Angelo Ortisi
OGM E BUSINESS.
26-11-2015
E' ormai evidente che stanno iniziando le grandi manovre delle multinazionali, della biotecnologia e della bioingegneria per l'ingresso, controllato, vigilato e garantito, dagli stessi produttori degli alimenti contenenti composti geneticamente modificati. E' naturale che considerati gli ingenti investimenti fatti, le risorse impiegate, le industrie proprietarie delle tecnologie e dei prodotti desiderino il rientro dei capitali utilizzati e prospettino guadagni commisurati alla complessità dei processi che hanno portato alla produzione di questi cloni migliorativi di quanto la natura, se lasciata fare, è assolutamente in grado di replicare senza alcun brevetto. Quello che risulta un pò contraddittorio è che esistono, già in natura, alimenti-integratori che potrebbero essere inseriti nell'alimentazione delle popolazioni dei paesi del terzo mondo, molto economici, efficaci e coltivabili in maniera semplice ed efficiente proprio nei paesi in via di sviluppo. Basti pensare alle lenticchie e a tutte le leguminacee. Il fatto però che siano assenti prove sperimentali certe sull'uomo che garantiscano da effetti collaterali vari e che si giustifichi l'utilizzo degli OGM, anche per la loro possibilità di risolvere i problemi di nutrizione e malnutrizione del mondo, non può lasciarci indifferenti. Sono profondamente convinto che il progresso non vada fermato per pregiudizio, ma che debba essere riconosciuto per tale quando effettivamente lo è!
Mi risulta veramente difficile digerire che alimenti creati e brevettati con esclusività dalle grandi industrie, siano stati creati per essere regalati ai paesi in via di sviluppo. E ancor di più mi riesce difficile digerire che invece madre natura, quando assecondata, rispettata, compresa e utilizzata col criterio dell'equilibrio e del rispetto per la vita, non possa più provvedere, come peraltro ha fatto finora, a sfamare e proteggere dalle malattie l'uomo. Probabilmente questa cattiva digestione è un effetto collaterale del copyright legato agli OGM!
DI BELLA? NO, GRAZIE.
25-11-2015
Mi piange il cuore vedere come nell'ambito delle cure alternative per il cancro, in cui tutti dovrebbero essere uniti contro il nemico comune ci sia qualcuno che faccia il gradasso: è in atto una polemica con il gruppo dei Dibelliani, dove ho scritto due righe e mi è stato risposto che tutte le altre terapie alternative sono rumenta (spazzatura), e che la loro è una terapia ufficiale!
Attraverso una serie di ricerche in internet, ho avuto modo di appurare (insieme ai miei dati professionali) che i pazienti trattati con altri metodi alternativi di cura contro il cancro hanno percentuali di guarigione molto più alte rispetto al metodo di Bella. Vale la pena di ricordare tuttavia che il Metodo di Bella è costoso rispetto ad altri metodi di cura naturali e contiene anche qualche chemioterapico (quindi sponsor, quindi probabile futuro appoggio dei media).
NUOVO STUDIO SULL’ASPIRINA: AUMENTA DI 5 VOLTE IL RISCHIO INFARTO.
25-11-2015
L’aspirina, anche chiamata acido acetilsalicilico, viene utilizzata oggi come analgesico, come antipiretico contro gli stati febbrili e come antinfiammatorio. Nel mondo sono milioni le persone che ne fanno uso. Ora, uno studio condotto dal National Institute for Health and Care Excellence, evidenzia gli altissimi rischi per i pazienti con problemi cardiaci. Il ministero della Salute Britannico ha invitato i centri ospedalieri dell’intero Paese a non prescrivere il farmaco ai cardiopatici in quanto pericoloso. Secondo gli scienziati, infatti, il medicinale in questione potrebbe provocare un aumento importante del battito cardiaco e, nei casi più estremi, un ictus. Rischio elevato per i pazienti affetti da fibrillazione atriale. Soltanto nel Regno Unito vi sono 900 mila persone che ne soffrono pertanto l’assunzione del farmaco è diventata una vera e propria emergenza. I dati hanno dimostrato infatti che un paziente su 7 potrebbe subire un ictus o un altro tipo di complicanza cardiovascolare letale. Fino ad oggi si riteneva che il farmaco fosse in grado di fluidificare il sangue, evitando così la formazione di coaguli mortali che causano l’ictus. Tale caratteristica sarebbe positiva non fosse per il fatto che, soltanto ora, si è compreso che l’assunzione del medicinale, in alcuni specifici pazienti, può provocare emorragie nello stomaco e cerebrali.
