Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

Mercoledì, 13 Aprile 2016 06:49

IL FUMO DELLE SIGARETTE: UNA VOCE CONTRARIA.

13-04-2016

La pubblicità istituzionale ci bersaglia ogni giorno con cifre da capogiro di quante morti ogni anno siano da attribuire ai danni del fumo, perfino quello "passivo". Come lo sanno così alla perfezione? Vi siete mai chiesti come vengono contati questi casi di "morte da fumo"? Si escludono le cause ovvie (come l'inquinamento da traffico, o semplicemente dalla combustione dei carburanti fossili, come i danni provocati nei polmoni di lavoratori dall'inalazione dei solventi tossici delle vernici ed altri materiali "per la casa") e quando una persona muore, se ha mai fumato in vita sua, è subito vittima del fumo. Certamente non è accettabile dire che decine di migliaia di persone si ammalino ogni anno a causa degli aerosol tossici al platino che ci regala il motore "ecologico" catalizzato, oppure che siano vittime del benzene, sostanza altamente tossica aggiunta alla benzina "verde". Ufficialmente non si può neanche accennare che queste persone siano morte a causa dei prodotti chimici con i quali lavorano o a causa dell'inquinamento "tecnologico". Immaginate le domande di risarcimento danni. Allora già contro il tabacco, sono del fumo tutte le colpe - chiaramente. Non per niente c'è un famoso detto di un pubblicitario (rimasto anonimo per quanto sappiamo) che ha così descritto l'attendibilità delle statistiche: "Ci sono le menzogne, poi ci sono le menzogne sfacciate, e poi ci sono le statistiche". Per dire che le statistiche dicono esattamente quanto si vuole che dicano. Basta escludere altre "cause probabili" ed ecco qui il fumo killer. Ho trovato un interessante articolo sulla rete, una voce contraria appunto in mezzo ad un vero frastuono di accuse contro il tabacco. Sono d'accordo con Joy Faulkner, neozelandese, fondatrice dell'associazione "Smokers of the World Unite" e presidente della Forces International per la Nuova Zelanda, nel dubbio che le statistiche proposteci non siano proprio la verità cristallina e nel chiedere che la stampa cerchi la verità piuttosto che ripetere in modo acritico la propaganda anti-fumo del mondo medico ed istituzionale. E siamo - non bisognerebbe neanche dirlo - favorevoli alla libertà di scelta per i fumatori, di fumarsi le sigarette o pipe o sigari che vogliono, e per i non fumatori di non fumare. Tolleranza reciproca insomma. Magari con un'informazione più equilibrata sui veri danni del fumo, sugli additivi al tabacco, sulla possibilità di scegliere tabacchi non trattati, né con antiparassitari e diserbanti, né con zuccheri, cacao ed altro. Qui allora lo "sfogo" venuto dalla Nuova Zelanda:

Le ultime statistiche sulla salute ci dicono che i paesi con la popolazione più a rischio di malattie siano per primi gli Stati Uniti d'America e poi la Nuova Zelanda. Entrambi questi due paesi hanno le leggi più draconiane contro il fumo, paragonabili solo a quelle della Germania nazista. Il paese più sano invece in termini della salute pubblica ed il paese con la più bassa incidenza di mortalità infantile è il Giappone, che paradossalmente ha il numero più alto di fumatori. L'Italia, altro paese al quale invidiamo la longevità della popolazione, ha un tasso di fumatori alto quasi come il Giappone. Questi fatti sono stati diffusi oggi dalla radio e sui giornali ma nonostante ciò i mali dei nostri paesi vengono attribuiti al fumo, incidentalmente già dimezzato da quando ebbe inizio la campagna contraria. Nessuno dà una risposta alla mia domanda, i giornalisti non ascoltano per niente. Non accennano nemmeno ad indagare sul fatto che la mortalità infantile (morte in culla) negli USA e nella Nuova Zelanda è la più alta al mondo mentre la percentuale di fumatori è diminuita - e come mai i giapponesi hanno pressoché eliminato la morte bianca mentre fumano come turchi. Perché con l'incidenza dell'asma nella Nuova Zelanda triplicata continuano a dar torto al fumatore? Dopotutto ci dicono che il fumo è diminuito a causa delle draconiane leggi anti-fumo e chi soffre di asma è meno esposto agli incivili fumatori. Perché tempo fa quando i fumatori ancora fumavano negli edifici e negli uffici l'incidenza dell'asma era un terzo di quella odierna? L'incidenza del cancro ai polmoni è raddoppiata da quando hanno fatto le leggi anti-fumo. Spiegatemi perché! Perché i non fumatori si ammalano di cancro ai polmoni? Perché l'Organizzazione Mondiale della Salute ha nascosto per più di dieci anni le ricerche scientifiche a prova del fatto che il fumo passivo NON causa il Cancro ai polmoni? E ancora continuano a dirci il contrario. Perché il giudice Osteen negli USA, ha fatto un'indagine estesa sul fumo passivo ed ha smascherato la scienza fasulla dell'agenzia per la protezione dell'ambiente e loro se ne infischiano? Io chiedo solo che i mezzi della pubblica informazione indaghino su queste cose. I fumatori e l'industria del tabacco sono stati colpevolizzati sulla base di un falso? Mi chiedo chi sia che sta barando!

