Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

13-02-2016

Gli errori in medicina causano più vittime degli incidenti stradali, dell'infarto e di molti tumori. Si stima che siano 90 i morti al giorno in Italia per sbagli commessi dai medici, scambi di farmaci, dosaggi errati, sviste in sala operatoria. I dati sono piuttosto vari, oscillano fra i 14 mila (secondo l'Associazione degli anestesisti) e i 50 mila decessi (secondo Assinform, editore di riviste specializzate nel settore del rischio nel campo della sanità) ogni anno solo nel nostro Paese: il 50% si sarebbe potuto evitare. E 320 mila persone subiscono un danno, con un costo pari all'1% del Pil, ben dieci miliardi di euro l'anno. Il maggior numero di errori si commette in sala operatoria (32%), nei reparti di degenza (28%), nel dipartimento d'urgenza (22%) e in ambulatorio (18%). Le quattro specializzazioni più a rischio sono ortopedia e traumatologia (16,5%), oncologia (13%), ostetricia e ginecologia (10,8%) e chirurgia generale (10,6%). Inoltre le cause pendenti nei confronti dei medici per presunti errori sono fra le 15 mila e le 12 mila l'anno, anche se si stima che i 2/3 dei sanitari vengano alla fine assolti. La richiesta di risarcimento danni (secondo i dati Ania, l'associazione che rappresenta le imprese assicuratrici) ammonta a 2,4 miliardi di euro l'anno.

12-02-2016

Molte persone usano la cottura al cartoccio ovvero avvolgono il cibo nei fogli di alluminio che poi viene messo in forno. La verità è che la cottura dei cibi avvolti in carta stagnola in forno può essere pericolosa. Questo perché l’alluminio è una neurotossina che è scientificamente dimostrato che può causare e favorire malattie degenerative e mentali. Devi sapere che l’alluminio non svolge alcuna funziona utile nell’organismo, quindi non deve assolutamente esserci. L’alluminio, insieme agli altri metalli tossici, si accumula lentamente e progressivamente negli organi (ossa, fegato, rene, sistema nervoso, tessuto adiposo) e nei tessuti dove causano processi infiammatori e bloccano l’attività di numerosi complessi enzimatici sostituendosi ai minerali essenziali, causando danni gravi alla persona, con sintomi molto vari e difficilmente riconducibili ad intossicazione da alluminio. Il corpo ha un proprio sistema di disintossicazione in grado di scovare tutte le tossine dannose, ma se queste tossine sono nanoparticelle e vengono ingerite spesso, non ce la fa ad espellerle. Per questo è sempre più diffuso il test dei metalli pesanti e gli integratori e terapie per disintossicarsi. I sintomi più comuni di avvelenamento di alluminio sono: debolezza muscolare, dolore osseo, convulsioni e confusione, anemia, problemi di salute per gli organi respiratori, malattie del cervello, demenza, malattie del sistema nervoso, sclerosi multipla, Alzheimer e Parkinson. 
Il boom dell’alluminio è iniziato dopo la prima guerra mondiale quando le industrie belliche cominciarono a modificare i loro cicli di produzione costruendo stoviglie e utensili di ogni tipo grazie alla duttilità e malleabilità dell’alluminio. Il Dr. Sante Guido Zanella ha osservato che i suoi pazienti affetti da sclerosi multipla avevano tutti valori molto elevati (da 4 a 30 volte superiori ai limiti ritenuti normali) di alluminio. Qualche anno fa uno studio dell’University of British Columbia ha dimostrato il collegamento tra alluminio e Alzheimer. L’alluminio se riscaldato rilascia più facilmente le sue particelle che entrano nel cibo che poi finisce nel nostro corpo. La verità è che gli effetti dei metalli pesanti si sentono nel lungo termine con danni seri. L’alluminio è presente più di quanto tu possa pensare nella tua dieta:

- Farmaci (soprattutto antiacidi e aspirine).
- Vaccini.
- Succhi di frutta e bibite in lattine di alluminio.
- Cioccolato avvolto da un foglio di alluminio.
- Caffè (fatto con la moka in alluminio).
- Cibi cotti su padelle e pentole in alluminio.
- Acqua di rubinetto (l’alluminio viene usato per trattare l’acqua).
- ProdottI da forno e formaggi (contengono parecchi additivi a base di alluminio, di solito con la sigla E500-E559).