Gli studi commissionati dal ministero della Salute Britannico evidenziano inoltre la non eccelsa capacità del farmaco di fluidificare il sangue. Sul mercato, sottolineano i ricercatori, ne esistono tanti altri più efficaci. A seguito dei nuovi dati il ministero ha rilasciato un bollettino che invita i medici a prescrivere farmaci alternativi all’aspirina. Secondo gli studi effettuati in Inghilterra con l’assunzione di farmaci equivalenti si potrebbero salvare dalle 2.000 alle 7.000 vite l’anno. L’appello dei ricercatori: “Rivolgetevi subito al vostro medico”. “La fibrillazione atriale - ha detto il professor Gillian Leg, responsabile dello studio - può essere una condizione dolorosa e coloro che assumono aspirina hanno un aumento esponenziale del rischio ictus. E’ importante che i cittadini affetti da un problema al cuore si rivolgano immediatamente al proprio medico”. “Questo studio - ha aggiunto il dottor Matthew Fay - dovrebbe fornire un contributo importante per la salvaguardia della salute e un monito per coloro che sulla salute altrui hanno speculato”.
RIMEDI NATURALI CHE AIUTANO A COMBATTERE UN’INFEZIONE RENALE.
25-11-2015
Un’infezione renale, nota anche come pielonefrite, di solito è causata da un’infezione batterica che si espande dal tratto urinario alla vescica attraverso l’uretra e, infine, ai reni. Può interessare uno o entrambi i reni. Le donne, soprattutto le donne in gravidanza, hanno un più alto rischio di infezione renale rispetto agli uomini. Altri fattori che aumentano il rischio di sviluppare un’infezione renale includono l’ostruzione del tratto urinario, indebolimento del sistema immunitario a causa di diabete, HIV o effetti collaterali di alcuni trattamenti, uso prolungato di un catetere urinario e calcoli renali, una condizione che blocca o cambia il flusso di urina nei reni. Alcuni dei sintomi più comuni di un’infezione renale sono dolore nella parte laterale o inferiore della schiena dove si trovano i reni, dolori addominali, nausea, vomito, febbre, dolore o sensazione di bruciore durante la minzione, il cambiamento del colore delle urine e dolore sopra l’osso pubico. Se non curata in tempo, l’infezione del rene può portare a gravi complicazioni e danneggiare in modo permanente i reni. Spesso, gli antibiotici sono raccomandati per il trattamento dell’infezione. È possibile utilizzare alcuni rimedi naturali per ridurre i sintomi e favorire la guarigione. Di seguito alcuni rimedi naturali che aiutano a curare un’infezione renale:
1. AUMENTARE L’ASSUNZIONE DI LIQUIDI
Aumentare l’assunzione di liquidi quando si soffre di un’infezione renale, può aiutare a ridurre i sintomi e promuovere il recupero rapido.
- Bere almeno da 8 a 10 bicchieri di acqua al giorno.
- Si possono anche bere 1 o 2 bicchieri di acqua di cocco o acqua con limone, al giorno.
- Inoltre, bere succhi di frutta e verdura in modo che il vostro corpo possa ottenere tutte le vitamine ed i minerali necessari per combattere l’infezione.
Nota: Evitare caffè e bevande alcoliche fino a quando l’infezione non viene eliminata.
2. IMPACCHI CALDI
Il dolore nel basso addome, schiena e fianchi è molto comune quando si soffre di un’infezione renale. È possibile applicare impacchi caldi per ridurre il dolore, rilassare i muscoli dell’addome e alleviare la pressione della vescica. L’impacco caldo contribuirà anche a ridurre l’infiammazione.
- Preparare una borsa di acqua calda.
- Posizionarla sulla zona addominale inferiore, schiena e fianchi per alcuni minuti.
- Ripetere se necessario.
