Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

Venerdì, 19 Febbraio 2016 06:22

RIMEDI NATURALI PER COMBATTERE LA FARINGITE.

19-02-2016

La faringite è il termine medico che indica un’infezione o infiammazione nella parte posteriore della gola, la faringe, e che provoca costante disagio, dolore e prurito alla gola. La faringite può essere acuta e guarire in tre/sette giorni, mentre la faringite cronica può durare fino a diverse settimane. La faringite è più comunemente causata da un’infezione virale, come il virus del raffreddore e meno frequentemente da un’infezione batterica o fungina. Può anche essere causata da un agente chimico. Fattori di rischio per la faringite includono il raffreddore o l’influenza, stare a stretto contatto con qualcuno che ha un mal di gola, il fumo, allergie e aria secca.
Un mal di gola è il sintomo più comune e può essere lieve o grave. Altri sintomi di faringite variano a seconda di come la vostra gola è infiammata. Essi possono includere gola irritata, tosse, starnuti, naso che cola, febbre, mal di testa, dolori articolari, dolori muscolari, eruzioni cutanee sulla pelle, ingrossamento dei linfonodi (ghiandole) nel collo, stanchezza, difficoltà di deglutizione e perdita di appetito. In rare occasioni, la faringite, provocata da un’infezione batterica, può portare a tonsillite, otite, sinusite e tonsillite. La maggior parte dei casi di faringite migliorano da soli entro una settimana, senza farmaci. Alcuni rimedi naturali possono contribuire ad alleviare i sintomi della condizione. Di seguito alcuni rimedi naturali per combattere la faringite.

1. ACETO DI MELE

L’aceto di mele, essendo un antivirale, antibatterico e antifungineo, può aiutare a curare la faringite. Ha anche diverse sostanze nutrienti e vitamine che aiutano a rafforzare il sistema immunitario e bilanciare il livello di pH del corpo.

- Mescolare uno o due cucchiai di aceto di mele biologico in un bicchiere di acqua tiepida. Aggiungete un pò di miele e bere lentamente. Bere questo tonico almeno una volta o due al giorno, fino a quando non si alleviano i sintomi.
- È inoltre possibile fare gargarismi con un cucchiaino di sale, un cucchiaio di aceto di mele e una tazza di acqua tiepida. Mescolare bene e fare gargarismi con questa soluzione ogni 15 minuti se necessario, per alleviare i sintomi.

2. PEPERONCINO

Il peperoncino è un altro rimedio efficace e popolare per la cura della faringite. La capsaicina presente nel peperoncino è un antinfiammatorio, antivirale ed antibatterico. Questo ingrediente naturale consentirà di ridurre il dolore e gonfiore e può anche aiutare a combattere l’infezione.

- Mescolare mezzo cucchiaino di peperoncino in un bicchiere di acqua calda. È inoltre possibile aggiungere un cucchiaio di succo di limone. Fare gargarismi con questa soluzione più volte al giorno. Nel giro di pochi giorni, i sintomi inizieranno a migliorare.
- In alternativa, mescolare un quarto di cucchiaino di pepe di Cayenna e un pò di miele e succo di limone in una tazza di acqua calda. Sorseggiare questa bevanda lentamente, un paio di volte al giorno, fino a quando i sintomi migliorano.

3. ACQUA SALATA

I gargarismi con acqua salata tiepida sono un modo efficace per curare il mal di gola. Il sale può anche aiutare ad uccidere i batteri o virus che causano la faringite.

- Mescolare tre cucchiaini di sale (preferibilmente sale marino) in due tazze di acqua calda.
- Fare gargarismi con questa soluzione. Non ingoiare. Sputare l’acqua dopo i gargarismi.
- Ripetere più volte al giorno, per uno o due giorni.

4. MIELE

Il miele è un rimedio tradizionale per la cura della faringite. Gli studi hanno confermato che il miele funziona meglio dei farmaci per le infezioni delle vie respiratorie superiori. Grazie alle sue proprietà antivirali, antibatteriche e antimicotiche, il miele può anche combattere l’infezione e accelerare il processo di guarigione.

- Mescolare la stessa quantità di miele e aceto di mele. Assumere un cucchiaio di questa miscela ogni quattro ore o quando necessario per alleviare il dolore.
- In alternativa, mescolare un cucchiaino di miele in una tazza di acqua calda. Aggiungere il succo di mezzo limone e sorseggiare lentamente per tutta la giornata fino a quando la condizione migliora.

5. CORTECCIA DI OLMO

Un altro rimedio tradizionale per il mal di gola è la corteccia di olmo. Essa contiene mucillagine, una sostanza che forma un gel scivoloso quando entra in contatto con l’acqua. Questo gel lenisce la gola irritata e aiuta a ridurre l’infiammazione e il dolore.

- Aggiungere due cucchiaini di corteccia di olmo a due tazze di acqua bollente. Coprire e lasciar riposare per cinque minuti e poi filtrare. Bere questo tè due volte al giorno, per un paio di giorni.

Nota: Le donne in gravidanza o che allattano devono evitare di assumere la corteccia di olmo.

6. LIQUIRIZIA

La radice di liquirizia è stata utilizzata in medicina alternativa per migliaia di anni, per trattare il mal di gola. E’ nota per avere proprietà immunostimolanti.

- Aggiungere un cucchiaio di radice di liquirizia schiacciata a una tazza di acqua calda. Coprire e lasciar riposare per cinque minuti. Scolare e aggiungere un cucchiaino di succo di limone. Bere una volta al giorno fino a quando i sintomi migliorano.
- In alternativa, mescolare mezzo cucchiaino di polvere di liquirizia e mezzo di miele, in un bicchiere di acqua tiepida. Bere una volta al giorno.
- Si possono anche masticare caramelle di liquirizia per lenire la gola irritata.

Nota: Questi rimedi non sono raccomandati per coloro che hanno il diabete, pressione alta, malattie surrenali, insufficienza renale e disfunzione del fegato.

