Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

Mercoledì, 17 Febbraio 2021 14:34

L’ACRILAMIDE FAVORISCE IL CANCRO AL SENO.

17-02-2021

Secondo una ricerca pubblicata sull’International Journal of Cancer, l’acrilamide potrebbe aumentare il rischio di sviluppare cancro al seno. Lo studio in questione (il primo ad aver utilizzato marcatori biologici dell’emoglobina per valutare l’esposizione all’acrilamide) ha dimostrato l’esistenza di una correlazione tra questo polimero presente negli alimenti ed il tumore umano. Sono state osservate 374 donne in post-menopausa con storia di cancro al seno, e 374 donne sane. I risultati hanno documentato un’associazione positiva tra l’aumento dei livelli di acrilamide e lo sviluppo di cancro alla mammella. L’acrilamide è un agente cancerogeno generato quando gli alimenti amidacei sono cotti, arrostiti, fritti o tostati. È stato trovato che provoca il cancro nei ratti di laboratorio nel 2002.

COMMENTO:

Ho già parlato dei pericoli dell’acrilamide in precedenti articoli. Dal 2002 sono stati pubblicati molti studi, che hanno confermato i risultati iniziali che l’acrilamide può causare cancro negli esseri umani. Per esempio, questo studio si aggiunge ai dati pubblicati da Janneke Hogervorst e collaboratori dell’Università di Maastricht, che ha esaminato i dati di più di 62.500 donne ed ha trovato che l’aumentata ingestione dietetica di acrilamide poteva incrementare il rischio di cancro endometriale ed ovarico del 29 e 78 per cento rispettivamente.

COME SI GENERA ACRILAMIDE?

L’acrilamide, “un agente cancerogeno umano,” si forma in parecchi alimenti come conseguenza di una reazione fra amminoacidi specifici, compresa l’asparagina, e gli zuccheri presenti negli alimenti quando si raggiungono alte temperature durante la cottura o i procedimenti industriali. Questo processo reattivo è conosciuto come reazione di Maillard e si verifica a temperature sopra i 100°C. Come regola generale, l’acrilamide si forma negli alimenti vegetali quando si riscaldano abbastanza per produrre una superficie marrone/gialla croccante. Quindi, può essere trovata in molti alimenti comuni cotti, fritti, arrostiti o tostati, come:

• Patate: patatine fritte o arrostite.

• Cereali: la crosta del pane, i toast, il pane croccante, i cereali da prima colazione arrostiti e vari snack.

• Caffè: polvere di caffè arrostita macinata o in chicchi.

Sorprendentemente, i succedanei del caffè a base di cicoria contengono 2-3 volte più acrilamide del vero caffè.

 

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/18183576/

Mercoledì, 17 Febbraio 2021 14:31

VEGETARIANESIMO.

17-02-2021

La gente diventa vegetariana per molti motivi. Qualcuno lo fa considerandola una scelta positiva per la salute, qualcuno si converte per una preoccupazione crescente per la salute del nostro ecosistema. Ho deciso di condividere i miei pareri sul vegetarianesimo perché nella mia carriera ho trattato molti vegetariani malati. Spesso i miei pazienti vegetariani avevano ancora bisogno di un’alimentazione animale sebbene, dato i suddetti motivi, erano inizialmente resistenti ai miei suggerimenti di reinserire degli alimenti animali per il recupero della loro salute. Sebbene in questo contesto non posso richiamare tutte le ragioni per le quali uno possa voler diventare vegetariano, desidero però esaminare alcuni degli argomenti più comuni che si portano per affermare come il vegetarianesimo sia migliore per la salute. Alla fine, spero che ciò possa chiarire alcune delle ridicole resistenze dogmatiche nei confronti di una dieta che includa la carne.

LA CARNE ROSSA È REALMENTE DANNOSA PER NOI?

L’argomento più comune che sento è quella che mangiare carne rossa è dannoso per la salute. Infatti, molti vegetariani considerano il loro stile di vita migliore per il cuore e la salute in generale. Spesso leggiamo e sentiamo attraverso l’informazione lo stesso concetto - mangiare la carne rossa non è sano. Consideriamo Weston A. Price, che, negli anni trenta, ha viaggiato in tutto il mondo studiando le diete di tanti popoli ancora non contaminate dall’uomo bianco e dai suoi alimenti industriali (Nutrition & Physical Degeneration by W.A. Price). Il suo intento principale era di indicare come, dovunque i nativi inserissero alimenti industriali, come farina bianca e zucchero, presto insorgevano degenerazione e malattia. Ma inoltre egli scoprì che non esistevano società o tribù vegetariane sane. Al contrario, le tribù più sane mangiavano sempre carne o prodotti animali. Se si studia l’antropologia culturale, si troverà che la quantità di carne mangiata da qualsiasi società non è determinata nè da principi religiosi nè da concetti legati alla salute, ma piuttosto soltanto dalla sua disponibilità. Un chiaro esempio di ciò lo possiamo vedere valutando le diete degli Aborigeni dell’Australia. Gli Aborigeni dell’interno mangiano una dieta basata su un 75-90% di vegetali e un 10-25% di alimenti animali. Gli Aborigeni della costa, che ha accesso a pesci e ad animali più grandi come il canguro, mangia circa il 75% della dieta a base di alimenti animali e il 25% da vegetali. L’affermazione che il vegetarianesimo sia più sicuro per il vostro sistema cardio-circolatorio è una tattica senza fondamento basata sulla paura promossa dall’industria alimentare. Il primo caso segnalato di attacco cardiaco si è verificato soltanto recentemente nel 1921. L’idrogenazione degli oli vegetali è cominciata circa nel 1908 e da quel tempo, il consumo degli oli vegetali è aumentato di circa il 400%, mentre il consumo di grassi saturi animali si è ridotto complessivamente. In breve, dal 1908 abbiamo avuto una riduzione del consumo di grasso animale, un aumento nell’uso di oli vegetali idrogenati e un aumento in parallelo delle malattie di cuore. È strano vedere che si è scelto di consumare meno grassi animali per avere cuori più sani. L’analisi statistica della malattia cronica indica inoltre che, da una prospettiva di malattia, siamo ben più disastrati con le odierne raccomandazioni dietetiche rispetto a quelle di una volta. Se osservato da una prospettiva puramente storica, il dogma corrente fra consumo di carne e salute del cuore è pure sospetto. Gli esseri umani stanno mangiando proteine animali come alimento principale in ogni parte del mondo da sempre. Ciò include i pesci mangiati in ogni regione vicino ai laghi e agli oceani. Se mangiare carne fosse malsano come suggerito, non avremmo durato così a lungo.

TROPPO ACIDO?

Ecco un argomento contro il consumo della carne: essa rende la gente troppo acida, altera il pH del sangue e quindi favorisce la malattia. Questo argomento è problematico esattamente quanto il precedente. Infatti, pH e dieta sono temi molto travisati da quelli che vogliono favorire la dieta vegetariana. In primo luogo, il nostro ambiente ha influenzato drammaticamente la nostra biochimica, specialmente in migliaia di anni per via del tasso di modifiche genetiche. Per esempio, gli eschimesi mantengono un equilibrio ottimale di pH con una dieta basata 90 per cento sull’uso di alimenti animali, mentre alcuni hindu e Aborigeni dell’interno ottengono l’equilibrio ottimale del pH esattamente con una dieta opposta, ovvero al 90 per cento da alimenti vegetali! Molti “esperti” incolpano erroneamente il consumo di carne come causa di livelli elevati di acidità. Il pH è specifico ai vari compartimenti corporei ed al fluido fisiologico. Di conseguenza quando ci si riferisce al pH senza specificare dove la misura sta avvenendo (urina, sangue venoso, sangue arterioso, saliva e perfino organi specifici) i dati sono insignificanti. Lo stomaco, il piccolo intestino ed il grande intestino per esempio, hanno differenti livelli ottimali di pH. Inoltre è stato dimostrato da Rowkowski e da altri (includendo William Wolcott) che fare una corsa intorno all’isolato produce una variazione ben più grande nel pH verso l’acidità che non mangiando carne tutto il giorno. Ho esaminato personalmente le mie urine e saliva ogni ora per vari giorni e vi assicuro che, se doveste fare lo stesso, rapidamente trovereste che l’esercizio fisico e il consumo di acqua influenza il vostro pH molto più di ciò che mangiate. Ho abbassato il pH delle mie urine da 7 a 5 in 10 minuti di attività fisica (squat)! Ciò che è importante riguardo al pH è che, a seconda della loro eredità genetica, gli individui necessitano dei livelli ideali di pH differenti e sono molto più legati ad altre variabili piuttosto che alla carne.