Per questo ogni giorno è molto facile superare la soglia limite che impedisce al corpo di ripulirsi ed espellere questo metallo. La quantità massima consentita (da prendere con le pinze dato che potrebbe essere anche meno) è di 1 mg di alluminio per chilogrammo di peso corporeo a settimana che è stata ridotta, dato che prima era 150 mg a settimana. Inoltre anche non superassi la soglia, sappi che ogni processo di depurazione richiede energia, energia che avresti potuto usare per sentirti più attivo e creativo, e che invece devi impiegare per smaltire sostanze che non sono adatte al tuo corpo. Inoltre, i giovani sopportano meglio di adulti ed anziani, in cui invece l’alluminio può innescare molti processi degenerativi. I giovani hanno un sistema immunitario più forte ed organi emuntori più efficienti, ma non deve essere una scusa per indugiare in una progressiva intossicazione. Quindi cercate di evitare l’alluminio e di non usarlo assolutamente nella cottura. Usate solo pentole in acciaio, ghisa e ceramica.

https://www.youtube.com/watch?v=6LF0oeGZHkQ

12-02-2016

La carota è famosa per essere utile ad avere la tintarella in estate e rafforzare gli occhi, ma quasi nessuno conosce la sua potenzialità di far scomparire la tosse sia secca che grassa. Sebbene sia un ortaggio molto comune e a buon prezzo, non dobbiamo sottovalutarla. La carota è ricca di vitamine, minerali, antiossidanti e proprietà medicinali importanti che la rendono un ottimo alleato contro le malattie respiratorie comuni, tra cui:

- L’influenza.
- Il raffreddore.
- La tosse.
- Il catarro.
- Il mal di gola.

La carota è ricca di vitamina A, C e vitamine del complesso B; inoltre contiene calcio, ferro, potassio, sodio e fosforo. La carota, mangiata cruda e soprattutto i succhi di carota freschi fatti in casa con l’estrattore, sono in grado di apportare tutti questi benefici:

- Rafforza il sistema immunitario.
- Migliora la salute cardiovascolare.
- Abbassa il colesterolo.
- Previene il cancro.
- Rimuove l’acne.
- Migliora la qualità della pelle.
- Migliora la salute delle ossa.
- Migliora la digestione.
- Potente disintossicante.

Con questa antica ricetta sarai in grado di preparare uno sciroppo di carota altamente efficace e sicuro per adulti e bambini. Ci sono due ricette funzionanti:

RICETTA SCIROPPO DI CAROTA PER LA TOSSE SECCA

INGREDIENTI

- 500 g di carote.
- 3-4 cucchiai di zucchero di canna grezzo.

PREPARAZIONE

Prendere due carote grandi e scavarle, riempirle di zucchero di canna e mettere in un contenitore di vetro. Lascia riposare al buio per una notte. Si produrrà un liquido, che è lo sciroppo di carota. Quando avete finito il liquido aggiungete dell’altro zucchero. Se la carota non produce più sciroppo allora vuol dire che è troppo secca ed è ora di buttarla e fare il procedimento con una nuova. Se non hai delle carote grosse, taglia le carote a fettine, mettile in un contenitore di vetro, cospargile con zucchero di canna e attendi che compaia il liquido. Alcuni consigliano di aggiungere il succo di mezzo limone per non far ossidare il succo di carota.

DOSAGGIO

Basta 1 cucchiaio di sciroppo un paio di volte al giorno, al mattino e sera.

RICETTA SCIROPPO DI CAROTA PER LA TOSSE GRASSA

INGREDIENTI

- 500 g di carote.
- 3-4 cucchiai di miele biologico (meglio se di eucalipto così assimiliamo anche i suoi principi attivi contro la tosse e muco).
- Acqua non clorata (non di rubinetto).

PREPARAZIONE

Sbucciare e tagliare le carote a tocchetti. Falle bollire fino a renderle morbide. Scolare le carote e conservare il liquido in un contenitore. Schiaccia bene i pezzi di carota con la forchetta o frullali direttamente. Mescola il miele nell’acqua di cottura delle carote ed aggiungi la purea di carote. Ora lo sciroppo di carota è pronto per essere usato. Conservalo in luogo fresco.

DOSAGGIO

Bastano 3-4 cucchiai di sciroppo un paio di volte al giorno, al mattino e sera.

Venerdì, 12 Febbraio 2016 06:45

VANTAGGI E SVANTAGGI DELL'UOVO.