3. SUCCO DI MIRTILLI
Il succo di mirtilli offre ottimi benefici alla salute dei reni. Secondo uno studio del 2009 fatto da ricercatori dell’Università del Minnesota, il succo di mirtilli è utile nel trattamento delle infezioni del tratto urinario e aiuta a prevenire le infezioni renali. Il succo di mirtilli rende l’urina più acida. Questo impedisce ai batteri di prosperare sulla parete della vescica e quindi riduce il rischio di infezione. Bere un bicchiere di succo di mirtillo senza zucchero al giorno. Non bere questo succo in grandi quantità o per periodi di tempo prolungati in quanto può causare effetti indesiderati. Bere più di 1 litro di succo di mirtilli al giorno, per lungo tempo, può aumentare la probabilità di sviluppare calcoli renali perché contiene ossalato.
4. YOGURT MAGRO
Lo yogurt contiene antiossidanti e probiotici che possono aiutare a curare un’infezione renale e anche evitare che l’infezione si ripeta. I batteri vivi presenti nello yogurt inibiscono l’adesione dei batteri alle cellule epiteliali del tratto urinario. Inoltre, lo yogurt aiuta a stimolare il sistema immunitario.
- Mangiare 2 yogurt con fermenti vivi, al giorno.
5. AUMENTARE L’ASSUNZIONE DI VITAMINA C
La vitamina C aiuta il sistema immunitario a combattere le infezioni. Aumenta i livelli acidi nei reni, rendendo così difficile per i batteri che causano l’infezione, di proliferare.
- Mangiare 1-2 arance, pompelmi o altri agrumi al giorno.
- Inoltre, mangiare cibi ricchi di vitamina C, come broccoli, kiwi, peperoni, patate, fragole, cavoli e pomodori.
- Si possono anche assumere integratori di vitamina C una volta al giorno, preferibilmente con la prima colazione. Consultare un esperto per il corretto dosaggio.
6. RADICE DI ALTEA
Un popolare rimedio per le infezioni renali è la radice di altea. Ha proprietà diuretiche che incoraggia l’aumento del flusso di urina in modo che le tossine e i prodotti nocivi possono essere eliminati dal corpo. Inoltre, la radice di altea ha proprietà antiossidanti che proteggono le cellule del tratto urinario dai danni dei radicali liberi.
- Aggiungere 1 cucchiaio di radici di altea secche o foglie di altea ad una tazza di acqua calda.
- Lasciare riposare per 8-10 minuti, poi filtrare.
- Bere da 2 a 4 tazze di questa soluzione ogni giorno.
Nota: donne incinte o in allattamento che hanno il diabete, non devono assumere radice di altea.
7. SUCCO DI PREZZEMOLO
Il succo di prezzemolo funziona come un detergente per i reni, promuovendo un aumento del flusso di urina. Ciò significa che può aiutare ad eliminare le tossine nocive e microrganismi presenti nei reni.
- Aggiungere 1 cucchiaio di prezzemolo tritato fresco o prezzemolo secco ad una tazza di acqua bollente. Lasciar riposare per 5 minuti, lasciar raffreddare e poi filtrare. Bere due volte al giorno per un paio di settimane per combattere l’infezione renale.
- Si possono anche mescolare ¼ di tazza di succo di prezzemolo, ½ tazza di acqua e un pò di miele e succo di limone. Bere 2 volte al giorno per 1 o 2 settimane.
Nota: Il prezzemolo può interferire con alcuni farmaci. Consultare un esperto prima dell’assunzione.
8. ACETO DI MELE
L’aceto di mele contiene acido malico, che ha proprietà antibatteriche che possono aiutare nel trattamento di infezioni renali. Inoltre, può anche aiutare ad equilibrare i livelli di pH nel corpo e prevenire la diffusione dell’infezione.
- Mescolare 1 cucchiaio di aceto di mele biologico e 2 cucchiaini di miele in un bicchiere di acqua tiepida.
- Bere 2 volte al giorno per un paio di settimane.
9. AGLIO
Le proprietà naturali antibiotiche dell’aglio aiutano a combattere le infezioni renali. Inoltre, l’aglio agisce come un diuretico e aiuta i reni ad eliminare le tossine e microrganismi nocivi dal corpo.
- Mangiare 3 spicchi d’aglio crudo al giorno a stomaco vuoto per risolvere un’infezione renale.