7. ZENZERO

Lo zenzero ha proprietà antinfiammatorie che aiutano a ridurre il gonfiore della faringe e alleviare il dolore. Le sue proprietà antibatteriche aiutano a trattare le infezioni uccidendo virus e batteri.

- Aggiungere un cucchiaino di radice di zenzero schiacciato in una tazza di acqua. Far bollire per cinque minuti. Scolare e quindi aggiungere un cucchiaino di miele e qualche goccia di succo di limone. Bere questo tè caldo due o tre volte al giorno.
- Si può anche masticare un pezzetto di radice di zenzero fresco più volte al giorno, per recuperare in fretta.

8. CURCUMA

Un altro ottimo rimedio per la faringite è la curcuma, che ha potenti proprietà antinfiammatorie e antisettiche.

9. AGLIO

Grazie alla sua azione antinfiammatoria, antivirale, antibatterica e antimicotica, l’aglio è un altro rimedio eccellente per la faringite. Il suo principio attivo è l’allicina, potente antibatterico.

- Aggiungere un cucchiaino di aglio grattugiato, un quarto di cucchiaino di cannella e una piccola quantità di pepe di Cayenna a una tazza di acqua bollente. Far bollire per due minuti e poi filtrare. Bere questo tè due volte al giorno fino ad ottenere sollievo.
- È inoltre possibile sbucciare uno spicchio d’aglio fresco, tagliarlo a piccoli pezzettini e ingoiarli con acqua come se fossero delle pillole.

19-02-2016

Anche il BMJ (una delle tre testate mediche più prestigiose al mondo) si fa parte attiva nel segnalare probabili bugie (per essere gentili) connesse al marketing della vaccinazione antinfluenzale. In sostanza il BMJ, in un articolo ripercorre alcune delle polemiche legate all'efficacia della vaccinazione antinfluenzale e sostiene, dati alla mano, che quanto promosso dalle case di produzione e riportato da lavori scientifici spesso "accomodanti" non risponde alle caratteristiche della Medicina basata sulle Evidenze, ma piuttosto ad un palese tentativo di diffondere notizie che inducano risposte di marketing ben orientate e stabilite a priori. Non sembra che ci sia niente di diverso da chi vende frigoriferi o televisori, solo che per un bene di consumo capiamo che il venditore lavori per il suo beneficio e non sempre per quello del cliente, mentre sul tema della vaccinazione si è arrivati al fatto che chi sceglie in modo scientifico e responsabile viene tacciato di essere contro la scienza, accusato di essere un untore e spesso osteggiato attraverso procedure legali di dubbia correttezza.
Nell'articolo è segnalato con chiarezza che molte delle affermazioni fatte finora sono basate su prove elusive e su documentazioni dubbie. In molti casi le proposte delle case produttrici si sono basate su lavori non corretti ed in particolare, la documentazione dell'efficacia per i soggetti sopra i 65 anni è del tutto mancante. Un tema più generale è che probabilmente alcune vaccinazioni potrebbero essere utili a fronte della comparsa di nuovi agenti patogeni, ma la progressione di pessime comunicazioni a fini di marketing fatte per la SARS, l'aviaria H5N1 e con la truffa organizzata connessa con la suina H1N1, hanno ormai frantumato la fiducia residua che restava nelle istituzioni. La domanda seria è: chi si fiderà domani di una struttura istituzionale che parlerà di vaccinazioni e vaccini? Il declino di questa forma di terapia per l'influenza non è dovuto tanto alla consapevolezza crescente del pubblico e allo sviluppo di terapie naturali (anche se costantemente in crescita) ma all'insipienza dei produttori che stanno continuando a pensare che i loro clienti siano stupidi e disinformati (e ingannabili).

 

http://library.constantcontact.com/download/get/file/1101240076659-1283/Flu+Jab.pdf

19-02-2016

Paracetamolo e ibuprofene sono tra i farmaci maggiormente diffusi e abusati tra le persone. Il primo, che in genere ricolleghiamo alla tachipirina, è adoperato soprattutto come antipiretico, per abbassare la febbre, e come analgesico; il secondo, invece, è un noto antinfiammatorio e analgesico. Varie volte abbiamo visto come alcuni dei medicinali più diffusi possano avere effetti collaterali. L’ibuprofene è un principio attivo che rientra nella famiglia dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Da tempo, questi farmaci sono collegati all’insorgenza di problemi anche gravi in alcuni soggetti, tra cui anche la possibilità di ridurre la fertilità. Per quanto riguarda invece il paracetamolo, nel 2013, l’healthcare watchdog, l’ente sanitario di vigilanza britannico, ha evidenziato il rischio dell’utilizzo dei farmaci che contengono questo principio (o acetaminofene; N-acetil-p-aminofenolo) in persone che soffrono di artrite. Bisogna dire, inoltre, che spesso ricorriamo ai medicinali anche quando non è necessario, un atteggiamento del tutto sbagliato, anche perché i farmaci non sono privi di effetti collaterali. Quando possiamo, dunque, potrebbe essere una buona idea sostituire questi prodotti con piante che hanno uguali effetti.

COME SOSTITUIRE L’IBUPROFENE

Iniziamo con una serie di rimedi naturali per sostituire l’ibuprofene.

ZENZERO: Lo zenzero è un potente rimedio naturale senza gli effetti collaterali di ibuprofene e aspirina. I ricercatori dell’University of Georgia hanno svolto uno studio sulle sue proprietà, coinvolgendo un gruppo di 74 studenti divisi in tre gruppi. Il risultato di questo studio ha evidenziato il potere antidolorifico dello zenzero in misura superiore ai farmaci chimici.

CURCUMA: Oltre a essere una spezia versatile e ricca di proprietà la curcuma è un ottimo sostituto dell’ibuprofene. La curcumina, il suo più importante principio attivo, è un potente antidolorifico che, oltre ad alleviare i dolori, interviene sui segnali che viaggiano nel nostro corpo e raggiungono il cervello,fornendo in questo modo un valido aiuto nel trattamento del dolore cronico e delle infiammazioni croniche.

