Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

05-04-2020

Sono diverse le sostanze necessarie per la salute generale del nostro corpo. Tra queste, la vitamina C è una delle più importanti. Gran parte delle persone sa che la vitamina C ricopre un ruolo essenziale per rinforzare il sistema immunitario e scongiurare le malattie stagionali tipiche dell’inverno. Tuttavia, il suo compito non si esaurisce solo a questo: infatti, contribuisce alla crescita delle cellule, promuove la salute della circolazione e il mantenimento di alcune delle funzioni essenziali del corpo, è necessaria per la creazione di ATP, dopamina, ormoni peptidici e tirosina, ed è anche un potente antiossidante. Una carenza di questa sostanza diventa decisamente un problema. Un problema che però può essere trattato con la giusta dieta e l’integrazione di vitamine. Vediamo insieme i sintomi più comuni di una carenza nel corpo di vitamina C e quali alimenti possono aiutarci ad integrarla.

1. STANCHEZZA: Le persone che presentano carenze di vitamina C spesso si stancano facilmente anche dopo un buon riposo notturno e senza aver effettuato attività che comportano un notevole dispendio di energie. Tuttavia, poiché la stanchezza può essere correlata a un’ampia varietà di sintomi, la carenza di vitamina C non può essere diagnosticata solo sulla base di questo.

2. CAMBIAMENTI DI UMORE: Anche lo stato emotivo può risentire delle carenze di sostanze nell’organismo. Poca vitamina C può portare ad essere facilmente irritabili o irascibili.

3. PERDITA DI PESO: Bassi livelli di vitamina C possono anche portare alla perdita inspiegabile di peso. Una carenza comune anche ad altre carenze e patologie.

4. DOLORI: Continui dolori muscolari o articolari possono comportare una carenza di vari nutrienti, tra cui la vitamina C. Alcune volte, però, questo sintomo può passare inosservato o essere scambiato per altre condizioni, come ad esempio l’artrite.

5. LIVIDI: Un altro segno che può indicare che c’è un problema con i livelli di vitamina C è la facilità con cui spuntano lividi nel corpo.

6. SALUTE DEL CAVO ORALE: La vitamina C è necessaria anche per la buona salute orale, quindi una sua mancanza può causare problemi come il sanguinamento delle gengive, ma anche l’indebolimento dei denti.

7. CAPELLI E PELLE SECCHI: Capelli secchi, sfibrati accompagnati da pelle anch’essa secca, irritata o arrossata, potrebbe essere un sintomo di bassi livelli di vitamina C.

8. INFEZIONI: Come ho detto prima, la vitamina C è necessaria per avere un sistema immunitario forte e sano. Per questo, una carenza può portare ad una maggiore esposizione dell’organismo a malanni, raffreddori e influenze.

VITAMINA C E ALIMENTAZIONE

La vitamina C viene integrata nel nostro organismo attraverso l’alimentazione. Ecco alcuni alimenti che ne contengono di più:

• Peperoncino rosso e verde: il peperoncino verde sembra che contenga la più alta concentrazione di vitamina C di qualsiasi altro alimento: 242,5 mg in 100 g. I peperoncini rossi, invece, ne contengono 144 mg ogni 100.

• Peperone: i gialli contengono la più alta concentrazione di vitamina C, 184 mg ogni 100 g.

• Timo: è la spezia che contiene la maggiore concentrazione di vitamina C, 160 mg ogni 100 g.

• Prezzemolo: 133 mg di vitamina ogni 100 g.

• Verdure a foglia verde scura: sono alimenti estremamente utili per la nostra salute, non solo per le vitamine in essi contenute, ma anche per le altre sostanze benefiche di cui sono parte, come ad esempio il calcio o i sali minerali. Il cavolo crudo fornisce 120 mg di vitamina C ogni 100 g, il crescione 69 mg.

• Broccoli: 89 mg ogni 100 g.

• Cavolfiore crudo: 46 mg per ogni tazza.

• Kiwi: i kiwi hanno molte proprietà, in 100 grammi sono contenuti 93 mg di vitamina C.

• Arance e clementine: ecco alcuni degli agrumi più diffusi sulle nostre tavole. Tra quelli che contengono la concentrazione maggiore di vitamina C abbiamo le arance e le clementine. Le prime contengono 59 mg di vitamina C per ogni 100 g, le clementine invece 49 mg.

• Fragole: contengono 59 mg di vitamina C ogni 100 g.

