Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

04-06-2020

Se soffri di indigestione cronica, stipsi, disturbi di stomaco o altri disturbi digestivi persistenti per i quali stai trovando difficoltà nel trovare un rimedio, gli oli essenziali possono essere la risposta per un sollievo duraturo. Di seguito sono elencati i cinque oli essenziali più efficaci fra i tanti che possono essere utilizzati per il trattamento dei disturbi digestivi cronici:

1. OLIO DI MENTA PIPERITA

Secondo l'Università del Maryland Medical Center (UMMC), l'olio di menta piperita contiene elementi unici che possono aiutare a rilassare la muscolatura dell'apparato digerente, eliminando i gas digestivi che causano dolore nel passaggio. Se si verificano frequentemente nausee, diarrea, crampi muscolari o si soffre della sindrome dell'intestino irritabile (IBS), l'olio di menta piperita può fornire un sollievo duraturo per le manifestazioni dolorose occasionali. Per merito delle sue proprietà antibatteriche, antimicotiche e antivirali, l'olio di menta piperita può aiutare a combattere eventuali infezioni nocive che possono aver preso piede nel tratto digestivo, dando origine a un'irritazione. Gli studi dimostrano che l'assunzione di capsule di menta piperita gastro-resistenti può anche contribuire a eliminare il gonfiore addominale, la flatulenza e il dolore addominale.

2. OLIO DI CHIODI DI GAROFANO

L'infiammazione della mucosa intestinale può causare disturbi digestivi cronici e dolore in molte persone. Assumere l'olio di chiodi di garofano può contribuire ad alleviare questi sintomi, grazie alla sua nota proprietà di rilassare il rivestimento della muscolatura liscia nel tratto digerente e di prevenire gli spasmi intestinali, la nausea, la diarrea, il gonfiore ed i gas intestinali. Come l'olio di menta piperita, anche l'olio di chiodi di garofano possiede esclusive proprietà antivirali, antimicotiche ed antibatteriche che possono aiutare a eliminare eventuali agenti patogeni, capaci di innescare disturbi digestivi. Composto fino al 95% di eugenolo, l'olio di chiodi di garofano è stato dimostrato capace di riuscire a contribuire nel trattamento della Candida Albicans, nelle infezioni da lieviti, e nelle varie infezioni fungine che possono interferire con una corretta funzione digestiva e, se lasciate incontrollate, possono portare a malattie croniche più gravi nel corso del tempo. L'assunzione di olio di chiodi di garofano tende anche a stimolare la funzione digestiva e ad energizzare il corpo, attraverso un aiuto utile ed affidabile da assumere durante i pasti.

3. OLIO DI CARDAMOMO

Riconosciuto per la sua capacità di contribuire a stimolare la digestione, l'olio di cardamomo aiuta a mantenere un colon sano e un apparato digerente ben funzionante. Poiché aiuta a stimolare un'equilibrata secrezione dei succhi gastrici, della bile e degli altri acidi digestivi essenziali, l'olio di cardamomo rappresenta un ottimo rimedio per molti disturbi digestivi, tra cui la colite ulcerosa, la stipsi, la malattia del reflusso acido, la diverticolite, e molti altri.

4. OLIO DI ORIGANO

Un altro olio essenziale potente da possedere nel proprio arsenale di rimedi digestivi è l'olio di origano, un antibatterico estremamente potente, antimicotico e antiparassitario, che contribuisce ad eliminare gli agenti patogeni nocivi, che sono spesso alla base dei problemi digestivi in molte persone. Grazie al suo incredibile potere antibatterico, l'olio di origano va assunto secondo precisi cicli utili a ripristinare una corretta digestione. In altre parole, dopo diverse settimane, o mesi di utilizzo dell'olio di origano per contribuire a eliminare gli agenti patogeni responsabili dei disturbi intestinali, è opportuno interrompere l'assunzione per un pò di tempo ed iniziare a costruire un buon equilibrio digestivo attraverso l'assunzione di cibi probiotici ed integratori, all'interno di una dieta sana.

5. OLIO DI DRAGONCELLO

Storicamente conosciuto come l'erba del drago, l'olio di dragoncello ha molti usi medicinali, tra cui la sua potente capacità di stimolare l'appetito e funzione digestiva. L'olio di dragoncello è stato a lungo utilizzato nel corso della storia per questi ed altri scopi, e fornisce un eccezionale sollievo digestivo soprattutto se combinato ad altri oli essenziali benefici. Poiché aiuta anche a combattere i vermi intestinali, l'olio di dragoncello può eliminare efficacemente la causa comune dei disturbi digestivi in molte persone. L'olio di dragoncello aiuta anche a stimolare la produzione naturale della bile nel fegato, una componente critica del processo digestivo che aiuta sia l'assimilazione dei grassi e delle altre sostanze nutritive da parte dell'organismo, sia l'eliminazione delle tossine dal corpo.

