Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

23-01-2019

Una recente meta-analisi dell’European Journal of Clinical nutrition ha scoperto che il magnesio aiuta a ridurre la pressione sanguigna. I ricercatori dell’Università dell’Hertfordshire hanno analizzato 22 studi che coinvolgevano 1.173 persone per vedere in che modo il magnesio influenza l’attività cardiaca. Ciascuno di questi studi prevedeva l’assunzione di magnesio da 120 mg fino ad 1 g e durava da 3 a 24 settimane. I ricercatori hanno concluso che sebbene nessuno degli studi evidenziasse una riduzione significativa della pressione, gli studi combinati mostravano invece una riduzione della pressione sistolica e diastolica. E per di più le persone coinvolte in questi studi ottenevano risultati migliori se assumevano dosi più alte di magnesio. L’ipertensione o un’alta pressione sanguigna, come saprai, sono alla base di problemi cardiaci e renali.

IL MAGNESIO PROMUOVE LA DISINTOSSICAZIONE

Più di 300 enzimi nel nostro corpo hanno bisogno di questo preziosissimo minerale. Ogni volta che devi depurarti, infatti, il tuo corpo richiede magnesio. In altre parole, con un livello insufficiente di magnesio il tuo corpo non è in grado di liberarsi dalle tossine. E tieni conto che il disintossicarsi è un processo che avviene ogni giorno, non 2 volte all’anno.

IL MAGNESIO REGOLA IL LIVELLO DI ZUCCHERI NEL SANGUE

Tra gli altri benefici, il magnesio regola il livello di zuccheri nel sangue, riduce i disturbi che hanno a che fare con il cervello, come insonnia e ansia, e protegge da malattie cardiache e infarto.

Si potrebbe andare avanti per pagine e pagine sui benefici del magnesio. È un minerale molto prezioso. I ricercatori, purtroppo, hanno scoperto che la maggior parte delle persone non assume abbastanza magnesio nella propria dieta. Tra i sintomi più comuni di carenza di magnesio abbiamo:

• Mancanza di appetito.
• Mal di testa.
• Sensazione di fatica e stanchezza.
• Sensazione di nausea.

QUALI SONO GLI ALIMENTI CHE CONTENGONO MAGNESIO?

Il magnesio è presente in molti alimenti di uso quotidiano: vegetali a foglia verde, noci e semi oleosi, banane, avocado, alghe. Se vuoi supplementarlo, assicurati che sia naturale, di buona qualità e che sia ben tollerato e assorbito dal corpo. E ricorda di fare dei cicli e di non consumarlo per lunghi periodi. Come ogni supplemento, infatti, potrebbe avere degli effetti collaterali a lungo termine.
Un altro consiglio è assumere supplementi di magnesio solo prima di andare a dormire. Il magnesio infatti rilassa e calma, quindi è l’ideale per fare una bella dormita prima di una giornata piena e faticosa.

 

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1547774/pdf/bmjcred00557-0011.pdf

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0895706102029643

https://academic.oup.com/ajcn/article-abstract/45/2/469/4694460

23-01-2019

Si è a lungo pensato che il declino cognitivo sia un sintomo inevitabile dell’invecchiamento, che in una certa fase della vita la mente cominci a perdere colpi, senza che possiamo farci nulla. In realtà la maggior parte delle malattie legate al cervello e alla mente - dalle semplici dimenticanze a patologie più gravi come l’Alzheimer e la demenza - sono un prodotto dell’inquinamento e delle tossine a cui siamo esposti, di uno stile di vita sregolato e di una nutrizione carente. Proprio perché i fattori di rischio principali hanno a che fare con lo stile di vita, ci sono diverse cose che possiamo fare, a tutte le età, per prevenire le malattie mentali, tra cui dormire bene e a sufficienza, fare esercizio fisico quotidiano, mantenere in salute la flora batterica e mangiare cibo ricco di vitamina B12 e grassi buoni. Un’altra strategia per proteggere la nostra mente dalla malattia è introdurre superfoods che promuovono la salute del cervello. I 4 prodotti elencati in questo articolo servono proprio a questo.

OLIO DI COCCO

Ormai ne avrai sentito parlare e riparlare migliaia di volte dei benefici di questo grasso buono. L’olio di cocco crudo e biologico è utile in tantissime patologie, inclusa obesità, problemi della pelle e malattie cardiache. Secondo il dott. Mary Newport, l’olio di cocco può anche prevenire le malattie mentali grazie al contenuto di chetoni presenti nei suoi trigliceridi a catena media, che sono come un carburante di riserva per il cervello. Consumare cibi ricchi di chetoni aiuta a promuovere la salute mentale - e pochi alimenti ne contengono di più dell’olio di cocco crudo.

CACAO CRUDO

I semi del cacao sono i semi dell’albero da frutta Theobroma cacao, che cresce all’ombra, nella foresta pluviale a nord e a sud dell’Equatore. Tutto il cioccolato si fa a partire dal cacao (la parte commestibile del seme dopo che è stato raccolto, essiccato, fermentato e sbucciato). Il cacao è considerato quasi una medicina e contiene oltre 300 composti chimici. Sfortunatamente la maggior parte dei prodotti a base di cacao sono raffinati, processati e cotti, e questo priva questa sostanza (che sarebbe di per sé meravigliosa) di qualunque sostanza nutritiva. Un buon esempio sono le barrette di cioccolato, che hanno livelli bassissimi di cacao rispetto agli altri ingredienti (zucchero, latte, oli e grassi idrogenati e aromi artificiali). Il cacao è anche ricchissimo di antiossidanti flavonoidi, ne contiene più dei mirtilli, dell’uva e del tè verde.
La sensazione di euforia o di felicità che associ al cioccolato è documentata scientificamente. Il cacao aumenta i livelli di un particolare neurotrasmettitore del nostro cervello che aiuta a promuovere una visione positiva, ringiovanisce ed eleva lo spirito. Questi specifici effetti sono il risultato di:

• Endorfine: il cacao stimola la secrezione di endorfine che promuovono sensazioni piacevoli.
• Serotonina: il cacao alza i livelli di serotonina e agisce come antidepressivo, che aiuta a promuovere un senso di benessere.
• Anandamide: conosciuta anche come “beatitudine chimica”, è rilasciata dal cervello quando siamo felici. Il cacao contiene N-acil-etanolammina che aumenta il livello di questa sostanza nel cervello e gli enzimi inibitori che rallentano la sua distruzione. Questo promuove periodi di rilassamento più lunghi.
• Feniletilammina: un naturale composto chimico creato e rilasciato dal cervello quando siamo innamorati. Agisce come sollevatore dell’umore e antidepressivo e aiuta a stimolare concentrazione e presenza.

