Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

Mercoledì, 29 Aprile 2020 12:44

MELATONINA: UN SONNIFERO NATURALE.

29-04-2020

Se chiedete il mio parere, le persone che hanno vietato questa sostanza naturale per tanti anni, senza alcuna argomentazione scientifica, mentre i disturbi del sonno colpiscono il 25-40% della popolazione, hanno commesso un grave errore nei confronti dei loro concittadini. Qualche avvocato intelligente potrebbe citarli in giudizio per aver:

1. intossicato milioni di persone costringendole a utilizzare sonniferi chimici, benzodiazepine, che sono veri e propri veleni, mentre la melatonina è naturale e sicura;

2. contribuito a svuotare la casse dei fondi sanitari per la loro stupidità (o corruzione?) : la melatonina è molto economica e non è coperta da alcun brevetto, a differenza dei sonniferi industriali, quindi costa molto meno;

3. privato i cittadini di una sostanza naturale innocua, che ha molti altri effetti positivi sulla salute.

Ma cerchiamo di essere positivi, e torniamo ai benefici che potete ora godervi della melatonina: Non appena la luce del giorno si affievolisce, la ghiandola pineale, che si trova nel cervello, comincia a secernere la melatonina. Questa sostanza, prepara il corpo per il sonno e il riposo. Infatti, la ghiandola pineale è direttamente collegata ai nervi ottici: è in contatto diretto con la luce. Ecco perché la melatonina è conosciuta come sostanza che regola l'orologio biologico, noto anche come ritmo sonno-veglia o ritmo circadiano. Questo è il motivo per cui le persone non vedenti hanno spesso problemi a dormire. Tutti gli organismi viventi hanno senza eccezione la melatonina: gli animali, le piante, le alghe, i batteri ecc. Questo permette loro di adattarsi al giorno e alla notte, ma anche alle stagioni. Secondo i ricercatori, la melatonina sarebbe legata alla nascita della vita sulla terra, e una delle molecole più antiche rimasta invariata fin dagli albori dell'umanità. Tuttavia, molti fattori presenti nella vita moderna rallentano o bloccano la produzione di melatonina: luce elettrica, farmaci, onde elettromagnetiche. Assumere un pò di melatonina durante la notte prima di andare a letto può aiutare le persone con insonnia a trovare un sonno riparatore e di qualità. Ma prima di dirvi come, esaminiamo i fattori anti-melatonina, perché è principalmente proteggendovi contro di essi che potete migliorare il vostro sonno.

I FARMACI

Di tutti i mezzi conosciuti per distruggere le riserve naturali di melatonina, quando si escludono tabacco e alcol, è probabilmente il consumo regolare di alcuni farmaci, in particolare, sonniferi e ansiolitici, comunemente prescritti dai medici per migliorare il sonno! Ciò è particolarmente scioccante se si considera che, anche se non è raccomandato l'uso di questi farmaci per più di un mese, una persona su cinque (22% della popolazione) lo fa comunque. Aspetto ancora più preoccupante, questi farmaci sono sempre più consumati dai giovani: il 6% dei giovani di meno di 25 anni dichiarano di prendere questi farmaci. Infine, quasi la metà (49%) degli ultra-settantacinquenni dichiara di assumerli regolarmente, tanto che questa famiglia di farmaci è sospettata di favorire alcune malattie del sistema nervoso come l'Alzheimer. Purtroppo, sonniferi e ansiolitici non sono di gran lunga i soli farmaci a distruggere la melatonina. Questo è anche il caso di aspirina, ibuprofene, beta-bloccanti, calcio-antagonisti, farmaci antinfiammatori non steroidei, per un totale di 75 farmaci con oltre 120 sostanze diverse che vengono regolarmente consumate da milioni di persone in tutto il mondo. I beta-bloccanti sono particolarmente efficaci contro la melatonina, tanto che i ricercatori li usano in laboratorio per annullare la produzione di melatonina negli animali per eseguire degli esperimenti. Questi sono farmaci comunemente prescritti per la pressione sanguigna e alcune aritmie cardiache (propranololo). I pazienti che ne assumono non dovrebbero sorprendersi di soffrire di insonnia. Una dose inferiore alla metà della dose abituale è sufficiente a bloccare la secrezione di melatonina negli esseri umani, ha dimostrato nel 1992 il dottor G.M.Braun.