Joy Faulkner 
Fondatore "Smokers Of the World Unite"
Presidente Forces International (NZ)
Smokesman on Tabacco and Alcohol Libertarianz

Martedì, 12 Aprile 2016 07:05

I BENEFICI CHE SI OTTENGONO MANGIANDO UOVA.

12-04-2016

Per molti anni l’uovo è stato catalogato come uno degli alimenti che, se consumato con frequenza, poteva danneggiare la nostra salute; di questo alimento si diceva che era uno tra i principali responsabili dell’aumento del colesterolo nel sangue. Queste affermazioni sono state da poco smentite grazie alle ricerche scientifiche; è stato dimostrato che l’uovo non altera per niente il colesterolo, le nuove ricerche affermano che il consumo moderato di uova apporta all'organismo una buona quantità di nutrienti necessari per godere di buona salute. Quello che in realtà fa aumentare davvero il colesterolo nel sangue è il consumo dei grassi saturi (che si trovano nei latticini interi), dei grassi di alimenti quali formaggi, yogurt, latte, carni grasse, dei cosiddetti grassi trans (che si trovano nella maggior parte delle caramelle, delle torte, dei biscotti, dei fagottini e in generale in tutto l’impasto utilizzato in pasticceria). Bisogna fare attenzione alle confezioni che li presentano come margarine o oli vegetali idrogenati. Tra i numerosi studi effettuati sulle uova, è stato dimostrato che mangiare uno o due uova al giorno non rappresenta nessun rischio nell'aumento delle malattie cardiovascolari e che, oltre a possedere un nutriente essenziale per il funzionamento cardiovascolare e cerebrale chiamato colina, aiutano a metabolizzare e ridurre l'omocisteina. Questo rappresenta un grande beneficio, perché elevati livelli di omocisteina sono associati ad un aumento delle malattie cardiovascolari. Nonostante tutte queste affermazioni, scientificamente supportate e verificate, vi sono ancora persone che sono riluttanti nel credere ai benefici che si possono ottenere mangiando uova e che continuano a pensare che sia dannoso per la salute rifiutando con fermezza di includerle nella propria dieta.
Un solo uovo apporta 80 calorie, contiene proteine, colina, ferro e zinco; la maggior parte di questi nutrienti si trova nel tuorlo. Le proteine contenute nell'uovo sono importantissime, poiché apportano gli amminoacidi necessari per il nostro organismo. Un solo uovo apporta circa sei grammi di proteine; tra le funzioni più importanti delle proteine ricordiamo quelle di contribuire a formare il tessuto muscolare, di essere un componente essenziale di tutte le cellule, di essere parte vitale del sistema immunitario, di trasportare sostanze nel sangue e, inoltre, di fare parte di alcuni enzimi, ormoni e neurotrasmettitori. Nel tuorlo si trovano anche due nutrienti chiamati luteina e zeaxantina che appartengono alla famiglia dei carotenoidi. Si tratta di antiossidanti che aiutano a prevenire danni alla vista relazionati con l’età, come la degenerazione maculare. Il consumo di uova da parte delle donne incinte o che stanno allattando è molto importante, poiché grazie al loro contenuto di colina favoriscono lo sviluppo del sistema nervoso del feto e aiutano a prevenire problemi alla nascita. Un uovo completo apporta 125 milligrammi di colina; una donna incita ha bisogno di 450 milligrammi di colina al giorno e una madre in fase di allattamento di 550 milligrammi. Le uova possono rimanere fresche in frigorifero per circa cinque settimane. Se volete sapere se le uova che consumate sono fresche, dovete semplicemente immergerle in un bicchiere d’acqua e se galleggiano vuol dire che non sono fresche oppure se le rompete e il tuorlo rimane al centro, invece, sono fresche. È scientificamente dimostrato, quindi, che l’uovo è altamente salutare e non danneggia per nulla la nostra salute, dato che non aumenta il livello del colesterolo. Gli esperti, inoltre, affermano che si possono mangiare due uova al giorno, tutti i giorni. Le uova oltre ad essere nutrienti e salutari sono deliziose e si possono preparare in molti modi (strapazzate, sode, fritte, alla coque) e sono sempre buone in qualsiasi modo si cucinino. Non escludetele dalle vostre ricette quotidiane.

