Angelo Ortisi
LA PERMANENZA IN OSPEDALE HA 10 VOLTE PIU’ PROBABILITA’ DI UCCIDERE CHE UN INCIDENTE D’AUTO.
03-05-2016
Errori medici prevenibili, uccidono solo negli Stati Uniti circa 440.000 pazienti ogni anno, che è più di 10 volte il numero di decessi causati da incidenti automobilistici. Un paziente su 25 decede per un’infezione acquisita in ospedale. Solo nel 2011, 75.000 persone sono morte per questo. Le infezioni nosocomiali interessano 1 su 9 pazienti. Solo il 6 per cento degli ospedali statunitensi ha ricevuto i punteggi migliori per la prevenzione delle comuni infezioni resistenti ai farmaci. La causa numero uno della diffusione delle infezioni è la mancanza di lavaggio delle mani di infermieri, medici e pazienti.
http://www.consumerreports.org/doctors-hospitals/c-diff-deadly-infection-on-rise-us-hospitals/
http://archinte.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=2500025
EUTIROX: LA PAROLA D'ORDINE QUANDO VAI DALL'ENDOCRINOLOGO.
03-05-2016
Quando vai dall'endocrinologo, nella stragrande maggioranza dei casi ne uscirai con una ricetta o con una scatoletta di medicinali: in entrambi i casi c'è scritto sopra una parolina magica: Eutirox! Bisogna dire che, in quanto a fantasia, gli endocrinologi non brillano di certo: 6 anni di università più 4 di specializzazione per somministrare un farmaco solo: io, che sono un fantasioso di carattere, credo che al loro posto avrei seri problemi di equilibrio mentale. Quindi questo Eutirox sarebbe una panacea che cura tutte le patologie della tiroide? Assolutamente no, consiste semplicemente in un preparato a base di ormoni tiroidei: si somministrano sostanzialmente quando la tiroide non funziona più (cioè si interviene come di consueto, nella medicina ufficiale, quando i buoi sono scappati) oppure per “mettere a riposo” l'organo per non farlo stancare troppo. Effetto curativo: nessuno. Sostanzialmente l'80% delle patologie della tiroide si dividono tra la tiroidite autoimmune o tiroidite di Hashimoto e il gozzo multinodulare. La tiroidite autoimmune è una patologia che io stesso ho visto crescere a dismisura, nel corso della mia carriera. E' evidente che i fattori ambientali sono implicati nella patogenesi, ma la cosa non sembra destare particolare interesse presso gli endocrinologi, così come non interessa sapere se esiste qualcosa che fortifichi l'organismo per evitarne l'insorgenza: si aspetta (come per la maggior parte delle patologie) che la ghiandola sia ridotta ad una prugna secca (ipotiroidismo) per intervenire coi farmaci.
C'è però una prima fase d'infiammazione, durante la quale la ghiandola funziona ancora o addirittura si potrebbe avere un ipertiroidismo. 4 anni fa una mia amica ha avuto una patologia molto simile: il morbo di Basedow. Anche in questo caso si tratta di una patogenesi autoimmune, con la differenza che invece di esitare in ipotiroidismo, si verifica, al contrario, un ipertiroidismo: anche in questo caso, tuttavia, la medicina ufficiale prevede di intervenire solo per aggiustare l'ipertiroidismo e non in senso curativo. La patologia fu trattata con il Tapazole, ma purtroppo gli dicevano, 90 su cento si ripresenterà entro 1 anno, e dovremo asportare l'organo. Ma la mia amica venne nel mio studio e al Tapazole aggiunsi una terapia nutrizionale specifica alle sue caratteristiche genotipiche e un composto polivitaminico: attualmente, fa parte del 10% perchè la tiroide funziona perfettamente. Il gozzo multinodulare è una patologia analogamente molto diffusa, che non da alcun disturbo se non nel caso di eccessivo ingrandimento dell'organo. Mettendo a riposo l'organo con Eutirox i noduli hanno una minore probabilità di crescere. Ma come dice il proverbio: est modus in rebus, e se una persona ha tre noduli di 5 mm ciascuno si monitorizza la situazione con l'ecografia una volta all'anno cercando il più possibile di tranquillizzare i pazienti, visto che i noduli tiroidei sono presenti nel 40% della popolazione italiana e quelli che fanno la terapia sono semplicemente quelli che hanno avuto la sciagurata idea di farsi l'ecografia e di andare dal medico sbagliato. Gente che muore di ansia: come vanno i miei nodulini? Si vedono arrivare pazienti con noduli di 3 mm, che per diventare di 2 cm, potrebbero impiegare 30 anni, come potrebbero restare tali tutta la vita. La terapia con Eutirox provoca ipertensione, insonnia e decine di altri fastidi per niente e con riduzione di qualche annetto dell'aspettativa di vita per colpa del farmaco e non certo dei nodulini tiroidei. Per quale motivo, ci si chiede, tutto questo accanimento terapeutico? Mah! Provate a indovinare.
