Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

14-12-2016

A lanciare l’allarme è il professor David Spiegelhalter dell’Università di Cambridge. Entro il 2030 il genere umano è a rischio estinzione. No, non saremo di fronte a una serie di calamità naturali devastanti, scatenate magari dai radicali cambiamenti climatici in corso. In gran parte accelerati dall’inquinamento provocato dal genere umano stesso. Bensì, la causa di questo rischio estinzione per il genere umano entro il 2030 è dovuto proprio a loro: i nostri amati dispositivi mobili. Ossia, smartphone in primis, ma anche tablet e Pc. La tecnologia mediante la quale siamo costantemente in contatto col mondo esterno anche durante la notte. Perché la tecnologia scatenerebbe un rischio estinzione per il genere umano entro il 2030? A spiegarcelo è il professor David Spiegelhalter dell’Università di Cambridge, il quale ha diffuso dei dati inquietanti, confermati da altre due ricerche precedenti. Ecco cosa dice.
Gli smartphone in primis, ma anche i tablet e i cari vecchi personal computer, secondo il dottor Spiegelhalter, ci distrarrebbero da “altre attività”. Quali appunto i rapporti intimi sotto le lenzuola. Infatti, il ricercatore americano parte da questi dati: frequenza dei rapporti tra le coperte è drasticamente calata negli ultimi 30 anni. Per cui, se negli anni 90 era di cinque volte al mese, nel 2000 è scesa a quattro volte. E ora è arrivata perfino a tre. Siamo troppo presi dalle tecnologie, per cui snobbiamo i nostri partner. Inoltre, i pochi rapporti intimi che consumiamo, sono a esclusivo scopo di piacere e non per riprodursi. In realtà, ci sono altre due precedenti ricerche a suffragio di quella del dottor Spiegelhalter. Ossia, uno studio del 2014, effettuato su un campione di 143 coppie eterosessuali. In quell’occasione è emerso che i loro rapporti intimi venivano interrotti durante l’attività da diversi fattori. Soprattutto dagli smartphone, vale a dire dalle notifiche dei social e dalle continue chiamate. E se ciò non vi ha convinto ancora, ce n’è ancora una terza di ricerca, condotta da un gruppo di ricercatori dell‘Università di Stanford gestito da Henry Greely. In quel caso la sentenza fu chiara: entro trent’anni i figli non si faranno più tramite rapporti carnali tradizionali ma in vitro. E si avranno rapporti solo per soddisfare le proprie esigenze fisiche, non per procreare. Fantascienza, allarmismo o un fondo di verità c’è?

 

http://www.telegraph.co.uk/science/2016/06/05/britons-are-having-less-sex-and-game-of-thrones-could-be-to-blam/

Mercoledì, 14 Dicembre 2016 14:14

MAL DI GOLA: 10 RIMEDI NATURALI.

14-12-2016

Il mal di gola è uno dei disturbi più fastidiosi tipici della stagione invernale. Può essere causato da virus o da batteri e può essere accompagnato da tosse, raffreddore, febbre o influenza. Quando i primissimi sintomi del mal di gola si presentano, è possibile agire immediatamente utilizzando dei rimedi naturali per calmare l'infiammazione prima che la situazione peggiori.

1. ACETO DI MELE

L'aceto di mele presenta proprietà antibatteriche naturali. Esso può essere utilizzato in piccole quantità in una bevanda calda o in un normale bicchiere d'acqua, con la finalità di alleviare le infiammazioni della gola. Può essere altrimenti utilizzato per effettuare dei suffumigi, aggiungendone un paio di cucchiai in una pentola di acqua bollente, oppure dei gargarismi, mescolando un cucchiaino di aceto di mele in un bicchiere d'acqua a temperatura ambiente.

2. SANTOREGGIA

La santoreggia è una pianta officinale appartenente alla famiglia della Laminacee, le cui foglie vengono raccolte non soltanto per gli utilizzi culinari, ma anche per la loro utilità nella cura di alcuni malesseri, come il mal di gola. E' possibile preparare un infuso di santoreggia per effettuare dei gargarismi utili a contrastare il mal di gola. Devono essere utilizzati 4 grammi di santoreggia essiccata ogni 100 millilitri d'acqua. La santoreggia deve essere lasciata in infusione in acqua bollente. Il liquido verrà filtrato e lasciato raffreddare prima di essere impiegato per sciacqui o gargarismi.