12-04-2016

Una ricerca dell’Università di Pisa ha rivelato le proprietà antitumorali del rosmarino. Lo studio, finanziato nell'ambito dei progetti di ricerca di Ateneo Pra 2015 e condotto dai ricercatori del dipartimento di Farmacia, in particolare dal gruppo biochimica della professoressa Claudia Martini in collaborazione con quello di fitochimica della professoressa Alessandra Braca, è stato appena pubblicato sulla rivista scientifica “The International Journal of Biochemistry & Cell Biology“. “Il rosmarino è una delle piante aromatiche più utilizzate in cucina, ma anche in medicina per le sue proprietà terapeutiche - ha spiegato la dottoressa Chiara Giacomelli dell’Università di Pisa, prima autrice dello studio - in particolare alcuni suoi componenti possono essere sfruttati come adiuvanti nelle tradizionali terapie anticancro, come il carnosolo“. 
Il carnosolo, un diterpene presente in varie spezie della dieta mediterranea, quali rosmarino e salvia, agisce infatti riattivando la proteina p53, un soppressore tumorale considerato uno dei più importanti fattori per il controllo dello sviluppo e della progressione della malattia che risulta inattivo nel 50% dei tumori umani. “Attualmente la ricerca presta sempre più attenzione ai composti di origine naturale in grado di arrestare lo sviluppo dei tumori - ha sottolineato Giacomelli - e alcuni studi hanno già dimostrato le attività benefiche del rosmarino e dei suoi componenti, tuttavia, ad oggi siamo stati i primi a verificare gli effetti di questi composti su cellule tumorali in cultura di glioblastoma multiforme, tra i tumori cerebrali più aggressivi e con una sopravvivenza media tra le più basse. Si tratta dunque di una scoperta che può aprire allo studio di molecole con un impatto importante e concreto a livello nutraceutico e farmaceutico“.

 

https://www.unipi.it/index.php/english-news/item/7555-research-reveals-the-anticancer-activity-of-rosemary

12-04-2016

Una recente ricerca ha scoperto che dare un integratore multivitaminico agli anziani che soffrono di un deterioramento cognitivo lieve e depressione, ha contribuito a migliorare entrambe le condizioni. Rispetto al placebo, gli anziani con alti livelli di omega-3 che hanno ricevuto alte dosi di vitamine B6, acido folico (B9) e B12 hanno sperimentato una riduzione del tasso di atrofia cerebrale del 40 per cento nell’arco di un ciclo di trattamento di 2 anni. Non solo le vitamine del gruppo B rallentano l’atrofia del cervello, ma specificamente la riducono nelle zone del cervello note per essere collegate al morbo di Alzheimer.