SHIITAKE E MAITAKE: DUE FUNGHI IMMUNOSTIMOLANTI.
03-05-2016
Shiitake (Lentinus edodes) e maitake (Grifola frondosa) sono funghi commestibili molto apprezzati per la loro versatilità, sia nella cucina cinese che in quella giapponese. Questi funghi rappresentano un’ottima fonte di potassio, vitamine del gruppo B (in particolare niacina e riboflavina) e fibre, oltre che di minerali traccia come selenio e zinco. I principi attivi più interessanti sono i beta-glucani, polisaccaridi con importanti attività salutistiche, di cui è ricca la parete cellulare dei funghi. I dati più recenti indicano questi composti quali potenti immunomodulatori con effetti sia sull'immunità innata che su quella acquisita. La capacità dell’immunità innata di riconoscere e rispondere agli invasori patogeni è indispensabile per il controllo delle infezioni, mentre l’acquisita permette di conservare memoria dell’agente patogeno. L’associazione nutraceutica di shiitake e maitake favorisce effetti tonici e adattogeni, particolarmente utili a livello immunitario, i cui estratti sono consigliati come immunostimolanti per i pazienti con HIV o cancro. I beta-glucani contenuti in ambedue i funghi aiutano la regolarizzazione di pressione sanguigna, metabolismo degli zuccheri e colesterolo.
IMMUNITA’ E TUMORI
Il lentinano (1,3 beta-D-glucano), polisaccaride isolato nello shiitake, è un composto che ha mostrato effetti anticancro in cellule di cancro al colon, dovuti presumibilmente alla sua capacità di sopprimere l’enzima citocromo P450 1A, che metabolizza i procarcinogeni nelle forme attive. Il lentinano svolge attività antifungina, inibisce la proliferazione di cellule leucemiche e sopprime l’attività del virus dell’immunodeficienza umana. Studi condotti con estratto di shiitake hanno mostrato proprietà antiproliferative, immunostimolanti, epatoprotettive, antimutageniche e anticarie in vitro e in vivo. Il maitake è considerato un efficace tonico e adattogeno, con un’azione a livello immunitario e metabolico. L’alto contenuto in beta-glucani spiega i rilevanti effetti immunologici, osservati in particolare nelle neoplasie, sia per l’azione stimolante dei macrofagi che per quella citotossica sulle cellule neoplastiche. Il fungo è ampiamente utilizzato nella prevenzione per il suo effetto antimetastatico. Il principio attivo più interessante dal punto di vista farmacologico per questa attività è la frazione D, costituita dal beta-1.6-glucano, polisaccaride ad attività spiccatamente antitumorale. Il maitake ha mostrato di aumentare il midollo osseo, ridurre la tossicità della dossorubicina in vitro e di inibire la metastasi tumorale. In uno studio clinico sono stati osservati la regressione del tumore o un significativo miglioramento dei sintomi con l’utilizzo di estratto di maitake. In un altro studio su pazienti in postmenopausa con cancro al seno, la somministrazione orale di estratto di maitake ha mostrato effetti immunostimolanti e immunoinibitori. Sono in corso studi per testare gli effetti anticancro e la sua tossicità nell’uomo. Si ritiene che il maitake eserciti i suoi effetti attraverso la capacità di attivare numerosi effettori come i macrofagi, le cellule NK e T, ma anche l’interleuchina-1.
