Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

07-12-2015

Un nuovo studio pubblicato dal Journal of Clinical Nutrition ha confermato che consumare frutta a guscio, come noci, può ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Dopo aver condotto una revisione sistematica ed una meta-analisi di 61 studi clinici controllati, uno degli autori, Michael Falk, della Life Sciences Research Organization, ha scoperto che il consumo di noci riduce il colesterolo totale, trigliceridi, colesterolo LDL, e ApoB, la principale proteina trovata nel colesterolo LDL. (Fattori chiave che sono utilizzati per valutare il rischio di una persona di malattie cardiovascolari).
“I risultati del nostro studio supportano ulteriormente il crescente corpo di ricerca secondo cui la frutta a guscio, come le noci, può ridurre il rischio di malattie cardiovascolari”, ha detto il Dottor Falk. “Le noci contengono sostanze nutritive importanti come grassi insaturi, proteine, vitamine e minerali e sono anche l’unico frutto a guscio che fornisce una quantità significativa, 2,5 grammi per 30 gr di porzione, di acido alfa-linolenico (ALA), la forma a base vegetale di omega-3“. I ricercatori hanno anche scoperto che consumare almeno due porzioni (60 gr) al giorno di frutta secca, come noci, ha effetti più forti sul colesterolo totale e LDL. Inoltre, i risultati hanno mostrato che il consumo di noci può essere particolarmente importante per ridurre il rischio di malattie cardiache nei soggetti con diabete di tipo 2. Di 1.301 articoli presi in esame, 61 prove hanno soddisfatto i criteri di ammissibilità per questa revisione sistematica.
Più di due decenni di ricerche hanno dimostrato che le noci possono aiutare a ridurre i fattori di rischio cardiovascolare diminuendo i livelli di colesterolo cattivo LDL del 9-16%, la pressione diastolica di 2-3 mmHg, oltre a ridurre il colesterolo totale e aumentare il colesterolo HDL o colesterolo “buono”, riducendo l’infiammazione e migliorando la funzione arteriosa. Questi sono i principali fattori che contribuiscono al rischio di malattie cardiache e la loro riduzione è un passo fondamentale verso un cuore sano. Oltre a fornire omega-3, le noci sono anche una comoda fonte di fibra (2 grammi per 30 gr) e proteine (4 grammi per 30 gr).

 

http://ajcn.nutrition.org/content/early/2015/11/11/ajcn.115.110965.abstract

http://www.prnewswire.com/news-releases/study-finds-tree-nut-consumption-may-lower-risk-of-cardiovascular-disease-300181637.html

http://www.ngrguardiannews.com/2015/11/walnuts-prevent-heart-attack-lower-cholesterol/

Domenica, 06 Dicembre 2015 20:22

PINGUINE: DICONO SI MA...

06-12-2015

Fiona Hunter, dell'Università di Cambridge, ha scoperto quello che è, con ogni probabilità, il primo caso documentato di prostituzione fra gli animali. Dopo avere studiato per 5 anni le abitudini nell'accoppiamento di pinguini in cattività, la Hunter sostiene di avere notato femmine di pinguino che concedono i propri favori sessuali ai maschi in cambio di materiali per costruire il nido. Le prestazioni extra, secondo la Hunter, vengono concesse all'insaputa dei compagni regolari delle pinguine, le quali pretendono sempre il pagamento anticipato. Gli animali sono più intelligenti di quanto pensiamo?

 

http://news.bbc.co.uk/2/hi/asia-pacific/60302.stm

06-12-2015

Per prevenire la carenza di ferro e l’anemia è importante non solo che la dieta comprenda alimenti ricchi di questo minerale, ma anche che esso sia effettivamente biodisponibile, e cioè facilmente assorbibile ed utilizzabile dall’organismo. Il cacao, ad esempio, contiene quantità rilevanti di ferro: ma anche di polifenoli e fitati che ne possono inibire l’assorbimento e quindi la biodisponibilità. In questo studio sperimentale quattro gruppi di ratti, dopo un periodo a dieta carente di ferro, sono stati trattati con due diversi sali di ferro (ferro solfato e ferro citrato) e due differenti prodotti commerciali a base di cacao, per un apporto di ferro di 20 mg/kg al giorno. La biodisponibilità del ferro contenuto nei due tipi di polvere di cacao è risultata minore di quella del ferro solfato, ma del tutto simile a quella del ferro citrato. In conclusione, quindi, il cacao può rappresentare una significativa fonte di ferro per l’uomo.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19102811