 

http://ajcn.nutrition.org/content/102/1/215.abstract

http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0012244

https://www.psychologytoday.com/articles/200403/vitamins-boost-the-brain

12-04-2016

L'infiammazione è una serie complessa di reazioni designate per prevenire il progressivo danno tissutale e attivare processi riparativi e meccanismi di difesa. Un'infiammazione prolungata, spesso mediata dalle specie reattive dell'ossigeno, contribuisce alla patogenesi di disturbi cronici quali Alzheimer, diabete e malattie cardiovascolari. Si ritiene, inoltre, che contribuisca alla comparsa di disturbi oculari quali degenerazione senile della macula, sindrome dell'occhio secco, retinopatia e glaucoma. Uno studio condotto a Oslo ha mostrato in vitro e nell'uomo che la supplementazione di antocianine può avere un ruolo nel prevenire o trattare gli stati infiammatori inibendo la transattivazione NF-kB e diminuendo le concentrazioni plasmatiche di chemochine, citochine e mediatori proinfiammatori. Il dottor Joseph dello Human Nutrition Research Center on Aging ha studiato il potenziale antinfiammatorio del mirtillo nero a livello cellulare. Topi con lesioni neuronali nutriti con mirtillo, non solo hanno migliorato le prestazioni nei test cognitivi, ma hanno mostrato anche una riduzione del danno provocato dagli insulti neurotossici e infiammatori.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18681986

Lunedì, 11 Aprile 2016 06:20

SE RESTI SEDUTO RISCHI LA MORTE.

11-04-2016

Rimanere seduti per più di 3 ore al giorno significa mettere inconsapevolmente in pericolo la propria vita. Secondo uno studio dell'Università di San Paolo, in Brasile, la sedentarietà ha uno stretto legame con il rischio di morte prematura. I ricercatori brasiliani, che hanno pubblicato gli esiti del loro lavoro sulla rivista American Journal of Preventive Medicine, hanno preso in esame i dati di 54 ricerche precedenti, considerando i decessi e collegandoli al tempo trascorso seduti. Secondo i calcoli, più del 60 per cento delle persone nel mondo passa più di 3 ore al giorno su una sedia o sul divano, una pessima abitudine che ha prodotto dal 2002 al 2011 circa 433.000 decessi. «Ridurre del 50% la sedentarietà, alternandola a una posizione eretta o con una moderata attività fisica, potrebbe far scendere il rischio per tutte le cause di mortalità del 2,3%», spiegano gli scienziati. «Per ora questi sono i dati migliori che abbiamo - sottolinea Leandro Rezende, autore principale della ricerca - ma non sappiamo se la relazione tra sedentarietà e decessi è causale. Ci sono però semplici azioni che possiamo fare per prevenire le conseguenze di una prolungata sedentarietà: alzarsi dal proprio posto di lavoro e andare a bere qualcosa invece, ad esempio, di mantenere la bottiglia d'acqua sulla scrivania. O semplicemente alzarsi di tanto in tanto e passare del tempo in piedi che, da solo, aumenta il dispendio energetico».
La tua sedia ti sta uccidendo è peraltro il minaccioso titolo del libro pubblicato da un endocrinologo americano, James Levine, che ha raccolto una serie di consigli indirizzati ai più anziani allo scopo di mantenerli in salute anche nella terza età. La chiave di tutto, secondo il medico americano, sta nell'alzarsi dalla sedia per 10 minuti ogni ora per evitare quella che negli Stati Uniti è già stata definita Sitting Disease, la malattia dello stare seduti. Questa condizione è stata collegata a 34 diverse patologie, dal diabete al cancro, dall'ictus al declino cognitivo e ai tanti tipi di cardiopatia. Tutta la popolazione adulta, in realtà, dovrebbe prendere buon esempio dal consiglio del dott. Levine, ma senza dubbio gli anziani rappresentano la categoria più a rischio in tal senso. Spiega il dott. Levine: "fare attività fisica 30 minuti al giorno va bene, ma non può certo contrastare gli effetti negativi dello stare seduti tutto il giorno. Ciò che bisogna fare è alzarsi dalla sedia, dalla poltrona o dal sofà almeno dieci minuti ogni ora e muoversi. Questo è particolarmente importante per i pensionati che vogliono vivere una esistenza piena dopo una vita di lavoro". Altri consigli fondamentali riguardano le brevi camminate a intervalli di mezz'ora o al massimo un'ora, curare il proprio giardino, piegare la biancheria stando in piedi, pedalare sulla cyclette guardando la televisione, fare shopping e parlare al telefono passeggiando per casa.