ANCHE I CAMPI ELETTROMAGNETICI RIDUCONO I LIVELLI DI MELATONINA

Se vengono applicati campi magnetici sulla testa di roditori, non solo i loro livelli di melatonina si riducono di circa il 50%, ma questi campi determinano una disfunzione della ghiandola pineale, che secerne melatonina. Oppure, se si vive in una città moderna, il corpo è probabilmente circondato di onde elettromagnetiche di diverse fonti: telefoni cellulari, radio, antenne, elettrodomestici. Il nostro corpo non conosce la differenza tra i campi energetici naturali e i campi artificiali. Questo inquinamento invisibile colpisce direttamente la melatonina, che può spiegare perché i disturbi del sonno sono un'epidemia in costante aumento nei paesi industrializzati. Una persona su cinque soffre di insonnia cronica accompagnata da stanchezza o eccessiva sonnolenza diurna. Le preoccupazioni della vita, lo stress, lo stile di vita, il lavoro ecc., non sarebbero quindi l'unica spiegazione.

La melatonina può aiutare soprattutto se:
• si va a dormire tardi la sera e ci si sveglia troppo presto;
• ci si sveglia spesso di notte e si fanno sonnellini o pisolini durante il giorno;
• si hanno difficoltà ad addormentarsi.
• si hanno orari di lavoro difficili (infermiere, pilota ecc.).

Prendere integratori di melatonina non pregiudica la secrezione naturale dalla ghiandola pineale, a breve, medio o lungo termine. Ciò significa che non c'è assuefazione. Un vantaggio chiave della melatonina è che essa non influisce sulla memoria né sulle funzioni cognitive, a differenza dei fermaci della classe di sonniferi e ansiolitici. La melatonina è una sostanza efficace per le persone che hanno più di 45 anni, hanno una scarsa qualità del sonno e soffrono di risvegli multipli.

JET LAG

Diversi studi dimostrano che la melatonina riduce significativamente i sintomi causati dal jet lag. Non solo permette di addormentarsi più velocemente, ma soprattutto di adattare il ritmo biologico all'ora locale. Regolando l'orologio interno, riduce della metà il numero di giorni in cui si soffre di solito da jet lag. Ecco perché oggi è ampiamente utilizzata da piloti e assistenti di volo.

QUALE DOSE ASSUMERE?

Per dormire, una piccola dose di melatonina è più efficace di una grande. L'effetto si manifesta da 1 mg al giorno, da assumere mezz'ora prima di coricarsi. Se ne assumi più di 2 mg, l'effetto è ancora più efficace sul sonno, ma può causare una certa sonnolenza la mattina successiva. È possibile testare dosi differenti per determinare la propria tolleranza.

TOSSICITA’

La melatonina è considerata dalle autorità come un prodotto molto sicuro. Dal 16 maggio 2012, le aziende che vendono melatonina hanno anche l'autorizzazione per indicare sulla confezione che "aiuta a ridurre gli effetti del jet lag" e a "ridurre il tempo necessario per addormentarsi". (Regolamento (UE) n. 432/2012 della Commissione). Conoscendo la difficoltà con cui Bruxelles autorizza tali indicazioni terapeutiche per i prodotti naturali da banco, questo è un grande apprezzamento nei confronti della melatonina.

Mercoledì, 29 Aprile 2020 12:42

IL MELILOTO MIGLIORA LA CIRCOLAZIONE SANGUIGNA.

29-04-2020

Il meliloto è una pianta conosciuta fin dall’antichità per combattere infiammazioni, ulcere e gonfiori. L’estratto di questa pianta contiene cumarine, flavonoidi e terpenoidi, ed esercita delle proprietà venotoniche e protettive dei capillari, grazie alla presenza di flavonoidi. Il componente principale, la cumarina, appartiene al gruppo dei benzopironi conosciuti per la capacità di ridurre gli edemi. Alcuni studi scientifici hanno mostrato che:

- aumenta il flusso linfatico; in alcuni volontari, la somministrazione di una preparazione a base di meliloto ha aumentato il flusso linfatico del canale toracico, confermando le proprietà linfocinetiche di questa pianta;

- ha delle attività antinfiammatorie e antiedematose: in alcuni conigli con delle stasi venose nelle zampe posteriori, una preparazione a base di meliloto aumentava in modo significativo la circolazione linfatica e venosa;

- attenua il gonfiore edematoso indotto da una tromboflebite sperimentale in alcuni cani. La rutina sembra rinforzare l’azione antiedematosa della cumarina;

- aumenta il flusso sanguigno capillare in alcuni organi e tessuti come i muscoli del miocardio o i muscoli striati e, nel cane, ha un effetto protettivo contro le lesioni del miocardio indotte dall’ischemia.