Domenica, 06 Dicembre 2015 08:54

3 VALIDI MOTIVI PER MANGIARE LA PAPAIA.

06-12-2015

La papaia è una pianta poliennale originaria dei Caraibi, coltivata nell’America del Sud, appartenente alla famiglia delle Caricacee. Chiamata anche “albero dei meloni”, la papaia è un’eccellente fonte di minerali e di vitamine e contiene buone concentrazioni di betacarotene e di vitamina C e P. La papaina, una proteasi sulfidrilica presente nel succo lattiginoso del frutto della papaia, è un enzima proteolitico che svolge un’azione digestiva superiore a quella della pepsina e della pacreatina. Questa sostanza, circolando nel flusso sanguigno, agisce come la bromelina dell’ananas (distruzione dell’insulina), oppure favorisce la fuoriuscita dei corpi grassi delle cellule adipose delle strie cellulitiche. Tale azione è di notevole importanza, data la stretta connessione tra apparato digerente e malattie croniche. Ricordiamo questa connessione citando alcune condizioni patologiche e carenze enzimatico-digestive: produzione di gas dopo i pasti (flatulenza), meteorismo, disturbi cutanei, cefalee ricorrenti, perdita della massa muscolare, diminuzione delle difese immunitarie, anemia, allergie.

DIGESTIVA

La papaina è un enzima proteolitico, presente nella papaia, che svolge la sua azione digestiva selettivamente a livello gastrointestinale. Fattore molto importante, la papaina è attiva sia in ambiente acido che alcalino. Un'insufficiente digestione proteica può causare un accumulo di proteine che potrebbe dar luogo a fenomeni di autointossicazione e a un ridotto assorbimento di nutrienti. Questo enzima, inoltre, contribuisce a purificare i tessuti e le pareti intestinali, favorendo l'eliminazione di tessuti morti e gli eccessi di muco. L'assunzione di papaina risulta particolarmente efficace nei disturbi dispeptici quali flatulenza, gonfiori addominali, stipsi, pesantezza dopo i pasti.

ANTINFIAMMATORIA E DIURETICA

La papaina, assunta lontano dai pasti, esercita un’azione antinfiammatoria e drenante e può essere considerata coadiuvante in caso di ritenzione idrica e cellulite, poiché promuove la fuoriuscita degli acidi grassi dalle cellule adipose, in particolare se associata alla bromelina del gambo d’ananas. L’azione antinfiammatoria degli enzimi proteolitici trova anche impiego nei disturbi reumatici. Utilizzando combinazioni di papaina, bromelaina, tripsina e chimotripsina, sono stati ottenuti modesti effetti analgesici e antinfiammatori. Il meccanismo implicato in questa azione potrebbe essere dovuto alle modificazioni delle citochine evidenziate durante la terapia enzimatica, conseguente all’attività immunomodulatoria esplicata dalla papaina.

ANTIOSSIDANTE E ANTIMICROBICA

L'attività antiossidante della papaia è attribuibile al suo contenuto in vitamina C, acido malico e acido citrico, mentre l'attività antimicrobica è stata trovata efficace contro enterobatteri quali Bacillus subtilis, Enterobacter cloacae, Escherichia coli, Salmonella typhi, Staphylococcus aureus, Proteus vulgaris, Pseudomonas aeruginosa e Klebsiella pneunomoniae. L'attività antiossidante sembra strettamente correlata a quella antimicrobica poichè la papaia, combattendo la produzione radicalica conseguente al metabolismo cellulare di questi enteropatogeni nel tratto gastrointestinale, mostra la sua capacità protettiva su tale apparato.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11297849

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8412504

06-12-2015

Le crucifere, come broccoli, cavoli, broccoletti, cavolo verde, senape, crescione e altri, sono ricchi di composti idrosolubili solforati chiamati glucosinolati. Gli isotiocianati sono prodotti biologicamente attivi dei glucosinolati da cui derivano per idrolisi. Le crucifere contengono differenti tipi di glucosinolati, ognuno dei quali forma un diverso isotiocianato. I broccoli rappresentano una buona fonte di glucorafanina, precursore inattivo del sulforafano. I germogli di broccoli sono particolarmente ricchi di glucorafanina. Si ipotizza che queste sostanze svolgano un ruolo di difesa nella pianta contro erbivori e microbi a causa delle loro spiccate caratteristiche sensoriali (odore e sapore sgradevoli). Numerosi studi epidemiologici indicano che l’esposizione agli isotiocianati attraverso il consumo di crucifere possa ridurre il rischio di sviluppo di alcuni tipi di cancro.