I benefici del cacao sono molto più potenti nella sua forma cruda. Le barrette di cioccolato, che hanno alla base cacao tostato, non possono essere considerate terapeutiche. Quindi cerca di consumare solo cioccolato da cacao crudo e polvere di cacao crudo se vuoi ottenere i benefici sulla mente di cui ho parlato.

MACA

La maca è stata coltivata nell’alto delle Ande per migliaia di anni. Questo cespuglio tenace cresce dove nessun altro arbusto riesce a crescere o fiorire, all’altitudine di 3.000-4.000 metri, in climi che vanno dal vento freddo e pungente al sole più cocente. La maca è ricca di amminoacidi, fitonutrienti, acidi grassi sani, vitamine e minerali. Questo superfood medicinale ha la capacità di aumentare l’energia, ossigenare il sangue, favorire la produzione dei neurotrasmettitori e aumentare la libido.
La capacità della Maca di migliorare le capacità mentali è collegata al fatto che lavora direttamente sull’ipotalamo e sull’ipofisi. Ha anche il potere di ringiovanire le ghiandole surrenali, che ci aiutano nelle situazioni di particolare stress. In conclusione, la capacità della maca di migliorare le funzioni mentali è dovuta soprattutto alle sue qualità “amiche del cervello” (come acidi grassi essenziali e minerali) e alle sue qualità adattogene, che ci aiutano ad affrontare lo stress con maggiore equilibrio.

ASHWAGANDHA (WITHANIA)

Ecco infine il mio preferito. L’Ashwagandha (Withania somnifera) è una pianta indiana che appartiene alla famiglia delle Solanacee. È stata usata per secoli come rimedio tradizionale in India, Nord Africa, Pakistan e gran parte dell’Asia. È spesso chiamata “Ginseng Indiano” proprio per la sua somiglianza al Ginseng. È una piccola erba sempreverde dalle proprietà adattogene.
L’Ashwagandha promuove uno stato di salute fisica e mentale e aumenta la sensazione di gioia. Rimedi a base di Ashwagandha vengono dati in India ai bambini come tonico e agli anziani e persone di mezza età come integratore di longevità. Migliora le funzioni del corpo, dell’apparato riproduttivo e del sistema nervoso e stimola la memoria. Essendo adattogeno, come la maca, aumenta le capacità del corpo di resistere allo stress. Aumenta le difese contro gli agenti esterni, rinforzando l’immunità. Possiede anche proprietà antiossidanti che aiutano a proteggere dal danno cellulare causato dai radicali liberi. Si è visto che è utile anche nelle malattie neurodegenerative come il Parkinson e l’Alzheimer. Ha effetti che imitano il GABA e promuove la formazione dei dendriti (le fibre che si dipanano dai neuroni).

 

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3252722/

Lunedì, 21 Gennaio 2019 19:57

LA LUTEINA MIGLIORA LA FUNZIONE VISIVA.

22-01-2019

La luteina è un carotenoide ad attività antiossidante presente in misura predominante nei vegetali a foglia verde, le cui concentrazioni in broccoli, spinaci, cavoli e cavoletti di Bruxelles sono 5 volte superiori a quelle del beta-carotene. La luteina è il composto che conferisce il colore giallo al grano e al Tagetes erecta, pianta ricca di tale pigmento. Studi recenti indicano che la luteina possiede una maggiore attività antiossidante nel siero sanguigno, rispetto agli altri carotenoidi. La luteina attraversa sia la barriera emato-encefalica che quella emato-retinica. Insieme con la zeaxantina, la luteina si trova nel cristallino, nell’iride e nella retina, dove si concentra elettivamente a livello maculare e per tale ragione costituisce un’importante protezione nutrizionale per l’apparato oculare. La concentrazione di questi pigmenti nella macula lutea è 100 volte superiore a quella riscontrata nella retina periferica.

ATTIVITA’ ANTIOSSIDANTE OCULARE

Luteina e zeaxantina rappresentano uno strumento di protezione dei fotorecettori oculari. Questi due pigmenti maculari, infatti, assorbendo la luce prima che essa raggiunga i substrati ossidabili nei fotorecettori e nell’epitelio pigmentato, sono in grado di ridurre la quantità di luce assorbita. Fumo, invecchiamento, ma soprattutto raggi UVA, incrementando i processi ossidativi, sono i maggiori fattori responsabili della degenerazione dei fotorecettori.

DEGENERAZIONE SENILE DELLA MACULA

Il deterioramento della luteina è correlato allo sviluppo della degenerazione della macula. Gli studi dimostrano che i livelli di luteina diminuiscono con l’invecchiamento. I carotenoidi, in generale, sono proposti come potenti antiossidanti, ma la luteina sembra proteggere le membrane lipidiche della macula dalle reazioni tossiche della perossidazione più di ogni altro carotenoide. Sembra che la luteina protegga dalla degenerazione senile della macula ostacolando gli effetti fototossici dei raggi ultravioletti. Nel 1994 uno studio sponsorizzato dal National Institute of Health e pubblicato sul Journal of the American Medical Association, ha messo in rilievo l’importanza del consumo di alimenti ricchi in carotenoidi (specialmente luteina e zeaxantina), in quanto in grado di ridurre del 43% il rischio di sviluppare la degenerazione senile della macula.

CATARATTA

Luteina e zeaxantina, che si concentrano nei tessuti oculari compreso il cristallino, filtrano le radiazioni pericolose e possono svolgere un ruolo preventivo dell’opacizzazione, proteggendo dalla cataratta. E’ stato effettuato uno studio in doppio cieco durato 2 anni, con l’obiettivo di verificare se l’assunzione a lungo termine di un antiossidante, quale la luteina, potesse avere effetti benefici nella cataratta. Nei soggetti che avevano assunto luteina fu osservato un miglioramento delle performance visive - maggiore acutezza e minore sensibilità alla luce - rispetto ai soggetti placebo. Nello studio di prevenzione cardiovascolare Women’s Health Study (WHS) condotto su circa 35mila donne sane, operanti nella Sanità (oltre i 45 anni), sono state raccolte informazioni dettagliate sull’assunzione di antiossidanti con l’alimentazione e con integratori, in particolare beta-carotene, vitamina A, C ed E, luteina o zeaxantina. In un periodo d’osservazione di 10 anni si sono manifestati 2031 casi di cataratta. Tenendo conto delle numerose variabili (età, peso, fumo o alcol, attività fisica, diabete o ipertensione o ipercolesterolemia, familiarità per cardiopatie, terapia post-menopausale), è emersa una significativa tendenza inversa tra cataratta e consumo di luteina, zeaxantina o di vitamina E. Confrontando le donne che presentavano un consumo più elevato rispetto a quello più basso, il rischio di cataratta è apparso ridotto del 18% per luteina/zeaxantina e del 14% per la vitamina E, sia di origine alimentare che da supplementi.