Alcuni studi clinici hanno mostrato che questa pianta allevia efficacemente i sintomi associati al linfoedema o all’insufficienza venosa cronica che comprendono varici, emorroidi, tromboflebite o edemi post-operatori. Hanno soprattutto messo in evidenza che la relativa somministrazione:

- per 30 giorni ad alcuni soggetti affetti da varici migliora i sintomi soggettivi e, in alcuni soggetti con una tromboflebite, diminuisce l’edema, le ulcere e il dolore;

- per 10-28 giorni ad alcuni pazienti affetti da emorroidi, diminuisce l’emorragia anale e l’edema alleviando i sintomi soggettivi;

- per 10-45 giorni ad alcuni pazienti affetti da insufficienza venosa cronica diminuisce l’edema e i sintomi soggettivi;

- per 6-8 mesi ad alcuni pazienti con un linfoedema diminuisce l’edema e migliora i sintomi soggettivi.

Alcuni studi sul babbuino e sull’uomo non hanno mostrato nessuna epatotossicità.

29-04-2020

L’astragalo (Astragalus membranaceus) è una pianta della Cina nord-orientale, che cresce ai margini delle foreste. Le radici vengono raccolte solo quando raggiungono quattro o cinque anni. Vengono poi essiccate e tagliate in strisce o fette con le quali è possibile fare delle tisane. L’astragalo occupa una posizione privilegiata come tonico ed è prescritto da centinaia di anni per trattare diverse malattie, prevenire l’indebolimento dei malati e proteggerli contro le infezioni. È un medico russo, il Dr. Alexander van Bunge che, nel 1868, ha descritto e studiato per primo questo legume, ma è solo a partire dagli anni ‘70 che vari studi scientifici hanno confermato le sue numerose proprietà.

FORTIFICANTE E STIMOLANTE DEL SISTEMA IMMUNITARIO

L’astragalo aumenta il numero di cellule staminali nel midollo spinale e nel tessuto linfatico e promuove il loro sviluppo in cellule immunitarie attive. Riattiva le cellule immunitarie a riposo, produce immunoglobuline, stimola i macrofagi e favorisce la rigenerazione dei linfociti T e l’attivazione delle cellule natural killer. Induce la produzione endogena di interferone e potenzia la sua azione nelle infezioni virali. Questa pianta è tradizionalmente utilizzata in Cina come «supporto» alla chemioterapia, poichè rafforza la resistenza agli effetti immunosoppressivi dei farmaci chemioterapici incitando i macrofagi a produrre interleuchina-6 e fattori di necrosi tumorale. E’ quindi perfettamente adatto per limitare la tossicità della chemioterapia e consente ai pazienti malati di cancro di rafforzare le loro difese, recuperare rapidamente ed offre la possibilità di vivere più a lungo.

AUMENTO DELL’ ASPETTATIVA DI VITA

Le sue virtù non si fermano qui però, perchè l’astragalo sembra consentire di allungare la vita, e questo può essere compreso solo esaminando i suoi componenti. Contiene infatti flavonoidi, polisaccaridi e glicosidi triterpenici, tra cui l’astragaloside IV e il cicloastragenolo, che hanno la capacità di stimolare la telomerasi nei cheratinociti, nei fibroblasti e nelle cellule immunitarie in coltura e di allungare i telomeri più corti. L’astragaloside IV e il cicloastragenolo sono sostanze antinvecchiamento. L’elevatissimo costo della loro estrazione purtroppo scoraggia l’uso più ampio. Cosi, l’estratto idroglicerinato di tutta la pianta è particolarmente interessante poichè non solo contiene sostanze pregiate a dosi ridotte, ma offre anche l’azione sinergica degli altri componenti della pianta. Più conveniente rispetto all’astragaloside IV o al cicloastragenolo, l’estratto di astragalo permette quindi di offrire a tutti la speranza di vasti benefici per la salute associati al suo uso tradizionale millenario.