Domenica, 05 Aprile 2020 11:41

QUESTE SOSTANZE MIGLIORANO L’UDITO.

05-04-2020

Gli studi più recenti mostrano che il 16% degli adulti e un terzo delle persone sopra i 60 anni soffrono di un deficit uditivo di 25 decibel o più: a partire da questo livello di deterioramento dell’udito, una protesi uditiva è generalmente raccomandata. Le vostre orecchie hanno numerosi nemici: i rumori intempestivi che vi circondano, gli shock (compresi i microtraumi ripetitivi in caso di attività sportive), i radicali liberi, l’aterosclerosi e i disturbi della circolazione. Fortunatamente, alcuni supplementi nutrizionali e alcuni fitonutrienti possono proteggere la funzione uditiva, fermare o rallentare il deterioramento dell’udito associato all’invecchiamento e perfino, senza dubbio, aiutare a ritrovare una parte delle capacità perse.
La vinpocetina (un alcaloide estratto dalla pervinca) è particolarmente efficace in casi di deficit uditivo di origine neurosensoriale che coinvolgono l’orecchio interno (coclea) e/o la degenerazione del nervo uditivo. Diversi studi mostrano un miglioramento significativo (da 10 a 40 decibel) dell’udito dopo la somministrazione di dosaggi quotidiani da 15 a 35 mg di vinpocetina. In caso di malattia di Menière (vertigini accompagnate da acufeni), la vinpocetina si è mostrata superiore agli altri vasodilatatori. Negli esperimenti animali, la vinpocetina è stata capace di proteggere la coclea dalla somministrazione di agenti ototossici (tossici per l’orecchio interno) potenti nei 14 giorni consecutivi.
La carenza di vitamina D induce disturbi alla coclea e, di conseguenza, la supplementazione è raccomandata. Uno studio realizzato presso l’Università di Medicina de Semmelweis a Budapest (Ungheria) ha mostrato che alcuni bioflavonoidi, tra cui la quercetina, proteggono il collagene dalla degenerazione in condizioni che riducono le lesioni sclerotiche che possono coinvolgere gli ossicini dell’orecchio interno.
Secondo uno studio realizzato su 300 giovani militari in buona salute, la somministrazione quotidiana di 167 mg di magnesio protegge efficacemente dai danni causati dai rumori dell’ambiente. Secondo uno studio realizzato su 350 pazienti, l’estratto di ginkgo biloba fa sparire completamente gli acufeni nel 35% delle persone affette 70 giorni dopo la cura. È stato riscontrato un miglioramento significativo nell’82% dei pazienti.

05-04-2020

La medicina moderna non ha ancora fatto niente per prevenire i problemi di second’ordine che accelerano l’invecchiamento e fanno riemergere la vulnerabilità, la degradazione e il dolore che gli sono associati. L’identificazione di nuovi meccanismi di invecchiamento permette di sviluppare terapie naturali capaci di opporsi ai cambiamenti biochimici da cui risultano queste manifestazioni degenerative:

• Il fattore necrotico tumorale alfa (TNF-alfa) è un messaggero chimico pericoloso che incita il sistema immunitario ad aggredire i tessuti sani dell’organismo. Un TNF-alfa elevato causa una cascata infiammatoria sistematica che può aggravare l’artrite, provocare complicazioni neurologiche vascolari letali, aggravare la cachessìa e l’invecchiamento patologico. È stato dimostrato che l’estratto di foglia di ortica ha un effetto potente ed inibitore sul TNF-alfa.

• Diverse ricerche condotte da vari scienziati hanno permesso di comprendere meglio l’importanza dell’acetil-L-carnitina e dell’acido alfa-lipoico per supportare il livello intracellulare di glutatione, importante per l’attività energetica dei mitocondri e proteggere dalle disfunzioni del sistema immunitario.

• Molte malattie degenerative associate all’invecchiamento, come i disturbi vascolari, neurologici e della visione, hanno la loro origine nel processo di glicazione tramite il quale delle molecole di glucosio si legano alle proteine per non renderle più funzionali. L’inibitore più potente del processo di glicazione è un amminoacido raro e molto costoso nominato carnosina.

• La diminuzione dell’attività del sistema immunitario associato all’invecchiamento rende le persone anziane vulnerabili alle malattie infettive. Uno studio controllato durato 2 anni ha mostrato che la somministrazione aggiuntiva di biotina, selenio e zinco riducono di due terzi il numero degli episodi di infezione.