PARAMETRI LIPIDICI E IPERTENSIONE
In recenti studi la somministrazione di maitake ha mostrato di ostacolare l’accumulo lipidico a livello epatico e viscerale. Lo shiitake ha mostrato effetti di riduzione del colesterolo piuttosto rilevanti. Studi in vivo, ma anche clinici, indicano la capacità di limitare l’aumento del peso corporeo, indicata in caso di sovrappeso e obesità. I beta-glucani hanno mostrato in numerosi studi di ridurre la pressione del sangue. In topi geneticamente modificati con ipertensione spontanea, una dieta contenente 5% shiitake o maitake ha provocato la riduzione media della pressione del sangue. In modelli animali il maitake ha mostrato anche effetti antipertensivi, attribuiti alla frazione polisaccaridica ES.
REGOLAZIONE GLICEMICA
Per la sua azione ipoglicemizzante e antipertensiva, il maitake può essere utile nel diabete di tipo II. La frazione SX dei betaglucani svolge attività di regolazione dei livelli di glicemia. Sono disponibili dati sulla capacità del maitake di regolare i livelli della glicemia, azione efficace per iperglicemia e ipoglicemia, che causa anche riduzione del desiderio di dolci. Il meccanismo d'azione consiste nella capacità del fungo di attivare i recettori cellulari per l'insulina. L'attività non è legata all'assorbimento di glucosio, ma al metabolismo del glucosio dopo il suo assorbimento.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2704234/
ESTRATTO DI CRESCIONE POTREBBE PROTEGGERE I FUMATORI DAL CANCRO.
02-05-2016
Un nuovo studio clinico ha dimostrato la capacità dell’estratto di crescione di disintossicare i fumatori da alcuni agenti cancerogeni, proteggendoli potenzialmente dal cancro. L’estratto di crescione ha dimostrato di detossificare alcune sostanze cancerogene nei fumatori e secondo i ricercatori potrebbe essere uno strumento di lotta contro il cancro. “I fumatori sono a rischio di gran lunga maggiore, rispetto ai non fumatori, di sviluppare il cancro ai polmoni e aiutarli a smettere dovrebbe essere la priorità per la prevenzione, in queste persone”, afferma il Dr Jian-Min Yuan, Direttore associato dell’University of Pittsburgh Cancer Institute’s (UPCI) Division of Cancer Control and Population Science. Egli osserva, tuttavia, che “la nicotina è molto coinvolgente e smettere di fumare può richiedere tempo e molteplici ricadute”. Il Dr. Yuan e colleghi hanno presentato il loro studio clinico di fase 2 all’American Association for Cancer Research Annual Meeting a New Orleans. Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), il fumo di sigaretta è responsabile di oltre 480.000 decessi ogni anno solo negli Stati Uniti. Fa danni a quasi ogni organo del corpo e provoca molte malattie. “Avere un trattamento non tossico tollerabile, come l’estratto di crescione, che può proteggere i fumatori dal cancro sarebbe uno strumento incredibilmente prezioso”, afferma Dr Yuan.
Per la ricerca, il Dottor Yuan e colleghi hanno arruolato 82 fumatori di sigarette in uno studio clinico randomizzato. Durante la sperimentazione, i partecipanti hanno assunto 10 mg di estratto di crescione che è stato mescolato in 1 ml di olio di oliva, quattro volte al giorno per una settimana o hanno assunto un placebo. Tutti i partecipanti hanno continuato le loro abitudini regolari di fumare durante il periodo di prova. I risultati hanno mostrato che in solo 1 settimana, i fumatori che hanno assunto l’estratto di crescione hanno avuto una riduzione del 7,7% nell’attivazione di nitrosammina chetone che è una sostanza che si trova nel fumo di sigaretta ( si tratta di un potente procarcinogeno. Viene attivata da CYP2A6. È un biomarker di esposizione al fumo di sigaretta, prodotto durante la stagionatura del tabacco). Inoltre, l’estratto di crescione ha aumentato la disintossicazione dal benzene del 24,6% e del 15,1% dall’ acroleina, tossine che si trovano anche nel fumo di sigaretta.
