Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

28-05-2015

Se avete mai dubitato che il vostro medico conosca realmente di cosa stia parlando, queste scioccanti pratiche mediche utilizzate negli anni passati daranno un certo supporto ai vostri sospetti. Anche se può sembrare incredibile, questi rimedi erano approvati ufficialmente dalla classe medica.

1. Sciroppi lenitivi per bambini. Usato per la dentizione e per bambini in svezzamento, ma anche per curare coliche, crampi, dissenteria, herpes labiale e dolore. Questi sciroppi erano “lenitivi” perché contenevano morfina, cloroformio, codeina, eroina, oppio e cannabis.

2. Mercurio. Questo metallo tossico può causare problemi polmonari e cardiaci, reazioni psicotiche, delirio, tremiti e molto più, è stato usato per secoli per trattare di tutto dalle ferite alla costipazione.

3. Eroina. Nel secolo diciannovesimo, in caso di tosse, vi avrebbero somministrato una dose di eroina. Attualmente illegale, provocatrice di estrema dipendenza, questa droga in origine era stata sviluppata e venduta dalla Bayer come antitosse.

4. Lobotomie. Durante la prima metà del ventesimo secolo, sono state usate le lobotomie per distruggere la corteccia prefrontale del lobo frontale del cervello (questa è la zona del cervello che controlla il pensiero, i tratti della personalità e la decisionalità.) Sono state usate per anni per trattare di tutto dalla schizofrenia alla depressione, all’ansia e ai cambi d’umore fino a scoprire che causavano ritardo mentale.

5. Rimedi dietetici farmaceutici. Negli anni ‘50 e ‘60, le donne hanno preso pillole per perdere peso fatte con amfetamine.

Andando indietro di un paio di secoli ma, in alcuni casi appena di alcune decadi, è facile ridere di alcune pratiche mediche totalmente errate. Ma la storia, purtroppo, tende a ripetersi e questo non fa per niente ridere. Infatti, potrei elencare una lista di pratiche mediche ad oggi pienamente utilizzabili e con protocolli ufficiali che, a mio parere, potrebbe essere aggiunta facilmente ad un elenco come quello precedente:

1. Somministrare un vaccino per il cancro cervicale uterino ai ragazzi.

2. Prescrivere antibiotici per il raffreddore (circa 41 milioni di prescrizioni antibiotiche sono prescritte ogni anno per il raffreddore, anche se gli antibiotici non hanno alcun effetto sui virus che lo causano).

3. Usare mercurio come materiale da otturazione per le cavità dentali.

4. Rimuovere cistifellea, tonsille, o appendice senza nessun buon motivo.

5. Ed infine una delle più gravi, consigliare di evitare l’esposizione al sole per diminuire il rischio di cancro quando ora è stato dimostrato che questa prassi quasi raddoppia il rischio di cancro.

Malgrado siano stati fatti molti passi avanti nell’igiene e nella sanità negli ultimi due secoli ed ora si spendono cifre da capogiro ogni anno per la sanità, si ha l’impressione di aver acquisito un sistema sanitario che, per molti aspetti, è totalmente insufficiente per ottenere ciò per cui era stato pensato. E’ giunto il momento di non contare più sul modello medico convenzionale ma ottenere la libertà di scelta per usufruire di nuove alternative più valide e redditizie.

28-05-2015

Quasi tutti i libri per l’infanzia offrono lo stesso consiglio sui primi pasti solidi del neonato: iniziare per prima cosa con riso mescolato al latte materno o a quello artificiale. Questo è stato considerato saggio per 60 anni. Ma ciò deriva dal fatto che nel 1950, l’industria alimentare per l’infanzia ha lanciato una massiccia campagna pubblicitaria per valorizzare i vantaggi dei cereali e specie del riso bianco. Tuttavia questa raccomandazione non ha alcuna base scientifica. Oggi, preoccupati per l’aumento dell’obesità infantile, alcuni pediatri vogliono cambiare questo tipo di alimentazione. Se i bambini si abituano al gusto del riso bianco e della farina manipolati industrialmente, possono diventare dipendenti da cattive abitudini alimentari per tutta la vita.
USA Today riferisce: “Il riso bianco, dopo il trattamento di raffinazione, perde le fibre, vitamine e altri nutrienti. Diventa una ‘catastrofe nutrizionale’… riso raffinato e farina nel corpo diventano zucchero ‘quasi istantaneamente’, incrementando il livello di insulina e di zucchero nel sangue”.