CORTECCIA DI SALICE BIANCO: La corteccia di salice bianco è un rimedio naturale molto conosciuto, adoperato sia come analgesico, che come antipiretico (oltre naturalmente ai suoi altri mille usi). In questo senso, dunque, può essere adoperato sia per sostituire l’ibuprofene che il paracetamolo. Il merito sarebbe tutto di una sostanza contenuta al suo interno e chiamata salicina. La salicina possiede però anche un’azione antiaggregante piastrinica, per cui è meglio prestare attenzione se si fa uso di anticoagulanti, e durante la gravidanza e l’allattamento. In caso di febbre o influenza, i suoi effetti sono simili a quelli dell’aspirina. Chi è allergico all’aspirina, dovrebbe evitare di consumare rimedi naturali a base di corteccia di salice.

UNCARIA TOMENTOSA: Originaria del Sud America e conosciuta anche con il nome di unghia di gatto, questa pianta possiede delle potenti proprietà antinfiammatorie. È un ottimo immunostimolante, utile nei casi di infiammazione cronica di diverso genere. Una dose eccessiva può dare luogo, tuttavia, a disturbi a livello gastrointestinale, che però spariscono cessandone l’assunzione.

BOSWELLIA: La boswellia è una pianta ricca di principi attivi che aiutano a migliorare il flusso di sangue alle articolazioni e a placare le infiammazioni. Le sue proprietà la rendono una valida alternativa ai farmaci antinfiammatori non steroidei, come l’ibuprofene. È indicata anche nel trattamento dell’artrite reumatoide. Allenta la rigidità delle articolazioni colpite da malattie infiammatorie e contribuisce a ripristinare l’integrità dei vasi indeboliti da spasmi.

PEPERONCINO: Il principio attivo che rende il peperoncino una valida alternativa agli antidolorifici è la capsaicina, una sostanza dotata di un potente effetto analgesico. La capsaicina inibisce il rilascio dei principali neurotrasmettitori degli stimoli dolorosi.

ROSA CANINA: Dei mirati studi scientifici hanno dimostrato che un consumo costante e corretto di rosa canina ha portato dei vantaggi significativi nei pazienti malati di artrite reumatoide, contribuendo a diminuire il dolore e la rigidità articolare e promuovendo una sensazione di benessere generale non indifferente. Proprio per questo motivo, tale sostanza viene utilizzata sempre più spesso anche da atleti e body builders dopo i loro allenamenti.

COME SOSTITUIRE IL PARACETAMOLO

Vediamo adesso, invece, due alternative naturali al paracetamolo.

Come accennato in precedenza,, il paracetamolo è adoperato soprattutto per abbassare la febbre (ma non solo). La febbre è un segnale che indica che il nostro organismo sta combattendo contro un’infezione, un batterio, o un virus. Indica quindi una risposta immunitaria del nostro corpo.

BASILICO: Sottoforma di decotto, le foglie di basilico sono uno dei rimedi della nonna più efficaci e adoperati nel trattamento della febbre comune. Basta mettere a bollire le foglie di basilico in acqua e bere la soluzione due volte al giorno.

TIGLIO: In questo caso, i fiori di tiglio vengono adoperati per realizzare un infuso, che prende il nome di “tè per la febbre”. Il tiglio, infatti, favorisce la sudorazione e funge da diuretico.

18-02-2016

La depressione è un disturbo dell’umore che provoca sensazioni persistenti di tristezza e una generale perdita di interesse per la vita. Altri segni e sintomi della depressione includono perdita di appetito, perdita di peso significativa o aumento di peso, cambiamenti nel ritmo del sonno, mancanza di energia, difficoltà di concentrazione e dolori inspiegabili. Alcune delle cause e dei fattori di rischio per lo sviluppo della depressione includono l’isolamento sociale, lo stress, storia familiare di depressione, problemi di relazione, difficoltà finanziarie, traumi infantili o abusi, alcol o droga e determinate condizioni di salute. Anche le carenze nutrizionali contribuiscono al rischio di depressione. I ricercatori hanno scoperto che le persone che soffrono di depressione e disturbi dell’umore sono carenti non di uno, ma di diversi nutrienti. Ricordate sempre che il cibo nutre il cervello e il corpo. Di seguito, un elenco di nutrienti la cui carenza può causare la depressione.

1. ACIDI GRASSI OMEGA-3

Gli acidi grassi omega-3 hanno numerosi benefici per la salute. Essi svolgono un ruolo chiave nello sviluppo e nel funzionamento del sistema nervoso centrale. Mentre l’omega-3 DHA (acido docosaesaenoico) è fondamentale per la struttura delle cellule del cervello, l’EPA (acido eicosapentaenoico) aiuta la funzione dei neuroni e addirittura riduce l’infiammazione. Oltre a questo, gli acidi grassi omega-3 possono contribuire a ridurre i livelli di colesterolo cattivo e alla salute generale del cuore. Uno studio del 2007 pubblicato su Medical Hypotheses riferisce che la carenza di acidi grassi omega-3 nel disturbo depressivo maggiore è dovuta all’interazione tra dieta e una anomalia geneticamente determinata nel metabolismo dei fosfolipidi. In uno studio pubblicato nel 2014 da Oxidative Medicine and Cellular Longevity, i ricercatori hanno riferito che un corretto apporto di acidi grassi omega-3 possono aiutare a prevenire e curare la depressione. Per fornire il vostro corpo con un’adeguata quantità di acidi grassi omega-3, consumare semi di lino, pesci grassi come il salmone, noci e uova. Si può anche assumere un supplemento di omega-3, dopo aver consultato un esperto.

