Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

05-06-2015

Ci sono prove impressionanti che, come forma di prevenzione, il vaccino per l’epatite B sia pesantemente dannoso per la frequenza, la varietà e la gravità delle complicanze dal suo uso. E’ stato dimostrato in molti articoli di ricerca che il vaccino contro l’epatite B è associato a mortalità infantile in numerosi degli Stati americani e in Europa, sclerosi multipla e di numerose malattie croniche autoimmuni. Secondo Child Health Safety, il governo americano ha concordato con un verdetto di una Corte a favore di un attore (deceduto al momento del verdetto) che aveva sviluppato un lupus eritematoso sistemico: "Tambra Harris...ha presentato una petizione per risarcimento sostenendo di aver subìto alcune lesioni come conseguenza di una vaccinazione. Fra le lesioni che aveva subito a causa di una vaccinazione contro l’epatite B c’era il lupus eritematoso sistemico (LES).

 

https://childhealthsafety.wordpress.com/2011/04/25/us-concedes-hep-b-causes-lupus/

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21496754

http://www.amednews.com/article/20110502/health/305029947/6/

05-06-2015

Dati ufficiali inglesi ed europei rivelano che si hanno 900 volte più probabilità di morire per avvelenamento da cibo che per integratori alimentari, e rispetto agli integratori, si hanno 300.000 volte più probabilità di morire per un errore medico evitabile, durante un ricovero in ospedale in Inghilterra. Le reazioni negative collaterali all’uso di farmaci hanno 62.000 volte più probabilità di uccidervi rispetto agli integratori alimentari, e 7.750 volte più probabilità di uccidere rispetto ai rimedi a base di erbe. Ci sono anche più probabilità di morire colpiti da un fulmine o annegando nella vasca da bagno che avere una reazione letale da erbe o integratori. Sulla base dei dati si dimostra che integratori e rimedi a base di erbe sono ’super-sicuri’ come rischio individuale e le autorità del Regno Unito, Europa e America sono completamente fuori linea nelle loro affermazioni che gli integratori sono pericolosi e devono essere più fortemente regolamentati.

 

http://newhope360.com/supply-news-amp-analysis/new-report-says-supplements-are-safest-things-brits-consume

http://anhinternational.org/news/anh-exclusive-natural-health-products-ultra-safe-and-drugs-dangerous-war

http://www.tbyil.com/Deadly_Mainstream_Drugs_Tony_Isaacs.htm

05-06-2015

Potrebbe capitare di contrarre la micosi ai piedi, che si verifica quando questi sono infettati da un fungo. La prima cosa da fare è evitare che sorga questo problema lavandosi i piedi accuratamente almeno una volta al giorno e con un buon sapone che non irriti la pelle. Ma questo può non bastare e se ci “prendiamo i funghi” dobbiamo eliminarli in qualche modo. Di seguito vi propongo un ottimo rimedio naturale.

COME CURARE I FUNGHI CON L’AGLIO

In questo alimento troviamo ajoene, una sostanza antimicotica che si è risultata efficace nel combattere diverse infezioni, come il piede d’atleta e la candidosi. La dottoressa Lawrence D. Rosen ha fatto notare che gli studi hanno dimostrato che applicando una soluzione di ajoene all’1% per due volte alla settimana per due mesi è possibile curare il piede d’atleta nel 100% dei casi. Il “Lamisil” invece presenta un tasso di cura del 94% di una soluzione all’1%, secondo quanto rilevato da una ricerca pubblicata sul Journal of the American Academy of Dermatology.
Le soluzioni di ajoene non si trovano nei negozi, ma si possono facilmente preparare tritando finemente alcuni spicchi d’aglio, e inserendoli in una bacinella con dell’acqua calda. Qui immergeremo i piedi per mezz’ora. Altrimenti possiamo anche mescolare l’aglio appena tritato con dell’olio di oliva per poi strofinarlo sulle aree dei piedi colpite con del cotone. Gli effetti collaterali dell’aglio non sono molto comuni e generalmente hanno scarsi effetti. Alcune persone tuttavia potrebbero sviluppare allergie.