3. CANNELLA

Per la preparazione della tisana si potranno utilizzare sia la cannella acquistabile direttamente in polvere, sia la cannella sotto forma di stecca, che potrà essere grattugiata.

4. CIPOLLA

Le cipolle rappresentano un rimedio naturale portentoso contro piccoli disturbi di salute, come il mal di gola. Insieme all'aglio sono considerate alla stregua di veri e propri antibiotici e antinfiammatori naturali. Un ottimo rimedio naturale contro il mal di gola è costituito dalla preparazione di una tisana a base di bucce di cipolla. Sarà sufficiente portare ad ebollizione la buccia di mezza cipolla per ogni tazza d'acqua. Filtrate e lasciate intiepidire il liquido ottenuto. Se il sapore non dovesse risultare gradevole, dolcificate a piacere.

5. LIMONE

Il limone, con particolare riferimento al suo succo, svolge un'azione antibatterica naturale e può essere utile per disinfettare il cavo orale e per effettuare dei gargarismi in caso di mal di gola. Se trovate sollievo al dolore preferibilmente con bevande fredde anziché calde, sostituite al classico tè caldo al limone una limonata preparata mescolando succo di limone e acqua fresca. Potreste anche provare ad effettuare dei gargarismi con acqua a cui avrete aggiunto poche gocce di succo di limone.

6. OLIO ESSENZIALE DI EUCALIPTO

L'olio essenziale di eucalipto è ricco di eucaliptolo, una sostanza a cui sono state attribuite delle spiccate proprietà germicide. Il suo utilizzo è consigliato in caso di mal di gola e di raffreddore per effettuare dei suffumigi versandone tre o quattro gocce in un litro di acqua bollente. L'olio essenziale di eucalipto può essere inoltre impiegato per la cura del mal di gola diluendone una o due gocce in un bicchiere di acqua tiepida per effettuare dei gargarismi due volte al giorno.

7. LIQUIRIZIA

La liquirizia è considerata uno dei migliori rimedi naturali contro il mal di gola. Masticare dei bastoncini di liquirizia può essere utile ad aiutare la gola a disinfiammarsi e ad alleviare il dolore. La liquirizia può essere utilizzata in abbinamento alle foglie d'alloro per la preparazione di un infuso curativo per il mal di gola.

8. MAGGIORANA

La maggiorana è una pianta aromatica utilizzata in maniera efficace per la cura dello stress e contro il nervosismo, ma utile anche nel caso in cui si soffra di mal di gola. L'olio essenziale di maggiorana è utile per sedare la tosse e per facilitare l'eliminazione del catarro, oltre che per la cura del mal di gola. Può essere utilizzato in poche gocce per effettuare dei suffumigi. Con due cucchiaini di foglie essiccate di maggiorana per tazza è possibile preparare un infuso da utilizzare tiepido per i gargarismi.

9. FIENO GRECO

Il fieno greco è una delle piante officinali utilizzate fin dall'antichità per la cura di disturbi della salute come il mal di gola. Esso possiede proprietà antisettiche e antinfiammatorie ed è per tale motivo considerato utile nel combattere il mal di gola. Il fieno greco può essere impiegato per la preparazione di un decotto, calcolando di utilizzarne circa 12 grammi ogni 250 millilitri d'acqua. Una volta intiepidito, il decotto è perfetto per effettuare dei gargarismi.

10. SALVIA

La salvia è una pianta aromatica comunemente utilizzata in cucina che nasconde degli inaspettati effetti curativi. Ad essa vengono attribuite proprietà battericide naturali. Con le foglie essiccate di salvia può essere preparato un infuso da bere due o tre volte al giorno, calcolando di utilizzare due cucchiaini di salvia per tazza. L'infuso presenta proprietà antibatteriche, oltre che digestive. Se lasciato raffreddare, esso può essere impiegato per effettuare dei gargarismi contro il mal di gola.