05-04-2020

Le tisane rappresentano non solo un prezioso alleato per la salute, ma anche un valido aiuto per la bellezza. Innanzitutto perché sono un momento che potete dedicare interamente a voi stesse, rilassandovi e svuotando la mente e, in secondo luogo, perché alcuni principi contenuti nelle piante possono supportare diete e trattamenti di bellezza. Esistono infatti ricette o composizioni specifiche pensate per drenare i liquidi in eccesso, per sgonfiare la pancia, combattere la cellulite o rendere più luminosa la pelle. Affinché facciano effetto, però, è necessario consumarle regolarmente e berle senza aggiunta di zucchero, al limite, utilizzando una delle varie alternative che la natura ci mette a disposizione. Ecco allora alcune tisane di bellezza che potete bere tutti i giorni. Prima, però, ricordate: la tisana va preparata facendo bollire l’acqua, spegnendo il fuoco e lasciando in infusione un cucchiaio di miscela per ogni tazza per circa 10-15 minuti.

TISANE ANTICELLULITE

Le tisane che aiutano a combattere la cellulite sono veramente tante. Le piante più indicate a questo scopo sono la betulla, l’equiseto, la centella asiatica. Sono piante che aiutano ad attivare il metabolismo e a drenare i liquidi in eccesso. Una miscela efficace potrebbe essere realizzata unendo fucus, ribes, spirea, vite rossa, finocchio e menta. Una soluzione rinfrescante, diuretica e capace di attivare il microcircolo.

1.Tisana con centella asiatica

Iniziamo con una delle piante più note, usata come ingrediente principale dei composti anticellulite: la centella asiatica. Questa pianta non è nota solo per il suo effetto depurativo, ma è utilizzata perché migliora la circolazione e la salute delle pareti venose. Per realizzare una tisana drenante vi serviranno 30 grammi di estratto di centella per ogni litro di acqua.

2. Tisana alla betulla

Per realizzare questa bevanda vi serviranno 10 grammi di foglie di betulla e una tazza d’acqua bollente. Dopo che l’acqua ha iniziato a bollire, spegnete il fuoco e versateci dentro le foglie di betulla. Potete anche aggiungere un pizzico di bicarbonato per facilitare il rilascio dei principi attivi. Filtrate e bevete. Da evitare se si soffre di problemi cardiaci o renali.

3. Tisana all’equiseto

Anche l’equiseto è una pianta molto nota per le sue proprietà drenanti e anticellulite. È molto diuretica e semplice da fare. Bastano: 4 cucchiaini di equiseto e 250 ml di acqua. Versate sia l’acqua che le parti della pianta in un pentolino e fate bollire per 10 minuti. Filtrate e bevete. Se volete, potete potenziare l’effetto drenante di questa tisana aggiungendo anche della gramigna e della betulla.

4. Tisana limone e peperoncino di Cayenna

Il peperoncino di cayenna è un ottimo alleato per sconfiggere la cellulite, ma anche per dimagrire. Questo perché accelera il nostro metabolismo, aiutando il corpo a bruciare i grassi. Non solo, aiuta anche la circolazione. Il limone invece depura e aiuta ad attenuare le infiammazioni. La ricetta è semplice: basta mescolare insieme 1 tazza di acqua fredda, 2 cucchiai di succo di limone appena spremuto e 1 cucchiaino di peperoncino di cayenna.

5. Tisana di vite rossa

La vite rossa è un altro ingrediente di molte tisane anticellulite e il suo potere è legato alla cura delle affezioni venose e circolatorie, inoltre è ricchissima di antiossidanti. Da usare prudenza in gravidanza.

6. Tisana alle erbe aromatiche

Questa tisana unisce in sé le proprietà di diverse piante aromatiche. Si realizza con 1 cucchiaio di: basilico, menta, lauro, lavanda, semi di anice e tiglio. Tutti gli ingredienti vanno mescolati insieme in un barattolo. Quando vi serve, prendete un cucchiaio del composto e mettetelo in una tazza. Versateci sopra l’acqua bollente, lasciate in infusione per 10 minuti, filtrate e bevete.

7. Tisana di olmaria e sambuco

Per realizzare quest’ultima tisana vi serviranno:

• 50 g di spirea olmaria.
• 20 g di semi di anice.
• 20 g di sambuco.

Mescolate bene gli ingredienti e versateci sopra 250 ml di acqua bollente. Lasciate in infusione per 10 minuti. Filtrate e bevete.