 

http://usatoday30.usatoday.com/yourlife/parenting-family/babies/2010-12-01-babyfood01_st_N.htm

28-05-2015

Il colesterolo è un sottoprodotto naturale del fegato e un componente necessario per una buona salute. Il colesterolo normale è essenziale per la riparazione e lo sviluppo cellulare. Esso svolge un ruolo fondamentale nel miglioramento della memoria e l'apprendimento, è il precursore della produzione di vitamina D, e sintetizza gli ormoni sessuali e gli steroidi naturali - che controllano la glicemia, l'equilibrio dei fluidi e la pressione sanguigna. Aiuta anche a convertire i grassi nel fegato, ed è un potente antiossidante che agisce per combattere i radicali liberi e ridurre la sindrome metabolica. L'American Heart Association rileva che il colesterolo non si scioglie nel sangue e deve essere trasportato in tutto il corpo dalle lipoproteine. La ricerca indica che l’HDL, il colesterolo "buono", protegge il sistema cardiovascolare. Mentre l’LDL, o colesterolo "cattivo", possono costruire depositi sulle arterie. I problemi si verificano quando i livelli di HDL sono ridotti, creando infiammazione nel sistema cardiovascolare. Troppo poco colesterolo HDL impedisce la produzione di ormoni steroidei per il controllo del dolore, limita la capacità dell’organismo di digerire correttamente i cibi, e danneggia la capacità del corpo per creare riserve di energia. Troppo poco HDL porta al dolore e all'infiammazione, che è la vera causa della malattia di cuore, secondo gli ultimi studi.

RIMEDI NATURALI PER RIDURRE I LIVELLI DI COLESTEROLO

I rimedi naturali aiutano a mantenere normali i livelli di colesterolo, senza la necessità di prendere farmaci che producono effetti collaterali pericolosi.

LIEVITO DI RISO ROSSO

Il lievito di riso rosso aiuta a bilanciare i livelli normali di colesterolo. Esso contiene sostanze chiamate monacoline, che sono presenti naturalmente e convertite dal corpo per produrre un prodotto chimico inibente la produzione di colesterolo. Una monacolina in particolare, la lovastatina, è stato estratto e utilizzato nelle statine popolari, provocando una reazione contro la FDA per averlo venduto come farmaco negli Stati Uniti. Il consumo di moderate quantità di lievito di riso rosso naturale come parte di una dieta generale aiuta a mantenere normali i livelli di colesterolo. L’estrazione del principio attivo del riso, e l’utilizzo in una formulazione farmacologica di sintesi, amplifica i suoi effetti, e può produrre sia lesioni muscolari che renali.

TE’ VERDE

Il tè verde contiene vari composti che abbassano i livelli di colesterolo LDL. Uno studio condotto in Brasile, dove le persone consumano estratto di tè verde in capsule, ha portato all’abbassamento del 4,5% dei livelli di colesterolo LDL.

FRUTTA SECCA

Mangiare regolarmente frutta secca, in particolare noci e mandorle, può contribuire a ridurre i livelli di colesterolo LDL.

NIACINA

La niacina, o vitamina B3, aiuta ad abbassare i livelli di colesterolo LDL fino al 10% e aumentare i livelli di colesterolo HDL del 15-30%. A causa di alcuni suoi effetti collaterali (come il prurito e le vampate di calore), la niacina deve essere consigliata da un esperto.

FOGLIE DI CARCIOFO

L’estratto di foglie di carciofo aiuta ad abbassare i livelli di colesterolo, limitando la sua sintesi nell’organismo. Inoltre, l'estratto può aumentare il flusso di escrezione del colesterolo dal fegato.

FIBRE SOLUBILI

Il consumo di alimenti contenenti fibre solubili come avena, legumi, prugne, mele, carote, broccoli e patate dolci, rallentano l'assorbimento del colesterolo nell'intestino. Da cinque a 10 grammi al giorno di fibra possono produrre una riduzione del 5 per cento del colesterolo LDL.

