Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

15-05-2015

Dire addio all’insonnia in 57 secondi. Questo il piccolo miracolo che il Dr. Andrew Weil ha assicurato di poter rendere possibile grazie al suo nuovo metodo “4-7-8″. Secondo il medico di Harvard la sua speciale pratica di respirazione aiuterebbe ad addormentarsi, in maniera del tutto naturale, in meno di un minuto. L’insonnia potrebbe quindi essere vinta grazie alla sua nuova tecnica di respirazione, sostiene il Dr. Weil, che raccomanda tuttavia di prestare particolare attenzione alla seconda fase del processo (quella di ossigenazione). Inoltre ai benefici per il sonno si aggiungerebbero quelli nei confronti di ansia e stress. Il nuovo metodo “4-7-8″ è così stato definito per via del numero di secondi di cui ciascuna fase necessita per essere portata a termine. Ecco quali sono i tre momenti della tecnica ideata dal Dr. Weil:

1. Inspirare per un totale di 4 secondi;
2. Trattenere il respiro per 7 secondi;
3. Espirare durante gli ultimi 8 secondi.

I tre passaggi dovranno essere ripetuti per un totale di 3 volte, impiegando alla fine un totale di 57 secondi. A questo punto si dovrebbe avvertire un senso di rilassatezza e di sonnolenza, dal quale si potrà in breve tempo passare al sonno vero e proprio. Di seguito un video mostra la tecnica durante la sua applicazione.

 

https://www.youtube.com/watch?v=YRPh_GaiL8s

15-05-2015

I reni sono organi che svolgono funzioni molto importanti per il nostro corpo: puliscono e filtrano il sangue dalle sostanze che provengono da ciò che mangiamo attraverso le urine, aiutano a controllare la pressione arteriosa, aiutano a produrre i globuli rossi, mantengono l’equilibrio di alcuni minerali tra cui sodio, potassio, calcio e fosforo, producono la vitamina D importante per la salute delle ossa. I reni sono organi che in realtà si auto puliscono, ma per supportare questa funzione è necessario consumare alimenti come frutta e verdura, così come acqua e altri liquidi. Oltre alla rimozione delle tossine, un’adeguata pulizia dei reni contribuisce a mantenere sotto controllo la pressione sanguigna e migliorare il funzionamento del tratto urinario e della vescica. Una dieta sana, esercizio fisico e rimanere idratati sono essenziali per sostenere i reni. Un contributo alla salute proviene da alcuni alimenti di seguito elencati, che favoriscono la pulizia dei reni:

1. TARASSACO

Secondo uno studio del 2009 pubblicato nel Journal of Alternative and Complementary Medicine, il tarassaco è un potente diuretico. Grazie alle sue proprietà diuretiche, aiuta a purificare sia i reni che il fegato. Inoltre, allevia la ritenzione idrica e lenisce l’irritazione del sistema urinario. Per la pulizia dei reni, bere 2 tazze di tè al tarassaco due volte al giorno, per un paio di settimane.
Per preparare il tè:

- Far bollire 2 cucchiaini di radice essiccata di tarassaco in 1 tazza di acqua per 5 minuti.
- Spegnere il fuoco, coprite e lasciar riposare per circa 10 minuti.
- Aggiungere un po’ di miele e bere.

2. ZENZERO

Lo zenzero è un altro alimento efficace per la pulizia dei reni. Aiuta ad eliminare le tossine e migliora la digestione. Lo zenzero è anche utile per la pulizia del fegato. Uno dei modi migliori per godere dei benefici dello zenzero è bere del tè allo zenzero.

- Per preparare il tè, fate bollire 2 cucchiaini di zenzero fresco grattugiato in 2 tazze di acqua per 10 minuti. Aggiungere il miele e il succo di limone e bere 2 o 3 volte al giorno.
- Inoltre, includere zenzero crudo alla vostra cucina ogni giorno, per mantenere i reni in buona salute.

3. CURCUMA

La curcuma pulisce i reni, disintossica il fegato e purifica il sangue. Inoltre ha proprietà antinfiammatorie che aiutano a prevenire e curare le infezioni renali e le infiammazioni.

- Mescolare 1 cucchiaino di curcuma, il succo di ½ o 1 limone, un pizzico di pepe di Caienna e un pò di miele in una tazza di acqua calda. Bere una volta al giorno per un paio di settimane.
- Un’altra opzione è quella di aggiungere ½ cucchiaino di curcuma in polvere e polvere di zenzero a 2 tazze di acqua bollente. Cuocere a fuoco lento per 10 minuti, poi filtrare. Aggiungere il succo di ½ limone e 1 cucchiaio di sciroppo d’acero. Bere una volta al giorno per un paio di settimane.
- In alternativa aggiungere la curcuma alle diverse pietanze.