TISANE DISINTOSSICANTI

Dopo periodi di grandi abbuffate o semplicemente per eliminare tossine e impurità, le tisane detox sono ottime per recuperare energia, permettere ai nostri organi interni di funzionare al meglio e avere una pelle più luminosa ed elastica. Ottime in questo senso sono la tisana alla betulla o un mix composto da tarassaco, ortica e menta. A queste, poi, potete aggiungere anche bardana, calendula, rosmarino e, per tonificare, anice stellato.

1. Contro le gambe gonfie e stanche

Le tisane pensate per sgonfiare le gambe sono veramente tante. Una possibile composizione deriva dall’unione di centella, mirtillo e sorbo. Questa tisana è l’ideale, perché attiva il microcircolo, proteggendo e dando vigore ed elasticità alle pareti dei vasi, e agisce direttamente a livello linfatico e venoso. Ancora indicata è una tisana di tiglio e cicoria. Il tiglio depura, la cicoria favorisce la peristalsi e aiuta a ridurre i gonfiori. Per sgonfiare le gambe anche tisane a base di ortica, betulla e gramigna possono essere utili.

2. Tisana di tiglio e cicoria

Per realizzarla vi serviranno innanzitutto 20 g di tiglio, 20 di cicoria, 15 di malva e 15 di rabarbaro. Lasciate in infusione 10 minuti e addolcite con della stevia. Il tiglio è una pianta molto utile soprattutto nelle prime fasi di una dieta, grazie alle sue proprietà depurative. La cicoria funge da disintossicante, favorisce la peristalsi e aiuta ad eliminare i gonfiori. La malva, oltre a essere rilassante, aiuta a far tornare la pancia piatta. Il rabarbaro, infine, favorisce il transito intestinale e l’eliminazione delle tossine.

3. Tisana tarassaco e valeriana

Per realizzarla vi serviranno 20 g di valeriana, 30 di tarassaco e 20 g di foglie di prugnolo. Il prugnolo è un arbusto spontaneo, utilizzato come lassativo, diuretico e drenante. Procedete nella preparazione come descritto più su.

4. Tisana rilassante e depurativa alla malva

La malva è aiuta non solo a rilassare i nervi (spesso tesi proprio a causa di una dieta), ma anche a sgonfiare la pancia e a liberarvi delle tossine in eccesso. Mettete in un contenitore 50 g di foglie di malva, 20 di menta, 20 di verbena. Gli ingredienti devono essere secchi e sminuzzati e conservati in un luogo asciutto. Quando dovete preparare la vostra tisana, prelevate 5 grammi di questa miscela per ogni tazza di acqua bollente, all’interno della quale lascerete gli ingredienti in infusione per 30 minuti. Dolcificate con stevia.

5. Tisana drenante all’ortica

Questa tisana è utile a eliminare i ristagni liquidi e il grasso in eccesso. Vi serviranno 50 g di ortica essiccata, 50 di betulla, 50 di gramigna e, a piacere, altrettanti grammi di frutti di bosco secchi, utili per favorire il microcircolo e proteggere i vasi sanguigni. Gli ingredienti vanno mescolati e conservati in un barattolo di vetro pulito e sigillato. Per preparare l’infuso dovrete utilizzare 1 cucchiaio della miscela per ogni tazza di acqua, lasciando in infusione per circa 15 minuti. La gramigna è diuretica, come anche la betulla che aiuta a espellere grassi e liquidi in eccesso. Anche l’ortica è depurativa. I frutti di bosco servono in parte per coprire il sapore amaro delle piante.

PER LA PANCIA PIATTA

Ecco infine le tisane per avere la pancia piatta. La migliore è una composizione di malva, angelica, semi di finocchio, melissa e achillea che racchiude in sé una funzione antinfiammatoria, digestiva, combattendo al tempo stesso la formazione di gas addominali. Ricordate che il finocchio è particolarmente indicato per chi soffre di gonfiori all’intestino dovuti a fermentazioni; la cannella, da aggiungere alle vostre bevande, è utile in caso di disturbi digestivi, così come anche l’anice.

