce nei genitali femminili, luogo caldo e umido. Anche gli uomini possono esserne affetti, ma nelle donne sono più comuni. La forma più importante è la Candida albicans. I 10 rimedi più comuni per le infezioni fungine sono:
1. PROBIOTICI: se stai assumendo antibiotici, la probabilità di procurarti un’infezione fungina aumenta. Consuma alimenti probiotici o un integratore probiotico per mantenere la naturale flora ed evitare la formazione di funghi, come la Candida.
2. ACETO DI MELE: lava la zona con aceto di mele. Mescola tre cucchiai di aceto con 250 ml di acqua. È possibile aggiungere 50 g di argento colloidale alla miscela.
3. AGLIO: bisogna mangiare più spicchi di aglio fresco ogni giorno. Anche se probabilmente avrai l’alito cattivo, l’aglio cura le infezioni fungine, perché contiene proprietà antifungine naturali.
4. OLIO DI ORIGANO: è un altro rimedio efficace che contribuisce a ridurre funghi e Candida. Metti 9 gocce di olio in una capsula e assumila 2 volte al giorno dopo i pasti.
5. OLIO ESSENZIALE DI MELALEUCA: è un potente detergente naturale in caso di funghi. Metti una goccia di quest’olio su un tampone naturale e introducilo nella vagina per 4 ore. Ripeti l’operazione al mattino e al pomeriggio, ma non dormire con il tampone inserito. Un paio di giorni dovrebbero essere sufficienti per alleviare i sintomi.
6. MIRTILLI ROSSI: non sono utili solo per l’infezione della vescica, ma anche per quelle fungine. Puoi berne il succo, senza zucchero, per rafforzare ed equilibrare il pH della vagina e combattere così l’infezione.
7. YOGURT BIANCO: è un comune rimedio naturale usato per ripristinare la flora e l’equilibrio del pH. Per ridurre l’infezione fungina, può essere utilizzato per via topica o vaginale. Bisogna applicare internamente ed esternamente 1-2 cucchiai di yogurt e lasciare agire per almeno diverse ore prima di lavare. Assicurati che lo yogurt non abbia zuccheri aggiunti, frutta o altri ingredienti. Può essere utilizzato anche un tampone da immergere nello yogurt e mantenere per due ore.
8. RELAX: ognuno ha quantità naturali di Candida nel corpo, ma l’ambiente naturale di un corpo sano proibisce a questo fungo di prendere il sopravvento. Quando si ha un’infezione, il corpo ci sta segnalando che siamo fuori equilibrio. Uno stile di vita stressante può far sì che la Candida cresca in eccesso, poiché il nostro sistema immunitario viene compromesso. Assicurati di prenderti del tempo per rallentare i ritmi e per recuperare le energie, in particolare dopo eventi di vita stressanti. Sono molto utili massaggi, meditazione, yoga ed esercizio fisico frequente.
9. EVITA PRODOTTI AGGRESSIVI: la maggior parte dei saponi rimuove gli oli protettivi naturali ed è troppo aggressiva per la delicata anatomia femminile. Tali oli aiutano a prevenire la formazione di funghi e vengono ridotti da lavande, spray e prodotti profumati. Alcol e altre sostanze chimiche tossiche contenute in questi prodotti alterano il delicato equilibrio del pH della vagina e la lasciano più vulnerabile alle infezioni. Se necessario, usa per l’igiene prodotti biologici.
10. INDOSSA INDUMENTI LARGHI: questo rimedio può sembrare sciocco, ma è una delle cose più semplici che puoi fare contro le infezioni fungine. Funziona perché il fungo ama ambienti caldi e umidi. Indossando indumenti e biancheria intima larga si previene la crescita del fungo. L’abbigliamento di cotone è perfetto!
LE MULTINAZIONALI PIU' CATTIVE DEL MONDO.
