Angelo Ortisi
LE PREZIOSE PROPRIETA’ DELLA RUCOLA.
25-10-2016
Fresca, dal sapore leggermente piccante e ricchissima di proprietà, la rucola è una delle verdure da aggiungere assolutamente alle vostre insalate. Conosciuta già ai tempi dei Romani, veniva adoperata come ingrediente aromatizzante nei cibi, ma anche come afrodisiaco. Era considerata una pianta magica e sacra e utilizzata nel culto della Dea Cerere. La rucola è una pianta da non sottovalutare, perché è una preziosa alleata della salute e della linea. Composta per il 91% circa di acqua, è un alimento fresco e idratante e ricchissima di proprietà. È un ottimo remineralizzante, perché non solo è ricca di vitamine A, B e C, ma anche di minerali come il calcio, il fosforo, il sodio e il ferro. Rafforza il sistema immunitario, grazie alla presenza di vitamina C, e facilita la depurazione dell’organismo. Vediamo quali sono le sue principali proprietà.
- Azione carminativa: favorisce l’espulsione dei gas dall’intestino.
- Tonico: stimola l’organismo debole, grazie al suo quantitativo di nutrienti preziosi, come il ferro e le vitamine.
- Aiuta la digestione: stimola la produzione di succhi gastrici.
- Stimola l’espulsione dei liquidi e delle sostanze tossiche in eccesso: grazie alla sua azione leggermente diuretica.
- Abbassa la pressione: grazie al suo alto contenuto di nitrati, riducendo contemporaneamente la richiesta di ossigeno da parte dell’organismo durante l’attività fisica.
- Ha un’azione antitumorale: per il suo contenuto di sulforafano (presente anche nelle crucifere).
- Antiossidante: per il suo quantitativo di vitamina C, vitamina A, vitamina E, beta-carotene, luteina e zeaxantina, utile per contrastare l’attività dei radicali liberi, svolgendo un ruolo preventivo nei confronti di alcuni tumori.
- Per contrastare l’anemia: la rucola è infatti una buona fonte di ferro ed è quindi indicata per il trattamento dell’anemia.
- Aiuta l’assorbimento dei minerali (di cui è ricca): questo perché, a differenza di molte altre verdure, contiene pochi ossalati.
Queste sono solo alcune delle proprietà più note di questo prezioso alimento. In genere, la rucola viene consumata cruda, aggiunta alle insalate. Un buon modo per preservare l’azione di importantissime sostanze, come le vitamine e l’acido folico. Come decotto è utilizzata in caso di ritenzione di liquidi e sovraffaticamento dell’organismo, per le sue qualità diuretiche e depurative.
BIBITE GASSATE: 10 MOTIVI PER SMETTERE DI BERLE.
24-10-2016
Le bibite gassate non solo non rappresentano una bevanda indispensabile per la nostra salute, ma anche un vero e proprio non-alimento, responsabile della diffusione di patologie come obesità, carie e diabete. Bere bibite gassate e zuccherate non soltanto comporta implicazioni negative per il nostro organismo e per l'ambiente, a causa dell'inquinamento e dello spreco di preziose risorse idriche, ma anche implicazioni sociali legate allo sfruttamento dei lavoratori. Smettere di bere bibite gassate significa anche boicottare le multinazionali produttrici delle stesse. Ecco alcuni validi motivi per dire basta.
1. PERDERE PESO
Le bibite gassate sono solitamente ricche di zuccheri e di dolcificanti, provocano gonfiore e incrementano, senza che chi le consuma se ne renda particolarmente conto, l'introito giornaliero di calorie. Bere una lattina al giorno può provocare un aumento di peso considerevole, rispetto a quanto avverrebbe preferendo l'acqua.
2. L’INGANNO DELLE BIBITE DIET
Le bibite gassate pubblicizzate come "diet" spesso non sono altro che un inganno e non di certo un toccasana per la salute. Possono infatti spingere l'organismo a rilasciare insulina al fine di assorbire degli zuccheri che in realtà non arriveranno mai tramite l'assunzione della bevanda. Ne risulta un incremento della produzione di cellule adipose.
3. PRESENZA DI DOLCIFICANTI ARTIFICIALI
L'impiego di dolcificanti artificiali all'interno delle bibite gassate è molto frequente, sebbene vi siano studi scientifici che mettono in guardia dal ricorso ad essi dal punto di vista della salute. L'assunzione di alcuni dolcificanti artificiali sarebbe stata legata al rischio di cancro. Lo stesso zucchero raffinato dovrebbe essere considerato come una vera e propria sostanza nociva per l'organismo.
4. AUMENTANO IL RISCHIO DI DIABETE
Alcuni studi scientifici, ripresi tra l'altro di recente, attraverso la campagna volta a scoraggiare il consumo di bibite gasate "The Unhappy Truth About Soda", hanno posto in correlazione il consumo di tali bevande con la diffusione, soprattutto nel mondo occidentale, di patologie del "benessere", quali il diabete di tipo 2.
5. ROVINANO IL SORRISO
Consumare bibite gassate pone a serio rischio la bellezza del proprio sorriso. Alcune sostanze contenute in tali bevande infatti contribuiscono a rovinare in maniera grave lo smalto dei denti. Sapete che nel momento in cui vi apprestate a bere una delle più comuni bibite gassate, state esponendo i vostri denti ed il vostro apparato digerente a considerevoli quantità di acido fosforico?
6. RISPARMIARE
Coloro che consumano bibite gassate in modo quotidiano, o quasi, hanno mai pensato di calcolare l'ammontare del budget familiare destinato ogni anno all'acquisto di bevande il cui consumo non è indice di una sana alimentazione? Smettere di acquistarle rappresenterà un vero e proprio guadagno sia per il portafogli che per la salute.
7. COLORANTI ARTIFICIALI
La presenza di coloranti artificiali di dubbia provenienza all'interno delle bibite gassate dovrebbe mettere immediatamente in guardia ognuno di noi, e soprattutto i genitori che le acquistano per i propri bambini, dal loro consumo. Coloranti come la tartrazina, utilizzata non soltanto nelle bibite gassate, ma anche in caramelle, gelati, yogurt e minestre confezionate, sono stati correlati allo sviluppo di iperattività nei più piccoli.
8. PAPILLE GUSTATIVE
Il consumo di bibite gassate abitua le papille gustative ad avvertire un sapore artificialmente dolce che verrà ricercato nel momento in cui ci si dedicherà a gustare altre bevande o alimenti, comportando una vera e propria alterazione della percezione del gusto. Diminuendo le quantità di zucchero raffinato consumato giornalmente - e di bevande eccessivamente dolci - si ricomincerà ad apprezzare il reale sapore degli alimenti più salutari. Provare per credere.