05-04-2020

I polmoni sono degli organi essenziali per la nostra sopravvivenza, eppure sono spesso sottovalutati. Anche se non si è fumatori, infatti, nei nostri polmoni possono accumularsi le sostanze nocive presenti nell’aria che respiriamo. Questo può portare a diversi disagi per la salute. Esistono però una serie di rimedi naturali utili a mantenere sani e depurati questi organi. Innanzitutto, cercate di evitare, se potete, di frequentare luoghi in cui possono esserci agenti contaminanti nell’aria o particelle inquinanti. Il primo passo da compiere è sicuramente quello di eliminare i prodotti chimici normalmente presenti nelle nostre case, tra cui deodoranti e detergenti. Evitate di consumare grano (frumento) e latticini che possono sia aumentare gli stati infiammatori del corpo che essere fonte di intolleranze e allergie che spesso causano problemi che impediscono la respirazione. Evitate lo zucchero raffinato, il caffè e l’alcol.
Ricordate che il muco può essere un segnale d’allarme, visto che, produrlo, significa che i nostri polmoni possono essere più o meno sporchi. Infine, bevete tisane naturali, magari a base di erbe salutari e usate spezie utili all’apparato respiratorio come il timo o il rosmarino. Importante nella fase di depurazione l’introduzione della vitamina C.

VITAMINA C

La vitamina C rafforza il sistema immunitario e la salute dei polmoni. Spremete 2 limoni e aggiungete al succo dell’acqua per diluire. Potate anche utilizzare del succo di pompelmo o bere del succo di ananas. Questi succhi sono ricchi di antiossidanti naturali che rafforzano l’apparato respiratorio.

POTASSIO

Questo minerale è particolarmente importante per la pulizia del corpo, regola l’equilibrio dei liquidi e aiuta gli organi a funzionare correttamente. Potete realizzare un frullato unendo diversi ingredienti ricchi di potassio, come banane, papaia e bevanda di mandorle.

CAROTENOIDI

I carotenoidi sono importanti per la salute delle mucose presenti nel tessuto polmonare e consentono di mantenere il sistema immunitario sano. Mangiare frutta e verdura ricchi di questa sostanza come carote, barbabietole, arance, meloni, pesche, pomodori, può apportare notevoli benefici alla vostra salute. Potete consumare i carotenoidi anche sotto forma di succo.

SUCCO DI MIRTILLO

Utile a uccidere i batteri nei polmoni e a prevenire le infezioni.

SUFFUMIGI

I suffumigi possono essere un aiuto in più per purificare il vostro apparato respiratorio. Aggiungete all’acqua da 5 a 10 gocce di eucalipto, coprite il capo e respirate per 15 minuti.

AGLIO

Oltre ad essere un antibiotico naturale, l’aglio pulisce i nostri polmoni, eliminando le sostanze nocive che vi si depositano. Non solo. Secondo uno studio condotto da alcuni ricercatori cinesi del Iangsu Provincial Centre for Disease Control mangiare aglio crudo per 2 volte la settimana, ridurrebbe del 40% il pericolo di sviluppo di cancro ai polmoni.

SCIROPPO ALLE ERBE

Le erbe migliori per pulire i polmoni sono la malva, l’altea e la grindelia. Ne va preso un cucchiaio due o tre volte al giorno. Per la preparazione di sciroppi a base di erbe è bene rivolgersi ad un erborista.

Ricordate inoltre che anche la qualità dell’aria che respiriamo in casa è importante per la salute del nostro apparato respiratorio.

Domenica, 05 Aprile 2020 11:36

4 RIMEDI NATURALI CONTRO PORRI E VERRUCHE.

05-04-2020

I porri sono delle piccole escrescenze, sempre più dure dalla loro comparsa in poi, che fanno capolino un pò dappertutto sulla pelle del corpo, ma specialmente su mani e piedi. Cosa che non tutti sanno, i porri sono di origine virale e si possono contrarre stringendo le mani di un'altra persona o toccando un oggetto di uso comune. Il virus, una volta contratto, può manifestarsi anche molto tempo dopo. Ma non è il caso di fare allarmismi, perché non sono nulla di letale (non morirete, tranquilli) e si eliminano senza grandi problemi. Potete andare dal dermatologo, direttamente in farmacia, oppure ricorrere ai classici rimedi della nonna, che sono sempre validi, come questi:

1. Sfregate la parte interna di una buccia di patata (cruda) per due volte al giorno.

2. In alternativa sfregate, sempre per due volte al giorno e per 5 minuti, una foglia di fico, poi sciacquate con acqua fredda.

3. Questa fa un pò di ribrezzo ma è sempre efficace. Lavate e asciugate la parte da trattare, poi tamponatela con un pò della vostra stessa urina.

