Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

Martedì, 12 Giugno 2018 17:45

IL REGOLATORE QUASI PERFETTO DELLA GLICEMIA.

17-07-2015

Uno studio dimostra che l’olio di krill è di gran lunga superiore all’olio di pesce per la regolazione dei processi metabolici essenziali, tra cui metabolismo del glucosio e grassi, controllando i geni che gestiscono i processi metabolici. L’olio di krill offre vantaggi aggiuntivi rispetto all’olio di pesce soprattutto per chi è affetto da disregolazione metabolica, obesità e diabete di tipo 2. I grassi omega-3 sono una componente importante delle membrane cellulari, e aiutano le molecole di trasporto intra ed extracellulari, quindi se siete carenti di questi grassi importanti, esiste un rischio maggiore di sviluppare problemi di salute sistemici. C’è una grossa mole crescente di ricerche che indica una carenza di omega-3 alla base di un rischio aumentato per una serie di malattie gravi, come il diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, Parkinson e Alzheimer, cancro, artrite e altro.

 

http://journal.frontiersin.org/article/10.3389/fgene.2011.00045/abstract

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21042875

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18072818

05-07-2015

L’infuso di camomilla aiuta a vivere più a lungo: può ridurre del 29% il rischio di morte precoce per tutte le malattie. Ma questo effetto vale solo per le donne over 65. Lo dimostra una ricerca dell’Università del Texas, pubblicata su The Gerontologist, che ha esaminato 1.677 uomini e donne di origine ispano-messicana per 7 anni. Il 14% di loro ha bevuto l’infuso di camomilla. Ebbene, dall’analisi dei dati è emerso che chi ha consumato la bevanda, usata spesso per rilassarsi o prendere sonno, ha avuto un rischio ridotto del 29% di morte prematura rispetto a chi non ha bevuto mai la camomilla. 
Recenti studi su questo tipo di erbe hanno mostrato diversi potenziali benefici: dal trattamento dei disturbi dello stomaco e dell’ansia alle complicazioni del diabete. In particolare, la camomilla ha effetti positivi sulla riduzione del colesterolo, ha un forte potere antiossidante, antimicrobico e antinfiammatorio.

 

http://gerontologist.oxfordjournals.org/content/early/2015/04/29/geront.gnv051.full?keytype=ref&ijkey=1zXJxXK0dDmfa8y

http://www.sciencedaily.com/releases/2015/05/150520160312.htm

http://www.utmb.edu/newsroom/article10480.aspx

05-06-2018

I ricercatori del Cancer Institute Dana Farber, hanno dimostrato in un nuovo studio che la vitamina D può aiutare il corpo a combattere contro il cancro del colon-retto, stimolando il sistema immunitario. Lo studio, pubblicato dalla rivista Gut, contribuisce ad un crescente corpo di ricerca individuando, per la prima volta, un’associazione tra la vitamina D ed il modo in cui il sistema immunitario reagisce alle cellule del cancro. Il cancro del colon-retto è il terzo tumore più comune e la quarta causa di morte per cancro in tutto il mondo. Precedenti ricerche hanno indicato che la vitamina D potrebbe avere un effetto preventivo contro il cancro del colon-retto. La vitamina D si ottiene attraverso l’esposizione alla luce del sole così come attraverso il consumo di alcuni alimenti o l’assunzione di integratori. Il ruolo della vitamina D nel corpo è di assistere il sistema immunitario, contribuire all’assorbimento del calcio e alla crescita e riparazione delle ossa. Alcuni studi hanno associato la vitamina D alla riduzione del rischio di sclerosi multipla, asma e malattia cardiaca. ”Le persone con alti livelli di vitamina D hanno un rischio complessivo inferiore di sviluppare il cancro del colon-retto” dice l’autore senior dello studio, il Dr Shuji Ogino. ” La ricerca di laboratorio suggerisce che la vitamina D stimola la funzione del sistema immunitario attivando le cellule T che riconoscono e attaccano le cellule tumorali”. ” In questo studio abbiamo voluto determinare se questi due fenomeni sono correlati, ossia se la vitamina D favorendo il sistema immunitario, riduce i tassi di cancro del colon-retto”, spiega il Dr Ogino.
Per lo studio, i ricercatori hanno valutato i dati di 170.000 persone che hanno partecipato a due progetti a lungo termine. Il team ha ipotizzato che se i due fenomeni sono correlati, i tumori del colon-retto sviluppati in persone con alti livelli di vitamina D, sono probabilmente più resistenti alle cellule del sistema immunitario, rispetto ai tumori sviluppati in persone con bassi livelli di vitamina D. I ricercatori hanno selezionato tra tutti i partecipanti, 942 persone: 318 con tumore del colon retto e 624 sane. A ogni partecipante è stato prelevato un campione di sangue testato per una sostanza prodotta nel fegato dalla vitamina D. I partecipanti che avevano alti livelli di 25-idrossivitamina D, hanno dimostrato di avere un ridotto rischio di cancro del colon-retto in quanto più ricchi di cellule del sistema immunitario, suggerendo che l’ipotesi dei ricercatori era corretta. ”Questo è il primo studio che dimostra che la vitamina D, agendo sul sistema immunitario, può avere una funzione anticancro”, afferma il Dr Ogino. Tuttavia, i ricercatori sostengono anche che i loro risultati devono essere replicati in altre ricerche, data ”l’unicità dello studio”.

