Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

24-04-2016

La gente diventa vegetariana per molti motivi. Qualcuno lo fa considerandola una scelta positiva per la salute, qualcuno si converte per una preoccupazione crescente per la salute del nostro ecosistema. Ho deciso di condividere i miei pareri sul vegetarianesimo perché nella mia carriera ho trattato molti vegetariani malati. Spesso i miei pazienti vegetariani avevano ancora bisogno di un’alimentazione animale sebbene, dato i suddetti motivi, erano inizialmente resistenti ai miei suggerimenti di reinserire degli alimenti animali per il recupero della loro salute. Sebbene in questo contesto non posso richiamare tutte le ragioni per le quali uno possa voler diventare vegetariano, desidero però esaminare alcuni degli argomenti più comuni che si portano per affermare come il vegetarianesimo sia migliore per la salute. Alla fine, spero che ciò possa chiarire alcune delle ridicole resistenze dogmatiche nei confronti di una dieta che includa la carne. L’argomento più comune che sento è quella che mangiare carne rossa è dannoso per la salute. Infatti, molti vegetariani considerano il loro stile di vita migliore per il cuore e la salute in generale. Spesso leggiamo e sentiamo attraverso l’informazione lo stesso concetto, mangiare la carne rossa non è sano. Consideriamo Weston A. Price, che, negli anni trenta, ha viaggiato in tutto il mondo studiando le diete di tanti popoli ancora non contaminate dall'uomo bianco e dai suoi alimenti industriali. Il suo intento principale era di indicare come, dovunque i nativi inserissero alimenti industriali, come farina bianca e zucchero, presto insorgevano degenerazione e malattia. Ma inoltre egli scoprì che non esistevano società o tribù vegetariane sane. Al contrario, le tribù più sane mangiavano sempre carne o prodotti animali. Se si studia l’antropologia culturale, si troverà che la quantità di carne mangiata da qualsiasi società non è determinata nè da principi religiosi nè da concetti legati alla salute, ma piuttosto soltanto dalla sua disponibilità. Un chiaro esempio di ciò lo possiamo vedere valutando le diete degli Aborigeni dell’Australia. Gli Aborigeni dell'interno mangiano una dieta basata su un 75-90% di vegetali e un 10-25% di alimenti animali. Gli Aborigeni della costa, che ha accesso a pesci e ad animali più grandi come il canguro, mangia circa il 75% della dieta a base di alimenti animali e il 25% da vegetali. 
L’affermazione che il vegetarianesimo sia più sicuro per il vostro sistema cardiocircolatorio è una tattica senza fondamento basata sulla paura promossa dall'industria alimentare. Il primo caso segnalato di attacco cardiaco si è verificato soltanto recentemente nel 1921. L’idrogenazione degli oli vegetali è cominciata circa nel 1908 e da quel tempo, il consumo degli oli vegetali è aumentato di circa il 400%, mentre il consumo di grassi saturi animali si è ridotto complessivamente. In breve, dal 1908 abbiamo avuto una riduzione del consumo di grasso animale, un aumento nell'uso di oli vegetali idrogenati e un aumento in parallelo delle malattie di cuore. È strano vedere che si è scelto di consumare meno grassi animali per avere cuori più sani. L’analisi statistica della malattia cronica indica inoltre che, da una prospettiva di malattia, siamo ben più disastrati con le odierne raccomandazioni dietetiche rispetto a quelle di una volta. Se osservato da una prospettiva puramente storica, il dogma corrente fra consumo di carne e salute del cuore è puro sospetto. Gli esseri umani stanno mangiando proteine animali come alimento principale in ogni parte del mondo da sempre. Ciò include i pesci mangiati in ogni regione vicino ai laghi e agli oceani. Se mangiare carne fosse malsano come suggerito, non avremmo durato così a lungo. Ecco un argomento contro il consumo della carne: essa rende la gente troppo acida, altera il pH del sangue e quindi favorisce la malattia. Questa argomento è problematico esattamente quanto il precedente. Infatti, pH e dieta sono temi molto travisati da quelli che vogliono favorire la dieta vegetariana. In primo luogo, il nostro ambiente ha influenzato drammaticamente la nostra biochimica, specialmente in migliaia di anni per via del tasso di modifiche genetiche. Per esempio, gli eschimesi mantengono un equilibrio ottimale di pH con una dieta basata al 90 per cento sull'uso di alimenti animali, mentre alcuni hindu e Aborigeni dell’interno ottengono l’equilibrio ottimale del pH esattamente con una dieta opposta, ovvero al 90 per cento da alimenti vegetali.
Molti “esperti” incolpano erroneamente il consumo di carne come causa di livelli elevati di acidità. Il pH è specifico ai vari compartimenti corporei ed al fluido fisiologico. Di conseguenza quando ci si riferisce al pH senza specificare dove la misura sta avvenendo (urina, sangue venoso, sangue arterioso, saliva e perfino organi specifici) i dati sono insignificanti. Lo stomaco, il piccolo intestino ed il grande intestino per esempio, hanno differenti livelli ottimali di pH. Inoltre è stato dimostrato da Rowkowski e da altri (includendo William Wolcott) che fare una corsa intorno all'isolato produce una variazione ben più grande nel pH verso l’acidità che non mangiando carne tutto il giorno. Ho esaminato personalmente la mie urine e saliva ogni ora per vari giorni e vi assicuro che, se doveste fare lo stesso, rapidamente trovereste che l’esercizio fisico e il consumo di acqua influenza il vostro pH molto più di ciò che mangiate. Ho abbassato il pH delle mie urine da 7 a 5 in 10 minuti di attività fisica. Ciò che è importante riguardo al pH è che, a seconda della loro eredità genetica gli individui necessitano dei livelli ideali di pH differenti e sono molto più legati ad altre variabili piuttosto che alla carne. Dunque cosa realmente produce l’illusione che il vegetarianesimo sia la scelta migliore per voi? In molti casi, i vegetariani convertiti stanno mangiando per la prima volta cibo nel vero senso della parola. Stanno cucinando spesso per la prima volta alimenti freschi e per la prima volta stanno mangiando alimenti molto più integrali. Finalmente, hanno smesso di mangiare alimenti industriali. Tutto questo fa si che aumenti la vitalità e chiarezza mentale. Le diete vegetariane sono inoltre molto efficaci per disintossicare in generale, riducendo notevolmente il carico corporeo dalle cattive abitudini che includono periodi prolungati di alimentazione a base di “cibi spazzatura”. 
Per concludere, gli individui che utilizzano la dieta veganista spesso è consigliata da professionisti del settore medico-sanitario olistico che inoltre consigliano l’uso di alimenti biologici. Poiché le tossine si accumulano nel tessuto adiposo e gli allevatori ottengono il loro reddito dal peso, la maggior parte di loro alimenta il bestiame con alimenti nocivi. Questi alimenti nocivi, a loro volta, producono un bestiame con molto più grasso. Il beneficio di essere veganista deriva dall'evitare quelle carni commerciali tossiche e non dal concetto veganista in se. Quelli che mangiano carni organiche non soffrono gli effetti nocivi da consumo di carni commerciali. Questa breve analisi certamente non richiama tutte le ragioni per le quali si potrebbe diventare vegetariani, ma spero sia sufficiente per aiutare a capire come non sia così salutare come alcuni vorrebbero far credere. La carne genuina e biologica, come ha indicato Price, è stata una componente importante di tutte le società in buona salute, per cui si consiglia di pensare due volte prima di demonizzarla.