 

http://www.ajpmonline.org/article/S0749-3797(16)00048-9/abstract

http://www.eurekalert.org/pub_releases/2016-03/ehs-pds032316.php

11-04-2016

Una ”sessione controversa” circa i benefici e i pericoli del caffè sulla salute è stata tenuta recentemente in Washington. Gli scienziati che hanno presenziato alla riunione hanno discusso le evidenze che il caffè può difendere dal diabete di tipo 2 e che può contribuire a prevenire determinati cancri e aumentare il rischio di svilupparne altri. Il caffè può proteggere dal cancro del colon rettale e del fegato attraverso parecchi meccanismi, compresa la riduzione del colesterolo, degli acidi biliari e la secrezione naturale di steroli nel colon. Il caffè però aumenta il rischio di cancro gastrico, vescicale e della leucemia. Il caffè potrebbe anche contribuire a ridurre il rischio per il diabete tipo 2, probabilmente per l’azione di un suo componente chiamato acido clorogenico, che ritarda l’assorbimento del glucosio a livello intestinale.

COMMENTO

Per favore, non interpretate tutto ciò come giustificazione per frequentare i bar per un buon carico di caffeina. Gli studi sul caffè tendono ad essere abbastanza in conflitto fra loro. Malgrado le notizie che sono state diffuse recentemente, le prove non sono convincenti come gli esperti hanno presupposto. Non dimentichiamoci che la caffeina è una droga; sebbene legale e molto comune, è pur sempre una droga - ad azione molto potente. È vero che ci sono studi che attestano che il caffè contribuisce a ridurre il rischio di sviluppo di cancro mammario, cancro epatico e diabete. Ma i bevitori di caffè aumentano il rischio per altre malattie mortali come il cancro dello stomaco, della vescica e la leucemia, al punto da spingere alcuni esperti a suggerirne l’astensione per le donne gravide e per i bambini. Esiste una quantità notevole di ricerche che dimostrano chiaramente un aumento di rischio di aborto spontaneo. Anche il giornale conservatore New England Journal of Medicine e la FDA raccomandano alle donne incinte di evitare il caffè. Bere caffè comporta inoltre altri problemi ben documentati. Per esempio, esso può interferire con la capacità del vostro corpo di mantenere controllati i livelli di omocisteina e colesterolo, molto probabilmente inibendo l’azione delle vitamine acido folico, B12 e/o B6. In più, il caffè è stato associato anche ad un aumento di rischio per ictus e per artrite reumatoide.

11-04-2016

A chi soffre di diabete tradizionalmente si raccomanda di mangiare più carboidrati e ridurre il consumo di grassi, consiglio che nel complesso è valido, ma non necessariamente per tutti. I medici hanno scoperto infatti che alcuni diabetici, quando mangiano molti carboidrati, tendono a sviluppare livelli alti di trigliceridi, grassi la cui presenza nel sangue può provocare malattie cardiache. Sorprendentemente, sostituendo parte dei carboidrati con grassi, soprattutto del tipo che si trova nell'avocado, il tasso di grassi pericolosi nel sangue tende a diminuire. Gli avocado sono una fonte abbondante di acidi grassi monoinsaturi, soprattutto acido oleico. E' stato scoperto che i grassi monoinsaturi migliorano i livelli lipidici e contribuiscono a tenere sotto controllo il diabete. In Messico alcuni ricercatori hanno assegnato a 16 donne diabetiche una dieta con un tenore di grassi relativamente alto, in cui il 40% delle calorie proveniva da grassi, prevalentemente rappresentati da avocado. Il risultato è stato un calo del 20% dei trigliceridi. Le donne che seguivano una dieta a maggior contenuto di carboidrati, per contro, hanno fatto registrare un calo dei trigliceridi del 7% soltanto. Il bello degli avocado è che contengono una percentuale molto alta di grassi monoinsaturi. In una dieta da 2.000 calorie al giorno, in cui si consiglia di consumare 33 grammi di grassi, ben 20 grammi possono venire da un solo avocado.