9. RAGIONI ECOLOGICHE
L'acquisto di bibite gassate in lattina o in bottiglia ha una conseguenza immediatamente prevedibile per l'ambiente: l'incremento del quantitativo di rifiuti prodotti quotidianamente da parte di coloro che le acquistano. Smettere di bere bibite gassate significa ridurre il proprio impatto ambientale ed inquinare di meno.
10. RAGIONI ETICHE
Da dove proviene l'acqua impiegata per la produzione di bibite gassate? In passato, alcune delle più note multinazionali produttrici delle stesse, sono state accusate di sottrarre illegalmente acqua potabile alle popolazioni povere dell'India, oltre che di sfruttamento dei lavoratori.
MIELE E CANNELLA: UN RIMEDIO NATURALE PER MOLTI PROBLEMI DI SALUTE.
24-10-2016
La combinazione di miele e cannella è un potente antibiotico naturale, antimicrobico e antinfiammatorio. Un elisir del benessere che può risolvere diversi problemi di salute. Di seguito, un elenco di condizioni che possono essere trattate con miele e cannella:
- ARTRITE: prendere ogni giorno, mattina e sera, una tazza di acqua calda con due cucchiaini di miele e un cucchiaino scarso di polvere di cannella. Seassunto regolarmente, il composto può alleviare anche l’artrite cronica.
- INFEZIONI DELLA VESCICA: due cucchiaini scarsi di cannella in polvere e un cucchiaino di miele in un bicchiere di acqua tiepida. Distrugge i germi nella vescica.
- COLESTEROLO: due cucchiai di miele e tre cucchiaini di cannella in polvere mescolati in 350 g di acqua riduce il livello di colesterolo nel sangue del 10 per cento nel giro di due ore.
- TOSSE: assumere un cucchiaio di miele tiepido con 1/4 di cucchiaino di cannella in polvere al giorno, per tre giorni, per curare la tosse cronica.
- MALATTIE CARDIACHE: preparare un composto con un cucchiaio di miele e 1/4 di cannella in polvere da usare a colazione al posto della marmellata. Riduce il colesterolo nelle arterie e di conseguenza il rischio di attacco di cuore.
- MAL DI STOMACO: aggiungere ad un bicchiere di acqua tiepida un cucchiaino di miele e mezzo cucchiaino di cannella in polvere. Allevia il mal di stomaco e tratta anche le ulcere dello stomaco.
- GAS INTESTINALI: la combinazione di miele e cannella in polvere riduce i gas intestinali.
- SISTEMA IMMUNITARIO: l’uso quotidiano di miele e cannella in polvere rafforza il sistema immunitario e protegge il corpo da batteri e virus.
- ACIDITA’ DI STOMACO E DIGESTIONE DIFFICILE: la cannella in polvere spruzzata su un cucchiaino di miele, assunta prima di un pasto, allevia l’acidità e favorisce la digestione.
- INFLUENZA: il miele contiene un ingrediente naturale che uccide i germi influenzali .
- LONGEVITA’: far bollire un cucchiaino di miele, un cucchiaio di cannella in polvere in tre tazze di acqua. Assumere ogni giorno per contrastare gli effetti dell’invecchiamento.
- BRUFOLI: fare una pasta con tre cucchiai di miele e un cucchiaino di cannella in polvere. Applicare sui brufoli prima di dormire e lavare al mattino seguente con acqua calda. Ripetere per due settimane per rimuovere i brufoli dalla radice.
- PERDITA DI PESO: tutti i giorni, al mattino mezz’ora prima di colazione a stomaco vuoto e la sera prima di dormire, bere miele e cannella in polvere bollito in una tazza di acqua per evitare l’accumulo di grasso nel corpo.
- INFEZIONI DELLA PELLE: applicare una pasta di miele e cannella in polvere sulle parti interessate per curare eczema, tigna e tutti i tipi di infezioni della pelle.
STATINE: LA PIU' GRANDE FRODE MEDICA DI TUTTI I TEMPI.
24-10-2016
Uno studio chiarisce che le statine sono la più grande frode medica di tutti i tempi. I loro presunti benefici sono falsi. La quantità dei danni che fanno è sconcertante, provocando la devastazione di milioni di vite e la loro fine. Quel che è peggio è che era tutto prevedibile, ma gli studi sono stati progettati per nascondere la verità. I media, gli enti sanitari e i medici hanno fornito, tutti insieme, la copertura a Big Pharma. Dopo tutto, c’era un gruzzolo da spartire! Le statine sono uno dei farmaci su prescrizione più pericolosi, i cui rischi erano evidenti ancor prima della commercializzazione. Tuttavia esse sono tra i farmaci più venduti di sempre. Alla fine, la scienza autentica ha preso in considerazione gli effetti negativi e la mancanza di benefici documentando quella verità che era evidente fin dall’inizio. In una nuova analisi scientifica dei dati disponibili troviamo, testualmente: “L’industria delle statine, con tutto il suo indotto, assomma a 20 miliardi di dollari all’anno. Stiamo osservando il dispiegarsi della peggiore tragedia medica di ogni tempo. E’ senza precedenti che il settore sanitario abbia involontariamente indotto una carenza di nutrienti mettendo in pericolo la vita di milioni di persone altrimenti sane”. L’unico punto su cui posso non essere d’accordo è l’affermazione che la pagliacciata delle statine sia stata in qualche modo “involontaria”. Infatti non c’è assolutamente alcuna scusante per quanto è successo.
Gli autori dello studio, Sherif Sultan e Niamh Hynes, hanno redatto un documento che condanna in maniera assoluta l’uso di statine. Non solo condannano il medicinale, ma condannano anche la pseudoscienza che vi sta dietro. Benché essi non lo affermino apertamente, e ovviamente non potevano correre un tale rischio, in pratica non c’è modo di aggirare il fatto che la scienza di supporto alle statine è stata in gran parte fraudolenta e che la frode è stata perpetrata da Big Pharma. Sultan e Hynes hanno recensito un gran numero di studi, utilizzando Pubmed, EM-BASE, e il data base Cochrane per trovarli. Si sono concentrati principalmente su studi clinici, meta-analisi e studi randomizzati controllati su larga scala. L’intera lista degli studi considerati si trova nel loro articolo, che si può leggere liberamente in quanto non è celato da nessun filtro a pagamento. Affermano: “Ci sembra di essere cascati nella trappola del marketing e di aver ignorati i fastidiosi effetti collaterali per quanto riguarda gli inibitori della HMG-CoA reduttasi”. Il “Ci” cui gli autori si riferiscono è l’industria medica. Gli inibitori della HMG-CoA reduttasi sono le statine. La loro funzione è quella di interferire con la HMG-CoA, che è una molecola precursore del colesterolo. Naturalmente, lo scopo di una statina è ridurre il colesterolo, compito che assolvono. Dunque, qual è il problema? Come dicono gli autori: “Il colesterolo è fondamentale per l’energia, l’immunità, il metabolismo dei grassi, la leptina, l’attività degli ormoni tiroidei, la sintesi epatica, l’intolleranza allo stress, la funzione surrenale, la sintesi degli ormoni sessuali e la funzione cerebrale”. Il colesterolo è un requisito fondamentale per una serie enorme di funzioni corporee assolutamente critiche. Ovviamente, se il colesterolo si riduce, la salute ne risulta conseguentemente danneggiata:
• I livelli energetici si riducono.