POLICOSANOLO

Il policosanolo è un integratore alimentare a base di cera di canna da zucchero cubana. E' utilizzato per ridurre i livelli totali di colesterolo ed è propagandato per essere efficace come le statine e il lievito di riso rosso. Esso può produrre lievi effetti collaterali, come disturbi digestivi, mal di testa e insonnia, e occorrono da due a più mesi prima di mostrare dei risultati.

28-05-2015

Qualche anno fa, alcuni ricercatori dell’Università della Georgia hanno svolto uno studio sul potere antidolorifico dello zenzero, evidenziando la sua capacità di bloccare lo stesso enzima che aspirina, ibuprofene e naprossene bloccano, ma senza i dannosi effetti collaterali che potrebbero avere i farmaci allopatici. Ma non è tutto. Lo zenzero è stato protagonista anche di un altro studio, riguardante i possibili benefici sull’artrite e i sintomi a essa collegati. Secondo questo studio, condotto qualche anno fa dall’Università di Copenaghen, questa magnifica spezia sarebbe anche più efficace dei farmaci cortisonici e dell’ibuprofene. Gli studiosi hanno esaminato in vitro la risposta delle cellule affette da artrite ad alcuni medicinali, come appunto ibuprofene e cortisone. In più, è stata esaminata la risposta data anche all’estratto di zenzero. I risultati hanno suscitato qualche sorpresa: sebbene infatti l’ibuprofene sia in genere utilizzato contro il dolore, lo studio avrebbe dimostrato che non ha effetto sulla produzione di citochine, molecole che possono scatenare effetti infiammatori e quindi dolore. Zenzero e cortisone si sono rivelati invece efficaci al pari merito nella loro funzione di antinfiammatori. Considerati i vari effetti collaterali che il cortisone può avere sull’organismo, potremmo dire che, in questo caso, lo zenzero si è dimostrato un rimedio più efficace dei farmaci tradizionali per ridurre le infiammazioni e alleviare il dolore. Ma non solo ricerche in vitro. Krishna C. Srivastava, tra i ricercatori della Odense University, ha evidenziato poi come la somministrazione di zenzero a pazienti affetti da artrite possa alleviare in maniera significativa il dolore.
I vantaggi del consumo di zenzero sono vari. Abbiamo visto che, se assunto con acqua e limone al mattino, può aiutarci a ricaricarci di energia e prevenire diverse malattie, che protegge il sistema immunitario e funziona da antiemetico in caso di mal d’auto. Ma non è tutto: Lo zenzero può abbassare i livelli di zuccheri nel sangue e salvare dalle malattie cardiache, è un ottimo antidolorifico da assumere durante il ciclo mestruale e aiuta ad abbassare i livelli di colesterolo. È inoltre una spezia brucia grassi ed è efficace contro i batteri orali collegati alle infiammazioni delle gengive, come gengiviti e parodontiti. Può essere utilizzato in cucina sia fresco che in polvere, aggiungendo un tocco di “piccante” in più ai nostri piatti.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23365744

https://indiansciencejournal.wordpress.com/2012/02/21/ginger-effective-to-relieve-muscular-pain-and-inflammation/