12-06-2019
McDONALDS-RISTORAZIONE
I dipendenti sono sottopagati. Gli animali che forniscono la carne degli hamburger sono costretti a continue gravidanze e vengono imbottiti di antibiotici e farmaci. L’intera “politica pubblicitaria” della multinazionale mira a coinvolgere e convincere i bambini (con regali, promozioni e gadgets) e ovviamente, quando il bambino rompe i coglioni perché vuole andare da McDonald’s, ci va tutta la famiglia. Tre piccioni con un cheeseburger. La campagna contro questa multinazionale dura ormai da più di una decina d’anni. La McDonald’s è finita più volte sotto processo. Ha pagato diversi milioni di dollari di risarcimento danni ai consumatori. Negli ultimi sei mesi il fatturato è sceso del 13%.
NESTLE’-ALIMENTARI
La campagna di boicottaggio della Nestlé è nata soprattutto dalla politica della società nella vendita del latte in polvere. La multinazionale avrebbe provocato la morte di 1,5 milioni di bambini per malnutrizione. La Nestlè incoraggia e pubblicizza l’alimentazione dal biberon fornendo informazioni distorte sull’opportunità dell’allattamento artificiale e dando campioni gratuiti di latte agli ospedali (in particolare negli ospedali del Terzo mondo), o “dimenticando” di riscuotere i pagamenti. Oltre a questo la Nestlè è considerata una delle multinazionali più potenti e più pericolose del mondo. È criticata per frodi e illeciti finanziari, abusi di potere, inciuci politici, appoggio e sostegno di regimi dittatoriali. Ultimamente è stata presa di mira per l’utilizzo di organismi geneticamente modificati nella pasta (Buitoni), nei latticini, dolci e merendine. Intere aree di foresta vengono distrutte per far posto alle sue piantagioni di cacao e di caffè, dove si utilizzano pesticidi molto pericolosi (alcuni proibiti nei paesi industrializzati). Ecco una lista completa dei marchi di proprietà Nestlè:
- Acque minerali e Bevande: Claudia, Giara, Giulia, Levissima, Limpia, Lora Recoaro, Panna, Pejo, Perrier, Pra Castello, San Bernardo, San Pellegrino, Sandalia, Tione, Ulmeta, Vera, Acqua Brillante Recoaro, Batik, Beltè, Chinò, Gingerino Recoaro, Mirage, Nestea, One-o-one, San Pellegrino, Sanbitter.
- Dolci, gelati, merendine: Le ore liete, Cheerios, Chocapic, Fibre 1, Fitness, Kix, Nesquik, Trio, Kit Kat, Lion, Motta, Alemagna, Baci Perugina, Cioccoblocco, Galak, Perugina, Smarties, Antica Gelateria del Corso.
- Cacao, caffè e derivati: Cacao Perugina, Nescafè, Malto Kneipp, Orzoro.
- Carne e pesce: Vismara, Mare fresco, Surgela.
- Frutta, Latticini e yogurt: Formaggi Mio, Fruit joy, Fruttolo, Lc1.
- Olio e derivati: Sasso, Sassonaise, Maggi.
CHIQUITA-ALIMENTARI
È coinvolta in tutto. Intrighi internazionali, scioperi repressi nel sangue, corruzione, scandali e colpi di stato. Utilizza massicce quantità di pesticidi, erbicidi e insetticidi. Approfitta della sua posizione di potere per imporre prezzi molto bassi delle aziende agricole da cui si rifornisce. Nel 1994 il sindacato SITRAP ha denunciato l’esistenza di squadre armate all’interno delle piantagioni in Centro America e in Ecuador. I lavoratori sono sottopagati, senza alcuna assistenza medica. Le attività sindacali sono represse talvolta con la forza.