PROTEZIONE OCULARE DALLA LUCE

L’occhio, per la sua funzione e posizione anatomica, è particolarmente esposto alla luce. I tessuti oculari assorbono le radiazioni luminose in maniera differente, in funzione della loro lunghezza d’onda. Il danno della luce blu, che penetra nell’occhio umano fino alla retina, si accumula nel tempo ed è tanto maggiore quanto lo è l’esposizione non protetta, provoca invecchiamento precoce della retina e può accelerare la degenerazione maculare. La luteina protegge i tessuti oculari ostacolando la luce blu, che ha una lunghezza d’onda particolarmente dannosa e pericolosa per la macula, migliora il contrasto e riduce il fastidio provocato dall’abbagliamento.

PROTEZIONE CUTANEA

Recenti studi clinici indicano che la somministrazione orale di luteina è in grado di migliorare idratazione, contenuto lipidico ed elasticità a livello cutaneo, oltre a ridurre la perossidazione lipidica e ad aumentare l’attività fotoprotettiva.

 

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2396535/

22-01-2019

Nonostante le preoccupazioni che sono state espresse circa i possibili rischi per la salute di un elevato apporto di vitamina E, una nuova revisione conclude che esistono meccanismi biologici per eliminare regolarmente i livelli in eccesso di questa vitamina. La revisione è stata condotta da un esperto del Linus Pauling Institute presso l’Oregon State University ed è stata appena pubblicata sulla rivista Journal of Lipid Research. “Credo che gli studi precedenti che hanno sostenuto conseguenze negative per la salute da eccesso di vitamina E, hanno male interpretato i dati”, ha dichiarato Maret Traber, un esperto riconosciuto a livello internazionale su questo micronutriente e professore nel Collegio OSU di sanità pubblica e Scienze Umane. “Assunzione di troppa vitamina E non è la vera preoccupazione”, ha detto Traber. “Una questione molto più importante è che oltre il 90 per cento delle persone negli Stati Uniti hanno livelli inadeguati di vitamina E nella loro dieta”. La vitamina E è un antiossidante e un nutriente molto importante per il corretto funzionamento di molti organi, nervi e muscoli, ed è anche un anticoagulante che può ridurre la coagulazione del sangue. Si trova principalmente in oli, carni e altri alimenti, ma è spesso consumata a livelli alimentari inadeguati, soprattutto con crescente enfasi su diete a basso contenuto di grassi.
Nella recensione di come la vitamina E è metabolizzata, i ricercatori hanno scoperto due sistemi principali del lavoro del fegato per controllare il livello di vitamina E nel corpo e che ordinariamente servono ad espellere quantità eccessive. Elevate assunzioni conseguenti a supplementazione di vitamina E, riescono solo a raddoppiare i livelli tissutali, un processo che non è nocivo. “Livelli tossici di vitamina E nel corpo, semplicemente non si verificano”, ha continuato Traber. “A differenza di altre vitamine liposolubili come le vitamine A e D, non è possibile che alti livelli di vitamina E possano accumularsi nel fegato o in altri tessuti”. La ricerca ha dimostrato che la vitamina E, a causa della sua interazione con la vitamina K, può causare un certo aumento di sanguinamento, ma nessuna ricerca ha dimostrato che questo rappresenta un rischio per la salute. D’altra parte, la vitamina E svolge molti ruoli critici nella salute ottimale. Protegge gli acidi grassi polinsaturi da ossidanti, può aiutare a proteggere altri lipidi essenziali ed è stato dimostrato un suo possibile ruolo in molte malattie degenerative. Assunzione superiore a livelli normali di questa vitamina, può essere necessaria per alcune persone con diversi problemi di salute. E’ inoltre stato dimostrato che il fumo esaurisce i livelli di vitamina E. Traber raccomanda di assumere un multivitaminico quotidianamente che abbia il pieno RDA di vitamina E, insieme al consumo di una dieta sana ed equilibrata.

 

http://www.jlr.org/content/54/9/2295

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3735929/

Lunedì, 21 Gennaio 2019 19:48

10 BENEFICI PROVATI DELLA SPIRULINA.

22-01-2019

La spirulina è un superfood estremamente utile per la salute. È ricchissima di nutrienti che hanno effetti molto potenti su corpo e cervello. In questo articolo scopriamo 10 benefici provati della spirulina.

1. LA SPIRULINA E’ RICCA DI NUTRIENTI

La spirulina è un’alga che cresce sia in acqua dolce che in acqua salata. È un tipo di batterio chiamato cianobatterio, che è il nome con cui ci si riferisce spesso alle alghe verdi-azzurre. Proprio come le piante, i cianobatteri possono produrre energia con la luce del sole, attraverso il processo di fotosintesi. La spirulina veniva consumata dagli Aztechi in passato, ma è diventata famosa da quando la NASA ha proposto di coltivarla nello spazio e di farla utilizzare agli astronauti. La dose standard giornaliera di spirulina è di 1-3 grammi, ma anche dosi fino a 10 grammi hanno dimostrato di essere molto efficaci. È incredibile il suo valore nutritivo. Un solo cucchiaino (7 grammi) di polvere di spirulina contengono:

• Proteine: 4 grammi.
• Vitamina B1 (Tiamina): l’11% della dose giornaliera raccomandata.
• Vitamina B2 (Riboflavina): 15% della dose giornaliera raccomandata.
• Vitamina B3 (Niacina): 4% della dose giornaliera raccomandata.
• Rame: 21% della dose giornaliera raccomandata.
• Ferro: 11% della dose giornaliera raccomandata.

