Angelo Ortisi
LA MEMORIA E’ DELLE DONNE.
09-05-2015
Per molti non sarà una sorpresa, ma una ricerca scientifica offre ora un’autorevole conferma, le donne ricordano di più e meglio degli uomini. Uno studio della Mayo Clinic and Foundation segnala la maggiore fragilità mnemonica degli uomini. Il calo delle performance è un fenomeno che colpisce tutti, ma riguarda prima gli uomini, soprattutto attorno ai 40 anni di età. Clifford Jack, principale autore dello studio, spiega: “un calo della memoria è una cosa che capita a tutti. È una caratteristica sgradevole del normale invecchiamento, ma non significa necessariamente che si sta soffrendo di demenza". I ricercatori hanno analizzato la struttura e l'attività cerebrale di 1.246 persone di età compresa fra i 30 e i 95 anni, rilevando la riduzione costante delle capacità mnemonica. Dallo studio è emerso che l'ippocampo - l'area cerebrale legata alla memoria - va incontro a una riduzione progressiva delle sue dimensioni già a partire dal compimento dei 30 anni fino ai 60 anni, dopodiché la riduzione diventa ancora più veloce. Il fenomeno diventa più evidente fra gli uomini. Il vantaggio femminile sembra legato alla maggiore produzione di ormoni - gli estrogeni - che esercitano un fattore protettivo sui neuroni, almeno fino alla mezza età. Grazie alla Pet i ricercatori hanno registrato l'accumulo di amiloide, evidenziandone l'aumento dopo i 70 anni. Tuttavia, nei soggetti con l'espressione del gene apoE4 si registra un accumulo di amiloide già attorno ai 57 anni. Il prof. Charles DeCarli, che lavora presso l’University of California di Davis, spiega: “comprendere la biologia alla base di questi primi processi ci aiuta a informarci in modo sostanziale sui modi che abbiamo per mantenere la salute cognitiva e ottimizzare la resistenza alla demenza in età avanzata".
Sulle differenze fra uomini e donne in termini di capacità mnemoniche si sono concentrati anche i ricercatori dell'Università di Cambridge, il cui studio ha coinvolto 4.500 uomini e donne fra i 49 e i 90 anni. Stando alle conclusioni, la memoria femminile è più efficiente di quella maschile, che mostra più difficoltà nel processo di recupero e riutilizzo di vecchie informazioni. Ciò vale a qualsiasi età, dal momento che altre ricerche avevano già evidenziato la superiorità delle bambine delle scuole elementari rispetto ai loro coetanei maschi. I ricercatori si sono serviti di un test chiamato “CANTAB Paired Associates Learning”, utilizzato spesso per verificare lo stato della memoria nei pazienti colpiti dal morbo di Alzheimer, chiedendo ai volontari di risolvere un gioco mnemonico. Si trattava di ricordare la posizione di una determinata figura geometrica all’interno di sei riquadri bianchi e poi di collocare altri sei disegni in altrettante caselle. Via via, il livello di difficoltà aumentava, mentre si moltiplicavano i riquadri e gli oggetti da posizionare nel modo corretto. I risultati hanno mostrato chiaramente che le donne riuscivano a gestire meglio la propria capacità mnemonica. La ragione di questa superiorità è per il momento difficilmente attribuibile; alcuni parlano di fattori ormonali, altri di differenti funzionalità cerebrali. Il prof. Andrew Blackwell, coordinatore della ricerca, ha commentato in una dichiarazione rilasciata al quotidiano inglese Daily Mail: “stante il campione testato e il metodo oggettivo di valutazione, si può ragionevolmente ritenere che il risultato dell’esame fornisca un’indicazione attendibile sul fatto che la memoria sia generalmente migliore nelle donne piuttosto che negli uomini. Non solo. Abbiamo esaminato anche i dati relativi a persone più giovani, scoprendo che simili differenze nei sessi sono già osservabili anche in età scolare. Pertanto, grazie all’analisi effettuata, siamo in grado di stabilire se le funzioni mnemoniche di un individuo siano normali oppure no in considerazione dell’età, del sesso e del livello di educazione. Precedenti studi scientifici avevano dimostrato come le donne superino nettamente gli uomini nei test sulla funzione verbale, mentre, al contrario, gli uomini sono migliori nelle nozioni che hanno a che fare con gli spazi. Eppure la nostra ricerca ha usato un sistema di misurazione della memoria basato sullo spazio e, in questo caso, il risultato femminile è stato decisamente superiore a quello maschile e questo si può spiegare in vari modi, non ultimo le differenze neurobiologiche ed ambientali”.
http://archneur.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=2193878
http://www.healthline.com/health-news/men-have-worse-memory-in-middle-age-031615
OVAIE: LA LORO RIMOZIONE PUO’ COMPROMETTERE LA MEMORIA.