ATTIVITA' DETOSSIFICANTE DEI BROCCOLI

Il sulforafano è un induttore estremamente potente di alcuni enzimi detossificanti: GST (glutatione s-transferasi), QR (quinone reduttasi) e UPD (glucoronil-transferasi). Questi enzimi convertono le tossine in prodotti idrosolubili facilmente eliminabili dall'organismo. In questo modo sono ridotte le quantità di tossine circolanti che potrebbero danneggiare le cellule.

ATTIVITA’ CHEMOPREVENTIVA

Tra i meccanismi chemoprotettivi osservati nei glucosinolati troviamo: inibizione della crescita del tumore e stimolo dell’apoptosi, detossificazione, protezione contro lo stress ossidativo e alterazione del metabolismo degli estrogeni. I prodotti dell’idrolisi dei glucosinolati possono aiutare a prevenire il cancro incrementando l’eliminazione di carcinogeni prima che questi danneggino il DNA o alterino i percorsi del segnale cellulare, in modo da prevenire che le cellule normali vengano trasformate in cellule cancerose. Alcuni derivati dei glucosinolati sono in grado di alterare il metabolismo o l’attività di ormoni estrogeno-simili, in modo da inibire lo sviluppo di tumori ormono-dipendenti. Un numero considerevole di studi epidemiologici indica un’associazione tra consumo elevato di glucosinolati delle crucifere e riduzione del rischio di sviluppare tumori al pancreas, seno, prostata, stomaco e polmoni.

- TUMORE AL SENO: In un esperimento in vitro pubblicato sul Journal of Nutrition, il sulforafano ha mostrato la capacità di bloccare la crescita di cellule prelevate da tumori mammari maligni, oltre a interferire con i processi cellulari che provocano la replicazione delle cellule malate.

- TUMORE AL COLON-RETTO: Uno studio clinico ha mostrato che il consumo di 250 g/die di broccoli e 250 g/die di cavoletti di Bruxelles aumenta in modo considerevole l’escrezione urinaria di un potenziale carcinogeno presente negli alimenti cotti alla brace, suggerendo che il consumo di crucifere possa ridurre il rischio di cancro colorettale, aumentando l’eliminazione di alcuni carcinogeni della dieta (in particolare amine eterocicliche e aflatossine).

- TUMORE ALLA PROSTATA: In uno studio epidemiologico condotto comparando le abitudini alimentari di 602 uomini sani per 3-5 anni, con 628 uomini a cui era stato diagnosticato un tumore alla prostata in fase iniziale, si è osservata la riduzione del 41% del rischio apparente di sviluppare un tumore alla prostata.

- TUMORE AI POLMONI: Studi prospettici condotti su uomini e donne olandesi, donne statunitensi e uomini finlandesi hanno trovato che un alto apporto di crucifere è associato a una significativa riduzione di rischio di tumore ai polmoni.

HELICOBACTER PYLORI

Successivamente alla dimostrazione della reale capacità inibitoria del sulforafano sull'attività dell'Helicobacter pylori negli animali, sono stati condotti studi nell'uomo. In uno studio clinico 20 pazienti hanno ricevuto per 2 settimane 100 g di germogli di broccoli 2-3 volte al giorno (gruppo 1), mentre altri 20 lo stesso dosaggio di alfalfa (gruppo 2). Questa pianta, infatti, contiene sostanze molto simili a quelle presenti nei broccoli. I soggetti erano tutti affetti da H. pylori. Al termine dello studio il primo gruppo ha presentato una forte riduzione del livello di H. pylori (causata dal potere battericida del sulforafano) e di pepsinogeno, marker della gastrite atrofica e in seguito del tumore gastrico.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15333709

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11694642

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12032331

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18388852

Domenica, 06 Dicembre 2015 08:45

ARTROSI E REUMATISMI.

06-12-2015

Credete veramente, come dicono la maggior parte dei medici, che non si possa fare niente? Che solo gli antinfiammatori, i cortisonici ed altri palliativi ti possano curare, per poco tempo e senza speranza di guarigione? Siamo seri. Ci sono alcune soluzioni, e queste non attaccano lo stomaco, nè rendono più fragili le tue ossa. La prova? Numerose popolazioni del mondo non conoscono i reumatismi!

