Angelo Ortisi
10 MOTIVI CHE SPIEGANO LA TRUFFA DELL'AIDS.
18-04-2016
1. Il virus dell'immunodeficienza umana HIV non è stato mai isolato e fotografato. Esiste una sentenza di un tribunale tedesco del 15.01.2001 sull'inesistenza del virus HIV.
2. Non esiste un documento scientifico ufficiale che provi che il cosiddetto HIV, ammesso che esista, provochi l'Aids. Il premio Nobel, Kary Mullis, scopritore del PCR (Polymerase Chain Reaction) usato impropriamente, a detta dello scopritore, per la misurazione della carica virale dell'HIV, lo ha cercato invano; ma neanche Montagnier e Gallo sono stati in grado di fornirglielo.
3. I test dell'Aids non sono attendibili perchè, oltre a non essere precisi, esistono più di sessanta fattori che possono dare dei falsi positivi.
4. I farmaci usati per l'Aids oltre a distruggere a medio e lungo termine la salute di chi li assume, costano al contribuente italiano 9 mila Euro l'anno per ogni paziente.
5. Il basso livello di linfociti CD4 e una alta viremìa non sono predittivi di Aids. Ci sono persone con valori normali che stanno male e persone con valori anormali che però stanno bene.
6. Le persone che hanno un sistema immunitario indebolito devono eliminare tutti i fattori di stress ossidativo per l'organismo (fattori chimici, fisici, biologici, nutrizionali e mentali), fare delle cure a base di antiossidanti, fare una vita sana con una buona alimentazione e farsi seguire da un professionista che abbia una visione olistica dell'uomo.
7. L'aids è una malattia politica che è servita a creare un sistema di potere ed è il risultato di un accordo internazionale tra Stati Uniti e Francia.
8. L'aids in Africa non è diagnosticata con il test dell'HIV ma in base a sintomi clinici. Ma la causa dell'Aids in Africa è la crescente povertà. La malnutrizione, l'inquinamento dell'acqua, la mancanza di igiene, le malattie endemiche.
9. In Europa e in America l'Aids riguarda categorie di persone che hanno comportamenti a rischio per la salute, in particolare l'uso di droghe e stili di vita non compatibili con una buona salute. Altre cause sono il crescente inquinamento dell'ambiente e l'abuso di farmaci.
10. L'Aids non è una malattia infettiva e non si trasmette sessualmente.
MASCHERA ALLA CURCUMA PER CURARE ACNE, RUGHE E OCCHIAIE.
17-04-2016
Una maschera alla curcuma è utile per curare acne, rughe e occhiaie che sono spesso un problema per molte persone. La curcuma, ad esempio, è ricca di antiossidanti che combattono i radicali liberi, ha proprietà antibatteriche e antinfiammatorie che aiutano a ridurre l’infiammazione e il dolore. Oltre alla curcuma, altri rimedi naturali che promuovono la salute della pelle sono il miele, l’olio di cocco e lo yogurt. Il miele è ottimo per idratare la pelle. Ha anche proprietà antinfiammatorie che aiutano a ridurre il rossore e l’infiammazione associata con l’acne. Può anche ridurre le cicatrici da acne e rendere la pelle liscia e morbida. L’olio di cocco è antibatterico ed ha benefici antiossidanti per la pelle. Lo yogurt contiene acido lattico che rimuove le cellule morte della pelle e contribuisce a ridurre i segni dell’invecchiamento come le rughe. Aiuta anche a mantenere il livello di pH della pelle.
MASCHERA ALLA CURCUMA
INGREDIENTI
- 1-3 cucchiaini di curcuma in polvere.
- 1 cucchiaio di yogurt.
- 1 cucchiaino di miele grezzo.
- 1 cucchiaino di oli odi cocco.
PREPARAZIONE
- Mettere un cucchiaio di yogurt in una ciotola.
- Aggiungere un cucchiaino di miele grezzo.
- Aggiungere un cucchiaino di olio di cocco.
- Aggiungere da uno a tre cucchiaini di curcuma.
- Mescolare tutti gli ingredienti.
Il risultato finale dovrebbe essere una pasta consistente priva di grumi. Applicare il composto sul viso e lasciar agire per 20 minuti circa. Lavare con acqua tiepida. Ripetere almeno una volta alla settimana.
IL FORMAGGIO E’ UNA DROGA.
