Angelo Ortisi
ALLARME CONCEPIMENTO PER VEGETARIANI E VEGANI.
02-03-2015
Allarme fertilità per i vegetariani e vegani. Almeno secondo uno studio Usa che avverte: una dieta esclusivamente a base di verdura e senza l’apporto della carne può ridurre in modo significativo il numero degli spermatozoi. E’ quanto ha stabilito una ricerca durata 4 anni condotta dalla Loma Linda University Medical School (California), presentata al congresso annuale dell’American Society of Reproductive Medicine alle isole Hawaii.
I ricercatori – riporta il ‘Telegraph’ – hanno monitorato una particolare popolazione che vive nel Sud della California, che aderisce alla Chiesa Avventista del Settimo Giorno. Questa congregazione considera la carne impura e osserva uno rigido menù vegetariano. Ebbene, anche se la loro aspettativa di vita è di 10 anni più lunga rispetta alla media Usa, grazie proprio a una alimentazione più controllata, la ricerca ha stabilito che nei maschi la quantità di spermatozoi (50 mln per ml) è inferiore ai parametri medi (70 mln/ml) e anche la mobilità è più bassa: “Nei vegani e vegetariani solo il 33% degli spermatozoi è attivo. rispetto a quasi il 60% di chi consuma carne”, riportano gli scienziati. Le carenze vitaminiche possono essere una causa, come credere che la carne possa essere sostituita dalla soia”, precisano.
Lo studio ha messo a confronto 443 carnivori con 26 vegetariani e 5 vegani. “Abbiamo scoperto che la dieta influisce in modo significativo sulla qualità dello sperma – afferma Eliza Orzylowska, autrice della ricerca –. Le diete vegetariane e vegane sono associate con un numero di spermatozoi molto più basso rispetto a chi ha una dieta onnivora. Anche se non c’è un rischio infertilità – conclude – è chiaro che questo tipo di alimentazione mette a rischio la possibilità di concepimento”.
MASSAGGI: ALLEVIANO LO STRESS E STIMOLANO IL SISTEMA IMMUNITARIO.
02-03-2015
Conosciuto come la più antica pratica di terapia fisica, il massaggio è stato utilizzato da diverse civiltà per alleviare i dolori. Ma sapevate che può anche ridurre lo stress e promuovere l'attività del sistema immunitario? Lo rivela uno studio condotto qualche tempo fa dai ricercatori del Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles, i quali hanno scoperto che il massaggio è in grado di ridurre i livelli di cortisolo – l'ormone dello stress – ed aumentare i linfociti, stimolando così il sistema immunitario. Il cortisolo, infatti, «gioca un ruolo fondamentale nella produzione dei globuli bianchi e nell'attività del sistema immunitario», spiega nella nota C-SMC il professor Mark Hyman Rapaport, Presidente di Psichiatria e Neuroscienze Comportamentali al C-SMC. Lo studio ha coinvolto un gruppo di persone di età compresa fra i 18 e i 45 anni, che hanno partecipato ad un programma che prevedeva 45 minuti di Swedish Massage Therapy – massaggio svedese – o un semplice massaggio leggero. L'esperimento è durato cinque settimane, durante le quali i volontari si sono sottoposti al massaggio una o due volte a settimana. Dai risultati della ricerca, pubblicati sul Journal of Alternative and Complementary Medicine, è emerso che i partecipanti sottoposti al massaggio svedese hanno registrato più bassi livelli di cortisolo e interleuchina e, allo stesso tempo, più alti livelli di ossitocina – l'ormone del buonumore – e di linfociti, rispetto a coloro su cui è stato praticato il massaggio leggero. Al termine dello studio, il professor Rapaport ha commentato i risultati come molto interessanti ed ha concluso che il massaggio, come quello svedese, è utile per controllare i livelli dell'ormone dello stress, oltre ad «avere implicazioni per la gestione di condizioni infiammatorie e le malattie autoimmuni».
ANTIBIOTICI E FARMACI ANTICOLESTEROLO: MAI ASSUMERLI INSIEME.
