Angelo Ortisi
FRULLATO ANTIOSSIDANTE A BASE DI MELA E ZENZERO.
19-05-2016
Il frullato può rivelarsi un prezioso alleato per la salute. Utile a consumare più frutta e verdura, può essere realizzato con qualsiasi alimento vegetale, che gli dona delle precise proprietà. Oggi vedremo quali ingredienti adoperare per realizzare un frullato antiossidante, diuretico, che protegge l’organismo e ha spiccate proprietà anticancro. Tra gli ingredienti principali, lo zenzero e la mela. Lo zenzero è un rizoma che conosciamo molto bene. Tradizionalmente adoperato nella medicina e cucina orientale, negli ultimi anni ha trovato un ampio impiego anche qui in Italia. Le sue proprietà sono sensazionali: è un ottimo antiossidante, è un tonico generale ed è considerato un antidolorifico naturale, con effetti simili a quelli di aspirina e ibuprofene, ma senza i loro effetti collaterali. Il secondo ingrediente antiossidante è la mela. Uno studio tedesco di qualche anno fa, pubblicato sulla rivista Molecular Nutrition & Food Research, ha dimostrato come il frullato di mele possa aumentare la biodisponibilità dei polifenoli nel colon, con una conseguente azione di protezione da malattie croniche e cancro. Il frullato, spiegano i ricercatori, garantisce prestazioni di gran lunga superiori a quelle dei semplici succhi. Da tempo, ormai, si considera la mela come alimento anticancerogeno per eccellenza, utile per la salute generale dell’organismo. Al suo interno, sono presenti diverse sostanze benefiche per la salute: minerali, vitamine, polifenoli ecc. Questi ultimi sono già noti per i loro effetti antinfiammatori e antiossidanti. È palese, quindi, la loro utilità nella lotta contro il cancro.
Ma vediamo subito come realizzare il nostro frullato antiossidante. Gli ingredienti che vi servono sono:
- 1 carota;
- 1 mela;
- 15 grammi di zenzero fresco;
- 1 cucchiaio di succo di limone.
Frullate tutto insieme e bevete come spuntino, accompagnato da un pò di frutta secca. È un ottimo antiossidante, diuretico e stimola il metabolismo. Aggiungerlo ai frullati non è l’unico modo per consumare lo zenzero. La mattina, infatti, potete godere delle proprietà di questa fantastica spezia anche creando una bevanda a base di acqua, limone e zenzero. Basta far bollire un litro di acqua in un pentolino e aggiungere della radice grattugiata di zenzero. Una volta che il liquido inizia a bollire, bisogna coprire la pentola e lasciare riposare per circa 10 minuti. Solo dopo potremo aggiungere il succo di due limoni.
LA SOLUZIONE DI UN MISTERO NUTRIZIONALE.