È interessante notare che ci sono due geni specifici che sono coinvolti in un percorso genetico che aiuta l’antiossidante glutatione a rimuovere sostanze cancerogene dal corpo. I partecipanti che non avevano questi due geni hanno mostrato un maggiore beneficio dall'assunzione di estratto di crescione, secondo i ricercatori. In dettaglio, la detossificazione del benzene è aumentata del 95,4%, dell’ acroleina del 32,7% e del crotonaldeide del 29,8%, quando i fumatori hanno assunto l’estratto di crescione. Anche se questi risultati sono molto promettenti, i ricercatori dicono che è necessario uno studio clinico di fase 3 che coinvolga centinaia di persone prima che questo trattamento possa essere raccomandato ai fumatori. Inoltre, il dottor Yuan avverte che, anche se mangiare crescione fa bene alla salute, non è probabile avere gli stessi vantaggi ottenuti dalla forma di estratto.
SUCCHI DI FRUTTA PRONTI: INQUINANO NOI E L'ECOSISTEMA.
02-05-2016
Capita spesso che al bar, al posto dell'ennesimo caffè o dell'aperitivo, ci si orienti verso un più salutare succo di frutta, magari senza zucchero. In realtà, le insidie che queste innocenti bevande nascondono sono numerose e non sempre conosciute. Le vitamine della frutta sono disponibili e presenti solo se consumate al momento: quante volte abbiamo letto che la spremuta di arance va bevuta entro poco tempo altrimenti perde tutte le sue proprietà? Parecchi frutti e verdure inoltre, anche se non frullati, perdono i loro apporti nutrizionali entro pochissimi giorni dalla raccolta. Riusciamo ad immaginare quale apporto nutrizionale e vitaminico può darci un succo di frutta spremuto mesi e mesi fa? Le vitamine di sintesi, quelle prodotte in laboratorio, non sono assorbite dall'organismo nello stesso modo in cui lo sono quelle della frutta e verdura fresche. Sopperire quindi alla perdita di elementi causata dalla conservazione con elementi sintetici non apporta in nessun modo la stessa quantità di nutrienti ma tende invece ad aumentare il numero di prodotti di sintesi che inquinano il nostro organismo. Non avendo la possibilità di vedere le materie prime, potrebbe essere facile che i laboratori industriali utilizzino frutta non maturata (e quindi con pochi componenti) o magari troppo matura; non sappiamo da dove vengono quei frutti, se sono stati usati pesticidi e fertilizzanti per crescerli e se le condizioni igienico salutari di tutta la filiera vengano rispettate. L'uso di antiossidanti (acido ascorbico in forma non naturale), acidificanti/conservanti (acido citrico) e in molti casi coloranti (per sopperire ai colori anemici della frutta utilizzata) non ne fanno un prodotto di consumo quotidiano.
Queste bevande inoltre sono piene di tutte le forme di zucchero che aumentano repentinamente i livelli di glucosio nel sangue, squilibrando alla lunga l'equilibrio glicemico; basta guardare negli Usa quanti bambini contraggono il diabete proprio grazie al costante apporto giornaliero di tonnellate di zuccheri. Per finire, in questi succhi si fa un largo e smodato uso di dolcificanti di sintesi, innumerevoli forme di zucchero sotto forma di sciroppo di glucosio, fruttosio e saccarosio, acido citrico come acidificante. Tranne per i succhi concentrati (e conservati in reparti frigo), tutti gli altri sono un mix di acqua (circa 70%) e frutta (circa 30%). Certo, non possono chiamarsi veramente succhi, infatti vengono denominati "bevanda analcolica a base di frutta", ma a casa mia, base, significa che la maggior componente del prodotto è la frutta, non l'acqua. E' come se noi a casa con un arancio facessimo quattro bicchieri di aranciata. In ogni caso, quando andiamo al bar e chiediamo un succo spesso ci danno questo mix di acqua e spremuta al modico prezzo di due euro circa. Senza considerare che una ricerca spagnola ha rilevato un alto livello di pesticidi nei succhi di frutta. Qual è l'alternativa? Facile, semplice, probabilmente più economica e sicuramente più salutare: abbiamo i denti per masticare? E allora mangiamola stà frutta!
CONFESSIONE DI UN MEDICO (ANONIMO) SULLA FRODE DEI PLACEBO.
