Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

Domenica, 28 Febbraio 2016 07:24

VANTAGGI E SVANTAGGI DELLA CARNE DI AGNELLO.

28-02-2016

VANTAGGI

- Alimentazione migliore: le pecore e gli agnelli, per il loro stile di vita più dinamico, si nutrono in modo più naturale. A differenza di quello che solitamente accade con i bovini e i suini, è difficile che gli agnelli vengano nutriti con cibi preparati a base di scarti e altre proteine animali trattate.

- Minore contaminazione chimica: la carne ovina è meno contaminata da residui di ormoni o di antibiotici.

- Nutriente: la carne di agnello contiene almeno il doppio di ferro e di vitamina B12 rispetto a quella di mucca, maiale e pollo.

SVANTAGGI

- Ricca di grassi: dopo la carne di maiale, quella di agnello è quella che contiene più grassi (21,6%), fra i quali predominano gli acidi grassi saturi. Nella carne magra degli animali allevati in buone condizioni, una volta eliminato il grasso visibile, la proporzione di grassi scende fino al 5,25% e risulta assai meno nociva.

- Carne rossa: la carne di agnello, come quella di vitello, è una carne rossa che, consumata in abbondanza, espone al rischio di malattie delle arterie coronariche e a vari tipi di cancro, specialmente al cancro del colon.

- Modo di cottura: le cotolette e le altre parti grasse dell'agnello di solito vengono cotte alla griglia, con la conseguente formazione di molte sostanze cancerogene.

Sabato, 27 Febbraio 2016 07:21

LA DOCCIA PROVOCA INFEZIONI POLMONARI?

27-02-2016

Ricordate la celebre scena del film Psycho? Alfred Hitchcock l’aveva preannunciato: la doccia è pericolosa…Ma difficilmente il grande regista potrà aver immaginato quello che quasi 60 anni dopo è arrivata a sentenziare la ricerca scientifica. Uno studio dell’Università del Colorado pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences ha scoperto che in almeno il 30% dei soffioni che erogano l’acqua della doccia si annidano colonie di batteri responsabili di infezioni polmonari anche importanti. Nel corso della ricerca è stata evidenziata nei rubinetti della doccia soprattutto la presenza del batterio Mycobacterium avium, a cui si devono molte delle infezioni polmonari che colpiscono in particolare i soggetti con un sistema immunitario debole, tra cui anziani - che spesso presentano anche carenze di nutrienti nella dieta - e malati.
Ma i soffioni delle docce possono contenere anche altri agenti patogeni, tra cui Pseudomonas aeruginosa, che provoca infezioni in diversi distretti del corpo, e Legionella pneumophila, responsabile della temibile legionellosi (o morbo del legionario). I ricercatori sospettano addirittura che all’origine dell’incremento negli ultimi anni delle infezioni polmonari negli Stati Uniti vi sia proprio la crescente tendenza a prediligere al bagno nella vasca la più rapida e pratica doccia. Come proteggersi, dunque? Innanzitutto con una serie di scelte di ordine pratico e igienico: preferire i soffioni in metallo invece di quelli in plastica, dove pare che le colonie batteriche si sviluppino più facilmente; effettuare pulizie periodiche del soffione stesso, anche smontandolo e lasciandolo a bagno in acqua e aceto, soluzioni disinfettanti o nel sempre valido tea tree oil (Melaleuca alternifolia); fare scorrere l’acqua per alcuni minuti prima di entrare nel box doccia.

 

http://www.telegraph.co.uk/news/science/6188932/Daily-shower-could-be-hazardous.html

http://news.bbc.co.uk/2/hi/health/8254206.stm

 

Sabato, 27 Febbraio 2016 07:20

SUCCO DI CAROTE PER UN CUORE SANO.