UNILIVER-ALIMENTARI E CHIMICA
Molte associazioni animaliste come Animal Aid hanno lanciato una campagna contro la Unilever per lo sfruttamento degli animali durante gli esperimenti. È boicottata anche per i salari e le condizioni di lavoro nelle sue piantagioni in India (dove possiede il 98% del mercato del tè). La Unilever controlla i marchi: Lipton Ice Tea, Coccolino, Bio presto, Omo, Surf, Svelto, Cif, Lysoform, Vim, Algida, Carte d’Or, Eldorado, Magnum, Solero, Sorbetteria di Ranieri, Findus, Genepesca, Igloo, Mikana, Vive la vie, Calvè, Mayò, Top-down, Foglia d’oro, Gradina, Maya, Rama, Bertolli, Dante, Rocca dell’uliveto, San Giorgio, Friol, Axe, Clear, Denim, Dimension, Durban’s, Mentadent, Pepsodent, Rexona.
UN RECUPERO INCREDIBILE.
12-06-2019
Quando ci si cura con la medicina naturale, spesso si assiste a un miglioramento progressivo della salute, piuttosto che a "guarigioni" miracolose come quelle pubblicizzate dalla medicina convenzionale. Tuttavia capita anche che semplici consigli alimentari abbiano effetti immediati e veramente straordinari. Agli inizi della mia carriera naturopatica mi capitò un caso particolare da mettere a dura prova chiunque. Si trattava di un bambino con una grave malattia cronica che reagì così bene al trattamento, che la madre non credette ai suoi occhi (e neanche il medico che l'aveva avuto in cura presso un ospedale siciliano).
Maria era venuta nel mio studio dietro consiglio di un'amica, che gli aveva parlato bene della medicina naturale e del sottoscritto, al quale, però, fece passare un paio di mesi prima di convincersi (Maria era scettica nei confronti della naturopatia). Quando venne da me, mi raccontò che a suo figlio gli avevano diagnosticato la porpora di Schonlein-Henoch, una rara malattia infiammatoria molto grave, totalmente incontrollabile. All'inizio non nascosi la mia ignoranza, non avendo mai sentito parlare di questa patologia. Chiesi a Maria di rivederci la settimana dopo, giusto il tempo per fare alcune ricerche su internet e su alcuni testi universitari. La settimana dopo venne direttamente con suo figlio (Michele di 10 anni) raccontandomi nello specifico tutti i sintomi di cui soffriva. Praticamente dolori addominali, irritazioni cutanee, artrite e alterazioni renali erano all'ordine del giorno. A questo punto sottoposi Michele al test kinesiologico (a lui sembrava un gioco e si divertiva) e mi accorsi che aveva il sistema immunitario gravemente compromesso (motivo per cui prendeva spesso un'infezione dopo l'altra). Maria mi disse che, nei due anni precedenti, Michele era stato visitato o ricoverato per i più svariati problemi di salute in media una volta alla settimana.
Durante le mie ricerche su internet e nei vari testi universitari, non trovai molte informazioni in merito (in quel periodo internet non era abbastanza evoluto come oggi e i testi universitari accennavano a malapena questa patologia) e a quel punto decisi di trattarlo sulla base dei risultati che vennero fuori dal test kinesiologico. Oltre a cambiargli alimentazione immediatamente (era gruppo sanguigno 0) gli consigliai di assumere un integratore di vitamina C e un bioflavonoide, la quercetina. Due settimane dopo l'inizio della somministrazione degli integratori, i sintomi del bambino cominciavano a migliorare e nel giro di qualche settimana scomparvero completamente! Una malattia considerata "incurabile" era guarita grazie a semplici nutrienti antinfiammatori. Da quel momento lì, capii che in determinati casi, la vitamina C e i bioflavonoidi possono esercitare un'azione antinfiammatoria estremamente potente.
6 RICETTE PER PREPARARSI IL COLLUTORIO A CASA.
12-06-2019
RICETTA 1: COLLUTORIO AL BASILICO
INGREDIENTI:
- 500 ml di acqua;
- 35 gr di foglie di basilico secco (oppure 100 grammi fresche);
- 1 pizzico di sale (serve per far durare più a lungo il collutorio).
PROCEDIMENTO:
Mettete l’acqua in un pentolino ed aggiungete il basilico, cuocete e portate a bollore e da questo momento considerate 10 minuti. Filtrate il liquido, inserite il pizzico di sale ed usate questo come collutorio. Conservare in frigo per una durata maggiore.