• Ci sono interferenze col metabolismo dei grassi.
• La tiroide può non funzionare in maniera regolare.
• La nostra capacità di far fronte allo stress viene indebolita.
• Il funzionamento delle ghiandole surrenali viene alterato.
• Le funzioni sessuale e riproduttiva ne soffrono.
• Il nostro cervello viene danneggiato, il che vuol dire che qualsiasi aspetto della nostra esistenza potrebbe risentirne, compreso il funzionamento mentale, i processi autonomi, la coordinazione e ogni altra funzione, compresa quella cardiaca.
Semplicemente non c’è nessuna scusa per non vedere che, non solo c’è un evidente rischio inerente alle statine, ma che sarebbe oltremodo sorprendente se non producessero danni. Parlando dei benefici, gli autori hanno notato che le uniche persone che possano aver tratto giovamento dalle statine sono uomini di mezza età che avessero già subito attacchi di cuore. E questo vantaggio è minimo. In realtà, gli autori sottolineano che per questo insieme di uomini le statine producono meno benefici dell’aspirina. Si prega di notare che Gaia Health non sostiene nemmeno l’aspirina come trattamento per le malattie di cuore. In effetti, le statine non producono un briciolo di beneficio a nessuno e in nessun modo. Per ogni 10.000 individui in buona salute che assumano statine, gli autori hanno trovato che:
• 307 ulteriori pazienti soffrono di cataratta.
• 23 ulteriori pazienti sviluppano insufficienza renale acuta.
• 74 ulteriori pazienti accusano disfunzione epatica.
• Le statine aumentano l’affaticamento muscolare del 30% e causano una incidenza dell’ 11,3% di rabdomiolisi ad alte dosi.
• Dichiarano inoltre, “Per di più, (la terapia con statine) induce miopatia infiammatoria, inclusa la miopatia necrotizzante autoimmune con immunosoppressione e la miopatia correlata alla statina può durare per 12 mesi”.
Essi sottolineano inoltre che le statine provocano la disfunzione erettile, e che i giovani sottoposti a statine a basse dosi decuplicano il rischio di disfunzione erettile. Al di là di tutti questi effetti negativi:
• Secondo il sistema di segnalazione delle reazioni avverse della FDA, circa 40 su 10.000 delle segnalazioni per le statine sono per malattia polmonare interstiziale, che provoca cicatrici polmonari che non sono quasi mai reversibili.
• Le statine causano iperglicemia post-prandiale nei diabetici e anche nei non diabetici.
• Le statine “inducono il diabete conclamato di tipo 2 nelle donne”.
• Le statine aumentano il rischio di sviluppare l’HbA1c in persone con e senza diabete. HbA1c è una condizione che provoca l’adesione del glucosio all’emoglobina, che è un indicatore di ulteriori complicazioni nei casi di diabete.
• Le statine prescritte agli anziani provocano un aumento del 9% di diabete.
• Le statine possono provocare insulino-resistenza.
• Esiste una correlazione tra malattia di Parkinson e bassi livelli di colesterolo, il che coinvolge chiaramente le statine.
• E’ stata scoperta una correlazione tra le statine e la cataratta ad esordio precoce. Gli utilizzatori di statine potrebbero avere il 50% in più di probabilità di sviluppare la cataratta precoce.
Ecco il più sconvolgente rischio per la salute presentato dalle statine: “L’uso di statine è associato ad un aumento della prevalenza e della portata della calcificazione delle placche coronariche. Ironicamente, per un farmaco che è stato commercializzato per abbassare il rischio di malattie cardiovascolari, il Confirm Registry [studio del 2012 citato nell'articolo dei due scienziati] ha identificato una forte associazione delle statine nella progressione delle caratteristiche della placca coronarica”. Questa non è solamente ironia. Le statine aumentano il danno che si suppone dovrebbero diminuire! In relazione a questo particolare rischio cardiaco, gli autori hanno anche scoperto che: “L’uso di statine è stato correlato con una maggiore incidenza di stenosi grave delle arterie coronarie e con l’aumento del numero di vasi coronarici che hanno sviluppato coronaropatia ostruttiva. Inoltre, l’uso di statine è stato collegato a un aumento della prevalenza e della portata della placca mista calcifica. Cinque studi prospettici hanno reso testimonianza del fatto che la terapia con statine non induce alcuna regressione del calcio coronarico e che l’evoluzione del calcio coronarico continua indipendentemente dal trattamento con statine”. Cioè, le statine aumentano il restringimento delle arterie coronarie, cosa che può solo aumentare il rischio di attacchi di cuore. Esse aumentano lo sviluppo di malattia coronarica ostruttiva. Le statine possono aumentare placche arteriose calcio-correlate.
Le statine producono anche un significativo aumento del rischio di cancro e disfunzioni neurodegenerative negli anziani. Gli autori proseguono a elencare ulteriormente, ma noi di cosa abbiamo ancora bisogno? Le statine sono farmaci distruttori di salute. Lo studio sottolinea che le statine possono aumentare di 1,6 volte il rischio di tumori della cute non melanomatosi. Gli autori hanno poi dichiarato: “Per ragioni sconosciute, dopo queste pubblicazioni, il carcinoma a cellule squamose è stato escluso in tutti i successivi studi sulle statine”. L’unico modo di interpretare questo fatto è che l’industria delle statine vuole evitare ulteriori conferme che le statine causano il cancro della pelle. O ci sono altre spiegazioni? Gli autori citano anche studi che avevano dichiarato di aver dimostrato i benefici delle statine. Tuttavia, quando sono stati analizzati nuovamente da scienziati indipendenti, cioè scienziati che autenticamente non avevano legami con Big Pharma, si è scoperto che i risultati rivendicati erano falsi. Anche quegli studi dimostravano che le statine effettivamente non inducevano nessun beneficio ma solo una grande quantità di danni. È già abbastanza disdicevole che Big Pharma produca studi, che possono solo definirsi scienza spazzatura, per dare l’impressione che le statine siano efficaci e sicure. È ovviamente una cosa fraudolenta e tutti coloro che hanno volontariamente preso parte a tali studi, finanziandoli oppure eseguendoli, dovrebbero essere perseguiti penalmente. Non vi è alcun modo per aggirare il fatto che, per lo meno, molte di queste persone sono colpevoli di omicidio colposo, avendo fornito prove false sia di efficacia che di sicurezza. Questa è una notizia che potrebbe salvare la vita di milioni di persone, eppure i media non se ne sono interessati. Chiaramente, non sono interessati alle vere notizie, ma ai resoconti finanziari dei loro proprietari. Ogni corporazione dei media negli Stati Uniti è di proprietà di un’altra società che possiede anche almeno una grande società farmaceutica oppure è controllata da una persona che vi è grandemente coinvolta.