02-05-2016
Ho lavorato per qualche anno nel mondo della ricerca scientifica...purtroppo questi meccanismi sono ampiamente diffusi, sia che si parli di placebo o meno. Molti lavori che studiano gli effetti di un farmaco sono finanziati dalla stessa casa farmaceutica che lo produce. I dati contrari vengono scartati, quelli favorevoli vengono "gonfiati". Insomma tutto tranne che ricerca scientifica. La truffa funziona cosi: a partire dal primo semestre di studio, il futuro medico viene indottrinato a credere fino alla morte che le uniche terapie/sostanze che funzionano sono quelle che hanno uno studio scientifico alle spalle. Dopo anni di indottrinamento, il medico scarta automaticamente senza neppure pensarci tutto quello che non è "scientifico". Quando si parla di una cosa nuova, la prima cosa che un medico chiede è: c'è uno studio scientifico? Se la risposta è no, allora tutto quello che viene detto dopo quel "no" viene direttamente e automaticamente dirottato verso il "cestino". Si perchè se non ha uno studio scientifico vuol dire che è una bufala, è acqua fresca, è una truffa, non è degno di essere analizzato. Se fosse dimostrato, allora avrebbe sicuramente uno studio scientifico alle spalle. È risaputo che l'ignoranza non ha limiti e che la madre degli ignoranti e degli stolti è sempre incinta, quindi, naturalmente qualcuno riesce ad essere cosi ignorante da chiedere uno studio scientifico anche per le terapie dove è risaputo che uno studio scientifico, come viene inteso dalla medicina, non è assolutamente possibile. Infatti uno studio, per essere scientifico deve prevedere la prova del placebo. Come fai a fare, per esempio, un massaggio placebo? Se ne deduce che i risultati di un massaggio non saranno mai provati scientificamente. Così vanno le cose. Per molti, e non solo medici, non sono importanti i risultati che tu puoi vantare per una certa terapia o un certo prodotto, conta solo la prova scientifica. Ecco che il gioco è fatto! Una volta che si ha portato i medici a credere soltanto agli studi scientifici, il cerchio viene chiuso e si provvede a falsificare, alterare a proprio piacimento i test scientifici per far credere al dottore quello che vuole la Big Pharma. Cosi che il dottore possa "spacciare" i farmaci che tanto premurosamente vengono messi nelle loro mani. Ed ecco le persone comuni che nel tentativo di darsi la parvenza di essere intelligenti e acculturati che ripetono a pappagallo la stessa idiozia che hanno sentito da qualcuno: ma questa cosa ha uno studio scientifico? No? allora vuol dire che non vale niente o deve essere una truffa! E cosi buttano nel cesso l'unica possibilità che avevano di poter risolvere il loro problema. E poi tirano l'acqua tornando a sperare o ad accendere un cero in chiesa perche lo spirito santo li guarisca.
Un paio di anni fa stavo parlando con un medico alternativo e col suo allievo i quali mi dissero che l'80% dei medici se ne frega altamente della salute della gente e lo fa per soldi. Lì per lì la percentuale mi sembrava un pò esagerata ma più ci penso, più leggo le statistiche e più mi convinco che non sono cosi esagerate. A questo punto mi viene da pensare che non sia cosi difficile convincerli. Io invece leggevo una statistica qui in Svizzera: quasi il 70% dei medici odia i propri pazienti e preferirebbe prenderli a calci nel culo. Per la serie...ti sei rovinato da solo tutta la vita facendo cazzate e mangiando schifezze e adesso vieni qui a pretendere che ti dia una pastiglia che ti rimetta tutto a posto? Ma impiccati! A proposito di prove scientifiche: mi viene in mente un documentario sugli esperimenti fatti per comprovare la capacità effettiva di guarire dell'omeopatia. Come penso molti sanno, non è il prodotto che farebbe l'effetto sperato, visto che rimangono quasi nulle le possibilità di trovare ancora una piccola parte delle sue particelle diluite nell'acqua, ma sarebbe una capacità dell’acqua di contenere una memoria del prodotto con cui la stessa è venuta in contatto. Il discorso sulle capacità dell’acqua come “essere vivente a se” è un discorso piuttosto lungo. In ogni caso per tornare al documentario, non erano riusciti a provare che ci fossero ancora delle particelle dell’agente