RICETTA 2: COLLUTORIO AL BICARBONATO
INGREDIENTI:
- 500 ml di acqua;
- 1 cucchiaio di bicarbonato;
- 2 gocce di olio essenziale di tea tree (oppure olio essenziale di chiodi di garofano o quello di salvia);
- 2 gocce di olio essenziale di menta.
PROCEDIMENTO:
Mescolare il tutto ed è pronto! Tenere il tutto in una bottiglia chiuso e al riparo da fonti di luce e calore.
RICETTA 3: COLLUTORIO ALLA SALVIA E BICARBONATO
INGREDIENTI:
- 500 ml di acqua;
- 25 gr di foglie di salvia secca (oppure 50 grammi fresche);
- 1 cucchiaio di bicarbonato;
- 1 pizzico di sale (serve per far durare più a lungo il collutorio).
PROCEDIMENTO:
Mettete l’acqua in un pentolino ed aggiungete la salvia, cuocete e portate a bollore. Appena inizia a bollire spegnete e chiudete con un coperchio. Aspettate finché la pentola si sia raffreddata, filtrate il liquido, inserite il bicarbonato ed il pizzico di sale ed usate questo come collutorio. Potete conservare il tutto in una bottiglia (meglio di vetro) in frigorifero.
RICETTA 4: COLLUTORIO PER IL MAL DI DENTI
INGREDIENTI:
- 1 litro di acqua;
- 2 cucchiai di aceto di mele;
- 1 cucchiaio di echinacea;
- 1 cucchiaio di malva;
- 1 cucchiaio di chiodi di garofano;
- 1 pizzico di sale (serve per far durare più a lungo il collutorio).
PROCEDIMENTO:
Mettete l’acqua in un pentolino ed aggiungete la malva, l’echinacea e i chiodi di garofano, cuocete e portate a bollore. Appena inizia a bollire spegnete e chiudete con un coperchio. Aspettate finché la pentola si sia raffreddata, filtrate il liquido, inserite l’aceto e il pizzico di sale ed usate questo come collutorio. Potete conservare il tutto in una bottiglia (meglio di vetro) in frigorifero.
RICETTA 5: COLLUTORIO AL SALE
Un altro rimedio naturale per lo sbiancamento dei denti è fare dei gargarismi con una tazza d’acqua e mezzo cucchiaino di sale grosso, utile per prevenire tutti i problemi dentali.
RICETTA 6: COLLUTORIO ALLA PROPOLI
Per avere una bocca sempre pulita ed un alito fresco e profumato non è necessario solo usare il dentifricio, anche il collutorio gioca un ruolo fondamentale. Allora perchè non preparare un collutorio non aggressivo e naturale per preservare la nostra igiene orale? Cominciate con l’aggiungere in 100 ml di acqua cinque gocce di olio essenziale di eucalipto e cinque gocce di olio essenziale di menta piperita, entrambe antisettici e rinfrescanti ed efficaci contro alitosi, stomatiti e afte ed infine mescolate il tutto con cinquanta gocce di estratto idroglicerico (senza alcol) di propoli, una straordinaria sostanza antibiotica, antimicrobica, antinfiammatoria e analgesica, utilissima anche nel caso di infiammazioni del cavo orale e odontalgie. Ricordate: questo collutorio naturale se mantenuto in un posto fresco e ben sigillato, può durare mesi.
L’ACQUA GHIACCIATA FA MALE: 8 MOTIVI PER SMETTERE DI BERLA.
11-06-2019
Bere un bel bicchiere di acqua ghiacciata quando fa caldo può essere molto gratificante ma può anche causare problemi di salute al fisico talvolta decisamente fastidiosi. Ecco quali.
PUÒ FAR INGRASSARE - Bere acqua fredda può fare in modo che le cellule adipose si induriscano, rendendole più difficili da smaltire.
CAUSA COSTIPAZIONE - L'acqua ghiacciata può causare costipazione, facendo contrarre l'intestino ed indurendo il cibo mentre viene processato, rendendo così più difficile l'andare di corpo.