27-05-2015

L’uomo è sempre quello che fa il duro, che cerca solo una notte di piacere, e che scappa appena sente incombere il peso di un futuro e vede davanti a sé l’immagine asfittica della coppia fissa. Siamo sicuri? Forse è più corretto dire l’uomo era, oppure alcuni uomini erano, sono e saranno così, ma non tutti. Anzi, sono in molti a cercare le coccole. Sembra proprio che lo stereotipo dell’uomo che ha paura di impegnarsi in una relazione sia da cancellare. Un nuovo studio dimostra che non solo gli uomini spesso dicono “ti amo” per primi, ma anche che numerose volte sono più felici delle donne quando sentono rivolte a loro quelle due parole speciali, inizio, fine, e senso profondo di ogni dichiarazione d’amore. In una ricerca pubblicata sul Journal of Personality and Social Psichology, gli studiosi hanno dimostrato come la più grande gioia per un uomo ci sia quando la donna lo precede nella rivelazione dei propri sentimenti e lo fa prima di fare l’amore con lui. In una prospettiva evoluzionistica, nella quale l’uomo valuta l’opportunità di riprodursi e la donna tiene conto dell’impegno di allevare i figli, i risultati di questo studio sono coerenti, a giudizio dei ricercatori. 
Gli uomini impazzirebbero davanti ad un “ti amo” che precede il rapporto sessuale, e che sembra quasi contenere in sé la promessa dello stesso. Le donne, d’altro lato, preferirebbero ascoltare una dichiarazione dopo aver fatto l’amore, perché ciò significa che l’andare a letto insieme ha significato per l’uomo la disponibilità ad un impegno serio. I ricercatori hanno selezionato 45 studenti ed alcuni membri del personale al Massachusetts Institute of Technology ed hanno chiesto se, a loro giudizio, fossero gli uomini o le donne a dire più spesso “ti amo” per primi. Il 64% ha risposto senza ombra di dubbio: le donne. In media, secondo il parere degli intervistati, le donne direbbero “ti amo” 23 giorni prima degli uomini. In realtà però i ricercatori dopo aver osservato circa 100 studenti universitari e 47 coppie eterosessuali di tutte le età, hanno evidenziato come una percentuale compresa tra il 61% ed il 70% delle persone che avevano partecipato allo studio avesse dichiarato che gli uomini avevano pronunciato il fatidico “ti amo” 42 giorni prima delle donne nelle loro storie attuali o passate. Questa distanza piuttosto forte tra una dichiarazione e l’altra suggerisce che da parte delle donne non ci sia stata semplicemente l’attesa che l’uomo facesse il primo passo, quanto piuttosto la volontà di attendere il momento in cui le parole pronunciate fossero espressione dei sentimenti provati. 
Un ulteriore studio si è concentrato sul momento preferito, da uomini e donne, per sentire un “ti amo” da parte del/della partner. Gli uomini descrivono come immagine di massima felicità una dichiarazione ascoltata dalla propria donna prima di aver mai fatto l’amore con lei; le donne, al contrario, sempre per il motivo che abbiamo visto in precedenza, e cioè la garanzia che “non sia stato solo sesso”, preferiscono sentirsi dire “ti amo” da un uomo dopo aver avuto un rapporto intimo con lui. Al di la del peso che si può attribuire a studi e sondaggi concentrati su aspetti così intimi della vita delle persone, è consolatorio sapere che tanti luoghi comuni possono essere abbattuti nel momento in cui si entra nella profondità del vissuto individuale. I dati di queste ricerche mettono a nudo fragilità, bisogni ed insicurezze che, pur nelle diversità di motivazioni, tendono ad attenuare le differenze tra uomini e donne. In fondo l’universo maschile e quello femminile trovano un punto di incontro in un bisogno comune che è quello di ricevere la conferma di essere amati e sapere di essere preziosi agli occhi di qualcuno.

 

http://www.foxnews.com/health/2011/06/24/men-say-love-before-women-do/

27-05-2015

Quattro componenti del nostro sistema alimentare attuale stanno provocando una vasta gamma di problemi di salute e ambientali. Essi sono le coltivazioni geneticamente modificate (GE), i pesticidi, i CAFO, e l’uso routinario degli antibiotici per il bestiame. Le colture Ogm sono pesantemente contaminate con glifosato (erbicida), che l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha recentemente classificato come “probabile cancerogeno” (classe 2A). L’uso regolare di antibiotici non è l’unico modo con cui il nostro sistema alimentare promuove una resistenza agli antibiotici; erbicidi come il Roundup promuovono la stessa resistenza agli antibiotici favorendo una più facile resistenza dei patogeni.