4. SEDANO

Il sedano ha proprietà diuretiche naturali. Aiuta a rimuovere le tossine e sostanze nocive dal corpo, aumentando la minzione. Inoltre, il sedano contiene nutrienti essenziali che stimolano i reni. Infatti, l’assunzione regolare di sedano può prevenire i calcoli renali e le infezioni.

- Bere 1 bicchiere di succo di sedano ogni giorno, per un paio di settimane.
- In alternativa, preparare un bicchiere di succo con 2 coste di sedano, un cucchiaino di prezzemolo fresco, 1 carota e 1 cetriolo in una centrifuga. Bere una volta al giorno, per un paio di settimane.

5. ORTICA

L’ortica può aiutare a pulire i reni, grazie alle sue proprietà diuretiche. Aumenta la produzione di urina, aiuta a rimuovere i rifiuti metabolici e promuove l’escrezione renale. Allo stesso tempo, questa erba aiuta a ridurre la formazione di calcoli renali e il rischio di infezioni renali.

- Aggiungere 2 cucchiaini di ortica fresca o secca, in una tazza di acqua calda. Lasciare in infusione per circa 10 minuti. Filtrare e aggiungere un pò di miele. Bere questa tisana due volte al giorno, per un paio di settimane.

Nota: Poiché questa erba può fluidificare il sangue e interferire con farmaci per il trattamento della pressione alta, diuretici e farmaci per diabetici, consultare uno specialista prima di includerla nella vostra dieta.

6. EQUISETO

L’equiseto è una pianta comune con proprietà diuretiche. Aumenta la produzione di urina per eliminare le tossine. Inoltre, le sue proprietà antiossidanti offrono molti vantaggi ai reni e al sistema renale.

- Per fare il tè all’equiseto, aggiungere 1-3 cucchiai di equiseto fresco o secco ad una tazza di acqua bollente. Coprire, lasciar riposare per 5/10 minuti e filtrare prima di bere. Bere 2-3 tazze di questo tè al giorno, per una settimana, per la pulizia dei reni.
- Si possono anche assumere integratori di equiseto per promuovere la produzione di urina.
- Consultare uno specialista prima di assumere integratori.

7. UVA URSINA

L’ uva ursina è un’erba che ha proprietà diuretiche naturali che aiutano a purificare i reni e combattere le infezioni renali. Il costituente principale della uva ursina è un glucoside fenolico chiamato arbutina che rende questa erba un diuretico naturale. Le sue proprietà astringenti aiutano ad eliminare le tossine e batteri nocivi dai reni. Questa erba aiuta anche a mantenere l’equilibrio del pH delle urine.

- Si può preparare una tisana o assumere integratori per la pulizia dei reni. Consultare uno specialista per il dosaggio e la procedura corretta per assumere questa erba.

15-05-2015

Uno studio di ricercatori tedeschi ha scoperto che il cioccolato fondente ricco in flavonoidi (antiossidanti vegetali) sembra proteggere dal cancro cutaneo e favorire la salute della pelle. Allo studio hanno partecipato 24 donne che hanno aggiunto giornalmente cacao caldo alle loro prime colazioni per circa tre mesi. La metà ha ricevuto un cacao contenente 329 milligrammi di flavonoli mentre il resto ha ricevuto un cacao placebo contenente soltanto 27 mg di flavonoli per porzione. Alla conclusione dello studio i risultati hanno indicato che le donne che hanno bevuto il cacao ricco in flavonoidi:

• hanno avuto il 15 per cento in meno di arrossamento cutaneo dopo esposizione a luce UV, dopo sei settimane di assunzione di cacao e il 25 per cento in meno dopo 12 settimane;

• hanno mostrato un raddoppio del flusso ematico 1 millimetro sotto la superficie cutanea e un aumento del 37.5 per cento nei tessuti profondi (7 - 8 millimetri);

• hanno evidenziato una cute che era 16 per cento più densa, 11 per cento più spessa, 13 per cento più umida, 30 per cento meno grinzosa e 42 per cento meno secca rispetto all’inizio dello studio.

I ricercatori ritengono che i flavonoidi agiscono aumentando il flusso ematico e combattendo i radicali liberi. Il cacao usato nello studio non è ancora disponibile in commercio, ma i ricercatori hanno detto che i quantitativi di flavonoidi usati erano simili a quelli trovati nel cioccolato scuro fondente.