IL MOTIVO REALE…

Dunque cosa realmente produce l’illusione che il vegetarianesimo sia la scelta migliore per voi? In molti casi, i vegetariani convertiti stanno mangiando per la prima volta cibo nel vero senso della parola. Stanno cucinando spesso per la prima volta alimenti freschi e per la prima volta stanno mangiando alimenti molto più integrali! Finalmente, hanno smesso di mangiare alimenti industriali. Tutto questo fa sì che aumenti la vitalità e chiarezza mentale. Le diete vegetariane sono inoltre molto efficaci per disintossicare in generale, riducendo notevolmente il carico corporeo dalle cattive abitudini che includono periodi prolungati di alimentazione a base di “cibi spazzatura”. Per concludere, gli individui che utilizzano la dieta veganista spesso è consigliata da professionisti del settore medico-sanitario olistico che inoltre consigliano l’uso di alimenti biologici. Poiché le tossine si accumulano nel tessuto adiposo e gli allevatori ottengono il loro reddito dal peso, la maggior parte di loro alimenta il bestiame con alimenti nocivi. Questi alimenti nocivi, a loro volta, producono un bestiame con molto più grasso. Il beneficio di essere veganista deriva dall’evitare quelle carni commerciali tossiche e non dal concetto veganista in sè. Quelli che mangiano carni organiche non soffrono dagli effetti nocivi da consumo di carni commerciali. Questa breve analisi certamente non richiama tutte le ragioni per le quali si potrebbe diventare vegetariani, ma spero sia sufficiente per aiutare a capire come non sia così salutare come alcuni vorrebbero far credere. La carne genuina e biologica, come ha indicato Price, è stata una componente importante di tutte le società in buona salute, per cui si consiglia di pensare due volte prima di demonizzarla.

 

Paul Chek, medico olistico e Terapista Neuromuscolare certificato, è il fondatore dell’istituto C.H.E.K a Vista, California. È inoltre il consulente di organizzazioni sportive e i suoi servizi hanno avvantaggiato squadre, numerosi atleti e individui in cerca della salute ottimale. Paul ha prodotto più di 60 video, 17 corsi per corrispondenza ed è l’autore di parecchi libri, programmi audio ed articoli.

02-01-2021
 
Il carotenoide licopene, il pigmento della frutta e della verdura rossa come la guava rosa e i pomodori, è un importante strumento dietetico che gli scienziati stanno attualmente studiando nella prevenzione e nella soppressione delle malattie neurodegenerative. Ricerche passate hanno anche dimostrato che il licopene ha proprietà antiossidanti, che sono efficaci nel combattere altre malattie come il cancro, i precursori di malattie cardiache e condizioni ossee.
 
MALATTIA NEURODEGENERATIVA
 
Il licopene ha dimostrato proprietà antiossidanti nella protezione del sistema neurale in vitro e il consumo di frutta e verdura ricca di licopene è raccomandato come strategia preventiva per le malattie neurodegenerative. Oltre a sopprimere lo stress ossidativo e l'infiammazione nel cervello, il licopene ripristina i cambiamenti associati a disturbi neurodegenerativi, condizioni epilettiche, invecchiamento, emorragie cerebrali, lesioni del midollo spinale e neuropatia e previene proteinopatie, neuroinfiammazione, apoptosi, edema cerebrale e disfunzione sinaptica nel cervello. Il licopene ha anche migliorato la neuroinfiammazione, lo stress ossidativo, la genesi dell'amiloide e la perdita di memoria in un modello di topo indotto da Alzheimer, attraverso percorsi di segnalazione cellulare mediati (MAPK, NFκB e Nrf2) legati all'infiammazione e quindi potrebbe essere efficace nella prevenzione della malattia di Alzheimer. Nel loro studio in vitro sui topi, i ricercatori hanno scoperto che il licopene è efficace nel ridurre lo stress ossidativo, che è considerato una delle principali cause della malattia di Alzheimer, riducendo l'apoptosi cellulare attraverso l'attivazione della via PI3K/Akt. I ricercatori hanno studiato 6.958 partecipanti di età superiore ai 50 anni per valutare l'impatto dei carotenoidi sul rischio di mortalità da Alzheimer. È stato riscontrato che alti livelli di licopene, luteina e zeaxantina riducono il rischio di mortalità per Alzheimer. In uno studio sui topi indotto dal morbo di Alzheimer, i biomarcatori dello stress ossidativo sono stati misurati con due trattamenti: il licopene e il licopene combinato con la vitamina E. La combinazione è stata sinergica nel ridurre significativamente i disturbi della memoria e ha migliorato tre marcatori di stress ossidativo per l'Alzheimer. In uno studio sui ratti, i ricercatori hanno dimostrato che il licopene abbassa le lesioni dell'ippocampo indotte dall'alluminio inibendo l'infiammazione mediata dallo stress ossidativo e l'apoptosi nel cervello. Allo stesso modo, il licopene è risultato essere molto efficace contro il deterioramento cognitivo indotto dall'età, la perdita di memoria e i difetti cognitivi, il danno neuronale associato all'età e la disfunzione sinaptica nelle sinapsi cerebrali mitigando lo stress ossidativo e i marcatori di infiammazione in un modello murino.
 
RISCHIO DI CANCRO
 
Ventisei studi con 563.299 partecipanti e 17.517 casi documentati di cancro alla prostata sono stati meta-analizzati, dimostrando che una maggiore assunzione di licopene (tra 9 milligrammi (mg) e 21 mg al giorno) ha ridotto l'incidenza del cancro alla prostata. Il rischio di cancro alla prostata è diminuito del 18% con l'aumento del consumo di licopene (assunzione di pomodori e anguria) in uno studio su 404 partecipanti. Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che gli alimenti ricchi di licopene come i pomodori sono positivi per una varietà di altri tumori. In una meta-analisi comprendente 15 studi con 644 animali, l'integrazione di licopene ha ridotto significativamente l'incidenza, il numero e la crescita del cancro al fegato. Nella loro revisione completa della letteratura, gli scienziati hanno attestato l'azione preventiva del licopene del pomodoro anche contro la formazione e lo sviluppo del cancro ai polmoni. La supplementazione di licopene in topi indotti da tumori polmonari ed epatici ha ridotto le metastasi tumorali sperimentali in vivo diminuendo l'invasione, la proliferazione e l'angiogenesi del tumore. In un'analisi aggregata di 21 studi, il gruppo che ha consumato la maggior parte dei prodotti a base di pomodoro aveva il rischio più basso di cancro gastrico. In uno studio su adulti statunitensi, l'assunzione di pomodoro (rischio inferiore dell'86%) e licopene (rischio inferiore del 79%) era inversamente correlata a tutte le morti per cancro. È stato dimostrato che l'estratto di foglie di guava ha un forte effetto antitumorale prevenendo e arrestando la crescita di cellule cancerose in studi in vitro sui tumori indotti ad animali.
 
RISCHIO DI MALATTIE CARDIOVASCOLARI
 
In una meta-analisi di 14 studi, il licopene dietetico è stato significativamente associato a un basso rischio di malattie cardiovascolari, ictus e malattia coronarica. Allo stesso modo, in una panoramica di 23.935 pazienti, la mortalità per malattia coronarica e malattia cerebrovascolare era significativamente inferiore per coloro che avevano un'elevata assunzione di pomodoro e licopene, illustrando le loro capacità cardioprotettive. Una revisione sistematica e una meta-analisi di 21 studi hanno dimostrato che aumentare l'assunzione di pomodori e prodotti a base di licopene ha effetti positivi sui lipidi nel sangue, sulla pressione sanguigna e sulla funzione endoteliale, che li rendono valide strategie nutrizionali per combattere le malattie cardiovascolari. In uno studio su 142 pazienti con malattie cardiovascolari, l'integrazione di licopene (7 mg al giorno) per quattro settimane ha aumentato i livelli sierici di licopene più di quattro volte, ha migliorato significativamente l'ossigenazione dei tessuti e il flusso sanguigno e ha ridotto di tre volte i marcatori di danno ossidativo infiammatorio e di cinque volte i livelli di lipidi ossidati. Il trattamento con succo di pomodoro (338 mg al giorno) per 20 giorni ha anche ridotto l'infiammazione (un fattore di rischio sottostante per malattie cardiovascolari e diabete) in uno studio controllato su 106 donne in sovrappeso e obese. È stato dimostrato che il consumo di guava ha effetti significativi sulla salute del cuore in 120 pazienti con pressione alta. In particolare, lo studio ha rilevato una diminuzione netta del 9,9% del colesterolo totale, una diminuzione del 7,7% dei trigliceridi e una riduzione della pressione sanguigna (sistolica di 9 punti e diastolica di 8 punti) con un aumento netto dell'8% del colesterolo lipoproteico ad alta densità dopo 12 settimane di trattamento con frutti di guava.
 
SALUTE DELLE OSSA
 
In un altro studio, 370 uomini e 576 donne (da 70 a 80 anni di età) del Framingham Osteoporosis Study hanno completato un questionario sulla frequenza alimentare nel 1988-1989 e sono stati seguiti per 17 anni per le fratture ossee. I risultati hanno mostrato che i soggetti con una maggiore assunzione di licopene avevano un rischio significativamente inferiore di fratture dell'anca. Il pomodoro e i prodotti a base di pomodoro, come fonti ricche di licopene, hanno dimostrato di ridurre la perdita ossea, il che riduce significativamente il rischio di fratture su donne in post-menopausa. Studi clinici e in vitro su cellule osteoblastiche hanno rilevato che l'assunzione di una salsa di pomodoro ricca di licopene (5 mg e 10 mg) in 39 donne in post-menopausa non ha comportato una significativa perdita di densità ossea con il trattamento, migliorando i risultati di turnover osseo rispetto al gruppo di controllo, dimostrando che la salsa di pomodoro può essere utilizzata per ridurre il rischio di perdita ossea e per prevenire l'osteoporosi.
 