2. VITAMINA D

La carenza di vitamina D è stata associata alla depressione così come alla demenza e all’autismo. Questa vitamina aiuta nella produzione di serotonina, l’ormone del cervello associato con l’umore e la felicità. Un adeguato livello di serotonina aiuta a prevenire e curare la depressione lieve. Inoltre, la vitamina D è importante per il sistema immunitario e la salute delle ossa. Uno studio del 2010 pubblicato sul Journal of Mental Health Nursing osserva che la carenza di vitamina D è comune tra gli anziani, gli adolescenti, gli individui obesi e persone con malattie croniche. Queste persone sono anche a più alto rischio di depressione. Inoltre, in uno studio pubblicato nel 2014 in Medical Hypotheses, i ricercatori hanno trovato un legame tra disturbo affettivo stagionale (SAD) e la mancanza di luce solare. I ricercatori hanno sottolineato che la vitamina D è coinvolta nella sintesi della serotonina e dopamina nel cervello che è collegata alla depressione. Trascorrere più tempo al sole, può aiutare il vostro corpo ad ottenere più vitamina D. Si possono anche assumere supplementi di vitamina D, dopo aver consultato un esperto.

3. MAGNESIO

Il magnesio è un altro importante nutriente, la cui carenza può portare alla depressione. Esso aiuta ad attivare gli enzimi necessari per la produzione della serotonina e della dopamina. Influenza anche diversi sistemi associati con lo sviluppo della depressione. Inoltre, mantiene le ossa sane, riduce l’ansia e riduce la pressione sanguigna. Uno studio del 2006 pubblicato su Medical Hypotheses segnala che la carenza di magnesio è tra le principali cause di depressione maggiore e relativi problemi di salute mentale, compresa la perdita del QI. Uno studio pubblicato nel 2013 in Pharmacological Reports getta luce anche sull’effetto benefico del magnesio nella gestione della depressione. Per evitare la carenza di magnesio, mangiare cibi ricchi di magnesio, come le alghe, le mandorle, avocado, banane, fagioli, semi di zucca, tofu, cereali integrali, crusca e verdure a foglia verde. Inoltre, evitare l’eccessiva assunzione di alcol, sale, caffè, zucchero e soda, ognuno dei quali può abbassare il livello di magnesio.

4. ZINCO

Lo zinco è un altro micronutriente essenziale di cui il vostro corpo ha bisogno per contribuire a ridurre il rischio di depressione. Questo nutriente svolge un ruolo chiave nelle funzioni neuronali. Aumenta la produzione di neurotrasmettitori e il funzionamento. E’ anche coinvolto in oltre 250 vie biochimiche che supportano le funzioni dei diversi organi. Inoltre, uno studio del 2013 pubblicato in Biological Psychiatry osserva che la depressione è associata ad una minore concentrazione di zinco nel sangue periferico. Mangiare cibi ricchi di zinco può aiutare a correggere tale carenza. Alcune buone fonti includono la carne rossa, uova, crostacei, legumi, noci, cereali integrali e latticini. Si può anche optare per gli integratori, dopo aver consultato un esperto.

5. SELENIO

Il selenio è essenziale per il funzionamento del cervello e aiuta a migliorare l’umore e sintomi depressivi. Inoltre, il selenio gioca un ruolo chiave nel corretto funzionamento della tiroide. Uno studio pubblicato nel 2012 in Complementary Therapies in Medicine osserva che una bassa assunzione di selenio alimentare è associata ad un aumentato rischio di disturbo depressivo maggiore. Il ruolo del selenio come antiossidante, aiuta nella prevenzione e gestione della depressione. Allo stesso modo, uno studio del 2015 pubblicato sul Journal of Nutrition riporta che concentrazioni ottimali di selenio nel siero sono associate a più bassi sintomi depressivi e stato d’animo negativo tra i giovani adulti. È possibile ottenere il selenio da fonti alimentari come noci del Brasile, carni magre, pesce, fagioli, piselli, uova, tacchino, pollo e frutti di mare.

6. VITAMINA B12

Le vitamine del gruppo B sono importanti per la salute generale così come per la salute mentale. In particolare, la vitamina B12 aiuta nella formazione dei globuli rossi e manutenzione di un sistema nervoso sano. In realtà, la sua carenza può essere il motivo chiave dello sviluppo della depressione. Inoltre, la vitamina B12 aiuta a mantenere più bassi livelli di omocisteina, un sottoprodotto del metabolismo proteico. Elevati livelli di omocisteina aumentano il rischio di depressione. Uno studio del 2009 pubblicato sul Journal of Clinical Psychiatry illustra l’importanza di considerare la possibilità di carenza di vitamina B12, in particolare tra i sofferenti di depressione anziani. Un altro studio del 2013 pubblicato in Open Neurology Journal sottolinea l’importanza della supplementazione di vitamina B12 nel trattamento del disturbo depressivo maggiore. I pazienti trattati con la supplementazione di vitamina B12 e con antidepressivi, hanno mostrato un significativo miglioramento dei sintomi depressivi. Per evitare la carenza di vitamina B12, mangiare carni magre, pesce, pollame e uova. Si può anche prendere in considerazione un supplemento di vitamina B ogni giorno, dopo aver consultato un esperto.

7. FOLATO

Il folato, una vitamina B solubile in acqua, è necessario per la corretta biosintesi dei neurotrasmettitori serotonina, adrenalina e dopamina. Non ottenere abbastanza acido folico nella vostra dieta può influenzare la salute mentale e portare anche alla depressione. Inoltre, un livello basso di folato nel corpo può rallentare l’effetto di molti farmaci antidepressivi. Il folato può anche aiutare a prevenire i difetti di nascita, malattie del sangue e tumori. In uno studio del 2008 pubblicato in Alternative Medicine Review, i ricercatori hanno dimostrato il legame tra carenza di folato e la depressione. Lo studio ha anche messo l’accento sull’uso di supplementi di folato per una migliore risposta antidepressiva. Uno studio del 2005 pubblicato nel Journal of Psychopharmacology suggerisce che dosi orali sia di acido folico che di vitamina B12 dovrebbero essere utilizzate per migliorare i risultati del trattamento della depressione. Includere nella dieta alimenti ricchi di folati come il tè verde, verdure a foglia verde, fagioli, frutta, legumi e agrumi.