09-05-2015
La rimozione delle ovaie può trasformarsi nella causa di un rapido declino mentale durante l'anzianità e di un maggiore indebolimento delle capacità di memoria e di pensiero. E' quanto emerge da uno studio recente, che prende in considerazione le conseguenze della rimozione delle ovaie nelle donne.
La procedura chirurgica di rimozione delle ovaie può essere messa in pratica, anche in donne di giovane età, al fine di prevenire il cancro. In presenza di tumori, essa può essere accompagnata dalla completa rimozione dell'utero. La procedura nel proprio insieme porta all'insorgere di una menopausa "chirurgica", il cui inizio può avvenire anche in giovane età, a seconda del momento in cui l'operazione viene condotta.
Gli esperti si sono occupati di studiare la situazione di 1.837 donne di età compresa tra i 53 ed i 100 anni, un terzo delle quali aveva vissuto l'esperienza della menopausa chirurgica. Le donne sono state sottoposte ad appositi test di valutazione delle capacità di memoria e di pensiero. I risultati dei test hanno dimostrato come una menopausa chirurgica in giovane età possa essere legata ad un più rapido declino di alcuni tipi di memoria in età adulta. Sia la memoria a lungo termine, legata a concetti ed idee, che la memoria episodica relativa agli eventi sono apparse colpite da un più rapido declino. Gli esperti ritengono che gli estrogeni, ormoni prodotti dalle ovaie, possano avere un effetto protettivo sulle capacità cognitive. I risultati dello studio condotto da parte degli esperti statunitensi sono stati presentati in occasione del convegno annuale dell’American Academy of Neurology, nella città di San Diego.
USI ALTERNATIVI DEL COMUNE SALE DA CUCINA.
09-05-2015
Come accade per altri materiali di grande versatilità, anche il comune sale da cucina può essere un aiutante fondamentale per risolvere piccoli grandi problemi della quotidianità:
– Pulire il ferro da stiro sulla carta da forno;
– Lavare via un uovo rotto;
– Spegnere un fuoco accidentale;
– Rimuovere grasso e cibo dalle stoviglie;
– Pulire una spugna;
– Far brillare i sanitari (combinato con la trementina);
– Eliminare gli ingorghi (combinato con bicarbonato si sodio).
QUAL E’ LA PARTE PIU’ SANA DELLA MELA?
09-05-2015
Tradizionalmente, le bucce della mela sono sempre state considerate salutari per via del loro contenuto in fibra, visto che la buccia contiene circa il 75 per cento della fibra dietetica in una mela. Uno studio recente ha anche indicato che la buccia contiene la maggior parte delle sostanze fitochimiche benefiche responsabili degli effetti anticarcinogenici delle mele. Gli scienziati hanno elaborato più di 200 libbre di mele Delizia ed estratto sostanze fitochimiche da circa 24 libbre di buccia. Hanno selezionato i composti anticancro in colture di laboratorio di cellule tumorali di fegato umano, del seno e del colon ed hanno identificato un gruppo di composti con potenti proprietà anticancro. In particolare, sono stati identificati 13 triterpenoidi estratti dalle bucce delle mele Delizia e confermando la loro alta efficacia contro il cancro. Esattamente come e perchè questi prodotti biochimici distruggono le cellule cancerogene è ancora sconosciuto. Il consumo di mele precedentemente era stato collegato ad un rischio ridotto per cancro polmonare, malattia cardiache e ictus.
COMMENTO
La vostra mamma aveva ragione quando diceva di non sbucciare le mele. Considerando quanto di buono possono fare per la vostra salute i semi dell’uva e le bucce dell’uva - anche se molta gente non le mangia - non sono per niente sorpreso di apprendere che i molti benefici per la salute che derivano dalle mele possano derivare dalla buccia del frutto. Le sostanze fitochimiche presenti nella buccia di mela contengono antiossidanti naturali. Quando l’organismo ne è carente, il vostro sistema immunitario comincia a difettare, la vostra energia e tono calano ed iniziano a prodursi danni da radicali liberi. Altre fonti di antiossidanti alimentari includono:
• Frutta ricca in fibra e a bassa percentuale di zucchero: mirtilli, lamponi e more ecc.