27-02-2016

La dieta gioca un ruolo importante nella nostra salute generale e anche nel benessere del sistema cardiovascolare. L’aggiunta di carote alla dieta, non solo contribuisce a migliorare la vista, ma fa anche miracoli nel mantenere il cuore sano, oltre ad aiutare nella perdita di peso. Le carote sono la più ricca fonte di vitamina A che il corpo possa rapidamente assimilare. In uno studio pubblicato nel Journal of Nutrition, i ricercatori hanno scoperto che bere 480 ml di succo di carota fresca ogni giorno, aumenta significativamente la capacità antiossidante del corpo e sopprime la perossidazione lipidica, un processo che si svolge naturalmente, in cui gli ossidanti attaccano gli acidi grassi insaturi. (La perossidazione lipidica è una reazione chimica di ossidazione dovuta a radicali liberi contenenti ossigeno molecolare. La perossidazione è il meccanismo attraverso il quale i radicali possono danneggiare le strutture biologiche, perché gli acidi grassi (contenuti per esempio nei fosfolipidi e nei trigliceridi) sono molto sensibili alla loro azione. Il fenomeno della perossidazione lipidica, o lipoperossidazione, ha assunto una rilevanza particolare poiché è il risultato di numerosi processi fisiopatologici (invecchiamento, ischemie, infiammazioni acute e croniche, tossicità di xenobiotici ecc.) nei quali sono coinvolti direttamente o indirettamente i radicali dell’ossigeno).
Le carote sono una ricca fonte di nitrati che aiutano i vasi sanguigni a dilatarsi e in questo processo, migliorano la circolazione sanguigna. Il modo migliore per raccogliere i benefici delle carote è fare un succo da consumare ogni mattina. Oltre a proteggere il sistema cardiovascolare, il succo di carota può anche aiutare a ridurre la pressione sanguigna del 5%. Questo perché le sostanze nutritive presenti nel succo di carota, tra cui fibre, potassio, nitrati e vitamina C, contribuiscono costantemente ad abbassare la pressione sanguigna.

Sabato, 27 Febbraio 2016 07:17

PROPRIETA’ CURATIVE DEI SEMI DI ZUCCA.

27-02-2016

I semi di zucca, come tutti i semi commestibili, possiedono tantissime virtù nutrizionali e medicinali. Questi semi, infatti, sono ricchi di minerali importanti per la salute dell’organismo. Ad esempio, una porzione di semi di zucca (circa 70 grammi) contiene il 44% della razione giornaliera raccomandata di zinco, il 22% di rame, il 42% di magnesio, il 16% di manganese, il 17% di potassio, e il 17% di ferro, utile per coloro che soffrono di anemia da carenza di questo minerale. Ma al di là delle ovvie virtù nutrizionali del seme, recenti indagini scientifiche hanno rivelato che la farina di semi di zucca, così come il suo olio spremuto, può avere un grande valore per alleviare le seguenti condizioni:

- Ipertrofia della prostata: i semi di zucca sono stati studiati per le capacità che hanno di inibire la crescita della prostata indotta dal testosterone, un fattore causale comune nell’iperplasia prostatica benigna.

- Sintomi della post-menopausa: donne integrate con 2.000 mg di olio di semi di zucca per 12 settimane hanno ridotto la pressione sanguigna, aumentato il colesterolo HDL, così come la riduzione dei sintomi associati all’insufficienza ormonale, come ad esempio, vampate di calore e mal di testa. La ricerca sperimentale indica che i cambiamenti cardiovascolari avversi associati alla carenza di estrogeni, come l’aumento della pressione arteriosa, dei trigliceridi e del colesterolo, possono essere attenuati con olio di semi di zucca.

- Calcoli renali di ossalato di calcio: secondo uno studio condotto nel 1987 e pubblicato sull'American Journal of Clinical Nutrition, i bambini con cristalli di ossalato di calcio nelle urine hanno risposto favorevolmente alla supplementazione di semi di zucca nella dieta.

- Malattie cardiovascolari ed epatiche: uno studio animale del 2008 pubblicato sul Journal of Food Chemistry & Toxicology ha dimostrato che una miscela di semi di lino e zucca era in grado di proteggere cuore e fegato.

- Tossicità di farmaci e altre sostanze: un composto a base di semi di zucca ha dimostrato di alleviare la tossicità epatica e intestinale indotta dall’acetaminofene (Tylenol, Tachipirina) e dal metotrexato. Inoltre, il composto è stato in grado di proteggere dal danno epatico indotto dal tetracloruro di carbonio.

- Artrite: uno studio pubblicato nel 1995 sulla rivista Pharmacological Research,condotto in un modello sperimentale di artrite, ha confrontato l’olio di semi di zucca con il farmaco FANS indometacina, dimostrando la stessa efficacia ma senza causare danni al fegato.

- Ipertensione arteriosa: animali alimentati con olio di semi di zucca hanno risposto favorevolmente rispetto ai trattamenti convenzionali (Ace inibitori e calcio-antagonisti), probabilmente a causa delle sue benefiche proprietà antiossidanti.

- Parassiti: uno studio condotto sui cani ha dimostrato che i semi di zucca hanno attività significativa contro i parassiti intestinali.

