Angelo Ortisi
RISCHIO DI DEPRESSIONE AUMENTATO DALL’USO DI ANTIDOLORIFICI A LUNGO TERMINE.
25-07-2015
Le persone che hanno preso antidolorifici oppioidi per 90-180 giorni hanno avuto un aumento del 25% del rischio di depressione, mentre chi ha preso oppioidi per più di 180 aveva un 53% di rischio in più. I farmaci possono resettare le vie cerebrali compensative ad un livello superiore, rendendo più difficile provare piacere dalle ricompense naturali, come ad esempio il cibo. L’uso di antidolorifici oppioidi negli ultimi anni è quintuplicato, con più di 200 milioni di prescrizioni scritte nel 2009 solo negli Stati Uniti. L’abuso di farmaci è considerato dai Centri per il Controllo e la Prevenzione (CDC) delle Malattie il problema in più rapida crescita negli Stati Uniti, e gli oppioidi sono una delle classi di farmaci più comunemente abusati. Ci sono molte alternative sicure ed efficaci che forniscono eccellente sollievo dal dolore senza aumentare il rischio di depressione o uno qualsiasi degli altri rischi per la salute che sono spesso causa dei farmaci contro il dolore.
IGIENE INTIMA: COME PRENDERSENE CURA CON I RIMEDI NATURALI.
25-07-2015
Prendersi cura della propria igiene intima è essenziale per prevenire disturbi e fastidi. In alcuni casi, però, seguire le comuni pratiche di detersione non ci rende immuni da cattivi odori, infezioni o irritazioni. Questo perché alcuni detergenti intimi presenti in commercio sono così aggressivi che anziché far bene alla nostra pelle, ne alterano il pH fisiologico. Una soluzione potrebbe allora essere quella di affidarsi ai rimedi naturali. Esistono infatti diversi ingredienti, tra cui anche piante, specifiche per una delicata igiene intima. Oltre, naturalmente, a delle buone abitudini e regole essenziali da seguire. Vediamo, come prima cosa, quali sono questi aiuti naturali che vengono in nostro soccorso.
BICARBONATO
Il primo ingrediente naturale per la detersione intima è il bicarbonato di sodio. Lavarsi con acqua e bicarbonato consente di alleviare bruciori, ristabilire il pH naturale delle mucose vaginali e dare sollievo soprattutto in caso di candida. C’è, però, chi sconsiglia di utilizzare il bicarbonato tutti i giorni, in quanto potrebbe alcalinizzare eccessivamente la parte. Decisamente sì, se si usa a scopo lenitivo e come coadiuvante contro vaginiti da candida.
MALVA
La malva è una pianta ottima in caso di pruriti e infezioni. In commercio esistono diversi detergenti intimi a base di malva. Se avete la pianta, potete sminuzzarne della malva secca e lasciarla in ammollo per circa 15-20 minuti. Fate bollire tutto per qualche minuto. Lasciate riposare il composto, filtratelo e quando sarà abbastanza freddo unitelo a un cucchiaio di amido di riso. Effettuate la vostra normale detersione con questo composto lenitivo e disinfiammante. Se avete a casa dell’olio di tea tree, potete aggiungerne qualche goccia: è sempre utile contro batteri, funghi e cattivi odori.
SALVIA
Anche la salvia è una pianta utile per combattere le infezioni dell’apparato genitale femminile. Si può fare un infuso con le foglie di questa pianta e utilizzarlo per degli sciacqui.
OLI ESSENZIALI IN CASO DI PRURITO INTIMO
Può capitare che detergenti poco delicati, una scorretta igiene intima o disturbi intestinali infiammino i tessuti genitali, provocando prurito e bruciore. In questi casi, un aiuto importante può venire dagli oli essenziali. Quello maggiormente indicato è l’olio essenziale di camomilla: se ne devono usare 10 gocce, da diluire in una bacinella d’acqua tiepida, con cui sciacquare le parti intime. Anche la lavanda può essere utile. Gli oli essenziali possono essere aggiunti anche al vostro detergente intimo neutro, in base alle esigenze e preferenze. Camomilla in caso di irritazioni e rossori, olio di tea tree in caso di infezioni, olio di menta, per cattivi odori e come rinfrescante.