LE 12 PRINCIPALI FONTI ALIMENTARI DI LICOPENE
 
Quindi quali frutta e verdura sono fonti affidabili di licopene? Aumenta i tuoi livelli di licopene aumentando il consumo dei cibi migliori che si trovano nella Tabella 1. Sebbene non vi sia alcun requisito minimo giornaliero per il licopene, le fonti suggeriscono di consumare da 8 mg a 21 mg al giorno per una salute ottimale.
 

Tabella 1. Frutta e verdura con più alto contenuto di licopene (in milligrammi per tazza)

1. Passata di pomodoro (50 mg) 

2. Pomodori essiccati al sole (25 mg) 

3. Guava (8,6 mg)

4. Pomodoro fresco (7,3 mg)

5. Anguria (6,9 mg)

6. Pompelmo Rosa (3,3 mg)

7. Papaia (2,7 mg)

8. Peperoni rossi (0,5 mg)

9. Cachi (0,3 mg)

10. Asparagi (0,05 mg)

11. Cavolo rosso (0,02 mg)

12. Mango (0,01 mg)

 
 
 SENSIBILITA’ ALLE SOLANACEE
 
Alcune persone possono provare dolore cronico e infiammazione a causa di una sensibilità nei confronti di alcune verdure appartenenti alla famiglia delle Solanacee. Questo perché possono contenere glicoalcaloidi come la solanina nella patata e nella melanzana, tomatina nel pomodoro e capsaicina nei peperoni, nonché lectina di frumento o lectine leganti la chitina che si trovano nei pomodori e nel peperone rosso. Le reazioni dovrebbero essere monitorate per il loro effetto sul sistema digerente e sui sintomi artritici, e gli alimenti scatenanti dovrebbero essere evitati completamente se la sensibilità continua o reintrodotti uno per uno (se tollerati) lentamente nella dieta. Gli alimenti trattati con pesticidi e geneticamente modificati (OGM) sono i più problematici e l'acquisto di ortaggi non OGM e di derivazione biologica è essenziale.

 

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28129549/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32885410/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32827559/

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https://www.myfooddata.com/articles/high-lycopene-foods.php

https://www.healthline.com/nutrition/lycopene

https://www.thestar.com/life/health_wellness/2013/11/30/daily_dose_of_lycopene_has_great_health_benefits.html#:~:text=Your%20body%20can%20absorb%20lycopene,of%20ketchup%20contains%202.5%20mg

https://healthyeating.sfgate.com/health-benefits-eating-sun-dried-tomatoes-2314.html

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/12479649/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/14503921/

02-01-2021
 
Se hai mai sentito l'odore del gas di zolfo quando esce dall'acqua di pozzo, non dimenticherai l'odore delle uova marce. In effetti, l'industria del gas naturale aggiunge il mercaptano, un componente dello zolfo, al gas naturale - che non ha odore - per farlo puzzare di uova marce in modo da poter rilevare una perdita di gas naturale. Sebbene puzzolente sotto forma di gas, lo zolfo è un minerale importante per il funzionamento ottimale del tuo corpo. È interessante notare che otterrai la maggior parte del tuo zolfo da aminoacidi specifici, tra cui metionina, cisteina, cistina e taurina. Di questi, i due più importanti sono la metionina e la cisteina. La metionina è un amminoacido essenziale, il che significa che il tuo corpo non può sintetizzarlo, quindi deve essere fornito attraverso la tua dieta. Il tuo corpo può produrre cisteina dalla metionina ma non dalle forme inorganiche di zolfo. Alcuni individui sono allergici ai farmaci sulfamidici e potrebbero avere dubbi sul consumo di cibi contenenti zolfo. Tuttavia, poiché lo zolfo è un elemento essenziale per la vita, nessuno è allergico allo zolfo. Quando una molecola di sulfonamide da farmaci sulfamidici viene metabolizzata, può legarsi a una proteina che funge da allergene. La molecola sulfamidica nei farmaci sulfamidici contiene zolfo, ma è incorporata in un composto con la proprietà unica di essere in grado di formare proteine che causano una reazione allergica in alcune persone. La glucosamina, oggetto della pubblicazione in primo piano, è un amminoacido che è spesso combinato con il solfato e non noto per scatenare reazioni allergiche dal solfato. Tuttavia, la maggior parte degli integratori di glucosamina derivano dai crostacei e vi è qualche preoccupazione di una reazione allergica nelle persone che hanno un'allergia ai crostacei. Esistono diverse forme di integratori di glucosamina che non sono intercambiabili. Includono glucosamina solfato, glucosamina cloridrato e n-acetil glucosamina. La glucosamina solfato è ciò che viene utilizzato per aiutare contro l'artrite dolorosa ed è stato al centro di questo studio.
 
RIDUZIONE DEL RISCHIO DI MORTE
 
In uno studio epidemiologico pubblicato dalla West Virginia University, i ricercatori hanno scoperto che gli individui che utilizzavano integratori di glucosamina avevano ridotto la mortalità complessiva al grado conferito dall'esercizio fisico regolare. La prima autrice, Dana Edwin King, è presidente del dipartimento di medicina di famiglia presso la West Virginia University. Lui e il suo partner, un’analista di dati, hanno valutato le informazioni di 16.686 adulti che avevano partecipato al National Health and Nutrition Examination Survey. I risultati andavano dal 1999 al 2010 e i dati sono stati uniti a quelli sulla mortalità del 2015. I ricercatori hanno controllato una serie di fattori, come l'età, il livello di attività e lo stato di fumo, e hanno scoperto che coloro che assumevano un integratore di glucosamina/condroitina ogni giorno per almeno un anno o più avevano un potenziale ridotto del 39% di mortalità per tutte le cause e una riduzione del 65% della mortalità per eventi cardiovascolari. King ha dichiarato che il suo interesse per la glucosamina e la condroitina è iniziato quando ha saputo che molti dei ciclisti con cui andava nei fine settimana usavano l'integratore. King sottolinea che i dati provengono da uno studio epidemiologico e non da una sperimentazione clinica, quindi non può dimostrare in modo definitivo che la morte sia meno probabile, ma prosegue commentando:“Questo significa che se un giorno esci dal lavoro alle cinque, dovresti semplicemente saltare la palestra, prendere una pillola di glucosamina e andare a casa? Non è quello che suggeriamo. Continua a fare esercizio, ma il pensiero che anche prendere una pillola sarebbe utile è intrigante. Una volta preso tutto in considerazione, l'impatto è stato piuttosto significativo. A mio avviso, è importante che le persone ne siano a conoscenza, in modo che possano discutere i risultati con il proprio medico e fare una scelta informata. La glucosamina è da banco, quindi è prontamente disponibile".
I risultati di questo studio supportano una precedente ricerca pubblicata sul BMJ in cui i ricercatori hanno coinvolto 466.039 partecipanti senza malattie cardiovascolari per determinare se c'era un'associazione tra l'uso di glucosamina e una riduzione del rischio di malattie cardiovascolari. Dopo aver corretto i fattori di confusione, come l'età, l'indice di massa corporea, l'assunzione alimentare, il sesso e l'uso di droghe, i ricercatori hanno scoperto che c'era un "rischio significativamente inferiore" dal 9% al 22% di tutte le misurazioni dei risultati.
I risultati includevano eventi di malattie cardiovascolari, malattie coronariche e ictus in persone che facevano uso quotidiano di integratori di glucosamina. I ricercatori hanno scoperto che i loro risultati hanno supportato studi precedenti che avevano dimostrato una relazione inversa tra integrazione di glucosamina e rischio di malattie cardiovascolari e mortalità. È interessante notare che hanno anche scoperto che coloro che assumevano glucosamina e che erano fumatori attuali hanno sperimentato riduzioni delle malattie cardiovascolari maggiori rispetto a coloro che erano ex fumatori o che non avevano mai fumato. Hanno teorizzato che ciò fosse dovuto al fatto che i fumatori hanno un livello più elevato di infiammazione e la glucosamina è associata a una riduzione della proteina C-reattiva, un marker per l'infiammazione sistemica.
 