23-04-2016

E’ necessario prestare la giusta attenzione a ciò che cuciniamo, ma soprattutto a come lo cuciniamo. Secondo un recente studio, cucinare con oli di semi o altri oli vegetali costituirebbe un pericolo, a causa del rilascio di sostanze tossiche che provocherebbero tumori o degenerazioni cognitive. I ricercatori addirittura consiglierebbero l’uso di burro, strutto, olio di oliva e cocco, contrariamente a quanto affermato dall'Nhs, il servizio sanitario britannico. Dai risultati è, infatti, emerso che gli oli di palma, mais, girasole e soia rilasciano dei composti chimici che possono incentivare lo sviluppo di diverse forme di cancro e malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. Uno degli autori della ricerca Martin Grootveld precisa che un piatto di fish and chips fritto in olio di semi contiene 100 o 200 volte in più di aldeidi, di quanto previsto dall'OMS. “In generale sarebbe meglio non mangiare fritture ma visto che ci piacciono, è importante scegliere l’olio più adatto, quello che rilascia meno sostanze tossiche”. Perchè è fondamentale questa distinzione? Semplicemente perchè gli oli di semi provocano diverse malattie cardiache, cancro, infiammazioni, ipertensione e problemi mentali. “Se mangiamo troppo olio di mais o di girasole, il cervello assorbe una quantità eccessiva di omega-6 a detrimento degli omega-3”, sostiene John Stein, professore emerito di neuroscienze all'università di Oxford. “Io credo che la carenza di omega-3 sia un fattore importante nel crescente numero di disturbi mentali e in problemi come la dislessia”.