4. Potete provare anche con la frutta, sfregando sui porri una fettina di ananas o il succo di pompelmo in una garza imbevuta.

01-04-2020

I radicali liberi, noti anche come ossidanti, sono atomi instabili e altamente reattivi che hanno almeno un elettrone spaiato. Essi si formano naturalmente o possono essere introdotti nel corpo da fonti esterne, come il fumo o l’inquinamento. Quando i radicali liberi interagiscono con le cellule, proteine e DNA nel corpo, possono causare danni modificando la loro struttura chimica. Precedenti ricerche sostengono che l’esposizione costante delle cellule ai dannosi radicali liberi, nel tempo provoca l’invecchiamento. Ma questo ultimo studio, pubblicato sulla rivista Cell, suggerisce il contrario. Il team di ricerca, guidato da Siegfried Hekimi del Dipartimento di Biologia della McGill, ha utilizzato un organismo modello – il nematode Caenorhabditis elegans – per lo studio. I ricercatori hanno scoperto che i radicali liberi possono stimolare l’apoptosi, nota anche come “morte cellulare programmata”, il processo attraverso il quale le cellule danneggiate si suicidano. L’apoptosi evita anche che le cellule danneggiate possano diventare cancerose, per esempio, o distrugge i virus che si sono introdotti nella cellula.
Il team ha scoperto che quando i radicali liberi stimolano l’apoptosi in un certo modo, le difese delle cellule sono rinforzate, cioè la loro durata di vita aumenta. Spiegando ulteriormente i risultati dello studio, Hekimi dice: “Si crede che i radicali liberi sono dannosi e causano l’invecchiamento, ma la cosiddetta ‘teoria dei radicali liberi causa dell’invecchiamento’, non è corretta. Abbiamo trasformato questa teoria dimostrando che durante l’invecchiamento aumenta la produzione di radicali liberi che, in realtà, combattono – non causano – invecchiamento. Infatti, nel nostro organismo modello, abbiamo elevato la generazione di radicali liberi che ha indotto una durata sostanzialmente più lunga della vita“. Hekimi aggiunge che il meccanismo molecolare attraverso il quale i radicali liberi aumentano la durata della vita delle cellule, fornisce prove solide che essi hanno effetti positivi come molecole di segnalazione.
I ricercatori affermano che, contrariamente alla credenza popolare, i radicali liberi non sono responsabili del processo di invecchiamento, ma possono effettivamente combatterlo. Inoltre, i risultati indicano che l’apoptosi può essere utilizzata per attivare processi che decelerano l’invecchiamento. “Dal momento che il meccanismo di apoptosi è stato ampiamente studiato nelle persone, a causa della sua importanza nell’immunità e nel cancro, esistono già molti strumenti farmacologici per manipolare il segnale apoptotico”, aggiunge Hekimi. «Ma questo non significa che sarà facile”. Secondo il ricercatore un tale processo potrebbe essere importante nelle malattie neurodegenerative. Egli spiega che la segnalazione apoptotica può essere concentrata sull’aumento della resistenza delle cellule danneggiate anziché sulla loro distruzione, dal momento che è più difficile sostituire i neuroni morti, rispetto ad altri tipi di cellule a causa della complessità nelle loro connessioni.

 