12-02-2016

VANTAGGI

- Nutriente: apporta le proteine più complete di tutti gli alimenti, oltre a grassi, vitamine e minerali.

- Favorisce la crescita: anche l'uovo, come qualsiasi altro alimento preso da solo, non è indispensabile, ma contribuisce in modo rilevante all'alimentazione dei bambini e degli adolescenti nel periodo della crescita.

- Facilmente digeribile: proteine, grassi, minerali e vitamine dell'uovo si digeriscono assai facilmente e si assimilano quasi completamente. I grassi del tuorlo sono emulsionati e ciò li rende più digeribili. Fa eccezione il ferro che, come quello degli alimenti vegetali, ha bisogno della vitamina C per essere meglio assorbito dall'intestino.

- Non produce acido urico: a differenza di altri alimenti che contengono proteine come i legumi, il pesce e la carne, l'uovo produce pochissimo acido urico nell'organismo.

- Ottimo in cucina: l'uovo è usato per preparare molti piatti, perchè riesce a emulsionare, legare e ad addensare. Inoltre ne arricchisce il valore nutritivo.

SVANTAGGI

- Carenza di alcune sostanze nutritive: l'uovo contiene scarsissima o nessuna quantità di carboidrati, fibre e vitamina C.

- Allergie: la proteina dell'albume, chiamata ovomucoide, causa la maggior parte delle numerose allergie all'uovo, che si manifestano sia nei bambini sia negli adulti. Le proteine del tuorlo possono anch'esse provocare allergie: addirittura un terzo dei casi di allergia alimentare nei bambini è dovuto alle uova.
Le uova scatenano un numero minore di reazioni allergiche e sono meglio tollerate quando vengono cotte a sufficienza (sode).

- Contaminazione da batteri: negli uccelli il condotto riproduttore, quello urinario e il tubo digerente confluiscono nella parte chiamata cloaca. L'uovo, quando viene deposto, entra in contatto con le feci della gallina, che contengono molti germi fra cui la temuta salmonella. Una ricerca condotta ad Hannover (Germania) ha evidenziato che la causa principale di contaminazione da salmonella è il mangime dato alle galline, perchè i germi passano dal mangime all'intestino e da lì alle uova.

- Contaminazione chimica: le uova possono contenere resti di metalli pesanti (cadmio, piombo), di pesticidi e di antibiotici somministrati alle galline.

- Colesterolo e arteriosclerosi: consumare uova fa aumentare il livello di colesterolo nel sangue, ma meno di quanto si pensasse un tempo; l'effetto peggiore riguarda invece il fatto che favorisce l'arteriosclerosi.

- Ricche di sodio: le uova sono uno degli alimenti naturali più ricchi di sodio, ma sono povere di potassio; per questa ragione, in caso di ipertensione arteriosa, devono essere consumate con moderazione.

- Cancro: nell'Università del Minnesota (USA), uno studio sul rapporto fra consumo di uova e cancro ha portato alla conclusione che esiste una relazione statistica positiva fra il consumo di uova e il cancro del colon. Questa relazione è più evidente nelle donne che le consumano ogni giorno e che per questo presentano un rischio fino a otto volte maggiore di soffrire di cancro all'intestino cieco o al colon ascendente. Un'altra ricerca condotta dall'Istituto Nazionale del Cancro degli Stati Uniti in territorio cinese ha rilevato che esiste una considerevole relazione tra il consumo di uova e il cancro dello stomaco.

IMPORTANTE: non bisogna mai somministrare l'uovo ai bambini nel primo anno di vita per due motivi fondamentali:

- evitare reazioni allergiche;
- evitare infezioni (salmonellosi).

Dopo il primo anno si può somministrare l'uovo sodo (ben cotto) e in piccolissime quantità per constatare poco a poco se l'apparato digerente riesce a tollerarlo.

Giovedì, 11 Febbraio 2016 07:58

VERDURE: MEGLIO FRITTE CHE BOLLITE.