EFFETTI CARDIOPROTETTIVI E NEUROPROTETTIVI

In vitro, l’astragalo ha la capacita di inibire il 40% della perossidazione lipidica nel miocardio e rappresenta quindi un potente antiossidante in grado di proteggere il cuore dallo stress ossidativo. Studi hanno evidenziato gli effetti benefici su pazienti affetti da insufficienza cardiaca congestizia o angina pectoris. Inoltre, la medicina tradizionale cinese utilizza l’estratto di radice di astragalo per trattare le malattie neurodegenerative.

EFFETTI ADATTOGENI

Questa pianta e anche frequentemente usata nella medicina cinese per aiutare il corpo a proteggersi da una varietà di stress, fisico, mentale o emotivo. Inoltre, secondo alcuni studi, l’astragalo avrebbe anche la capacita di ridurre l’infiammazione e proteggere il fegato. In un rapporto, unico ma ben documentato, l’uso topico di un estratto di astragalo idroglicerinato, unito o meno alla somministrazione orale di astragaloside IV, ha permesso, dopo diversi mesi, di restituire il loro colore originale a capelli brizzolati. È interessante notare che non sono stati riportati effetti collaterali con l’uso di questa pianta, nè nei diversi studi nè in diverse centinaia di anni di uso negli esseri umani.

Mercoledì, 29 Aprile 2020 12:38

PERCHE’ ASSUMERE PIU’ GLUTATIONE?

29-04-2020

Il glutatione è un composto che viene prodotto nel corpo ed è una combinazione degli aminoacidi cisteina, glicina e glutammina, capace di favorire l’eliminazione di metalli pesanti. Il glutatione aumenta inoltre l’efficacia di altri antiossidanti, rafforza la difesa del corpo contro i danni dei radicali liberi e riduce il rischio di invecchiamento precoce.

- Protegge il corpo da malattie dannose: una carenza di glutatione può aumentare significativamente lo stress ossidativo, i danni dei radicali liberi nel corpo, e contribuire di conseguenza allo sviluppo di una serie di complicazioni per la salute come problemi cardiovascolari, mentali e respiratori.

- Rafforza il sistema immunitario: il sistema immunitario funziona in modo ottimale quando tutte le cellule linfoidi possiedono livelli elevati di glutatione. Le cellule linfoidi includono: cellule natural killer (cellule NK), cellule T e B. Queste cellule aiutano a combattere le infezioni e gli studi hanno dimostrato che aumentando i livelli di glutatione, sono state restaurate le funzioni immunologiche nei pazienti con immunodeficienza.

- Disintossica e pulisce il corpo: il nostro ambiente esterno contiene grandi quantità di sostanze inquinanti come metalli pesanti tossici. Questi possono accumularsi nei tessuti molli, negli organi vitali e in ogni cellula del corpo, causando complicazioni di salute. Il glutatione aiuta a disintossicare il corpo unendosi ai metalli pesanti e ad altre impurità, favorendone l’eliminazione.

In breve: il glutatione può aiutare a mantenere una salute ottimale. Quando i livelli di glutatione sono bassi, il corpo diventa più ricettivo a radicali liberi, infezioni e altre complicazioni di salute. Alimenti come le patate, asparagi, cipolle, broccoli, arance, banane e spinaci contengono alti livelli di glutatione, il quale è in grado di rafforzare il sistema immunitario, lottare contro l’invecchiamento precoce, e neutralizzare i radicali liberi.