 

http://gut.bmj.com/content/early/2015/01/13/gutjnl-2014-308852.abstract

Martedì, 05 Giugno 2018 10:02

7 MOTIVI PER ASSUMERE CALCIO.

08-10-2015

Il calcio è un macrominerale il cui ruolo riveste un’importanza essenziale per l’organismo umano. Più del 99% del calcio presente nel corpo è localizzato nelle ossa e nei denti, dove si associa ad altri minerali quali fosforo, magnesio, zinco e sodio, nutrienti che partecipano alla costruzione dello scheletro. Le ossa sono comunque il maggior serbatoio di calcio. Soltanto l’1% di questo minerale si trova nel sangue e in altri fluidi. Il calcio viene quotidianamente rilasciato dalle ossa per essere utilizzato per la trasmissione nervosa e per la contrazione muscolare; in seguito viene assorbito dal sangue contenuto nelle ossa. Per una buona utilizzazione del calcio è indispensabile la presenza della vitamina D. Le principali funzioni del calcio sono:

- Sanguigna: stimola la formazione del sangue ed è richiesto per la conversione della protrombina in trombina.
- Scheletrica: è il principale componente delle ossa.
- Neuromuscolare: regola l’eccitabilità e la contrazione nervosa.
- Endocrina: regola il rilascio degli ormoni tiroidei e pituitari.
- Metabolica: partecipa al metabolismo del fosforo.
- Cellulare: regola la permeabilità delle membrane e partecipa alla moltiplicazione e alla differenziazione cellulare.
- Circolatoria: ha effetto vasocostrittore.

SCARSA CRESCITA

La carenza cronica di calcio alimentare durante la fase dell’accrescimento può provocare, una volta raggiunta la maturità scheletrica (20-30 anni), una riduzione della densità minerale ossea.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Durante la gravidanza, in particolare negli ultimi tre mesi, ma anche in caso di allattamento al seno, il fabbisogno di calcio della gestante aumenta a causa della necessità di trasferire al feto, e in seguito al bambino, buona parte di questo minerale.

OSTEOPOROSI E RISCHIO DI FRATTURE

L'assunzione di calcio è ritenuta fondamentale per la prevenzione dell'osteoporosi. Secondo alcuni studi la somministrazione di 1200-1500 mg al giorno alle donne che abbiano superato i 50 anni e che non stiano seguendo una terapia sostitutiva con estrogeni, è in grado di rallentare la progressione della perdita della massa ossea. Secondo altri autori il calcio, a un dosaggio simile (1300-1700 mg al giorno), è in grado di ridurre il rischio di fratture dell'anca nei soggetti dai 65 anni di età in poi. Nei soggetti anziani mediamente viene evidenziata una forte riduzione dell'assorbimento di calcio (si consigliano 1000 mg al giorno).

ASSUNZIONE PROLUNGATA DI FARMACI

Gli agenti farmacologici che possono interferire con l'assorbimento di calcio sono: antiacidi, caffeina, glicocorticoidi, sulfametossazolo, indometacina.

IPERTENSIONE

Secondo alcuni studi condotti sull’uomo, l’apporto di calcio è associato alla riduzione dei valori pressori. Inoltre, sembra che la supplementazione di calcio sia efficace per le donne ad alto rischio di ipertensione gestazionale.

ATTIVITA’ FISICA INTENSA

Grazie all’azione regolatrice che questo minerale esercita a livello muscolare, l’assunzione di calcio può risultare utile in caso di crampi muscolari. Inoltre, in caso di carenza ematica di calcio, l’organismo sottrae alle ossa le quantità necessarie di questo macrominerale e, in caso di attività fisica intensa, l’eliminazione di calcio dall’organismo aumenta.

PREVENZIONE TUMORE AL COLON

Uno studio epidemiologico condotto dal Dipartimento di Nutrizione di Boston, nel quale furono studiati 87.998 donne e 47.344 uomini, ha evidenziato che un alto consumo di calcio è associato a un ridotto rischio di tumore del colon. Sembra che il calcio possa ridurre la proliferazione delle cellule cancerose. Esistono dati da confermare anche su effetti protettivi sul tumore al seno.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20687064

03-02-2016

Secondo i ricercatori dell’università di Dundee, assumere olio di fegato di merluzzo una volta al giorno può ridurre la necessità di antidolorifici nei pazienti con artrite reumatoide. Una dose quotidiana di 10g di olio di fegato di merluzzo ha ridotto l’esigenza di farmaci antinfiammatori non-steroidei (NSAIDs) del 30 per cento. I pazienti dello studio hanno assunto olio di fegato di merluzzo o un placebo. Dopo 12 settimane, è stato chiesto di ridurre gradualmente il loro uso di NSAIDs (antinfiammatori non steroidei). Il 39 per cento dei pazienti supplementati con olio di fegato di merluzzo ha ridotto la dose quotidiana di NSAIDs, rispetto al 10 per cento di quelli sotto placebo. La riduzione dell’uso dei farmaci non è stata associata con alcun peggioramento del dolore o della malattia. Gli NSAIDs sono associati a molti effetti secondari, compreso sanguinamento dello stomaco, attacchi cardiaci e ictus. I ricercatori ritengono che lo studio offra una speranza per molti pazienti affetti da artrite reumatoide di poter ridurre l’uso di NSAID.