Mercoledì, 14 Dicembre 2016 14:13

IL DETERSIVO PUO' ESSERE PERICOLOSO PER LA SALUTE.

14-12-2016

Gli spot del detersivo per lavatrice vorrebbero farci pensare che ci stiamo avvolgendo nell’aria pulita di montagna e nel fresco profumo di fiori di campo ogni volta che indossiamo i nostri vestiti appena lavati. Ma in realtà rischiamo di avvolgerci in una coperta tossica di sostanze chimiche! Anche se questi detergenti commerciali possono combattere le macchie del vostro paio di jeans preferito, vi lasciano qualcos’altro in cambio: quando puliamo il nostro bucato, abbiamo certe aspettative, la maggior parte di noi si aspetta che tutte le macchie, la sporcizia e l’odore vengano rimossi. Vogliamo anche sentire l’odore fresco e la sensazione di morbido al tatto. I produttori di detersivi utilizzano sostanze chimiche, non importa quanto dure o potenzialmente dannose, per soddisfare queste aspettative e dare l’impressione di biancheria pulita. La domanda che dovremmo porci è: il bucato è davvero pulito se è saturo di sostanze chimiche dopo che è stato lavato? Di seguito ho elencato solo alcune delle sostanze chimiche che si trovano comunemente nei detersivi commerciali.

1. FENOLI: considerati tossici dall’Istituto Superiore di Sanità, i fenoli possono causare danni ai polmoni, cuore, reni e fegato. Sono facilmente assorbiti nella pelle, che li rende particolarmente pericolosi. I fenoli sono stati collegati a gravi patologie di salute e persino alla morte.

2. SBIANCANTI OTTICI: sono un nuovo ingrediente nei detergenti commerciali; ingannano l’occhio alterando le lunghezze d’onda ultraviolette per rendere i vestiti più bianchi. Il risultato può essere di facciata, ma i pericoli chimici di questi prodotti sono molto reali. Gli studi hanno dimostrato che questi agenti sono estremamente tossici per i pesci e possono causare mutazioni nei batteri, inoltre possono anche scatenare forti reazioni allergiche negli esseri umani quando sono esposti alla luce solare.

3. CANDEGGINA: un detergente per la casa tradizionale contiene candeggina, è noto da decenni. La candeggina, o ipoclorito di sodio, è una delle principali cause di avvelenamento in casa. Si tratta di un forte irritante per gli occhi, il naso e la gola, inoltre può anche causare reazioni gravi se viene a contatto con la pelle.

4. TENSIOATTIVI: un tensioattivo è una sostanza che si lega con le particelle oleose e le porta via con l’acqua durante il lavaggio. Sono ciò che rende i nostri vestiti puliti quando li laviamo. I tensioattivi possono essere naturali o sintetici: quelli naturali sono generalmente sicuri per le persone e l’impianto idraulico, ma i tensioattivi chimici non lo sono. I detersivi commerciali sono caricati con tensioattivi sintetici.

5. PROFUMO: i profumi artificiali nei prodotti per il bucato sono un forte agente irritante. Queste sostanze chimiche possono causare prurito, lacrimazione e fastidio alle narici, ma la loro influenza può andare molto più in profondità. Alcuni profumi chimici possono scatenare attacchi di asma e aggravare le allergie, possono anche influenzare il vostro modo di pensare, rendendo la concentrazione e la coordinazione difficili. Tutte le irritazioni si mostrano al peggio nei soggetti sensibili, anche se nessuno è immune dagli effetti di queste sostanze chimiche. Uno qualsiasi di questi additivi chimici provoca un sacco di danni da solo, ma tutte queste sostanze combinate possono fare reazione l’una con l’altra nei detersivi per bucato, diventando ancora più pericolose insieme di quanto non fossero da sole.

PENSATECI: l’abbigliamento è in costante contatto con la pelle. La pelle è eccezionalmente permeabile e assorbe rapidamente le sostanze, che finiscono direttamente nel flusso sanguigno. Molti esperti raccomandano: se non si può mangiare o bere, non va fatto entrare in contatto con la pelle. Eliminate i detersivi commerciali e cercate modi più naturali per lavare i vostri vestiti.