02-03-2015
Attenzione a non mescolare antibiotici e farmaci anticolesterolo. Potrebbero provocare seri danni alla nostra salute. È quanto emerge da uno studio effettuato dall’University of Western Ontario e pubblicato sulla rivista Canadian Medical Association Journal. Il mix provocherebbe danni ai reni, ai muscoli e non solo. Ci sarebbe, infatti, anche il rischio, piuttosto elevato, di morire. La causa starebbe nella diminuzione del metabolismo delle statine ed il loro conseguente aumento di concentrazione nel sangue. A spiegarlo è lo stesso autore dello studio, il dottor Amit Garg, professore del dipartimento di Epidemiologia e Biostatistica alla UWO. "Questi farmaci interagiscono e creano complicazioni nei pazienti", spiega Garg. "Per la maggior parte delle persone non dovrebbero esserci problemi, ma a livello di popolazione si stanno verificando centinaia di ricoveri prevenibili". E i casi di ricoveri provocati da un'errata assunzione di tali farmaci sarebbe costantemente in aumento.
Lo studio è stato condotto su un campione di 104 mila pazienti, di un'età superiore ai 66 anni. I pazienti assumevano tutti sia le statine che gli antibiotici. Le analisi, dunque, avrebbero sottolineato come il rischio di danni renali sia salito al 26 per cento proprio in tali soggetti. Valori che si sono rivelati piuttosto preoccupanti anche per quanto riguarda disturbi muscolari ed il rischio di decesso. Gli esperti, quindi, consigliano di eliminarne l'uso associato e di preferire, al contrario, l'assunzione di azitromicina. E, se ciò non fosse possibile, si dovrebbe valutare l'ipotesi di sospendere la cura anticolesterolo associata a quella antibiotica.
http://www.cmaj.ca/content/187/3/174
http://www.eurekalert.org/pub_releases/2014-12/cmaj-cmc121714.php
http://www.sciencedaily.com/releases/2014/12/141222131346.htm
L'ANANAS E' SUPERIORE AI FARMACI PER COMBATTERE LA TOSSE.
02-03-2015
Invece di comprare sciroppi in farmacia si potrebbe considerare l'idea di combattere la tosse con qualcosa che probabilmente abbiamo già in cucina, l’ananas. Secondo gli studi questo frutto tropicale, insieme ad altri ingredienti, è risultato efficace nel dare sollievo sia ai pazienti affetti da tubercolosi, sia a chi aveva la tosse secca. Nel primo caso è stato dimostrato che un mix di succo d’ananas, miele, pepe di Cayenna e sale aiuta a sciogliere il muco nei polmoni. I ricercatori hanno scoperto inoltre che gli estratti dell’ananas riducono la quantità di muco cinque volte più velocemente di quanto fanno gli sciroppi che compriamo in farmacia e i pazienti recuperano molto più in fretta. Insomma, si è scoperto che questo frutto dà un sollievo generale quando si hanno sintomi come la tosse secca.
L’ananas è efficace nel tenere a bada la tosse principalmente per due ragioni. Questo frutto contiene la bromelina, un enzima che “risulta particolarmente efficace nel trattamento degli stati infiammatori dei tessuti molli associati a trauma” e aiuta la digestione. Per di più l’ananas contiene abbondanti quantità di manganese, che aiuta la formazione di tessuti connettivi e migliora la funzione dei nervi. Secondo il sito web della George Mateljan Foundation, l’ananas è un’ottima fonte di vitamina C, che combatte i radicali liberi e migliora il funzionamento delle vie respiratorie. La vitamina C è inoltre vitale per il corretto funzionamento del sistema immunitario ed è pertanto una sostanza nutritiva utile per prevenire otite, raffreddore e influenza. Non bisogna dimenticare che l’ananas porta anche altri benefici per la salute: dà sollievo a chi soffre d’artrite, aiuta a combattere il cancro al seno e alla gola e regola la pressione sanguigna.
http://www.naturalnews.com/045754_pineapple_cough_syrup_tuberculosis.html
LA BUCCIA DELLA MELA OTTIMA CONTRO L'OBESITA'.
28-02-2015
Il benefico effetto brucia-calorie della buccia delle mele è stato dimostrato dai ricercatori Usa del Fraternal Order of Eagles Diabetes Research Center dell'Università dell'Iowa. Tutto merito di una particolare sostanza, l'acido ursolico, in grado di aumentare l'attività del tessuto adiposo bruno, già noto per la sua capacità di bruciare in tempi brevi e in modo efficace le calorie di troppo, e far scendere i livelli di concentrazione degli zuccheri e dei lipidi nel sangue. "Questo acido - dicono i ricercatori - fa crescere la muscolatura rispetto al grasso e aumentare il grasso bruno, un eccellente brucia grassi". Cose che rendono la buccia delle mele anche un'ottima alleata per diminuire il rischio di sviluppare disturbi e disfunzioni, come l'obesità, il diabete e le patologie epatiche.
http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0039332
L'ORIGINE DELL'ALZHEIMER VA RICERCATA NEL FEGATO.