17-04-2016
Pensate di mangiare una fetta di caciotta e invece mandate giù un pò di oppio. Non proprio così, ma l'immagine può rendere l'idea. Secondo uno studio dell’University of Michigan pubblicato su US National Library of Medicine, il formaggio si comporterebbe proprio come una droga, rilasciando nell'organismo – attraverso la caseina – una serie di oppiacei, le casomorfine. Di conseguenza, la mozzarella, il parmigiano, il pecorino e tanti altri tipi di formaggi possono causare dipendenza. I ricercatori americani hanno scoperto che la caseina agisce sui recettori oppioidi del cervello, rendendo il formaggio uno dei cibi più appetibili in assoluto per l'uomo. Dopo aver sottoposto 120 studenti a un questionario sugli alimenti preferiti, i medici americani hanno concluso che la pizza è regina incontrastata dei cibi “appetitosi”. Il motivo per cui lo è sarebbe la presenza del formaggio. La caseina viene scissa durante la digestione rilasciando le casomorfine, sostanze oppiacee che producono benessere ma alla lunga provocano anche dipendenza. Gli scienziati hanno poi coinvolto altre 384 persone alle quali sono stati proposti i cibi preferiti dagli studenti, ma partendo da quelli più salutari. I ricercatori hanno così capito che la scelta dei cibi più grassi è in gran parte legata alla mancanza di tempo per pranzare e cenare con calma e al forte desiderio di ingurgitare subito qualcosa di molto gustoso. "I grassi sono collegati a dipendenze da cibo per tutti, anche nei casi in cui questo non costituisce una malattia", ha detto l'autrice dello studio Erica Schulte.
http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0117959
http://or-politics.com/health/researchers-find-real-culprit-behind-cheese-addiction/126394/
http://thecaliforniapost.com/content/research-says-some-foods-are-addicting
RIMEDI NATURALI PER MIGLIORARE IL SONNO.
17-04-2016
Per molto tempo si è ritenuto che il sonno rivestisse un ruolo esclusivamente funzionale alla reintegrazione delle energie. Dati recenti hanno ridimensionato questa tesi, poiché sembra che l’attività del sistema nervoso centrale diminuisca durante il sonno solamente del 5-10% rispetto alla veglia, per assicurare il benessere fisico e psichico dell’organismo. Per questo motivo riuscire ad ottenere ristoro dal riposo notturno riveste un’importanza fondamentale. E’ comunque assodato che il sonno favorisce il risparmio energetico, poiché dormendo si verifica una riduzione generale delle funzioni metaboliche dell’organismo e una diminuzione del consumo di glucosio nel cervello. Tra i numerosi fattori che provocano insonnia o disturbi del sonno troviamo: ansia, depressione, uso di farmaci (in particolare benzodiazepine) e sostanze psicostimolanti (caffè, tè, cioccolato, bevande a base di cola, nicotina, alcol).
VITAMINA C
La vitamina C partecipa alla sintesi di alcuni neurotrasmettitori responsabili del corretto funzionamento del sistema nervoso. Inoltre, concentrazioni ottimali di questa importante vitamina idrosolubile sono essenziali per assicurare il benessere psicofisico dell’organismo. Infatti, anche se la carenza di questo nutriente è piuttosto rara, ben più diffusa risulta invece la subcarenza che presenta sintomi aspecifici tra i quali una minore resistenza allo stress, cefalea, affaticamento.
NIACINA
L’associazione con niacina è particolarmente efficace per chi, pur non avendo problemi ad addormentarsi, non riesca a prendere sonno una volta sveglio durante la notte (insonnia di tipo II). La niacina, infatti, ha la capacità di distendere il sistema nervoso, attenuando gli stati d’ansietà.
VITAMINA B6
La piridossina è indispensabile per il metabolismo della serotonina, neurotrasmettitore implicato nel meccanismo del sonno. Un apporto ottimale di questa vitamina è pertanto indicato per assicurare la corretta attività di questo ormone. Uno studio condotto in doppio cieco ha inoltre riportato effetti benefici sul sonno derivanti dall’assunzione di vitamina B-6. Secondo i ricercatori, la somministrazione di piridossina è in grado di aumentare la vividezza e i colori dei sogni; la vitamina B-6 sembrerebbe agire aumentando l’attività della corteccia cerebrale durante la fase REM (Rapid Eye Movement) del sonno.