Per esempio:
• News Corporation possiede Viacom.
• Rupert Murdoch ha fondato News Corporation.
• Murdoch siede nel direttivo di GlaxoSmithKline (GSK).
Se ciò non bastasse, si consideri anche che l’industria farmaceutica è, di gran lunga, il maggior inserzionista sui media mainstream. Ipotizzare che i mezzi di informazione non siano stati complici è ingenuo oppure volutamente fuorviante. I media hanno stabilito chiaramente che il loro compito istituzionale, fornire le informazioni di cui il pubblico ha bisogno, non è compito loro. Le agenzie che dovrebbero proteggerci dai prodotti nocivi per la salute, come la FDA, il CDC e il NIH, sono state tutte complici nella promozione delle statine. Tuttora, il CDC raccomanda fortemente l’uso di statine. La FDA non fa altro che aggiungere avvisi ai foglietti illustrativi delle statine, uno sforzo del tutto privo di senso e che non ha mai avuto un effetto significativo sulle vendite dei farmaci. Il NIH afferma: “Le statine sono relativamente sicure per la maggior parte delle persone”. E’ ovvio che le nostre agenzie sanitarie agiscono quasi esclusivamente come agenti commerciali di Big Pharma. Infine, ma certamente non meno importanti, ci sono i medici che prescrivono le statine. Essi tendono a sostenere che non è colpa loro, che possono solo adeguarsi agli studi. Ma la realtà è che il loro lavoro è proprio quello di frapporsi tra i loro pazienti e i farmaci pericolosi. Se non sono in grado o non vogliono fare il loro lavoro, ed è chiaramente il caso di qualcuno di loro quando prescrive le statine senza informare i pazienti dei rischi e della quasi totale mancanza di beneficio, allora non sono diversi da quelli che producono pseudoscienza, scienza spazzatura, o addirittura scienza fraudolenta per sostenere questi veleni. Come minimo, sono colpevoli di non aver ottemperato al loro dovere nei confronti dei loro pazienti. Potrebbero anche essere responsabili di omicidio colposo quando qualsiasi paziente muoia a causa della loro mancanza di diligenza.
Le statine sono la più grande frode medica di tutti i tempi. Doveva essere noto fin dall’inizio che con ogni probabilità avrebbero prodotto una grande quantità di danni. Come rimarcano gli autori, le statine interferiscono con la produzione di colesterolo, provocando così un deficit nelle funzioni metaboliche che sono necessarie per la vita. Non vi è, pertanto, nessuna scusa per i ricercatori di non aver saputo. Non ci sono scuse per i mezzi di informazione per non avere fatto la ricerca che avrebbe svelato la frode in atto. Non ci sono scuse per le aziende sanitarie che hanno approvato le statine o quelli che le promuovevano. Non potevano non avere le informazioni pertinenti. E, infine, non ci sono scusanti per i medici, perché avrebbero dovuto sapere. Non avendolo fatto sono stati negligenti nel loro dovere. Tutte le persone coinvolte nello sviluppo, il marketing, l’approvazione, la promozione e la prescrizione delle statine sono colpevoli di aver messo in atto la più grande frode medica di tutti i tempi. Conteggiare il numero esatto delle vittime è probabilmente impossibile, ma non ci sono dubbi che la stima sia di diversi milioni. Si prega di far leggere questo articolo a chiunque conosciate che stia prendendo statine o stia valutando la cosa. C’è il diritto di sapere la verità, e la verità non viene certo detta dal medico che le prescrive!
STIMOLARE I LIVELLI DI DOPAMINA CON SEMPLICI SCELTE DIETETICHE.
23-10-2016
Come un potente neurotrasmettitore del cervello, la dopamina regola il movimento, le sensazioni di piacere, le capacità cognitive e l’appetito. Quando i livelli non sono normali, il gusto per la vita precipita e noi diventiamo inclini a malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, il Parkinson e anche la schizofrenia. Alcune raccomandazioni dietetiche di seguito elencate possono favorire adeguati livelli di dopamina.
- Proteine di alta qualità: Gli alimenti che forniscono abbondanti aminoacidi, in particolare tirosina, sono particolarmente importanti per la produzione di dopamina. Buone fonti sono tacchino e pollo (meglio se biologici), pesce, uova, selvaggina e carne di manzo. Gli acidi grassi omega-3 che si trovano in natura nei pesci sono eccezionalmente favorevoli.
- Frutta e verdura: Contribuite a sostenere stabili livelli di dopamina nel cervello con il consumo di frutta, verdura e prodotti freschi. Preferite banane, fragole, mirtilli e le mele ricche di quercetina. Verdure a foglia verde e alimenti contenenti zolfo come scalogno, cipolle, erba cipollina, aglio, così come cavoli, cavolini di Bruxelles e cavolfiore per favorire l’aumento di glutatione nel corpo che è necessario per il rilascio di dopamina. Le barbabietole rosse contengono sia betaina (un composto che solleva l’umore) che tirosina.
- Noci e semi: Al posto di snack zuccherati e ricchi di amido, scegliete noci e semi per stimolare la dopamina. Noci del Brasile, mandorle e nocciole forniscono abbondanza di aminoacidi per la funzione del neurotrasmettitore. Allo stesso modo, sesamo, semi di zucca e semi di chia, sono buone opzioni.
- Tè ed erbe: Ricco di polifenoli, il tè verde è uno dei migliori alimenti per aumentare la dopamina. Erbe benefiche includono ginkgo biloba, tarassaco, ginseng e ortiche, così come il fieno greco, trifoglio rosso e menta piperita.
- Integratori: Usati con giudizio, gli integratori possono rinforzare l’equilibrio dei neurotrasmettitori. La Spirulina è una fonte eccezionale di tirosina, mentre l’olio di origano mostra la capacità di calmare sbalzi d’umore e voglie di cibo. Il cacao grezzo è un altro alimento edificante, in quanto innesca il rilascio di dopamina. Assicurati di ricevere abbastanza vitamine B, C ed E, acido folico e niacina. I minerali come magnesio e zinco sono importanti.