8. VITAMINA B6

Una carenza di vitamina B6 può anche portare alla depressione e altri disturbi cognitivi. Questo nutriente è richiesto per la creazione di neurotrasmettitori e sostanze chimiche cerebrali che influenzano il vostro umore. Essa aiuta anche a mantenere il sistema nervoso sano. Inoltre, la vitamina B6 aiuta il corpo ad assorbire la vitamina B12, la cui carenza è legata anche alla depressione. Uno studio del 2004 pubblicato in Psicoterapia e Psicosomatica suggerisce che un basso livello di vitamina B6 è associato a sintomi di depressione. Alcune ottime fonti alimentari di vitamina B6 sono la carne, pollame, pesce, legumi, ricotta, patate, banane, anguria, spinaci e semi di girasole.

9. FERRO

La carenza di ferro, un problema comune nelle donne, può anche causare depressione. Inoltre, la carenza di ferro porta ad un numero insufficiente di globuli rossi che può causare sintomi di stanchezza, confusione, perdita di appetito e irritabilità. Uno studio del 2013 pubblicato su BMC Psychiatry osserva che l’anemia associata alla carenza di ferro è significativamente associata ad un aumentato rischio di depressione unipolare e disturbo bipolare, disturbo d’ansia, deficit di attenzione/iperattività (ADHD), sviluppo ritardato e ritardo mentale tra i bambini e gli adolescenti. Per aumentare l’apporto di ferro, mangiare cibi come carne rossa, barbabietole, pesce, farina d’avena, burro di arachidi, spinaci, fagioli, melograni e uova. Tuttavia, per aumentare l’assorbimento del corpo di ferro, assicuratevi di mangiare cibi ricchi anche di vitamina C.

10. AMINOACIDI

Gli aminoacidi, i mattoni delle proteine, sono precursori dei neurotrasmettitori. Il cervello li utilizza per fabbricare neurotrasmettitori necessari per il suo funzionamento ottimale. Una carenza di aminoacidi può causare una serie di disturbi dell’umore, tra cui la depressione e l’ansia. Ci sono nove aminoacidi necessari che hanno funzioni diverse. Per esempio, il 5-idrossitriptofano (5-HTP) aiuta ad aumentare i livelli di serotonina nel corpo. La glutammina favorisce la sintesi proteica e migliora l’equilibrio dell’azoto. Uno studio pubblicato sul Journal of Parenteral and Enteral Nutrition osserva che i pazienti trattati con integratori di glutammina hanno mostrato un miglioramento dell’umore. Poichè i nove amminoacidi non possono essere prodotti dal corpo, è necessario includere nella dieta buone fonti di aminoacidi come uova, carne, pesce, fagioli, semi e noci.

18-02-2016

La schiuma da barba è uno dei prodotti maggiormente utilizzati dagli uomini per la cura del viso. Ma siamo veramente sicuri di cosa mettiamo sulla nostra pelle? Molti dei prodotti presenti in commercio, infatti, oltre a essere poco sostenibili, contengono ingredienti che possono irritare la pelle. Se volete scegliere delle alternative più sostenibili e delicate, leggete queste ricette per realizzare la schiuma da barba in casa. Pochi ingredienti vi aiuteranno a creare una crema profumata, delicata e idratante. Vediamo insieme come.

ALOE E OLIO DI COCCO

Ecco gli ingredienti necessari per realizzare la nostra prima variante:

- 50 ml di gel di aloe vera.
- 50 ml di olio di cocco.
- Da 4 a 6 gocce di olio essenziale (menta piperita, tea tree, lavanda o un mix, in base ai vostri gusti personali).

Sciogliete l’olio di cocco (quello biologico che trovate in commercio ha una consistenza cremosa, simile al burro) e combinatelo con gli altri ingredienti. Mescolateli insieme e conservate l’impasto in un contenitore di vetro. Per adoperarlo, applicate uno strato sottile della crema sulla pelle e lasciate riposare un paio di minuti prima della rasatura. L’aloe ammorbidisce i peli mentre l’olio di cocco idrata la pelle, contribuendo a prevenire l’irritazione. L’olio essenziale va aggiunto all’impasto in base all’effetto che volete abbia la vostra schiuma da barba: la menta piperita vi darà una sensazione di freschezza, la lavanda è rilassante e il tea tree oil è un buon antisettico. Se alla seconda rasatura trovate la crema indurita, mettete il contenitore sotto un getto di acqua calda per riscaldare l’impasto e scioglierlo.

VARIANTE CON IL BURRO DI KARITE’

Se non siete amanti dell’olio di cocco, potete sostituirlo con del burro di karité. Vi serviranno sempre 50 ml di gel d’aloe vera, a cui aggiungere, in questo caso, 100 grammi di burro di karité. Nell’impasto, inserite anche un cucchiaio di olio di Argan e, come sopra, il vostro olio essenziale preferito. Fate sciogliere un po’ il burro di karité a bagnomaria e amalgamate il tutto. Inserite la vostra schiuma da barba fai da te in un contenitore e usate all’occorrenza.

SAPONE DI MARSIGLIA E OLIO D’OLIVA

Questa variante vede invece l’utilizzo di sapone di Marsiglia, olio extravergine d’oliva e oli essenziali. Tutti ingredienti che sono facilmente reperibili anche nelle nostre case. Le dosi dovrebbero bastare per circa un mese. Per realizzare la vostra schiuma da barba vi serviranno:

- 100 g di sapone di Marsiglia.
- 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva.
- 10 gocce di olio essenziale di menta.
- 10 gocce di olio essenziale di lavanda.
- Acqua q.b.

Riducete in scaglie il sapone di Marsiglia. In una ciotola, incorporatelo con l’olio extravergine d’oliva aiutandovi con un cucchiaio di legno. Per amalgamare bene gli ingredienti, dovete schiacciare bene le scaglie, in modo da avere una pasta liscia e omogenea. Unite l’acqua. Per le dosi, dovrete regolarvi in base alla consistenza che preferite, più o meno morbida. Infine, aggiungete gli oli essenziali. Qui ne sono proposti due, ma potete cambiarli in base ai vostri gusti e alle proprietà che volete dare alla vostra schiuma da barba. Riponete il composto in un barattolo di vetro e conservate in frigo.