MAGNESIO
Il magnesio è indispensabile per controllare l’effetto stimolante degli ormoni presenti nell’organismo. Questo minerale regola, infatti, il funzionamento dell’ipofisi, la quale riceve istruzioni dall’ipotalamo e le trasmette all’organismo sotto forma di ormoni. Quando l’ipofisi è in carenza di magnesio, non è più in grado di svolgere quella che potrebbe essere definita un’azione di controllo termostatico sulle ghiandole surrenali, le quali cominciano a produrre quantità eccessive di adrenalina. L’iperproduzione di tale ormone accelera il battito cardiaco, facilitando l’insorgere di ipereccitabilità e di stati ansiosi. La carenza di magnesio si traduce in disturbi comportamentali quali depressione, insonnia, comportamento ipercinetico, affaticamento.
MIX DI ERBE
La valeriana è in grado di ridurre la tensione muscolare e l’irrequietezza, migliorando la qualità del sonno. Luppolo, passiflora e scutellaria svolgono azione tonica nervina con benefici effetti sul sistema nervoso centrale.
9 PIANTE CHE VI PROTEGGERANNO DALLE ZANZARE.
15-04-2016
Le giornate diventano più calde e (sempre che se ne siano mai andate!) ritornano le zanzare. Dal ronzio fastidioso, almeno quanto le loro punture, le zanzare possono trasformarsi in una vera e propria ossessione. Esistono diverse piante che, grazie alle loro caratteristiche e al loro profumo “attraente”, fungono da repellente per le zanzare.
CITRONELLA: Tra le piante che tengono lontane le zanzare non poteva mancare lei: la citronella. Ingrediente principale di candele e rimedi naturali questa pianta emette un profumo piacevole di limone e può essere facilmente coltivata in vaso o in giardino. Se abitate in zone con inverni freddi, meglio piantarla in vaso e spostarla al chiuso durante le gelate invernali. L’esemplare migliore per le sue qualità repellenti è il Nardus Cybopogon. Anche l’olio essenziale di citronella può essere adoperato come uso personale per tenere lontane le zanzare. Purtroppo, però, sembra che l’essenza evapori velocemente. Tuttavia, una ricerca pubblicata sul Journal of Vector Ecology ha dimostrato che quando la citronella viene mescolata alla vaniglia, aumenta la sua efficacia contro le zanzare fino a 8 ore, un po’ come i comuni composti decisamente meno ecologici presenti in commercio. Potete inoltre strofinare delle foglie di citronella tra le mani, e nelle altre parti esposte del corpo per tenere lontane le zanzare o piazzare i vasi sul davanzale per impedire agli insetti di entrare in casa.
ROSMARINO: Il rosmarino è una pianta ricca di proprietà, eccezionale per dare sapore ai nostri piatti. Cresce bene sia all'aperto che in vaso ed è una delle piante migliori, capaci di tenere lontane le zanzare. Mettete un vaso sul davanzale della vostra finestra o nella cucina.
BASILICO: Anche il basilico è una pianta dal sapore e dal profumo intensi. Non solo respinge le zanzare, ma ha anche proprietà antinfiammatorie e lenitive ed è possibile adoperarlo sopra le punture. Basta schiacciare in un mortaio delle foglie e applicare la pasta ottenuta sulla zona interessata.
LAVANDA: Dal profumo inconfondibile e terapeutico, la lavanda ha veramente tantissimi usi, tra cui anche quello di repellente contro gli insetti. Alcuni studi hanno dimostrato che l’olio essenziale di lavanda è particolarmente efficace, se abbinato ad altri oli naturali.
GERANIO: I gerani sono delle piante decorative bellissime, dai colori vivaci e facili da coltivare. Il loro profumo tiene lontane le zanzare e altri tipi di insetti. Se vi piace l’olio essenziale, provate a mescolarlo con quello di lavanda, limone ed eucalipto, potreste ricavare un eccezionale repellente.
MENTA PIPERITA: Anche questa pianta allontana le zanzare grazie al suo forte odore. Le foglie, inoltre, possono essere applicate sulle punture, per avere un sollievo temporaneo dal prurito.
AGLIO: Conosciamo l’aglio per le sue proprietà antibiotiche, nonché per il suo odore pungente capace di allontanare non solo le persone, ma anche gli insetti!!
MELISSA: La melissa funziona un po’ come la menta piperita. Cresce bene in diverse condizioni e aiuta ad allontanare le zanzare.