10. MELA
Le mele sono ricche di fibre e proprietà antinfiammatorie e pertanto contribuiscono a trattare le infezioni renali. Le mele possono mantenere le urine più acide ed evitare che i batteri nocivi possano crescere. Il consumo regolare di questo frutto può anche ridurre il rischio di problemi legati ai reni.
E’ DOVERE DIRLO ED E’ UN DIRITTO SAPERLO.
24-11-2015
Curare un cancro con la chemioterapia è come spegnere un incendio con della benzina. Anche un ingenuo messo al corrente che i chemioterapici sono cancerogeni capirebbe che è un paradosso usarli per curare un cancro, per questo si guardano bene da informare i malati. Perchè nelle carte informative che vengono fatte firmare prima di sottoporsi a chemioterapia non viene menzionato che i chemioterapici sono iscritti nella lista IARC come "agenti cancerogeni certi per l'uomo" e possono dar vita ad un cancro diverso/nuovo molto più aggressivo e non più curabile? E' dovere dirlo ed è un diritto saperlo.
I CAMBIAMENTI CLIMATICI MINACCIANO LA NOSTRA VITA SESSUALE: LE 3 CONSEGUENZE.
24-11-2015
Il riscaldamento globale connesso ai cambiamenti climatici ha effetti negativi anche sulla nostra vita sessuale. Se l'innalzamento del livello del mare, l'alterazione degli habitat, la scomparsa di alcune specie e lo scioglimento dei ghiacciai ci sembravano conseguenze lontane da noi, un nuovo studio diffuso da Bloomberg, forse farà suonare nella nostra testa un forte campanello d'allarme. Il cambiamento climatico è stato accusato di molte cose nel corso degli anni. Mai, fino ad ora, in pochi hanno pensato che potrebbe essere usato come una sorta di contraccettivo. Ironia a parte, secondo il nuovo documento prodotto dal National Bureau of Economic Research (dal titolo “Maybe Next Month? Temperature Shocks, Climate Change, and Dynamic Adjustments in Birth Rates”), il caldo provoca un calo della “frequenza coitale”, letteralmente dei rapporti sessuali.
I tre economisti che hanno portato avanti la ricerca hanno studiato 80 anni di dati mettendo in relazione i livelli di fertilità e la temperatura degli Stati Uniti. Hanno così scoperto che quando la temperatura media superava i 26 gradi, si registrava una evidente diminuzione delle nascite nei successivi 10 mesi. Gli aspiranti genitori poi di solito non tendevano a recuperare il tempo perso nei mesi più freddi. Inoltre, secondo gli economisti, una giornata in più di caldo porta a un calo dello 0,4% dei tassi di natalità nove mesi più tardi. I ricercatori, che provengono dalla Tulane University, dall’University of California-Santa Barbara, e dalla University of Central Florida, credono che i loro risultati potrebbero fornire ai politici tre cose importanti su cui riflettere:
1. I tassi di natalità sono in calo dopo le ondate di calore
Con l'aumento delle temperature nei mesi estivi, i paesi sviluppati potrebbero vedere i già bassi tassi di natalità scendere ancora di più. Ciò significa un minor numero di nati, con costi sociali a lungo termine molto pesanti.
2. Più concepimenti in autunno significa più nascite in estate
A farne le spese sono i nascituri. Secondo lo studio, i neonati venuti al mondo in estate presentano un più alto tasso di cattive condizioni di salute. Una possibilità può essere “l'esposizione nel terzo trimestre a temperature elevate”.
3. L'aria condizionata potrebbe rivelarsi un afrodisiaco ma...
Il controllo del clima in casa potrebbe fare la differenza. I ricercatori suggeriscono che la diffusione dell'aria condizionata può aver aiutato a compensare alcune perdite di fertilità legate al caldo negli Stati Uniti dal 1970. Ma aria condizionata significa anche maggiore produzione di emissioni inquinanti.
Secondo i ricercatori, i cambiamenti climatici procederanno secondo scenari più gravi se non si faranno nuovi sforzi per ridurre le emissioni. Per dare un'idea, lo studio basato sullo scenario americano ha ipotizzato che da qui al 2099, gli Stati Uniti potrebbero avere più di 64 giorni con temperatura al di sopra dei 26 gradi rispetto al periodo di riferimento 1990-2002, con 31 giorni. Il risultato? Gli Usa sperimenterebbero un calo del 2,6% del tasso di natalità, pari a 107.000 nascita all'anno. Ci attende un futuro caldo e con meno pargoli tra le braccia?