18-02-2016

Quanti di voi sculacciano o hanno sculacciato i loro figli perché hanno detto una bugia o creato scompiglio o combinato qualche guaio? Eppure, secondo alcuni questo gesto è deleterio e potrebbe danneggiare la salute mentale del bambino. Tra questi, vi è lo psichiatra Ronald Pies, della SUNY Upstate Medical University, che secondo quanto riportato dall’Huffington Post, ritiene che la sculacciata potrebbe danneggiare la salute mentale dei bambini. Una buona fetta di popolazione rifiuta queste punizioni, ma tanti altri invece appoggiano questo metodo. In Canada, però, il governo punta all’abolizione del diritto dei genitori di punire fisicamente i propri figli. In Italia ancora questo metodo è considerato, da molti, giusto e adeguato. “Una sculacciata ogni tanto ci vuole, non ha mai fatto male a nessuno“. Eppure, lo psichiatra Ronald Pies, scrive in un articolo del The Conversation, sculacciate o botte possono avere un serio impatto ed essere dannose. Infatti, un bambino che riceve giornalmente o quasi le botte è portato a credere che la violenza sia la soluzione migliore per i problemi. Esagerato, no? E, invece, i bambini più vivaci stanati con questi metodi a lungo andare potrebbero presentare attacchi di rabbia ed ira o essere portati alla violenza. La professoressa di psichiatria dell’Università di Toledo, Michelle Knox, citata dallo stesso Pies, sostiene che attualmente “negli Stati Uniti, è contro la legge picchiare i prigionieri, i criminali o altri ‘adulti’. Ironicamente, gli unici esseri umani che è legale picchiare sono quelli più vulnerabili, quelli che avrebbero bisogno di essere protetti: i bambini“. Utilizzare questi metodi, per quanto possano apparire giusti possono essere letali per salute psichica di un bambino. Utilizzare altre forme di punizioni che non prevedano forzatamente l’uso delle maniere forti potrebbe aiutare i vostri figli a capire cosa sia corretto e cosa no. Ogni gesto e ogni parola forma i figli ad affrontare e a vivere il futuro. E’ necessaria maggiore attenzione e una maggiore pazienza nell’educare i figli a comprendere che la violenza è sempre sbagliata.

 

http://www.huffingtonpost.co.uk/2016/01/26/smacking-children-mental-health_n_9076166.html

Giovedì, 18 Febbraio 2016 06:29

VANTAGGI E SVANTAGGI DELLO YOGURT.

18-02-2016

VANTAGGI

- Possiede un alto valore nutritivo: la sua composizione è molto simile a quella del latte, perciò oltre alle proteine e al calcio apporta una grande varietà di vitamine e di altri minerali.

- Consente una buona assimilazione delle sostanze nutritive: grazie alla fermentazione provocata dai batteri acidolattici, le sostanze nutritive dello yogurt si assimilano e si assorbono meglio di quelle del latte.

- E' meglio tollerato del latte: i batteri acidolattici dello yogurt trasformano una parte del lattosio in acido lattico e facilitano la digestione del lattosio restante. Le persone che hanno problemi di digestione quando bevono il latte tollerano molto meglio lo yogurt.

- Evita le infezioni intestinali: i batteri dello yogurt, insieme al calcio presente, aumentano la resistenza dell'intestino alle infezioni causate da microrganismi patogeni come le salmonelle. Lo yogurt frena la proliferazione dei batteri in caso di gastroenterite o colite infettiva e contribuisce ad arrestare la diarrea.

- Stimola le difese dell'organismo contro le infezioni, specialmente quelle intestinali.

- Ha un'azione benefica su alcune malattie allergiche: recenti ricerche dimostrano che lo yogurt contribuisce a migliorare la dermatite atopica (un tipo di eczema di origine allergica), altre ricerche asseriscono invece che non esercita alcun effetto benefico nelle allergie cutanee o respiratorie. In caso di allergia, in mancanza di dati sicuri, si consiglia di evitare il consumo di yogurt, di latte e di tutti i prodotti caseari.

- Aumenta la longevità: benchè manchi una dimostrazione scientifica, gli abitanti della regione del Caucaso, nel sud-ovest della Russia, attribuiscono la loro famosa longevità al consumo di yogurt.

- Protegge dai tumori. Molti studi dimostrano che lo yogurt:
1. esercita azione antimutagenica: evita le mutazioni cellulari che provocano i tumori;
2. protegge dal tumore al seno (a differenza del latte che lo causa).

SVANTAGGI

- Mancanza di alcune sostanze nutritive: lo yogurt, come il latte, non contiene fibra ed è privo di vitamina C e di ferro.

- Anemia: si presenta nelle persone che si alimentano a base di yogurt e che non ingeriscono altri alimenti ricchi di ferro.

- Alcol: contiene piccole quantità di alcol etilico, che si formano durante il processo di fermentazione lattica. Il kefir e il kumis possono addirittura raggiungere i 3 gradi (la metà della gradazione alcolica della birra).

- Contaminazione chimica e radioattiva: persiste se il latte con cui si è preparato lo yogurt è contaminato.

Mercoledì, 17 Febbraio 2016 06:15

WASHINGTON POST: “COTTON FIOC DANNOSI”.

17-02-2016

Pulire le orecchie utilizzando i cotton fioc è dannoso e pericoloso, ma in molti continuano a farlo. A scrivere un lungo focus sull’argomento è il Washington Post, in un articolo del giornalista Robert A. Ferdman. Quest’ultimo parte da un episodio successo alla madre: aveva iniziato ad avvertire ronzii debilitanti e un forte mal d’orecchi a causa dell’uso prolungato dei bastoncini. Nell’articolo di Ferdman, si legge: “È l’unico prodotto il cui utilizzo principale è esattamente quello sconsigliato in modo esplicito dalle aziende di produzione”. Secondo il Washington Post, “il vero motivo per cui continuiamo a usare i cotton fioc per le nostre orecchie è semplice: è una sensazione fantastica. Le nostre orecchie sono disseminate di terminazioni nervose che inviano segnali alle altri parti del nostro corpo. Solleticarne le parti interne stimola un senso di piacere viscerale. Ma non solo. L’utilizzo dei cotton fioc innesca quello che i dermatologi definiscono il ‘ciclo prurito-grattamento’, una forma minore di dipendenza che si auto-alimenta. Più usiamo i cotton fioc, più prurito avvertiamo alle orecchie; e più prurito avvertiamo alle orecchie, più li usiamo”. Il tutto nonostante sulle confezioni sia presente da anni un’avvertenza specifica: “Non inserire nel canale uditivo”.