Giovedì, 04 Giugno 2020 16:17

ACIDO FUMARICO PER COMBATTERE LA PSORIASI.

04-06-2020

La psoriasi interessa, in gradi diversi, quasi il 5% della popolazione, per il quale, purtroppo, non esiste una cura farmaceutica o nutrizionale realmente efficace. Tuttavia, l’acido fumarico e alcuni suoi derivati sono stati utilizzati con un successo misurabile, in Europa settentrionale e negli Stati Uniti, da più di 30 anni, per calmare i pruriti, la desquamazione e il disagio caratteristici della psoriasi. L’acido fumarico si forma normalmente nella pelle quando questa è esposta al sole, ma in caso di psoriasi questo processo è deficiente ed è necessaria un’esposizione prolungata. Molti degli studi più positivi, efficaci sull’80% dei pazienti, hanno combinato la somministrazione di derivati farmaceutici dell’acido fumarico con un regime molto restrittivo. Il dottor Ward Dean, che ha utilizzato l’acido fumarico con i suoi pazienti, dichiara: “È il solo prodotto efficace, perfino troppo efficace, in quasi l’80% dei casi, ed è spesso considerato come una benedizione dai malati”. Raccomanda di utilizzarlo eventualmente in associazione con l’acido gamma-linolenico (GLA). Contrariamente ad alcuni dei suoi derivati farmaceutici, l’acido fumarico – un composto naturale contenuto in una pianta di nome fumaria, e che partecipa al ciclo di Krebs – fa parte dell’elenco “GRAS” (generally recognized as safe/generalmente riconosciuto come sicuro) stabilito dalla Food and Drug Administration (FDA). Il solo effetto collaterale possibile è un “flush” (rossore) senza danno comparabile a quello causato dalla niacina, verso la quale si stabilisce rapidamente una tolleranza.

Giovedì, 04 Giugno 2020 16:09

GLI ANTIOSSIDANTI GIUSTI PER UNA LUNGA VITA.

04-06-2020

Se sei interessato a scoprire come poterti sentire più giovane e anche a come poter apparire più giovane, allora, potresti avere voglia di saperne di più sugli antiossidanti; composti naturali in grado di agire come un complesso sistema anti-età. Un ottimo modo molto semplice per capire cosa sono gli antiossidanti e perché ne abbiamo bisogno, è la visualizzazione; prova a pensare che il processo di invecchiamento di pelle e tessuti è simile a quello che subisce la tua auto: con il tempo, essa verrà condotta su terreni impervi, esposta alla pioggia, ai forti raggi del sole, ed eventualmente anche alla neve. Senza un regolare sistema di manutenzione, accorgimenti e cure, anche l’auto tenderà ad ossidarsi, cioè a formare la ruggine in molti dei suoi composti e ingranaggi. Quel processo di ossidazione, è lo stesso che avviene nel corpo umano. Nel nostro caso, le molecole d’ossigeno mancanti di un elettrone (chiamate radicali liberi) viaggiano libere alla ricerca di qualcosa che possa riempire quel vuoto, causando danni e disastri a tutto il corpo, ovvero, la nostra versione della ruggine! Lo stress ossidativo è stato infatti legato ad una miriade di problemi di salute, alcuni di essi molto gravi, come il cancro, le malattie cardiovascolari, la demenza e alcuni disordini del sistema immunitario. Ma c’è una buona notizia: gli antiossidanti. Gli antiossidanti sono come spazzini, in grado di scovare, neutralizzare e aiutare il tuo organismo, a liberarsi dei radicali liberi. Ricerche dimostrano come queste molecole miracolose non solo siano in grado di prevenire e trattare un intero ventaglio di patologie, ma siano anche in grado, in un certo senso, di allungarti la vita. Gli antiossidanti sono infatti in grado di aiutarti a sconfiggere le malattie cardiache, possono aiutarti nella gestione del peso, dell’infiammazione, della pressione alta, nella lotta contro il cancro e le malattie degenerative come la demenza, contro il colesterolo alto, il diabete, e possono anche migliorare la salute dei tuoi occhi. E se ancora non fosse abbastanza, queste molecole sono in grado di agire anche come inibitrici dello stress. Ecco perché qui di seguito ti presento una lista di alcuni antiossidanti di cui potresti eventualmente non aver mai sentito parlare, ma che puoi trovare in molti cibi di ordinario consumo, magari persino nei cibi che ami.