04-06-2015

Abusare con determinati farmaci, compresi quelli usati per trattare le emicranie, può condurre “all’emicrania da abuso del farmaco” (MOH) ed i ricercatori hanno stabilito con esattezza i farmaci più colpevoli. Riesaminando i dati di 1.200 pazienti affetti da emicrania acuta visitati durante gli anni 2005, 2000, 1995 ed il 1990, i ricercatori dall’università di Princeton hanno trovato che la diagnosi di MOH è rimasta stabile durante il periodo di 15 anni. Tuttavia, i farmaci responsabili della MOH sono cambiati drammaticamente:

• MOH da abuso di ergotamina è calata dal 19 per cento a 0.
• MOH da triptani, una classe di farmaci più recenti, è aumentata dallo 0 al 22 per cento.
• MOH dovuto agli analgesici è aumentata dall’8 al 32 per cento.
• L’emicrania da abuso di combinazioni farmacologiche è aumentata dal 10 al 23 per cento.
• MOH da abuso di oppioidi è diminuita un pò.

Molti pazienti fanno abuso di farmaci di prescrizione e i ricercatori suggeriscono di aumentare le iniziative da parte della sanità pubblica per istruire i medici e i pazienti a fissare dei limiti sulla prescrizione e aumentare la consapevolezza che l’abuso di farmaci contro l’emicrania può provocare MOH.

COMMENTO

Le emicranie sono così comuni che ogni anno nel mondo si spendono miliardi di euro per ottenerne sollievo. Il dolore connesso con le emicranie può essere così severo che alcuni pazienti prendono realmente in considerazione il suicidio come un’alternativa ragionevole. Così, quando si considerano le opzioni del suicidio o di una pillola, la pillola certamente sembra essere la soluzione migliore. Il problema con i farmaci contro l’emicrania più vecchi erano le ben documentate emicranie di rimbalzo. Inizialmente i farmaci funzionavano molto bene, ma col tempo funzionavano meno e, ancor peggio, causavano un’emicrania di rimbalzo dolorosa quanto l’emicrania originale che si cercava di trattare. I farmaci più recenti, come i triptani, di cui Imitrex (sumatriptan) è il più popolare, si pensava non presentassero più questo problema. Ma ora, scopriamo che non è vero e che effettivamente anche loro causano le emicranie di rimbalzo. Se soffrite di emicrania spesso si ottengono ottimi risultati seguendo un programma alimentare evitando alimenti allergizzanti, e usando magnesio in endovena. Preso oralmente occorre più tempo, ma somministrato per via endovenosa fa sparire la maggior parte delle emicranie in pochi minuti. Il magnesio induce i vasi sanguigni a dilatarsi e produce calore, a seconda della velocità con cui viene iniettato. Di solito si usano 1500 mg di magnesio per un adulto medio. Inoltre, la maggior parte dei pazienti che adotta il piano alimentare in base alla tipologia genetico-sanguigna con eliminazione dei cereali, ha quasi sempre sperimentato dei miglioramenti drammatici. La maggior parte delle emicranie sembra essere una reazione all’assunzione di alimenti come cereali, latticini, zucchero o additivi chimici. In genere c’è una riduzione del 70-80% sia in frequenza che intensità.

 

http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1526-4610.2006.00442.x/abstract

 

04-06-2015

1. OLIO DI COCCO

Può essere utilizzato come olio da massaggio sia per la prevenzione che per la cura delle smagliature. Ricordate che l’olio di cocco si presenta allo stato solido nei mesi invernali, quindi dovrà essere ammorbidito prima di applicarlo sulla nostra pelle.

2. BURRO DI KARITE’

E’ in grado di ammorbidire la pelle e migliorare l’elasticità. Applicate una noce di burro di karitè ogni giorno dopo la doccia sulle zone interessate.

3. OLIO DI MANDORLE DOLCI

E’ un olio elasticizzante, ricco di vitamina E che aiuta la pelle a mantenersi giovane e morbida.

4. GEL D’ALOE VERA

Oltre a essere utilizzato per le scottature, il gel d’aloe vera può risultare efficace per il trattamento delle smagliature. Applicatelo sulle zone colpite ogni mattina, assicurandosi che sia stato ben assorbito dalla pelle.

5. OLIO DI ROSA MOSQUETA

Migliora l’aspetto delle cicatrici. Applicatelo qualche goccia direttamente sulle smagliature una volta al giorno. Acquistate esclusivamente quello biologico.

6. OLIO DI SEMI DI LINO

Aiuta la pelle nella produzione di collagene, il suo contenuto di Omega-3, favorisce una maggiore elasticità dell’epidermide.

7. SUCCO DI LIMONE

Può essere applicato puro su smagliature e cicatrici oppure abbinato al gel d’aloe vera. Grazie al suo contenuto di vitamina C, aiuta la pelle nella produzione di collagene, migliorandone l’aspetto.