Come ho detto all’inizio, esistono tutta una serie di pratiche corrette per favorire la naturale igiene intima.
- La prima cosa da fare, ad esempio, è detergere le parti intime almeno una o due volte al giorno, anche solo con acqua, per non alterare il pH naturale.
- Adoperare biancheria solo di cotone o fibre naturali è essenziale per evitare cattivi odori e aiutare la corretta traspirazione della pelle.
- Un altro importante consiglio è quello di evitare l’uso dei salvaslip, che incentivano la sudorazione e contribuiscono all’insorgenza di cattivi odori, prurito e irritazione.
COME LE CELLULE DI UN FETO ABORTITO SONO UTILIZZATE PER CREARE NUOVI ESALTATORI DEL GUSTO.
25-07-2015
La società biotech Senomyx crea nuovi sapori migliorando composti per l’industria dei prodotti alimentari trasformati, al fine di rendere cibi e bevande più gustose, riducendo zuccheri e sale. I clienti includono Pepsi Co., Ajinomoto Co. (il produttore di aspartame e colla da carne), Nestlé e altri. Gli esaltatori di sapidità geneticamente elaborati attivano i recettori del gusto sulla lingua, ingannano in modo efficace le papille gustative nel rilevare il dolce, il salato, oppure “la bontà di un alimento”. La Senomyx ha creato un sistema di test per il gusto che fornisce agli scienziati risposte biochimiche e display elettronici quando un ingrediente del sapore interagisce con il proprio recettore, facendo loro sapere se o non hanno “colpito nel segno” in termini di sapore. Questo processo utilizza cellule renali umane provenienti da feti abortiti. Queste cellule renali fetali (HEK293) sono state clonate da decenni, in quanto offrono un metodo affidabile per la produzione di nuove proteine con l’ingegneria genetica. La Senomyx ha elaborato le cellule HEK293 per funzionare come le cellule umane dei recettori del gusto. Gli esaltatori di sapidità non devono essere elencati sulle etichette alimentari, in quanto rientrano invece nella categoria generica di aromi artificiali e/o naturali.
http://www.cbsnews.com/news/the-flavorists-tweaking-tastes-and-creating-cravings-02-09-2012/
http://www.huffingtonpost.com/2012/07/26/coke-pepsi-no-calories-soda_n_1705083.html
E’ CONFERMATO: L’OLIO DI SEMI DI LINO ABBASSA LA PRESSIONE.
25-07-2015
Secondo una metanalisi di studi clinici pubblicata su Clinical Nutrition di maggio, l’olio di semi di lino è effettivamente in grado di ridurre la pressione del sangue. Per realizzare questa ricerca sono stati utilizzati i dati di oltre 1.300 partecipanti che assumevano diversi tipi di integratori a base di olio di semi di lino. I risultati hanno mostrato una riduzione media della pressione diastolica di 2.85 mmHg e sistolica di 2.39 mmHg. I ricercatori hanno notato inoltre che se la supplementazione si protraeva per oltre 12 settimane, produceva un’ulteriore riduzione di 3.10 mmHg (sistolica) e 2.62 mmHg (diastolica), rispetto agli studi di durata più breve. In altre ricerche è stata dimostrata la capacità dell’olio di semi di lino di ridurre lo sviluppo di aterosclerosi e il rischio di eventi cardiovascolari, grazie alla capacità di diminuire il profilo dei parametri lipidici, degli acidi grassi trans e della glicemia. La spiegazione di questi effetti è che l’olio di semi di lino rappresenta la fonte vegetale con le più alte concentrazioni di acido alfa-linolenico (ALA). L’ALA, con la sua conversione consente di aumentare i livelli degli acidi grassi EPA e DHA nell’organismo. Tali acidi grassi essenziali sono conosciuti per gli effetti protettivi contro fattori di rischio cardiometabolici quali ipertrigliceridemia, coronaropatie, ictus, diabete.
I CEREALI INTERFERISCONO SULLO SVILUPPO COGNITIVO DEL BAMBINO.