Martedì, 13 Dicembre 2016 11:26

6 RIMEDI NATURALI PER MANDAR VIA I CALLI.

13-12-2016

BUCCIA DI BANANA E AGLIO

La prima soluzione è un impacco naturale da applicare sulla parte per ammorbidire la callosità. Raschiate con un cucchiaio la parte interna di una buccia di banana. Poi, schiacciate 2 spicchi d’aglio che andrete a mescolare con la polpa precedentemente ottenuta. Applicate il composto sul callo, coprite e bloccate con una garza sterile. Cambiate la benda 2 volte al giorno, per un paio di giorni. Poi, con una pietra pomice, strofinate delicatamente la superficie e il callo dovrebbe venir via con facilità.

PANE E ACETO

Il secondo rimedio consiste nel preparare un altro tipo di composto, sempre da applicare sulla parte interessata. Questa volta gli ingredienti sono: un pezzetto di mollica di pane e ¼ di tazza di aceto. Mettete la mollica a bagno nell’aceto per 30-40 minuti. Poi, prendete il composto e applicatelo sul callo, coprendo con garza sterile. Lasciatelo per tutta la notte. La mattina risciacquate con acqua corrente e rimuovete la parte dura, sempre molto delicatamente, con la pietra pomice.

LIMONE E ACETO

Ecco un altro tipo di impacco fatto sempre con l’aceto e da tenere per una notte sul callo. Mescolate un cucchiaio di succo di limone e 1 di aceto bianco. Applicatelo sulla parte con una garza e tenetelo tutta la notte. La mattina, sciacquate e pulite la parte con la pietra pomice. Se il callo non dovesse venire via, ripetete l’operazione più volte, a distanza di qualche giorno.

BUSTINE DI TE’ USATE

Ecco un altro interessante uso delle bustine del tè! Dopo esservi preparati una gustosa bevanda, prendete la bustina usata del tè e fissatela sul callo con una garza. Lasciate riposare per un’ora. Ripetete ogni giorno, per una settimana o due se necessario, fino a quando il callo non sarà andato via.

PEDILUVIO CON ACQUA E CAMOMILLA

Periodicamente, potete anche concedervi un sano pediluvio con acqua calda e camomilla: questo aiuterà ad ammorbidire le parti più dure dei vostri piedi. Dopo averli lasciati in ammollo per un pò, ripulite la parte sempre con pietra pomice. Cercate di essere il più delicati possibile.

ALOE VERA

L’aloe vera può servire anche a questo! Basta estrarre un pò di gel e applicare sulla zona callosa, massaggiando fino a completo assorbimento. Ripetete a distanza di qualche giorno, fino a quando la parte non risulterà liscia.

Martedì, 13 Dicembre 2016 11:25

SPERMIDINA: UN ELISIR DI LUNGA VITA.

13-12-2016

C'è una nuova sostanza in grado di allungare la vita media delle persone. In realtà l'abbiamo sempre consumata, non conoscendone tuttavia le importanti proprietà. Si tratta della spermidina, un elemento presente in diversi cibi, dai legumi ai cereali integrali e ai formaggi stagionati, e potenzialmente in grado di allungare la vita e ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Uno studio realizzato da Guido Kroemer dell’Equipe 11 Labellisée Ligue Contre le Cancer di Parigi e da scienziati dell'Università di Graz, in Austria, ha prima verificato l'effetto della spermidina su modello murino e poi su 800 residenti del comune di Brunico, fra i quali il consumo della sostanza è risultato associato a un rischio cardiovascolare inferiore e a una migliore pressione arteriosa. Lo studio, pubblicato su Nature, non è il primo a segnalare le virtù della spermidina. Un'altra ricerca pubblicata su Cell Metabolism aveva verificato l'efficacia della sostanza in rapporto al consumo di piselli. La stessa sostanza è presente anche nel mais e in alcuni formaggi come il gorgonzola, fanno notare i ricercatori del Weizmann Institute di Israele che hanno condotto la sperimentazione.
La spermidina avrebbe l'effetto di invertire il ritmo circadiano dell'organismo, ringiovanendo le persone e rendendole meno predisposte all'insorgenza delle malattie. Il composto fa parte della famiglia delle poliammine, presenti in tutte le cellule viventi. Livelli bassi di poliammine hanno l'effetto di rallentare i ritmi circadiani. Le poliammine, derivate da fonti alimentari, vengono sintetizzate dalle cellule del corpo e sono preposte alla regolazione di processi cellulari fondamentali come la crescita e la proliferazione cellulare. I ricercatori israeliani hanno testato alcuni animali con un farmaco che inibisce la sintesi delle poliammine, rallentando l'orologio circadiano di circa 11 minuti rispetto ai topi che non avevano ricevuto il trattamento. I ratti che avevano assunto la spermidina mostravano un orologio biologico più veloce di circa 8 minuti rispetto ai topi non trattati. Alterazioni associabili a una serie di benefici. «Questa scoperta dimostra lo stretto intreccio tra orologi circadiani e metabolismo, e apre nuove possibilità per interventi nutrizionali che modulino la funzione del nostro orologio», ha detto Gad Asher, coordinatore della ricerca.