8. IMPASTO DI CAROTE

Fate cuocere una carota al vapore finché non si sarà del tutto ammorbidita. Una volta ottenuta una specie di purè, spalmatelo sulle zone interessate, lasciandolo agire per circa mezz’ora. Passate poi al risciacquo con acqua fredda.

9. ZUCCHERO BIANCO

Mescolate un cucchiaio di zucchero con un pò di olio di mandorle e qualche goccia di succo di limone e miscelate fino a ottenere un composto da applicare sulle zone critiche. Strofinate delicatamente il composto sulla pelle per circa 10 minuti ogni giorno prima di fare la doccia.

10. OLIO ESSENZIALE DI LAVANDA

Applicatelo tre volte al giorno sulle striature per ammorbidire le zone colpite dalle smagliature.

04-06-2015

Un consumo elevato di flavanoli presenti in alimenti come il cioccolato riduce la resistenza insulinica e migliora la regolazione del glucosio. Ciò potrebbe essere protettivo contro il diabete di tipo 2. Precedenti ricerche hanno anche scoperto che il consumo regolare di cioccolato è associato con calo di peso negli adulti e minori livelli di massa grassa negli adolescenti. Un tipo specifico di flavanolo del cioccolato chiamato procianidina oligomerica è il più efficace sia per mantenere il peso che per migliorare la tolleranza al glucosio. I batteri intestinali rompono e fermentano i componenti del cioccolato fondente, trasformandoli in composti antinfiammatori che avvantaggiano la salute. Più il cacao è vicino allo stato grezzo, maggiore è il suo valore nutrizionale. Idealmente, il cioccolato al latte non ha le stesse caratteristiche.

 

http://www.medicalnewstoday.com/articles/275008.php

http://jn.nutrition.org/content/early/2013/12/11/jn.113.184358.abstract

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24139727

04-06-2015

Una documentazione del 2002 della FDA ammette che gli studi di routine sugli animali per valutare la tossicità degli ingredienti vaccinici, come i coadiuvanti di alluminio, non sono mai stati condotti in quanto si pensava che questi ingredienti fossero sicuri! I paesi con le pianificazioni più pesanti per le vaccinazioni, hanno tassi di autismo più elevati rispetto ai paesi che usano meno vaccini obbligatori per i bambini. Prove convincenti mostrano che il vaccino del papillomavirus umano (HPV) può aumentare il rischio di malattie autoimmuni cerebrali, come la sclerosi multipla (SM). La ricerca dimostra che la stimolazione ripetuta con lo stesso antigene vince la resistenza genetica nei confronti dell’autoimmunità. Quindi, dando vaccinazioni regolari di richiamo, si interrompe la resistenza a reazioni di tipo autoimmune.

 

http://www.oapublishinglondon.com/article/1368

http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0008382

http://www.fda.gov/downloads/Biologi.../UCM054459.pdf

http://www.vaccinesafety.edu/Components-Excipients%2014-0528.pdf

04-06-2015

Un nuovo studio della Beth Israel Deaconess Medical Center, Harvard Medical School, guidato dal Dr. Christos Mantzoros, indica che una dieta contenente noci può rallentare la crescita del cancro al colon provocando cambiamenti nei geni del cancro. Lo studio è stato pubblicato dalla rivista Journal of Nutritional Biochemistry. Questo è il primo studio che valuta se il consumo di noci può causare cambiamenti negli acidi micro-ribonucleici (miRNA), i nucleotidi che sono coinvolti nei cambiamenti dell’espressione genica. I miRNA sono al centro di molte ricerche nel crescente campo dell’epigenetica, ovvero lo studio di come i geni possono essere modificati da fattori ambientali. ”La nostra ricerca dimostra che una dieta arricchita di noci, provoca cambiamenti significativi nel profilo di espressione dei miRNA nel tessuto del cancro colorettale localizzato e che gli acidi grassi presenti nelle noci, proteggono dal tumore del colon più di ogni altro composto in esse presente, sia attraverso effetti diretti che additivi o sinergici”, ha detto il Dr. Mantzoros. ”Anche se sono necessari ulteriori studi futuri, siamo ottimisti sul ruolo dei miRNA come biomarcatori della malattia e della prognosi e possiamo dimostrare che essi sono un potenziale bersaglio terapeutico del cancro del colon-retto”.
I ricercatori hanno condotto uno studio randomizzato con due gruppi di topi. Un gruppo è stato alimentato con l’equivalente di due porzioni al giorno di noci, circa 60 gr, mentre l’altro gruppo ha ricevuto una dieta di controllo simile, ma senza noci. Dopo 25 giorni i ricercatori hanno scoperto che nei topi nutriti senza le noci, i miRNA chiave che possono influenzare l’infiammazione delle cellule tumorali, vascolarizzazione (apporto di sangue) e la proliferazione, erano positivamente impegnati. I tumori dei topi alimentati con la dieta contenente le noci, avevano 10 volte la quantità di acidi grassi omega-3 totali, tra cui l’acido alfa-linoleico a base vegetale (ALA), nel tessuto, rispetto ai topi alimentati con la dieta di controllo. I ricercatori hanno scoperto che la dimensione minore del tumore era associata con maggiori livelli di acidi grassi omega-3 nei tessuti tumorali, suggerendo che l’acido alfa-linoleico a base vegetale può fornire un beneficio protettivo contro il tumore del colon. Il tasso di crescita del tumore è stato significativamente più lento nei topi alimentati con la dieta a base di noci, rispetto al gruppo di controllo. L’acido alfa-linolenico (ALA) è un acido grasso essenziale per vari processi del corpo ed è noto per ridurre l’infiammazione. Le noci sono l’unico frutto a guscio che contengono una fonte significativa di acido alfa-linolenico (2,5 grammi per 28 gr). Inoltre, le noci contengono anche una varietà di antiossidanti e numerose vitamine e minerali.
Il cancro colorettale è il terzo tipo più comune di cancro in tutto il mondo ed è secondo solo a cancro del polmone, come la principale causa di morte nei paesi occidentali. La dieta ha dimostrato di essere un fattore di rischio modificabile per la prevenzione di molti tipi di cancro, tra cui il cancro del colon-retto. Si stima che il 30-50 per cento dei tumori colorettali negli uomini e il 20 per cento nelle donne, possono essere prevenuti con la dieta e cambiamenti nello stile di vita.