E non dimenticate di sostenere uno stile di vita sano che mantenga in equilibrio i neurotrasmettitori circolanti nel cervello. Anche la meditazione e lo yoga contribuiscono a favorire una mente positiva. Trovare piacere per tutta la giornata promuove livelli sani di dopamina.
TE’ FREDDO IMBOTTIGLIATO: NESSUN VANTAGGIO PER LA SALUTE.
23-10-2016
I consumatori di tè sanno benissimo quali sono i benefici che questa bevanda apporta alla salute dell’organismo umano. Tuttavia, esiste un'enorme differenza tra il tè preparato in casa con l’utilizzo delle foglie naturali e il tè prodotto industrialmente e venduto freddo in bottiglia sotto forma di bibita, in relazione ai nutrienti sani (polifenoli). Ciò è stato affermato in occasione della riunione nazionale dell'American Chimical Society. I ricercatori hanno condotto delle analisi alle bevande di tè imbottigliate prodotte industrialmente e hanno constatato che in queste il contenuto di polifenoli è estremamente basso. Per ottenere la stessa concentrazione di polifenoli presenti in una tazza di tè naturale fatto in casa, si dovrebbero bere 20 bottiglie di tè imbottigliato. È evidente l’impossibilità di una tale assunzione di bibite di tè, in considerazione che queste apporterebbero anche un'enorme quantità di zucchero e altre sostanze nocive utilizzate nella produzione industriale. In conclusione, il tè imbottigliato apporta più danni che vantaggi per la salute.
IL CIBO OGM FA MALE: IN TUTTO IL MONDO SCIENZIATI "MINACCIATI" LO HANNO DETTO.
23-10-2016
ARPAD PUSZTAI
E' il biologo considerato nel suo campo il maggior esperto mondiale. All’inizio degli anni 90, al dott. Pusztai fu assegnato dal governo britannico il progetto per testare in sicurezza gli organismi geneticamente modificati (OGM). La sua squadra comprendeva più di 20 scienziati che lavoravano in tre sedi, tra cui l’istituto Rowett ad Aberdeen, Scozia, considerato il top dei laboratori di ricerca nutrizionale in Inghilterra e dove vi lavorò per 35 anni. I risultati del lavoro del dott. Pusztai dovevano diventare protocolli base per i test da eseguire in tutta Europa. Ma quando nutrì i ratti con presunte innocue patate OGM, le cose non andarono come previsto. In soli 10 giorni, gli animali svilupparono potenziali cellule di crescita pre-cancerogene, cervelli, fegati e testicoli più piccoli, fegati parzialmente atrofizzati e sistemi immunitari danneggiati. Per di più, la causa si trovava quasi certamente negli effetti collaterali derivanti dallo stesso processo di ingegneria genetica. In altre parole, i cibi OGM sul mercato, che vengono creati con lo stesso processo, avrebbero avuto simili effetti sugli umani. Con il consenso del direttore dell’Istituto, Pusztai fu intervistato alla TV ed espresse le sue preoccupazioni riguardo ai cibi OGM. Diventò un eroe al suo istituto per due giorni. Poi arrivarono telefonate al direttore dell’istituto dall’ufficio del primo ministro favorevole agli OGM. La mattina seguente, Pusztai fu licenziato. Fu messo a tacere con minacce di una causa legale, la sua squadra fu smantellata e i protocolli non furono mai attuati. Il suo Istituto, l’industria biotecnologica, e il governo inglese sostennero tutti assieme una campagna diffamatoria per distruggere la reputazione di Pusztai.
IRINA ERMAKOVA
Irina Ermakova, uno scienziato senior all’accademia Nazionale Russa delle Scienze, fu scioccata dallo scoprire nel suo test che più delle metà dei piccoli di topo, le cui madri venivano nutrite con farina di soia OGM comperata al supermercato, morivano entro tre settimane. Invece i piccoli di topo di madri alimentate con soia non-OGM, hanno presentato un tasso di mortalità solo del 10%. L’esperimento fu ripetuto tre volte con risultati simili. Quando riportò queste scoperte preliminari a una conferenza tenuta nell’Ottobre 2005, chiedendo alla comunità scientifica di replicare il suo studio, fu attaccata e diffamata e le fu ordinato di non proseguire con altre ricerche su cibi OGM. I campioni furono rubati dal suo laboratorio e un documento fu persino bruciato sulla sua scrivania. Uno dei suoi colleghi tentò di confortarla dicendole: “Forse la soia GM risolverà il problema della sovrappopolazione”. Nel novembre 2005, il fornitore di cibo per topi del laboratorio dove la dott.ssa Ermakova lavorava iniziò ad introdurre la soia OGM nei preparati. A questo punto tutti i ratti la stavano mangiando. Dopo due mesi, la dott.ssa Ermakova chiese agli altri scienziati riguardo alla mortalità infantile nei loro esperimenti. Era schizzata a più del 55%. Sono trascorsi 11 anni da quando sono state riportate queste scoperte. Nessuno ha ancora ripetuto lo studio della dott.ssa Ermakova, anche se costerebbe solo poche migliaia di dollari.
ANDRES CARRASCO
L’embriologo Andrés Carrasco dichiarò a un testata giornalistica di Buenos Aires, i risultati della sua ricerca sul Roundup, l’erbicida venduto assieme alle colture geneticamente progettate della Monsanto. Il dott. Carrasco, che lavora in Argentina per il Ministero della Scienza, affermò che i suoi studi sugli anfibi suggeriscono che l’erbicida potrebbe essere la causa di difetti nel cervello, intestino e ai cuori dei feti. Inoltre, la quantità di Roundup usata nei campi di soia transgenica era superiore di 1,550 volte rispetto a quella che ha creato tali difetti. Tragicamente, la sua ricerca fu inspirata dall’esperienza di contadini disperati e dalle comunità di indigeni che soffrivano a causa dell’esposizione a erbicidi tossici sui campi di soia transgenica in tutta l’Argentina. Secondo un articolo di Grain, l’industria biotech “montò un attacco senza precedenti su Carrasco, mettendo in ridicolo la sua ricerca e arrivando persino a minacce personali”. Avvocati Ambientalisti dell’Associazione Argentina aprirono una petizione per bandire il Roundup e il ministro della difesa ha bandito la soia transgenica dai campi.