 

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27841876

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26456331

13-12-2016

Oltre il 90% della popolazione all'età di cinque anni ha già avuto un'infezione erpetica e alcune persone hanno episodi ricorrenti per tutta la vita. Non esiste trattamento farmacologico in grado di prevenire gli attacchi o ridurne la durata, ma l'echinacea purpurea può aiutare a diradarli e la radice di liquirizia ad accelerare la guarigione e alleviare il dolore. 4 capsule da 500 mg di echinacea al giorno possono non solo fermare l'episodio ma, se presi regolarmente, ridurre la frequenza degli attacchi. Anche l'applicazione locale di estratti di radice di liquirizia si è dimostrata efficace per ridurre il tempo di cicatrizzazione e il dolore associati all'herpes labiale e genitale recidivante. La glicirrizina neutralizza in maniera irreversibile il virus dell'herpes simplex e stimola la sintesi e il rilascio di interferone.

Martedì, 13 Dicembre 2016 11:21

DA COSA CAPIRE SE HAI CARENZE DI VITAMINE.

13-12-2016

Le vitamine sono sostanze organiche assunte con gli alimenti, indispensabili per il buon funzionamento del nostro organismo. Le vitamine sono incluse tra i micronutrienti che devono essere assunti con la dieta quotidianamente, poichè molte di loro non vengono sintetizzati dall’organismo umano. Talvolta un nostro grande difetto è quello di dare per scontato tutto ciò che è legato alla nostra salute e al nostro benessere. Mangiamo grandi quantità di cibi elaborati, e trascuriamo le verdure, che ci danno quelle vitamine e quei minerali di cui abbiamo bisogno per il perfetto funzionamento del nostro organismo. Una carenza di vitamine può infatti comportare una serie di alterazioni e, se non si cerca di porvi rimedio, questo può portare allo sviluppo di alcune malattie o scompensi nel nostro organismo. Ma il nostro corpo sa mandarci delle avvisaglie e così, se soffriamo di carenza di vitamine, possiamo cogliere i sintomi e i segnali che il nostro corpo ci invia a seconda del tipo di vitamina che manca o scarseggia nel nostro organismo.

SCREPOLATURA NEGLI ANGOLI DELLA BOCCA.

Se sono presenti delle screpolature negli angoli della vostra bocca, allora significa che soffrite di carenza di ferro, zinco e vitamine del gruppo B, come niacina (B3), riboflavina (B2), e B12. In questo caso, dunque, si consiglia di assumere alimenti come uova, pomodori, spinaci, arachidi e legumi come le lenticchie. L’assorbimento del ferro, inoltre, è arricchito dalla vitamina C, che aiuta a combattere le infezioni, per cui questi alimenti andrebbero combinati con verdure come broccoli, pepe rosso, cavolo e cavolfiore.

CAPELLI SECCHI, INSONNIA, STANCHEZZA, UNGHIE DEBOLI, PELLE INDURITA.