COMMENTO

L’artrite reumatoide (AR) è una malattia infiammatoria articolare che causa dolore intenso e, in alcuni casi, deformità alle articolazioni periferiche. La rigidità e il dolore articolare associato a questa patologia possono rendere le attività giornaliere, come fare una camminata, molto dolorose, e questo è il motivo per cui tanti pazienti con artrite reumatoide utilizzano antidolorifici per poter sopportare la giornata. 
Gli NSAIDs sono i farmaci più popolari ed è risaputo che oltre il 70 per cento dei pazienti con artrite reumatoide ne fa un uso regolare. Perchè bisogna ritenere che gli NSAIDs non siano la soluzione per tanta gente con dolori? Perché gli NSAIDs possono letteralmente uccidere. Nel 2004, si è scoperto, infatti, che la categoria dei farmaci inibitori delle cox-2, compreso Vioxx, Bextra e Celebrex incrementava notevolmente il rischio di seri problemi cardiaci. Il Vioxx da solo è responsabile di oltre 50.000 decessi prima di essere ritirato dal mercato. Anche farmaci come ibuprofen (Advil, Motril e altri), aspirina e Aleve, possono provocare problemi di salute come:

• Ulcere gastriche.
• Problemi cardiaci.
• Aumento nella pressione sanguigna.
• Sanguinamento dello stomaco.
• Danni renali ed epatici.
• Acufeni.

I rischi per questi effetti secondari aumentano man mano che l’uso di questi farmaci si protrae nel tempo. Ecco perchè i pazienti con artrite reumatoide, che devono prenderli a lungo a dosaggi elevati, sono molto più a rischio. Gli antidolorifici e antinfiammatori, sono farmaci troppo pericolosi per poter essere assunti per periodi troppo prolungati. Suggerisco di focalizzarsi sul fatto che l’artrite reumatoide può essere causata da un’infezione da micoplasma, che è un’infezione submicroscopica in grado di penetrare nelle articolazioni e nei tessuti. Questa teoria, che ora ha un supporto scientifico considerevole, è venuta alla ribalta verso la fine degli anni ‘80 grazie al Dott. Thomas Brown, che stava utilizzando con successo una terapia ovviamente controversa usando antibiotici. I risultati che si ottengono sono molto incoraggianti specie se a questo approccio mirato si associano protocolli per riequilibrare gli aspetti biomolecolari del problema. Correggere queste cause il più presto possibile è fondamentale perché la gran parte dei danni da AR è irreversibile una volta che si sono verificati.

 

http://news.bbc.co.uk/2/hi/health/7307298.stm

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18362100

http://rheumatology.oxfordjournals.org/content/47/5/665.full

05-06-2018

Uno studio fondamentale ha rivelato per la prima volta che i batteri probiotici sembrano influenzare l’attività dei geni e delle reazioni cellulari a livello dell’intestino umano. Secondo nutraingredients.com: ”l’assunzione di una bevanda a base di latte contenente tre ceppi di batteri probiotici è stata associata a cambiamenti nell’attività di centinaia di geni, con modifiche che assomigliano agli effetti di alcuni farmaci, compresi i farmaci che influenzano positivamente il sistema immunitario e quelli per l’abbassamento della pressione arteriosa”. “I probiotici provocano una reazione locale nella mucosa dell’intestino tenue“, ha detto il prof. Michiel Kleerebezem direttore della ricerca alimentare NIZO. “Questi effetti sono simili agli effetti delle componenti che l’industria farmaceutica applica ai medicinali, ma meno forti”.

 

http://www.nutraingredients.com/Research/Breakthrough-study-shows-personalised-nutrition-future-for-probiotics?utm_source=RSS_text_news

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20823239

04-02-2018

Molte persone conoscono già i mille usi del gel di Aloe Vera ma forse non hanno mai bevuto il succo di Aloe Vera e non sono al corrente dei benefici di questa bevanda considerata un vero e proprio toccasana per la salute. Il succo di Aloe Vera contiene sostanze nutritive bilanciate in modo ideale per la salute del nostro organismo. Non si tratta di un rimedio miracoloso o della panacea per tutti i mali, ma contiene sostanze benefiche significative che possono aiutare il nostro corpo a eliminare le tossine e nel processo di guarigione. Il succo di Aloe Vera si trova facilmente in erboristeria e nei negozi di prodotti naturali. Ogni confezione di succo può avere caratteristiche, modalità di assunzione e di diluizione in acqua diverse, anche in base alle proprie condizioni di salute. Sulle modalità e sulle tempistiche di assunzione del succo di Aloe Vera potete fare riferimento al vostro naturopata o erborista di fiducia. In un ciclo detossificante, ad esempio, si può bere un bicchierino di succo di Aloe Vera al mattino o alla sera. Ecco perché bere il succo di Aloe Vera e quali sono i suoi principali benefici per la salute:

1. DETOSSIFICANTE

Il succo di Aloe Vera è noto innanzitutto come rimedio utile per depurare l'organismo. Il nostro stile di vita spesso include stress, inquinamento e cibo poco sano. Ecco perché di tanto in tanto abbiamo bisogno di purificare il nostro corpo. Il succo di Aloe Vera aiuta nella fase di disintossicazione e grazie a vitamine e minerali è utile per superare lo stress.