ACIDO CICORICO CONTRO LO STRESS

L’acido cicorico è il composto che dà alla cicoria il caratteristico sapore amaro; si trova anche nel basilico, nella romanella, nel tarassaco, ed è uno dei fenoli essenziali dell’Echinacea. Diversi studi hanno confermato come l’acido cicorico sia in grado di proteggere i tessuti contro dolore, infiammazione, ossidazione, e il corpo intero contro malattie come diabete, patologie del fegato e la Malattia di Alzheimer. Nuove ricerche hanno inoltre stabilito la sua efficacia nella cura della depressione; sembra infatti, che l’acido cicorico sia in grado di aumentare i livelli di dopamina e serotonina, le due molecole responsabili del nostro buonumore e del nostro benessere, e di diminuire i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Di fatto dunque, l’acido cicorico inverte il processo biochimico di formazione dello stress. Puoi usare la radice di tarassaco in infusione; bastano all’incirca 30 gocce al giorno, in un bicchiere d’acqua o tè. A mano a mano che vai rilassandoti, aumentane l’uso a due/tre volte al giorno: calmerai i dolori ai muscoli, mal di testa incluso, e terrai lontana l’insonnia. Allo stesso modo, puoi godere della tua dose giornaliera di acido cicorico, preparando una grossa insalata di romanella, radice di cicoria, basilico e tarassaco!

PTEROSTILBENE PER MIGLIORARE LA MEMORIA

Si è parlato molto dei benefici effetti dell’uva rossa, del vino e dei mirtilli: il gruppo di antiossidanti più diffuso in tali alimenti si chiama fitoalessina. Avrai poi sicuramente sentito parlare del resveratrolo, derivato principalmente dalla pelle degli acini di uva rossa. Il resveratrolo è conosciuto per la sua capacità di migliorare la circolazione sanguigna e la sensibilità all’insulina, e prevenire i danni che l’invecchiamento comporta. Nuove ricerche hanno scoperto che dalla stessa famiglia proviene anche il potente pterostilbene. Il pterostilbene, a differenza del resveratrolo, entra nelle tue cellule attraverso la circolazione sanguigna, e oltre la barriera venosa protettiva del tuo cervello. Ciò significa che è in grado di aiutare la memoria, prevenire l’invecchiamento cutaneo, e aiutare il tuo cervello nella metabolizzazione del grasso, migliorando la tua sensibilità all’insulina e proteggendo il tuo cuore. E ciò che è meglio è che gli effetti di questo particolare antiossidante sono stati testati anche sugli esseri umani, non solo sugli animali. Uno studio ha dimostrato come coloro che bevono due tazze di succo di mirtilli al giorno (ovvero di pterostilbene) non siano solo in condizioni di ricevere una spinta vivificatrice alla memoria, ma a tutte le funzioni cognitive del cervello. Puoi ricevere la tua dose di amplificatore della memoria dai mirtilli rossi e da altre bacche come il lampone, oltre che dal rabarbaro, dalle arachidi e, ovviamente, dai mirtilli neri. Prova con una tazza di bacche miste al giorno; aggiungi ¼ di tazza di arachidi due/tre volte alla settimana, per cambiare. Per quanto riguarda gli integratori, puoi prenderne tra i 50 e i 150 milligrammi al giorno. Per una persona di circa 60 kg, la dose raccomandata è di 50 mg al giorno.

C3G COMBATTE LE MALATTIE E SCIOGLIE IL GRASSO

Le ultime ricerche hanno scoperto che la famiglia delle bacche, contiene un enorme quantità di antiossidanti in grado di migliorare la tua salute. Uno di quelli recentemente scoperti (nonostante abbia ben più di 2.500 anni) è il C3G, il cyanidin 3-glucoside, appartenente alla famiglia degli antociani. Esso si trova nei cibi dal colore scuro, e molte bacche come ad esempio il ribes nero e le more, lo contengono. Ma è possibile scovarlo anche in altri cibi come i fagioli mung (azuki verdi), il riso venere (o riso nero), i lamponi, il cavolo rosso, la cipolla rossa e le arance rosse. Il C3G agisce contro le malattie allo stesso modo in cui agiscono tutti gli altri antiossidanti, ma in più, è in grado di aiutarti a bruciare i grassi. Un regime basato su un elevato quantitativo di grassi, porta i geni che si occupano dell’immagazzinamento del grasso ad accendersi, o a venire regolati verso un ampiamento delle loro scorte. Le ricerche effettuate sugli animali hanno dimostrato come il C3G sia in grado di mettere in moto i geni atti a bruciare i grassi e ad annullare l’azione dei geni che si occupano dell’immagazzinamento dei grassi (e che sono dunque responsabili dei tuoi cuscinetti). Dovresti però ingoiare enormi quantità di bacche, per vederne gli effetti, quindi, perché non aggiungere al tuo regime alimentare una tazza di fagioli mung e una tazza di riso venere, tre volte la settimana?