Contiene anche discrete quantità di magnesio, potassio e manganese e tracce di quasi tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno. E tutto questo in sole 20 calorie e 1,7 grammi di carboidrati digeribili. Grammo per grammo, questo significa che la spirulina si può letteralmente considerare il singolo alimento più nutriente del nostro pianeta.
Un cucchiaio di spirulina contiene una piccola quantità di grassi (circa 1 grammo), inclusi Omega 6 e Omega 3 in un rapporto di 1,5:1. La qualità delle proteine contenute nella spirulina è considerata eccellente in confronto alle uova. Contiene tutti gli amminoacidi essenziali di cui abbiamo bisogno. Si dice spesso che la spirulina contiene vitamina B12 ma questo non è vero. Contiene una pseudovitamina B12, ma non ha dimostrato di essere efficace per gli uomini.

2. LA SPIRULINA CONTIENE ANTIOSSIDANTI DALLE STRAORDINARIE PROPRIETA’ ANTINFIAMMATORIE

Lo stress ossidativo può danneggiare il DNA e le cellule. Questo danno può a sua volta portare a infiammazioni croniche, che contribuiscono al cancro e ad altre malattie. La spirulina è una straordinaria fonte di antiossidanti, che possono proteggere dallo stress ossidativo. Il composto più attivo è chiamato ficocianina. Questa sostanza antiossidante è quella che conferisce alla spirulina il suo colore unico verde-blu. Le ficocianine possono combattere i radicali liberi e inibire la produzione di molecole segnale infiammatorie, con straordinari effetti antiossidanti e antinfiammatori.

3. LA SPIRULINA PUO’ ABBASSARE I LIVELLI DI COLESTEROLO LDL E TRIGLICERIDI

Le malattie cardiache sono le principali cause di morte. È noto che ci sono dei particolari fattori, chiamati fattori di rischio, collegati ai rischi di malattie cardiache e infarto. La spirulina ha dimostrato di avere effetti benefici su molti di questi fattori di rischio. Per esempio, può abbassare i livelli di colesterolo totale, LDL e trigliceridi, innalzando i livelli id HDL, il noto colesterolo “buono”.
In uno studio condotto su 25 persone con diabete di tipo 2, 2 grammi al giorno di spirulina miglioravano significativamente questi marcatori. Un altro studio condotto sulle persone con colesterolo alto ha evidenziato che 1 grammo di spirulina al giorno abbassava i trigliceridi e il colesterolo LDL. Diversi altri studi hanno mostrato effetti interessanti, ma con dosi più elevate di 4,5-8 grammi al giorno.

4. LA SPIRULINA PROTEGGE DALL’OSSIDAZIONE DEL COLESTEROLO LDL

Le strutture grasse del corpo sono vulnerabili allo stress ossidativo. Questo processo è noto come perossidazione lipidica, che è una delle cause di molte malattie, anche gravi. Per esempio, uno dei passi chiave nello sviluppo di una malattia cardiaca è l’ossidazione delle proteine di colesterolo LDL nel sangue. Gli antiossidanti presenti nella spirulina sembrano particolarmente efficaci nel ridurre la perossidazione lipidica. Questo è stato provato diverse volte, in studi fatti sia sugli uomini che sugli animali. In uno studio condotto su 37 persone con diabete di tipo 2,8 grammi di spirulina al giorno riducevano significativamente i marcatori dello stress ossidativo. Aumentavano anche i livelli di enzimi antiossidanti nel sangue.

5. LA SPIRULINA POTREBBE AVERE PROPRIETA’ ANTICANCRO, SOPRATTUTTO ANTICANCRO ORALE

Alcune evidenze suggeriscono che la spirulina potrebbe avere proprietà anticancro. Per esempio, alcuni test fatti sugli animali hanno mostrato che può ridurre i rischi di cancro e le dimensioni dei tumori. La spirulina si è dimostrata efficace soprattutto contro il cancro della bocca. Uno studio ha osservato gli effetti della spirulina su 87 persone indiane con lesioni precancerose chiamate OSMF nella bocca. Dopo aver usato 1 grammo al giorno per 1 anno, il 45% del gruppo che aveva consumato spirulina ha mostrato una riduzione delle lesioni nella bocca, a differenza del solo 7% del gruppo di controllo. Quando queste persone hanno smesso di assumere spirulina, in quasi la metà dei partecipanti le lesioni sono ricomparse nell’anno successivo. In un altro studio su 40 persone con OSMF lesioni precancerose, 1 grammo di spirulina al giorno portava più miglioramenti nei sintomi rispetto al medicinale Pentoxifillina.

6. STUDI MOSTRANO CHE LA SPIRULINA PUO’ RIDURRE LA PRESSIONE SANGUIGNA

La pressione sanguigna alta è un importante fattore in molte malattie. Questo include infarto, ictus e malattie croniche dei reni. Mentre 1 grammo di spirulina è inefficace, una dose di 4,5 grammi al giorno ha dimostrato di ridurre la pressione sanguigna in individui con livelli normali. Questo è stato possibile grazie a un aumento della produzione di ossido nitrico, una molecola segnale che aiuta i vasi sanguigni a rilassarsi e dilatarsi.

7. LA SPIRULINA MIGLIORA I SINTOMI DI RINITE ALLERGICA

La rinite allergica è caratterizzata da un’infiammazione dei dotti nasali. È indotta da allergeni presenti nell’ambiente come polline, pelo di animali o polvere. La spirulina è un trattamento molto popolare per la rinite e sembrerebbe essere efficace. In uno studio condotto su 127 persone con rinite allergica, 2 grammi al giorno di spirulina riducevano drasticamente sintomi come congestione nasale, muco e prurito.

8. LA SPIRULINA PUO’ ESSERE MOLTO EFFICACE IN CASO DI ANEMIA

Ci sono diverse forme di anemia. La più comune è caratterizzata da una riduzione dell’emoglobina o dei globuli rossi nel sangue. L’anemia è frequente durante la vecchiaia ed è una delle cause delle sensazioni di debolezza e fatica. In uno studio condotto su 40 persone anziane con una storia di anemia, la spirulina ha aumentato il contenuto di emoglobina dei globuli rossi. Anche il sistema immunitario ha visto dei benefici. In ogni caso si tratta di un unico studio ed è necessario che vengano fatte altre ricerche prima di trarre delle conclusioni definitive.

9. LA SPIRULINA POTREBBE MIGLIORARE LA FORZA MUSCOLARE E LA RESISTENZA

Il danno ossidativo dovuto all’esercizio è una delle cause di fatica muscolare. Alcuni alimenti vegetali hanno proprietà antiossidanti che aiutano gli atleti e gli sportivi a ridurre questo danno. La spirulina è molto benefica in questi casi, è alcuni studi hanno evidenziato miglioramenti nella forza e resistenza muscolare. In due studi, la spirulina ha mostrato di rinforzare la resistenza, prolungando la durata di resistenza prima di sentirsi affaticati. Un altro studio condotto su studenti del college ha scoperto che la supplementazione di spirulina aumentava la forza muscolare ma non aveva effetti sulla resistenza.