 

https://www.washingtonpost.com/news/wonk/wp/2016/01/20/we-have-a-q-tips-problem/

Mercoledì, 17 Febbraio 2016 06:13

I 10 PEGGIORI ALIMENTI DA EVITARE.

17-02-2016

DADO

Il dado così tanto acclamato e utilizzato riesce a dare sapore a ciò che non ha sapore, riesce a migliorare notevolmente il gusto delle pietanze. Peccato però che contenga glutammato monosodico, un additivo che può causare anche il cancro! Attenzione anche ai dadi che riportano scritto sulla confezione “Senza glutammato“.

CHEWINGUM E CARAMELLE VARIE

Si tratta di qualcosa che viene consumato ogni giorno, più volte al giorno. Se è la dose che fa il veleno in questo caso è davvero facile superare la dose. I Chewingum e le caramelle contengono, nella quasi totalità dei casi, dolcificanti nocivi come l’aspartame e l’acesulfame-k veri killer per il tuo organismo! Alcune mentine sono addirittura prodotte utilizzando solo ed esclusivamente additivi chimici! Leggi l’etichetta prima di consumare questi prodotti e prendi in considerazione l’idea di eliminarli dalla tua dieta oggi stesso.

WURSTEL E MORTADELLA

Si tratta di alimenti realizzati con carne macinata finissima, impossibile da riconoscere. Un’ottima occasione per utilizzare la carne di più infimo livello, carne che nessuno comprerebbe se la potesse vedere per quella che è! Se proprio vuoi consumare dei salumi acquista del prosciutto crudo, controllando per bene che negli ingredienti non siano presenti nitriti e nitrati (causano il cancro).

SOTTILETTE E FORMAGGINI

Vale lo stesso discorso fatto per i wurstel, le sottilette e i formaggini sono composti da miscele di formaggi non fermentati a sufficienza, o invendibili, o avariati che vengono fusi tutti assieme e resi morbidi spesso grazie all’utilizzo dei pericolosi polifosfati. Questo tipo di alimenti è qualcosa di marcio dall’inizio alla fine, dalle materie prime agli additivi utilizzati per renderle mangiabili. La presenza nella lista degli ingredienti di Citrato di sodio (E331) indica l’utilizzo di prodotti ottenuti da scarti di lavorazione i quali vengono composti chimicamente proprio grazie a questo additivo! Di certo non un buon alimento per il tuo bambino!

CAFFÈ

Il caffè acidifica il sangue, sovverte la digestione, causa emicranie. Il caffè inoltre dà assuefazione: è come una droga! Caffè un piacere o una droga?

PANE BIANCO

Sì, il pane bianco rientra in questa lista! Il pane è un alimento che viene consumato quotidianamente ed è quindi importante che sia di qualità. Il pane bianco è realizzato con farina bianca, la farina bianca è stata privata della crusca e del germe di grano (la parte più importante e nutriente del grano), la farina bianca forma una colla che si attacca alle pareti dell’intestino limitando così l’assorbimento delle sostanze nutritive. L’alternativa è quindi il pane integrale, stando attenti però ad altri pericoli.

COCA-COLA

Questa bevanda è costituita principalmente da zucchero, acidifica il sangue, impedisce l’assorbimento di calcio e magnesio con conseguente possibilità di causare osteoporosi! Coca-cola, 1000 usi, l’importante è non berla!

PASTA CON IL RAGU’

In apparenza un piatto ricco e salutare ha svariati problemi. Il primo è costituito dalla pasta che solitamente viene consumata bianca quindi priva del germe di grano e potenzialmente in grado di creare “colla” all’interno dell’intestino che a lungo andare impedisce sempre più l’assorbimento delle sostanze nel tratto digestivo. Il secondo problema è costituito dal ragù di carne: la carne che acquistiamo oggi al supermercato è ricca di tossine, farmaci, antibiotici. Questo a causa degli allevamenti intensivi dai quali proviene questa carne, gli animali vengono allevati in condizioni pietose, esposti a numerose malattie. I capi di bestiame vengono trattati praticamente ininterrottamente con farmaci e antibiotici, i mangimi sono pessimi, derivati da scarti e diverse schifezze. Infine il terzo problema è l’abbinamento proteine-carboidrati praticamente in egual misura. Questo porta l’organismo in confusione, lo stomaco non riesce a digerire bene ne l’uno nè l’altro con conseguente digestione lenta e scarsa assimilazione dei nutrienti.

PATATINE AL FORMAGGIO, ALLA PIZZA ECC...

Questo tipo di patatine spesso sono meno composte da patate, tutto il resto è schifo! Il sapore di formaggio o di pizza viene dato grazie all’utilizzo di aromi appositi sulla cui sicurezza nessuno metterebbe la mano sul fuoco, in quanto non esistono studi approfonditi che ne consacrino l’assoluta sicurezza, soprattutto per quanto riguarda le interazioni tra i diversi aromi e i diversi additivi chimici utilizzati!

ZUCCHERO BIANCO

Questo non dovrebbe comparire in questa lista in quanto non è nemmeno un alimento: nel 1957 il Dr. William Coda Martin lo classificò come veleno in quanto non apporta nessuna sostanza utile all’organismo e addirittura brucia parte delle sostanze presenti: da un consumo abituale infatti non ne deriva un rafforzamento, bensì un indebolimento dell’organismo e delle sue difese nei confronti delle malattie!