PQQ FONTE DI ETERNA GIOVINEZZA

Il chinato deidrogenasi (pirrolochinolina-chinone) detto anche PQQ, è un composto che si trova nei cibi fermentati (difatti è un enzima), negli spinaci, nella senape indiana, nella soia fermentata e nella birra. Studi recenti hanno dimostrato come il PQQ sia in grado di proteggere i neuroni e scoraggiare l’accumulo dell’amiloide, una proteina che causa le placche tossiche che portano alla formazione dell’Alzheimer. Le ricerche hanno inoltre scoperto che grazie alla sua capacità di fungere da spazzino dei radicali liberi, non solo il PQQ è in grado di proteggere i mitocondri (organi cellulari presso i quali, nel nostro corpo, prendono vita i processi biochimici della respirazione e della creazione di energia), ma può inoltre promuovere la spontanea generazione di nuovi mitocondri. Che cosa significa? Il processo di invecchiamento dei mitocondri causa l’invecchiamento di tutte le altre cellule del corpo; stimolare la formazione di nuovi mitocondri significa rallentare il processo di invecchiamento. E quindi benvenuto PQQ e addio invecchiamento!

Ricorda, nessun antiossidante è in grado di lavorare da solo. Essi lavorano insieme, per aiutarti a combattere le malattie e a vivere meglio, più a lungo; ciò significa che non devi far altro che darti ad una dieta sana e bilanciata, possibilmente ricca di frutti di bosco, verdure a foglia verde, frutta secca, uva, tè verde, fagioli mung e riso venere. Gli antiossidanti, inoltre, lavorano al meglio quando ti stai già prendendo cura di te stesso; il che significa: riposare adeguatamente, fare esercizio, e mantenere un ottimo stato di salute mentale, il che include circondarsi di pensieri e di persone positive.

04-06-2020

Come ogni anno, con l’arrivo della bella stagione si ripresentano puntualmente, con il loro fastidioso ronzio e le loro punture sempre inopportune, le zanzare: insetti che si annidano e proliferano nelle acque stagnanti e che solitamente ci colpiscono a tradimento, lasciandoci addosso, come ricordo, rossori, gonfiori e pruriti. Se, nonostante tutto il vostro impegno e l’impiego massiccio di metodi naturali ed ecologici per tenere ben lontani questi indesiderati ospiti estivi, non siete riusciti ad evitare di essere punti, cercherò di venire in vostro aiuto segnalandovi i rimedi fai-da-te più diffusi per limitare, per quanto possibile, antiestetici gonfiori e fastidiosissimi pruriti.

1. GHIACCIO

Passare sulla vostra puntura un cubetto di ghiaccio avvolto in un fazzoletto di cotone ben pulito dovrebbe donarvi un pò di sollievo, attenuando il prurito e rinfrescandovi.

2. SALIVA

Un rimedio di emergenza ma, in mancanza di altro, utile per alleviare prurito e gonfiore, consiste nel bagnare la puntura con un pò di saliva.

3. DENTIFRICIO

Applicate un pò di dentifricio, preferibilmente al mentolo, sulla puntura e lasciatelo asciugare per 15-20 minuti prima di lavarlo via: dovrebbe attenuare l’irritazione e concedervi un pò di sollievo dal prurito.

4. MIELE

Il miele ha proprietà antibatteriche che possono rivelarsi utili di fronte ad una puntura di insetto: per questo potete utilizzarlo sull’area di pelle irritata, da solo oppure mescolato insieme ad un cucchiaino di bicarbonato di sodio.

5. LIMONE

Secondo la saggezza popolare, strofinare sulla pelle una fettina di limone permette di evitare le punture di zanzare. Se tuttavia siete già stati punti, tenete presente che il limone è utile anche per lenire gonfiori e pruriti.

6. CIPOLLA

Tra i cosiddetti “rimedi della nonna” c’è anche quello di passare sulla puntura una fettina di cipolla: l’odore non vi favorirà nella vostra vita sociale, ma il sacrificio potrebbe essere compensato dalla scomparsa del prurito.

7. SALE

Sciogliete un cucchiaio di sale in un bicchiere d’acqua e, con l’aiuto di un batuffolo, tamponate l’area della puntura, in modo da ridurre l’infiammazione.

8. TEA TREE OIL

Reperibile in farmacia e in erboristeria, il tea tree oil a base di maleleuca è un valido lenitivo per combattere le piccole irritazioni della pelle, comprese anche le punture di zanzara.