10. LA SPIRULINA PUO’ AIUTARE A TENERE SOTTO CONTROLLO GLI ZUCCHERI NEL SANGUE

Studi sugli animali hanno mostrato che la spirulina può significativamente ridurre i livelli di zuccheri nel sangue. In alcuni casi ha superato persino la potenza di medicinali per il diabete, inclusa la Metformina. Ci sono alcune evidenze che possa essere efficace anche negli uomini. In uno studio condotto su 25 pazienti con diabete di tipo 2, 2 grammi di spirulina conducevano a una riduzione notevole dei livelli di zuccheri nel sangue. L’HbA1c, un marcatore dei livelli degli zuccheri a lungo termine, era diminuito dal 9% all’8%. Studi stimano che una riduzione dell’1% di questo marcatore può ridurre i rischi di morte per diabete del 21%. Questo studio, però, era molto piccolo e condotto per soli 2 mesi, quindi va preso con le pinze.

11. ANCORA UN BENEFICIO…

La spirulina aiuta anche a disintossicare dai metalli pesanti.

 

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10552882

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0891584910005381

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https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16615668

22-01-2019

Oggi si sente parlare tantissimo dei miracoli della dieta alcalina. I promotori di questa dieta suggeriscono che sostituire cibi acidificanti con cibi alcalinizzanti migliori la salute. Dicono anche che aiuti a combattere malattie gravi come il cancro. Ma ci sono delle prove? La dieta alcalina è davvero miracolosa come dicono? Diamo uno sguardo più da vicino…

CHE COS’E’ LA DIETA ALCALINA?

La dieta alcalina è anche conosciuta come dieta acido-alcalina. Si basa sul principio che il cibo che mangi può alterare l’acidità o l’alcalinità (il pH) del tuo corpo. Quando metabolizzi il cibo e ne estrai l’energia, bruci il cibo, solo che questo processo avviene in un modo lento e controllato. Bruciando, il cibo lascia un residuo, proprio come quando bruci legna in un forno. Questo residuo, che possiamo chiamare “cenere”, può essere acido o alcalino (o neutro).
I promotori della dieta alcalina sostengono che questa cenere possa influenzare direttamente l’acidità del tuo corpo. Quindi se mangi cibo che produce acidità, questo rende il tuo corpo acido. Se mangi cibo che produce alcalinità, allora il tuo corpo sarà alcalino. Il neutro non ha effetti. Molto semplice.
Si dice che l’acidità renda il tuo corpo più vulnerabile alle malattie e ai problemi, mentre l’alcalino sia protettivo. Scegliere più alimenti alcalini, quindi, ti renderà più capace di alcalinizzare la tua dieta e migliorare la salute. Le componenti del cibo che producono acidità sono le proteine, i fosfati e lo zolfo, mentre producono scarti alcalini il calcio, il magnesio e il potassio. Alcune categorie di alimenti sono considerate acidificanti, alcalinizzanti o neutre:

• Acidificanti: Carne, pollame, pesce, derivati del latte, uova, cereali e alcool.
• Neutri: Grassi naturali, amidi e zuccheri.
• Alcalinizzanti: Frutta, noci, legumi e vegetali.

DIETA ALCALINA E LIVELLI DEL pH NEL CORPO

Quando si parla di dieta alcalina, è importante comprendere il significato del valore del pH. Il valore del pH è l’indice di acidità o alcalinità di qualcosa. Il pH va da 0 a 14:

• 0-7 è acido;
• 7 è neutro;
• 7-14 è alcalino (o basico).

La maggior parte dei precursori della dieta alcalina suggeriscono di monitorare il pH misurando il pH dell’urina, assicurandosi che sia alcalino (al di sopra di 7) e non acido (al di sotto di 7). Ad ogni modo è importante notare che il valore del pH varia all’interno del corpo. Alcune parti sono acide, altre alcaline. Non c’è un livello standard. Lo stomaco è ricco di acido cloridrico, che porta il pH a valori tra 2 e 3.5 (fortemente acido). Ma questo pH acido è necessario per distruggere il cibo. Al contrario il sangue è sempre leggermente alcalino, con un pH tra 7,35 e 7.45. Se il valore del pH del sangue uscisse da questo range, si avrebbero problemi seri e letali. Ma questo succede solo in caso di gravi malattie, e non ha niente a che fare con il cibo che mangi.

IL CIBO INFLUENZA IL pH DELL’URINA, MA NON DEL SANGUE

È fondamentale per la salute che il pH del sangue resti costante. Se uscisse dal range, le cellule smetterebbero di funzionare e moriresti nel giro di poco, se non facessi una terapia d’urgenza. Per questo motivo, il corpo ha diversi meccanismi per regolare il livello del pH nel corpo, noti come omeostasi acido-base. Fortunatamente per noi, questi meccanismi rendono pressochè impossibile che qualcosa di esterno possa influenzare il valore del pH del sangue. Se non fosse così, avremmo dei problemi molto seri.
Il fatto è che il cibo non può cambiare il pH. Può, invece, cambiare il valore del pH dell’urina, sebbene gli effetti siano irrilevanti. Questo è uno dei modi in cui il corpo regola il pH sanguigno, emettendo acidi nell’urina. Mangia una grossa bistecca, e qualche ora dopo vedrai che l’urina che eliminerai sarà molto più acida. Detto questo, il pH dell’urina è in realtà un indicatore irrilevante del pH del corpo e della salute in generale. Può essere influenzato da tanti altri fattori. Quindi, anche se fai un test con la cartina di tornasole e vedi che la tua urina è alcalina, questo non dice niente sull’alcalinità del tuo sangue o sulla tua salute.