LA CARENZA DI ZOLFO PUO’ CONTRIBUIRE A MOLTEPLICI CONDIZIONI
 
Un'opinione pubblicata nella stessa pubblicazione sottolinea che il solfato negli integratori di glucosamina solfato, che costituiscono "la maggior parte dei prodotti a base di glucosamina disponibili sul mercato" potrebbe essere stato un fattore determinante in quanto soddisfa una potenziale carenza di zolfo. Uno studio che analizza la quantità di zolfo disponibile nella dieta ha concluso che "una parte significativa della popolazione, che includeva in modo sproporzionato gli anziani, potrebbe non ricevere zolfo sufficiente". Gli scienziati sono consapevoli che le carenze nutritive possono produrre problemi di salute significativi. In un articolo sul Journal of the American Heart Association gli scrittori hanno detto: "I micronutrienti sono cofattori necessari per il normale metabolismo cardiaco e le carenze sono state implicate nello sviluppo e nella progressione dello scompenso cardiaco [insufficienza cardiaca]". Seneff e il suo team hanno proposto l'ipotesi che l'aterosclerosi sia il risultato di una carenza di colesterolo solfato. Hanno ipotizzato che l'aterosclerosi possa essere causato dall’organismo che utilizza la placca per reintegrare il colesterolo e il solfato nel microvascolare. Sostengono che una quantità insufficiente di solfato può aumentare il rischio di ipertensione e formazione di coaguli di sangue. Seneff chiama lo zolfo una "carenza non apprezzata" poiché si trova in diversi alimenti e la maggior parte presume che la tua dieta soddisfi i tuoi requisiti minimi giornalieri. Ottime fonti di zolfo includono uova, aglio, cipolle e verdure a foglia verde. Anche noci, carne biologica nutrita con erba e frutti di mare contengono zolfo. Tuttavia, un impoverimento del terreno crea una carenza nella frutta e verdura e ciò può contribuire, in parte, alla carenza di zolfo. Teorizza, inoltre, che una carenza di zolfo è correlata all'aumento dei tassi di obesità ed è collegata al metabolismo del glucosio e alle malattie cardiovascolari. Nella sua ricerca, ha scoperto che le persone che soffrono di deperimento muscolare a causa di malattie come cancro, HIV, sepsi, malattie dell'intestino irritabile e sovrallenamento atletico possono essere il risultato di una carenza di cisteina e glutatione, due aminoacidi con molecole di zolfo.
 
MSM È UN POTENTE INTEGRATORE DI ZOLFO
 
Lo zolfo può essere trovato nei muscoli, nella pelle e nelle ossa. Aiuta con la digestione dei grassi, è necessario per produrre acido biliare e per formare il collagene. L'elemento gioca un ruolo importante in centinaia di processi fisiologici. Ad esempio, i legami di zolfo sono necessari affinché le proteine mantengano la loro forma e determinano l'attività biologica della proteina. I capelli e le unghie sono costituiti da una proteina resistente chiamata cheratina, che è ricca di zolfo, mentre il tessuto connettivo e la cartilagine hanno proteine con legami di zolfo flessibili. Oltre alle proteine, lo zolfo è necessario anche per la corretta struttura e attività biologica degli enzimi. Il metil-sulfonil-metano (MSM) è un donatore di zolfo e contiene il 34% di zolfo elementare in peso. Molti dei vantaggi dell'integrazione con MSM sono legati alla capacità del composto di ridurre l'infiammazione, regolare l'equilibrio delle specie reattive dell'ossigeno e degli enzimi antiossidanti, e modulare la risposta immunitaria. È ampiamente utilizzato nel trattamento del dolore, in particolare il dolore associato all'artrite. In uno studio clinico, i ricercatori hanno scoperto che le persone con osteoartrosi del ginocchio che hanno assunto tre grammi di MSM due volte al giorno per 12 settimane hanno sperimentato una significativa riduzione del dolore e un miglioramento della funzione fisica, rispetto a coloro che hanno assunto il placebo. In un altro studio randomizzato in doppio cieco controllato con placebo, i dati hanno mostrato che partecipanti con artrosi da lieve a moderata hanno sperimentato un effetto analgesico e antinfiammatorio quando venivano somministrati glucosamina orale e MSM, sia individualmente che in combinazione. In questo studio, i gruppi di trattamento hanno ricevuto 500 milligrammi (mg) di glucosamina e/o 500 mg di MSM tre volte al giorno per 12 settimane. Secondo gli autori: “La terapia di combinazione ha mostrato una migliore efficacia nel ridurre il dolore e il gonfiore e nel migliorare la capacità funzionale delle articolazioni rispetto ai singoli agenti. Tutti i trattamenti sono stati ben tollerati. L'inizio dell'attività analgesica e antinfiammatoria è risultato più rapido con l'associazione che con la glucosamina soltanto. Si può concludere che la combinazione di MSM con glucosamina fornisce un miglioramento migliore e più rapido nei pazienti con osteoartrite".
 
I BENEFICI DEL BRODO DI OSSA E DEI SALI DI EPSOM
 
Oltre al cibo e all'integrazione di MSM, puoi anche assorbire lo zolfo dal brodo di ossa fatto in casa o da un bagno rilassante con i Sali di Epsom. Come ho scritto in passato, il brodo di ossa contiene altri minerali preziosi che il tuo corpo può assorbire facilmente durante l'uso, tra cui magnesio, fosforo, calcio, silicio, condroitina di zolfo e glucosamina. In uno studio, i ricercatori hanno scoperto che il brodo di pollo ha qualità medicinali e ha mitigato in modo significativo l'infiammazione e l'infezione. Gli amminoacidi nel brodo osseo aiutano a combattere l'infiammazione e, grazie al condroitin solfato e alla glucosamina, aiutano a ridurre i dolori articolari e le infiammazioni. Il brodo di ossa è ottenuto da ossa di animali. È importante utilizzare il brodo di ossa fatto in casa poiché la varietà acquistata in negozio viene prodotta aggiungendo cubetti di brodo carichi di sostanze chimiche, mentre le zuppe tradizionali vengono preparate cuocendo ossa e carne per diverse ore. Nella sua forma più semplice, è fatto usando ossa, aceto e spezie e cuocendo in una pentola a cottura lenta per 24-72 ore. Il brodo di ossa prodotto per periodi di tempo più lunghi aumenta il rilascio di gelatina, minerali e altri nutrienti dalle ossa, che sono fondamentali per molti dei benefici e delle proprietà riparatrici.
I bagni di sale Epsom sono un modo semplice per assorbire sia il magnesio che il solfato. Il sale Epsom è solfato di magnesio, che viene facilmente assorbito attraverso la pelle. È anche un modo preferibile per assorbire magnesio e solfato poiché è prontamente disponibile per il tuo corpo senza dover essere convertito così com'è quando assunto per via orale. Come raccomandazione generale, usa 1 o 2 tazze di sale Epsom in una vasca d'acqua. Più l'acqua è calda, più il sale si dissolverà e più il tuo corpo sarà in grado di assorbirlo. Alcune persone possono sperimentare una reazione negativa, come irritabilità o iperattività. In questo caso, diminuisci la quantità che usi e aumentala in modo graduale in base alla tua tolleranza. In alternativa, fai un pediluvio con una parte di sale Epsom in due parti di acqua e immergi i piedi per circa 30 minuti.
 
 
Venerdì, 01 Gennaio 2021 15:42

PROPRIETA’ CURATIVE DEL TEA TREE OIL.

02-01-2021
 
L’olio essenziale di albero del tè (tea tree oil) è ricavato dalla pianta Melaleuca alternifolia. L’olio di albero del tè è perlopiù utilizzato esternamente, contro patogeni sulla pelle, grazie alle sue proprietà antimicrobiche. Essendo attualmente spesso utilizzato, un gruppo di scienziati hanno voluto scoprire se l’olio essenziale di albero del tè fosse tossico per le cellule umane. Uno studio del 2014 ha cercato tutti i possibili effetti dannosi dell’olio di albero del tè sul materiale genetico di una cellula. La loro domanda era, “L’albero del tè è genotossico per le cellule umane?” La loro conclusione è stata: “Il TTO (Tea Tree Oil) non è genotossico per le cellule mammifere in vitro”. Nessuna differenza significativa è stata osservata tra le cellule mammifere esposte al TTO nelle piastre di Petri e le cellule di controllo negativo.
Se lo studio del 2014 ha dimostrato come il TTO sia innocuo per le cellule umane in vitro, quali rischi sono associati all’uso del TTO per ingestione? Svariati siti dicono che il TTO sia velenoso e non dovrebbe essere ingerito. Infatti, tutti gli oli essenziali dovrebbero essere maneggiati con estrema cura e tenuti fuori dalla portata dei bambini. Curiosamente, tutti i casi di tossicità dell’olio di albero del tè sono collegati ad usi errati, ad esempio ad un bambino che ha bevuto il concentrato di erba medicinale anziché le 1-2 gocce raccolte per e da un adulto ed utilizzate nel modo corretto con un olio od un grasso base. Ecco i casi conosciuti della tossicità del TTO negli umani:
 
• Un bambino di 4 anni ha ingerito una “piccola quantità” di olio di albero del tè ed in meno di 30 minuti è diventato atassico e stava progressivamente perdendo conoscenza. Le sue condizioni sono migliorate gradualmente nel corso di 10 ore.
 
• Un bambino di 17 mesi ha sviluppato atassia e sonnolenza in seguito all’ingestione di meno di 10 ml di olio di albero del tè.
 