JUDY CARMAN
L’epidemiologa Judy Carman era solita investigare lo scoppio di malattie per uno stato del governo Australiano. Sa che i problemi di salute associati con i cibi OGM potrebbero essere impossibili da rintracciare o potrebbero volerci decenni per scoprirli e che ad oggi sono stati compiuti studi superficiali su animali alimentati per breve periodi, che non considerano altri fattori quali “la biochimica, l’immunologia, il tessuto patologico, la funzione dell’intestino, del fegato e dei reni” e sono troppo brevi per verificare il cancro, o problemi con la riproduzione o per la salute dei bambini. La dott.ssa Carman ha criticato il processo di approvazione degli OGM da parte della Pubblica Associazione della Salute dell’Australia e parla apertamente delle sue preoccupazioni. Come risultato, lei fu ripetutamente attaccata. Gli scienziati a favore degli Ogm minacciarono azioni disciplinari attraverso il Vice-Cancelliere e fecero circolare una lettera diffamatoria al governo e agli ufficiali universitari. Alla Dott.ssa Carman fu assegnata una borsa di studio dal governo dell’Australia dell’Ovest per condurre alcuni dei pochi studi sulla nutrizione di animali a lungo termine. Apparentemente preoccupati per quello che avrebbe potuto scoprire, i propugnatori degli OGM scrissero lettere al governo chiedendo che il sussidio le fosse revocato. Uno scienziato tentò di convincere il Ministro dell’Agricoltura dell’Australia dell’Ovest presentando un resoconto che riassumeva soltanto 60 ricerche su animali nutriti con OGM, una quantità infinitesimale di ricerche per giustificare l’esposizione dell’intera popolazione ai cibi OGM. Un’indagine più accurata invece mostrò che la maggior parte dei 60 casi non erano affatto studi sulla sicurezza. Erano studi sulla produzione, misurazione, per esempio del peso delle carcasse degli animali. Soltanto 9 contenevano dati applicabili alla salute umana. E 6 su 9 mostravano effetti avversi in animali alimentati a prodotti OGM! La dott.ssa Carman sottolineò che quel resoconto “non supporta i dati che le colture OGM siano sicure da cibarsene. Al contrario, fornisce le prove che le colture OGM potrebbero essere dannose per la salute”.
TERJE TRAAVIK
“I Filippini che vivono vicino a campi coltivati a mais OGM sviluppano gravi sintomi durante l’impollinazione del mais; materiale genetico inserito nelle colture OGM si è trasferito sugli organi dei ratti dopo un singolo pasto; e le ipotesi sulla sicurezza di virus geneticamente progettati sono capovolte, richiamando la questione sulla sicurezza di usare questi virus nei vaccini”. L’industria biotecnologica attaccò senza pietà il Dr. Traavik. I pretesti? Presentò del lavoro non pubblicato. La presentazione di dati preliminari a conferenze di professionisti é una vecchia tradizione nell’ambito della scienza, qualcosa a cui l’industria biotecnologica stessa fece affidamento nel 1999 tentando di contraffare le prove che le farfalle erano in pericolo d’estinzione a causa del mais OGM. Per ironia della sorte, tre anni dopo aver messo in discussione il lavoro di Traavik, gli stessi proponenti criticarono duramente una pubblicazione paritetica per non aver citato dati non pubblicati che furono presentati in una conferenza. Il documento mostra come il mais Bt OGM che era caduto in ruscelli può uccidere “le larve delle mosche”, il che potrebbe gravemente sconvolgere gli ecosistemi marini. Lo studio fece partire una serie di attacchi contro il suo autore, l’ecologista Emma Rosi-Marshall.
LE AZIENDE IMPEDISCONO STUDI SULLE LORO COLTURE OGM
Quando alla Ohio State University l’ecologista Allison Snow scoprì i problematici effetti collaterali nei fiori di girasole OGM, la Pioneer Hi-Bred International e la Dow AgroSciences bloccarono ulteriori ricerche rifiutandosi di fornire altri semi e geni OGM. Dopo che Marc Lappé e Britt Baley scoprirono importanti riduzioni degli isoflavoni contro il cancro nei semi di soia OGM della Monsanto, il venditore dei semi, Hartz, gli disse che quei campioni non potevano più essere forniti. La ricerca di un genetista su vegetali in una importante università americana fu anche ostacolata quando le due società gli rifiutarono del mais OGM. Infatti, quasi nessuno studio indipendente viene condotto visto che potrebbe trovare problemi. In un articolo scottante di un opinionista, uscito su Scientific American nell’agosto 2009, si diceva: “le aziende Agritecnologiche si sono concesse il potere di veto sui lavori svolti da ricercatori indipendenti…Solo studi che le compagnie produttrici di sementi hanno approvato, vedranno la luce in giornali paritari”.
Un gruppo di 24 scienziati che si occupavano del mais e degli insetti protestarono contro questa restrizione in una lettera inviata all’Agenzia della Protezione Ambientale. Essi ammonirono che l’impossibilità di avere accesso alle sementi OGM da parte delle aziende biotecnologiche significa che ci può non essere una vera ricerca indipendente su questioni critiche. Per certo gli scienziati non hanno reso note le loro identità per paura di rappresaglie da parte delle aziende. L’accesso ristretto non si limita agli Stati Uniti. Quando uno scienziato giapponese volle condurre studi sul nutrimento degli animali con semi di soia GM per esaminarle, in Giappone sia il governo sia il produttore delle sementi, la Dupont ,si rifiutarono di fargli avere dei campioni. Il professore ungherese Bela Darvas scoprì che il mais OGM della Monsanto mette in pericolo specie in via d’estinzione nel suo paese. La Monsanto immediatamente non gli fornì più sementi. Il Dott. Darvas successivamente tenne una conferenza sulle sue scoperte preliminari e riscontrò che stava circolando un resoconto falso e incriminante sulla sua ricerca. Risalì a un’addetta alle relazioni pubbliche della Monsanto, la quale sosteneva che questa ricerca apparve misteriosamente sulla sua scrivania, così la fece circolare mezzo fax.