OSTACOLA L'IDRATAZIONE - L'acqua fredda intralcia anche il processo di reidratazione, perché prima di poter usare i liquidi ingeriti il corpo deve ristabilire la sua giusta temperatura.
RIDUCE LE ENERGIE - Anche se all'inizio la sensazione che dà è piacevole, l'acqua fredda a lungo termine riduce le energie del corpo, perché ne usa di più per regolare la sua temperatura.
PEGGIORA LA DIGESTIONE - Lo stomaco, a causa dell'ingestione di acqua fredda, si contrae e diventa stroppo stretto per digerire efficientemente il cibo.
RALLENTA IL BATTITO CARDIACO - L' acqua fredda può rallentare il battito cardiaco, perché il nervo vago risente della sua improvvisa ingestione.
IRRITA LA GOLA - L'acqua ghiacciata crea nel corpo la stessa risposta che si ha in seguito a una fredda giornata invernale, creando del muco per umidificare la gola. Questa reazione però non è necessaria, e si traduce in un mal di gola.
MAL DI TESTA - Bere dell'acqua ghiacciata può sensibilizzare i nervi nella spina dorsale, che immediatamente trasmettono al cervello dei messaggi che si traducono in mal di testa.
TEODORO: UN PAZIENTE DIVENTATO NATUROPATA.
11-06-2019
Teodoro si manteneva agli studi lavorando come imbianchino durante le vacanze. Alla fine dell'estate stava sempre male, anche se nessuno dei medici cui si era rivolto era mai riuscito a diagnosticargli una malattia specifica. Si sentiva cronicamente stanco, confuso, e perdeva l'appetito. Finalmente, su un consiglio di un amico, un anno venne da me. Mi bastò farmi raccontare la sua storia e visitarlo per rendermi conto che probabilmente soffriva di una combinazione di avvelenamento da metalli pesanti, contenuti nelle vernici che staccava dai muri vecchi, e da solventi che inalava nell'applicare la vernice fresca. Gli feci il test kinesiologico ed iridologico e gli consigliai di fare il test del mineralogramma. Come sospettavo, il laboratorio riscontrò la presenza di alte concentrazioni di piombo e mercurio. Dal momento che un innalzamento del livello di piombo nei capelli può essere dovuto alla contaminazione diretta da parte delle polveri presenti nell'aria e non necessariamente alla presenza del metallo nel sangue, ripetemmo il test su un campione di peli pubici, che sono protetti dagli indumenti. Anche questa volta la concentrazione risultò più elevata del normale.
Gli prescrissi una terapia naturopatica per eliminare i metalli pesanti dall'organismo, e gli consigliai di mangiare molti più legumi (apparteneva al gruppo sanguigno A), alimenti ricchi di vitamina C, pectina e prodotti a base di alghe, tutti alimenti che contengono sostanze capaci di legarsi ai metalli pesanti e di favorirne l'eliminazione. Per il fegato, gli prescrissi un infuso di tarassaco, vitamina C e vitamine del gruppo B, oltre a un rimedio fitoterapico, il cardo mariano. Dopo qualche mese, i sintomi si erano attenuati e dall'analisi del capello non risultava più la presenza di metalli pesanti. Teodoro continuò a fare l'imbianchino durante le vacanze e alla fine dell'estate successiva, grazie al mio programma di disintossicazione, aveva una concentrazione di metalli pesanti più alta del normale, ma non quanto in passato, e si sentiva meno male. Teodoro rimase così colpito da questo risultato e dalla migliore conoscenza del proprio corpo cui era giunto che, finiti gli studi, si iscrisse nuovamente a un corso di scienze naturopatiche, diplomandosi con ottimi risultati.
PROPRIETA’ FITOTERAPICHE DELLA BARDANA.