• Un bambino di 23 mesi è finito in stato confusionale e non era in grado di muoversi 30 minuti dopo aver ingerito meno di 10 ml di un prodotto commerciale contenente olio di melaleuca al 100%. Cinque ore dopo l’ingestione il bambino era asintomatico.
 
• Un uomo di 60 anni ha ingerito circa mezzo cucchiaino di olio di albero del tè ed ha avuto una spaventosa eruzione cutanea, accompagnata da leucocitosi (un incremento del numero di globuli bianchi nel sangue).
 
• Una persona è finita in coma per 12 ore dopo aver ingerito mezza tazza di olio di albero del tè ed ha sofferto disturbi della coscienza per altre 36 ore.
 
Quando i siti avvertono riguardo all’uso frequente dell’olio di albero del tè, le avvertenze sono basate su un fatto del 2007:
 
• Nel 2007, 3 ragazzi hanno mostrato segni di sviluppo prepuberale del seno dopo aver utilizzato prodotti contenenti olii essenziali di lavanda e di albero del tè. I due oli sono stati incolpati di avere attività estrogeniche ed antiandrogene.
 
Come molti hanno fatto notare nei casi del 2007, ci sono molte altre variabili che non vengono prese in considerazione (gli altri ingredienti dei prodotti, la dieta, variabili ambientali, medicine, ecc.). Il produttore di oli essenziali ed esperto Robert Tisserand dichiara che “L’olio di Lavanda [e di albero del tè] non simula gli estrogeni e non incrementa gli estrogeni nel corpo”. L’olio di albero del tè può causare irritazione alla pelle negli individui sensibili. L’uso corretto degli oli essenziali è importante per ridurre il rischio di irritazione e sensibilizzazione della pelle. Non ci sono studi disponibili riguardo alla tossicità del TTO in caso di utilizzi ripetuti. Gli unici casi della tossicità del TTO corrispondono ad usi inappropriati del TTO ed overdose. Comunque, come vedrai di seguito, molti studi sono stati fatti sull’ingestione del TTO con risultati positivi.
 
LA STORIA DEL TEA TREE OIL
 
La Melaleuca alternifolia arriva dall’Australia. I soldati australiani l’hanno portata con sé quando hanno combattuto nella Seconda Guerra Mondiale. I soldati bevevano un forte infuso di albero del tè e lo usavano esternamente per le necessità di primo soccorso. Gli occidentali amavano l’antico rimedio, ma è stato presto oscurato dall’introduzione degli antibiotici ed è stato dimenticato. Adesso i superbatteri resistenti agli antibiotici stanno cambiando di nuovo le carte in tavola. Con il bisogno di antibiotici naturali, potremmo passare all’olio di albero di tè.
 
BENEFICI INTERNI ED ESTERNI: ALTERNATIVA ANTIBIOTICA
 
Nel febbraio del 2018, la World Health Organization (OMS) ha annunciato la terribile verità. Nuovi meccanismi di resistenza stanno emergendo e si stanno diffondendo globalmente, minacciando la nostra abilità di combattere le comuni malattie infettive, causando malattie prolungate, disabilità e morte. La WHO continua, “La resistenza antimicrobica si verifica naturalmente nel corso del tempo, solitamente tramite modifiche genetiche. Comunque, l’uso sbagliato e l’abuso di antimicrobici sta accelerando questo processo. In molti posti, gli antibiotici sono sovrautilizzati ed utilizzati in modo sbagliato in persone ed animali, e spesso forniti senza una visita professionale. Esempi di uso sbagliato includono l’utilizzo da parte di persone con infezioni virali come il raffreddore e l’influenza, e quando sono somministrati come promotori di crescita negli animali o usati per prevenire malattie negli animali in salute. Dei microbi resistenti agli antimicrobici sono stati trovati in persone, animali, cibo e nell’ambiente (in acqua, terra ed aria). La resistenza del Klebsiella Pneumoniae - un batterio intestinale comune che può causare infezioni potenzialmente letali - ad una terapia come ultima risorsa (antibiotici carbapenemici) si è diffusa in tutte le regioni del mondo. La Klebsiella Pneumoniae è tra le maggiori cause di infezioni ospedaliere come la polmonite, infezioni del sangue ed infezioni nei neonati e nei pazienti in terapia intensiva. In alcune nazioni, a causa della resistenza, gli antibiotici carbapenemici non funzionano in oltre la metà delle persone in cura per infezioni da Klebsiella Pneumoniae. La resistenza nell’Escherichia Coli ad una delle medicine più usate per la cura di infezioni al tratto urinario (antibiotici fluorochinoloni) è ampiamente diffusa. Ci sono paesi in molte parti del mondo in cui questa terapia è inefficace in più della metà dei pazienti. Cosa significa tutto questo per noi individualmente e globalmente? Le infezioni sono più difficili o a volte impossibili da controllare. Dobbiamo guardare altrove per trovare le nostre soluzioni. Anche il piano per combattere i batteri antibiotico-resistenti del 2015 della Casa Bianca include una raccomandazione a passare agli oli essenziali.
L’albero del tè presenta una storia centenaria di usi, sicurezza ed efficacia. Oltre 300 studi hanno provato i benefici antimicrobici del TTO. Nel 2013 uno studio pubblicato su Fitomedicine ha mostrato che l’olio di albero del tè può essere ingerito in modo sicuro insieme agli antibiotici (l’obiettivo dello studio era ridurre l’antibiotico-resistenza utilizzando gli antibiotici sinergicamente con vari oli essenziali). Uno studio del 2016 ha dimostrato come il TTO sia completamente efficace contro lo Staphylococcus aureus, Streptococcus sobrinus, Streptococcus mutans, ed Escherichia coli. In questo studio, gli oli essenziali da due specie di albero del tè, kanuka e manuka, sono stati valutati per l’uso tramite ingestione nel trattamento di malattie ed infiammazioni causate da infezioni di microorganismi. Questo studio ha concluso che: ”…gli effetti antimicrobici ed antinfiammatori degli oli sono stati ottenuti senza influenzare negativamente il sistema immunitario…”. Questi risultati indicano che le potenti proprietà antimicrobiche ed antinfiammatorie degli oli essenziali di kanuka e manuka li rendono dei buoni candidati nel trattamento delle infezioni e delle malattie legate al sistema immunitario. I dati confermano il potenziale degli estratti di kanuka e manuka come antibiotici farmaceutici, agenti cosmetologici medicali ed integratori alimentari. Mentre gli antibiotici riducono l’immunità nel corso del tempo distruggendo la flora intestinale benefica, indebolendo il corpo e rendendolo suscettibile a nuove infezioni, l’olio di albero del tè si è dimostrato benigno per le cellule umane mentre uccide i microrganismi infettivi e riduce le infiammazioni. Come detto prima, l’olio di albero del tè deve essere usato responsabilmente e, come tutte le medicine, al di sotto della dose citotossica. Il tea tree oil si presenta come alternativa naturale agli antibiotici e come soluzione con un costo accessibile per le crescenti preoccupazioni sulla sanità. Secondo il dottor Eric Zielinski, il TTO può essere usato come rimedio naturale per condizioni come:
 
• Acne.
• Infezioni batteriche.
• Varicella.
• Herpes labiale.
• Congestione ed infezioni ai tratti respiratori.
• Mal d’orecchi.
• Infezioni da funghi.
• Alitosi.
• Pidocchi.
• Psoriasi.
• Cuticole secche.
• Morsi di insetti, piaghe e scottature.
• Foruncoli per infezioni da stafilococco.
 
L’olio di albero del tè può anche essere usato nell’industria cosmetica e per usi casalinghi generali come per struccarsi, per il bucato e come deodorante.
 
UN ANTIVIRALE EFFICACE
 
Ho consigliato recentemente l’assunzione di l’olio di albero del tè per un caro amico con la bronchite cronica. Il TTO era usato insieme all’olio di origano e all’argento colloidale dopo che quattro cicli di antibiotici erano stati inutili nel ridurre i sintomi. Dopo una settimana di albero del tè, origano ed argento, il paziente era asintomatico e fiorente. In effetti, le proprietà antivirali dell’olio di albero del tè sono promettenti ed eccitanti. Il TTO ha provato i suoi effetti antivirali contro il virus dell’influenza: “È stato scoperto che il TTO ha avuto un effetto inibitorio sulla replicazione del virus in dose inferiore alla dose citotossica. È stato anche scoperto che il TTO rallenta il virus dell’herpes.
 