CALENDULA: La calendula produce una sostanza in grado di allontanare gli insetti. Questa pianta emana un odore intenso sgradito a zanzare, vespe e calabroni e al suo interno è presente il piretro, un composto utilizzato in molti repellenti.
IL SUGO AL POMODORO CONTIENE DIVERSI TIPI DI POLIFENOLI CHE PROTEGGONO DAI TUMORI E DALLE MALATTIE CARDIOVASCOLARI.
15-04-2016
Il sugo al pomodoro contiene 40 differenti polifenoli in grado di proteggerci dai tumori e dalle patologie cardiovascolari. Una ricerca spagnola dell’università di Barcellona, pubblicata sulla rivista scientifica Journal of Agricultural and Food Chemistry, dimostra gli effetti benefici di questo semplice e delizioso cibo. Il sugo al pomodoro è non soltanto molto buono ed apprezzato in cucina ma anche indispensabile per restare in forma e sani. Questo alimento è particolarmente benefico perché si tratta di una combinazione in grado di fornire polifenoli, antiossidanti, vitamina C e carotenoidi, fra i quali spicca il licopene. Lo studio ha preso in esame 10 sughi in vendita, analizzandone le proprietà salutari che consentono di ridurre il rischio di sviluppare alcune patologie. I ricercatori hanno svelato che per restare in salute è preferibile consumare il sugo al pomodoro anziché i singoli ingredienti separatamente. Sono proprio le varie fasi di preparazione, a partire dal soffritto, che lo rendono ottimo per contrastare l’insorgenza di molte forme tumorali ma anche delle malattie che riguardano l’apparato cardiocircolatorio. La maniera migliore per godere delle virtù del sugo al pomodoro è condirlo con olio extravergine d’oliva che contiene polifenoli ed antiossidanti in quantità maggiore rispetto, per esempio, all'olio di girasole. La ricerca ha svelato che con 120 grammi di sugo al pomodoro si riescono a consumare fra i 6 ed i 10 grammi di carotenoidi e fra 16 e 4 milligrammi di polifenoli a porzione. I polifenoli contenuti in questo saporito alimento sono amici del cuore perché, oltre a mantenere in salute le arterie ed i vasi, evitano il suo invecchiamento. In passato, l’università Federico II di Napoli ed il Centro scienze dell’invecchiamento hanno studiato l’importanza del pomodoro nel contrastare l’insorgenza di alcune forme di cancro, come quello alla prostata. I ricercatori hanno sottolineato l’importanza di consumarlo cotto, compreso di buccia e di semi, sia per ridurre i processi di infiammazione che si riscontrano nel cancro che per proteggere dal rischio di tumore.
LE PRINCIPALI SOSTANZE CANCEROGENE NEGLI ALIMENTI.
15-04-2016
Oggi sappiamo che molte sostanze cancerogene sono contenute negli alimenti che mangiamo, anche relativamente spesso. La cancerogenesi chimica nasce nel 1775 quando il medico britannico Percival Pott pubblicò le osservazioni relative all'elevata incidenza di carcinomi dello scroto tra gli individui che, nella loro giovinezza, avevano praticato il mestiere dello spazzacamino. Egli attribuì questo fatto al prolungato contatto dell'organo con la fuliggine che imbrattava gli abiti da lavoro: grazie a questa intuizione fu promulgata una legge che obbligava gli spazzacamini a lavarsi quotidianamente, misura che risultò estremamente efficace. Purtroppo, si dovette attendere il 1915 prima che l'argomento ritornasse di attualità nel mondo scientifico. La maggior parte delle sostanze cancerogene, infatti, è stata scoperta nel secolo scorso: nel 1930 è stato sintetizzato il primo composto cancerogeno, il dibenzatracene, nel 1932 il benzopirene. Prima di trattare i principali composti cancerogeni presenti negli alimenti, è opportuno definire cosa si intende per sostanza cancerogena. Secondo i dottori James e Elizabeth Miller, un cancerogeno è "un agente che, somministrato ad un animale previamente non trattato, induce, per azione genotossica diretta, un incremento statisticamente significativo dell'incidenza di una data neoplasia rispetto agli animali di controllo (non esposti all'azione dell'agente in questione); ciò indipendentemente dal fatto se, nella popolazione animale di riferimento, l'incidenza spontanea della neoplasia in oggetto sia bassa o alta". In parole povere, un agente cancerogeno è una sostanza in grado di aumentare la probabilità di insorgenza di un tumore negli animali da esperimento.
IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI
Gli idrocarburi policiclici benzenoidi, detti anche aromatici poiché alcuni di essi emanano un caratteristico odore, sono composti derivati dal benzene (formula bruta C6H6). Sono presenti nel petrolio grezzo e nell'asfalto, sono assenti nel carbone, nella benzina e nella nafta, dai quali si generano per riscaldamento ad alta temperatura, si trovano anche nel fumo di sigaretta. Per quanto riguarda l'alimentazione, gli idrocarburi policiclici aromatici si formano nelle cotture ad alta temperatura, che comportano la carbonizzazione del cibo. A rischio sono soprattutto gli alimenti cotti alla brace o fritti, ma anche gli alimenti tostati come il caffè. In generale, è buona norma fare sempre attenzione alla temperatura di cottura ed evitare di annerire il cibo con temperature troppo elevate.
N-NITROSAMINE
Le N-nitrosamine o dialchilnitrosamine sono nitrosocomposti, sostanze caratterizzate dalla presenza, nella loro molecola, di un gruppo N-nitroso (N-NO). Nitrosamine cancerogene sono presenti negli ambienti di lavoro delle industrie della gomma e in impianti per la vulcanizzazione dei pneumatici, nonché nel fumo di tabacco, ma la maggior parte dei nitrosocomposti vengono a contatto con l'organismo umano non per esposizione a fonti esterne, ma per sintesi endogena, nello stomaco e nell'intestino, a partire da composti semplici presenti negli alimenti: i nitriti e i nitrati. I nitrati sono piuttosto diffusi in natura, nelle acque e nei vegetali a foglia verde come gli spinaci e le bietole. I nitriti in natura sono presenti in piccole quantità, ma vengono aggiunti come additivi soprattutto nei salumi e nelle carni in scatola.
AFLATOSSINE E OCRATOSSINE
Nei paesi a clima caldo-umido, i semi e le farine di cereali (mais, frumento, riso) e di legumi (arachidi) sono a volte contaminati da funghi del genere Aspergillus e Penicillum, che producono metaboliti tossici. La crescita dei funghi può avvenire in campo o durante lo stoccaggio, la concentrazione dei metaboliti tossici dipende dalle condizioni ambientali in cui avviene il loro sviluppo. Le aflatossine più pericolose sono quelle della serie B, in particolare la B1. Queste sostanze causano il tumore al fegato, mentre le ocratossine sono responsabili dell'insorgenza del tumore al rene. Nei paesi occidentali il problema delle tossine fungine è ridotto grazie al clima favorevole, anche se capita non raramente che in alcune derrate alimentari (soprattutto mais destinato all'alimentazione del bestiame) vengano rilevati valori superiori ai limiti di legge.
ADDITIVI ALIMENTARI
Oltre ai nitriti, anche altri additivi sono stati messi sotto accusa perché in grado di provocare tumori negli animali da laboratorio. Fanno parte di questa categoria l'antiossidante idrossitoluene butilato (BHT), il colorante rosso 2, il ciclamato e la saccarina. Quest'ultima non è genotossica e promuove il cancro alla vescica in via indiretta, formando con altre proteine composti abrasivi e citotossici che promuovono la trasformazione neoplastica.
RESIDUI DI PESTICIDI, DISERBANTI, INSETTICIDI
Esistono moltissime sostanze che contaminano i prodotti alimentari e che sono introdotte nell'organismo tramite l'alimentazione, molte di queste sostanze sono in grado di indurre tumori negli animali da laboratorio. Tali sostanze sono scarsamente biodegradabili, perciò si accumulano nell'ambiente concentrandosi nelle varie catene alimentari: residui di loro metaboliti sono stati riscontrati anche negli esquimesi e nei pinguini artici. Tra queste sostanze, quelle che destano le maggiori preoccupazioni sono l'insetticida DDT (diclorodifeniltricloroetano) e i PCB (policlorobifenili) utilizzati nell'industria delle materie plastiche. Nel tessuto adiposo degli statunitensi la concentrazione di DDE (principale metabolita del DDT) è pari a 12 parti per milione, in quelli degli abitanti di Nuova Delhi di 26 ppm.