9. AGLIO

Sempre secondo la saggezza popolare, strofinare dell’aglio sulla puntura di insetto dovrebbe svolgere un’azione lenitiva, attenuando gonfiori e pruriti (a patto che l’odore non vi crei disagi). Inoltre, pare che mangiare abitualmente aglio contribuisca a tenere lontane le zanzare e a prevenire future irritazioni.

10. BICARBONATO DI SODIO

Abbiamo già visto all’opera il bicarbonato di sodio associato al miele. In alternativa, è possibile mescolarlo con dell’acqua, in modo da ottenere una pasta da applicare sulla puntura.

11. LAVANDA

Anche la lavanda ha proprietà lenitive e rinfrescanti: per questo, potete strofinare sulla vostra puntura delle foglie di lavanda oppure tamponarla con un batuffolo intriso di olio essenziale di lavanda.

12. ALOE VERA

Come la lavanda, anche l’aloe vera è famosa per le sue proprietà lenitive: pertanto, applicando un gel o un preparato all’aloe vera sulla puntura, infiammazione e prurito dovrebbero sparire.

02-06-2020

I depositi di grasso e di muco (a volte molto denso o quasi solido) causati da un’alimentazione in cui si fa grande uso di formaggi si localizzano nel corpo in questo modo:

- i formaggi molli, più liquidi e meno salati, “galleggiano” dal diaframma in su;

- i formaggi più densi, salati, fermentati o speziati, si concentrano dal diaframma in giù.

In altre parole, possiamo affermare che i grassi più leggeri si depositano negli organi più alti: ciò causa muco bronchiale, depositi di grasso alla gola, cisti alla tiroide, otiti, congiuntiviti, orzaioli; tutti questi disturbi derivano dalla stessa semplice causa. Il seno è posto sopra il diaframma; nei paesi dove si fa un più alto consumo di formaggio, si riscontra la maggiore incidenza di cancro al seno. I paesi al secondo posto per consumo di formaggio sono anche al secondo posto nella statistica di incidenza di cancro al seno, e così via. È questa, insomma, la statistica più chiara sul rapporto esistente tra il cancro e gli alimenti. Se per tutte le altre malattie c’è sempre un margine di dubbio, un qualche altro fattore che può incidere, come l’età o il tipo costituzionale, che porta degli elementi nuovi (e fuorvianti) nella statistica, nel caso del rapporto tra consumo di latte e formaggio e l’incidenza di cancro del seno i dati sono molto chiari e inequivocabili. Come abbiamo detto, i formaggi più duri e secchi si depositano in basso: nel fegato, nella cistifellea, nei reni, ma soprattutto nella zona genitale (utero, prostata, ovaie). Una forma tumorale alimentata dai grassi derivati dal formaggio (che sono putridi, irranciditi e che hanno assorbito anidride carbonica), è costituita da un catrame nero e denso, oleoso, che richiede un tempo imprecisato per essere sciolto. Se questo deposito deriva dalla carne o dal pesce è molto meglio, perché la qualità di questi grassi è più facilmente solubile.

02-06-2020

La radice e i fiori di kudzu vengono utilizzati nella medicina tradizionale cinese da più di 2.500 anni per trattare diverse patologie che comprendono l'emicrania, l'ipertensione, i dolori oppure l'anchilosi del collo e delle spalle, ma anche la sbornia e la diminuzione del consumo di alcol. Nel corso di un viaggio in Cina, il chimico David Lee notò che molte persone bevevano una tisana contenente del kudzu. In cinese, il suo nome tradotto in modo approssimativo significa “dissipatore di sbornia”. Questa tisana è spesso utilizzata nel nord della Cina per smaltire la sbornia dopo aver bevuto alcol, e alleviare i suoi effetti. Nel 1991, il dottor Lee ha collaborato con dei ricercatori dell'università cinese di Shin-Yanget. Ha testato gli effetti su dei ratti di laboratorio cui era stato dato da bere alcol. La coordinazione motoria degli animali era migliorata e sembravano meno intossicati. Un altro studio ha dimostrato che il kudzu diminuiva il consumo di alcol di ratti prodotti selettivamente per aver voglia di bere alcol. Altre esperienze hanno indicato che gli animali non sembrava che sviluppassero dipendenza al kudzu.
Un altro studio condotto su grandi bevitori ha mostrato che il kudzu diminuiva la quantità di alcol che assorbivano. Questi risultati sono stati recentemente confermati, indicando che l'estratto di kudzu poteva costituire un coadiuvante naturale utile nella riduzione del consumo di alcol. Certi componenti della radice di kudzu, dei flavonoidi come la puerarina o la daidzeina, contribuiscono ugualmente a ridurre i danni conseguenti all'ingestione eccessiva di alcol.