L’industria alimentare sforna ogni giorno nuovi alimenti, ci prende per la gola e ci invoglia ad acquistare promettendoci di farci risparmiare tempo. La maggioranza degli alimenti che trovi al supermercato contiene un inganno, a chi vende non importa la tua salute…

16-02-2016

Quando sentiamo nominare Monsanto, pensiamo subito agli Ogm. Ma la multinazionale dell'agro-chimica statunitense è stata coinvolta nella creazione di numerosi prodotti a dir poco discutibili, cosa che di cui forse molti di noi non sono a conoscenza. Monsanto non ha a che vedere soltanto con le sementi geneticamente modificate, ma anche con la realizzazione di prodotti potenzialmente molto pericolosi per la salute, tra cui l'Agent Orange, l'erbicida Roundup e il DDT.

1. SACCARINA

John Francis Queeny fondò la Monsanto Chemical Works con l'obiettivo di produrre la saccarina per Coca-Cola. Pare che studi effettuati negli anni Settanta abbiano dimostrato come la saccarina rappresenti una sostanza cancerogena per ratti e mammiferi. Eppure la saccarina ha continuato ad essere prodotta e commercializzata, senza tenere conto che potenzialmente avrebbe potuto provocare effetti negativi anche sull'uomo.

2. PCB

Dal 1920 Monsanto ha iniziato ad espandere la propria produzione chimica ai PCB (policlorobifenili) per la realizzazione di refrigeranti per i motori. Cinquant'anni dopo l'Environmental Protection Agency pubblicò un rapporto che cita i PCB tra le cause del cancro negli animali con la possibilità che questo effetto negativo potesse riguardare anche l'uomo. Solo in seguito, dopo almeno 30 anni, i PCB sono stati messi al bando negli USA, ma continuano ad essere presenti in tracce nel sangue delle donne in gravidanza e ad essere utilizzati altrove nel mondo, ad esempio in Argentina.

3. BOMBA ATOMICA

Poco dopo essere stata acquistata da Thomas e Hochwalt Laboratories, la società Monsanto è diventata una divisione del Dipartimento Centrale di Ricerca. Tra il 1943 e il 1945, il reparto ha coordinato le forze in gioco per il Progetto Manhattan, programma di ricerca e sviluppo in ambito militare che portò alla realizzazione delle prime bombe atomiche durante la seconda guerra mondiale. Fu condotto dagli Usa con il sostegno di Regno Unito e Canada.

4. DDT

Nel 1944 Monsanto ha iniziato a produrre l'insetticida DDT con il pretesto di contrastare le zanzare in grado di trasmettere la malaria. Il DDT è stato vietato negli Stati Uniti nel 1972 per via dei suoi effetti negativi sulla salute umana, compresi infertilità, problemi di sviluppo nei bambini e compromissione del sistema immunitario.

5. DIOSSINA

Nel 1945 la Monsanto ha iniziato a promuovere l'uso di pesticidi in agricoltura con la produzione dell'erbicida 2,4,5-T, un precursore dell'Agent Orange. Questo prodotto conteneva diossina. Le diossine sono delle sostanze inquinanti persistenti che si accumulano nella catena alimentare, soprattutto nel tessuto adiposo degli animali. Da decenni la Monsanto viene accusata di aver nascosto le contaminazioni da diossina in una vasta gamma di prodotti.

6. AGENT ORANGE

Nel 1960 Monsanto diventò il maggior produttore dell'Agent Orange, un diserbante e defoliante utilizzato come arma chimica durante la guerra del Vietnam. La formula di Monsanto per l'Agent Orange conteneva molta più diossina rispetto a quello prodotto da Dow Chemicals. Come conseguenza dell'impiego dell'Agent Orange, il Vietnam ha stimato che oltre 400 mila persone sono state uccise o mutilate. 500 mila bambini sono nati con malformazioni e almeno 1 milione di persone hanno sofferto di problemi di salute. Questa sostanza ha avuto effetti negativi anche sui militari americani e sui loro discendenti. I veterani però non hanno mai ricevuto un risarcimento da Monsanto per essere stati esposti all'Agent Orange.

7. ROUNDUP

L'erbicida RoundUp è il prodotto di Monsanto che forse conosciamo meglio dato che è ancora utilizzato in tutto il mondo. Si tratta di un erbicida a base di glifosato, una sostanza che l'OMS ha da poco inserito tra i probabili agenti cancerogeni per l'essere umano. Secondo gli esperti, il glifosato sarebbe in grado di danneggiare il DNA di esseri umani e mammiferi. Gli agricoltori esposti al glifosato avrebbero maggiori possibilità di sviluppare il linfoma non Hodgkin.

8. ASPARTAME

Negli Stati Uniti l'FDA ha approvato l'utilizzo e il consumo dell'aspartame nonostante questa sostanza si sia rivelata nociva sugli animali negli studi clinici condotti al riguardo. Nel 1985 Monsanto acquistò la società produttrice dell'aspartame (GD Searle) e ne iniziò la commercializzazione con il nome di NutraSweet. L'effettiva sicurezza dell'aspartame per l'uomo e nello stesso tempo la sua potenziale tossicità sono ancora molto controverse.

9. ORMONE DELLA CRESCITA BOVINA rBGH

Questo ormone della crescita è stato sviluppato da Monsanto per essere iniettato nei bovini con l'obiettivo di aumentare la produzione di latte. La sovrapproduzione di latte espone le mucche a dolori e infiammazioni delle mammelle. Ciò porta a ricorrere ad antibiotici e altri medicinali a livello veterinario. Si teme che questo ormone possa risultare cancerogeno per l'uomo.

10. FERTILIZZANTI A BASE DI PETROLIO

Nel 1955 Monsanto iniziò a produrre fertilizzanti a base di petrolio dopo l'acquisto di una raffineria. Questi concimi annientano i microrganismi benefici presenti nel suolo e rendono i terreni improduttivi. In questo modo in agricoltura si crea una vera e propria dipendenza dai prodotti industriali per rendere i terreni nuovamente produttivi e ci si allontana sempre più da un modello di agricoltura naturale che abbia come obiettivo un'alimentazione priva di sostanze nocive.

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