CONTAMINAZIONE DA OGM: NON FATE DOMANDE E SOPRATTUTTO NON PARLATENE
Nel 2005, uno scienziato raccolse campioni di sementi da tutta la Turchia per valutare l’estensione della contaminazione da varietà OGM. Secondo il quotidiano Turkish Daily News, proprio prima che le sue sperimentazioni fossero completate, la dottoressa fu assegnata a un altro dipartimento e le fu negato l’accesso al laboratorio. Si chieda a Ignacio Chapela, un ecologista microbiologo dell’Università di Berkeley. Nel 2001, scoprì che alcune varietà di mais indigeno in Messico - paese fonte della diversità genetica mondiale del mais - furono contaminate tramite l’impollinazione con varietà OGM. Il governo bandì il mais OGM per prevenire proprio questa possibilità, ma evidentemente il mais americano che viene importato come cibo è stato piantato comunque. Il Dott. Chapela sottopose le sue scoperte a Nature, e per cortesia di cui successivamente si pentì, informò il governo Messicano della sua prossima pubblicazione. Fu convocato per un incontro con un furente Direttore della Commissione per la Biosicurezza e per gli OGM. La conferma di Chapela della contaminazione avrebbe ostacolato l’introduzione del mais OGM. Fu minacciato e le intimidazioni implicavano persino: “Sappiamo dove i tuoi bambini vanno a scuola”. Quando un Chapela traumatizzato, non dava ancora cenno di fare marcia indietro, allora il Sottoministro all’agricoltura gli fece recapitare un fax affermando che a causa del suo documento scientifico, Chapela sarebbe stato considerato personalmente responsabile per tutti i danni causati all’agricoltura e all’economia in generale. Il giorno in cui il documento di Chapela fu pubblicato, Mary Murphy e Andura Smetacek iniziarono a inviare messaggi a un listserver di un’azienda biotecnologica chiamata AgBioWorld, distribuendoli a più di 3.000 scienziati. Esse dichiararono il falso sostenendo che Chapela era prevenuto, che il suo documento non era stato comprovato e che Chapela era il “primo e il principale attivista” e la sua ricerca fu pubblicata in collusione con gli ambientalisti. Presto, centinaia di altri messaggi apparvero, ripetendo e arricchendo le accuse. Dal listserver partì una petizione e tempestò Nature con una campagna mondiale chiedendo la ritrattazione.
Anche l’Università di Berkeley ricevette lettere da tutto il mondo che tentavano di convincerli a non concedere la cattedra a Chapela. Egli ricevette un grandissimo sostegno dal college e dal dipartimento, ma la lobby biotecnologica internazionale era troppo forte. Gli fu negata la cattedra e solo dopo che Chapela aprì una causa legale, alla fine l’Università riconsiderò la decisione. Poi quando gli investigatori analizzarono le caratteristiche delle mail inviate dagli agitatori Mary Murphy e Andura Smetacek, le due si rivelarono non essere le semplici cittadine che sostenevano di essere. Secondo il Guardian, entrambi erano nomi inventati, usati da un’azienda di pubbliche relazioni che lavorava per Monsanto. Alcune delle email della Smetacek avevano anche l’indirizzo di protocollo di gatekeeper2.monsanto.com, il server di proprietà della Monsanto. Secondo il dott. Chapela c’è di fatto un’interdizione a scienziati “che fanno certe domande e che scoprono determinati risultati”. Egli sostiene: “E’ molto duro per noi pubblicare in questo campo. Le persone sono spaventate”. Disse a Nature che i giovani “non entrano in questo campo esattamente perché sono delusi da ciò che vedono”. Un membro del Parlamento Neo-Zelandese Sue Kedgley disse alla Commissione Reale nel 2001: “Personalmente sono stata contattata al telefono e mezzo mail da parecchi scienziati che sono molto preoccupati per alcuni aspetti della ricerca che viene fatta…e dei legami sempre più stretti che si stanno sviluppando tra la scienza e il commercio, e c’è chi é convinto che se essi esprimono questi timori pubblicamente…oppure se anche gli vengono poste domande scomode e difficili, essi verranno sollevati dai loro incarichi”. Il biologo Phil Regal dell’Università del Minnesota testimoniò davanti alla stessa Commissione: “penso che le persone che si occupano di ingegneria genetica diranno mea culpa e chiederanno perdono, come il Papa fece per l’inquisizione”. Sue Kedgley ha un’idea differente; propone: "Facciamo esperimenti di laboratorio su umani usando come volontari, i conoscenti e i parenti degli scienziati che lavorano sull’ingegneria genetica, visto che sono così convinti della sicurezza dei prodotti che stanno creando e sono certa che queste persone saranno contenti di far parte di questi esperimenti di laboratorio”.
IL DETERSIVO PER I PIATTI? FATTO IN CASA E' PIU' ECOLOGICO.
23-10-2016
I prodotti biologici e i detersivi ecologici che si comprano al supermercato sono spesso più costosi degli altri. Così l'attenzione all'ambiente per molti diventa un lusso che non sempre ci si può concedere. Per quanto riguarda i prodotti alimentari, a meno che non si abbia un orticello dove mettere un pò di insalata e qualche pomodoro, bisogna solo sperare che "dall'alto" ci si decida a sostenere di più e meglio le coltivazioni e gli allevamenti biologici, in modo che i costi dei produttori possano abbassarsi e di conseguenza anche i prezzi al consumo. Invece, per quanto riguarda i detersivi, veri nemici dell'ambiente e delle nostre acque, tutti noi possiamo preparare in casa degli ottimi detergenti a impatto zero. La ricetta? Come al solito ce la dà la nonna! Ecco come fare, ad esempio, il sapone per i piatti:
INGREDIENTI
- 3 limoni.
- 400 ml di acqua.
- 200 g di sale.
- 100 ml di aceto bianco.
Tagliare i limoni in 4-5 pezzi togliendo solo i semi (è più facile se tagliate i limoni a rondelle o li spremete). Frullateli con un mixer insieme ad un pò di acqua e al sale. Mettete la poltiglia in una pentola, aggiungete tutta l’acqua e l’aceto e fate bollire per circa 10 minuti mescolando. Quando il preparato si è addensato, frullatelo nuovamente e mettetelo in vasetti di vetro, possibilmente ancora caldo: si crea un sottovuoto che conserva il detersivo più a lungo.
5 RIMEDI NATURALI PER LIBERARSI DEI FUNGHI SULLA PELLE.
23-10-2016
Vi è mai capitato di contrarre un’infezione da funghi sulla pelle? È un problema più diffuso di quanto pensi. Infatti i funghi sono dei microrganismi, detti miceti, che proliferano un pò ovunque, soprattutto in ambienti caldi e umidi, come palestre, piscine o spiagge. Possono colpire ogni parte del nostro corpo, ma in particolare li riscontriamo su pelle, cuoio capelluto e unghie. Talvolta le micosi sono asintomatiche, altre volte provocano pruriti decisamente fastidiosi. Nei casi più gravi è necessario rivolgersi a uno specialista. Ecco alcuni rimedi naturali che è possibile adottare per alleviare il problema.
AGLIO
L’aglio è il rimedio naturale per eccellenza contro la micosi. Ha proprietà antisettiche, antibatteriche e antiparassitarie. Schiacciate due spicchi d’aglio e fate una pastetta aggiungendo qualche goccia di olio d’oliva. Applicatela due volte al giorno sulla zona aggredita dal fungo, avvolgete il tutto con una garza sterile e lasciate agire almeno per una ventina di minuti. Poi lavate la pelle con acqua tiepida e asciugate bene. Per le infezioni micotiche più ostinate, aggiungete due spicchi di aglio tritato al cibo: vi aiuterà a rafforzare le difese immunitarie e a combattere l’infezione.