11-02-2016

Alcune verdure mantengono le loro proprietà nutritive se fritte e non bollite. E’ quanto emerge da una recente ricerca spagnola che potrebbe rivoluzionare quello che di negativo si dice sul cibo fritto. Il segreto? L’olio extravergine d’oliva. “La frittura è il metodo che produce i maggiori aumenti associati alla frazione fenolica, il che significa un miglioramento del processo di cottura”, spiega la professoressa Cristina Samaniego Sanchez, del Dipartimento nutrizionale della facoltà di Farmacia a Granada. I risultati dello studio condotto in Spagna sono una novità assoluta: a differenza di quanto da sempre si pensa, alcune verdure infatti conservano le loro proprietà non bollite, ma fritte. Il motivo risiede nel tipo di cottura che produrrebbe una maggiore quantità di acido oleico e agenti antiossidanti che nel lungo periodo aiutano a prevenire cancro, diabete e perdita graduale della vista. Più viene fritto, più i nutrienti della verdura possono quindi migliorare. Il focus è chiaramente sull’olio d’oliva: se usato in quantità moderata e seguendo degli accorgimenti - tra i primi, mantenere la temperatura dell’olio vicino ai 180°C - la frittura può essere inserita in una dieta sana ed equilibrata.
In particolare, i ricercatori si sono concentrati sugli effetti dei diversi metodi di cottura sulla salubrità delle verdure consumate nella dieta mediterranea, come i pomodori, le patate, le melanzane e la zucca. Ciò che è emerso è che queste mantengono maggiormente i nutrienti se fritte nell’olio d’oliva rispetto a quando sono bollite in acqua. Addirittura le verdure fritte in olio extravergine d’oliva aumenterebbero le proprietà antiossidanti. Già in studi precedenti alcuni ricercatori avevano scoperto che, se bolliti, gli oli vegetali rilasciano alte concentrazioni di sostanze chimiche dannose chiamate aldeidi, contrariamente al burro e olio d’oliva che invece, se bolliti, producono una quantità molto più bassa di queste sostanze. Un altro studio condotto dall’Università di Oxford aveva confermato che gli acidi grassi negli oli vegetali contribuiscono a diverse patologie: ” L’olio di semi di girasole è ricco di acidi grassi omega-6. Se ne assorbiamo troppi - emerge dalla ricerca inglese - si mette in pericolo il contrastante assorbimento di quelli omega-3 e la carenza di questi ultimi incide sulle capacità cognitive”.

 

http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0308814615006810

http://phys.org/news/2016-01-vegetables-fried-olive-oil-healthy.html

http://www.telegraph.co.uk/news/health/news/12114055/Frying-vegetables-in-oil-is-healthier-than-boiling-them-and-prevents-cancer-research-shows.html

http://www.medicaldaily.com/olive-oil-benefits-extend-frying-vegetables-enhanced-nutrients-better-boiling-370302

http://www.medicalnewstoday.com/articles/305466.php

11-02-2016

Nonostante i tanti miliardi spesi per la scoperta di nuovi farmaci contro la malattia di Alzheimer, i risultati di questi trattamenti dimostrano di essere poco efficaci, e in molti casi, anche fallimentari. L'ipotesi negli ultimi decenni è quella di considerare l’Alzheimer una malattia causata da una mancanza del neurotrasmettitore acetilcolina. Inoltre, i farmaci inibitori dell'acetilcolinesterasi (che inibiscono l'enzima che rompe questo neurotrasmettitore) hanno fallito miseramente, producendo soltanto piccoli miglioramenti momentanei. Ma la cosa peggiore è che i dati che abbiamo a disposizione, dimostrano chiaramente che questi farmaci possono causare nuovi e più gravi problemi neurologici, come le convulsioni.
Diverse ricerche negli ultimi anni hanno abbandonato l’ipotesi convenzionale come causa della malattia di Alzheimer, esaminando il ruolo della calcificazione del cervello nelle malattie neurodegenerative. Le cosiddette calcificazioni intracraniche normali, che si accumulano nel cervello con l'età, sono così prevalenti oggi che l'istituzione medica convenzionale li considera non patologiche quando non accompagnate da prove evidenti di malattia. Le strutture cerebrali primarie coinvolte sono:

- ghiandola pineale;
- abenula;
- plesso coroideo;
- calcificazione dei gangli basali;
- dura madre (tentorio, grande e piccola falce); 
- seno sagittale superiore.