http://www.independent.co.uk/life-style/health-and-families/health-news/vegetable-oils-contain-toxic-chemical-linked-to-cancer-and-brain-degeneration-say-scientists-a6725881.html

23-04-2016

I trattamenti per il cancro prostatico, come la rimozione chirurgica della ghiandola o la radioterapia, possono non essere necessari per la maggior parte degli uomini con una diagnosi precoce. Mentre le terapie del cancro della prostata possono provocare gravi effetti secondari, come l’incontinenza e l’impotenza, uno studio sviluppato dai ricercatori dell’Institute of Cancer Research in Inghilterra ha dimostrato che gli uomini a cui era stato riscontrato un cancro tramite l’analisi del PSA hanno alte probabilità di non morire per quella malattia. Lo studio ha dimostrato che gli uomini con un’età fra i 55 e i 59 con cancro limitato hanno una probabilità su 100 di morire della malattia in 15 anni, anche senza alcun tipo di trattamento. Quindi, in questi casi, è probabile che le terapie non prolunghino la sopravvivenza. Il test del PSA, che misura i livelli dell’antigene prostatico-specifico, una proteina prodotta dalla ghiandola della prostata, permette di rilevare precocemente il cancro della prostata. I ricercatori stanno verificando una nuova tecnica per il cancro prostatico denominata Active Surveillance, che contribuirà ad accertare che il trattamento sia proposto soltanto agli uomini che potrebbero ricevere dei vantaggi. Individui con un cancro importante e di grado avanzato, per esempio, probabilmente trarrebbero beneficio dai trattamenti.

COMMENTO

Questo studio conferma felicemente quel che si dice da 15 anni, ovvero si può risolvere il cancro prostatico, senza farmaci o chirurgia. L’uso corretto dell’alimentazione, utilizzando in particolare vegetali e frutta ricchi in sostanze antiossidanti specifiche come il licopene presente nei pomodori, la supplementazione nutrizionale mirata alla propria costituzione genetica, protocolli di detossicazione, l’utilizzo di estratti vegetali anch’essi mirati a regolare la normale fisiologia della ghiandola, esercizio fisico e persino metodiche psicologiche per ridurre lo stress, sono il cocktail vincente per risolvere questi casi. Gli unici effetti collaterali sono una rinnovata sessualità e una lunga vita più sana e più felice.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2361275/

Sabato, 23 Aprile 2016 05:48

NON RIMUOVETE IL CERUME.

23-04-2016

Il cerume dovrebbe essere lasciato nelle orecchie. Il cerume è una sostanza auto-pulentesi, con proprietà protettive, lubrificanti e antibatteriche. Questo è il motivo per cui delle ghiandole molto piccole presenti nel condotto uditivo lo pompano costantemente verso l’esterno. Il cerume in eccesso normalmente viene spinto lentamente verso l’esterno del condotto uditivo, trasportando con sè sporcizia, polvere ed altre piccole particelle. Quando la gente maneggia le proprie orecchie con tamponi di cotone o altri oggetti strani, il cerume può realmente aumentare di volume e ostruire parte del condotto uditivo.

23-04-2016

I capelli, come ogni altro tessuto vivente, hanno bisogno di alimentarsi per poter nascere, crescere e mantenersi sani. La salute e la bellezza della capigliatura dipendono in gran parte dalla natura e dalla qualità delle sostanze naturali che le vengono fornite, veicolate dal sangue attraverso le minuscole arterie che irrigano il bulbo pilifero: oligoelementi, vitamine, aminoacidi, antiossidanti.

CIRCOLAZIONE INTERNA E PERIFERICA DEL BULBO PILIFERO

La niacina, grazie alla sua capacità di attivare la circolazione sanguigna, rappresenta un sostegno per il bulbo pilifero, riducendo il rischio di caduta dei capelli. Il ferro nutre e ossigena i bulbi tramite l’intermediazione del sangue contenuto nei vasi del cuoio capelluto. Lo iodio accresce la resistenza alle aggressioni esterne e interne dirette contro il cuoio capelluto, migliora la circolazione del sangue, stimola il funzionamento della tiroide e riduce il rischio di alopecia endocrina.