Ecco i rimedi miracolosi:

- vitamina D; 
- vitamina C;
- vitamina K;
- omega-3;
- magnesio;
- calcio;
- silicio;
- boro;
- glucosamina.

05-12-2015

I segni dell’ invecchiamento si manifestano precocemente sulla pelle. Con l’avanzare dell’età, la pelle inizia a diventare più sottile, perde la sua naturale elasticità e si presenta disidratata. Presto appaiono le prime linee sottili. Lo stress, il fumo, bere alcolici e cibo spazzatura, mancanza di esercizio fisico e non bere abbastanza acqua, aggrava la situazione portando alla formazione delle rughe. A questo punto, la pelle ha bisogno di un pò di coccole e gli ingredienti naturali vengono spesso a salvaci. Ecco una ricetta antinvecchiamento del Dottor Nirmala Shetty, dal suo libro “Bellezza a portata di mano”:

INGREDIENTI

- 4 cucchiaini di avocado.
- 4 cucchiaini di papaia.
- 1 cucchiaino di olio di mandorle.
- Qualche goccia di olio essenziale di ylang ylang.

RICETTA

• In una ciotola di vetro, mescolare la pasta di papaia e avocado. Aggiungere l’olio di mandorle e l’olio di ylang ylang e mescolare fino a quando tutti gli ingredienti si saranno ben amalgamati.
• Applicare il composto sul viso e collo e massaggiare delicatamente. Lasciare in posa per 5-10 minuti.
• Lavare con acqua fredda e asciugare. Idratare il viso dopo questo trattamento.
• Usare questa maschera ogni giorno vi assicurerà di godere di una pelle giovane e luminosa e di dire addio all’invecchiamento”, suggerisce il Dottor Nirmala.

PERCHE’ QUESTA MASCHERA AIUTA A COMBATTERE L’INVECCHIAMENTO?

Essendo una ricca fonte di vitamina E, l’avocado mantiene la pelle sana. Protegge la pelle dai danni del sole e riduce i segni dell’invecchiamento. La papaia è efficace nel ridurre l’acne e la vitamina A in essa presente, fornisce un ottimo nutrimento alla pelle. Questo aiuta a scongiurare le rughe, linee sottili e altri segni di invecchiamento. L’olio di ylang ylang migliora l’elasticità della pelle, riducendo i pori dilatati e aiuta nella rigenerazione delle cellule della pelle. L’olio di mandorle è un idratante naturale e previene la secchezza. Tutti questi ingredienti combinati, rappresentano una ricetta perfetta per mantenere la pelle giovane e luminosa, e dire addio all’invecchiamento.