I CIBI ACIDIFICANTI NON PROVOCANO OSTEOPOROSI

L’osteoporosi è una malattia delle ossa caratterizzata da una diminuzione del contenuto di minerali nelle ossa. L’osteoporosi è molto comune nelle donne in menopausa, e può aumentare i rischi di fratture. Molti seguaci della dieta alcalina credono che per mantenere un pH del sangue sempre uguale, il corpo prenda minerali alcalini, come il calcio, dalle ossa per tamponare l’acidità del cibo che mangi. In accordo con questa teoria, le diete acidificanti, come la dieta occidentale, possono provocare una perdita di densità ossea. Il problema di questa teoria è che ignora completamente la funzione dei reni. I nostri reni sono fondamentali per rimuovere gli acidi e regolare il pH del corpo. È uno dei loro ruoli principali. I reni producono ioni bicarbonato che neutralizzano l’acidità nel corpo, un processo sostenibile che permette al corpo di regolare il pH sanguigno. Il nostro sistema respiratorio è anche coinvolto nel controllo del pH sanguigno. Quando gli ioni bicarbonato dei reni si legano agli acidi nel corpo, formano diossido di carbonio (che eliminiamo con la respirazione) e acqua (che eliminiamo con l’urina).
Un altro problema con questa ipotesi è che ignora uno dei principali responsabili dell’osteoporosi, una perdita della proteina collagene dalle ossa. Ironicamente questa perdita di collagene è collegata a bassi livelli di acido ortosilicico e acido ascorbico (vitamina C) nella dieta. Guardando le ricerche, zero studi osservazionali hanno trovato collegamenti tra acidità della dieta e densità delle ossa o rischi di fratture. Infatti non c’è una relazione tra pH dell’urina e salute delle ossa. Contrariamente alle credenze popolari, sembrerebbe che le diete ad alto contenuto di proteine (che formano acidità) sono in realtà collegate a ossa in salute.
Questo settore di ricerca è ancora attivo, non siamo pervenuti a risposte definitive, ma suggerisce che le proteine animali, il cibo più acidificante di tutti, possano essere benefiche per le ossa. Guardando i test clinici, molte recensioni hanno concluso che le diete acide non hanno impatto sui livelli di calcio nel corpo. Se tutto questo è vero, migliorano la salute delle ossa aumentando l’assorbimento di calcio e attivando l’ormone IGF-1, che stimola la riparazione di muscoli e ossa. Questo rinforza gli studi che collegano un alto apporto di proteine (acidificanti) a una migliore salute delle ossa, non peggiore.

E PER QUANTO RIGUARDA ACIDITA’ E CANCRO?

Lo studio più completo che abbiamo sulla relazione tra acidosi indotta dalla dieta e cancro, ha concluso che non c’è un rapporto diretto. A scapito di questa evidenza, molti sostengono che il cancro si sviluppi solo in un ambiente acido e che possa essere trattato o curato con una dieta alcalina. Questa idea però ha dei punti deboli.
Primo, e molto importante, come menzionato in precedenza, il cibo non influenza il pH del sangue. Secondo, anche ammesso che il cibo possa influenzare il pH del sangue o dei tessuti, le cellule cancerogene non crescono solo in ambiente acido. Infatti le cellule del cancro crescono nei normali tessuti del corpo dal pH leggermente alcalino di 7.4. Diversi esperimenti l’hanno confermato. E i tumori crescono più velocemente in un ambiente acido, perché sono loro stessi a creare acidità. Non è l’ambiente acido a creare il cancro, ma il cancro a creare acidità.

MA QUINDI LA DIETA ALCALINA FA BENE O NO?

A differenza di molte altre diete, la dieta alcalina è salutare. Infatti incoraggia il consumo di frutta, verdura e cibi sani, e fa ridurre l’apporto di cibo raffinato. Ma il meccanismo che c’è dietro non è ancora stato supportato da studi definitivi sull’uomo. Acido e alcalino sono due componenti importanti del nostro corpo, preziose entrambe. Purtroppo, chi insiste sul problema dell’acido/alcalino attribuisce erroneamente all’acido tutta la negatività e all’alcalino la positività.
Gli acidi sono tra i più importanti mattoni del nostro corpo, inclusi amminoacidi, acidi grassi e acido desossiribonucleico (DNA). L’acido rappresenta tutto ciò che è attivo nel corpo, mentre l’alcalino dà riposo e pulisce. Guai a pensare che ogni cosa acida sia negativa e che ogni cosa alcalina sia salutare! Si correrebbe il rischio di trovarsi con un corpo fermo e con una digestione debolissima. Neanche una quantità esagerata di acidità, però, va bene, anzi, troppo acido può contrastare l’assorbimento dei minerali e farci invecchiare più in fretta.

 

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7797810

https://ajph.aphapublications.org/doi/pdf/10.2105/AJPH.26.11.1113

https://www.cambridge.org/core/journals/british-journal-of-nutrition/article/nutritional-disturbance-in-acidbase-balance-and-osteoporosis-a-hypothesis-that-disregards-the-essential-homeostatic-role-of-the-kidney/3EAD569004A55B4AEAA0DAFC30AB5BE6

https://www.physiology.org/doi/full/10.1152/advan.00054.2009

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19760059

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9514209

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https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1359/jbmr.090515

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21529374

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https://nutritionandmetabolism.biomedcentral.com/articles/10.1186/1743-7075-9-72

https://jasn.asnjournals.org/content/8/5/784.short

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8605731

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18301995

21-01-2019

Chi potrebbe immaginare che un piccolo seme nero potrebbe aiutare a guarire il cancro, calmare l’epilessia e diminuire la resistenza all’insulina? Si tratta della Nigella sativa, conosciuta come “seme della benedizione” perchè fornisce sollievo naturale per una grande varietà di disturbi e malattie croniche. Notevole la sua capacità di riequilibrare la salute, questa pianta onorata da tempo, sta vivendo una rinascita moderna di popolarità. L’olio di semi di nigella sativa ha un posto di rilievo nelle culture antiche ed è in uso da circa 3.300 anni. Una bottiglia contenente l’olio di nigella sativa è stata trovata nella tomba del faraone egiziano Tutankhamon, ed era considerato importante nella vita ultraterrena. La regina Nefertiti ha utilizzato questo olio come trattamento di bellezza per promuovere capelli lucenti e una bella pelle. I Medici egiziani avrebbero prescritto l’olio di semi di nigella sativa per una serie di disturbi quali indigestione, mal di testa, raffreddori e infezioni. Oggi, i ricercatori hanno riscoperto la Nigella sativa e riconoscono il suo potente potenziale di guarigione. Alcune delle malattie che questo seme aiuta ad alleviare sono:

DIABETE DI TIPO 2

In test su animali, la tolleranza al glucosio ed il peso corporeo sono migliorati quando estratti acquosi del seme sono stati somministrati per via orale. I ricercatori hanno trovato che l’estratto ha inibito l’assorbimento intestinale di zuccheri, riducendo a sua volta, il glucosio nel sangue.