• Vegetali: fagioli e carciofi ecc.
• Noci e nocciole.
• Spezie: chiodi di garofano, cannella, origano ecc.
Fate molta attenzione ad evitare di consumare le mele prodotte convenzionalmente, poiché l’Environmental Working Group le annovera fra la frutta e verdura denominata la ”sporca dozzina” in quanto contenenti la maggior parte degli antiparassitari in uso. Utilizzate mele biologiche comprate da coltivatori locali che vivono vicino voi.
http://pubs.acs.org/doi/abs/10.1021/jf063563o
http://www.sciencedaily.com/releases/2007/05/070521094818.htm
IL PANE DEI CENTRI COMMERCIALI E DEI FAST FOOD CONTENGONO CAPELLI UMANI.
09-05-2015
Gli aminoacidi sono i mattoni del nostro corpo, e nonostante possano essere salutari, non tutti sono sintetizzati allo stesso modo. La L-cisteina per esempio, è un aminoacido usato per prolungare la durata di prodotti come il pane commerciale. Questo aminoacido, viene prodotto da piume d’anatra, di gallina, da corna di mucca tritate, ma la maggior parte che viene utilizzata per gli alimenti proviene da capelli umani. È stato riportato che la maggior parte dei capelli usati per produrre L-cisteina provengono dalla Cina, dove vengono raccolti da barbieri e parrucchieri. È possibile evitare di ingerire L-cisteina acquistando pane fresco da un panettiere locale, in quanto non è un additivo della farina, ma viene aggiunto nel pane commerciale (è anche un ingrediente “miglioratore” usato dai panettieri, per abbassare il peso, rendere l’impasto più estensibile e funzionare da conservante). Evitare il pane dei fast food come McDonald e Burger King, in quanto tutti usano la L-cisteina come additivo. Consiglio finale? Fatelo in casa con la pasta madre. Sarà ottimo anche dopo qualche giorno e ormai con la macchina del pane lo sa fare anche un bambino di 7 anni.
http://www.agingyouthful.com/2013/11/whats-really-in-our-food-human-hair/
LE CREME PROTETTIVE NON ASSICURANO LA PROTEZIONE CHE SI CREDE.
09-05-2015
Mentre le creme protettive sono generalmente efficaci nel filtrare i raggi ultravioletti del sole che causano la scottature (raggi UVB), non funzionano nel filtrare i raggi UVA, che penetrano nella pelle profondamente e più facilmente sono legati a cancro e rughe cutanee. Inoltre, poiché molta gente crede che le creme offrano una protezione completa dal sole, rimane esposta al sole più lungamente, incrementando il rischio potenziale di cancro cutaneo. Le etichette ingannevoli o confusionarie dei prodotti sono parzialmente colpevoli della diffusione di informazioni sbagliate. Nel 1999, la Food and Drug Administration (FDA) diede delle regole più rigorose per le creme protettive che dovevano entrare in vigore nel 2001, ma poi sono state messe in stallo indefinitamente. Nell’autunno del 2005, il congresso ha ordinato alla FDA di attuare le regole modificate entro sei mesi. Grazie a una legge emessa a San Diego è stata archiviata una causa che ha coinvolto 10 residenti in California contro i principali produttori di creme protettive come Coppertone e Neutrogena. La causa era improntata sul fatto che i fornitori avevano inserito informazioni fraudolente in etichetta per cui si chiedevano i danni per le lesioni provocate.