17-05-2016
Emilia era una giovane donna fondamentalmente sana, a parte sporadici attacchi di asma piuttosto gravi. Riusciva a superare la crisi con i farmaci, ma era preoccupata: nell'ultimo anno si erano fatte più frequenti e non riusciva a capire che cosa le scatenasse, perchè gli attacchi non sembravano avere alcun meccanismo comune. Avendo sentito parlare della naturopatia, si era rivolta a me sperando di trovare una soluzione al mistero della sua asma. Sulle prime rimasi perplesso. Seguiva una buona alimentazione vegetariana (era di gruppo sanguigno A – genotipo guerriero), viveva in un ambiente relativamente pulito e da bambina non aveva sofferto di alcun disturbo di tipo allergico. Durante il test kinesiologico non trovai nulla di anomalo, a parte un lieve respiro affannoso (segno della presenza di muco ai polmoni). Interrogandola scoprii una cosa straordinaria: gli attacchi erano cominciati pochi mesi dopo che era diventata vegetariana. Prima di allora, si nutriva prevalentemente di pesce e verdura e, diventando vegetariana, aveva sostituito il pesce con cereali e frutta secca. Sospettai immediatamente che la causa dei suoi problemi fosse il frumento, che è spesso allergizzante, ma il periodo di astinenza che le feci seguire non sortì alcun effetto. Allora consigliai di eliminare tutta la frutta secca a rotazione. Ci accorgemmo che smettendo di mangiare arachidi (alimento benefico per questi soggetti) la frequenza degli attacchi calò bruscamente. Alla fine le consigliai di ricominciare a mangiare pesce pescato in acque fredde (ovvero il tipo di pesce con la massima concentrazione di acidi grassi antinfiammatori). Gli attacchi non si ripeterono più, tranne quando provammo a reinserire di nuovo le arachidi nella sua alimentazione. Questa situazione potrebbe sembrare assurda, visto che le arachidi sono anticancerogeni ed estremamente benefici per il gruppo sanguigno A – genotipo guerriero. In effetti lo è, perchè a distanza di un anno scoprimmo che mangiando arachidi acquistati in un negozio biologico il problema non si verificava, mentre mangiando arachidi acquistati al supermercato, ricominciava ad avere i primi attacchi. E' molto probabile che la causa non sia la frutta secca in se stessa, ma la presenza di una qualche sostanza tossica nell'alimento.
SPINACI: TONIFICANO LA MUSCOLATURA E PROTEGGONO LA RETINA.
17-05-2016
Braccio di ferro, il famoso marinaio dei cartoni animati, è famoso per trarre spettacolare energia proprio dagli spinaci. In questo caso la finzione non si è allontanata molto dalla realtà, dal momento che le ricerche cliniche e quelle di laboratorio hanno dimostrato lo straordinario apporto energetico procurato da questo ortaggio, che viene per questo usato in numerose applicazioni dietoterapiche anche per l'azione protettiva che esercita sulla retina e sulla vista. Forse gli spinaci sono l'ortaggio più energetico in assoluto. Nonostante si tratti di una verdura, il loro contenuto di proteine è piuttosto elevato, mentre contengono pochissimi carboidrati e grassi. Il potere nutritivo degli spinaci risiede nella grande ricchezza di vitamine e minerali: infatti sono ricchissimi di vitamina A, acido folico, vitamina C, magnesio e ferro. Gli spinaci vengono consigliati nei seguenti casi:
- MALATTIE DELLA RETINA: la macula è una piccola macchia giallognola di circa 2 mm di diametro che si trova al centro della retina e che corrisponde alla zona di maggiore acuità visiva. La degenerazione di questa zona particolarmente sensibile della retina è la causa principale della cecità nella terza età.
Una ricerca approfondita condotta nel Massachusetts Eye and Ear Infirmary (Ospedale oftalmico e otorinolaringoiatrico del Massachusetts) presso l'Università di Harvard (Stati Uniti), ha rivelato che le persone tra i 55 e gli 80 anni di età che consumano regolarmente spinaci presentano un rischio assai minore di perdita dell'acuità visiva dovuta a degenerazione maculare. L'azione protettiva degli spinaci sulla retina è superiore anche a quella prodotta dal consumo delle carote; questa caratteristica ha richiamato l'attenzione dei ricercatori, che la attribuiscono alla grande ricchezza di luteina e zeaxantina degli spinaci. Queste sostanze sono pigmenti vegetali di tipo carotenoide che non si trasformano in vitamina A, a differenza del beta-carotene, ed esercitano una potente azione antiossidante, che protegge le cellule della retina. A tutti coloro che desiderano quindi conservare la vista, specialmente dopo i 50 anni, è consigliabile consumare regolarmente spinaci.
- ANEMIA: gli spinaci contengono 2,71 mg di ferro/100 g (più della carne). Nonostante il ferro di origine vegetale venga assorbito con maggiore difficoltà rispetto a quello di origine animale, la presenza di vitamina C (negli spinaci stessi o in altri alimenti) ne favorisce notevolmente l'assimilazione. Inoltre, gli spinaci sono ricchi di altri minerali e oligoelementi, che favoriscono la produzione di globuli rossi nel midollo osseo. In caso di anemia, il succo fresco di spinaci risulta efficace.