CANCRO

Ricco di thymoquinone, beta-elemene e beta-sitosterolo, l’olio di semi di nigella sativa è un agente anticancro potente. Protegge contro lo stress ossidativo, induce la morte delle cellule del cancro e rafforza il sistema immunitario. Diversi studi hanno dimostrato che questo olio è efficace contro il cancro del pancreas, del colon e della mammella.

EPILESSIA

Uno studio che ha esaminato 23 bambini, ha rivelato l’efficacia del seme nella riduzione della frequenza delle crisi. Durante le quattro settimane di indagine, i partecipanti hanno ricevuto un placebo o estratto di semi di nigella. Tutti i bambini che sono stati trattati con la Nigella sativa, hanno sperimentato una significativa riduzione nelle crisi refrattarie.

Ma non è tutto. Secondo Info Green Med, il seme nero è anche: antinfiammatorio - antibatterico - analgesico - antifungineo - antivirale - antispasmodico - antiossidante. Inoltre, la Nigella sativa lenisce la pressione alta, asma, ulcere, mal di gola e protegge contro le infezioni da MRSA. Inoltre, nutre il corpo e aiuta a frenare la fatica; cura diverse condizioni della pelle, acquieta l’eczema, acne e psoriasi e tratta la dissenteria, diarrea, stitichezza e altri disturbi digestivi. Con una tale profusione di disturbi che rispondono ai benefici della pianta, è veramente un eccezionale rimedio naturale!

Lunedì, 21 Gennaio 2019 09:38

L’ECHINACEA AUMENTA LE DIFESE IMMUNITARIE.

22-10-2016

L’echinacea è una pianta per la quale sono stati condotti numerosissimi studi. Tra le specie che crescono spontaneamente nel nord America, le più rilevanti dal punto di vista terapeutico sono l’Echinacea purpurea, angustifolia e, in misura minore, l’Echinacea pallida. Per la maggior parte dei casi, si utilizzano le specie purpurea e angustifolia, che contengono una molteplicità di principi attivi ad azione immunostimolante, soprattutto contro l’influenza e le malattie da raffreddamento, ma si sono dimostrate efficaci anche per disturbi in cui la stimolazione immunitaria aspecifica dell’organismo rappresenti l’unica risorsa.

AZIONE IMMUNOSTIMOLANTE

L’echinacea mostra una buona azione immunostimolante aspecifica. In seguito alla sua assunzione è stato osservato l’incremento di fagocitosi, globuli bianchi, della produzione e attività macrofagica e della produzione di interferone e interleuchine. In modelli animali la somministrazione di echinacea ha mostrato di aumentarne la sopravvivenza, forse per un effetto sulle cellule NK. In bambini affetti da pertosse, la pianta ha mostrato la capacità di ridurre la durata della malattia, attenuandone la sintomatologia.

RAFFREDDORE COMUNE E INFLUENZA

In uno studio è stato osservato l’effetto dell’E. purpurea assunta ai primi sintomi di raffreddore in 199 soggetti. Fu rilevato che 240 mg/die di estratto secco per 8 giorni era stato efficace nel 68% dei pazienti. Anche in un altro trial clinico che aveva le stesse caratteristiche, la somministrazione di E. purpurea mostrò efficacia nel 60% dei casi; inoltre, solo il 40% dei pazienti ebbe una ricaduta, rispetto al 60% del gruppo placebo. In uno studio in doppio cieco per valutare l’echinacea nel rinforzare le risposte immuni nelle infezioni e influenze, l’echinacea ha mostrato di alleviare i sintomi (tosse, raucedine) e di ridurre la durata della malattia, rispetto al placebo. Nel 2005 è stata pubblicata una rassegna dettagliata di 16 studi clinici sull’efficacia dell’echinacea (8 di prevenzione, 8 di trattamento), con un totale di 3.396 partecipanti. Complessivamente, i risultati suggeriscono che le preparazioni a base di echinacea siano migliori del placebo, efficaci sia nel trattamento che nella prevenzione del raffreddore e potrebbero essere più efficaci se assunti all’esordio dei sintomi, ma a questo riguardo si attendono ulteriori conferme. In 5 studi di prevenzione con placebo, 2 hanno mostrato statisticamente una netta minore incidenza di infezione gruppo che aveva assunto echinacea. Anche i restanti studi hanno mostrato, comunque, una tendenza a favore del gruppo che aveva assunto echinacea. 6 degli 8 studi di trattamento suggeriscono positivi risultati dei soggetti che avevano assunto echinacea rispetto al placebo. Un’altra rassegna del 1999 ha analizzato 9 studi di trattamento e 4 di prevenzione sull’efficacia dell’assunzione orale di echinacea nella riduzione dell’incidenza di infezioni acute delle alte vie respiratorie. Gli Autori hanno concluso che l’echinacea sembra essere efficace soprattutto se somministrata all’esordio della malattia.

ATTIVITA’ ANTINFETTIVA

L’attività antibatterica dell’echinacea sembra collegata soprattutto all’echinacoside. È stata dimostrata attività batteriostatica e fungistatica nei confronti di Staphylococcus aureus, E. coli, Pseudomonas aeruginosa ed Epidermophyton interdigitale. Nella sua attività antivirale sembra particolarmente attiva contro l’herpes simplex tipo I e influenza di tipo A2. In alcuni studi clinici l’associazione di echinacea e crema antimicotica ha mostrato la riduzione di Candida albicans.

ATTIVITA’ ANTINFIAMMATORIA

L’echinacea stimola la produzione dell’ormone ACTH, responsabile della produzione degli ormoni ad azione antinfiammatoria glicocorticoidi. In virtù delle proprietà antiflogistiche può trovare impiego nella terapia delle prostatiti e uretriti.