COMMENTO

Da una prospettiva nutrizionale, la maggior parte di voi sa che ci sono alimenti migliori da mangiare rispetto al cioccolato, anche se da una prospettiva di piacere molti di voi non sono d’accordo. Così quando qualcuno mi chiede se è possibile mangiare il cioccolato, penso che già conoscano la risposta. Quindi, potreste essere riluttanti a eliminare il cioccolato pur sapendo che non è l’alimento migliore da utilizzare. Così, se state per mangiare il cioccolato ci sono alcuni punti da considerare:

• Se mangiate il cioccolato, mangiate solo cioccolato scuro fondente.
• Mangiate cioccolato soltanto se siete in buona salute.
• Mangiatelo con moderazione.
• Evitare di mangiare il cioccolato se siete ammalati.

Il cioccolato scuro contiene molti bioflavanoidi polifenolici benefici che hanno potenti proprietà antiossidanti, che possono realmente contribuire a proteggere dal danno da stress ossidativo. Secondo uno studio pubblicato sul giornale Nature, sembra che aggiungere latte al cioccolato annulli gli effetti antiossidanti. I ricercatori ritengono che le proteine del latte si leghino con gli antiossidanti, rendendoli meno assimilabili. Se considerate gli effetti che ha il latte pastorizzato sull’organismo, non è sorprendente che aggiungere latte al cioccolato lo renda meno salutare.
In un altro studio pubblicato su JAMA ha dimostrato che alcune sostanze vegetali denominate polifenoli trovate nel cioccolato scuro possono aiutare ad abbassare la pressione sanguigna. Studi precedenti hanno persino indicato che il consumo moderato di cioccolato può allungare la vita.
Il cioccolato, anche se fondente, contiene grandi quantità di zucchero e mangiare zucchero è una delle cose più devastanti che potete fare alla vostra salute. Se siete ammalati, il vostro sistema immunitario sta lottando per combattere la malattia e lo zucchero lo indebolisce. Quindi mangiare cioccolato renderà più difficile questa battaglia. Se avete un problema di salute cronico, la cosa più importante che potete fare è di evitare totalmente lo zucchero. Esiste una pubblicazione che elenca 124 effetti negativi sulla salute provocati dallo zucchero. Se siete in buona salute, piccole quantità di cioccolato fondente non dovrebbero essere un problema.
Anche se siete in buona salute, non mangiate grossi quantitativi di cioccolato. La chiave è la moderazione (una volta ogni due settimane). È inoltre importante tener presente che se avete un desiderio costante di dolci, molto probabilmente non vi alimentate in modo equilibrato, con le giuste percentuali di proteine, grassi e carboidrati per la vostra tipologia genetico-sanguigna.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16702322

https://www.sciencenews.org/blog/food-thought/chocolate-sunscreen

15-05-2015

Indossare le infradito può mettere a rischio la salute dei piedi. A sostenerlo l’Associazione Podologi Americani, secondo la quale vi sarebbero almeno 10 buone ragioni per evitarle, preferendo al loro posto una diversa tipologia di calzatura. Le infradito risulterebbero dannose non soltanto per quanto riguarda la posizione del piede o il meccanismo che impone alla camminata stessa, ma anche per quanto riguarda i materiali con cui le celebri calzature sono realizzate. Tra le 10 ragioni per le quali i podologi USA consigliano di evitare tali calzature vi è innanzitutto il rischio di infezioni, al quale le infradito esporrebbero il piede, privo di altra protezione, mediante il contatto con la sporcizia della strada e a batteri più o meno dannosi: da essi possono derivare “semplici” verruche o anche più serie infezioni da stafilococco. Insorgerebbero inoltre possibili problemi alla camminata, con un passo che risulterebbe alterato in quanto più corto, lento e goffo. Terzo motivo per evitare le infradito sarebbe l’aumentato rischio di inciampare, mentre ulteriore possibile ragione sarebbe il maggiore carico a cui verrebbero sottoposti i talloni, con il conseguente pericolo di traumi. Le celebri strisce a “Y” rischiano di produrre durante la camminata, proseguono i podologi statunitensi, fastidiose e dolorose vesciche. Da queste poi deriverebbe un ulteriore pericolo legato anche in questo caso alle infezioni. Sesto motivo per evitare le infradito sarebbe la posizione assunta dalle dita dei piedi, che per evitare che sfugga la ciabatta tendono a divenire “a martello”: un problema che una volta comparso può essere risolto soltanto attraverso un intervento chirurgico. La superficie piatta delle infradito causa inoltre problemi legati alla postura: da qui derivano le motivazioni numero 8 e 9, che si esprimono con possibili tendiniti e con disturbi alla circolazione sanguigna e alle articolazioni. Ultima, ma non meno rilevante motivazione, è quella legata ai materiali con i quali sono realizzate le infradito, spesso in plastica contenente bisfenolo A. Quest’ultima è stata indicata da recenti studi come possibile fattore scatenante per alcune patologie tumorali.