 

http://www.ers.usda.gov/data-products/adoption-of-genetically-engineered-crops-in-the-us/recent-trends-in-ge-adoption.aspx

http://mbio.asm.org/content/6/2/e00009-15

http://www.mysinchew.com/node/107256

27-05-2015

Un sistema di segnale del cervello che controlla l’appetito, risponde a specifici amminoacidi presenti nella carne. Questa scoperta ha potuto condurre a nuove tecniche per perdere peso. Gli animali iniettati con l’amminoacido leucina hanno mangiato il 20% in meno il giorno seguente e hanno guadagnato soltanto un terzo del peso rispetto ad animali dopo un digiuno di 24 ore. La leucina, che è contenuta in alimenti ricchi in proteine, agisce sull’enzima mTOR. L’mTOR è altamente attivo nella parte di cervello denominata ipotalamo, che regola l’appetito. La leucina può imbrogliare il cervello facendogli credere che l’organismo si sia rifornito abbondantemente di proteine, con conseguente soppressione della fame.

COMMENTO

Gli amminoacidi sono le unità strutturali di base per costruire le proteine. Il vostro corpo ne utilizza 20 per costruire praticamente tutte le sue proteine. Sta crescendo l’evidenza circa il valore di uno degli amminoacidi, la leucina, che si trova nella carne e nei latticini. Una dieta ricca in leucina, non solo può amplificare i benefici dell’esercizio, ma può anche aiutare a perdere peso. La leucina è un amminoacido a catena ramificata ed è considerata essenziale, che significa che il corpo non può produrla e quindi deve essere ottenuta attraverso la dieta. La leucina aiuta a ridurre la massa grassa e a mantenere la massa muscolare durante la perdita del peso.
Molte persone interessate alla salute non vedono favorevolmente la carne e pensano che evitare la carne sia molto salutare. Credo che abbiano ragione se si parla della carne commerciale prodotta negli allevamenti intensivi dove l’alimentazione degli animali è disastrosa e l’abuso di farmaci una regola. Tuttavia, la carne sana di un bovino che ha mangiato erba e fieno, può essere una fonte proteica eccellente nella nostra dieta. Le necessità proteiche variano a seconda della tipologia genetico-sanguigna e ciò spiega perché alcune persone calano notevolmente seguendo un’alimentazione iperproteica mentre altri no.

 

http://www.newscientist.com/article/dn9147-why-highprotein-meat-may-curb-appetite.html#.VWVzMe9myis

27-05-2015

Come contrastare la caduta dei capelli? Semplice, rimuovendoli selettivamente. In questo modo apparentemente paradossale è possibile stimolarne la crescita. E’ questo, in estrema sintesi, il messaggio dei ricercatori dell’University of Southern California (Stati Uniti). Risultati importanti, pubblicati sulla prestigiosa rivista Cell, che potrebbero aprire ora nuove prospettive di cura per il trattamento delle calvizie e in particolare per chi soffre di alopecia. Anche se a prima vista può sembrare un controsenso l’eliminazione dei capelli di alcune particolari zone, causa a cascata la massiccia ricrescita di quelli vicini. Alla base del fenomeno scoperto dai ricercatori statunitensi c’è la capacità delle cellule dei follicoli danneggiati dalla rimozione di secernere alcune molecole segnale che stimolano la produzione di nuovi capelli. Come spiegano gli autori dello studio i follicoli piliferi non si limitano a rispondere singolarmente ma comunicano tra loro. In particolare dopo lo strappo i follicoli producono proteine infiammatorie che causano la chiamata in loco di cellule immunitarie. Queste a loro volta comunicano ai follicoli vicini che è ora di far crescere nuovi capelli. 
Gli esperimenti, effettuati nei topi, hanno dimostrato che la rimozione selettiva di poco più di 200 peli localizzati in un raggio di pochi millimetri ha portato alla ricrescita di una quantità pari a 6 volte quella rimossa. Ciò non è accaduto quando la rimozione è stata effettuata in un raggio più ampio. Ciò significa - spiegano gli autori - che se i follicoli sono troppo distanti tra loro non riescono a comunicare per innescare la risposta al danno. Anche se l’analisi per ora è stata effettuata in modello animale, secondo gli autori della ricerca aver scoperto il meccanismo con cui i capelli comunicano fra loro in risposta ad un trauma potrebbe aprire interessanti prospettive terapeutiche. La perdita dei capelli infatti in alcuni casi non è un solo fatto estetico. Una malattia che forse potrà beneficiare dello studio è l’alopecia, una disturbo dal forte impatto psicologico in cui si verifica la perdita a chiazze dei capelli.