29-04-2020

Gli esperti hanno deciso di guardare al passato per trovare una soluzione al problema dello Stafilococco resistente alla meticillina. Sarà possibile contrastare lo stafilococco resistente agli antibiotici grazie a un antico rimedio anglosassone a base di aglio? La dott.ssa Christina Lee, esperta dell’Università di Nottingham, ha ricreato una "pozione" risalente al 10° secolo per verificare se avrebbe realmente funzionato come rimedio antibatterico. La ricetta per preparare questo antico rimedio prevede di utilizzare due specie di Allium (aglio, cipolla o porro), vino e bile di mucca. Il manoscritto di riferimento descrive un metodo ben preciso per ricavare la miscela, che deve riposare per 9 giorni prima dell'uso. Nessuno degli esperti si aspettava che lo strano miscuglio avrebbe funzionato. Grande stupore dunque di fronte all'efficacia di questa antica formula contro l'MRSA. A conferma che esistono antibiotici naturali più efficaci di quelli tradizionali. I ricercatori sono rimasti davvero meravigliati dagli esperimenti condotti in laboratorio. E hanno - finalmente - affermato che la ricerca moderna sulle malattie può davvero cercare risposte e beneficiare della conoscenza del passato, a partire da quanto contenuto in testi non scientifici.
La ricetta è stata tradotta dal Leechbook, un antico manoscritto conservato nella British Library, che è considerato uno dei primi testi di medicina a noi noti e che contiene consigli anglosassoni con ricette per la preparazione di medicinali, unguenti e trattamenti. La dott.ssa Lee ha spiegato che i manoscritti medievali e gli erbari contengono molti rimedi per il trattamento di infezioni batteriche, ferite, infezioni di occhi e gola, malattie della pelle e non solo. Starà alla scienza di oggi verificarne il funzionamento. Gli ingredienti, combinati secondo la ricetta dell'antico manoscritto, hanno permesso di contrastare quasi del tutto lo stafilococco super resistente negli esperimenti di laboratorio. I ricercatori ritengono che l'effetto antibatterico della ricetta non sia dovuto ad un solo ingrediente ma alla combinazione utilizzata e al metodo di fermentazione. Sono previsti ulteriori esperimenti per capire come e perché l'antico rimedio funzioni. L'effetto antibatterico di alcuni degli ingredienti utilizzati è già stato dimostrato dalla scienza ed ora la curiosità riguarda la loro combinazione, che è risultata davvero efficace rispetto alle aspettative di partenza, che erano nulle. Il rimedio è risultato buono, se non addirittura migliore degli antibiotici tradizionali per affrontare lo stafilococco super resistente. Il team di Nottingham ora sta cercando nuovi fondi per estendere la ricerca in modo che il rimedio possa essere testato sugli esseri umani.

 

http://www.telegraph.co.uk/news/science/science-news/11504166/Anglo-Saxon-cow-bile-and-garlic-potion-kills-MRSA.html

http://www.newscientist.com/article/dn27263-anglo-saxon-remedy-kills-hospital-superbug-mrsa.html#.VRp3cPmsWmn

29-04-2020

Lo studio ha verificato l’effetto protettivo degli oligopeptidi delle noci (WOP) contro le lesioni gastriche indotte dall’etanolo usando ratti Sprague-Dawley (SD). I ratti sono stati divisi casualmente in sette gruppi in base al peso corporeo: gruppo normale, gruppo trattato con etanolo, gruppo con proteine del siero di latte (220 mg/kg di peso corporeo), gruppo con omeprazolo (20 mg/kg di peso corporeo) e tre gruppi trattati con WOP (220, 440, 880 mg/kg di peso corporeo). Dopo 30 giorni di trattamento con gli oligopeptidi della noce, ai ratti sono stati somministrati 5 ml/kg di etanolo assoluto da gavage per indurre lesioni della mucosa gastrica. È stato determinato l’indice di ulcera gastrica (GUI) e sono stati misurati il pH gastrico, mucina gastrica, pepsinogeni endogeni (PG), prostaglandina E2 (PGE2), citochine infiammatorie, indicatori di stress ossidativo ed espressione di proteine correlate all’apoptosi, per valutare l’effetto gastroprotettivo degli oligopeptidi estratti dalle noci.
I risultati hanno mostrato che la somministrazione di oligopeptidi delle noci ha mitigato notevolmente le lesioni gastriche emorragiche causate dall’etanolo nei ratti e ha ridotto la GUI, i livelli di pH gastrico, PG1, PG2 e NO (ossido nitrico), migliorando la mucina e la PGE2. Inoltre, questi oligopeptidi hanno represso l’infiammazione gastrica attraverso la riduzione di TNF-α, IL-6, IL-1β e aumentato i livelli di IL-10 e hanno anche rivelato proprietà antiossidanti con il miglioramento dell’attività del superossido dismutasi, del glutatione e della catalasi. Inoltre, i trattamenti con WOP hanno significativamente ridotto la regolazione dell’espressione di Bax, caspase-3 e fattore nucleare-κB p65 (NF-κB p65). Questi risultati hanno indicato che gli oligopeptidi della noce hanno effetti protettivi contro la lesione della mucosa gastrica indotta dall’etanolo nei ratti attraverso meccanismi antinfiammatori, anti-ossidazione e anti-apoptosi. Sono necessarie ulteriori ricerche per valutare l’effetto protettivo degli oligopeptidi della noce in ambito clinico e accertare la dose ottimale di integrazione nell’uomo.