- AUMENTO DEL COLESTEROLO: è stato dimostrato con esperimenti di laboratorio che le proteine degli spinaci impediscono l'assorbimento del colesterolo e degli acidi biliari e contribuiscono a ridurre il livello di colesterolo nel sangue.
- GRAVIDANZA: per la ricchezza di acido folico o folato, capace di prevenire alcune malformazioni nervose nel feto, e per il loro potere antianemico, gli spinaci sono molto indicati durante la gravidanza.
- ATTIVITA' SPORTIVA E CRESCITA: per la loro ricchezza di vitamine e minerali, gli spinaci sono una verdura ottima per tutti gli sportivi, per gli adolescenti, e in generale nell'età della crescita.
Lo spinacio è l'alimento più ricco di acido ossalico che, quando si unisce al calcio e ad altri minerali dà luogo a calcoli nelle vie urinarie in soggetti predisposti. Nelle persone sane l'acido ossalico è eliminato senza problemi con l'urina, tuttavia gli spinaci si sconsigliano in caso di calcoli renali, renella nell'urina, gotta o eccesso di acido urico. E' bene non consumare spinaci contemporaneamente a latte o a latticini, perchè l'acido ossalico impedisce l'assorbimento del calcio. Per diminuire il contenuto di acido ossalico degli spinaci bisogna eliminare l'acqua di cottura: in questo modo si perde una parte delle vitamine e dei minerali, ma anche la maggior parte dell'acido ossalico.
LA BEVANDA ESTIVA PIU' SALUTARE? QUELLA DI MANDORLE.
17-05-2016
E' una bevanda molto nutriente e di sapore delicato, paragonabile al latte di mucca per ricchezza di proteine e di minerali. Si può prendere come integratore dietetico, quando si ha bisogno di aumentare l'apporto di sostanze nutritive, ma anche come alternativa al latte di mucca. La bevanda di mandorle è particolarmente consigliata nei seguenti casi:
- Intolleranza alimentare al latte di mucca, normalmente provocata da allergia al lattosio (zucchero del latte).
- Eczemi e diarrea infantile: il latte di mucca è responsabile di numerosi casi di allergia che, nei bambini, si manifesta con eczemi ed eruzioni cutanee. Bircher-Benner, famoso ricercatore tedesco della scuola di medicina naturale, rese popolare la cura a base di bevanda di mandorle tra i lattanti e i bambini che presentavano allergia cutanea o atopia, ottenendo ottimi risultati. Allo stesso modo, la bevanda di mandorle sostituisce molto bene il latte di mucca in caso di diarrea acuta del lattante, alterazione della flora intestinale, flatulenze o altri disturbi digestivi.
- Eccesso di colesterolo nel sangue: la bevanda di mandorle non contiene colesterolo ed è ricchissima di acidi grassi insaturi, perciò è indicata specialmente in caso di iperlipemia (eccesso di grassi nel sangue) e ogni volta che ci sia bisogno di una dieta povera di colesterolo.
- Infanzia e periodo della crescita: la bevanda di mandorle è una bevanda rinfrescante, ricca di calorie e di sostanze nutritive e, per i bambini, molto più adatta della maggior parte delle bibite che questi sono abituati a bere. E' particolarmente indicata per bambini nervosi o con problemi di concentrazione, perchè la sua ricchezza di acido linoleico e di fosforo favorisce un buon rendimento intellettuale.
- Terza età: gli anziani che non riescono a masticare bene le mandorle possono bere la bevanda in abbondanza.
- Allattamento: la bevanda di mandorle è consigliata a tutte le donne che allattano per il suo effetto galattogeno (aumenta la produzione di latte).
PRESSIONE ALTA: QUESTO RIMEDIO NATURALE E’ EFFICACE COME I FARMACI.