diluite nell'acqua e quindi, il fatto che l’omeopatia funzionasse non era dimostrabile scientificamente. Questo perché per loro (coloro che decidono la validità delle cure) era chiaro che l’acqua da sola non poteva fare nulla. Nel documentario i detrattori dell’omeopatia affermavano che questo metodo di cura è influenzato da una sorta di autosuggestione. Peccato però (per i detrattori) che, al termine del documentario veniva dimostrato che comunque sugli animali la cosa funzionava. Non penso proprio che gli animali sapessero che cosa gli somministravano con le palline omeopatiche o con le gocce... Il punto principale, secondo me, consiste nell'affermazione che noi esseri umani siamo malati. Ogni situazione di vita dell’essere umano è considerata malattia, quindi sbagliata, che ha bisogno di una medicina per essere riportata in salute. Pensiamo a quante malattie esistono, reali ed inventate, a quante soluzioni ci vengono fornite per “guarire”, soluzioni “scientifiche”, che l’articolo chiarisce su quali basi scientifiche si fondino, soluzioni “naturalistiche”, basate su conoscenze antiche, soluzioni futuristiche, basate su intuizioni di persone ispirate ed altro. Questo concetto è così presente nel nostro mondo, che esiste un rimedio per qualunque tipo di manifestazioni dell’organismo, che non viene considerato come naturale risposta del corpo a situazioni esterne ma come malattia da combattere. Oggi questo concetto è così esteso che, ormai, è considerata malattia anche una conformazione fisica non corrispondente ai canoni di “bellezza” con l’esplosione di interventi di chirurgia estetica per qualsiasi capriccio. La medicina quindi come mezzo di vita sana e felice. Da questo pensiero errato discendono a cascata tutte le storture e gli interessi legati alla medicina che, volente o nolente, è un business colossale.
SISTEMA IMMUNITARIO: ECCO I 9 FATTORI CHE LO DEPRIMONO DANNEGGIANDO LA NOSTRA SALUTE.
01-05-2016
Quali sono i fattori che più di ogni altro deprimono il sistema immunitario? Ecco cosa evitare per salvaguardare il benessere del nostro corpo ed evitare di danneggiare la salute:
1. ZUCCHERI: Lo zucchero, anche se consumato in piccole dosi, crea innumerevoli danni alla nostra salute. Secondo gli esperti infatti, bastano 8 cucchiai di zucchero al giorno, dose presente in qualsiasi bevanda commerciale, per ridurre del 40% l’attività germicida dei nostri globuli bianchi. Lo zucchero lede il sistema immunitario 30 minuti dopo l’assunzione e la sua reazione dura all'incirca cinque ore.
2. SONNO: Dormire poco porta irrimediabilmente a fare presto i conti con malattie e raffreddori a causa dell’incremento dell’ormone dello stress che porta l’organismo ad essere particolarmente incline a contrarre infiammazioni di ogni genere. Gli esperti consigliano che per conservare la nostra melatonina, così da avere una salute ottimale, bisogna riposare almeno sette ore ogni notte.
3.VACCINI E FARMACI: Molti medici sconsigliano di ricorrere abitualmente ai vaccini e all'assunzione di farmaci perchè ciò comporterebbe a un indebolimento del sistema immunitario e non a una sua fortificazione. Mercurio, alluminio e altre sostanze chimiche “pesanti”, agenti immunodepressivi, sono presenti nei vaccini e medicinali che ledono la salute dell’organismo. In molti casi si è riscontrato come all'interno di questi ultimi si trovano un elevato livello di specifiche tossine che decimano i batteri benevoli intestinali, i quali in realtà costituiscono una fonte benevole di protezione dell’organismo.
4. STRESS: Se cronico, rischia di aumentare i livelli di cortisolo, e ciò rende più soggetti a raffreddori e influenze, ma anche a contrarre patologie più gravi come malattie cardiache, diabete e problemi di respirazione. Come evitare lo stress? Basta praticare molte ore di yoga alla settimana e ridere tanto.
5. ALCOL: L’alcol produce gravi effetti sul nostro organismo, sia a livello fisico ma anche psicologico. Uno studio condotto dalla Rutgers University ha rivelato che il consumo costante di alcol può ridurre del 40% la produzione di cellule cerebrali in un adulto e non aiuta il sistema immunitario a combattere malattie ed infezioni a causa della riduzione dei globuli bianchi.