 

https://www.mdpi.com/2072-6643/12/4/1138/htm

24-04-2020

Ho più volte accennato come il consumo di bevande zuccherate e gassate, come la diet soda, possa dar vita a numerose complicazioni in termini di salute. Abbiamo visto, ad esempio, come consumare una diet soda al giorno aumenti il rischio di leucemia, mieloma multiplo e linfomi, e di come le bibite zuccherate in genere siano dannose per i nostri denti. A completare il quadro, adesso, si aggiunge uno studio condotto dai ricercatori della Mailman School of Public Health della Columbia University e della Harvard School of Public Health. La ricerca, pubblicata sul Journal of Pediatrics e ripresa dalla rivista Ecorazzi, è stata condotta su circa 3.000 bambini di 5 anni, presi da 20 grandi città degli Stati Uniti. Il 43% dei bambini osservati era solito consumare 1 lattina di soda al giorno, il 4% addirittura più di 4. Grazie alle interviste fatte ai genitori e all’osservazione delle abitudini e del comportamento dei soggetti, protratta per più di due mesi, i ricercatori hanno potuto analizzare la stretta correlazione tra le abitudini alimentari dei piccoli e la manifestazione di azioni violente.
Le evidenze registrate durante lo studio hanno evidenziato come i comportamenti aggressivi e i problemi di attenzione nei bambini aumentassero in proporzione a più alti livelli di consumo di bevande analcoliche. Certo, gli scienziati non hanno escluso l’influenza sul comportamento dei soggetti anche di altri importanti fattori quali le diete dei bambini, le abitudini, lo stile di vita, l’influenza materna. Il fatto interessante, però, è che sembra abbiano notato una stretta relazione intercorrente tra un aumento del punteggio di aggressività registrata nel bambino e un aumento del consumo giornaliero di questa bevanda zuccherata. Nello specifico, sembra che la ricerca abbia evidenziato come uno qualsiasi degli elementi altamente trasformati e presenti nella soda, tra tutti l’alto contenuto di fruttosio, l’aspartame, il sodio benzoato, l’acido fosforico, e la caffeina, possa essere responsabile di queste influenze negative sul comportamento. Naturalmente, visto che questo è ancora il primo studio effettuato in questa direzione, i ricercatori sono ancora cauti nel dare per certi gli esiti del loro esperimento e, soprattutto, ad attribuire a uno qualsiasi dei componenti citati della soda la responsabilità dell’aumentata aggressività nei minori. Di sicuro, i risultati ottenuti sono allarmanti, almeno quanto quelli che ho già trattato e che hanno più volte dimostrato quanto l’assunzione di bevande analcoliche zuccherate sia la causa di molti problemi, soprattutto di salute. Non solo quindi rischi di obesità, diabete, malattie cardiache e gotta ma anche leucemie e disturbi dell’umore. In ultimo, ma non per ordine di importanza, la rivista Ecorazzi cita anche un ulteriore studio analogo che ha dimostrato come anche gli adulti che bevono 4 o più lattine di soda, o altre bevande zuccherate al giorno, abbiano una maggiore possibilità di sviluppare pericolose forme di depressione.

 

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23968739

24-04-2020

Rispettare una dieta sana non è utile solo per chi vuole mantenersi in forma. Mangiare i cibi giusti può, infatti, influenzare il modo in cui funziona il nostro cervello. Questi sono 7 super alimenti che tutti dovrebbero mangiare per sfruttare al massimo le potenzialità del proprio cervello.

1.CURCUMA

Oltre ad avere centinaia di usi terapeutici, questa spezia esotica aiuta anche a rafforzare la memoria e stimolare la produzione di nuove cellule cerebrali. La curcuma ha proprietà antiossidanti, antinfiammatorie ed è stato dimostrato che può calmare l’infiammazione delle cellule cerebrali e nervose. Come se non bastasse la curcuma aiuta a inibire l’accumulo di beta-amiloidi distruttivi nel cervello dei malati di Alzheimer. La curcuma può essere gustata con un piatto unico di verdure fresche e riso saltati in padella.