MASTICARE LENTAMENTE AIUTA A DIMAGRIRE.
24-11-2015
Secondo i risultati di una ricerca condotta dalla Birmingham University e pubblicata sulla rivista Appetite mangiare con calma, masticando ogni boccone per trenta secondi sarebbe il trucchetto che potrebbe aiutare a perdere qualche rotolino senza sacrifici eccessivi. Secondo gli scienziati l'ingrassamento non sarebbe determinato solo da ciò che si mangia ma anche dal modo in cui lo si fa. In base alle conclusioni, il tempo ideale da dedicare alla masticazione di ogni singolo boccone è di trenta secondi. Questo stratagemma aiuta a ridurre il senso di fame durante il giorno. Le persone che masticano pazientemente mangiano la metà degli snack rispetto a coloro che ingoiano il cibo rapidamente, arrivando ad assumere la metà del quantitativo di cibo quotidiano ingerito rispetto agli altri.
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0195666312004710
http://newsletter.dole.com/2015/slow-down-eating-speed-up-weight-loss/
DADO VEGETALE FATTO IN CASA.
23-11-2015
Il dado vegetale è uno degli alimenti più utilizzati in cucina: nato a fine ’800 si è diffuso in Italia negli anni ’50 e ha accompagnato qualsiasi tipo di pietanza. Il dado industriale, però, contiene ingredienti controversi come il glutammato monosodico o il caramello.
ECCO GLI INGREDIENTI DEI DADI INDUSTRIALI PIU’ UTILIZZATI
sale da cucina;
grassi e oli vegetali;
esaltatori di sapidità (glutammato monosodico, inosinato disodico, guanilato disodico);
estratto di lievito;
cipolla in polvere;
colorante (caramello semplice);
curcuma;
aromi;
basilico in polvere;
semi di sesamo in polvere.
Il glutammato è un esaltatore di gusto e sapidità, e viene essenzialmente utilizzato per insaporire qualcosa che non ha alcun sapore o la cui qualità è talmente bassa da richiederne l’uso. Spesso il glutammato è l’ingrediente principale e se nelle etichette non fosse esplicitato, potrete riconoscerlo dalla sigla E (dalla E620 fino alla E625). Ma dalla parte nostra c’è, ancora una volta, l’autoproduzione. Il dado vegetale è semplicissimo da preparare in casa. Ecco come.
INGREDIENTI
200 gr di sedano;
2 carote;
1 cipolla grossa;
1 zucchina;
100 gr di prezzemolo;
20 foglie di basilico;
2 rametti di rosmarino;
15 foglie di salvia;
150 gr di sale;
1 cucchiaio di olio.
PROCEDIMENTO
Sminuzzate finemente le verdure e le erbe aromatiche e mettetele dentro a una pentola di acciaio insieme ad un cucchiaio d’olio. Coprite le verdure tritate con il sale. Fatele cuocere per almeno 1 ora e mezza senza aggiungere acqua. A questo punto frullate e rimettete sul fuoco finché non si sarà addensato ancora. Conservate il dado ancora caldo dentro a contenitori di vetro possibilmente sterilizzati e mettetelo in frigorifero. Un cucchiaio di questo dado casalingo coincide con uno dei classici quadratini.
LO ZUCCHERO E’ UN KILLER.
23-11-2015
Non più di 50 grammi al giorno di zucchero. È la misura limite indicata dalle raccomandazioni della Food and Drug Administration americana. 50 grammi di zucchero costituiscono circa il 10 per cento delle calorie quotidiane in un adulto, mentre di recente l'OMS ha suggerito di scendere al 5 per cento. Secondo gli esperti, per le donne il limite dovrebbe scendere di un terzo, mentre per i bambini sotto i 3 anni il limite consigliato è di 25 grammi al giorno. Il problema principale però è rappresentato dagli zuccheri aggiunti che non vediamo. Frank Hu, uno dei medici che hanno prodotto le nuove raccomandazioni, spiega: “C'è molto zucchero aggiunto nascosto nei nostri cibi, e non solo in quelli dolci. Al momento le etichette riportano solo lo zucchero totale, ma la FDA vuole cambiarle per aiutare i consumatori".