 

http://www.cosmopolitan.com/health-fitness/news/a39188/flip-flops-are-bad-for-you/

15-05-2015

I risultati di un nuovo studio confermano quanto sappiamo già sul rischio di bere acqua in bottiglia esposta al sole. In questo studio, pubblicato sul Journal of Environmental Pollution, gli scienziati mettono in guardia contro l’abitudine di lasciare l'acqua in bottiglia di plastica in luoghi caldi, soprattutto in macchina. La professoressa di scienza del suolo e dell'acqua dell’Università della Florida, Lena Ma, ha guidato la ricerca studiando le sostanze chimiche rilasciate da 16 marche di acqua in bottiglia conservate a 158 gradi Fahrenheit per quattro settimane, una situazione che gli esperti chiamano uno "scenario peggiore" per il consumo umano, secondo il comunicato stampa dello studio. Sorprendentemente, solo uno dei 16 marchi ha superato gli standard dell’Environmental Protection Agency (EPA) per l'antimonio e il bisfenolo A, o BPA (un ormone mimetico diffuso in plastica), secondo i risultati dello studio. Attualmente, il livello consentito dall’EPA per l'antimonio è di 6 parti per miliardo. L'antimonio è un inquinante dell’acqua potabile regolamentato, che può avere effetti acuti e cronici sulla salute", secondo il National Center for Biotechnology Information (NCIB). E’ spesso combinato con altri metalli per creare resistenza e durata, ed è noto per lisciviazione del polietilene tereftalato (PET), una fibra sintetica utilizzata per il confezionamento di prodotti alimentari e bevande. L’antimonio, che esiste a bassi livelli nell'ambiente, è classificato come cancerogeno dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Il BPA e l’antimonio sono solo due dei numerosi prodotti chimici che vengono rilasciati nelle bottiglie d’acqua di plastica PET. Sebbene venga considerato totalmente sicuro dall'industria della plastica (ed anche ecologico per via della sua natura riciclabile), gli studi hanno dimostrato che il PET spesso provoca il rilascio di ormoni pericolosi che imitando le sostanze chimiche, possono causare una serie di complicazioni per salute. Se le bottiglie d’acqua vengono lasciate per molto tempo a temperature calde, maggiori saranno i livelli di antimonio e BPA, secondo lo studio. Inoltre, gli scienziati sostengono che bere di tanto in tanto acqua in bottiglie riscaldate in auto non crea alcun problema, ma se lo si fa regolarmente potrebbe causare seri problemi di salute, soprattutto per i bambini. Pur non creando seri problemi di salute, se capita rare volte di bere questo tipo di acqua, lo stesso non si può dire quando vi è la combinazione con altre fonti di ormoni mimetici. Questo "perché il BPA ha dimostrato in studi animali di essere pericoloso per lo sviluppo e la riproduzione, e proprio per i suoi effetti estrogenici, ci sono domande circa il suo potenziale impatto, in particolare sulla salute dei bambini e dell'ambiente", secondo l'EPA. Il BPA, e altre sostanze ormono-simili, hanno dimostrato di alterare lo sviluppo del sistema nervoso centrale, influenzando il modo in cui gli ormoni funzionano nel corpo, aumentando il rischio di cancro, diabete, obesità e complicazione riproduttiva.
Le bottiglie d'acqua non sono l'unica fonte di interferenti endocrini nocivi, altri contenitori meritano ulteriori studi, secondo Ma. "Maggiore attenzione dovrebbe essere data ad altre bevande confezionate con polietilene tereftalato di plastica, come il latte, il caffè e i succhi di frutta acida", ha dichiarato la ricercatrice. "Abbiamo testato solo l'acqua pura. Ma con i succhi di frutta acida, la storia potrebbe essere diversa". Le industrie del settore stanno ancora facendo tentativi disperati per garantire la sicurezza del PET, sostenendo che le loro bottiglie sono prive di BPA, ma alcuni studi smentiscono tutto ciò. Ad esempio, la ricerca pubblicata sulla rivista Environmental Health Perspectives nel 2011 ha rilevato che la maggior parte della plastica BPA-free e convenzionale disponibile in commercio, contenevano entrambe sostanze ormono-mimetici. Utilizzare le bottiglie di vetro è la migliore alternativa in quanto mette la vostra mente a proprio agio, eliminando tutte le preoccupazioni in merito alla presenza di BPA o altre sostanze ad azione ormono-simili nelle vostre bevande.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17707454