La calcificazione della ghiandola pineale si trova in quasi due terzi della popolazione adulta. Le sue cause esatte in ogni singolo caso sono complesse e per lo più sconosciute. Tuttavia, un probabile colpevole potrebbe essere il fluoro. Una delle funzioni primarie della ghiandola pineale è quella di secernere melatonina, un regolatore del ritmo sonno-veglia e un potente antiossidante, nota per proteggere contro oltre 100 problemi di salute, tra cui vari tipi di cancro letali. Uno studio recente ha scoperto che il grado di calcificazione della ghiandola pineale (e il volume delle cisti) in partecipanti allo studio era correlato negativamente con disturbi del ritmo sonno-veglia; inoltre, sono state trovate meno calcificazioni della ghiandola pineale tra coloro che avevano più alte concentrazioni di melatonina nella saliva. In relazione a questa constatazione, i pazienti con malattia di Alzheimer sono comunemente carenti di livelli di melatonina, probabilmente a causa dell’incapacità della loro ghiandola pineale di produrre quantità adeguate. In effetti, è stato notato tra i malati di Alzheimer un grado superiore di calcificazione della ghiandola pineale rispetto ai pazienti con altri tipi di demenza, e i disturbi del sonno sono stati identificati come motore primario della malattia, a causa del fatto che la veglia aumenta la formazione di proteina beta-amiloide nel cervello, rispetto al sonno che ne riduce la formazione. La melatonina è stata identificata come sostanza in grado di inibire la formazione della proteina beta-amiloide. 
Uno studio del 2009 pubblicato su Medical Hypothesis fa luce sui meccanismi che possono collegare la disfunzione della ghiandola pineale con l'eziologia della malattia di Alzheimer: “La presenza di lesioni nella ghiandola pineale possono essere attribuite a cause diverse (vecchiaia, o esposizione a materiali citotossici o contaminanti ambientali), e ciò porterebbe allo sviluppo della calcificazione, la cui entità potrebbe aumentare con lesioni più gravi, con basse concentrazioni di inibitori della cristallizzazione (pirofosfato e fitati) e/o con ridotta capacità del sistema immunitario. La calcificazione della ghiandola pineale porterebbe ad una perdita di funzione, diminuendo l'escrezione di melatonina. Questa riduzione di melatonina potrebbe generare un ulteriore aumento del danno ossidativo (a causa di una caduta della capacità antiossidante) e sarebbe responsabile per l’aumento della formazione di proteina beta-amiloide, che è associato con lo sviluppo della malattia di Alzheimer. Pertanto, una carenza di inibitori della cristallizzazione possono essere un fattore di rischio per lo sviluppo della malattia di Alzheimer, e questa ipotesi deve essere ulteriormente valutata".
Se la calcificazione del cervello è una delle cause primarie della malattia di Alzheimer, così come proposto, l’inibizione della calcificazione potrebbe essere una strategia praticabile per la prevenzione e il trattamento. Un primo approccio sarebbe quello di evitare l’esposizione a materiali citotossici o contaminanti ambientali che danneggiano il cervello. La riduzione dello stress sarebbe un’altra strategia da adottare, visto che alcuni studi animali hanno dimostrato un aumento della calcificazione della ghiandola pineale. Vi è anche un possibile ruolo del calcio in eccesso nell’organismo (in combinazione con la carenza di magnesio) che può portare alla calcificazione dei tessuti molli, come arterie, seno, prostata, articolazioni ecc. Teoricamente, qualsiasi vettore dannoso, naturale o sintetico che sia, potrebbe contribuire a danni cerebrali e alla successiva calcificazione. Esistono almeno 165 sostanze naturali con proprietà neuroprotettive, con 109 studi solo sulla curcumina, il polifenolo primario della spezia curcuma, in grado di proteggere e sostenere le funzioni cerebrali nei malati di Alzheimer. In definitiva, una condizione come il morbo di Alzheimer riflette il contesto generale del nostro corpo, la salute psicologica e ambientale nel suo complesso.

 

http://radiopaedia.org/articles/normal-intracranial-calcifications

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24214660

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9920102

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12543278

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24910393

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12074096

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9593645

11-02-2016

Dalla dispensa al capezzale si possono fare in un attimo, rimedi casalinghi per aiutare a prevenire i raffreddori stagionali o curare un caso ostinato di influenza.