17-05-2016
Succo di ciliegie efficace come i farmaci tradizionali per tenere sotto controllo la pressione alta. Ad affermarlo è un gruppo di ricercatori della Northumbria University che, in un recente studio, ha scoperto le fantastiche proprietà di questo ritrovato naturale. Quello della pressione alta è un problema molto comune: sono circa 15 milioni gli italiani che soffrono di ipertensione. Un fenomeno che interessa anche sempre più giovani e che rappresenta un fattore di rischio importante, visto che è considerato una delle cause principali di ictus, infarti, insufficienza cardiaca e insufficienza renale. Bere succo di ciliegia potrebbe concretamente aiutare chi soffre di pressione alta a tenere sotto controllo il problema. Usufruire dei benefici derivanti dal consumo di questi frutti eccezionali non sarebbe nemmeno tanto difficile: basta diluire 60 ml di succo concentrato di ciliegie in 100 ml di acqua per vedere scendere la propria pressione sanguigna del 7% in tre ore. Per verificare gli effetti del succo di ciliegie sulla popolazione, i ricercatori hanno coinvolto 15 volontari che presentavano primi chiari segnali di ipertensione. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi di studio: il primo, a cui è stato chiesto di consumare succo di ciliegie diluito con acqua, e il secondo, che ha invece consumato un placebo aromatizzato alla frutta. L’esito è quello che già conosciamo: la diminuzione della pressione sanguigna del 7%, nel gruppo che ha consumato succo di ciliegia.
Secondo gli studiosi, il responsabile di questo risultato incredibile sarebbe la grande quantità di acidi fenolici presenti all’interno di questo frutto. Gli acidi fenolici sono degli antiossidanti naturali e, per i ricercatori, anche la chiave in grado di contrastare la pressione alta. Sembra che questi composti producano i migliori risultati, quando il livello nel sangue di due di essi (acido protocatechico e acido vanillico) raggiunge il suo picco. La Dott.ssa Karen Keane, tra gli autori dello studio, spiega: “La portata della riduzione della pressione sanguigna che abbiamo osservato è stata comparabile con quelle ottenute con un singolo farmaco anti-ipertensivo ed evidenzia la potenziale importanza che le ciliegie potrebbero avere nel controllo della pressione alta“. Risultati molto importanti perché i benefici ottenuti dalla riduzione della pressione sanguigna riducono indiscutibilmente il rischio di ictus, problemi cardiaci e altre complicanze derivanti dall’ipertensione. Ma i benefici di bere succo di ciliegie non si fermano a questo. Nel corso degli anni, infatti, sono state varie le ricerche finalizzate ad indagare il potere di questa bevanda naturale. Uno studio condotto da due ricercatori della Northumbria University, ad esempio, ha dimostrato come il succo di ciliegia visciola, una varietà selvatica, sia utile a combattere l’infiammazione e lo stress ossidativo, aiutando la ripresa dopo un’intensa attività sportiva. Ancora, sembra che questa bevanda naturale sia utile a ridurre l’acido urico nel sangue e i dolori articolari.
LE INTERAZIONI BIOLOGICHE CHE DOVETE CONOSCERE QUANDO ASSUMETE INTEGRATORI SENZA IL CONSIGLIO DI UN ESPERTO.
16-05-2016
- Vitamina A: associata all'alcol ne esalta la tossicità a livello epatico. Invece, assunta in concomitanza con una cura di antibiotici (tetracicline) può aumentare l’ipertensione endocranica provocando forti cefalee.
- Vitamina C: in dosi eccessive interferisce con l’assorbimento di farmaci antipsicotici, causando la ricomparsa dei sintomi.
- Vitamina D: se assunta da un cardiopatico sottoposto a terapia digitalica, può aumentare l’effetto del farmaco e causare aritmie.
- Vitamina E: può aumentare gli effetti dei farmaci anticoagulanti.
- Vitamina K: può alterare gli effetti dei farmaci anticoagulanti.
- Calcio, ferro, magnesio e zinco: in associazione con una terapia antibiotica (tetracicline) possono ridurne l’efficacia.