 

http://medicine-science-and-more.com/avocados-recipes-and-nutritional-value/

10-04-2016

Siamo sicuri che i cibi integrali facciano bene alla nostra salute? In realtà la scelta di ricorrere agli alimenti integrali è tutt'altro che salutare, ed in questa intervista, l’autore del best seller ”Vivere 120 anni” Adriano Panzironi ci spiega perché. Il contenuto in saponine, acido fitico e peptine dei prodotti integrali non solo impediscono l’assimilazione di sali minerali e ferro ma sono anche infiammatorie per il nostro intestino causando tra l’altro le malattie autoimmuni.

 

https://www.youtube.com/watch?v=-Vf5TXe3BSo

10-04-2016

Bere più di due bevande contenenti caffeina al giorno durante le settimane prima del concepimento potrebbe aumentare il rischio di aborto spontaneo, sia se sono le donne o il loro partner a consumarla. Questo rischio è maggiore nelle prime sette settimane di gestazione, indicano anche gli autori il cui lavoro è stato pubblicato online nell'ultima edizione della rivista Fertility and Sterility. Tuttavia, i ricercatori del National Institutes of Health (NIH) e dell’Università di Stato dell’Ohio, negli Usa, hanno anche scoperto che le donne che assumono integratori multivitaminici ogni giorno prima di concepire e nei primi mesi di gravidanza hanno meno probabilità di abortire. Gli autori hanno analizzato i dati di uno studio nazionale sulla fertilità e l’ambiente (Life) progettato per esaminare i legami tra il design, lo stile di vita e le sostanze chimiche nell'ambiente. Lo studio è stato eseguito su 501 coppie in Michigan e nel Texas fra il 2005 e il 2009. Per questa specifica ricerca, gli scienziati hanno confrontato diversi fattori dello stile di vita come il fumo, il bere bevande contenenti caffeina e il consumo di integratori multivitaminici di 344 coppie in cui la donna è incinta. Lo studio è stato limitato ad un periodo ristretto che va dalle iniziali sette settimane prima del concepimento alle prime sette settimane di gestazione, assumendo le informazioni della loro assunzione di caffeina e di integratori multivitaminici con questionari. Secondo la loro modalità di valutazione, il rapporto di probabilità di 1 indica un aumento del rischio di perdita fetale per ogni giorno di gravidanza dal concepimento. Un punteggio inferiore a 1 indica una riduzione del rischio di aborto spontaneo quotidiano. Questi scienziati sottolineano inoltre, che il loro studio può correlare solo l’associazione, ma non definitivamente la causalità. Questo è solo studio osservazionale longitudinale che effettua ripetute osservazioni dello stesso oggetto in un lungo periodo di tempo. Ci sono stati 98 aborti tra questi 344 gravidanze, pari al 28%. Secondo i ricercatori, il rischio di aumento di un aborto spontaneo in un rapporto è di 1,74 se una donna consuma in media più di due bevande contenenti caffeina al giorno. Ma questo rischio aumenta (1.73) se il partner maschile beve le stesse quantità di caffeina, osserva il dottor Buck Louis, ricercatore presso l’Istituto Nazionale di Child Health e lo sviluppo umano, partner del NIH che è l’autore principale dello studio. “Il consumo di bevande contenenti caffeina della coppia che concepisce il bambino è inoltre strettamente legato alla perdita del feto delle donne“, ha affermato. Gli autori citano anche come ulteriore aumento del rischio l’età più avanzata della coppia e l’accumulo nel corpo di sostanze chimiche nell'ambiente, che spesso è più elevata tra le persone anziane. Questi ricercatori hanno finalmente identificato un rischio di riduzione del 55% (0,45 ratio) di aborto spontaneo nelle donne che hanno assunto integratori multivitaminici ogni giorno prima del concepimento. Se continuano durante le prime settimane di gravidanza, il rischio è anche ridotto del 79%.

 

http://www.nih.gov/news-events/news-releases/couples-pre-pregnancy-caffeine-consumption-linked-miscarriage-risk

 

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