CADUTA DEI CAPELLI E DERMATITI

La carenza di biotina provoca caduta dei peli, tanto che il suo impiego è proposto in tutti i tipi di alopecia. Viene largamente utilizzata nel trattamento delle affezioni dei capelli e del cuoio capelluto, inclusa la dermatite seborroica. L’inositolo viene prescritto in caso di fragilità del capello o di caduta patologica di qualsiasi origine, nel caso in cui il cuoio capelluto manifesti segni di irritazione o di eczema. Anche la carenza di vitamina B-12 è associata alla caduta dei capelli. Ricerche sperimentali effettuate sugli animali hanno evidenziato la caduta dei peli in caso di carenza di zinco. Il manganese si usa in associazione al rame in caso di caduta di capelli che si manifesta durante periodi in cui l’organismo sia particolarmente debilitato. A livello tricologico, l'apporto di omega-3 svolge un'azione antinfiammatoria rilevante, contribuendo alla salute del cuoio capelluto, rinforzando e fornendo luminosità a capelli fragili e opachi.

INCANUTIMENTO E INGRIGIMENTO DEL CAPELLO

Secondo alcuni autori, l’acido folico in sinergia con il PABA è in grado di ritardare l’incanutimento dei capelli. In generale la carenza di tutte le vitamine del gruppo B ha un ruolo nella canizie precoce sintomatica o acquisita. Inoltre, si è osservato in analisi effettuate sull’incanutimento dei capelli che essi mostrano un tasso sensibilmente ridotto di oligoelementi. L’acido pantotenico favorisce il ricambio e migliora lo stato dei capelli, soprattutto quando sono secchi, fragili e tendono a ingrigire o a incanutire. Per quest’ultima azione viene utilizzato in associazione con la biotina, sostanza fondamentale per i processi di cheratinizzazione.

ATTIVITA’ DELLE GHIANDOLE SEBACEE

Il metabolismo del beta-carotene è collegato alla crescita e alla riparazione delle cellule dei tessuti, tra cui i capelli. Questo nutriente svolge attività equilibrante nei confronti delle ghiandole sebacee. La sua carenza provoca una specie di asfissia a livello locale, che genera l’atrofia delle ghiandole sebacee e del follicolo pilifero. Il capello di conseguenza s’indebolisce e tende a cadere prematuramente.

SISTEMA PRODUTTIVO DEI CAPELLI

La vitamina C è strettamente collegata con il metabolismo del glutatione, con il quale protegge l’organismo contro i danni al sistema produttivo dei capelli. Il capello è costituito per il 10-15% da L-cisteina, la cui integrazione risulta essenziale per il rinforzamento dei follicoli piliferi e per la composizione delle beta-cheratine, scleroproteine fondamentali per la costituzione del capello stesso. La colina ha effetti positivi sui capelli a causa delle trasformazioni indotte da questa sostanza sui grassi alimentari nell’organismo. La vitamina B-6 è essenziale per la trasformazione degli aminoacidi solforati che sono alla base della struttura del capello. L’aloe, grazie alla sua ricca composizione aminoacidica simile ai follicoli piliferi, li nutre e ne promuove la salute.

Sabato, 23 Aprile 2016 05:46

VITAMINE: COSA SONO E COME AGISCONO.