UN POTENTE ANTIMICOTICO
 
Gli aborigeni Australiani usavano l’olio di albero del tè per le sue proprietà antimicotiche. Da quei tempi, molti studi hanno dimostrato l’efficacia del TTO contro le specie di Candida albicans e non-albicans. Inoltre, questi studi hanno mostrato attività antimicotiche contro lieviti patogeni resistenti al fluconazolo e/o itraconazolo. Per il trattamento di infezioni vaginali, questo studio conclude: “…l’infezione è stata risolta in 3 settimane dal TTO, dove tutti gli altri animali, trattati o no con il fluconazolo, erano ancora infetti alla fine del periodo di 3 settimane”. Un altro studio ha identificato che la maggior parte dei componenti del TTO hanno attività contro una vasta gamma di funghi. È stato anche scoperto che il tea tree oil è molto efficace contro un nuovo ceppo fungineo: la Candida Auris. In un articolo uscito da poco si legge: “Un mortale fungo resistente ai farmaci sta infettando i pazienti negli ospedali e nelle case di cura in tutto il mondo. Il fungo sembra essere emerso in vari luoghi contemporaneamente, non da una singola sorgente. I sintomi - febbre, dolori e fatica - sono apparentemente ordinari, ma quando una persona viene infetta, in modo particolare qualcuno non in salute, questi sintomi comuni possono essere fatali”. Perchè sta succedendo questo? L’articolo ci dice che i fungicidi, “hanno creato un ambiente così ostile che i funghi si stanno evolvendo, con dei rami resistenti che stanno sopravvivendo”. Parlando per me, mi sento molto sollevato sapendo dei potenti effetti antimicotici dell’olio di albero del tè. Date le tante epidemie che stanno scoppiando negli ospedali in tutto il mondo, userei l’olio di albero del tè in modo profilattico (come metodo di prevenzione) se io o un membro della mia famiglia dovesse essere ricoverato in ospedale. Il tasso di mortalità è alto a causa di questi nuovi superbatteri, e gli operatori ospedalieri stessi sono spaventati da questo nuovo fungo. L’articolo avvisa, “Gli scienziati dicono che a meno che non vengano sviluppate nuove medicine più efficaci e l’uso non necessario di medicinali antimicrobici non sia bloccato in modo deciso, il rischio si diffonderà a popolazioni più in salute. Uno studio finanziato dal governo Britannico prevede che se non vengono attuate politiche per rallentare la nascita di antibiotico-resistenze, 10 milioni di persone potrebbero morire in tutto il mondo a causa di queste infezioni nel 2050, eclissando gli otto milioni di morti per cancro previsti in quell’anno”.
 
EFFETTI ANTITUMORALI
 
L’olio di albero del tè ha mostrato benefici antitumorali. Sia il TTO ed il suo principale componente attivo terpinen-4-olo, “erano in grado di indebolire la crescita di cellule di melanoma umano M14 e sembrano essere più efficaci nelle loro varianti resistenti”. Un altro studio ha mostrato che il Terpinen-4-olo ha effetti antiproliferativi ed antitumorali sulle cellule di cancro ai polmoni umani.
 
AZIONE ANTISTAMINICA
 
Uno studio del 2005 ha mostrato gli effetti antistaminici del TTO entro dieci minuti dall’applicazione dermica.
 
COME ASSUMERE IL TEA TREE OIL IN MODO SICURO
 
Quando gli oli essenziali sono usati esternamente, un olio vettore viene utilizzato per diluire l’olio, ma anche per aiutare l’olio a penetrare nella circolazione sanguigna e prevenire l’evaporazione. L’olio vettore protegge inoltre la pelle dai forti fitochimici dell’olio, ne diffonde i benefici medicinali e aiuta ad assorbire più delicatamente. Quando preso per ingestione, si applicano gli stessi concetti. L’olio di albero del tè deve essere consumato con un grasso salutare e tradizionale:
 
• 1 o 2 gocce di TTO possono essere inserite in una capsula gelatinosa (per proteggere l’esofago) ed ingoiato con una bevanda grassa (come un frullato ricco di grassi, latte di cocco ecc.), accompagnato da una cucchiaiata (2 o 3 cucchiaini da tè) di burro o olio di cocco per proteggere le cellule epiteliali che foderano l’intestino ed aiutare l’assorbimento del TTO nel sangue.
 
• Per infezioni più estreme: Io recentemente ho consigliato ad un paziente un integratore - olemedrina (3 capsule al giorno dopo i pasti) - per un’infezione ad un rene. Ha funzionato in modo delicato ed efficace.
 
• Considera di usare il TTO esternamente prima, diluito con un olio vettore, per controllare la sensibilità.
 
Il TTO può anche essere preso con l’idraste e l’aglio (schiacciato, poi lasciato all’aria per dieci minuti prima di ingoiare con l’acqua) per un potere erbaceo maggiore. Il consumo di oli essenziali (EO) in generale è controverso. Gli aromaterapisti spesso avvisano sull’uso degli EO per ingestione basandosi sulle loro preoccupazioni che la gente potrebbe non essere abbastanza informata per usare gli EO in modo sicuro. Ma l’Associazione Nazionale per l’Aromaterapia Olistica dice ufficialmente, ”…gli oli essenziali possono essere applicati alla pelle, inalati o ingeriti. Ognuno di questi metodi ha problemi di sicurezza che devono essere considerati”. Robert Tisserand consiglia l’ingestione di 1 o 2 gocce di olio essenziale usato quotidianamente per motivi medicinali o culinari. Certamente se hai dubbi, scegli la strada sicura, e considera l’uso di ogni olio essenziale individualmente. Cerca aiuto da un esperto quando hai dubbi. Questo articolo non supporta l’ingestione di tutti gli oli essenziali. Per quanto riguarda l’uso sui bambini, per favore consulta il tuo aromaterapista o naturopata di fiducia.
 
USO ESTERNO
 
Per l’uso esterno come potenziamento immunitario, l’olio di albero del tè può essere diluito con un olio vettore, come l’olio di ricino, ed applicato alla pianta del piede:
 
• Combina 1 o 2 gocce di TTO con ½ cucchiaino di olio di ricino. Strofina sulla pianta del piede. Se vuoi, metti un calzino di lana e riposati o dormi.
 
L’olio di albero del te può anche essere diffuso nella stanza o usato con una tenda a vapore per condizioni polmonari o altri motivi di salute. Per la cura delle ferite esterne, Robert Tisserand menziona che la chiave è diluire meno: “…l’olio di albero del tè non funziona bene per curare le ferite a meno che non sia usato al 5% o più”. Dove comprare l’olio di albero del tè e che marche scegliere? Consiglio due aziende: la doTerra o la Plant Therapy i cui oli essenziali sono stati formulati da Robert Tisserand. Certamente sono disponibili altri marchi rispettabili di oli essenziali. Scegli un’azienda di oli essenziali che usi i nomi latini e comuni, il chemiotipo (quando possibile), fornisca il paese di origine e comunichi i processi di coltura e produzione.
 
 
Venerdì, 01 Gennaio 2021 15:38

5 MOTIVI PER MANGIARE PIU’ MIRTILLI ROSSI.

02-01-2021
 
I mirtilli rossi sono un concentrato nutritivo. Una tazza offre circa 14 milligrammi (mg) di vitamina C ed è ricco di vitamine A, E, K e complesso B. In uno studio su 20 frutti comuni, i mirtilli rossi sono emersi come quelli con il più alto livello di antiossidanti, seguiti a distanza dall'uva rossa. Ecco cinque motivi del perchè questo frutto è una scelta eccellente per il benessere, influenzando positivamente una varietà di condizioni di salute dalle infezioni al cancro.
 
1. PREVIENE LE RECIDIVE DI UTI
 
I prodotti a base di mirtillo rosso sono stati comunemente usati per prevenire l' infezione del tratto urinario (UTI), una condizione con estrema prevalenza. Le IVU ricorrenti sono una sfida per molti, nonostante il trattamento convenzionale con antibiotici, rendendo il mirtillo una scelta sensata per aiutare a prevenire le recidive. In uno studio, in cui le donne con una storia di infezioni del tratto urinario ricorrenti hanno assunto una capsula da 200 mg di estratto di mirtillo rosso concentrato due volte al giorno per 12 settimane, nessuna ha avuto infezioni del tratto urinario. Due anni dopo, otto delle donne stavano ancora assumendo l'estratto di mirtillo rosso e nessuna di loro aveva avuto un UTI. "L’assunzione di mirtillo rosso con un alto contenuto fenolico può prevenire completamente le infezioni del tratto urinario nelle donne soggette a infezioni ricorrenti”, hanno concluso i ricercatori. Anche l'estratto di mirtillo rosso combinato con D-mannosio si è rivelato promettente negli episodi di IVU acuta, rispetto all’utilizzo di antibiotici.
 
2. ALTO CONTENUTO DI ANTIOSSIDANTI
 
Uno studio ha rilevato che i mirtilli hanno la più alta attività antiossidante in una gamma di frutti studiati, inclusi ananas, limoni e pompelmi. La ricerca ha concluso che i polifenoli presenti nei mirtilli rossi possono ridurre il declino correlato all'età nell'apprendimento, nella memoria, nelle prestazioni motorie e nella segnalazione nervosa. Le sostanze fitochimiche nei mirtilli rossi possono offrire questi vari benefici, incluso il ripristino della capacità del cervello di produrre una risposta neuroprotettiva allo stress.
 