http://water.epa.gov/drink/contaminants/basicinformation/antimony.cfm

http://www.naturalnews.com/047376_water_plastic_BPA.html

15-05-2015

Il consumo di fragole può aiutare le persone a rischio di cancro dell’esofago a proteggersi dalla malattia, secondo un nuovo studio condotto dai ricercatori del The Cancer Center dell’Ohio State University Comprehensive, dell’Artur G.James Cancer Hospital, del Richard J. Solove Research e ricercatori in Cina. Il Dr.Tong Chen ha presentato i risultati della ricerca all’American Association Cancer Research a Orlando, in Florida. ”I nostri dati preliminari suggeriscono che il trattamento con le fragole, durato sei mesi, ha contribuito a ridurre le lesioni precancerose e ridurre gli eventi molecolari collegati al cancro dell’esofago”, ha spiegato Chen, autore principale dello studio e assistente professore presso la Divisione di Oncologia, dipartimento di medicina interna del The Cancer Center dell’Ohio State University.
La ricerca precedentemente pubblicata da Chen e colleghi, ha dimostrato che le fragole liofilizzate hanno significativamente inibito lo sviluppo del tumore dell’esofago. Sulla base di questi risultati, i ricercatori hanno avviato uno studio clinico in Cina, per verificare gli effetti delle fragole sui pazienti con lesioni precancerose dell’esofago. ”Abbiamo scoperto che il consumo quotidiano di fragole, ha soppresso diversi biomarker coinvolti nella carcinogenesi esofagea, tra cui la proliferazione cellulare, l’infiammazione e la trascrizione del gene”, ha detto Chen.
Ogni partecipante allo studio, ha consumato circa 60 grammi di fragole liofilizzate al giorno, per sei mesi. I ricercatori hanno prelevato campioni bioptici, prima e dopo il consumo di fragole. I risultati hanno dimostrato che 29 su 36 partecipanti, hanno sperimentato una riduzione delle lesioni precancerose durante lo studio. ”Prevediamo che la maggior parte dei pazienti con lesioni precancerose dell’esofago, svilupperanno il cancro dell’esofago nei decenni successivi”, ha detto Chen. ”Il nostro studio è molto importante perchè dimostra che le fragole possono rallentare la progressione delle lesioni precancerose nell’esofago ed essere un’alternativa o possono lavorare insieme ad altri farmaci chemiopreventivi, per la prevenzione del cancro dell’esofago. Abbiamo ancora bisogno tuttavia, di testare questi risultati in studi randomizzati controllati con placebo, in futuro”.
Il cancro dell’esofago è il terzo tumore gastrointestinale più frequente ed è la sesta causa di morte per cancro, al mondo. Chen ed il suo team stanno studiando anche il carcinoma a cellule squamose dell’esofago che costituisce il 95% dei casi di cancro dell’esofago, in tutto il mondo. Il carcinoma esofageo a cellule squamose è abbastanza diffuso in Cina, Giappone, Iran, Francia e Puerto Rico. Negli Stati Uniti, in Canada e in Europa, i fattori di rischio per lo sviluppo del cancro dell’esofago includono il tabacco, l’alcol e una dieta carente di frutta e verdura. In Asia, ulteriori fattori di rischio includono i cibi salati, alimenti contaminati con varie micotossine, carenze alimentari di vitamine e minerali e lesioni termiche dovute al consumo di bevande calde. Più di 16.000 nuovi casi di cancro esofageo saranno diagnosticati quest’anno, negli Stati Uniti, secondo l’American Cancer Society.