28-02-2015
L'Alzheimer avrebbe origine nel fegato non nel cervello, come si credeva. Lo sostiene una ricerca dello Scripps Research Institute di San Diego (USA), pubblicata sul "Journal of Neuroscience Research", che ha rinvenuto proprio nel fegato le caratteristiche placche amiloidi, formazioni extracellulari che impediscono la trasmissione dello stimolo nervoso e che causano l'evoluzione della malattia. L'analisi dei ricercatori californiani dimostrerebbe che almeno una significativa quantità di placche nasce in questo organo e raggiunge il cervello tramite la circolazione sanguigna.
http://www.eurekalert.org/pub_releases/2011-03/sri-srs030311.php
TANTA TV PUO' FAR MALE: METTE A RISCHIO IL CUORE.
28-02-2015
Guardare troppa tv può far male: l'ennesima conferma arriva dai ricercatori dell'Harvard School of Public Health di Boston. Secondo lo studio, pubblicato sul Journal of the American Medical Association, sembra che passare in media 2 ore al giorno davanti alla tv aumenti i rischi legati a diabete di tipo 2, malattie cardiache e morte prematura in una percentuale rispettivamente del 20, 15 e 13%. Considerando un campione di 100 mila persone, la ricerca sostiene che guardare in media 2 ore di tv al giorno provoca 104 morti, 38 infarti e 176 casi di diabete di tipo 2. Sotto l'occhio della lente sono finiti anche Internet e PC che, favorendo la sedentarietà, provocano identiche conseguenze.
CHI HA MUSCOLI DEBOLI DA ADOLESCENTE NON ARRIVA A 55 ANNI.
28-02-2015
Un team di ricercatori svedesi, dopo avere monitorato per 24 anni più di un milione di adolescenti maschi, ha scoperto che quelli con minore forza muscolare nelle braccia e nelle gambe rischiano più dei loro coetanei (20-35%) di incappare nel corso del tempo in una morte precoce. Nello studio, pubblicato sul "Bmj", il coordinatore della ricerca, Finn Rasmussen, motiva questo preoccupante risultato ritenendo che la forza muscolare dei giovanissimi sia strettamente legata alla loro forma fisica generale. Dunque i teenager dal fisico più esile e debole hanno percentuali decisamente elevate di rischio di morire prima dei 55 anni. Le cause del decesso sono però le più disparate e comuni: si va, ad esempio, dalle lesioni accidentali al cancro, dalle malattie cardiache agli ictus. Ma, rispetto alla media, per chi è debole fisicamente è più alta persino la percentuale dei suicidi.
DUE ORE DI CORSA OGNI SETTIMANA E VIVI 6 ANNI IN PIU'.
28-02-2015
Fare jogging fa bene. Praticandolo, gli uomini vivono in media 6,2 anni in più, contro i 5,6 anni delle donne. Lo rivela una ricerca del Copenaghen City Heart Study, iniziata nel 1976 per valutare i benefici cardiovascolari che l'attività fisica produce. Nello studio sono coinvolte 20 mila persone tra 20 e 98 anni, sottoposte a regolari analisi: nei 35 anni di sperimentazione si sono considerati i dati sulla mortalità. In tutto, si contano 122 decessi tra chi praticava jogging e 10.158 tra i non praticanti. Da questo studio emerge così che per ridurre il rischio del 44% basta esercitarsi un paio di ore a settimana, a intensità medio-bassa.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23449779
http://aje.oxfordjournals.org/content/early/2013/02/27/aje.kws301.full
IL RISCHIO DI DIABETE E' PIU' ALTO IN CHI SOFFRE DI INSONNIA.
28-02-2015
L'insonnia e i disturbi del sonno possono incrementare di 7 volte il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 e di avere problemi cardiaci. A dimostrarlo è uno studio condotto dai ricercatori dell'Imperial College di Londra e poi pubblicato sulla celebre rivista "Nature Genetics". Dopo aver esaminato i comportamenti di 20 mila persone, gli esperti hanno scoperto che la colpa delle notti in bianco degli insonni sarebbe di un gene difettoso, l'MT2, presente nella sequenza della melatonina, che interrompe il nostro ritmo giornaliero sonno-veglia, variando anche quello del rilascio dell'insulina. Conseguenza di tutto ciò è un controllo anomalo dello zucchero nel sangue.
http://www3.imperial.ac.uk/newsandeventspggrp/imperialcollege/newssummary/news_30-1-2012-10-12-57
http://www.sciencedaily.com/releases/2012/01/120129151052.htm