Martedì, 02 Giugno 2020 11:56

ALTERNATIVE NATURALI PER LA FIBROSI CISTICA.

02-06-2020

Molti individui con fibrosi cistica hanno difficoltà con infezioni polmonari in via di sviluppo, in particolare a carico dello Pseudomonas. Molti rimedi naturali sono oggetto di ricerca per il loro valore terapeutico per la salute del sistema immunitario e del polmone. Di seguito ci sono 26 rimedi naturali che sono stati studiati per migliorare la condizione polmonare delle persone con fibrosi cistica.

1. Gli acidi grassi omega-3 e acidi grassi gamma-linolenico migliorano lo stato polmonare (funzione polmonare, riacutizzazioni respiratorie e il consumo di antibiotici), parametri infiammatori e antropometrici in adulti affetti da fibrosi cistica. Gli acidi grassi omega-3 possono avere un effetto protettivo contro la produzione eccessiva di muco causata dalla colonizzazione batterica polmonare nella fibrosi cistica e ridurre i biomarker di infiammazione, velocità di sedimentazione eritrocitaria e la concentrazione di interleuchina-8.

2. Il magnesio per via orale, può aiutare a superare il fallimento della rh DNase-I (aerosol desossiribonucleasi) in pazienti con fibrosi cistica.

3. Vitamina A ed E sono inversamente correlati con esacerbazioni polmonari.

4. Il glutatione migliora i marcatori clinici.

5. Lactobacillus GG riduce le esacerbazioni polmonari e ricoveri ospedalieri.

6. L’integrazione di zinco riduce il numero dei giorni di assunzione di antibiotici per via orale usati per trattare le infezioni del tratto respiratorio nei bambini con fibrosi cistica.

7. La lattoferrina inibisce lo Pseudomonas aeruginosa e il Burkholderia cenocepia, due organismi infettivi presenti nei pazienti con fibrosi cistica.

8. I probiotici ritardano la colonizzazione del tratto respiratorio e le infezioni da Pseudomonas aeruginosa.

9. Aglio e tè verde hanno attività antibatterica contro Klebsiella, così come contro i ceppi resistenti ai farmaci di Stafilococchi, Enterococchi e Pseudomonas aeruginosa.

10. Il trattamento a base di ginseng migliora la clearance batterica e diminuisce la patologia polmonare (nei ratti) nella polmonite cronica da Pseudomonas aeruginosa.

11. La papaia esercita una significativa azione antibatterica su Staphylococcus aureus, Bacillus cereus, Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa e Shigella flexneri.

12. La curcumina attenua la virulenza dello Pseudomonas aeruginosa e migliora l’infiammazione polmonare indotta da Klebsiella pneumoniae. Può essere un utile coadiuvante nella terapia antibiotica.

13. La cannella possiede attività profonda contro Pseudomonas aeruginosa.

14. Oli essenziali di chiodi di garofano, cannella, lavanda e menta piperita sembrano interferire con l’attività del quorum sensing nei batteri, riduce la virulenza farmaco-resistente dello pseudomonas e la patogenicità.

15. Una combinazione di rhodiola, schisandra ed eleuterococco (ginseng siberiano) migliora la condizione di pazienti con polmonite non specifica acuta.

16. Alte dosi di vitamina D3 impedisce il ripetersi di polmonite nei bambini trattati con antibiotici.

17. La liquirizia è efficace nel ridurre l’infiammazione polmonare indotta sperimentalmente.

18. Il consumo di tè verde è stato associato a un minor rischio di morte per polmonite.

19. La zuppa di pollo può essere terapeutica nel trattamento della polmonite pneumococcica.

20. Integratori di colina possono migliorare lo stato dei bambini con fibrosi cistica.

21. Il fungo cordyceps può svolgere un ruolo terapeutico nel migliorare la funzione polmonare nella fibrosi cistica.

22. La supplementazione di olio di pesce ha valore terapeutico nel trattamento della fibrosi cistica.

23. Le ciliegie riducono l’infiammazione.

24. Il mirtillo ha proprietà antinfiammatorie.

25. Il consumo di patate altera positivamente lo stress ossidativo e i livelli infiammatori.

26. Il consumo di frutta e verdura migliora i marcatori di infiammazione e lo stress ossidativo negli adolescenti.

Martedì, 02 Giugno 2020 11:55

LUCE SOLARE CONTRO L’IPERTENSIONE.