2. MANDORLE

Con il loro alto contenuto di vitamina E, le mandorle proteggono il cervello dai danni legati all’età e migliorano le capacità di apprendimento e memoria. Contengono anche riboflavina ed L-carnitina, nutrienti che stimolano l’attività cerebrale. Le mandorle tostate sono un ottimo spuntino ma possono anche essere aggiunte all’insalata e ai dolci.

3. MIRTILLI

La scienza ha trovato un legame tra una dieta ricca di mirtilli, l‘apprendimento veloce e una migliore conservazione della memoria. Gli antiossidanti e altre sostanze fitochimiche presenti nella super bacca hanno anche il potere di eliminare i radicali liberi e ridurre lo stress. I mirtilli ritardano anche la perdita di memoria a breve termine.

4. CEREALI INTEGRALI

I cereali integrali aiutano a mantenere il cervello sano, perché sono ricchi di carboidrati complessi, fibre e acidi grassi come gli omega-3 che contrastano i danni provocati dai picchi di zucchero e dai coaguli di sangue. I cereali integrali con un basso indice glicemico, come l’orzo, rilasciano il glucosio più lentamente nel flusso sanguigno e questo aiuta a mantenere una costante fornitura di energia al cervello. Tutto questo contribuisce a mantenere il buon umore.

5. AVOCADO

Grande fonte di omega-3, omega-6, acidi grassi e grassi monoinsaturi, l’avocado aumenta l’afflusso di sangue al cervello. La vitamina E protegge inoltre il corpo e il cervello dai danni dei radicali liberi. L’avocado può essere usato per preparare salse o insalate.

6. CECI

La combinazione di carboidrati complessi contenuta nei ceci aiuta ad alimentare il cervello e mantiene svegli. I ceci sono, infatti, ricchi di magnesio che svolge un ruolo chiave nel metabolismo energetico aiutando i recettori delle cellule del cervello a velocizzare la trasmissione dei messaggi neuronali. Il magnesio aiuta anche a rilassare i vasi sanguigni, permettendo più flusso di sangue al cervello.

7. CIOCCOLATO FONDENTE

Il cioccolato è molto più salutare di quanto si possa pensare. I flavonoidi che si trovano nel cioccolato migliorano il flusso di sangue al cervello, che a sua volta migliora la funzione cognitiva e la memoria. Il cacao contiene, inoltre, sostanze stimolanti come la caffeina e la teobromina che migliorano la funzione del cervello nel breve termine. Il cioccolato fondente è quello migliore. Ricordatevi di controllare sempre la percentuale di cacao presente nella confezione: più alta è meglio fa alla vostra salute.

24-04-2020

Alcune sostanze naturali, oltre ad agire in sinergia per aiutare a prevenire o a ritardare i problemi di salute che compaiono frequentemente con gli anni sulla prostata, intervengono soprattutto sui diversi meccanismi di sviluppo che portano all’ipertrofia di questo organo.

- PYGEUM AFRICANUM: viene utilizzato in Europa fin dagli anni ’60 per trattare l’ipertrofia benigna della prostata. Contiene dei fitosteroli che esercitano un’azione antinfiammatoria inibendo la produzione di prostaglandine nella prostata. Su alcune cellule di prostata di ratti, ha anche mostrato un effetto antiproliferativo.

- RADICE DI ORTICA: più di 20 studi clinici hanno mostrato che solo o combinato ad altre piante, migliora i sintomi dell’ipertrofia benigna della prostata.

- QUERCETINA: è un flavonoide che ha delle potenti proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. Migliora i sintomi della prostatite, un’infiammazione o un’infezione della ghiandola della prostata.

- POLLINE DI SEGALE: inibisce la formazione di diidrotestosterone (DHT), la forma attiva del testosterone che stimola la crescita delle cellule della prostata. Una metanalisi indica che la sua assunzione diminuisce leggermente i sintomi urinari associati all’ipertrofia della prostata e soprattutto la nicturia (emissione di urine durante la notte).

- BOSWELLIA: agendo sull’infiammazione diminuisce il rischio di malattia. La sua attività antinfiammatoria è leggermente inferiore a quella dell’ibuprofene.