COMMENTO
Se accettate la premessa che sia giusto usare creme solari, il che non è vero, allora molte creme solari commerciali non apportano ciò che promettono. Filtrano soltanto i raggi UVB e lasciano passare quelli UVA. In più, ciò che la maggior parte della gente non sa e l’articolo non ha descritto, è che quasi ogni crema solare, per funzionare, deve essere applicata almeno ogni 45 minuti, anche se non si entra in acqua. La maggior parte della gente evita il sole perché crede nel mito che quasi ogni dermatologo conferma che l’esposizione della pelle al sole è una delle cose più pericolose che si possono fare e da evitare a tutti i costi se si desidera ridurre il rischio di pericolosi cancri cutanei. Quel che non realizzano è che il sole invece protegge realmente dal cancro e almeno 50.000 americani muoiono ogni anno di cancri che potrebbero essere trattati mantenendo dei livelli elevati di vitamina D grazie ad un’adeguata esposizione al sole. Ciò che la maggior parte dei medici non riesce a comprendere è che il fattore principale di rischio per melanoma non è l’esposizione al sole ma un disequilibrio dei grassi omega-6 e omega-3. L’esposizione eccessiva e irrazionale al sole contribuisce al cancro della pelle? Certamente. Ma lo possiamo facilmente minimizzare limitando l’esposizione a prima delle 10 del mattino o dopo le 15-16 del pomeriggio quando i raggi sono minori. Un altro difetto pericoloso delle creme solari è che la maggior parte dei prodotti commerciali contengono prodotti chimici tossici che possono causare danni molto più a lungo termine rispetto a quelli del sole da cui cercano di proteggere. Così se proprio decidete di usare una crema solare, almeno fatevi consigliare da chi di dovere un prodotto privo di sostanze chimiche tossiche.
http://edition.cnn.com/2006/HEALTH/06/13/hunter.sunscreen/index.html?eref=sitesearch
TELEFONATE AI CALL CENTER: I MINUTI DI ATTESA FANNO MALE ALLA SALUTE.
09-05-2015
Passare al telefono interminabili minuti di attesa per riuscire a parlare con un operatore di un call center, magari costretti ad ascoltare improponibili e fastidiose musichette, potrebbe intaccare seriamente la nostra salute psicofisica. Non solo si rischia di far saltare i nervi, ma l’alto livello di stress potrebbe anche causare forti palpitazioni, aumento della pressione, mal di testa, aumento della sudorazione. Fino ad arrivare addirittura ad ansia cronica, disturbi gastrointestinali e difficoltà relazionali. E' l’allarme degli esperti lanciato in relazione a un sondaggio condotto da Giffgaff, compagnia di telefonia mobile inglese, su 2.054 adulti. I rischi iniziano ad arrivare quando l’attesa supera i 5 minuti e 58 secondi e aumentano man mano che il tempo passa. Il 64% degli intervistati ha dichiarato di trovare insopportabile anche la musica di attesa, considerata “fastidiosa”, in barba alla funzione “calmante” per cui viene utilizzata e scelta. Il suono più fastidioso è quello del flauto, seguito dalle melodie classiche e dai suoni dalla natura, come le onde che si infrangono. E 4 adulti su 5 arrivano a un livello così alto di frustrazione che sono costretti ad agganciare la cornetta.
Il Dr. Henderson, esperto di sintomi da stress intervistato dal DailyMail, spiega: “Viviamo in un'epoca in cui per molte persone il tempo è il bene più prezioso di tutti. Per questo la ricerca ha evidenziato una crescente riluttanza ad aspettare in coda. Ho battezzato questo fenomeno come "avidità di velocità", perché riflette la nostra crescente domanda di soddisfazione istantanea e di accesso a informazioni e servizi”. Insomma, se le nostre aspettative vengono disattese e non otteniamo il servizio rapidamente, il nostro livello di stress aumenta e in modo significativo. Con tutte le conseguenze sulla salute che ne derivano.
Secondo il sondaggio inglese il 67% degli intervistati ha ammesso di sentirsi 'infastidito' se costretto ad aspettare troppo a lungo, il 19% si è definito invece 'arrabbiato' e il 16% non è riuscito a valutarsi. E c’è di più: le lunghe attese non danneggiano solo la salute dei clienti, ma anche la reputazione dell'azienda. Per quasi il 70% l’immagine dalla società è stata 'danneggiata in modo permanente', il 50% ha sconsigliato la società ad amici e familiari e poco meno di 1/4 ha sciolto addirittura un contratto con la compagnia a causa dell’attesa. Robbie Hearn, di Giffgaff, ha commentato spiegando che “6 minuti di attesa per parlare con un operatore del call center sono sufficienti per fare ribollire il sangue a chiunque, soprattutto se non si ottiene la risposta giusta quando finalmente si riesce a contattarli”.
Come dargli torto…
http://www.dailymail.co.uk/health/article-2040375/Waiting-centre-queue-minutes-bad-health.html
GLI ALIMENTI TRASFORMATI SONO ANCORA PIU’ DOLCI DI QUEL CHE PENSATE.