2. MIGLIORA LA DIGESTIONE

Un sistema digestivo sano è necessario per assicurare che il nostro organismo sia in grado di assorbire tutte le sostanze nutritive presenti negli alimenti di cui ha bisogno. Il succo di Aloe Vera può migliorare l'assorbimento delle proteine e la regolarità intestinale. Può anche riequilibrare la flora batterica intestinale e ridurre problemi digestivi come il bruciore di stomaco.

3. PROTEGGE IL CUORE

Il succo di Aloe Vera protegge il cuore perché contribuisce ad abbassare i livelli di colesterolo LDL nel sangue. Le proprietà disintossicanti del succo di Aloe Vera inoltre aiutano a purificare il sangue dalle impurità. Questo processo contribuisce alla rigenerazione delle cellule del sangue e a mantenere i vasi sanguigni in salute.

4. RIDUCE L’INFIAMMAZIONE

Il succo di Aloe Vera ha proprietà antinfiammatorie. Ciò significa che può contribuire ad alleviare i sintomi causati da eccessiva infiammazione nell'organismo. Molti sintomi sono causati o esacerbati proprio dall'infiammazione, come nel caso dell'artrite. Da solo il succo di Aloe Vera forse non riuscirà a cancellare completamente l'infiammazione, ma potrà comunque essere d'aiuto.

5. RAFFORZA IL SISTEMA IMMUNITARIO

Il succo di Aloe Vera può aiutare a rafforzare il sistema immunitario per via delle sue proprietà antisettiche e antibatteriche. E' inoltre un aiuto a livello molecolare, dato che contiene polisaccaridi, delle sostanze importanti per mantenere in salute il sistema immunitario. Il succo di Aloe Vera in generale aiuta il sistema immunitario a funzionare in modo più efficiente.

6. PROTEGGE LA PELLE

Sappiamo bene che il gel di Aloe Vera fa bene alla pelle in caso di arrossamenti, screpolature, e scottature, ma anche il succo di Aloe Vera può essere utile. Infatti il succo di Aloe Vera, assunto dall'interno, ha effetti benefici per la pelle, dalle proprietà antinvecchiamento alla capacità di alleviare acne e irritazioni.

7. AIUTA A RITROVARE L’ENERGIA

Il succo di Aloe Vera può essere utile per aumentare i livelli di energia e ritrovare il benessere in un periodo di particolare stress o nel caso in cui si stia seguendo una dieta con qualche difficoltà a mantenere il proprio impegno costante. Il succo di Aloe Vera durante la dieta aiuta sia la depurazione dell'organismo che la funzionalità del sistema digestivo.

8. SALUTE DENTALE

Come rimedio naturale il succo di Aloe Vera può anche contribuire alla salute della bocca e delle gengive dato che svolge un'azione antibatterica e antimicrobica naturale e che contiene vitamine e minerali che promuovono la salute e la rigenerazione delle cellule. Il gel d'Aloe Vera è invece utile da applicare direttamente sulle gengive infiammate e sulle piccole afte che possono formarsi in bocca.

9. FONTE DI AMINOACIDI

Il nostro corpo ha bisogno di 20 differenti aminoacidi per dare vita alle proteine. Tra di essi troviamo 8 aminoacidi essenziali che il nostro corpo non è in grado di produrre da solo. Nel succo di Aloe Vera sono presenti 7 aminoacidi essenziali e un totale di 19 aminoacidi. Il succo di Aloe Vera, abbinato ad una corretta alimentazione, aiuta dunque il nostro organismo ad avere a disposizione le proteine necessarie.

10. REGOLA GLI ZUCCHERI NEL SANGUE

Assumere succo di Aloe Vera è considerato utile per regolare i livelli di zuccheri nel sangue. Il succo di Aloe Vera può essere d'aiuto per chi è preoccupato per il rischio di sviluppare il diabete, sempre che si segua una dieta corretta. Alcuni studi preliminari hanno iniziato ad evidenziare le proprietà antidiabetiche del succo di Aloe Vera e la speranza è che dalla scienza arrivino nuove conferme.

CONTROINDICAZIONI

Il succo di Aloe Vera se assunto in quantità eccessive può diventare un forte lassativo e provocare diarrea. Superare le dosi consigliate potrebbe portare a grave diarrea con disidratazione e con una riduzione dei livelli di potassio nell'organismo, conseguente debolezza e irregolarità del battito cardiaco. Per i suoi effetti purgativi l'assunzione di succo di Aloe Vera è infine sconsigliata sia in gravidanza che durante l'allattamento.

Lunedì, 28 Maggio 2018 17:13

AMAMELIDE: 5 BENEFICI PER LA PELLE.