 

http://www.medscape.com/viewarticle/740515

14-05-2015

In vista della bella stagione prepararsi un'insalata con delle uova sode non pare affatto una cattiva idea. Almeno a sentire i risultati di uno studio della Purdue University, secondo cui le uova avrebbero l'effetto di aumentare l'assorbimento di alcuni nutrienti essenziali delle verdure, in particolare i carotenoidi. Queste sostanze sono contenute ad esempio nei pomodori, nella lattuga e nelle carote, e agiscono come potenti antiossidanti, contribuendo a proteggere l'organismo dal cancro e dalle malattie cardiache, oltre ad aiutare gli occhi. Il piccolo studio pilota ha coinvolto 16 persone sane alle quali sono state proposte tre diverse insalate. La base in tutti e tre i casi era la stessa, ovvero pomodori, carote, spinaci, lattuga e bacche di goji. La differenza era data dalla presenza di un uovo, un uovo e mezzo o tre uova. Analizzando i dati, i ricercatori hanno scoperto che con più uova si registrava un assorbimento di carotenoidi maggiore da 3 a 9 volte. I carotenoidi presenti nell'insalata erano il beta-carotene, l'alfa-carotene, il licopene, la luteina e la zeaxantina. Il consumo di 3 uova intere ha contribuito al 10 per cento della luteina totale consumata e al 14 per cento della zeaxantina totale consumata, mentre gli altri tre tipi di carotenoidi secondo gli studiosi sono stati ricavati esclusivamente dall'insalata. "Questo è un modo per aumentare il valore nutritivo delle verdure ma anche di ricevere i benefici nutrizionali dei tuorli d'uovo", ha spiegato il professor Wayne Campbell, autore della ricerca.

 

http://www.sciencedaily.com/releases/2015/03/150329141005.htm

http://www.newswise.com/articles/consuming-eggs-with-raw-vegetables-increases-nutritive-value

14-05-2015

Le carote sono un ortaggio ricco di benefici per la salute. Ecco i motivi principali per mangiarle più spesso, soprattutto quando le abbiamo a disposizione fresche, magari raccolte dal nostro orto. Possiamo consumare le carote crude, magari in pinzimonio, oppure cotte con un filo d'olio per ottenere effetti benefici diversi. Non dimentichiamo che con le carote crude possiamo preparare anche ottimi succhi freschi fatti in casa e centrifugati. Andiamo alla scoperta delle carote e di alcuni degli effetti benefici che la scienza ha confermato.

1. MIGLIORANO LA FERTILITA’ MASCHILE

Le carote migliorano la fertilità maschile e la qualità dello sperma. I ricercatori statunitensi, che hanno lavorato sotto la guida di Jorge Chavarro, hanno raccolto i risultati ottenuti in uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Fertility and Sterility con il titolo di "Semen quality in relation to antioxidant intake in a healthy male population". Dalle osservazioni degli esperti è emerso che il consumo di carote e di frutta e verdura di colore arancione e giallo, come il melone e le patate dolci, sarebbe in grado di incrementare la qualità dello sperma del 10%.

2. ALLUNGANO LA VITA

Un gruppo di ricercatori americani - guidato da Chaoyang Li - ha monitorato 15 mila volontari per circa 20 anni, nell'ambito del "Third National Health and Nutrition Examination Survey Follow-up Study", e ha scoperto che i livelli di alfa-carotene presenti nel sangue sono inversamente associati al rischio di morte. Una conferma di come mangiare frutta e verdura fresca ricca di antiossidanti come il carotene presente nelle carote aiuti a prevenire la morte prematura.

3. COMBATTONO L’OBESITA’ INFANTILE

Le carote, insieme ad altre verdure e ortaggi come i broccoli e gli spinaci, combattono l'obesità infantile. Lo afferma una ricerca di due università degli Stati Uniti, l'Università del Texas e quella del South Carolina, pubblicata sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics, che punta sui benefici che arriverebbero se nella dieta si introducessero regolarmente verdure a foglia verde e ortaggi o frutta di colore arancione, proprio come le carote, ma anche arance o spinaci e broccoli.

4. SONO SALUTARI SIA CRUDE CHE COTTE

Le carote fanno bene alla salute sia crude che cotte per motivi diversi. Se volete assorbire al meglio il beta-carotene - precursore della vitamina A - presente nelle carote, meglio consumarle cotte e condite con un filo d'olio. Il beta-carotene, infatti, è più facilmente assimilabile dal corpo dopo una breve cottura. Per questo motivo sarebbe meglio mangiare gli alimenti che lo contengono leggermente scottati in padella o in acqua molto calda. La vitamina A è liposolubile. Viene assorbita meglio dal nostro corpo se la accompagniamo con dei grassi buoni, come l'olio extravergine d'oliva. E' comunque bene alternare il consumo di carote crude e cotte, perché alcune vitamine in esse contenute, come la vitamina C, sono sensibili al calore e si deteriorano con la cottura.