23-04-2016

Nonostante tutto il parlare che si fa oggi sulle vitamine, pochi sanno in realtà che cosa veramente siano e perchè sono così importanti. Le ricerche sulle vitamine continuano costantemente e di tanto in tanto si annunciano nuove scoperte; ma gli scienziati sono ben consapevoli di non conoscere tutti i dati di fatto riguardanti tutte le vitamine. A tutt'oggi, le vitamine individuate e analizzate sono 15; gli studiosi ritengono che ne esistano probabilmente altrettante, anch'esse essenziali per la nostra salute. Le vitamine sono sostanze nutritive organiche (cioè sostanze che si trovano in natura soltanto negli organismi viventi, vegetali o animali). Esse esistono in piccolissime quantità nei cibi e sono assolutamente necessarie per un normale sviluppo e per il mantenimento della salute. Le piante fabbricano da sole le proprie vitamine. Gli animali le traggono dalle piante oppure da altri animali che si cibano di piante. Alcuni producono nel loro stesso organismo parte delle vitamine di cui abbisognano. Fu verso la fine dell'ottocento che qualcuno sospettò per la prima volta l'esistenza, nelle sostanze nutritive, di qualcosa di più oltre ai grassi, alle proteine, ai carboidrati e ai minerali. Esperimenti di laboratorio dimostrarono che anche quando tutti questi elementi erano presenti nella dieta, gli animali-cavia potevano ancora morire di malnutrizione. Gli scienziati incominciarono allora a ricercare questo importante anello mancante. Scoprirono le vitamine. Questo nome deriva da vita + ammine (i composti chimici che in origine si pensava fossero le vitamine).
Le vitamine non sono sostanze alimentari nello stesso senso dei carboidrati, dei grassi e delle proteine, in quanto non sono necessarie in quantità notevoli per costruire i muscoli o i tessuti. I carboidrati, i grassi e le proteine si trasformano in altre sostanze, che l'organismo utilizza nel processo di metabolismo. Ciò non vale per le vitamine, le quali mantengono la loro forma originale nell'organismo stesso, dove costituiscono una parte importante del meccanismo di tutte le cellule: il solo fatto che siano presenti provoca determinati mutamenti e processi. Per esempio: le vitamine B non causano un aumento di peso, come possono fare grossi quantitativi di certi cibi; ma un individuo troppo magro, che soffra di qualche disturbo della digestione, può avere un aumento di peso assumendo le vitamine B, perchè la presenza del complesso vitaminico nell'apparato digerente serve a fargli digerire e utilizzare più completamente gli alimenti. Al pari degli ormoni, le vitamine regolano i processi dell'organismo. Come accade per i minerali traccia, ad esempio lo iodio, la presenza o l'assenza di vitamine in piccoli quantitativi, rappresentano la differenza tra buona e cattiva salute.
Le foglie verdi delle piante sono i laboratori dove si producono le vitamine; perciò le foglie verdi e gli steli delle piante ne sono ricchissimi. I semi commestibili (fagioli, piselli, chicchi di frumento) contengono anch'essi delle vitamine, che la pianta fornisce per nutrire la generazione successiva. La parte magra della carne degli animali contiene vitamine, e ancor più ne contengono i visceri (cuore, fegato ecc.) poichè è in essi che di solito vengono immagazzinate nel processo digestivo. Il tuorlo delle uova contiene le vitamine che l'animale femmina produce ad uso e consumo dei nascituri. I pesci accumulano vitamine soprattutto nel fegato. Le vitamine si dividono in due categorie fondamentali: quelle solubili nei grassi (liposolubili) e quelle solubili in acqua (idrosolubili). Questa distinzione si riferisce ad una differenza strutturale fondamentale tra i due tipi di vitamine, che determina alcune delle loro proprietà. Le vitamine liposolubili si sciolgono in una soluzione di alcool e sono più facilmente immagazzinabili nell'organismo, mentre le idrosolubili si sciolgono nell'acqua e si disperdono molto più facilmente mediante il normale processo di eliminazione. Le vitamine liposolubili sono le vitamine A, D, E, K. Idrosolubili sono tutte le vitamine del gruppo B, la vitamina C e i bioflavonoidi (conosciuti anche sotto il nome di vitamina P). Gli studiosi hanno stabilito un indice approssimativo del quantitativo giornaliero della maggior parte delle vitamine, necessario per una salute perfetta. Questo fabbisogno è generalmente espresso in milligrammi, ma si può anche trovare il fabbisogno di vitamina A espresso in termini di Unità Internazionali (UI), che sono una misura di attività e non di sola quantità.