 

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10228604

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10796553

23-09-2016

La carenza di vitamina B6 provoca un accentuato abbassamento delle difese immunitarie sia nelle cavie animali sia negli individui che vi sono soggetti, anziani, alcolisti, malati di aids e di tumore in particolare. Recentemente è stato dimostrato per la prima volta che la somministrazione di vitamina B6 in forma di integratore può stimolare il sistema immunitario degli anziani e che, arricchendo di questa sostanza l'alimentazione di alcuni animali colpiti da tumore, si rafforzavano le difese immunitarie del loro organismo e rallentava la proliferazione delle cellule tumorali. In un altro studio, in topi a cui erano state iniettate cellule di un tipo di melanoma che ha generalmente esiti letali e a cui era stata somministrata questa vitamina (in forma di piridossale) presentavano una resistenza notevolmente maggiore a questo cancro di quanto non facessero altri topi la cui alimentazione non era stata integrata: la proliferazione delle cellule tumorali nel primo gruppo di topi era di due volte inferiore a quella riscontrata nel secondo gruppo. I risultati altrettanto promettenti ottenuti aggiungendo questa sostanza a colture di cellule del melanoma umano hanno indotto i ricercatori a verificare gli effetti della vitamina B6 su persone colpite da questo tumore. Per un periodo di due settimane sui noduli tumorali cutanei e subcutanei fu applicata quattro volte al giorno una crema a base di piridossale e alla fine di questa cura "le papule cutanee non erano più visibili e le dimensioni dei noduli subcutanei si erano notevolmente ridotte" (più del 50% in alcuni casi).

20-01-2019

Le banane non sono solamente un frutto dolce e un’ottima base per frullati e dessert. Sono anche una fonte preziosa di energia, per questo sono il frutto preferito degli atleti che vogliono aumentare il proprio livello di elettroliti e ricaricarsi in breve tempo. Ricche di vitamine, minerali e altri composti benefici, le banane sono anche un rimedio naturale per la depressione, promuovono l’equilibrio mentale, potenziano le funzioni cerebrali e calmano i nervi, oltre a svolgere tante altre funzioni nel corpo. Uno sguardo più da vicino rivela che le banane sono benefiche in tanti modi: dalla regolazione della pressione sanguigna, ai problemi intestinali, dall’artrite alla dipendenza. E tutto questo nel frutto più semplice ed economico di cui l’uomo possa disporre.

MANGIARE BANANE PUO’ AIUTARE A SOLLEVARE L’UMORE IN CASO DI DEPRESSIONE

Dato che le banane contengono triptofano (un amminoacido essenziale precursore della serotonina, che promuove calma e rilassamento) sono note per i benefici contro la depressione. Combinata con i benefici delle vitamine del gruppo B, la conversione del triptofano in serotonina, l’ormone della felicità, aiuta a sollevare l’umore e a dare un senso di benessere e serenità. “Buoni livelli di Vitamina B ti proteggono dalla depressione dell’invecchiamento” spiega Emily Main in un articolo su Rodale News.

LE FIBRE CONTENUTE NELLE BANANE PROMUOVONO LA REGOLARITA’ INTESTINALE

Come altri frutti e verdure, le banane sono un’eccellente fonte di fibre solubili. Le fibre sono indispensabili per la regolarità. Ricorda di introdurre le banane nella tua dieta quotidiana per contrastare la costipazione e altri eventuali disagi dell’intestino. Le banane aiutano a ripristinare le regolari funzioni del colon, soprattutto se hai diarrea, e contengono anche fibre che migliorano la digestione. Prima che sia completamente maturata la banana ha proprietà astringenti, quindi puoi usarla in caso di diarrea, colite ed emorroidi. Contro le emorroidi, puoi anche cuocere a vapore la banana intera fino a quando non diventa molto morbida, e mangiarla 2 volte al giorno a stomaco vuoto.

ACCENDI IL POTERE DELLA TUA MENTE CON LE BANANE

Oltre alle vitamine del gruppo B, le banane contengono anche alti livelli di potassio, un minerale usato dal cuore, dai reni e da altri organi. I neuroni contano su alti livelli di potassio e, se questo manca, si può avere confusione e nebbia mentale e altri problemi cognitivi. Uno studio del 2013 pubblicato sul Journal of Neuroscience Letters ha analizzato la supplementazione di potassio e i livelli di radicali liberi nel cervello. “Dopo 20 giorni di supplementazione con il potassio, i livelli di radicali liberi pericolosi si erano abbassati notevolmente, riducendo il danno ossidativo che si era presentato nei partecipanti. Lo stress ossidativo conduce a una diminuzione delle funzioni cognitive. Il potassio contrasta questo effetto e previene i danni al cervello”.

LE VITAMINE DEL GRUPPO B DELLE BANANE CALMANO IL SISTEMA NERVOSO

Delle 8 vitamine del gruppo B conosciute, le banane ne contengono 5, tiamina (B1), riboflavina (B2), niacina (B3), piridossina (B6) e folati (B9). Queste vitamine sono il nutrimento del sistema nervoso e aiutano il corpo a digerire e utilizzare gli altri nutrienti, supportando le funzioni di cuore, muscoli e nervi. Le vitamine del gruppo B “aiutano a produrre e a sostentare le nuove cellule e sono una parte essenziale di molte delle reazioni chimiche che avvengono nel corpo”, spiega un report sulle banane scritto da Joanne Marie per SFGate. Le banane contengono significative quantità di queste vitamine del gruppo B, da 785 microgrammi di niacina a 24 microgrammi di folati in una banana media.

LE BANANE SECONDO LE MEDICINE TRADIZIONALI

Dal sapore dolce e una natura raffreddante. Tonificano l’intestino e i polmoni e sono benefiche contro costipazione e ulcera. Sono anche un ottimo rimedio per contrastare sete e secchezza. Per risolvere un problema di secchezza dei polmoni e tosse secca, consuma una banana tagliata a fette e cotta in una zuppa.
Le banane sono importanti anche perché disintossicano il corpo. In più, per la loro natura fredda e l’alto contenuto di zuccheri, sono utili per il trattamento di intossicazioni da droga e/o alcool, caratterizzate da segni di calore e desiderio di zuccheri. Sono facili da digerire e inumidiscono la secchezza, per questo sono un ottimo cibo per gli anziani (pressione sanguigna, secchezza, debolezza della digestione tendono ad aumentare con l’età).

BANANE: ISTRUZIONI PER L’USO

Le banane vanno bene per bambini e ragazzi, ma non devono essere consumate in gran quantità dai bambini che hanno sintomi di freddo, sono poco attivi o deboli. Le banane vanno consumate esclusivamente da produzione biologica, poichè altrimenti sono frutti molto ricchi di residui chimici, in quanto la legislazione nei paesi in via di sviluppo non è severa sull’uso di concimi e antiparassitari. Le banane non biologiche possono avere tassi altissimi di diossina e altri medicinali pericolosi e anche la maturazione forzata prodotta con i gas rende questo meraviglioso frutto molto tossico. Mai dare banane non biologiche ai bambini!

 

https://www.gastrojournal.org/article/S0016-5085(01)89171-X/abstract

https://healthyeating.sfgate.com/many-different-vitamins-bananas-have-5666.html

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