30-06-2015

L’amamelide è una pianta originaria delle regioni orientali del Nord America, ma largamente coltivata anche in Europa. Si caratterizza per i suoi fiori dorati molto profumati, che tendono a crescere in tardo autunno e ad espandersi per tutto l'inverno. E’ una pianta di notevole valore medicinale utilizzata per secoli. Gli Indiani d'America erano particolarmente affezionati all’amamelide e veniva spesso utilizzato per curare il gonfiore e l'infiammazione. Anche la Food and Drug Administration, che non è noto per essere gentile con i rimedi naturali, ha approvato la pianta come ingrediente non soggetto a prescrizione. Anche se l’amamelide può trattare condizioni interne, come il mal di gola, è meglio conosciuto per il trattamento esterno di malattie della pelle grazie alle sue comprovate proprietà astringenti.

ELIMINA L’ACNE E ALTRI DISTURBI DELLA PELLE

Grazie alle sue notevoli proprietà antibatteriche e antisettiche, l’amamelide è un rimedio naturale fantastico per le condizioni della pelle come l'acne, psoriasi ed eczema. Inoltre, i tannini presenti nell’amamelide, come il catecolo, aiutano a rimuovere l'olio in eccesso dalla pelle, rendendola efficace nel trattamento dei punti neri e altre imperfezioni causate da un accumulo di sebo essiccato nei pori.

RIDUCE I VASI SANGUIGNI

C'è una buona ragione per cui l'estratto di amamelide è un ingrediente principale di molti farmaci protettivi per la pelle, come la crema Preparazione H: questa bella pianta è estremamente efficace nel restringimento dei vasi sanguigni, rendendo l’ amamelide il primo rimedio naturale per il gonfiore sotto e intorno agli occhi. Inoltre, l’amamelide può ridurre la comparsa e il dolore associato a vene varicose ed emorroidi. Basta immergere un batuffolo di cotone in olio di amamelide biologico e applicarlo sulla zona interessata per un periodo di 5-8 minuti.

PROMUOVE LA GUARIGIONE DELLE FERITE PIU’ VELOCEMENTE

La capacità di restringere i vasi sanguigni, rende l’amamelide una scelta eccellente per il trattamento di tagli, graffi e altre ferite che portano a lieve sanguinamento. Inoltre, l’amamelide può accelerare la velocità di guarigione dai lividi, poiché aiuta ad aumentare il flusso sanguigno vicino alla superficie della pelle, disperdendo così il sangue riunito nella zona contusa.

ALLEVIA IL PRURITO

L’Amamelide è un potente antinfiammatorio che può aiutare a lenire il prurito associato a punture di insetti, piante e anche eritema da pannolino. Uno studio pubblicato a luglio del 2014 sull'International Journal of Trichology, ha scoperto che gli shampoo che utilizzavano l’amamelide come ingrediente principale era in grado di ridurre l'irritazione associata a condizioni dermatologiche quali un cuoio capelluto sensibile o infiammato.

RINFRESCA E RINGIOVANISCE LA PELLE

Poiché l’amamelide è di solito utilizzato per il trattamento di malattie della pelle esistenti, la gente spesso dimentica che è anche un ottimo rinfrescante e rigenerante della pelle sana. Ad esempio, l'applicazione di un filo d'olio di amamelide al nostro viso può aiutare ad affinare i pori. Oltre a migliorare il nostro aspetto e fornire benefici effetti anti-età, utilizzare l’amamelide in questo modo può anche proteggerci da inquinanti ambientali e altre tossine esterni che sono responsabili di molti problemi della pelle.

 

http://www.theatlantic.com/health/archive/2012/11/the-mysterious-past-and-present-of-witch-hazel/264553/

http://www.progressivehealth.com/acne-witch-hazel.htm

http://www.thegoodstuffbotanicals.com/witch-hazel/

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25210333

http://www.moneycrashers.com/what-is-witch-hazel-uses-benefits/

02-06-2018

Uno studio australiano ha determinato che dosi quotidiane di olio di pesce che contengono i grassi omega-3 possono, in combinazione con l’esercizio fisico, favorire il calo di peso. Lo studio ha esaminato 68 individui sovrappeso per tre mesi. Sono stati divisi in quattro gruppi: uno che ha assunto olio di pesce ma senza esercizio fisico, uno con esercizio fisico (camminate di 45 minuti o corsa tre giorni la settimana) ma non ha preso olio di pesce, uno con entrambi ed uno senza nulla. Coloro che avevano preso sia l’olio di pesce e fatto esercizio fisico, hanno perso una media di 4.5 libbre nel periodo di studio, pur non avendo limitazioni dietetiche. Nessuno degli altri gruppi ha perso peso. La combinazione ha funzionato perché gli omega-3 aumentano la capacità di combustione dei lipidi migliorando il flusso ematico nei muscoli durante l’esercizio fisico. Gli Omega-3 inoltre migliorano l’attività cerebrale e riducono il rischio di ictus.