- TE’ VERDE: il suo principio attivo, l’epigallocatechina gallato (EGCG), blocca lo sviluppo di cellule cancerogene della prostata. Sembra anche inibire efficacemente l’attività dell’enzima 5-alfa-riduttasi di tipo 1, riducendo così la sintesi del DHT implicata nello sviluppo dell’ipertrofia benigna della prostata.

- SEMI DI LINO: i lignani dei semi di lino si trasformano nell’intestino in composti attivi, l’enterodiolo e l’enterolattone, che svolgono un’azione protettiva nei confronti dei tumori dipendenti dagli ormoni; inibiscono l’enzima aromatasi responsabile della conversione del testosterone in estradiolo; inibiscono il legame degli estrogeni alla proteina di trasporto, la sex hormone binding globulin (SHBG) accelerando così la loro eliminazione dall’organismo; inibiscono l’azione della 5-alfa-riduttasi diminuendo la sintesi del DHT.

- ZINCO: questo minerale è fortemente concentrato nelle cellule epiteliali della prostata. Inibisce la crescita cellulare così come l’attività del DHT.

- BORO: degli studi indicano che gli uomini che consumano una maggiore quantità di boro hanno il 65% in meno di rischio di sviluppare un tumore della prostata rispetto a quelli che ne consumano di meno.

- LICOPENE: uno studio recente indica che in alcuni uomini anziani, il licopene riduce i livelli di antigene specifico della prostata (PSA), previene lo sviluppo dell’ipertrofia benigna della prostata e ne diminuisce i sintomi.

- SELENIO: degli studi indicano che il selenio potrebbe diminuire il rischio di tumore della prostata e rallentarne lo sviluppo.

24-04-2020

La bacopa monnieri è un tonico ayurvedico famoso (chiamato "Brahmi" in riferimento al Dio creatore del pantheon induista, Brahma) il cui uso risale a più di 3.000 anni e la cui attività dimostrata è notoriamente oggetto di uno studio durato 30 anni. I soggetti trattati migliorano acquisizione e conservazione della memoria e danno prova di una rapidità di reazione superiore. Il primo ministro indiano Inder K. Gujral e il gran maestro dello scacchiere Vishwanathan Anand sono stati degli utilizzatori di bacopa. La bacopa migliora in modo significativo la capacità di apprendimento. I bambini sottoposti ad integrazione con bacopa dimostrano una rapidità e una precisione superiori. In maniera stupefacente, dimostrano anche una curiosità intellettuale superiore e optano preferibilmente per le nuove esperienze piuttosto che per le azioni abituali.
La bacopa agisce rapidamente (i primi miglioramenti cognitivi vengono osservati fin da 90 minuti dopo l'ingestione) e permette di ridurre di 6-10 giorni il tempo necessario all'apprendimento di un compito complesso. La bacopa agisce aumentando la sintesi proteica nell'ippocampo, una regione del cervello strumentale nella memorizzazione a lungo termine, e in maniera dose-dipendente. Secondo il premio Nobel Dottor Robert Furchgott, la Bacopa agisce aumentando la produzione di monossido di azoto (NO), un messaggero chimico di un’importanza essenziale. In condizioni di stress associato alla mancanza di sonno, la somministrazione di bacopa permette di ridurre le concentrazioni di glutammato e di aumentare quelle di GABA in diverse zone cerebrali. I livelli di ansia vengono ridotti di circa il 20% e la fatica mentale è diminuita. I livelli di serotonina (un neurotrasmettitore) vengono aumentati. In uno studio condotto su 19 bambini iperattivi, dei risultati positivi sono stati dimostrati in tutti i soggetti dopo 4 settimane, con una notevole assenza di effetti secondari. Secondo Sharma e altri, la somministrazione di Bacopa permette di migliorare l'intelligenza e certe funzioni intellettuali che sembrano tuttavia essere essenzialmente determinate dal genotipo. Questa conclusione si basa su diversi studi. Il fatto che la bacopa permette di influenzare le funzioni psiconeurologiche associate al comportamento intellettuale apre delle prospettive realmente appassionanti. Infine, altri risultati suggeriscono che la bacopa possiede delle proprietà antiossidanti significative, che è efficace nella sindrome del colon irritabile e che riduce leggermente l'ipertensione migliorando la funzione respiratoria nelle situazioni di stress.

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