5. SONO AMICHE DELLA PELLE E DELLA BELLEZZA

Alcuni ricercatori scozzesi, in uno studio pubblicato dalla rivista scientifica Plos One, hanno esaminato le abitudini alimentari di 35 studenti universitari per sei settimane. Ne è risultato che chi consumava regolarmente frutta e verdura di colore giallo, rosso e arancio, con particolare riferimento alle carote e alla loro ricchezza di beta-carotene, aveva un aspetto delle pelle molto più rilassato e roseo.

6. FAVORISCONO L’ABBRONZATURA

Molti di voi sapranno già che mangiare carote aiuta a favorire l'abbronzatura. Gli alleati migliori per prepararsi all'esposizione al sole sono i cibi di colore arancione, con particolare riferimento alle carote. Infatti le carote sono considerate degli efficaci abbronzanti naturali poiché sono ricche di beta-carotene, elemento che stimola la melanina, sostanza che dà colore alla pelle quando ci abbronziamo e la protegge dai raggi ultravioletti.

7. FANNO BENE ALLA VISTA

Le carote spiccano tra gli alimenti benefici per la vista per via della loro ricchezza di vitamina A, utile ad aguzzare le capacità visive, soprattutto notturne, e a proteggere gli occhi. Le carote contengono inoltre il beta-carotene, un preziosissimo antiossidante. Altri alimenti utili da questo punto di vista sono rappresentati dalla zucca, dal melone e dall'albicocca.

8. COMBATTONO L’INVECCHIAMENTO

La presenza di vitamina C e di beta-carotene rende le carote degli ortaggi particolarmente ricchi di antiossidanti, sostanze utili a contrastare i radicali liberi e l'invecchiamento. In generale, mangiare frutta e verdura fresca aiuta a mantenersi in salute e a prevenire la morte prematura. Tra i cibi ricchi di antiossidanti con cui arricchire la nostra dieta troviamo fragole, pomodori, mirtilli, peperoni e frutti di bosco.

9. SONO AMICHE DELL’INTESTINO

Il consumo di carote è raccomandato in caso di diarrea per la loro ricchezza di vitamine, in modo da reintegrarle nell'organismo, e di pectina, utile per il funzionamento dell'intestino. Le carote possono essere consumate cotte, sotto forma di purea, oppure sotto forma di succo fresco da consumare a temperatura ambiente.

10. PREVENIRE IL TUMORE AL COLON

Le carote non sono soltanto arancioni. Di recente gli esperti hanno studiato gli effetti benefici delle carote nere per prevenire il tumore al colon. Polifenoli e fibre, due delle sostanze di cui le carote nere sono ricche, sarebbero la chiave degli effetti antitumorali di questi ortaggi. In particolare, la fibra trasporta i polifenoli verso il colon, dove possono svolgere un effetto preventivo.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24094424

http://archinte.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=226896

http://www.andjrnl.org/article/S2212-2672(14)00107-5/abstract

Giovedì, 14 Maggio 2015 11:12

UN ANTIBIOTICO MINACCIA I FETI.