22-04-2016

"Clinicamente Testato" o "Dermatologicamente Testato": Se trovate scritte queste interessanti paroline sul prodotto da voi acquistato, altro non significa che semplicemente hanno fatto dei patch test con il prodotto finito, cioè, l’azienda ha preso un cerotto, ci ha messo su un pò di prodotto e lo ha appiccicato su uno o più volontari. La legge non impone nessun protocollo valido da seguire e rispettare al fine di effettuare queste sperimentazioni e dare una certezza al consumatore. Quindi, con tale dicitura non vi è alcuna tutela. Nulla di nulla, solo una presa in giro per convincervi di una cosa che neppure è vera! Pensate che, qualora il prodotto dovesse provocare problemi sui volontari che hanno effettuato il test, l’azienda può comunque decidere di scrivere sulle confezioni “Prodotto Clinicamente (o Dermatologicamente) Testato”. I deodoranti/antitraspiranti che usiamo quotidianamente contengono fino al 20% di sali di alluminio sotto forma di cloridrati d’alluminio e di idrati di zirconio; l’alluminio è un pericolo per il nostro organismo, risulta addirittura mortale se usato in quantità eccessive. Alcuni dei problemi comuni affrontati dalle persone quando si utilizza il tipo sbagliato di deodorante sono le seguenti: prurito della pelle, eruzioni sulla pelle, sensazione di bruciore e arrossamento. Alcuni deodoranti possono causare grave rischio alla salute come ad esempio neurotossicità all'alluminio, cancro al seno e disfunzione renale.
A riportare questa dicitura sono una grande varietà di prodotti: detergenti intimi, deodoranti, saponi per il corpo, shampoo e quant’altro. Ma aprite bene le orecchie: per quanto riguarda i deodoranti, il loro uso continuo può portare anche alla formazione di tumore al seno per donne e uomini. E non è cosa da sottovalutare dato il consumo florido di tali prodotti. Molti ricercatori dichiarano anche che la depilazione ascellare, unita all’uso dei deodoranti contenenti alluminio, favorisca maggiormente l’insorgere dei tumori al seno perché i sali d’alluminio penetrerebbero molto più facilmente nel corpo facendo degenerare le cellule in cellule cancerose. Sotto accusa sono soprattutto i deodoranti spray, il cui contenuto di alluminio tende a penetrare più facilmente nell'organismo. Ovviamente fare a meno di deodoranti ascellari è praticamente impossibile, ormai dipendiamo da essi quasi fossero manna dal cielo. Prima di acquistare prodotti del genere fate molta attenzione, controllate gli ingredienti sull'etichetta e scegliete il vostro deodorante in maniera ponderata. E’ preferibile quello stick o in crema, meglio ancora se inodore, quindi evitare deodoranti con parabeni e profumi e soprattutto leggete se vi è riportata la presenza di alluminio. In quel caso evitatelo e prendete un altro. Non scherzate con la salute: è una cosa molto importante.

Venerdì, 22 Aprile 2016 05:08

FAST FOOD: ANCHE I CONTENITORI FANNO MALE.

22-04-2016

Un team di ricercatori americani ha trovato un altro buon motivo per non mangiare in un fast food. I contenitori utilizzati dagli inservienti per confezionare hamburger e patatine fritte avrebbero un effetto nocivo sulla salute degli acquirenti. Stando ai dati della ricerca condotta dal Milken Institute School of Public Health, attraverso le confezioni da asporto le persone vengono esposte a livelli elevati di sostanze chimiche potenzialmente dannose. I principali imputati per la salute sono gli ftalati, sostanze utilizzate per ammorbidire e aumentare la flessibilità della plastica. Si tratta di composti vietati per la fabbricazione di giocattoli e prodotti per bambini proprio a causa dei loro effetti potenzialmente tossici. Gli ftalati, infatti, interferiscono con gli ormoni e sembrano coinvolti nell'insorgenza di diverse malattie, fra cui l'asma.
Lo studio, pubblicato su Environmental Health Perspectives, ha esaminato i dati di 8.877 soggetti che hanno risposto a una serie di domande sulla propria alimentazione, fra cui il consumo di cibi nei fast food. I partecipanti si sono poi sottoposti a un esame delle urine, in particolare alla ricerca nel liquido di due ftalati specifici: DEHP e DINP. Gli scienziati americani hanno così scoperto che chi ha consumato una quantità maggiore di cibo da fast food ha subìto anche una maggiore esposizione agli ftalati. Nello specifico, il livello di DEHP nel campione di urina era superiore del 23,8 per cento, mentre quello di DINP addirittura del 40 per cento.