 

http://www.eurekalert.org/pub_releases/2015-05/es-nhr051115.php

 

04-06-2015

Secondo uno studio recente, i disturbi mentali e l’abuso di sostanze combinate sono state la principale causa di malattie non mortali in tutto il mondo nel 2010, contribuendo quasi al 23 per cento di tutte le malattie presenti sulla terra. I disturbi depressivi sono i più comuni, seguiti da disturbi d’ansia, disturbi da uso di droga, e schizofrenia. Disturbi mentali e da uso di droghe sono stati responsabili di un tasso di morte globale maggiore dei tassi di malattie come HIV/AIDS, tubercolosi, diabete, e incidenti stradali.
Un’elevata assunzione di zucchero può esercitare un effetto tossico sulla salute mentale provocando resistenza insulinica e leptinica; provocando la soppressione di un ormone chiave chiamato BDNF, che è molto basso nei pazienti depressi, e promuovendo un’infiammazione cronica, che si pensa sia la causa primaria della depressione. Precedenti studi hanno anche dimostrato che l’aspartame ha un effetto negativo sulla funzione del cervello e sulla salute in generale. Cibi geneticamente modificati, così come il glifosato (pesticida), possono alterare in modo significativo la flora intestinale, promuovendo in tal modo agenti patogeni e decimando i microbi benefici necessari per la salute fisica e mentale.

 

http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(13)61611-6/abstract

http://www.medicalnewstoday.com/articles/265402.php

04-06-2015

C’è allarme, tra gli enti che si occupano di tutela dei consumatori, su un nuovo possibile pericolo alimentare derivante dall’uso di una sostanza normalmente naturale, l’acido tartarico, che serve a bilanciare l’acidità ma che ora verrebbe prodotta artificialmente con il sospetto di essere dannosa per la salute. La questione viene riportata dal nuovo sito di diffusione di tematiche alimentari, Greatitalianfoodtrade.it. L’allarme è stato dato dall’eurodeputato Paolo De Castro – già ministro italiano per l’Agricoltura - che ha presentato alla Commissione europea un’interrogazione. 
“L’acido tartarico - spiega l’avvocato Dario Dongo, esperto di diritto alimentare - è una sostanza estratta delle uve, da sempre impiegato nei dentifrici, farmaci, latte per neonati, caramelle, marmellate e succhi di frutta, pane e dolci, vino. Ora però si è fatto strada sul mercato un acido tartarico sintetico, di provenienza asiatica, derivato dal benzene. Già nel 1977 studi dimostravano che si accumula nei reni portandoli a nefrosi e il Comitato scientifico dell’Alimentazione umana ne aveva escluso l’utilizzo negli alimenti, in Europa, nel 1991. Ma i recenti regolamenti europei sull’utilizzo degli additivi negli alimenti non distinguono tra il naturale e il sintetico esponendoci al rischio”.

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