6. CEREALI RAFFINATI: Pasta bianca, riso, cibi provenienti dalle cucine dei fast food e ricchi di conservanti, contribuiscono all'indebolimento del sistema immunitario. L’American Journal of Clinical Nutrition, ha avvertito i consumatori di questi cibi che nelle 5 ore successive dall'ingerimento di 100 grammi di alimenti trasformati, la capacità battericida dei globuli bianchi si riduce drasticamente.
7. CARENZA DI VITAMINA D: La vitamina D fortifica il sistema immunitario e tiene lontani dalle cellule tumorali; ma come integrarla? Basta esporsi al sole durante i mesi caldi a torso nudo e il gioco è fatto.
8. DISIDRATAZIONE: Non bere abbastanza porta alla contrazione di diverse malattie croniche. E’ di fondamentale importanza bere tanto durante la giornata così da aiutare il sistema immunitario a combattere le infezioni.
9. ALIMENTI INDUSTRIALI E TOSSINE: Asma, cancro e malattie della pelle sono principalmente provocate dal consumo di additivi coloranti presenti nei prodotti industriali che sempre più spesso finiscono sulle nostre tavole. Il Centro per la Scienza nell'Interesse Pubblico (CSPI) ha rivelato come i produttori di alimenti integrano 15.000.000 di dollari di coloranti alimentari artificiali nei cibi americani.
SPEZIE CHE BRUCIANO VELOCEMENTE IL GRASSO.
30-04-2016
Le spezie che trasformano banali cibi in delizie culinarie, possono anche sostenere la salute come antiossidanti, antinfiammatori, antifungini e antimicrobici. Molte persone però, non si rendono conto che le spezie possono anche aiutare il corpo a bruciare il grasso. Di seguito le “spezie antigrasso”:
CANNELLA: E’ la prima della lista di quasi tutti le spezie che aiutano a bruciare i grassi. La cannella ha la capacità di stabilizzare i livelli di glucosio nel sangue. Usando tre grammi al giorno per otto settimane, regolarizza i livelli di glucosio nel sangue e migliora i livelli di lipidi. Dopo le otto settimane, il gruppo trattato ha dimostrato la perdita di peso e inferiore BMI (indice di massa corporea). E‘ facile aggiungere la cannella a frullati o tè o utilizzarla in cucina. L’aggiunta di cannella a una mela al forno, può essere un buon trattamento di perdita di peso che soddisfa anche la vostra golosità.
CARDAMOMO: E’ un’altra spezia che ben si sposa con il tè. E‘ meglio comprare semi interi biologici di cardamomo e pestarli in una polvere fine, prima dell’uso. I sostenitori della medicina Ayurveda affermano che l’aggiunta di cannella, cardamomo e noce moscata al tè migliora la salute.
PEPERONCINO: Ha molti effetti positivi sulla salute, soprattutto per quanto riguarda la salute del cuore. Ma può anche essere usato per aiutare a perdere peso, se usato abbastanza spesso. Il Dott. John Christopher, un famoso erborista consiglia, per la salute cardiovascolare e per la digestione, di assumere un cucchiaino di polvere di cayenna in acqua pura.
AGLIO: E’ noto per le sue proprietà antibatteriche. Contiene anche sostanze fitochimiche che rompono i depositi di grasso. Si può consumare con un paio di chiodi di garofano o masticare con un po‘ di miele grezzo.
CIPOLLA: Si mangiano facilmente anche crude. Contengono sostanze fitochimiche che aiutano a bruciare i grassi. Semplicemente affettate e aggiunte in insalate, sono anche ottime.
CURCUMA: Ha molte qualità positive, forse più di altre spezie. E‘ un formidabile antiossidante e antinfiammatorio. Gli studi clinici hanno trovato la curcuma utile come coadiuvante per il trattamento del cancro. Aiuta a ridurre il grasso nel fegato e a sua volta il fegato è facilitato a metabolizzare i grassi che si sono accumulati, gli zuccheri in eccesso ed i carboidrati raffinati. Ironia della sorte, la curcuma deve essere assunta con un grasso.
COME L’ALLUMINIO NEI VACCINI INFLUISCE SULLA SALUTE.