3. AZIONE ANTITUMORALE
 
I polifenoli naturali in una dieta ricca di frutta e verdura hanno dimostrato in prove scientifiche di aiutare a ridurre il rischio di alcuni tumori . È stato scoperto che il consumo quotidiano di un integratore di mirtillo rosso in polvere aiuta a ridurre l'antigene prostatico specifico (PSA) sierico nei pazienti con cancro alla prostata, in quanto si ritiene abbia componenti che possono regolare l'espressione genica del cancro. In uno studio del 2015, i ricercatori hanno isolato i flavonoidi nei mirtilli rossi al massimo livello di purezza e ne hanno testato l'effetto in vitro contro le cellule del cancro ovarico. I flavonoidi hanno indotto la morte delle cellule tumorali e ridotto l'attività enzimatica, arrestando lo sviluppo di nuove cellule tumorali.
 
4. POTENTI PROPRIETA’ ANTIVIRALI
 
Uno studio del 2013 ha valutato l’efficacia tra 35 varietà di mirtillo e tra ribes nero e mirtillo rosso contro il virus dell'influenza. Con effetti antivirali notevolmente diversi tra le specie di bacche di mirtillo rosso, insieme mirtillo rosso e ribes nero avevano le maggiori proprietà antivirali. È stato confermato che i polifenoli sono parzialmente responsabili degli effetti antivirali delle bacche. Gli scienziati in uno studio precedente hanno testato un cocktail a base di succo di mirtillo rosso disponibile in commercio con bevande equivalenti a base di succo di arancia e pompelmo. Hanno scoperto che mentre l'arancia e il pompelmo rallentavano l'infettività di un virus dal 25% al 35%, il succo di mirtillo lo fermava completamente.
 
5. BENEFICI CARDIOVASCOLARI
 
Il succo di mirtillo offre composti polifenolici che potrebbero migliorare la funzione endoteliale e ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. In uno studio, l'assunzione quotidiana di succo di mirtillo rosso ha ridotto la velocità dell'onda del polso femorale carotideo, una misura rilevante della rigidità arteriosa. I risultati hanno dimostrato che il succo di mirtillo rosso può migliorare la funzione vascolare nei pazienti con malattia coronarica. Risultati separati hanno mostrato che il succo di mirtillo rosso può migliorare una serie di fattori di rischio cardiovascolare, inclusi i trigliceridi circolanti, la proteina C-reattiva, il glucosio, la resistenza all'insulina e la pressione diastolica.
 
 
02-01-2021
 
Prendersi cura del proprio microbiota intestinale è più che mai importante, soprattutto se consideriamo che l’intestino è una specie di secondo cervello, un organo dove risiedono funzioni importantissime per tutto il nostro organismo. Un intestino sano può aiutarci a stare bene, ridurre l’infiammazione, nutrire la pelle, migliorare l’umore e molto altro. Ora alcuni ricercatori statunitensi hanno trovato un modo sorprendentemente delizioso per favorire il benessere intestinale: mangiare avocado ogni giorno. Uno studio, pubblicato sul Journal of Nutrition, ha scoperto che l’intestino delle persone che mangiano avocado quotidianamente ha più batteri utili per la digestione rispetto a quello di coloro che non lo consumano. La ricerca ha esaminato 163 adulti, di età compresa tra 25 e 45 anni, con un Indice di Massa Corporea (IMC) che li colloca nella categoria sovrappeso o obesi. I partecipanti allo studio sono stati suddivisi in due gruppi: al primo veniva fornito avocado all’interno di un pasto quotidiano e all’altro no. Mentre diverse precedenti ricerche sul consumo di avocado si sono concentrate sulla perdita di peso, ai partecipanti di questo studio non è stato consigliato di limitare o modificare ciò che mangiavano. Lo scopo era infatti quello di esplorare gli effetti del consumo di avocado sul microbiota gastrointestinale. Alla fine del periodo di dodici settimane dello studio, il gruppo che consumava regolarmente avocado aveva più batteri buoni, quelli di cui abbiamo bisogno per scomporre le fibre e creare metaboliti che promuovono la salute dell’intestino, rispetto al gruppo di controllo. Chi consumava pasti con avocado aveva visto aumentare la diversità dei batteri intestinali che si erano arricchiti con Faecalibacterium, Lachnospira e Alistipes tra il 26% e il 65% rispetto al gruppo di controllo.
“Gli avocado sono ricchi di sostanze nutritive, tra cui fibre e grassi sani che aiutano a sostenere la salute dell’intestino nutrendo il tuo microbiota” ha spiegato Hannah Holscher, del Dipartimento di scienze alimentari e nutrizione umana presso l’Università dell’Illinois e autrice senior dello studio. Oltre a promuovere una sana digestione delle fibre, il consumo quotidiano di avocado aveva anche fatto sì che gli organismi delle persone assorbissero meno grassi dal cibo che mangiavano. Inoltre, aveva aumentato la produzione di acidi grassi a catena corta dei partecipanti, il che può aiutare a mantenere il sistema immunitario in equilibrio, regolare l’appetito e la glicemia e ridurre il rischio di malattie cardiache, secondo la rivista Current Nutrition Reports. Possiamo dunque inserire più spesso questo frutto nella nostra alimentazione. Ricordiamo, tra l’altro, che esiste ormai una produzione italiana di avocado, possiamo quindi evitare di acquistarlo da paesi lontani contribuendo a ridurre l’impatto ambientale.
 
 

https://academic.oup.com/jn/advance-article/doi/10.1093/jn/nxaa219/5893497#206676826

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6244749/

https://www.sciencedaily.com/releases/2020/12/201215175758.htm

02-01-2021
 
Sapevi che la lombalgia cronica è la principale causa di disabilità in tutto il mondo? Il mal di schiena può colpire chiunque, indipendentemente dall'età, dal sesso o dal livello di attività. Gli oppioidi, farmaci comuni per la lombalgia, hanno contribuito a una pericolosa epidemia di dipendenza da farmaci antidolorifici, una crisi con costi astronomici ed effetti devastanti sulla vita. Nel tentativo di contribuire a interventi utili e non farmacologici per la lombalgia cronica (CLBP), i ricercatori dell’University of Michigan hanno condotto uno studio pilota randomizzato sugli effetti della digitopressione per il trattamento della CLBP. I partecipanti allo studio di sei settimane sono stati randomizzati in tre gruppi di circa 20 individui ciascuno, ricevendo digitopressione rilassante, digitopressione stimolante o le loro abituali routine di cura. L'idoneità è stata determinata in base alla vicinanza geografica alla struttura dello studio, nonché alle cartelle cliniche auto-segnalate o precedentemente documentate di lombalgia persistente per almeno tre mesi prima dell'inizio dello studio. I partecipanti idonei avevano più di 18 anni e hanno riportato un punteggio minimo di 4 su 10 sulla scala Pain Bothersome e un punteggio di gravità della fatica minimo di 3 su 10. Ognuno era in grado di deambulare da solo senza un dispositivo di assistenza e di utilizzare uno smartwatch utilizzato per raccogliere i dati dello studio, tra gli altri criteri. Nessuno dei partecipanti idonei ha ricevuto agopuntura o digitopressione nei 12 mesi precedenti. I partecipanti si sono incontrati presso la struttura del Michigan e sono stati istruiti su come raccogliere dati biologici personali rilevanti per lo studio, nonché su come autosomministrare una sessione di digitopressione rilassante o una sessione di digitopressione stimolante, basata sull'assegnazione di gruppo. I partecipanti al gruppo di controllo hanno proseguito con le loro normali pratiche di cura di sé e di gestione del dolore. Una volta formati, i partecipanti sono tornati a casa per eseguire un'analisi di base di sette giorni dei livelli di dolore alla schiena e delle pratiche abituali di gestione del dolore. I dati sono stati raccolti tramite smartwatch e autovalutazione, misurando l'attività fisica e qualsiasi dolore e affaticamento sperimentato. Dopo il periodo di studio di sei settimane, tutti i partecipanti hanno partecipato a una visita clinica post-test ed è stata ripetuta l'autoanalisi domiciliare di sette giorni.
I partecipanti allo studio nei due gruppi di test hanno auto-somministrato la digitopressione per circa 30 minuti al giorno a punti terapeutici scelti specificamente in base all'assegnazione di gruppo. I punti terapeutici sono siti sul corpo e si basano sui principi dell'agopuntura che possono stimolare o lenire specifici organi e sistemi all'interno del corpo. La digitopressione rilassante è stata applicata a cinque punti terapeutici ritenuti efficaci nel ridurre l'affaticamento e alleviando l'insonnia. La digitopressione stimolante è stata applicata a sei punti terapeutici associati ad effetti energizzanti. I punti terapeutici sia nella digitopressione rilassante che in quella stimolante sono stati scelti con il consenso di quattro professionisti della digitopressione e sono stati basati su studi precedenti del team. Durante il processo, i partecipanti hanno valutato i loro livelli di fatica, il dolore, la qualità del sonno e la disabilità generale utilizzando gli indici standardizzati per ciascun criterio. Il profilo predominante nel gruppo campione era di mezza età (42), femmina, bianco e sovrappeso, con normale depressione lieve. Il dolore e l'affaticamento sono stati elencati come moderati, con l'uso di oppioidi per gestire il dolore cronico. Il sonno era generalmente scarso, con l'85% dei partecipanti che ha riferito di "disturbi del sonno significativi" nell'anno precedente. La disabilità complessiva era 8,7 su 24 punti sulla scala Roland Morris.
L'analisi dei dati ha identificato effetti positivi della digitopressione auto-somministrata, sia tecniche rilassanti che stimolanti, sulla fatica e sul dolore riportati dai pazienti con CLBP. I miglioramenti positivi nel dolore erano statisticamente significativi con una riduzione media del dolore del 35,5% sperimentata da entrambi i gruppi di digitopressione rispetto al gruppo di controllo. I livelli di affaticamento sono migliorati significativamente rispetto alle cure usuali. Non c'erano differenze significative tra i gruppi in termini di qualità del sonno o livello di disabilità, né effetti negativi significativi. L'autrice principale dello studio, Susan Murphy, professore associato di medicina fisica e riabilitazione presso il Michigan Medicine, ha spiegato in un comunicato stampa: "Rispetto al gruppo di assistenza abituale, abbiamo scoperto che le persone che eseguivano la digitopressione stimolante sperimentavano un miglioramento del dolore e della fatica. Quelle che eseguivano la digitopressione rilassante sentivano che il loro dolore era migliorato dopo sei settimane". Murphy ha sottolineato l'utilità della digitopressione auto-somministrata, eseguita con la punta delle dita in modo sicuro e non penetrante, rispetto all'agopuntura, che utilizza aghi per stimolare i punti terapeutici e richiede un professionista esperto. "Sebbene siano necessari studi più ampi, la digitopressione può essere una buona strategia di gestione del dolore dato che è a basso rischio, a basso costo e facile da somministrare", ha detto Murphy. Sebbene i risultati siano preliminari, gli autori dello studio hanno incoraggiato ulteriori studi su una gamma più ampia di problemi di salute, in particolare quando il dolore cronico è un fattore. "Sono necessari trattamenti migliori per il dolore cronico. La maggior parte dei trattamenti offerti sono farmaci che hanno effetti collaterali e, in alcuni casi, possono aumentare il rischio di abuso e dipendenza". Lo studio è stato pubblicato nella sua interezza nel dicembre 2019, Volume 20, Numero 12 della rivista Pain Medicine. La digitopressione è una terapia sicura e non invasiva che può essere autoapplicata ovunque e in qualsiasi momento, senza bisogno di attrezzature o formazione approfondita. Utile per una sferzata di energia ogni volta che si manifesta la stanchezza, la digitopressione è stata utile come intervento terapeutico per la nausea indotta dalla chemioterapia, come aiuto nel trattamento dei sintomi psicologici e fisici della sindrome premestruale e per ridurre la pressione sanguigna e migliorare il sonno nei pazienti con ipertensione e insonnia.
 