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4454526/

01-04-2020

L'ashwagandha (Withania somnifera) è uno dei rimedi cardine della tradizione ayurvedica. Apprezzato anche in Occidente soprattutto come tonico del sistema nervoso, questo fitoterapico migliora la risposta dell'organismo allo stress, allevia le somatizzazioni e contrasta gli stati ansiosi. L'ayurveda annovera l'ashwagandha o ginseng indiano tra le piante più interessanti, perché capace di coniugare proprietà adattogene (ovvero in grado di potenziare le risorse dell'individuo nel far fronte a stress psicofisici di varia natura) e virtù antinfiammatorie, analgesiche e ricostituenti. Anche nella fitoterapia occidentale le qualità di questa pianta sono ampiamente riconosciute, in particolare per ciò che riguarda il suo più noto campo di azione: aumentare la resistenza alle sollecitazioni esterne, mitigando al contempo agitazione, stanchezza, nervosismo, insonnia.
Tra le più recenti evidenze scientifiche che certificano l'efficacia dell'ashwagandha merita di essere segnalato uno studio pubblicato su PLoS One finalizzato a valutare le ricadute di un trattamento naturopatico sull'ansia moderata e severa. Questa ricerca ha verificato che l'estratto secco di radice di Withania somnifera, somministrato per circa otto settimane al dosaggio di 300 milligrammi due volte al giorno, riduce i sintomi ansiosi del 56%, superando addirittura i pur significativi riscontri ottenuti da un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale protratto per la stessa durata temporale e utilizzato come raffronto. Gli effetti dell'ashwagandha, per di più, si consolidano nel tempo e non riguardano solo l'ansia in senso stretto: anche concentrazione, vigore fisico e qualità della vita migliorano.
I risultati dell'indagine necessitano tuttavia di una precisazione. In questo studio, l'impiego dell'ashwagandha rientrava in un quadro che comprendeva, secondo l'approccio tipico della naturopatia, interventi personalizzati e indicazioni di tipo nutrizionale, tra cui il consiglio di incrementare l'introito di frutta e verdura (consumate in abbondanza sono preziose per combattere ansia e depressione), pesce e frutta in guscio (sia la frutta secca che i pesci grassi sono ricchi di omega 3, fondamentali per la salute del sistema nervoso). L'ashwagandha è un presidio naturopatico validissimo nell'ansia, come questo studio ha confermato. Ciò nonostante, come qualsiasi altro rimedio naturale, anche l'ashwagandha produce benefici marcati e duraturi se il suo utilizzo è integrato in una logica più ampia, dove un ruolo di primo piano è giocato come sempre dall'alimentazione e dallo stile di vita.

 

https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0006628

Mercoledì, 01 Aprile 2020 20:06

6 FUNGHI MEDICINALI CHE FANNO BENE ALLA SALUTE.

01-04-2020

La micoterapia è l’utilizzo dei principi attivi dei funghi medicinali, per migliorare la nostra salute. È una pratica che riguarda soprattutto la medicina orientale e che affonda le sue radici in tempi remoti. Dai funghi vengono estratti i più importanti principi attivi, distribuiti sotto forma di polvere, capsule o compresse. Il ricorso alla micoterapia deve essere una pratica costante nel tempo, visto che i nutrienti estratti dai funghi vengono utilizzati per riequilibrare diverse funzioni del nostro organismo. Affinché questo avvenga, il nostro corpo deve “riadattarsi”. I funghi medicinali, infatti, estendono i loro effetti sul sistema immunitario, sulla salute dell’apparato digestivo, del metabolismo, dell’apparato circolatorio e di altre funzioni vitali. È necessario però prestare sempre una certa attenzione e assicurarsi che i prodotti acquistati provengano da coltivazioni biologiche e sicure, che ne attestano la qualità. Vediamo adesso alcuni tra i più diffusi funghi medicinali e le proprietà a essi collegate.

1. REISHI

Il Reishi, o Ganoderma Lucidum, è uno dei funghi medicinali più utilizzati e importanti della medicina tradizionale orientale. È impiegato per la cura di diverse patologie, sia del corpo, che della mente. La medicina cinese considera il Reishi uno dei rimedi più importanti utile a curare decine di patologie. Le sue proprietà sono: stimolanti, depuranti, cardiotoniche, rinforzanti del sistema immunitario, ricostituenti e tonificanti. È conosciuto come “fungo dell’immortalità”. Il Reishi riequilibra le difese immunitarie, è utilizzato come antistaminico in caso di allergie e svolge un’azione antinfiammatoria e germicida nelle vie aeree superiori. Non solo, agisce sul sistema nervoso in maniera profonda. Migliora l’ossigenazione del sangue, è un epatoprotettore e aiuta a depurare l’organismo da tossine e radicali liberi. È inoltre un valido aiuto per la pulizia dei grassi del sangue, del fegato e del tessuto adiposo.

2. TRAMETES VERSICOLOR

Diffuso un pò in tutto il mondo, questo fungo si forma nel legno in decomposizione. Sembra che sia noto per le sue proprietà anticancro. Secondo uno studio pubblicato nel 2012, migliorerebbe lo stato immunitario delle donne malate di cancro al seno. Secondo invece una ricerca dell’International Journal of Molecular Medicine se combinato con il Reishi sarebbe in grado di indurre l’apoptosi delle cellule leucemiche.

3. AGARICUS BLAZEI

L’Agaricus Blazei è un fungo medicinale conosciuto per la sua capacità di rafforzare il sistema immunitario. È utilizzato contro raffreddori, infiammazioni e allergie cutanee e sembra favorisca il controllo della glicemia e del colesterolo. Per questo, è consigliato spesso per la cura di malattie infettive e del sistema immunitario, malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide, ma anche per la depurazione del fegato. Al suo interno sono contenute vitamine del gruppo B, vitamina D e diversi minerali, tra cui ferro, potassio, sodio, magnesio e zinco.