- Aglio: associato ad anticoagulanti aumenta il rischio di emorragia. Mentre insieme ad alcuni antinfiammatori (non steroidei) accentua la possibilità di lesioni alla mucosa gastrica.
- Altea: interagisce con gli ipoglicemizzanti. Può ridurre l’assorbimento di tutte le medicine.
- Achillea millefoglie: interagisce con gli anticoagulanti e antipertensivi.
- Anice: interagisce con i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei), cortisone, terapie ormonali e farmaci fotosensibilizzanti.
- Angelica: interagisce con i FANS, cortisone, anticoagulanti, farmaci fotosensibilizzanti.
- Bardana: ipoglicemizzanti.
- Betulla: barbiturici, diuretici, ipotensivi, antiaggreganti piastrinici, anticoagulanti, farmaci gastrolesivi (per esempio, antinfiammatori non steroidei).
- Biancospino: assunto in contemporanea con farmaci a base di digitale ha un duplice effetto: ne aumenta eccessivamente l’azione e gli effetti indesiderati.
- Cardo mariano: acido acetilsalicilico (aspirina).
- Centella asiatica: interazione biologica con benzodiazepine e, in generale, psicofarmaci e ipoglicemizzanti.
- Eleuterococco: barbiturici, insulina e digitale.
- Eucalipto: barbiturici, ipoglicemizzanti orali.
- Fucus vesiculosus: interazione biologica con farmaci a base di litio.
- Genziana: FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei).
- Ginseng: abbinato a terapie contro l’ipertensione ne diminuisce l’efficacia. Combinato con terapie antidiabetiche ne altera per eccesso gli effetti.
- Ginkgo biloba: associato all’uso di anticoagulanti (warfarin) o di aspirina accresce il rischio di emorragia. Evitare l’assunzione contemporaneamente ad antidepressivi I-MAO e tiazidici.
- Iperico: evitare l’assunzione con antidepressivi inibitori della ricaptazione della serotonina, aloperidolo, paroxetina, trazodone, sertralina, nefazodone, anticoagulanti orali, ciclosporina, estroprogestinici (pillola contraccettiva), digitale, teofillina).
- Ippocastano: evitare con antiaggreganti e anticoagulanti.
- Malva: può ridurre l’assorbimento di diversi farmaci assunti oralmente.
- Melissa: può aumentare l’effetto sedativo dei sonniferi.
- Ortica: interazione biologica con diuretici, ipoglicemizzanti, sedativi del sistema nervoso centrale, farmaci ipotensivi.
- Partenio: da evitare con antiaggreganti piastrinici, anticoagulanti orali e FANS.
- Passiflora: da evitare con barbiturici, sedativi e antidepressivi I-MAO.
- Salice bianco: ha gli stessi principi attivi dell’aspirina e, se preso insieme, più che accentuarne l’efficacia, aumenta il rischio di lesioni alla mucosa gastrica.
- Serenoa repens: interazione biologica con terapie ormonali (non ci sono, però, dati certi in proposito).
- Valeriana: interazione farmacologica con barbiturici, benzodiazepine e antistaminici.
- Yohimbee: da evitare con antidepressivi triciclici, fenotiazina, clorpromazina, clonidina, tiroxina, sinefrina, efedrina e naloxone.
BEVENDO ACQUA A SUFFICIENZA DICHIARIAMO GUERRA AI CALCOLI.
16-05-2016
Gli uomini dicono che è il dolore peggiore che abbiano mai provato in vita loro; le donne invece preferirebbero partorire di nuovo. Entrambi i sessi concordano nel dire che una colica renale è un'esperienza da non ripetere. Bevendo una quantità sufficiente di acqua ci si può almeno in parte garantire contro le ricadute. Normalmente i residui organici vengono sciolti nei liquidi ed espulsi sotto forma di urina, ma se non si beve abbastanza si concentrano e formano dei cristalli che possono saldarsi tra loro e formare dei calcoli. Io consiglio sempre alla gente di paragonare il proprio corpo alla cucina di casa: non si può pretendere che il nostro corpo lavi i piatti se non gli si dà abbastanza acqua!