COMMENTO

Gli effetti benefici per la salute continuano ad aumentare. I grassi omega-3 sono ricchi in due grassi che sono cruciali per la salute, DHA ed EPA. La ricerca scientifica indica che questi composti possono contribuire ad impedire una varietà di malattie molto serie compreso l’infarto, il cancro, il diabete, la depressione ecc. Ora sappiamo che una dose quotidiana di olio di pesce, accoppiata ad un programma moderato di esercizio fisico, aiuta anche a perdere peso. E’ dunque molto importante ottenere abbastanza grassi omega-3 con la dieta ma ancor di più averli in equilibrio con i grassi omega-6 presenti nella maggior parte degli oli vegetali. I nostri antenati seguivano una dieta ottimamente equilibrata, in cui i grassi omega-6 ed omega-3 erano approssimativamente uguali (circa un rapporto di 1:1). Invece la dieta occidentale attuale ha un rapporto omega-6:3 vicino al 20:1, occasionalmente persino di 50:1. Ciò, con certezza assoluta è causa di numerosi gravi problemi di salute.
Quando i grassi omega-6 predominano, viene stimolata la produzione di sostanze pro-infiammatorie nel corpo umano; gli omega-3 promuovono la produzione di sostanze che combattono l’infiammazione. Poiché tante malattie derivano da un’infiammazione cronica, è fondamentale mantenere bilanciati questi acidi grassi. Infatti, molti scienziati ritengono che uno dei motivi principali dell’odierna alta incidenza di infarto, ipertensione, diabete, obesità, dell’invecchiamento prematuro e di certe forme di cancro sia proprio questo profondo squilibrio fra i livelli dei grassi omega-6 ed omega-3.

 

http://www.theage.com.au/news/National/Fish-oil-helps-weight-loss-study/2006/07/31/1154198041720.html

http://articles.mercola.com/sites/articles/archive/2006/08/17/fish-oil-exercise-keep-the-weight-off.aspx