09-05-2015
Le industrie alimentari hanno raddoppiato la quantità di zucchero che aggiungono in molti dei loro prodotti. Le minestre, i cereali ed altri alimenti sono stati zuccherati pesantemente per attrarre più clienti. I cereali per la prima colazione hanno avuto gli aumenti maggiori, ma persino il pane integrale di grano ora contiene regolarmente quasi un cucchiaino da tè di zucchero ogni tre fette (pane americano).
Nel 1978, i Kellogg’s Special K contenevano circa 10 grammi di zucchero per ogni 100 grammi di cereale, ora sono aumentati a 17 grammi, molto vicino ai livelli dello zucchero nella crema del gelato alla vaniglia. Gli alimenti trasformati sono da annoverare fra quelli a più elevato contenuto in zucchero, spesso con valori vicini o superiori a 20 grammi per 100 grammi di alimento. Il consumo di zucchero è stato associato ad aumento delle carie dentarie, diabete, obesità e cancro.
COMMENTO
Nessuno si rende conto che siamo nel bel mezzo di un’epidemia diabetica; negli Stati Uniti una persona su tre ha il diabete o pre-diabete. Questo interessante rapporto apparso sul Sunday Times può spiegare in parte, perchè l’incidenza di diabete e obesità è arrivata a proporzioni epidemiche. Sulla base di analisi che hanno confrontato dati nutrizionali del Regno Unito si è visto che le industrie hanno raddoppiato la quantità di zucchero nei loro prodotti. Questa non è sicuramente l’unica causa perchè la mancanza di attività fisica è un altro fattore importante. La maggior parte della gente non si esercita abbastanza e così diminuisce la sensibilità dei recettori insulinici.
Bisogna evitare o limitare seriamente lo zucchero perchè induce il vostro corpo a produrre più insulina, che blocca la leptina, un ormone che indica al corpo quando è il momento di smettere di mangiare. Gli alimenti trasformati sono addizionati con zucchero che imbroglierà il vostro cervello facendogli credere di essere affamato; ciò, a sua volta, vi porterà a consumare più calorie e conservare l’energia. Il risultato è un circolo vizioso che incrementa sempre più il consumo di zucchero.
La maggior parte della gente mangia un buon 90% di alimenti trattati industrialmente. Il modo più immediato per invertire questa tendenza dannosa per la salute è di cambiare completamente le abitudini alimentari e reimparare a ricercare alimenti freschi, integrali e di qualità con una particolare attenzione ad informarsi specialmente sull’alimentazione somministrata agli animali d’allevamento. Ancora più importante per la salute è la scelta qualitativa degli alimenti in base alla propria tipologia genetico-sanguigna.
http://www.dailymail.co.uk/health/article-453110/The-sugar-healthy-products-doubled-30-years.html
http://www.thesundaytimes.co.uk/sto/news/uk_news/article64245.ece
IL TE' VERDE RIDUCE IL RISCHIO DI DEMENZA.
09-05-2015
Le persone che bevono tè verde 1-6 volte la settimana hanno un declino mentale minore e un minor rischio di demenza rispetto a chi non lo beve. L’epigallocatechina-3-gallato (EGCG) contenuta nel tè verde è un potente antiossidante responsabile per benefici di salute generalizzati.
Il tè verde contiene anche teanina, un aminoacido che attraversa la barriera emato-encefalica con proprietà psicoattive.
http://www.webmd.com/alzheimers/news/20150403/green-tea-dementia
COCA COLA E PEPSICO ACCETTANO DI RIMUOVERE I RITARDANTI DI FIAMMA DAI LORO PRODOTTI.
09-05-2015
Cedendo alla pressione dell’opinione pubblica, la Coca-Cola e la PepsiCo hanno entrambe accettato di eliminare l’olio vegetale bromurato (BVO) da tutti le loro bevande nel prossimo futuro. Il BVO, brevettato come ritardante di fiamma, contiene bromo, che si deposita nei corpi delle persone e nel latte materno delle donne. Il bromo è un distruttore endocrino tossico che può danneggiare la tiroide e portare a cancro, sterilità, schizofrenia, e molte altre malattie gravi. Il BVO è vietato in tutta Europa e in Giappone, ma negli Stati Uniti è ancora consentito nell’ambito di condizione “ad interim”, in attesa di studi per la sicurezza negli ultimi 44 anni! La FDA dice che il BVO non è una priorità per loro in questo momento perché “non è un rischio per la salute pubblica” e condivide lo status provvisorio come per la saccarina, mannitolo, e acrilonitrile.