Lo zucchero non è amico del nostro cuore. Lo conferma una ricerca dei Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta pubblicata su Jama Internal Medicine. Secondo i dati, chi assume un quarto delle calorie totali dallo zucchero ha un rischio tre volte maggiore di problemi cardiovascolari rispetto a chi ne assume il 10 per cento. Un gruppo di ricercatori inglesi ha lanciato la campagna Action on Sugar con l'obiettivo di spingere le industrie alimentari a ridurre del 30 per cento la quantità di zucchero presente nei loro prodotti. Secondo Simon Capewell, docente di Epidemiologia presso l’University of Liverpool, “si deve agire in fretta, per cambiare l'atteggiamento di un'industria alimentare che pensa ai profitti e non alla salute".
Uno studio dell'Health Science Center presso l'Università del Texas di Houston ha evidenziato la pericolosità di una molecola contenuta nello zucchero che può condurre all'insufficienza cardiaca e di conseguenza, in alcuni casi, al decesso. Lo studio ha segnalato il rischio legato al metabolita del glucosio G6P (Glucosio 6-fosfato), fonte di stress per l'apparato cardiovascolare e assumibile, oltre che attraverso lo zucchero, anche consumando troppo amido. Il dott. Heinrich Taegtmeyer, docente di cardiologia presso l'ateneo texano e autore dello studio, sottolinea il rischio connesso con l'insorgenza dell'insufficienza cardiaca: “il trattamento è difficile. I medici possono somministrare diuretici per controllare il sangue, beta-bloccanti e ACE-inibitori per abbassare lo stress sul cuore e permettere un pompaggio più efficiente. Ma soffriamo ancora di statistiche terribili e nessun nuovo trattamento negli ultimi 20 anni”. L'analisi, pubblicata sul Journal of the American Heart Association, è stata condotta su modello animale e su alcuni tessuti cardiaci prelevati da pazienti che avevano subìtoo l'impianto di un pacemaker. Il team diretto da Taegtmeyer ha scoperto che G6P era responsabile del danno cardiaco in tutti i casi: “quando il muscolo cardiaco è già provato da pressione alta o altre malattie, e si assume troppo glucosio, si opera una sorta di colpo di grazia”, ha spiegato il ricercatore.
http://archinte.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=1819573
http://www.sciencedaily.com/releases/2013/06/130614165135.htm
https://www.uth.edu/media/story.htm?id=020d26f7-c04e-43c3-94a9-1fc4110ef2a7
LE NOCI RIDUCONO LA PRESSIONE SANGUIGNA INDOTTA DALLO STRESS.
22-11-2015
Le noci sembrano efficaci non solo contro il colesterolo, ma anche contro lo stress. Stando ai risultati di uno studio pubblicato sul Journal of the American College of Nutrition, le noci riducono la pressione sanguigna nelle situazioni stressanti. La coordinatrice dello studio Sheila West, che lavora presso la Penn State University, commenta: “le persone che hanno una risposta biologica eccessiva allo stress sono a rischio più elevato di disturbi cardiaci. Questo è il primo lavoro che mostra che le noci riducono la pressione sanguigna durante lo stress. Ciò suggerisce che la pressione è ridotta anche quando una persona è esposta a situazioni di tensione durante la vita quotidiana”.
Il team di ricerca americano ha sottoposto 22 volontari a tre diversi regimi alimentari, il primo basato su un supplemento di noci, il secondo con noci e olio di noce, il terzo con noci e olio di semi di lino. Passate tre settimane, i volontari hanno affrontato alcune prove presumibilmente stressanti, fra cui un discorso in pubblico e l'immersione di un piede in acqua gelida. Stando agli esiti, i partecipanti che avevano seguito la dieta ricca di noci e olio di noce mostravano un aumento della pressione sanguigna inferiore rispetto agli altri soggetti esaminati.
http://news.psu.edu/story/164248/2010/10/04/walnuts-walnut-oil-improve-reaction-stress
http://www.sciencedaily.com/releases/2010/10/101004101141.htm