 

http://news.usc.edu/79556/are-scientists-nearing-a-cure-for-baldness/

http://www.cell.com/cell/abstract/S0092-8674(15)00182-8?_returnURL=http%3A%2F%2Flinkinghub.elsevier.com%2Fretrieve%2Fpii%2FS0092867415001828%3Fshowall%3Dtrue

26-05-2015

In uno studio, negli estratti di chicchi di grano e di tuberi di patata sono stati trovati una serie di benzodiazepine farmacologicamente attive (composti che presentano un’alta affinità per i recettori benzodiazepinici (BZR) di tipo centrale nel cervello dei mammiferi. Le sostanze chimiche sono biosintetizzate più probabilmente all’interno del tessuto vegetale. I loro effetti all’interno del cervello possono spiegare come alcune dipendenze alimentari possono essere importanti come le tossicodipendenze.
Secondo lo studio: “Ulteriori analisi…volte all’identificazione di composti appartenenti alla classe 5-fenil-1,4-benzodiazepinoni. Nei chicchi di frumento sono stati identificati Diazepam, N-desmethyldiazepam, Delorazepam, deschloro-diazepam, delormetazepam, lormetazepam e isodiazepam, mentre nel tubero della patata erano presenti diazepam, N-desmethyldiazepam, Delorazepam, lorazepam e delormetazepam“.
La ricerca sui ratti ha dimostrato che il cibo, in particolare lo zucchero, può dare più assuefazione della cocaina. Nello studio, quando i ratti sono stati autorizzati a scegliere l’acqua zuccherata o cocaina, un sorprendente 94 per cento dei topi ha scelto l’acqua dolce. È interessante notare che la ricerca indipendente ha rivelato che limitando i carboidrati nella dieta, aiuta a ridurre la voglia smodata verso cibi ricchi in carboidrati o amidacei.

 

http://www.plosone.org/article/fetchArticle.action?articleURI=info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0000698

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/3178869

Martedì, 26 Maggio 2015 12:32

FOSAMAX: PIU’ DANNI O BENEFICI?

26-05-2015

Il Fosamax è un farmaco popolare per l’osteopenia (densità minerale ossea scarsa ma non ancora osteoporosi). Il Fosamax appartiene alla stessa classe chimica (fosfonati) di quelle sostanze usate nei detergenti per rimuovere la schiuma del sapone dalla vostra vasca da bagno. E’ un veleno metabolico che realmente uccide gli osteoclasti, le cellule che rimuovono il tessuto osseo in armonia con gli osteoblasti che lo ricostruiscono. È evidente che se si distruggono queste cellule l’osso diverrà più denso. Quello che i vari studi non mostrano è che dopo quattro anni l’osso diventa realmente più debole anche se più denso. Ciò deriva dal fatto che l’osso è una struttura dinamica e richiede rimozione e rimontaggio di nuovo osso per mantenersi integro. Il Fosamax non costruisce nessun nuovo osso. In più questo farmaco incrementa il rischio di:

• Ulcere gastriche, problemi digestivi (bruciori o dolore toracico).
• Reazioni allergiche.
• Gravi dolori muscolari, articolari e ossei.
• Ulcerazione dell’esofago.
• Eruzioni cutanee.
• Dolore addominale.

Per la mia esperienza ho notato spesso che dopo un’assunzione di alcuni mesi di Fosamax, molti pazienti non solo non hanno benefici per la rimineralizzazione ossea ma, dopo aver distrutto gli osteoclasti, il calcio tende a depositarsi nei tessuti molli. Ho visto diverse radiografie che dimostrano questo in cui si nota come tutti i legamenti paravertebrali si calcifichino. Sono rimasto allibito quando qualche anno fa negli Stati Uniti andava in onda una pubblicità televisiva in cui si mostravano le foto di alcune mandibole necrotiche (è un altro effetto collaterale) mentre lo speaker diceva che, in caso di questo “inconveniente”, era possibile usufruire di un numero verde per avere dei consigli su come gestire la cosa. 
Ah, dimenticavo: un altro grave effetto collaterale è il rischio di uveite con possibili ripercussioni sulla vista!

 

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