TE’ ALL’AGLIO FRESCO POTENZIATORE IMMUNITARIO

Un noto rinforzante del sistema immunitario, l’aglio, brilla come una pianta antibatterica e antivirale per combattere raffreddori, tosse e influenza. Uno dei modi migliori per sfruttare le proprietà curative dell’aglio è quello di bere il tè all’aglio fresco. Zuccherato con un pò di miele grezzo, è deliziosa e aiuta a guarire ciò che vi affligge. Utilizzare 2-3 spicchi di aglio fresco, schiacciarli leggermente, aggiungere a 2 tazze di acqua e portare ad ebollizione. Abbassare la fiamma e cuocere a fuoco lento per altri 15 minuti. Scolare l’aglio e lasciare raffreddare il tè a temperatura ambiente. Aggiungere il miele crudo, un pizzico di pepe di Cayenna e una spruzzata di succo di limone. Bere quanto desiderato.

SCIROPPO DI CIPOLLA E MIELE PER LA TOSSE

Un meraviglioso rimedio fatto in casa per adulti o bambini che soffrono di tosse, utilizza zucchero di canna, miele grezzo (o stevia) e cipolle per fare uno sciroppo calmante e gustoso. Lavare, sbucciare e affettare la cipolla intera in orizzontale. Partendo con la base dello strato di cipolla, in una ciotola, alternare strati di miele grezzo o zucchero di canna. Continuare ad aggiungere strati di cipolla e dolcificante fino a quando la cipolla è interamente ricostruita nella ciotola. Coprire e lasciare riposare la cipolla zuccherata per circa 12-15 ore o tutta la notte. Il giorno successivo, ci sarà circa una tazza o più di sciroppo dolce nella ciotola. Questo sciroppo per la tosse contiene una serie di nutrienti, vitamine e minerali estratti dalla cipolla e dal miele, capaci di combattere le infezioni, lenire il mal di gola e calmare la tosse. Prendetene un cucchiaio quando necessario.

MIELE GREZZO E LIMONE PER IL MAL DI GOLA

Una miscela di succo di limone fresco e miele grezzo fornisce sollievo per il mal di gola e aiuta a fermare il solletico che stimola la tosse. Il miele grezzo è ad alto contenuto di nutrienti ed enzimi che uccidono batteri e virus. La vitamina C e antiossidanti presenti nei limoni freschi rafforzano il sistema immunitario, accelerando la guarigione. Insieme, questi due rimedi casalinghi sono potentissimi per superare una gola infiammata e dolente. Mescolare il succo di 1/2 limone con 2 o 3 cucchiai di miele e sorseggiare tutto il giorno, se necessario.

ZUPPA DI POLLO ANTIVIRALE

Il brodo di pollo è davvero utile per combattere un raffreddore o l’influenza e accelerare la guarigione. Già nel 12° secolo, il medico ebreo Maimonides consigliava il consumo di zuppa di pollo per combattere raffreddori e influenza. Approfittate dell'elevate proprietà antiossidanti e nutrienti che si trovano in verdure biologiche e pollo.

TE’ AL VERBASCO PER LA TOSSE E CONGESTIONE

Il tè al verbasco è ben noto per alleviare la congestione del torace da tosse, raffreddore e influenza. Esso agisce come un espettorante, allentando le mucose intrappolate della gola ed è lenitivo del dolore. Preparare il tè aggiungendo il verbasco in una tazza di acqua bollente e lasciar macerare per 10 minuti. Addolcire con miele grezzo e bere quando necessario per alleviare i sintomi.

10-02-2016

Il mal di testa è uno dei disturbi fisici più comuni e può diventare cronico nel tempo. La cultura polinesiana considera la “natura amica” e la fusione con essa è un elemento chiave per comprendere la sua attenzione affinché gli equilibri naturali non vengano sconvolti. Da secoli in Polinesia il mal di testa viene combattuto con la medicina naturale, in particolare con un frutto dalle innumerevoli proprietà che proviene da un albero, la Morinda Citrifolia, anche conosciuto come Noni. Diversi studi hanno dimostrato la sua efficacia nella cura di molte patologie. Dall’ultima ricerca, condotta dall’Università di Amburgo, è emerso che il succo della Morinda Citrifolia, nome scientifico del frutto originario del sud-est asiatico, è un rimedio naturale “miracoloso” contro il mal di testa. E’ inoltre un potente antiossidante e contiene 170 vitamine e minerali. Il frutto dalle mille proprietà, grande quasi come una patata, è bitorzoluto e, raggiunta la maturazione, ha una buccia di colore giallastro che nasconde sotto di sè un frutto “tumefatto”. Gli esperti consigliano di assumere un bicchiere di succo della Morinda Citrifolia al giorno per un ciclo di almeno due mesi; la bevanda va assunta a digiuno. In commercio è disponibile anche sotto forma di capsule.