ACETO DI MELE
L’aceto di mele è un efficace alleato nel combattere i funghi grazie alle sue proprietà antimicotiche. L’ingrediente ha una forte azione purificante, per il suo pH acido che equilibra quello naturale della pelle. Diluite un cucchiaio di aceto di mele in un bicchiere d’acqua e tamponate la zona colpita dalla micosi con un batuffolo di ovatta. Lasciate agire per una ventina di minuti e poi risciacquate. Applicandolo 3-4 volte al giorno, vedrete risultati incoraggianti in un paio di settimane.
POMPELMO
L’estratto dei semi di pompelmo si rivela essere un ottimo antibiotico e antisettico naturale. Viene prodotto con l’utilizzo dei semi, della polpa e dell’interno della scorza dell’agrume. È molto efficace nella cura dei funghi sulla pelle, in funzione preventiva o per le infezioni cronicizzate. Mostra i suoi effetti benefici nel giro di un paio di mesi. Applicate il liquido sulla micosi per tre volte al giorno per bloccare l’infezione e poi continuate due volte al giorno ancora per un’altra settimana.
OLIO DI TEA TREE
Questo olio essenziale è il miglior rimedio naturale per le infezioni fungine, anche se necessita di più tempo per intervenire. Poiché il contatto diretto con l’olio essenziale potrebbe essere aggressivo per la pelle, diluitelo prima di usarlo. Unite due parti di olio di tea tree con cinque parti di olio d’oliva o olio di mandorle. Oppure aggiungetelo a un pò di gel di aloe vera, per un’azione lenitiva e rinfrescante. Massaggiate più volte al giorno la parte interessata finché l’olio non penetra nella pelle e agisca sul fungo, impedendone la diffusione su altre parti del corpo.
OLIO DI COCCO
Quest’olio è un rimedio efficace per ogni tipo di fungo grazie alla presenza di acidi grassi a media catena, che distruggono la parete cellulare del fungo. Massaggiate la zona affetta dalla micosi fino al completo assorbimento, almeno due volte al giorno. In realtà, grazie ai benefici dell’olio di cocco, possiamo fare questo trattamento quante volte vogliamo, perché non farà altro che bene alla nostra pelle.
COME PREVIENE I FUNGHI SULLA PELLE
Se si è particolarmente predisposti a contrarre l’infezione da funghi, è utile adottare alcuni comportamenti che ne riducono il rischio. In particolare:
• mantenete la pelle sempre ben pulita e asciutta;
• non condividete oggetti personali come spazzole, asciugamani, vestiti, cappelli o scarpe;
• per evitare di contrarre i funghi al piede, prediligete l’uso dei sandali, oppure assicuratevi di indossare sempre calzini ben puliti e asciutti;
• disinfettate spesso i box doccia o la vasca da bagno;
• scegliete indumenti in fibra naturale, invece che in quella sintetica, perché facilitano la traspirazione del sudore.
PROTEGGERSI DAI DANNI PROVOCATI DA LIVELLI ECCESSIVI DI ESTROGENI E METABOLITI ESTROGENICI.
22-10-2016
Un livello eccessivo di estrogeni e loro metaboliti può costituire un problema serio che non provoca soltanto disturbi mestruali, ma aumenta sostanzialmente il rischio di endometriosi (proliferazione anomala della mucosa uterina), displasia cervicale (presenza di cellule precancerose nel collo dell'utero) e tumori mammari. Purtroppo spesso i sintomi di tale eccesso passano inosservati, per quanto alcune donne accusino gli stessi disturbi di quando il livello di progesterone è basso. Gli estrogeni aumentano soprattutto a causa di errori alimentari e alterazioni del metabolismo epatico. Una dieta ricca di proteine e grassi e povera di cereali e fibre fa salire gli estrogeni e i loro metaboliti tossici, aumentando il rischio di tumori mammari e di altro tipo. Invece una dieta ricca di frutta, verdura e legumi, e povera di grassi, normalizza gli estrogeni e aiuta a prevenire il cancro, perchè essendo ricchi di fitoestrogeni e fibre, limitano sia la produzione di estrogeni sia i legami nell'intestino ai metaboliti degli estrogeni. Se una donna non mangia abbastanza fibre da legare ai metaboliti degli estrogeni, i batteri intestinali li trasformano in sostanze cancerogene, che rientrano in circolazione e aumentano il rischio di cancro. Questo spiega come mai tra le donne cinesi e giapponesi, che seguono una dieta a basso tenore di grassi e ricca di fibre, l'incidenza dei tumori alla mammella è minore rispetto alle donne statunitensi e inglesi. Quando però si trasferiscono in queste zone e cambiano abitudini alimentari, l'incidenza del tumore al seno raggiunge lo stesso livello.
Alcuni studi recenti sostengono l'importanza di un'alimentazione ricca di fibre e povera di grassi per la salute della donna. Una dieta ricca di fibre solubili e insolubili e povera di grassi porta a un aumento significativo del livello di fitoestrogeni attivati dal punto di vista ormonale. Nel 1990 uno dei principali ricercatori nel campo dell'endocrinologia (nonchè membro di una delle prime èquipe che hanno dimostrato l'esistenza di un legame tra grassi e fibre nella dieta e tumore mammario), il dottor Herman Aldercreutz, pubblicò un articolo che sintetizzava i risultati di dieci anni di ricerche concludendo che le donne vegetariane corrono meno rischi di malattie legate agli ormoni (come il tumore al seno) per molti motivi: il maggior consumo di vegetali ricchi di isoflavoni e altre sostanze, il minore apporto di grassi e il maggior apporto di fibre e acidi grassi essenziali (che abbondano nell'olio di semi di lino). Un altro modo estremamente efficace per proteggersi dall'eccesso di estrogeni è l'attività fisica, che riduce in maniera significativa il rischio di cancro della mammella. In una ricerca sono state confrontate 545 donne affette da tumore al seno all'età di 40 anni con altrettante donne sane di controllo. Il rischio nelle donne che svolgono attività fisica per almeno quattro ore la settimana, o 35 minuti al giorno, è del 60% inferiore a quello delle donne sedentarie. Si ritiene che questo sia dovuto al fatto che l'attività fisica abbassa i livelli di estrogeni e progesterone, per cui non sorprende che essa sia associata anche a uno stato d'animo migliore durante il ciclo mestruale. Le donne che svolgono attività fisica hanno più capacità di concentrazione, sono meno soggette a cattivo umore, cambiamenti comportamentali e dolore.