I capelli secchi, l’insonnia, l’eccessiva stanchezza, le unghie deboli e la pelle particolarmente indurita stanno a indicare una carenza di vitamina A. In questo caso, dunque, si consiglia di assumere alimenti come carote, menta, cavolo, prezzemolo, spinaci, foglie di rapa.

ERUZIONE CUTANEA ROSSA SUL VISO, PELLE SECCA, ACNE, PERDITA DI CAPELLI.

La presenza di eruzioni cutanee rosse sul viso, di acne, di pelle secca, disturbi della memoria, irritabilità, nervosismo e perdita di capelli stanno a indicare una carenza di zinco, biotina e vitamine del gruppo B. In questo caso, dunque, si consiglia di assumere alimenti come cereali integrali, oli derivati da frutti oleosi, avocado, cavolfiore, noci, lampone, banane, semi di zucca.

BRUFOLI ROSSI CONCENTRATI SU GUANCE, BRACCIA, COSCE E GLUTEI.

La presenza di piccoli brufoli rossi, molto simili all’acne, concentrati su guance, braccia, cosce e glutei stanno a indicare una carenza di acidi grassi e vitamine A e D. In questo caso, dunque, si consiglia di assumere alimenti come carote, peperoni rossi, cavolo, patate dolci, arance, mandarini, funghi e verdure a foglia scura.

MANI, PIEDI E ALTRE PARTI DEL CORPO INDOLENZITE E FORMICOLIO.

Se vi sentite le mani, i piedi o altre parti del corpo particolarmente indolenzite e, talvolta, le stesse parti vengono colpite da formicolio, allora significa che soffrite di carenza di vitamine del gruppo B. In questo caso, dunque, si consiglia di assumere alimenti come spinaci, asparagi, barbabietole e fagioli.

ANSIA, DEPRESSIONE, ANEMIA, STANCHEZZA, SQUILIBRI ORMONALI.

Anche in questo caso, in presenza di sintomi come ansia, depressione, anemia, stanchezza e squilibri ormonali, significa che soffrite di carenza di vitamine del gruppo B. Anche in questo caso, dunque, si consiglia di assumere gli alimenti indicati prima, ovvero spinaci, asparagi, barbabietole e fagioli.

INVECCHIAMENTO PRECOCE, COLESTEROLO ALTO.

L’invecchiamento precoce o il colesterolo alto sono sintomi che stanno a indicare una carenza di selenio. In questo caso, dunque, si consiglia di assumere alimenti come noci brasiliane.

CRAMPI MUSCOLARI A PIEDI E POLPACCI.

Crampi e dolori lancinanti ai piedi, ai polpacci, agli archi dei piedi e nella parte posteriore delle gambe stanno a indicare una carenza di magnesio, calcio e potassio. Talvolta questo può succedere se ci si ritrova in un periodo in cui gli allenamenti sono più intensi o, in ogni caso, quando si suda eccessivamente, poichè la sudorazione favorisce la perdita di minerali. In questo caso, dunque, si consiglia di assumere alimenti come banane, mandorle, nocciole, zucca, ciliegie, mele, pompelmo, broccoli, e verdure a foglia verde come cavoli, spinaci e tarassaco.

GENGIVE SANGUINANTI, DOLORI ARTICOLARI, STANCHEZZA.

Le gengive sanguinanti o la retrazione delle stesse, dolori articolari e stanchezza eccessiva stanno a indicare una carenza di vitamina C. In questo caso, dunque, si consiglia di assumere alimenti come broccoli, cavolini di Bruxelles, peperoni, ribes, spinaci, limoni, arance, papaia e fragole.

12-12-2016

Molte persone sono alla ricerca di trattamenti alternativi per riparare e nutrire i capelli al fine di abbellirli, naturalmente e senza investire ingenti somme di denaro. Oggi parlerò di una maschera per capelli stupefacente al miele e cannella per la cura dei capelli e migliorare il loro aspetto. La maschera per capelli di miele e cannella è un'alternativa naturale per ottenere un capello spettacolare. Per molti anni questi due elementi sono stati utilizzati per trattamenti estetici per le sue molte proprietà.

CANNELLA.