ORMONI UTILIZZATI IN ZOOTECNIA
Gli alimenti a base di carne possono contenere sostanze che, somministrate agli animali a scopo di favorirne la crescita, se non completamente catabolizzate al momento della macellazione, possono essere in grado di esercitare la propria azione sull'organismo umano. Gli estrogeni di sintesi, come il dietilstilbestrolo e altri estrogeni utilizzati legalmente negli USA ma molto diffusi anche in Italia (ma utilizzati illegalmente visto che la legge vieta l'uso di ormoni) sono in grado di legarsi al DNA e di fungere da iniziatori del processo di formazione del tumore. Sebbene non ci siano prove certe sull'azione di questi composti, va tuttavia segnalato che le incidenze del carcinoma alla mammella e della prostata sono più elevate tra coloro che consumano grandi quantità di carni bovine e suine.
LA CONDIZIONE DELL'ANZIANO E L'INGANNO DELL'ALLUNGAMENTO DELLA VITA MEDIA.
14-04-2016
Continuano a giungere notizie trionfali sull'allungamento della vita media in Italia: gli uomini sono arrivati a 79 anni, le donne a 85. Questi dati vengono diffusi dalle case farmaceutiche per sponsorizzare se stesse. Vediamo allora dove sta l’inghippo. In altre occasioni avevo fatto notare (ci sono poi un sacco di documenti su queste pagine in proposito) come la farmaceutica non intenda guarire le malattie ma si prefigga un altro scopo: non fare morire convivendo con la malattia: questo rappresenta il modo migliore per far spendere soldi alle persone e gonfiare la Big Pharma. Per esempio se parliamo di malattie cardiovascolari le terapie ufficiali non guariscono la malattia: so che parecchi non sarebbero d’accordo ma in realtà bisogna capire una cosa fondamentale: le malattie cardiovascolari sono causate dall'arteriosclerosi, da quell'insieme di alterazioni cioè, che si verificano nelle arterie (nell'ordine: microlesioni, placche molli, indurimento delle arterie, calcificazioni, deformazioni delle arterie, aneurismi e trombi): la medicina ufficiale si guarda bene dal trovare una cura per queste alterazioni (che tuttavia sarebbe già stata trovata nel campo della medicina alternativa, e consisterebbe poi in 2 o 3 oligoelementi, vitamina C ad alte dosi in primis) ma propone dei farmaci che ritardano l’evento finale: la cardioaspirina ritarda o impedisce la formazione del trombo, causa di ictus e infarto; gli antipertensivi servono per ridurre il rischio di evento fatale pur in presenza di gravi alterazioni ateromasiche. Mentre sull'inutilità delle statine per il colesterolo avevo già riferito l'altro giorno. Tuttavia non è che il paziente che porta alterazioni di questo tipo stia poi così bene: le sue funzioni vitali col tempo finiscono per essere azzerate, sia quelle fisiche, sia quelle mentali, fino ad arrivare ad essere una specie di vegetale la cui unica funzione è quella di consumare farmaci. Lo stesso discorso vale per il morbo di Alzheimer: il morbo di Alzheimer è in netto aumento ultimamente, e porta, a mio avviso, a perdere la propria dignità di essere umano. Ci sono diversi documenti che dimostrano che l’anziano, che è stato vaccinato più volte negli anni ’80, adesso ha 3 o 4 volte più probabilità di avere il morbo di Alzheimer. Quindi malattia di origine iatrogena come molte altre, ma di Alzheimer non si muore: si assumono comunque dei farmaci che nessuno capisce però a che cosa servono. Aumentano i casi di osteoporosi dovuti a carenza di calcio, magnesio e vitamina D nella dieta, ma guai a curarsi con queste cose: ci sono i farmaci. E così gli anziani si rompono sempre di più le ossa, ma per le fratture non si muore, anche perchè se uno muore per una frattura del femore a 102 anni, verrebbe denunciato l’ortopedico.