Ecco un metodo molto semplice per capire se si beve a sufficienza: basta osservare il colore delle proprie urine. A parte al mattino, quando non si beve dalla sera precedente, dovrebbero essere di un giallo chiaro, quasi trasparenti. Se sono scure, vuol dire che sono troppo concentrate e che bisogna bere più acqua.
13 INSOSPETTABILI OGGETTI DI USO QUOTIDIANO CHE CAUSANO ALLERGIA.
16-05-2016
L'allergia è un’intolleranza patologica dell’organismo verso particolari sostanze. Chi ne soffre sa quanto fastidiosi possano essere i sintomi a essa collegati. Durante una reazione allergica, il sistema immunitario crea globuli bianchi speciali, chiamati anticorpi, per difendersi da apparenti minacce in modo simile a come avverrebbe se dovesse combattere un’infezione o una malattia. Oltre alle allergie più comuni, possono esserci alcuni materiali, oggetti o alimenti insospettabili, e di uso comune, che possono scatenare reazioni nel nostro organismo. Come ad esempio il nichel, presente non solo negli oggetti, ma anche negli alimenti. Eccone una lista.
1. GIOIELLI: Soprattutto i gioielli economici, come quelli in argento o acquistati sulle bancarelle, possono scatenare un’allergia da contatto con sintomi simili a quelli della dermatite allergica. Tra le sostanze che generano maggiori problemi c’è il nichel. L’allergia al nichel, infatti, interessa circa il 17% delle donne e il 3% degli uomini.
2. TELEFONI CELLULARI E TABLET: Le persone che soffrono di allergie al metallo potrebbero avere problemi con i telefoni cellulari, smartphone e tablet, in quanto questi prodotti contengono spesso nichel e cobalto potenzialmente allergici. I sintomi potrebbero essere delle eruzioni cutanee sul viso, orecchie e mani e irritazioni agli occhi.
3. BOTTONI DEI PANTALONI: Anche in questo caso, la colpa è del nichel. Nei bottoni dei jeans o degli altri pantaloni, il nichel esposto a contatto diretto con la pelle può causare un’eruzione cutanea rossa di forma circolare. La soluzione è evitare che il metallo tocchi la pelle, magari indossando una maglietta dentro i pantaloni.
4. LANA: Lana spesso è sinonimo di prurito. La responsabile sembra sia la lanolina contenuta nel tessuto. Questa stessa sostanza si può trovare anche in alcuni cosmetici, balsami per le labbra o shampoo.
5. MOBILI VECCHI: Mobili comprati al mercatino dell’usato, ad esempio, potrebbero essere pieni di polvere o muffa che, come ben si sa, possono provocare allergie. In questo caso, dunque, dovete stare attenti e cercare di ripulire i mobili da ogni possibile allergene.
6. DETERSIVO PER LA LAVATRICE: Alcune sostanze presenti nei detersivi per bucato e negli ammorbidenti possono indurre delle reazioni allergiche da contatto. L’allergia può comparire non solo al contatto diretto con i prodotti, ma anche con gli indumenti che vi sono stati lavati. Meglio, dunque, usare prodotti naturali.
7. CAMOMILLA: Bisogna prestare attenzione quando si utilizzano erbe, spezie e oli essenziali. Questo perché alcuni ingredienti potrebbero provocare nelle persone delle vere e proprie reazioni del sistema immunitario, spesso dovute anche alle cross-reazioni. Ad esempio, bere camomilla potrebbe generare reazioni crociate con l’ambrosia, nel periodo in cui questo allergene è maggiormente presente nell'aria.
8. PRESERVATIVI: Le persone che sono allergiche al lattice possono sperimentare un’eruzione cutanea a contatto con i prodotti che lo contengono, tra cui appunto anche i preservativi. Fortunatamente, molti prodotti in lattice sono disponibili anche in materiali molto più sicuri e anallergici.