 
22-11-2020
 
Consumare con una certa regolarità peperoni piccanti allunga la vita. È quanto sostiene un nuovo studio su larga scala, secondo cui vi è una stretta correlazione tra il consumo di peperoni piccanti e riduzioni significative della mortalità per patologie. Secondo una ricerca preliminare presentata questa settimana alle sessioni scientifiche 2020 dell’American Heart Association, infatti, coloro che mangiano peperoncino potrebbero avere un “rischio significativamente ridotto di morire di malattie cardiovascolari o cancro”. Un assunto non del tutto nuovo se si considera che già ricerche precedenti avevano scoperto che il consumo di peperoncini ha un effetto antinfiammatorio, antiossidante, antitumorale e di regolazione del glucosio nel sangue. Tutto grazie alla capsaicina, che conferisce al peperoncino il suo caratteristico sapore piccante.
Per valutare gli effetti del peperoncino sulla longevità, i ricercatori hanno selezionato 4.729 studi da cinque principali database sanitari globali (Ovid, Cochrane, Medline, Embase e Scopus), per un totale di più di 570mila persone provenienti da Stati Uniti, Italia, Cina e Iran. Ciò ha permesso di confrontare i risultati di coloro che consumano regolarmente peperoncini con quelli che li mangiano raramente o mai. Rispetto a coloro che “raramente” o “mai” mangiano peperoncini, l’analisi ha rilevato che le persone che ne consumano godono di:
 
• una riduzione relativa del 26% della mortalità cardiovascolare;
• una riduzione relativa del 23% della mortalità per cancro;
• una riduzione relativa del 25% della mortalità per tutte le cause.
 
“Siamo rimasti sorpresi di scoprire che in questi studi pubblicati in precedenza, il consumo regolare di peperoncino era associato a una riduzione complessiva del rischio di tutte le cause, malattie cardiovascolari e mortalità per cancro”, ha detto l’autore senior Bo Xu, cardiologo della Cleveland Clinic Heart, Vascular & Thoracic Institute di Cleveland, in Ohio, sottolineando che i fattori dietetici possono svolgere un ruolo importante nella salute generale. “Le ragioni esatte e i meccanismi che potrebbero spiegare i nostri risultati, tuttavia, sono attualmente sconosciuti. Pertanto, è impossibile affermare con certezza che mangiare più peperoncino possa prolungare la vita e ridurre i decessi, soprattutto per fattori cardiovascolari o di cancro”. Ulteriori ricerche più approfondite, concludono gli esperti, andranno affrontate in futuro anche per capire quali sono i composti all’interno di questo frutto oltre alla capsaicina, più responsabili degli effetti positivi.

 

22-11-2020
 
Tante donne ogni mese combattono con i fastidiosi sintomi della sindrome premestruale. Esiste però un sistema molto semplice per cercare di alleviarli: inserire nella propria dieta alcuni cibi vegetali.
 
1. ALIMENTI A BASE DI SOIA
 
Alimenti a base di soia come il tofu, sono ricchi di calcio, un minerale essenziale per diverse funzioni del nostro organismo. Uno studio del 2019 pubblicato su Obstetrics & Gynecology Science ha rilevato che bassi livelli di calcio peggiorano i sintomi della sindrome premestruale, suggerendo dunque che una dieta ricca di questo minerale può ridurre o addirittura eliminare i fastidiosi sintomi.
 
2. I FUNGHI
 
I funghi sono una delle poche buone fonti vegetali di vitamina D, una vitamina liposolubile essenziale per la salute delle ossa. Uno studio ha evidenziato che quando alcune varietà di funghi, come ad esempio gli champignon freschi, sono esposti alla luce solare di mezzogiorno, generano quantità significative di vitamina D2. La vitamina D è una sostanza particolarmente utile a ridurre i sintomi della sindrome premestruale, secondo uno studio pubblicato su Gynecological Endocrinology. La ricerca ha mostrato come l’integrazione di vitamina D sia associata a una riduzione di diversi sintomi legati alla comparsa del ciclo tra cui mal di schiena e crampi dolorosi.
 
3. CIOCCOLATO FONDENTE
 
Tra gli alimenti consigliati vi è anche il cioccolato fondente che, ricco di flavonoidi, aiuta a migliorare l’umore, spesso basso in chi soffre di sindrome premestruale. Gli antiossidanti che si trovano nel cioccolato aiutano inoltre a proteggere il corpo dalle tossine e dai fattori di stress. Uno studio del 2017, pubblicato su Frontiers in Nutrition, ha trovato un legame tra i flavonoidi presenti nel cacao e migliori condizioni cognitive, dell’attenzione, della velocità di elaborazione e della memoria, tutti fattori collegati alla regolazione dell’umore. Il cioccolato da prediligere è quello con almeno il 70% di cacao, in quanto maggiormente ricco di flavonoidi e a basso contenuto di zuccheri e grassi.
 
4. SEMI E FRUTTA SECCA
 
Ottimi alleati per contrastare i sintomi premestruali sono anche i grassi sani che contengono noci, frutta secca e semi. Si tratta degli acidi grassi omega-3, utili sia al cervello che al resto del corpo. Uno studio del 2017, pubblicato sullo Scholars Academic Journal of Pharmacy (SAJP), ha scoperto che gli acidi grassi omega-3 portano un certo sollievo dalla sindrome premestruale. I risultati hanno suggerito che questi grassi buoni possono portare a un miglioramento della funzione dell’utero, producendo prostaglandine antinfiammatorie e sopprimendo le prostaglandine infiammatorie.
 
5. FRUTTI DI BOSCO
 
Lo stress ossidativo è collegato ai sintomi premestruali e mestruali, secondo uno studio del 2020 sul Journal of Psychosomatic Research. I frutti di bosco sono estremamente utili per le donne che soffrono di sindrome premestruale poiché sono pieni di antiossidanti che possono aiutare a ridurre lo stress ossidativo. Aiutano anche a controllare i radicali liberi, molecole instabili che possono causare danni all’organismo. Questi frutti contengono polifenoli, che hanno dimostrato di aiutare nella gestione del peso, e persino di migliorare l’umore, fornendo sollievo alla sindrome premestruale. I mirtilli, le more e le fragoline di bosco hanno il maggior numero di polifenoli tra tutti i frutti di bosco, sarebbero quindi da prediligere, quando di stagione, per degli spuntini sani.
 
 
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