02-06-2020

Il Sole potrebbe offrire un notevole aiuto nella lotta all’ipertensione. Un nuovo studio dell’Università di Edimburgo ha scoperto che la luce del Sole abbassa la pressione sanguigna. Venti minuti passati al Sole potrebbero quindi permettere di ridurre il rischio di insorgenza di patologie cardiache. Dai risultati della ricerca scozzese è, infatti, emerso che la luce ultravioletta riesce a diminuire i valori di pressione sanguigna. Una scoperta che potrebbe indurre i medici a ridefinire gli attuali suggerimenti per una sicura esposizione al Sole. L’effetto anti-pressione alta pare dipenda dall’azione dei raggi ultravioletti della luce solare sull’accumulo di azoto nel corpo che, una volta rilasciato nel sangue, rilassa i vasi sanguigni e abbassa la pressione. Ciò renderebbe il Sole una risorsa naturale e a costo zero per la prevenzione delle patologie cardiache correlate all’ipertensione, fattore di rischio per ictus e infarti che riguarda circa un terzo della popolazione.

02-06-2020

L’anice, proviene dalla Grecia e dall’Egitto, dove è stata usata per trattare varie questioni mediche per centinaia di anni, fin dal 7° secolo. Molto indietro nel tempo, in alcune aree del mondo, le tasse potevano essere pagate con diverse colture tra cui l’anice. Si tratta di una pianta con forti proprietà antivirali, antibatteriche e antimicotiche. Ippocrate, il famoso medico greco, la cita nei suoi scritti per le sue proprietà contro tosse, disturbi digestivi e per scacciare gli incubi. L’anice è ricco principalmente di resine e di un olio eterico, composto per il 90% da anetolo, responsabile del caratteristico profumo e sapore. Inoltre, contiene oli grassi, carboidrati, proteine, acidi organici e glucoflavonoidi. Azione terapeutica dei semi di anice:

- Stimolano la digestione, eliminano i gonfiori e svolgono un’azione antisettica sul tubo digerente.

- Hanno un effetto rilassante, antispastico e mucolitico, oltre che espettorante.

- Sono d’aiuto in caso di tosse e sono spesso contenuti in caramelle o sciroppi mucolitici.

- Stimolano la funzionalità biliare.

- Aumentano la montata lattea.

- Regolarizzano il ciclo mestruale.

La pianta è anche un ottimo sedativo in caso di insonnia ed eccitazione nervosa. Grazie al suo aroma gradevole viene usata per preparare dolci e liquori e per correggere il sapore sgradevole di alcuni medicinali. È sicuramente un grande aiuto per la digestione, ma l’efficacia dell’anice si è rivelata particolarmente potente di fronte a organismi nocivi. La ricerca dimostra che quando viene combinata con altre piante simili, i potenti effetti dell’anice aumentano in modo esponenziale. È stato osservato che la combinazione di semi di anice e pepe è utile per combattere l’infezione da lieviti Candida ed è fino a 32 volte più efficiente dei semi utilizzati da soli. Una ricerca condotta presso l’Università del Mississippi, ha testato e dimostrato la capacità dell’anice di inibire la crescita di materia fungina e microbica, rispetto a vari estratti vegetali. Nella medicina alternativa, l’anice è stato a lungo utilizzato per trattare le condizioni di salute associate con dispepsia e tosse, ma alcune delle osservazioni più interessanti sono legati alle sue possibili proprietà antitumorali. Per quanto incredibile possa sembrare, la stragrande maggioranza dell’anice stellato è già utilizzato da Roche, una società farmaceutica, per la produzione di Tamiflu. Purtroppo, occorre un bel pò di tempo perchè l’anice possa fiorire e questo significa che il tasso di produzione di qualsiasi prodotto concepito per i diversi trattamenti, è relativamente basso.
Una ricerca effettuata presso l’Nwfp Agricultural University di Peshawar in Pakistan sui pulcini, per valutare gli effetti dell’estratto di anice concentrato, ha dimostrato che esso ha significativamente migliorato la performance di crescita e immunità generale degli animali trattati, rispetto al gruppo di controllo. In Turchia, molti oli essenziali, come quelli di eucalipto, menta e basilico, per citarne solo alcuni, sono stati sottoposti a test per scoprire quale era il più efficace per tenere lontano le zanzare. Anche se tutti gli oli essenziali hanno dimostrato l'efficacia, l’anice sembrava offrire migliori risultati a tal fine.

Martedì, 02 Giugno 2020 11:52

FAVE: 10 MOTIVI PER MANGIARNE DI PIU’.

02-06-2020

Le fave sono dei legumi di colore verde chiaro. Le possiamo acquistare fresche in primavera e le troviamo secche lungo tutto il corso dell’anno. Le fave sono ricche di proteine e fibre vegetali, ma sono povere di grassi. Rappresentano una fonte naturale di molti degli elementi nutritivi necessari per la nostra alimentazione, come vitamine e minerali. Ecco 10 motivi per mangiarne di più.