http://www.news-medical.net/news/2006/07/31/19135.aspx

23-05-2015

La vitamina E è stata scoperta nel 1922, ma solo nel corso degli ultimi dieci anni si è iniziato a comprendere che essa non era un singolo e unico componente. Vitamina E è, infatti, il nome di una famiglia che comprende alfa, beta, gamma e delta tocoferoli, nonché alfa, beta, gamma e delta tocotrienoli. Un gran numero di integratori alimentari contengono principalmente l'alfa-tocoferolo, il che potrebbe far credere che esso da solo sia sinonimo di vitamina E. Recenti studi mostrano che anche l'attività di altri componenti della vitamina E sono molto importanti per la salute. Inizialmente la vitamina E è stata identificata come una sostanza vitale per la riproduzione. Oggi essa è considerata un nutriente essenziale, coinvolta in numerosi sistemi biologici, inclusi i meccanismi di difesa contro l'ossidazione, il sistema cardiovascolare e neuromuscolare, nonché la regolazione della crescita cellulare. 
Diversi grandi studi hanno dimostrato gli effetti benefici dovuti all'assunzione di vitamina E per la riduzione dell'insorgenza di malattie cardiovascolari e di morte per infarto. Altri studi non hanno mostrato tali risultati. Queste differenze possono essere attribuite al fatto che l'alfa-tocoferolo sia stato studiato in modo isolato, il gamma-tocoferolo e i tocotrienoli non sono stati presi in considerazione. Questo potrebbe anche spiegare il motivo per cui la vitamina E, che troviamo negli alimenti, riduce in modo più efficace il rischio di morte per malattie cardiovascolari rispetto ai supplementi di alfa-tocoferolo. Gli alimenti forniscono un più ampio spettro della famiglia della vitamina E. Inoltre gli studi indicano che alte dosi di integratori di alfa-tocoferolo riducono significativamente l'assorbimento di gamma-tocoferolo e gli effetti dei tocotrienoli. Un gruppo di ricercatori ha osservato che somministrando quotidianamente a dei volontari (di età compresa tra i 30 e i 60 anni) 1.200 UI di alfa-tocoferolo sintetica per otto settimane, il livello di gamma-tocoferolo plasmatico, rispetto ai valori di inizio studio, diminuisce dal 30 al 50% in tutti i soggetti. Questi risultati sottolineano l'importanza di scegliere integratori alimentari contenenti quantità equilibrate dei diverse componenti attivi della vitamina E. 
Uno studio svedese ha constatato che pazienti affetti da malattia cardiovascolare coronarica avevano livelli di gamma-tocoferolo inferiori rispetto a soggetti sani della stessa età, mentre il loro rapporto alfa/gamma tocoferolo era superiore. Il consumo alimentare di vitamina E, ma non di supplementi di alfa-tocoferolo, è stato associato a una minore mortalità per ictus o infarto in un'ampia coorte (circa 35.000 persone) di donne in menopausa. È anche noto che il consumo regolare di noci, particolarmente ricche di gamma-tocoferolo, riduce la mortalità dovuta a patologie cardiovascolari. Studi sugli animali inoltre hanno fornito dati interessanti sul probabile ruolo di gamma-tocoferolo nella protezione cardiovascolare. Nei ratti, un'integrazione di gamma-tocoferolo provoca una riduzione di coaguli di sangue maggiore rispetto all'alfa-tocoferolo. Bisogna tuttavia ricordare che l'integrazione con gamma-tocoferolo aumenta sia i livelli di gamma-tocoferolo sia i livelli di alfa-tocoferolo. Durante la procedura ex vivo il gamma-tocoferolo inibisce più efficacemente la perossidazione lipidica, l'ossidazione delle LDL e la generazione di perossido. Analogamente, stimola più efficacemente l'espressione e l'attività della superossido dismutasi. L'alfa e il gamma-tocoferolo aumentano la produzione di ossido nitrico (l'ossido nitrico dilata i vasi sanguigni), aumentando l'attività della sintesi endoteliale dell'acido nitrico. Solo il gamma tocoferolo stimola l'espressione della proteina di questo enzima essenziale. 
L'alfa-tocoferolo è da tempo riconosciuto come un importante antiossidante. La ricerca ha mostrato che la gamma completa di vitamina E è molto più efficace. Le diverse forme di vitamina E esercitano degli effetti complementari contro i radicali liberi. Insieme possono combattere uno spettro molto più ampio di radicali liberi rispetto all'alfa-tocoferolo preso singolarmente. In una certa misura, l'alfa-tocoferolo può inibire la produzione di radicali liberi. Inoltre il gamma-tocoferolo è in grado di immobilizzare e rimuovere i radicali liberi altamente tossici come il perossido di azoto. Il gamma tocoferolo può proteggere le cellule dagli effetti mutageni e cancerogeni di molecole reattive molto pericolose. L'efficacia del gamma-tocoferolo di inibire la crescita di cellule tumorali nella prostata è maggiore rispetto a quella dell'alfa-tocoferolo. In uno studio che confronta gli effetti inibitori dell'alfa-tocoferolo sintetico e del gamma-tocoferolo naturale, riguardo la crescita di cellule cancerose della prostata, è stato dimostrato che il gamma-tocoferolo è efficace a una concentrazione 1.000 volte inferiore rispetto a quella dell'alfa-tocoferolo sintetico. In uno studio prospettico, gli uomini con livelli plasmatici più alti di gamma-tocoferolo presentavano, rispetto a quelli con livelli più bassi, un quinto del rischio di contrarre il cancro alla prostata. Inoltre, l'effetto protettivo del selenio e dell'alfa-tocoferolo è stato rilevato solo in presenza di elevati livelli di gamma-tocoferolo. I tocotrienoli sono un gruppo di composti naturali di vitamina E che per certi aspetti mostrano caratteristiche biologiche simili alle loro molecole sorelle, i tocoferoli, e per altri aspetti mostrano delle diversità. Gli alimenti ricchi di tocotrienoli comprendono riso, farina d'avena e orzo. La differenza fondamentale nella struttura chimica dei tocoferoli e dei tocotrienoli risiede nella disposizione degli atomi sostitutivi collegati a un anello cromanolo e nel fatto che la lunga catena idrocarburica attaccata a questo anello sia satura o insatura. I tocoferoli sono caratterizzati da una catena idrocarburica completamente satura, mentre i tocotrienoli presentano una catena idrocarburica parzialmente insatura. Ogni tocotrienolo presenta un anello cromanolo identico a quello del tocoferolo corrispondente, e ciò spiega perché siano anche ottimi antiossidanti. Molti studi hanno dimostrato che i tocotrienoli hanno importanti effetti benefici che le altre forme di vitamina E non possiedono. 