Cannella è ampiamente usata in trattamenti di bellezza dei capelli, quindi, da applicare singolarmente o insieme ad altri ingredienti, produce risultati molto buoni, dona bellezza ai capelli, forza e brillantezza. La cannella funge da stimolatore per il cuoio capelluto ed è molto buona per coloro che soffrono di perdita di capelli perché rafforza le radici. Inoltre, è un detergente, che aiuta a mantenere i follicoli piliferi in buone condizioni per la crescita di nuovi capelli. Si dice che contribuisce a schiarire i capelli, anche se questo dipenderà dal colore di base che avete, ma sui capelli castani può funzionare molto bene.

MIELE.

Il miele è un altro ingrediente principale di questa maschera per capelli ed è un prodotto naturale che di solito è consumato come dolcificante, ma pochi sanno la loro utilità per la cura dei capelli dal momento che possiede vitamine ed enzimi che proteggono dalla secchezza e contribuiscono a mantenere la sua naturale lucentezza. Il miele deterge in profondità i capelli, ammorbidisce e rimuove il grasso in eccesso per darvi un aspetto sano e bello.

In conclusione la maschera per capelli di miele e cannella:

- Offre molteplici vantaggi per i capelli.
- Nel caso di forte spessore e secchezza, migliora l'aspetto e la salute.
- Protegge e ripara i capelli fragili.
- Capelli più belli e crescita sana e più forte.
- Stimola la crescita, pulisce il cuoio capelluto e previene la caduta.

INGREDIENTI:

• 1 cucchiaino di cannella.
• 1 cucchiaino di miele.
• ½ tazza di olio d'oliva.

PREPARAZIONE:

• Versate mezzo bicchiere di olio d'oliva in un pentolino e mettete sul fornello.
• Riscaldate l'olio, quindi aggiungete la cannella e miele.
• Mescolate bene con un cucchiaio fino a comporre la maschera.

APPLICAZIONE:

• Posizionare la maschera per capelli di miele e cannella in un applicatore (si può anche fare con un pennello) e si applicatelo in tutto il cuoio capelluto. Poi allungate il prodotto con un leggero massaggio per raggiungere l’estremità dei capelli.
• Lasciate agire per 15 minuti.
• Poi lavate i capelli come fate normalmente.

È possibile applicare la maschera per capelli di miele e cannella una volta alla settimana e godere dei suoi risultati meravigliosi.

Lunedì, 12 Dicembre 2016 09:05

TROPPI ZUCCHERI CAUSANO IL CANCRO AI POLMONI.

12-12-2016

La maggior parte della gente crede che il fumo e l’amianto siano gli unici fattori di rischio per il cancro del polmone. In realtà anche ciò che si mangia ha un impatto significativo. Questo risultato deriva dal nuovo studio pubblicato sulla rivista Cancer Epidemiology, Biomarkers and Prevention. L’indice glicemico (IG) è la misura della quantità di carboidrati presenti negli alimenti e quanto velocemente un alimento aumenta i livelli di glucosio nel sangue. E‘ utilizzato principalmente per la gestione del diabete. Cibi ad alto indice glicemico aumentano i livelli di glucosio nel sangue più velocemente. Esempi di alimenti ad alto indice glicemico sono pane bianco, la maggior parte dei cereali per la colazione, biscotti e dolci e altri alimenti che contengono farina, così come il riso bianco a grana corta. Per questo particolare studio, i ricercatori hanno analizzato i dati di 1.905 pazienti con cancro del polmone e 2.413 persone sane che facevano parte di uno studio di cancro al polmone al MD Anderson. I risultati sono stati abbastanza sorprendenti; rispetto ai partecipanti che avevano un indice glicemico più basso di alimenti nella loro dieta, quelli con una percentuale più alta avevano un rischio del 49 per cento più elevato di cancro ai polmoni. C’era un rischio del 92 per cento più elevato di sviluppare carcinoma a cellule squamose del polmone. Questo tipo di cancro ai polmoni costituisce circa il 25-30 per cento di tutti i casi. C’è stata una meno significativa associazione tra una dieta ad alto indice glicemico e un maggiore rischio di adenocarcinoma, che costituisce circa il 40 per cento dei casi di cancro al polmone.
Tra le persone che non hanno mai fumato, quelli nel più alto quintile di IG avevano due volte più probabilità di sviluppare cancro al polmone rispetto a quelli del quintile più basso. Uno degli autori dello studio, il dottor Wu ha continuato a dire: “Anche se il fumo è un importante fattore di rischio ben caratterizzato per il cancro del polmone, non tiene conto di tutte le variazioni del rischio di cancro ai polmoni. Questo studio fornisce ulteriori prove che la dieta può in modo indipendente, e in collaborazione con altri fattori di rischio, essere una causa del cancro del polmone. I risultati di questo studio suggeriscono che, oltre a mantenere stili di vita sani, diminuire il consumo di alimenti e bevande con alto indice glicemico può servire come mezzo per ridurre il rischio di cancro ai polmoni”. Questo risultato non è troppo sorprendente, perché un elevato apporto di zuccheri e carboidrati è legato ad un aumentato rischio di diversi tumori, tra cui all’intestino, all’utero e al seno. Una dieta ad alto indice glicemico porta normalmente a insulino-resistenza e a livelli di insulina e glucosio elevate nel sangue. Questo può agire per accelerare la crescita di tumori, o promuovere la formazione di nuovi tumori.