9. COSMETICI E PRODOTTI PER LA PELLE: Trucco, lozioni, creme, come abbiamo visto, possono contenere ingredienti chimici che causano reazioni allergiche. Un allergologo o un dermatologo può essere in grado di diagnosticare questo tipo di sensibilità con una procedura chiamata patch test. Al limite, potete provare testando un pò di prodotto in una piccola zona della pelle. Meglio comunque usare prodotti naturali, senza ingredienti chimici.
10. LIBRI: Strano ma vero, le librerie, e i libri, potrebbero causare reazioni allergiche. Questo succede soprattutto quando la polvere si accumula sulle mensole e sulla carta. La soluzione sicuramente è indossare una mascherina protettiva e fare una pulizia approfondita delle superfici.
11. ANIMALI DI PELUCHE: Giocattoli di peluche e oggetti da collezione possono brulicare di acari della polvere. La soluzione è lavarli regolarmente o orientarsi verso altri tipi di giocattoli. Per lo stesso motivo, anche i cuscini dovrebbero essere lavati regolarmente o racchiusi in rivestimenti a prova di allergia.
12. ASPIRAPOLVERE: Per le persone allergiche alla polvere, passare l’aspirapolvere, anche solo spazzare intorno alla casa, può essere un’operazione estremamente difficile.
13. TINTA PER CAPELLI: Le allergie alle tinture per capelli colpiscono circa 1 persona su 250.000, ma quando si verificano possono essere molto gravi. Quasi tutte le tinture per capelli contengono le stesse sostanze chimiche, quindi se siete allergiche a un prodotto, potrebbe essere rischioso utilizzarne altri. Effettuate sempre un test per verificare l’allergia o affidatevi a metodi di colorazione dei capelli naturali.
IL MANGO CONTRASTA CANCRO E OBESITA’.
15-05-2016
Un singolo frutto dalla molteplici virtù. Il mango, come confermato da ben quattro nuovi studi scientifici presentati all’Experimental Biology Conference 2016, a San Diego, contrasterebbe obesità, cancro e stipsi. A sostenere questa tesi è il Mango National Board, gruppo nato per stimolare la conoscenza e il consumo di mango freschi negli Stati Uniti. Il mango contiene solo 100 calorie ed è una ottima fonte di vitamine A e C e di fibre. Questo frutto dal sapore zuccherino può combattere gli effetti negativi associati a diete ad alto contenuto di grassi, inibire la crescita delle cellule adipose, e rallentare l’avanzamento dei tumori al seno.
http://www.eurekalert.org/pub_releases/2016-05/wh-eri050516.php
25 COSE DA FARE PER VIVERE PIU’ A LUNGO.
15-05-2016
La natura fornisce all'uomo diversi strumenti per vivere più a lungo, nelle migliori condizioni di salute. Mele, peperoncini, frutta a guscio, sono solo alcuni degli alimenti che ci consentono di prevenire l’insorgenza di malattie cardiache e disturbi che sono spesso causa di mortalità tra la popolazione. Nei giorni scorsi, è apparso un interessante articolo su Mirror.uk, che presenta 25 modi per vivere meglio e più a lungo, suggeriti dal vicedirettore del centro medico Nuffield Health, Auldric Ratajczak. Vediamo insieme quali sono.
1. Sostituire le bevande gassate con l’acqua: questa soluzione elimina dalla dieta l’equivalente di 7 cucchiaini di zucchero al giorno che, come sappiamo, non sono per nulla salutari.
2. Dedicarsi al giardinaggio: come “cura” a uno stile di vita sedentario, strettamente connesso con l’aumento del rischio di infarto e ictus. Non solo: occuparsi del giardino rende anche più felici.
3. Guardare sempre il lato positivo delle cose: ci consente di vivere più a lungo, più felici sicuramente, ma agisce anche da cuscinetto contro le malattie.