30-04-2016
I vaccini contenenti alluminio possono rappresentare un significativo rischio per la salute, soprattutto per i neonati. Si tratta di una nota neurotossina dimostratasi svolgere un ruolo significativo nelle malattie neurologiche. La ricerca sugli animali mostra che, dopo l’iniezione intramuscolare, l’alluminio viene trattenuto nei tessuti per 28 giorni. Studi su adulti mostrano che l’alluminio è ancora presente tre anni dopo una somministrazione per via endovenosa. Una volta che l’alluminio viene iniettato, è “inghiottito” dalle cellule del sistema immunitario (macrofagi), che si comportano come cavalli di Troia, permettendo l’ingresso di alluminio nel cervello facendolo passare attraverso la barriera emato-encefalica.
http://www.westonaprice.org/book-reviews/dissolving-illusions-by-suzanne-humphries-roman-bystrianyk/
CIOCCOLATO FONDENTE: UTILE PER AUMENTARE LE PRESTAZIONI DEGLI ATLETI?
30-04-2016
I risultati di una nuova ricerca pubblicata sul Journal of International Society of Sports Nutrition suggeriscono che il cioccolato fondente può migliorare le prestazioni durante l’allenamento. Il succo di barbabietola è già popolare tra gli atleti in quanto migliora le prestazioni grazie al suo alto contenuto di nitrati che vengono convertiti in ossido nitrico. L’ossido nitrico favorisce la dilatazione dei vasi sanguigni e riduce il consumo di ossigeno, contribuendo ad una maggiore resistenza durante l’allenamento. Ora, uno dei flavanoli presenti nel cacao e nel cioccolato fondente è l'epicatechina che aumenta la produzione di ossido nitrico nel corpo. Rishikesh Kankesh Patel, della Kingston University di Londra, ha cercato di scoprire se il cioccolato fondente può fornire vantaggi simili alle barbabietola. Patel ha invitato nove ciclisti amatoriali a partecipare ad uno studio che è stato supervisionato dal leader di scienza dello sport, il Dr. Owen Spendiff e da James Brouner. I ciclisti sono stati sottoposti a test di idoneità iniziale che hanno fornito una linea di base per il confronto e poi sono stati divisi in due gruppi. Tutti i partecipanti hanno consumato circa 45 g di cioccolato per 2 settimane, ma un gruppo ha consumato cioccolato fondente ricco di flavanoli, mentre l’altro gruppo ha consumato cioccolato bianco. Dopo 2 settimane, i ciclisti hanno eseguito una serie di test da sforzo e vari esercizi. I ricercatori hanno misurato la loro frequenza cardiaca e i livelli di consumo di ossigeno.
Secondo i risultati dello studio, dopo aver mangiato cioccolato fondente, i ciclisti hanno consumato meno ossigeno quando pedalavano ad un ritmo moderato. Patel commenta: “Sia il cioccolato fondente che il succo di barbabietola sono noti per aumentare l’ossido nitrico che è alla base di questi risultati. Abbiamo scoperto che i ciclisti potevano effettivamente esercitarsi più a lungo dopo aver mangiato cioccolato fondente”. Patel, che ha completato lo studio come parte del suo corso di laurea di scienza dello sport alla Kingston University, sta ora indagando il cioccolato fondente come parte della sua tesi di dottorato. Egli spera di stabilire il livello ottimale di flavanoli presenti nel cioccolato fondente per incrementare le prestazioni atletiche, e prevede che il cioccolato fondente potenzialmente potrà essere incluso nella dieta degli atleti per aumentare la loro resistenza. Il ricercatore fa notare tuttavia, che i livelli di flavanoli nel cioccolato disponibile in commercio, sono variabili. Dopo aver stabilito la dose ottimale e la durata dell’effetto, Patel prevede di confrontare gli effetti del consumo di cioccolato con quelli del succo di barbabietole e di studiare l’impatto per combinare i due, dal momento che aumentano la produzione di ossido nitrico in modi leggermente diversi. Non è chiaro se la spinta in termini di prestazioni è a breve termine, per esempio, con effetto entro il giorno stesso del consumo di cioccolato fondente o se persiste per più tempo, che è ciò che gli attuali risultati suggeriscono.
http://jissn.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12970-015-0106-7