Lo stesso discorso si potrebbe fare per le malattie autoimmuni e via discorrendo. D'altronde che cosa si fa realmente per migliorare davvero la qualità della vita? Assolutamente nulla: aggiungiamo che l’aria è sempre più inquinata e l’alimentazione è sempre più tossica. Pertanto probabilmente, anche se la vita media aumenta, diminuisce l’età media in cui la gente perde le sue funzioni vitali basilari: funzioni motorie, funzioni sessuali e funzioni cognitive. A questo punto sarebbe interessante fare un sondaggio: preferite campare 75 anni stando bene fino all'ultimo giorno oppure camparne 80 vivendo gli ultimi 10 anni (cioè da 70 anni) come uno zombie? Io opterei senz'altro per la prima e oserei dire che probabilmente farei parte anche della maggioranza (ma potrei sempre sbagliarmi). Oltre a fare il gioco delle lobby farmaceutiche, questo discorso fa anche il gioco del governo: siccome aumenta la durata media della vita andrai anche in pensione più tardi: d'altronde nessun media tradizionale dirà mai queste cose, quello che conta è la durata media della vita. In questo modo vengono accorciati gli anni buoni in cui una persona potrà godersi la pensione, in entrambe le direzioni. Fino ad arrivare al punto in cui ci sono soggetti che, pur non essendo ancora in età da pensione, tra artrosi, depressione, malattie autoimmuni e magagne di tutti i generi non ce la fanno proprio più e passano più tempo in mutua che a lavorare (ne conosco parecchi). Tutto questo senza contare il peso sociale che hanno le persone anziane sulle famiglie. Le famiglie sono già oberate dal fatto che per tirare la carretta bisogna essere in due a lavorare, dal fatto che nessuno gli tiene i figli, dalla scuola e dagli insegnanti dei figli, frustrati e incazzati, dai videogiochi dei figli che, unitamente al poco tempo trascorso all'aria aperta, ne alterano il loro equilibrio psicofisico (e anche qui allora intervengono come sciacalli le case farmaceutiche coi loro veleni psicotropi), e da tante altre cose. A queste cose si deve aggiungere che ciascuna famiglia ha in casa 1, 2, o 3 vecchietti rincoglioniti non autosufficienti a cui devono badare. Forse non sarebbe una sciocchezza dire che l’aumento delle separazioni e dei divorzi più che essere colpa di lui o di lei sia colpa del capitalismo o se preferite della globalizzazione, case farmaceutiche in pool position. La presenza degli anziani in casa pesa come un macigno, al punto che c’è gente che, per la disperazione, appena vede che all'anziano gli tira un pelo (è sufficiente che esprima qualche vocalizzo e che si tocchi un pò la pancia) non esita a portarlo in pronto soccorso, nella speranza che venga ricoverato per levarselo…ehmm…per respirare un paio di giorni. Ah, scusate, che malvagio che sono stato! Davvero privo di sensibilità, che vergogna. Nell'ipocrisia della società moderna certe cose non si devono dire: bisogna solo limitarsi a pensarle! Lo sanno bene i signori della Big Pharma, che in questa ipocrisia ci sguazzano: non vorrai mica non dare le medicine al nonno? Gliele ha prescritte il medico! Certo che non gliele dò le medicine; non vedi che è rimbambito uguale sia che le prenda sia che non le prenda. E vabbè dai, tanto le passa la mutua. Appunto…e io pago…! E Loro guadagnano.
L’IMPORTANZA DI ASSUMERE UN INTEGRATORE A BASE DI VITAMINE DEL GRUPPO B.
14-04-2016
Le vitamine del gruppo B svolgono ruoli molteplici nel mantenimento della salute. La loro presenza è richiesta per il funzionamento di sistema immunitario, apparato digestivo, cuore, muscoli e la produzione di nuove cellule ematiche. Intervengono, inoltre, nel metabolismo di lipidi, carboidrati e proteine, nei processi di accrescimento e di riproduzione cellulare, oltre a svolgere effetti protettivi sul DNA e a livello epatico. Ciascuna di queste vitamine ha una particolare funzione nei processi metabolici, che non può essere sostituita da nessun’altra vitamina del gruppo. Le vitamine del gruppo B sono idrosolubili e pertanto solo scarse quantità di queste sostanze vengono immagazzinate nell'organismo; ciò significa che per un loro apporto ottimale dipendiamo principalmente dall'introduzione costante con la dieta.
INCREMENTO DELLA PRODUZIONE DI ENERGIA
La vitamina B1 è necessaria per la conversione dei carboidrati in glucosio. B2, B3, B5, B6 e biotina sono richieste a livello cellulare per convertire il glucosio in energia.