4. MAITAKE

Il maitake è un altro dei funghi medicinali più conosciuti e adoperati. Abbiamo avuto modo di vedere le sue proprietà antitumorali sostenute da alcune ricerche del New York Medical Center, ma è utilizzato anche per prevenire diverse patologie, tra cui il diabete e le malattie cardiovascolari. Aiuta a contrastare le infezioni virali ed è un immunostimolante ad ampio raggio. Al di là delle sue proprietà immunostimolanti, la sua capacità specifica è quella di ridurre una serie di fattori di rischio che possono convergere nella sindrome metabolica.

5. SHIITAKE

I funghi Shiitake vengono considerati da sempre “elisir di lunga vita”, grazie alle loro diffuse proprietà che incidono in maniera importante sulla salute di tutto il sistema immunitario. Sono funghi medicinali considerati antivirali, antitumorali, utili a combattere il colesterolo e la glicemia. Contengono vitamine B1, B2, B6, B12 e D2, alti contenuti in Riboflavina e Niacina. Nella Medicina Tradizionale Cinese è da sempre usato nel trattamento di infezioni virali, infezioni di herpes e affezioni correlate a un ampio indebolimento immunologico.

6. AURICULARIA AURICULA JUDAE

È un fungo medicinale molto comune, che aumenta la fluidità del sangue, prevenendo la formazione di trombi e migliorando la circolazione. Svolge un’azione ipolipemizzante ed antiaggregante piastrinico (Adenosina) senza indurre emorragie e soprattutto senza danneggiare il collagene. Grazie alle sue proprietà agisce sull’insufficienza venosa, rinforzando i vasi sanguigni. Rinforzando il collagene vasale previene il rischio di emorragie interne. Agendo sulla circolazione, invece, estende i suoi effetti anche contro le emicranie. I funghi medicinali vanno assunti tenendo conto delle specificità individuali. Per questo, è meglio affidarsi a un Naturopata in grado di suggerire il tipo di fungo medicinale più adatto a voi.

01-04-2020

L’estratto di radice di ortica è utilizzato abitualmente in Europa nel trattamento dell’ipertrofia benigna della prostata. Lo sviluppo di questa condizione dipende da diversi fattori:

- la conversione del testosterone in DHT (diidrotestosterone), una forma che si lega più attivamente ai siti delle cellule della prostata regolando la sua crescita;

- lo squilibrio che si crea con l’età fra i livelli di testosterone e quelli di estrogeni, questi ultimi stimolano la crescita della prostata. Il processo di aromatasi muta alcuni androgeni in estrogeni che si sommano a quelli ricevuti dalla circolazione sanguigna. La ricerca dimostra che l’estratto di radice di ortica contrasta lo sviluppo dell’ipertrofia benigna della prostata intervenendo nei differenti meccanismi:

- inibendo la conversione del testosterone in DHT;

- agendo sulla concentrazione in androgeni liberi mediante un’azione sulle proteine sieriche cui si legano. Alcune di queste sostanze hanno effettivamente la capacità di legarsi saldamente a queste;

- inibendo l’attività dell’aromatasi che permette la conversione del testosterone in estrogeni;

- esercitando direttamente un’azione antiproliferativa. Oltre 15.000 uomini sono stati arruolati negli studi clinici e hanno beneficiato degli effetti benefici dell’estratto di radice di ortica che esercita dei miglioramenti significativi sulla dimensione della prostata, la frequenza della minzione, le minzioni notturne e il residuo post-minzionale.

L’estratto di radice di ortica è spesso utilizzato insieme all’estratto di palma nana (Serenoa repens) con cui esercita un’azione sinergica. La loro efficacia è stata confrontata con quella del finasteride, un trattamento medico. L’estratto di radice di ortica associato all’estratto di palma nana produce dei risultati simili a quelli generati dal finasteride, senza effetti collaterali che produce quest’ultimo (diminuzione della libido, disfunzioni sessuali che in alcuni casi portano all’impotenza). Uno studio che ha raccolto le osservazioni di 419 urologi su 2030 pazienti per un periodo di dodici settimane ha dimostrato gli effetti benefici e l’86% dei pazienti ha riscontrato dei miglioramenti.

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