 

http://www.eurekalert.org/pub_releases/2016-04/gwum-ffm040616.php

https://www.sciencedaily.com/releases/2016/04/160413083833.htm

http://publichealth.gwu.edu/content/fast-food-may-expose-consumers-harmful-chemicals-called-phthalates

http://ehp.niehs.nih.gov/15-10803/

22-04-2016

Un recente studio pilota in doppio cieco, randomizzato, ha trovato prove che la regolare supplementazione di ginseng può ridurre l’affaticamento causato da sclerosi multipla (SM). I ricercatori dell’Università di Scienze Mediche Isfahan hanno anche trovato che la supplementazione di ginseng può migliorare la qualità della vita dei pazienti. 60 partecipanti hanno completato lo studio pilota. I soggetti sono stati assegnati a ricevere o due pillole di placebo, o due compresse da 250 mg di ginseng, per un periodo di tre mesi. Durante questo periodo di tempo, non sono stati riportati effetti collaterali. Sia una riduzione della stanchezza che un miglioramento della qualità della vita, sono stati riferiti (misurati mediante questionari) e sono risultati significativi, per gli individui che hanno assunto il supplemento di ginseng. Anche se questo piccolo studio non è conclusivo, esso indica che la supplementazione di ginseng può essere una valida opzione per il trattamento naturale di alcuni effetti collaterali della sclerosi multipla. La fatica e la depressione sono fattori della lunga lista di disturbi correlati, che interessano le persone con SM. Il ginseng può interagire con alcuni farmaci, ma dopo una consultazione con un esperto, può essere tranquillamente assunto e ben tollerato.
Il ginseng non è l’unico rimedio naturale per i sintomi della SM o degli effetti collaterali dei farmaci per il trattamento della condizione. Esistono molti trattamenti naturali, tra cui vitamine, minerali, erbe e integratori. Altri trattamenti, come lo yoga, la terapia del linguaggio e la meditazione, si sono dimostrati utili per combattere alcuni problemi legati alla SM. Molte persone affette da sclerosi multipla hanno sintomi come intorpidimento o formicolio alle articolazioni, la degenerazione dei nervi, problemi di deterioramento mentale, mancanza di equilibrio, infezioni della vescica o disfunzione intestinale, problemi alla vista, dolore, spasticità e altre condizioni relative alla salute dei nervi e muscoli. In alcuni casi possono anche verificarsi tremori, problemi di deglutizione, convulsioni, perdita di udito e difficoltà respiratorie. Co-Q10, DHA, zenzero, magnesio, multivitaminici, salvia, curcuma e zinco sono solo alcune opzioni di trattamento che mostrano benefici per le persone colpite da SM. Tali rimedi naturali spesso sono utili per il trattamento di affaticamento, memoria e concentrazione, disturbi del sonno, dolore neuropatico, infezioni, infiammazioni e forza muscolare.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23301896

Giovedì, 21 Aprile 2016 06:43

IL CIOCCOLATO FONDENTE AIUTA A DORMIRE.

21-04-2016

Un suggerimento importante per godere di una notte di sonno profondo e rilassante, arriva dai ricercatori delle Università di Edimburgo e di Cambridge. Secondo gli studiosi, infatti, basterebbe mangiare del cioccolato fondente. Il prodotto è molto ricco di magnesio, un minerale essenziale che fa “correre” l’orologio biologico, che regola i ritmi sonno-veglia. La ricerca, pubblicata dagli autori sulla rivista Nature, approfondisce il tema. Con l’ausilio di analisi molecolari, infatti, gli studiosi hanno stabilito che il magnesio aiuta in maniera importante a controllare il modo in cui le cellule mantengono la loro forma per fronteggiare il ciclo naturale ambientale del giorno e della notte. Gli studiosi, inoltre, ritengono che sia preferibile assumere questa sostanza attraverso l’alimentazione e non gli integratori. Non solo cioccolato, quindi, ma anche pesce, banane, avocado, yogurt, frutta secca e verdure a foglia verde. “Anche se la rilevanza clinica del magnesio nei diversi tessuti sta cominciando sempre più ad attirare l’attenzione, il modo in cui regola l’orologio interno del nostro corpo e il metabolismo non è mai stato considerato. La nuova scoperta potrebbe portare a tutta una serie di benefici che abbracciano diversi ambiti: dalla salute umana alla produttività agricola”, ha spiegato il coautore dell’articolo John O’Neill.

 

https://www.sciencedaily.com/releases/2016/04/160413135707.htm

http://www.ed.ac.uk/news/2016/nutrient-plays-key-role-in-internal-clocks

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27074515

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