1. FONTE DI FERRO

Le fave sono una fonte di sali minerali da non sottovalutare. In particolare, contengono una buona quantità di ferro, una sostanza considerata essenziale per il trasporto dell’ossigeno nel sangue. Il ferro, insieme al rame, costituisce una risorsa fondamentale per la formazione dei globuli rossi.

2. PERDERE PESO

Il consumo di fave può aiutare a perdere peso o a mantenere il proprio peso corretto per via del loro contenuto bilanciato di proteine e fibre vegetali. Secondo uno studio pubblicato nel 2010 dall’European Journal of Clinical Nutrition, seguire una dieta che preveda il corretto apporto di tali elementi rende più semplice il dimagrimento.

3. FONTE DI VITAMINA B1

Oltre al ferro e ad altri sali minerali, come il fosforo e il rame, le fave contengono vitamina B1, conosciuta anche come tiamina. La vitamina B1 è importante per il corretto funzionamento del sistema nervoso e per il metabolismo dell’energia.

4. ABBASSARE IL COLESTEROLO

Le fave sono ricche di elementi nutritivi che supportano la salute cardiovascolare e che aiutano ad abbassare il colesterolo. Il merito sarebbe soprattutto del loro contenuto di fibre, che aiutano a stabilizzare i livelli di colesterolo nel sangue. Sarebbero efficaci, in particolare, per abbassare il colesterolo LDL.

5. FONTE DI ACIDO FOLICO

Le fave sono un’importante fonte vegetale di acido folico. I folati appartengono alla famiglia delle vitamine del gruppo B, che sono fondamentali per il metabolismo e per garantire al nostro corpo l’energia necessaria. Inoltre l’acido folico supporta le funzioni del sistema nevoso e aiuta la sintesi del DNA e dell’RNA.

6. PREVENIRE IL DIABETE

Le fave, come già sottolineato, sono ricche di fibre vegetali, che sono considerate utili per equilibrare i livelli di zuccheri nel sangue e per prevenire il diabete. Una dieta ricca di fibre aiuta inoltre a prevenire l’obesità e i problemi cardiaci, oltre che a ridurre il rischio di infarto e di ictus.

7. BENESSERE DEL CERVELLO

Le fave contengono L-dopa, un precursore di alcune sostanze presenti a livello del cervello, come la dopamina e l’epinefrina. La dopamina è associata con un miglior funzionamento dei movimenti del corpo. Un maggior consumo di fave potrebbe aiutare a prevenire malattie come il morbo di Parkinson.

8. PREVENIRE ARTRITE E OSTEOPOROSI

Le fave sono ricche di manganese, un minerale di cui la dieta moderna potrebbe essere carente. Il manganese supporta la funzionalità del sistema nervoso, endocrino e immunitario, ed è necessario per la produzione di un importante enzima antiossidante. Una dieta ricca di manganese può aiutare a prevenire artrite e osteoporosi.

9. FONTE DI PROTEINE

Le fave, come molti altri legumi, sono una buona fonte di proteine vegetali. Nello stesso tempo, il loro apporto calorico non è eccessivo. 100 grammi di fave, infatti, forniscono 341 calorie. Per aiutare il nostro organismo ad avere a disposizione tutte le proteine che gli sono necessarie, è bene abbinare il consumo delle fave, e degli altri legumi, a quello di cereali integrali.

10. PELLE LUMINOSA

Tra i nutrienti benefici presenti nelle fave non dobbiamo dimenticare la vitamina A, che ci aiuta a mantenere la pelle in salute e a renderla luminosa. La vitamina A non solo protegge e mantiene sana la pelle, ma è utile per favorire lo sviluppo delle ossa e garantire il benessere degli occhi e della vista.

FAVISMO

I numerosi benefici delle fave non valgono, purtroppo, per chi soffre di favismo. Si tratta di una patologia in cui è presente un difetto congenito in un enzima normalmente contenuto nei globuli rossi. Il difetto enzimatico si trasmette per via ereditaria tramite il cromosoma X. La malattia compare dopo 12-48 ore dall’assunzione di fave fresche. Nei casi più gravi, circa la metà dei globuli rossi viene distrutta. La malattia è diffusa soprattutto in Sardegna e Grecia.

 

https://www.nutrition-and-you.com/fava-beans.html

https://healthyeating.sfgate.com/benefits-fava-beans-4574.html

https://www.livestrong.com/article/259003-what-are-the-benefits-of-fava-beans/

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