24-07-2015
I cereali dovrebbero rappresentare una piccola parte della dieta, indipendentemente dall’età. Personalmente cerco di evitare la maggior parte cereali. La quantità di carboidrati che si dovrebbe consumare per una salute ottimale è un argomento molto controverso. Fortunatamente, esaminando la dieta dei bambini, che è di fondamentale importanza per un adeguato sviluppo cerebrale, si sono ottenuti molti dati sul fabbisogno. Due studi recenti hanno evidenziato quanto sia importante la qualità della dieta del bambino, in grado di influenzare direttamente il suo sviluppo cognitivo. Frumento e altri cereali contenenti glutine sono probabilmente i peggiori amidi da consumare, in termini di impatto metabolico e benefici da micronutrienti. Per una salute ottimale, la maggior parte delle persone ha bisogno di carboidrati amidacei, in quantità pari a circa il 20/30 per cento dell’apporto calorico totale, ovvero circa 200 calorie al giorno per la persona media.
SALTARE I PASTI FA INGRASSARE.
24-07-2015
Saltare i pasti non è affatto una buona idea. Secondo uno studio della Ohio State University, infatti, questa cattiva abitudine non ha solo effetti negativi sulla salute, ma paradossalmente fa ingrassare, aumentando il peso soprattutto a livello addominale. I risultati dello studio sono stati pubblicati sul Journal of Nutritional Biochemistry. Un gruppo di topi da laboratorio è stato indotto a consumare un unico pasto al giorno, digiunando per il resto del tempo. Il gruppo di controllo era invece costituito da topi che avevano libero accesso al cibo.
I risultati hanno indicato un dimagrimento rapido nei topi del primo gruppo rispetto al gruppo di controllo, ma i primi hanno cominciato a riguadagnare peso in maniera progressiva fino a quando al sesto giorno sono state aggiunte calorie alla dieta. Il grasso localizzato a livello addominale ha pesato più nei topi costretti a una dieta limitata rispetto a quelli che avevano un'alimentazione nella norma. Martha Belury, docente di nutrizione umana presso l'ateneo americano, commenta: “questo supporta l’idea che i piccoli pasti durante la giornata possano essere utili per la perdita di peso, anche se questo potrebbe non essere pratico per molte persone. Se si vogliono diminuire le calorie meglio non saltare i pasti perché ciò provoca grandi fluttuazioni di insulina e glucosio nell’organismo e potrebbe tradursi in un guadagno anziché in una perdita di peso”.
https://news.osu.edu/news/2015/05/19/skipping-meals/
http://www.jnutbio.com/article/S0955-2863(15)00055-8/abstract
FERTILIZZANTE RADIOATTIVO: LA SORPRENDENTE CAUSA PRIMARIA DI CANCRO AI POLMONI NEI FUMATORI.
24-07-2015
E’ ben noto, che il fumo di sigaretta può causare cancro ai polmoni, ma può essere una sorpresa scoprire che il più probabile colpevole non è un additivo chimico, ma un elemento radioattivo trovato nei concimi a base di fosfati. La ricerca suggerisce che il polonio 210, un elemento radioattivo che è anche chimicamente tossico, provoca i danni maggiori ai polmoni. Il polonio è l’unico componente del fumo di sigaretta dimostrato in grado di produrre cancro negli animali di laboratorio. Secondo una ricerca precedente, i fumatori da 1 pacchetto e 1/2 di sigarette al giorno possono esporre l’epitelio bronchiale ad una dose di radiazioni equivalente a 300 radiografie del torace all’anno. Secondo un recente studio, i prodotti a base di carne e latticini possono esporre i vostri organi a dosi di radiazioni equivalenti alla dose ricevuta dai fumatori via fumo di sigaretta.
http://www.acsa.net/HealthAlert/RadioFood.html
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2672370/
http://e360.yale.edu/feature/phosphate_a_critical_resource_misused_and_now_running_out/2423/
IL DIABETE DIPENDE DA UN BATTERIO TRASMESSO DAL LATTE.