14-05-2015

Il rapporto tra farmaci e gravidanza è sempre complesso da interpretare. Uno studio pubblicato su Plos One segnala la pericolosità di una precisa classe di antibiotici nelle donne incinte, per via dei possibili danni prodotti al feto. La ricerca è stata condotta dal Great Ormond Street Hospital e dall’University College di Londra e ha fatto emergere un collegamento tra le pillole di eritromicina e condizioni gravi come l'epilessia o la paralisi cerebrale. Gli scienziati hanno esaminato le condizioni di salute dei bambini nati da 200 mila donne britanniche, scoprendo che quelle che avevano assunto eritromicina e altri antibiotici appartenenti alla classe dei macrolidi mostravano il doppio delle probabilità di mettere al mondo bambini affetti da epilessia o paralisi cerebrale. Nessun legame è stato trovato con altri antibiotici. Intanto, uno studio condotto negli Stati Uniti dai Centers for Disease Control and Prevention ha esaminato l'affidabilità delle informazioni disponibili su internet, strumento cui si rivolge un numero crescente di donne in età fertile, riscontrando che, su 25 siti, non esistono due liste identiche di farmaci indicati come sicuri in gravidanza e che, nel 40% dei casi, non esistono dati di letteratura a sostenerlo. La questione è rilevante in quanto è risultato che oltre il 90% delle donne in gravidanza assume un farmaco, eppure non esistono informazioni basate sull'evidenza di facile comprensione su quali farmaci mettono a rischio il nascituro.
«Il problema reale», spiega Cheryl Broussard ricercatrice dei CDC che ha condotto l'indagine, «non è se un farmaco sia sicuro in gravidanza o no, ma che questa informazione non sia reperibile». E nemmeno i bugiardini risolvono la disinformazione, come spiega Antonio Clavenna, ricercatore del Laboratorio per la salute materno infantile dell'Istituto Mario Negri di Milano: «Il problema è anche italiano poiché le schede di prodotto e i foglietti illustrativi non riflettono la disponibilità di dati e sono pensati per tutelare le industrie farmaceutiche dal punto di vista medico-legale ed evitare denunce. Quindi, gli effetti indesiderati sono una lista di tutto ciò che può capitare e la controindicazione rispetto a gravidanza e allattamento c'è nell'80% dei farmaci indipendentemente dalla presenza di dati. Negli Stati Uniti, dove è in uso una definizione del rischio in gravidanza per classi, per la maggior parte dei farmaci è indicato che non ci sono sufficienti dati per dire che non esistono rischi». 
Dunque una sovrastima dei rischi, «plausibile al momento della registrazione» prosegue l'esperto «quando davvero l'azienda non ha abbastanza dati, ma che dopo cinque anni potrebbero essere disponibili per aggiornare foglietti, etichette e schede di prodotto». In Italia è stata proposta una revisione della sezione "Gravidanza e allattamento", «ma non si è concretizzata e ancora oggi le donne leggono la controindicazione anche in farmaci di cui è nota la sicurezza». Visto l'incremento dell'uso di farmaci anche nel primo trimestre, salito del 60%, l'FDA ha programmato un rinnovamento delle etichette e anche l'Ema ha in corso una revisione dei foglietti per renderli più comprensibili che dovrà essere recepita anche in Italia. Nel frattempo il compito di informare le pazienti viene affidato al medico e al farmacista: «Sono queste due figure» conclude Clavenna «che oggi devono fornire le informazioni aggiornate sui rischi in gravidanza, anche per i farmaci da banco, e valutare, nel caso dei medici, se prescrivere o proseguire una terapia sulla base di un bilancio rischi-benefici che non può prescindere dal primo trimestre di gestazione».

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4373729/

Giovedì, 14 Maggio 2015 11:11

PIU’ MELE, MENO FARMACI.

14-05-2015

Una mela al giorno toglie il medico di torno...cita un noto proverbio. E la saggezza popolare c'è andata davvero molto vicina perché se, comunque, dal medico ci si continua ad andare anche per particolari prescrizioni, uno studio conferma che invece se si gusta il frutto una volta al dì il farmacista è sicuro che si leva di torno. In pratica, posto che non c'è alcuna evidenza scientifica sul legame tra il consumo di mele e il ricorso ai medici, chi le mangia in ogni caso pare che chieda meno prescrizioni di medicinali. A sostenerlo è un autorevole studio dell’University of Michigan School of Nursing, pubblicato online sulla rivista Jama Internal Medicine, secondo cui, invece di ridurre le visite dal proprio medico, come suggerisce il famoso proverbio, il consumo quotidiano di mele porta a una importante riduzione delle prescrizioni di farmaci. 
I ricercatori hanno preso in esame i dati di 8.399 persone, già reclutate nel programma National Health and Nutrition Examination Survey, confrontando i consumatori di mele e i non consumatori, che erano la maggioranza (7.646 cioè il 91% del totale). Chi mangiava almeno una piccola mela ogni giorno aveva una scolarità più elevata e fumava di meno, ma quanto alle visite mediche e ai ricoveri in ospedale non è emersa alcuna differenza statisticamente rilevante rispetto al gruppo dei non mangiatori di mele. Piuttosto, pare che gli amanti delle mele ricorrevano di meno alla prescrizione di farmaci. "I nostri risultati suggeriscono che promuovere il consumo di mele può avere un effetto nel ridurre la spesa sanitaria nazionale", concludono i ricercatori, per i quali "una mela al giorno leva il farmacista di torno" è un'affermazione ora scientificamente verificata. Fatto sta, farmacista o no, che le mele, che possono essere consumate davvero da tutti, conferiscono un bel pò di effetti positivi al nostro organismo: sono ricche di sali minerali, ferro, calcio, potassio, fosforo e magnesio. Non mancano inoltre le vitamine, in particolare la vitamina A e la vitamina C, e le proprietà antianemiche e diuretiche.

 

http://archinte.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=2210883

http://www.sciencedaily.com/releases/2015/03/150330122404.htm

http://media.jamanetwork.com/news-item/an-apple-a-day-wont-keep-the-doctor-away-but-maybe-the-pharmacist/

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