OTTIMIZZAZIONE DELLE FUNZIONI DEL SISTEMA NERVOSO
La vitamina B5 è necessaria per il corretto funzionamento delle surrenali e la produzione di alcuni ormoni. B1, B6 e B12 sono essenziali per la regolazione del sistema nervoso e la funzione cerebrale. Non a caso queste tre vitamine vengono chiamate “vitamine neurotrope”. La B9 (acido folico) è necessaria per la prevenzione di malformazioni del tubo neurale nel feto.
PROMOZIONE DELLA DIGESTIONE
Le vitamine del gruppo B sono necessarie per una corretta digestione, la produzione di acido cloridrico e la degradazione di grassi, proteine e carboidrati. Particolarmente importanti per la digestione sono B1, B2, B3 e B6.
PROTEZIONE CUTE E ANNESSI CUTANEI
Le vitamine del gruppo B sono necessarie per la sintesi dell'RNA e DNA e la riproduzione cellulare. Poiché pelle, capelli e unghie sono in costante rinnovamento e crescita, un apporto ottimale di B1, B2, B3, B5, B9, B12, biotina e colina è in grado di prevenire stati carenziali che possono provocare pelle secca, dermatiti, rughe, acne e eruzioni cutanee, caduta dei capelli, debolezza ungueale. Recenti ricerche hanno individuato nelle vitamine del gruppo B un particolare ruolo protettivo.
DISTURBO BIPOLARE
Anche se non sono disponibili molte ricerche concernenti l’utilizzo delle vitamine del gruppo B per il trattamento del disturbo bipolare, evidenze cliniche suggeriscono un ruolo potenzialmente benefico. Soggetti con disturbo bipolare che assumono litio, o che sono in fase maniacale, spesso mostrano bassi livelli di acido folico. La supplementazione di questa vitamina (400-600 mcg/die) sembra aumentare gli effetti del litio. Anche bassi livelli di vitamina B12 possono avere un ruolo nel provocare stati maniacali. Questa vitamina partecipa alla formazione di neurotrasmettitori che regolano l’umore (GABA, serotonina, dopamina). La colina in piccoli studi ha mostrato risultati promettenti in questo disturbo (50 mg/kg die), come anche l’inositolo.
INFEZIONE DA HIV
Le vitamine del gruppo B sono indispensabili per le funzioni delle cellule a rapido turnover come quelle del sistema immunitario, dove agiscono per lo più come cofattori enzimatici. La somministrazione di queste vitamine (B1, B6, B12) corregge le carenze osservate in pazienti affetti da HIV e sembra aumentare il tempo di sopravvivenza di tali soggetti. Le vitamine del gruppo B svolgono, inoltre, effetto protettivo contro il danno epatico (B1, B2) e rappresentano un utile supporto per il sistema immunitario (in particolare B6, B12, acido folico).
FERTILITA’ A RISCHIO CON LE CREME SOLARI.
13-04-2016
L'esposizione ai raggi solari senza una protezione specifica può essere pericolosa, questo si sa. Tuttavia, anche l'uso delle creme solari protettive potrebbe nascondere un'insidia per la salute, in particolare per quella dell'uomo. Secondo uno studio dell'Università di Copenhagen e del Copenhagen University Hospital, infatti, alcune sostanze contenute nelle creme solari interferiscono negativamente con la fertilità maschile. In particolare, è il processo di produzione degli spermatozoi ad essere messo in pericolo. Gli scienziati danesi hanno sperimentato dal vivo su cellule spermatiche sane 29 dei 31 filtri UV commercializzati negli Stati Uniti e in Europa. In 13 casi - il 45 per cento - i filtri hanno indotto un afflusso di ioni calcio nello sperma, processo che interferisce con la normale funzionalità degli spermatozoi. Niels Skakkebaek, principale autore dello studio, spiega: «Questi risultati preoccupano e potrebbero spiegare, in parte, il motivo per cui l'infertilità inspiegata è così prevalente». Stando ai dati, inoltre, 9 dei 13 filtri UV testati possono essere definiti «distruttori endocrini», in quanto pregiudicano la motilità degli spermatozoi simulando l'effetto del progesterone. «Il nostro lavoro suggerisce che le agenzie di regolamentazione, prima dell'approvazione dei filtri UV nelle creme abbronzanti, dovrebbero approfondire gli effetti di questi scudi solari sulla fertilità», conclude.
https://www.sciencedaily.com/releases/2016/04/160401111847.htm
http://www.newswise.com/articles/some-sunscreen-ingredients-may-disrupt-sperm-cell-function