24-07-2015
All’origine della gran parte dei casi di diabete di tipo 1 ci sarebbe un batterio. Il suo nome? Map (Mycobacterium avium paratuberculosis). Si tratterebbe di “parente” dei micobatteri della lebbra e della Tbc, cui già si attribuisce la responsabilità dei casi di malattia di Crohn e di sindrome dell’intestino irritabile. A sostenerlo, una ricerca condotta da un gruppo di microbiologi sardi dell’Università di Sassari, secondo cui nel 70% dei casi di diabete sardi e inglesi e nel 40% di quelli lombardi è coinvolto il Map. "Sta emergendo”, spiega il professor Leonardo Sechi, docente di microbiologia dell’Università di Sassari, “che a seconda della predisposizione genetica dei pazienti, una persona incontrando il Map sviluppa il diabete, un’altra l’intestino irritabile e un’altra ancora il Crohn. Nei diabetici in cui non c’è il Map i responsabili sono probabilmente altri patogeni intestinali".
Questo particolare tipo di batterio, che vive all´interno delle cellule che infetta e ha una lunghissima incubazione, viene trasmesso ai bambini con il latte: lo si può trovare nel latte in polvere per neonati, nel latte materno (se la madre è infetta) e nei latticini provenienti da animali infetti, ed è persino in grado di resistere alla pastorizzazione.
http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0007109
http://cid.oxfordjournals.org/content/46/1/148.full
http://www.gutpathogens.com/content/2/1/1
COME LO STRESS SEMINA IL TERRORE NELL’INTESTINO.
23-07-2015
I risultati dello stress cronico nelle alterazioni sulle connessioni fra cervello-intestino, possono causare o aggravare numerosi disturbi gastrointestinali, tra cui la malattia infiammatoria intestinale, sindrome dell’intestino irritabile, allergie alimentari, GERD e molto altro. La risposta dell’organismo allo stress contribuisce ad una serie di eventi negativi a livello intestinale, compresi i cambiamenti nelle secrezioni gastrointestinali, effetti negativi sulla microflora intestinale e un aumento della permeabilità intestinale. Sempre più spesso, dati scientifici dimostrano che nutrendo la flora intestinale con batteri amici, conosciuti come probiotici, è estremamente importante per un’adeguata funzione cerebrale che comprende benessere psicologico e controllo dell’umore. Una riduzione dello stress con tecniche specifiche, in combinazione con un approccio dietetico ideale può guarire e sostenere il vostro intestino aiutando a migliorare la salute in generale sia a livello fisico che emotivo.
FERTILITA’ A RISCHIO CON I FARMACI FANS.
23-07-2015
Per le donne in cerca di un bambino sarebbe bene evitare l'assunzione di Fans, i farmaci antinfiammatori non steroidei. Questo tipo di medicinali, frequentemente assunto per alleviare ad esempio il dolore causato dal mal di schiena, avrebbe l'effetto di ridurre in maniera considerevole la fertilità di una donna. A dirlo è uno studio dell'Università di Baghdad presentato nel corso del congresso annuale dell’European League Against Rheumatism. I ricercatori hanno analizzato gli effetti di tre tipi di farmaci, il diclofenac, il naprossene e l'etoricoxib, su 39 donne affette da mal di schiena. Dai risultati è emerso che una percentuale minima di donne – dal 6 al 27 per cento – riusciva ad ovulare in maniera corretta. "Dopo solo sei giorni di trattamento abbiamo osservato un calo significativo dei livelli di progesterone, un ormone essenziale per l'ovulazione", hanno spiegato i ricercatori. L'effetto è tanto evidente che i ricercatori hanno ipotizzato anche l'utilizzo dei Fans come contraccettivi.
Tali sostanze esercitano un'azione inibitrice sugli ormoni che intervengono nelle diverse tappe della riproduzione come l'ovulazione, il trasporto dell'ovulo e il suo impianto nella mucosa uterina una volta fecondato. Tutti questi dati riguardano tutte le classi di Fans, compresi i più nuovi anti Cox2. Pertanto, di fronte a problemi di infertilità con cause sconosciute, prima di avviare una qualsiasi serie di esami diagnostici per la fecondazione assistita, è utile verificare se la paziente sia stata sottoposta a lunghe terapie a base di antinfiammatori.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16493584
http://www.bellybelly.com.au/conception/ovulation-impacted-by-anti-inflammatory-drugs/