05-12-2015

Torniamo ancora a parlare di Novartis. Dopo la bufera inerente ai presunti accordi illeciti con Roche volta a favorire la vendita di un farmaco per la cura di gravi patologie vascolari della vista, la multinazionale del farmaco è di nuovo nell’occhio del ciclone. A turbare i sogni di Novartis sarebbero alcune indagini inerenti il pagamento di mazzette e regali in cambio della prescrizione di particolari farmaci. Ma procediamo con ordine. Nel 2012, un’indagine condotta dai Nas e coordinata dalle Procure di Bologna e Busto Arsizio aveva visto il coinvolgimento di vari medici e informatori scientifici della Sandoz (gruppo Novartis), accusati di aver prescritto dosi inutilmente alte di ormoni della crescita a persone che non ne avevano alcun bisogno. La prescrizione, secondo gli inquirenti, sarebbe avvenuta in cambio di denaro e regali. In un articolo pubblicato dal Corriere e risalente al periodo in cui si sono svolti i fatti, si fa riferimento a un vero e proprio tariffario: “Oltre duemila euro per ogni nuovo paziente, tra cui molti bambini, sotto terapia di Omnitrope (un ormone della crescita biosimilare con il principio attivo della Somatropina) o di Binocrit, un farmaco che fa aumentare la produzione di globuli rossi. Entrambi sono utilizzati come anabolizzanti e considerati sostanze dopanti“. Ma non solo soldi: anche viaggi e abiti firmati. Una sorta di “controprestazione” offerta da qualche informatore scientifico a medici compiacenti, in cambio delle prescrizioni di particolari farmaci. All’epoca dei fatti, la Sandoz aveva fatto sapere di aver “adottato le più severe misure disciplinari nei confronti dei dipendenti coinvolti“, avviando “nuovi ed ancora più stringenti controlli interni“.
Adesso Reuters riporta la notizia di un patteggiamento effettuato da Novartis negli Usa, per una multa da 390 milioni di dollari comminata per aver pagato, dal 2007 al 2012, tangenti e offerto “benefit” a medici e farmacisti al fine di prescrivere i propri medicinali invece di quelli della concorrenza. Stando a quanto riporta Test (ex Salvagente), dall’indagine americana sarebbe emerso che i soldi versati venivano giustificati come “onorari” per i medici nell’ambito della partecipazione a programmi educativi; programmi che erano in realtà solo dei pretesti. Vendere a tutti i costi a discapito dei pazienti. È lecito, a questo punto, domandarsi dove finisce l’etica e inizia il profitto e quanto si sia disposti a spingersi oltre per fare i propri interessi. Il comparaggio è un reato, previsto dal Codice del farmaco e dal Codice deontologico dei medici, che consiste nell’accordo illecito tra industrie farmaceutiche e medici, veterinari, farmacisti, che prevede la prescrizione di determinate specialità in cambio di un compenso.
Secondo Test, esistono dei precisi trucchi messi a punto per aggirare il reato: “fondi neri pagati dalla casa farmaceutica gestiti dagli informatori scientifici per compiacere il medico di turno, ai regali e viaggi che ricompensano “ufficialmente” studi e ricerche fittizie, nascondendo invece accordi illeciti per moltiplicare le prescrizioni di alcuni farmaci“. “Ma i trucchetti più diffusi - continua la rivista - restano quello di far figurare i medici come relatori in falsi convegni scientifici e pagarli profumatamente per il finto intervento e quello della sponsorizzazione:l’azienda farmaceutica sponsorizza una rivista scientifica e paga il medico per attività redazionali in realtà mai svolte o per articoli che ha soltanto firmato“. Va da sé che se questo sistema di illeciti fosse accertato sarebbe gravissimo, non solo per l’inganno orchestrato ai danni dei pazienti e il danno economico arrecato alla società, ma perché prescrivere un determinato medicinale anche se non necessario o con un dosaggio maggiore del dovuto potrebbe mettere a rischio la salute dell’assistito. Vergognoso da chi ha giurato “di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’uomo e il sollievo della sofferenza“.

 

http://www.reuters.com/article/2015/11/20/us-novartis-pharmacies-kickbacks-idUSKCN0T92MR20151120

05-12-2015

Utilizzare molti prodotti per la pulizia e l’igiene della casa, come detersivi, detergenti, sgrassanti, può essere un rischio per chi aspetta un bambino. Sembrerebbe, infatti, che i neonati nati da donne che venivano molto a contatto con queste sostanze, abbiano più probabilità, una volta raggiunta l’età adulta, di sviluppare disturbi dell’apparato respiratorio come l’asma. E’ quanto afferma una ricerca condotta dall’Avon Longitudinal Study of Parents of Children (ALSPAC), che ha seguito circa 13.000 bambini da prima della nascita sino a dopo i 16 anni. Lo studio rivela che l’esposizione prima della nascita e nella primissima infanzia ad agenti chimici contenuti nei prodotti igienizzanti è collegata ad un incremento del 41% delle probabilità di ammalarsi d’asma a partire dal settimo anno di vita.

 

http://www.bristol.ac.uk/alspac/news/2008/32.html

http://erj.ersjournals.com/content/31/3/547

Venerdì, 04 Dicembre 2015 07:43

BANANE: 20 BUONI MOTIVI PER MANGIARLE.

04-12-2015

Le banane sono frutti molto conosciuti e benefici per l’organismo. Oltre a offrire la possibilità di reintegrare il potassio perduto, magari durante l’attività fisica, questo tipo di frutta garantisce una serie di effetti positivi molto interessanti per la salute dell’uomo. Sono molti i motivi per cui è bene inserire le banane all’interno della propria dieta, tanto da renderle a tutti gli effetti dei veri e propri rimedi naturali. Ecco 20 ragioni che possono giustificare tale scelta:

1. Azione detossificante: La pectina contenuta nelle banane si lega alle tossine presenti nell’organismo favorendone l’eliminazione attraverso le urine. In aggiunta si riduce la quantità di grassi che l’organismo è in grado di assorbire.