Studi di laboratorio indicano che i tocotrienoli possono influenzare la crescita e/o la proliferazione di alcuni tipi di cellule tumorali umane. Studi in vitro e sugli animali, riguardo l'azione dei tocotrienoli sulle cellule tumorali, mostrano che i tocotrienoli inibiscono molto più efficacemente la crescita delle cellule tumorali rispetto ai tocoferoli. Uno studio dimostra che, nei ratti, l'integrazione a lungo termine con tocotrienoli riduce l'impatto delle sostanze cancerogene. Dopo l'esposizione a tossine epatiche, un gruppo di ratti ha ricevuto un'alimentazione con integrazione di tocotrienoli, mentre un altro gruppo di animali ha ricevuto un'alimentazione normale. I dieci ratti alimentati normalmente ed esposti alle tossine hanno sviluppato un cancro del fegato durante i nove mesi di studio. Al contrario, solo uno dei sei ratti trattati con l'integrazione di tocotrienoli ha sviluppato noduli tumorali. Diversi studi in vitro hanno valutato la capacità dei tocotrienoli di inibire la crescita di cellule umane del tumore al seno. Diversi tipi di cellule tumorali del seno sono state identificate a seconda che esse avessero o meno il recettore degli estrogeni nelle loro membrane cellulari. I tocotrienoli inibiscono la crescita delle cellule tumorali del seno con e senza recettori per gli estrogeni. 
La ricerca ha anche dimostrato un effetto sinergico dei tocotrienoli e del tamoxifene, un farmaco anti-estrogeno comunemente utilizzato nel trattamento del cancro. Se, come i risultati di questi studi indicano, i tocotrienoli agiscono effettivamente sulle cellule tumorali attraverso un percorso indotto da recettori non-estrogeni, i tocotrienoli potrebbero essere utili per il trattamento di cellule tumorali del seno resistenti agli agenti terapeutici anti-estrogenici. Ad Austin, negli Stati Uniti, un gruppo di ricerca dell'Università del Texas, guidato dal dottor Kimberly Kline, conferma i primi risultati ottenuti in un gruppo canadese che mostrano come i tocotrienoli rallentino la crescita delle cellule umane del tumore al seno. Questo studio ha dimostrato che i tocotrienoli e l'RRR-delta-tocoferolo di origine naturale inducono la morte di tali cellule tumorali. Gamma-tocotrienoli e delta-tocotrienoli sono stati i più efficaci. Il gruppo del Dr. Najla Guthrie dell'Università di Ouest e di Ontario in precedenza aveva mostrato un effetto simile per il tocotrienolo addizionato con una miscela di tocoferoli, mentre l'alfa-tocoferolo da solo risultava inefficace. Inoltre sono stati studiati gli effetti dei tocotrienoli sulle altre tipologie di cellule tumorali. I tocotrienoli, e più particolarmente i gamma e delta tocotrienoli, sono risultati i più efficaci in un gruppo di componenti testati per la loro capacità di inibire la crescita di cellule tumorali di derivazione murina.
I tocotrienoli, a differenza dei tocoferoli, hanno un effetto benefico sul metabolismo del colesterolo. Studi condotti su numerose tipologie di colture cellulari hanno mostrato che i tocotrienoli, e in particolare il gamma-tocotrienolo, inibiscono la produzione di colesterolo. Essi sembrano agire su un enzima specifico, chiamato 3-idrossi-3-metilglutaril-coenzimaA reduttasi (HMG-CoA) coinvolto nella produzione di colesterolo nel fegato. I tocotrienoli inibiscono la produzione di tale enzima con il risultato di una minore produzione di colesterolo nel fegato. Ciò può portare a una riduzione dei livelli di colesterolo plasmatici. I ricercatori hanno esaminato negli esseri umani gli effetti sui livelli di colesterolo di un preparato ricco di tocotrienoli. Essi hanno constatato che, nei soggetti con alti livelli di colesterolo, i tocotrienoli sono notevolmente diminuiti. In uno studio incrociato in doppio cieco condotto su 25 pazienti caratterizzati da elevati livelli sierici di lipidi, la somministrazione giornaliera di quattro capsule da 50 mg di tocotrienoli provoca, dopo 8 settimane di trattamento, una riduzione significativa dei livelli di colesterolo totale e di colesterolo LDL (rispettivamente del 15% e 8%). Non è stato osservato alcun cambiamento nel gruppo di controllo. 
Una delle scoperte più interessanti sui tocotrienoli riguarda certamente la loro capacità di rimuovere le placche aterosclerotiche (stenosi) dalla carotide con conseguente possibilità di ridurre notevolmente il rischio di attacco. La prova più evidente è fornita da uno studio clinico realizzato per testare l'effetto dei tocotrienoli sull'aterosclerosi della carotide. In questo studio, che è durato 18 mesi, cinquanta pazienti con stenosi dell'arteria carotidea hanno ricevuto quotidianamente e in modo casuale 160 mg di tocotrienoli di palma (forme alfa e gamma) con 64 mg di alfa-tocoferolo di olio di palma o solo olio di palma come placebo. 
Dopo sei mesi, i dosaggi del gruppo che ha ricevuto l'integrazione sono stati aumentati a 240 mg di tocotrienoli e 96 mg di alfa-tocoferolo. Alla fine dello studio, l'esame con ultrasuoni delle arterie ha mostrato che lo stato di salute di alcuni pazienti del gruppo di controllo non era migliorato e che la stenosi era peggiorata in dieci di loro. Al contrario, nel gruppo che ha ricevuto l'integrazione con tocotrienoli, l'aterosclerosi era diminuita e il flusso sanguigno verso il cervello era migliorato in 7 dei 25 pazienti, mentre la stenosi era peggiorata solo in due di loro. 
Un altro studio conferma questi risultati. Uno studio della durata di cinque anni ha seguito 50 pazienti affetti da stenosi dell'arteria carotide. I pazienti avevano un'età compresa tra i 49 e 83 anni. In quasi la metà di tali pazienti, il restringimento della carotide superava il 49%. Un gruppo di pazienti ha ricevuto circa 650 mg di tocotrienoli e alfa-tocoferolo, mentre l'altro gruppo ha assunto un placebo. Tutti i pazienti sono stati esaminati ogni sei mesi durante il primo anno e poi annualmente. Per valutare il restringimento della carotide, quattro anni dopo il trattamento, sono state effettuate misurazioni tramite ultrasuoni. Nel gruppo che ha ricevuto il placebo, la stenosi è peggiorata in 15 pazienti, è rimasta stabile in otto di loro ed è leggermente migliorata in altri due. Nel gruppo che ha ricevuto l'integrazione, la stenosi è leggermente peggiorata in tre pazienti, è rimasta stabile in dodici di loro ed è migliorata in altri dieci. Recenti studi sperimentali confermano l'esistenza di un collegamento tra la riduzione di lesioni ossidative e l'allungamento della durata della vita. I tocotrienoli derivati dalla palma sono stati selezionati dal centro di ricerca per le scienze della vita in Giappone per uno studio riguardo il processo di invecchiamento. Gli studi sono stati condotti sui nematodi (Caenorhabditis elegans), un modello di organismo comunemente usato nella ricerca sull'antinvecchiamento. Lo studio ha mostrato che i tocotrienoli, ma non l'alfa-tocoferolo, aumentano la durata media di vita della metà di questi organismi.

 

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