10-02-2016

La medicina moderna, a quanto pare, solo ora sta cominciando a scoprire ciò che i naturopati di tutto il mondo sanno già da molto tempo: aglio e limone non sono solo una fonte di cibo, ma hanno potenti proprietà medicinali. Entrambi hanno una lunga storia per uso medico in molte culture, tra cui il Tibet. Il rimedio indicato di seguito è una vecchia formula tibetana che sfrutta la potenza di limoni e aglio per un trattamento che porterà enormi benefici per la salute. Questa bevanda a base di aglio e limone è stata a lungo utilizzata in tutto il Tibet per contribuire a trattare una varietà di disturbi. È’ nota per essere efficace nel migliorare una varietà di disturbi digestivi e prevenire gravi eventi come attacchi di cuore o ictus. E' stata anche utilizzata per contribuire a promuovere la longevità ed estendere la durata della vita di una persona.
La maggior parte delle persone troveranno sorprendente che questa bevanda si basa solo su aglio, limoni e acqua. Tuttavia, bisogna ricordare che limoni e aglio sono due dei più potenti medicinali naturali che abbiamo a disposizione nelle nostre cucine. L'aglio è stato utilizzato nel corso della storia umana a fini medici ed è stato a lungo apprezzato per la sua capacità di rafforzare il sistema immunitario, sostenere la salute cardiaca e combattere le infezioni. Anche il limone ha una lunga storia per uso medico, essendo un meraviglioso stimolante immunitario e un alimento sicuro ed efficace per alcalinizzare il corpo, evitando così molte gravi patologie croniche come il cancro. Inoltre, possiede un alto contenuto di vitamina C, ed è molto significativo il fatto che questa ricetta utilizza la buccia di limone: gli ingredienti attivi della buccia stimolano la funzionalità epatica e aiutano l'organismo a disintossicarsi naturalmente. E, naturalmente, non dimentichiamo l'acqua stessa: importante per mantenere la salute del corpo. Questo rimedio anche se preso in piccole quantità, contribuisce all’idratazione, che è importante per la funzione generale dell’organismo.

RICETTA A BASE DI AGLIO E LIMONE

INGREDIENTI:

- 300 grammi di spicchi d'aglio;
- 1 kg di limoni biologici;
- 1,5 litri di acqua.

INDICAZIONI

Tritate finemente gli spicchi d’aglio e i limoni (con tutta la buccia) oppure metteteli in un frullatore. Riscaldate l'acqua in una casseruola fino ad ebollizione, quindi aggiungete limoni e aglio e riducete il calore cuocendo a fuoco lento. Fate bollire per 15 minuti. Successivamente togliete il composto dal fuoco e aspettate che si raffreddi completamente per poi conservarlo in frigorifero in un barattolo di vetro.

RACCOMANDAZIONI PER L’USO

Agitate bene il barattolo prima dell'uso e prendete 50 ml della miscela ogni mattina a stomaco vuoto per 25 giorni. Poi fate una pausa di 10 giorni e ripetete il trattamento.

Questa bevanda miracolosa sfrutta la potenza di due alimenti miracolosi che possono migliorare notevolmente la salute e promuovere allo stesso tempo la longevità.

10-02-2016

Gli alimenti che arrivano in tavola non hanno più, purtroppo, lo stesso contenuto di vitamine che avevano all'origine. Ecco quindi alcuni consigli per ridurre le perdite e per cercare di rifornire al meglio l'organismo.

1. Non lasciate a lungo frutta e verdura a temperatura ambiente.
2. Conservate tutti gli alimenti nel frigorifero.
3. Se non potete acquistare verdura fresca preferite quella congelata, che contiene sicuramente più vitamine di quella lasciata in frigorifero per più di una settimana.
4. Non tenete a lungo la verdura o la frutta a bagno.
5. Non strappate la verdura e non schiacciate la frutta, meglio tagliarla con un coltello ben affilato.
6. Non scongelate le verdure prima di cuocerle.
7. Se fate delle spremute o delle centrifughe bevetele subito, o al massimo mettetele per qualche ora in frigorifero in un contenitore scuro.
8. Non cuocete a lungo i cibi.
9. Preferite la cottura a vapore o con la pentola a pressione.
10. E' meglio evitare di usare pentole in rame.

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