Lunedì, 12 Dicembre 2016 09:02

TRATTAMENTO NATUROPATICO DELLA SINUSITE.

12-12-2016

La sinusite cronica è uno dei disturbi più diffusi e colpisce dal 15 al 20% della popolazione adulta. Il più comune dei fattori predisponenti alle sinusiti batteriche acute è rappresentato dalle infezioni virali delle alte vie respiratorie, e cioè dal raffreddore. Tuttavia il raffreddore è spesso preceduto dalla rinite allergica, soprattutto in coloro che soffrono di disturbi cronici ai seni nasali. Qualsiasi gonfiore delle mucose nasali, infatti, può impedire il drenaggio dei seni e i liquidi che vi si accumulano in tal caso sono un ottimo terreno di coltura per una vasta gamma di microrganismi, primi fra tutti streptococchi, pneumococchi, stafilococchi ed Haemophilus influenzae. Per ottenere la guarigione definitiva è necessario controllare i fattori predisponenti: la semplice eliminazione dei batteri dà solo un beneficio temporaneo. Nella sinusite acuta, gli obiettivi della terapia sono il ripristino del normale drenaggio e l'eliminazione dell'infezione acuta. Il drenaggio si può favorire con applicazioni locali di calore e vaporizzazione di oli volatili, per esempio di eucalipto, mentre l'infezione può essere eliminata potenziando le difese immunitarie e con rimedi antibatterici vegetali quali l'idraste, sia da prendere per bocca sia per lavaggi nasali. La sinusite acuta risponde bene anche alla bromelina (l'enzima estratto dall'ananas), probabilmente perchè favorisce l'eliminazione del muco che ostruisce i seni nasali. In uno studio sono stati ottenuti risultati da buoni a ottimi nell'87% dei pazienti trattati con bromelina, rispetto al 68% del gruppo trattato con placebo.
Nella sinusite cronica c'è quasi sempre una componente allergica e nel 25% dei casi un'infezione dentaria soggiacente. Benchè possano dare sollievo a breve termine, gli antistaminici sono controindicati nelle forme croniche non solo perchè dopo un pò non fanno più effetto, ma anche perchè non appena il paziente interrompe la cura si ha un aumento della congestione. Per il controllo a lungo termine è necessario individuare ed eliminare l'alimento allergizzante o gli allergeni presenti nell'aria che stanno alla base del disturbo. Per aiutare il sistema immunitario, prendete per una settimana 50.000 U.I. di vitamina A o beta-carotene (200.000 U.I. al giorno), 1.000 mg di vitamina C ogni due ore nella fase acuta e 25 mg al giorno di zinco. Assumete anche tre capsule da 500 mg al giorno di echinacea. Infine, se non temete le conseguenze di questo metodo sulla vostra vita sociale, masticate mezzo spicchio d'aglio ogni 3 ore, eventualmente con un pò di pane o qualche altro ingrediente che ne attenui il sapore.

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