11-06-2019
La radice di bardana appartiene alla famiglia delle Asteraceae e si trova in diversi luoghi in tutto il mondo, dall’Europa, al Sud-Est dell’Asia e Nord America. Appartengono alla stessa famiglia la camomilla, achillea, cicoria, cardo ed echinacea. La bardana è composta essenzialmente da oli volatili, steroli vegetali, tannini e oli grassi. Come molte erbe medicinali, alcuni dei suoi incredibili benefici per la salute provengono dai suoi potenti antiossidanti. In questo caso, la quercetina e luteolina sono i principali acidi fenolici che lavorano meravigliosamente una volta all’interno del corpo. Andando molto indietro nel tempo, la bardana è stata considerata una pianta eccezionale per pulire o purificare il sangue, sollevandolo da tossine accumulate. È stata anche utilizzata come diuretico e applicata sulla pelle di pazienti affetti da eczema, acne o psoriasi. Alcune persone che vivono in Giappone e in alcune parti d’Europa, semplicemente la mangiano come un vegetale che può aiutare la digestione, grazie alla presenza di inulina, la fibra alimentare naturale. È anche utilizzata per contribuire ad invertire gli effetti di salute indesiderati e condizioni quali calcoli biliari, calcoli renali, malattie cardiache, cancro, glicemia alta, infezioni batteriche della pelle, mal di gola e raffreddore.
ALCUNI DEI FITOCHIMICI DELLA BARDANA:
- INULINA: come brevemente accennato in precedenza, l’inulina aiuta la digestione, mantenendo una flora intestinale equilibrata, ma promuove anche buoni livelli di zucchero nei diabetici, contribuisce a ridurre la pressione sanguigna e può benissimo dare una mano a chi cerca di perdere peso.
- POLIACETILENE: offre eccellenti azioni antibatteriche quando viene utilizzato per il trattamento topico di acne e foruncoli. Questo fitochimico assisterà coloro che soffrono di infezioni del piede o delle unghie dei piedi, grazie alle sue proprietà antifungine.
- ARCTIGENINA: è stato testato su topi, al fine di valutarne gli effetti per quanto riguarda l’eventuale trattamento di encefalite. I risultati sembrano dimostrare che l’arctigenina ha forti proprietà antitumorali e antivirali. È opportuno rilevare che l’olio di bardana ha un'alta concentrazione di acidi grassi essenziali e fitosteroli. Questi non solo presentano proprietà di riparazione della pelle, ma diminuiscono le probabilità di sviluppare malattie cardiocircolatorie, così come il cancro, in particolare dello stomaco, del polmone, del seno e alle ovaie. Si può scegliere di consumare radice di bardana fresca o secca. È possibile ottenere estratti fluidi e tinture fatte con alcol o anche olio di bardana. Altrimenti, se non utilizzata per via topica, può essere una buona opzione consumare the con foglie secche di bardana.
RIMEDIO PER PROBLEMI DEL CUOIO CAPELLUTO
L’estratto di radice di bardana viene utilizzato in Europa come trattamento del cuoio capelluto, per contribuire a trattare la forfora e prevenire la caduta dei capelli. Dal momento che l’olio di bardana è ricco di fitosteroli e acidi grassi essenziali, si dice anche che possa migliorare la resistenza dei capelli e la lucentezza, aiutando a mantenere un cuoio capelluto sano e promuovendo la crescita dei capelli.
EFFICACE NEL COMBATTERE IL CANCRO
Oggi, la radice di bardana viene utilizzata in oncologia per le sue proprietà anticancro, in particolare in Russia e in India. Molti erboristi affermano che la radice di bardana può fermare la crescita delle cellule tumorali e le metastasi.
USI TRADIZIONALI DELLA RADICE DI BARDANA
Nella medicina popolare, i semi della bardana sono stati compressi per fare una miscela che fornisce sollievo per il morbillo, l’artrite, tonsillite, mal di gola, e virus come il comune raffreddore. La radice di bardana può anche essere usata per trattare la gotta, reumatismi, ulcere, acne, eczema e psoriasi. Antichi erboristi la usavano per curare i morsi di serpente e la rabbia. Hanno anche usato la bardana essiccata come diuretico, diaforetico e agente purificatore del sangue.