4. Tostare poco il pane: per evitare la formazione di acrilamide, una sostanza che si crea durante la cottura di alcuni cibi ed è collegata al cancro.
5. Usare come condimento il rosmarino: uno studio condotto su 300 centenari ha dimostrato che il rosmarino è un’erba aromatica che favorisce la longevità e potrebbe aiutare a proteggere l’organismo da malattie cardiache e dal morbo di Alzheimer.
6. Fare brevi camminate a piedi: bastano 30 minuti al giorno (anche solo per 5 giorni a settimana) per allungare la vita di tre anni e mezzo.
7. Scegliere la strada panoramica: per evitare l’inquinamento.
8. Aggiungere qualche foglia di spinaci a insalate e panini: ringiovanisce il cervello. Secondo i ricercatori della Rush University di Chicago, i pensionati che mangiano spinaci assieme ad altre verdure a foglia verde tendono a rimanere più lucidi nel tempo. Si pensa che il merito sia della vitamina K, acido folico, luteina e beta-carotene in essi contenuti.
9. Ridere: farlo potenzia le nostre difese immunitarie, inducendo l’organismo a produrre anticorpi e abbassando i livelli di cortisolo.
10. Bere una tazza di tè al giorno: secondo uno studio americano, condotto su 6.200 persone, chi beve tè ogni giorno riduce del 30% le probabilità di avere un arresto cardiaco, un ictus o un attacco cardiaco.
11. Andare regolarmente dal dentista.
12. Prendersi cura di se stessi: come ad esempio l’autopalpazione, per abituarci alla prevenzione.
13. Uscire regolarmente con gli amici: circondarsi di buoni amici non solo riduce lo stress ma secondo alcuni ricercatori australiani permette anche di vivere più a lungo.
14. Avere un animale domestico: riduce lo stress, la depressione, abbassa i livelli di pressione sanguigna e ti costringe a fare attività fisica. Inoltre, rafforza il sistema immunitario, anche quello dei nostri bambini.
15. Uscire dal lavoro in tempo: lavorare solo un’ora in più al giorno aumenta il rischio di incorrere in un ictus. Lo stress può innescare cambiamenti biologici nel corpo che, nel tempo, possono portare a malattie mortali.
16. Affidarsi alla dieta mediterranea, che numerosi studi hanno decretato come la migliore per la salute.
17. Avere fede: secondo uno studio condotto su persone di età superiore ai 65 anni, coloro che partecipano a funzioni religiose più di una volta a settimana hanno livelli più elevati di una proteina chiave del sistema immunitario.
18. Controllare il rilevatore di fumo: per evitare incendi (eh sì, anche gli incidenti domestici sono contemplati in una cura per la longevità!).
19. Affrontare lo stress: ignorarlo contribuisce a far aumentare la pressione sanguigna e il peso corporeo. Uno studio condotto dai ricercatori della Pennsylvania State University ha scoperto che gestire lo stress è di vitale importanza per rimanere in salute a lungo termine.
20. Fare volontariato: per la mente e per il cuore.
21. Andare a letto presto: la privazione di sonno aggrava condizioni come l’obesità e il diabete.
22. Alzarsi in piedi quando si parla al cellulare: uno studio del 2011 ha rilevato che ogni ora trascorsa seduti al cellulare o a guardare la tv per 25 anni equivale a una detrazione di 22 minuti dalla propria aspettativa di vita in generale.
23. Leggere le etichette: per controllare ad esempio il quantitativo di sale o di altri ingredienti nemici della nostra salute.
24. Perdere il 5% del proprio peso: secondo uno studio dell’University College di Londra aumentare di una taglia ogni 10 anni fa aumentare del 33% il rischio di sviluppare il cancro al seno per le donne, mentre guadagnarne due in un decennio aumenta il rischio del 77% .
25. Trovare uno scopo nella vita, che ci faccia venir voglia di alzarci dal letto.
http://www.mirror.co.uk/lifestyle/health/not-burning-your-toast-standing-7783054