2. Fanno bene agli occhi: Grazie al loro contenuto di vitamina A e C, ma soprattutto di vitamina E e luteina, le banane aiutano le cellule a difendersi dall’invecchiamento e a rigenerarsi. In più la luteina aiuta a proteggere dalla degenerazione maculare.

3. Rimedio contro l’anemia: La presenza di ferro nelle banane le rende uno dei frutti più consigliati per proteggersi o recuperare da possibili carenze.

4. Pressione sanguigna: Come riconosciuto anche dalla FDA (Food and Drug Administration) le banane aiutano a mantenere entro limiti consigliati la pressione del sangue grazie al loro ricco contenuto di potassio e la scarsa presenza di sodio.

5. Combattere le malattie croniche: Grazie al loro contenuto di carotenoidi della provitamina A (alfa e beta carotene) le banane favoriscono, secondo uno studio pubblicato sul Food and Nutrition Bulletin, l’azione di contrasto a malattie croniche come patologie tumorali, diabete e malattie cardiovascolari.

6. Energie per l’organismo: Le banane forniscono energia per l’organismo sotto forma di glucosio, facilmente “spendibile” e quindi utile per affrontare una sessione di allenamento o per recuperare dopo lo sforzo.

7. Ossa più forti: Secondo uno studio apparso su The American Journal of Clinical Nutrition le banane contribuiscono, pur senza disporre di un elevato contenuto di calcio, a rendere le ossa più forti. Questo grazie alla loro fermentazione all’interno dell’intestino, che favorirebbe una maggiore assimilazione di calcio da parte dell’organismo.

8. Regolarità intestinale: Il contenuto di fibre nelle banane può rivelarsi molto utile per regolarizzare la motilità intestinale. Molto efficaci sono inoltre nel contribuire a risolvere eventuali situazioni di diarrea.

9. Aiutano la digestione: Grazie alla presenza di prebiotici favoriscono un migliore stato di salute dei batteri buoni (probiotici) presenti nell’intestino e dispongono di elementi utili per una buona digestione come i frutto-oligosaccaridi.

10. Colesterolo: La presenza di vitamina B6 aiuta a normalizzare la digestione mentre la presenza di fitosteroli aiuta a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo cattivo LDL.

11. Sazietà: Mangiare banane favorisce inoltre il raggiungimento del senso di sazietà, aiutando l’organismo a sentirsi “pieno” più in fretta assumendo un ridotto numero di calorie.

12. Ridurre gli spuntini: Il garantire un più rapido raggiungimento della sazietà contribuisce non soltanto a mangiare meno durante i pasti, ma anche a evitare spuntini poco salutari durante il resto della giornata.

13. Zuccheri sotto controllo: Le banane aiutano a rallentare l’assorbimento di zuccheri da parte dell’organismo, contribuendo così a un più efficace mantenimento dei livelli di zuccheri nel sangue garantendo inoltre livelli di energia costanti.

14. Bruciare i grassi: L’effetto è possibile grazie alla presenza nelle banane di colina, una vitamina “brucia grassi” del gruppo B, che agisce direttamente sui geni responsabili degli accumuli di grasso.

15. Riduce il gonfiore addominale: Le banane favoriscono la riduzione di gas nella pancia e di ritenzione idrica.

16. Migliorano il sonno: Dalle banane arriva anche un aiuto per migliorare la qualità del sonno, azione svolta grazie alla presenza di triptofano (precursore della melatonina).

17. Riduce ansia e stress: Proprio grazie alla presenza di triptofano, che agisce in questo caso come precursore della serotonina, le banane possono agire come antidepressivo naturale e favorire una migliore risposta da parte dell’organismo a situazioni di irritabilità, sbalzi d’umore e stress.

18. Antidepressivo: Le banane sarebbero anche un possibile rimedio contro la depressione grazie al loro contenuto di vitamina B9, nota anche come folato.

19. Rinforzare i muscoli: Mangiando banane si aiutano i muscoli a recuperare più in fretta e meglio dopo una sessione di allenamento.

20. In forma e tonici: Il magnesio presente nelle banane favorisce una migliore crescita muscolare, migliorando sia la fase di contrazione che di rilassamento dei muscoli. Inoltre il magnesio stimola la lipolisi, favorendo il consumo da parte dell’organismo dei grassi immagazzinati.

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