- Insonnia/ansia: i semi di zucca contengono alti livelli di triptofano (22 mg/grammo di proteine di semi di zucca), l'aminoacido precursore della serotonina - a sua volta convertito in melatonina, la sostanza che regola il ritmo circadiano. Una ricerca pubblicata nel 2007 nel Canadian Journal of Physiology and Pharmacology ha scoperto che l’assunzione di semi di zucca deoliati, in combinazione con glucosio, avevano un effetto clinico simile al triptofano di grado farmaceutico. Uno studio del 2005 pubblicato nella rivista Nutritional Neuroscience ha scoperto che il triptofano estratto dai semi di zucca, in combinazione con carboidrati, è risultato efficace quanto il triptofano farmaceutico nel ridurre i risvegli notturni.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16822218

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17033217

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21545273

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18567058

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/3799495

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18938206

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16807884

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22329239

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16041732

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7784309

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10753555

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15614300

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18066139

Sabato, 27 Febbraio 2016 07:13

LA VERITA' SULL'INVECCHIAMENTO.

27-02-2016

L'invecchiamento non è uguale per tutti. Gli effetti dell'avanzare dell'età dipendono dai meccanismi fisiologici dell'organismo, ma in stretta relazione con fattori che variano da persona a persona:

- il patrimonio genetico, cioè la "programmazione" insita nelle cellule;

- lo stile di vita (alimentazione, abitudini, vizi, attività fisica e lavorativa);

- l'ambiente (clima, condizioni economiche e sociali, inquinamento);

- i fattori psicologici (stress, capacità di adattamento, emozioni positive o negative).

Anche all'interno della stessa persona un organo può invecchiare più rapidamente di un altro, in seguito all'usura a cui è sottoposto, oppure a squilibri organici che lo appesantiscono. Per esempio, un individuo può presentare un forte invecchiamento cutaneo, e contemporaneamente un apparato cardiocircolatorio in piena efficienza. Ogni parte del nostro corpo dunque ha la sua età e spesso dipende proprio da noi far sì che ogni organo possa restare giovane oppure invecchiare rapidamente.
Oggi è difficile stabilire l'inizio del processo di invecchiamento, inteso come un periodo in cui aumentano i fenomeni distruttivi a carico dell'organismo. La vecchiaia vera e propria si faceva tradizionalmente cominciare dall'età di 65 anni, ma oggi la maggior parte degli ultra sessantacinquenni sono in piena efficienza fisica; la fascia d'età in cui una persona si definisce "anziana" può essere spostata a 75 anni. Ecco le varie stagioni dell'età, dalla maturità alla vecchiaia:

1. Dai 45 ai 65: età di mezzo. E' il periodo della piena maturità, in cui si verificano notevoli modifiche organiche, come la menopausa per la donna e l'andropausa per l'uomo, oltre a un aumento dei grassi nel sangue, della glicemia, della pressione arteriosa.

2. Dai 65 ai 75: inizio della senescenza, con accentuazione dei cambiamenti degenerativi (riduzione dei muscoli e aumento della massa grassa, impoverimento delle ossa, calo di energia fisica).

3. Dai 75 anni in poi: senescenza conclamata. Si riduce il numero delle cellule (atrofia) e diminuisce l'efficienza funzionale dell'organismo; aumenta la predisposizione a vari disturbi e le malattie tendono a cronicizzarsi.

E' stato calcolato che il potenziale di vita teoricamente a disposizione dell'organismo umano è di 120 anni. Anche se sta crescendo la lunghezza della vita media e il numero dei centenari è sempre in aumento, sono ben pochi però quelli che arrivano a 120 anni di età. Perchè? Le spiegazioni sono diverse. Secondo i genetisti l'invecchiamento è già programmato nel DNA e una sorta di "orologio biologico" regola gli stadi della nostra vita. Altri ritengono che la causa dell'invecchiamento precoce sia lo stress ossidativo dovuto ai radicali liberi, che si producono nell'organismo. Essi danneggiano le cellule, determinandone persino la morte. Secondo altri studiosi l'invecchiamento è dovuto al fatto che con l'andar del tempo nella duplicazione cellulare viene "tagliata" una parte dei telomeri, code della sequenza del DNA. Altre ricerche ipotizzano che l'invecchiamento sia legato al calo nella produzione di alcuni ormoni, che determina tra l'altro una diminuzione dell'attività immunitaria. Altri infine ritengono che gli organi invecchiano semplicemente a causa del loro uso (o abuso) e del fatto che con l'età vengono a funzionare meno i meccanismi di riparazione.
L'invecchiamento non dipende solo da processi fisici, ma anche dalla situazione emotiva, dai rapporti sociali, dalla percezione di se stessi. Per continuare a sentirsi in forma e attivi è utile comunicare con gli altri, sentirsi inseriti nell'ambiente, coltivare affetti e passioni personali. Tutto questo influisce anche sulla salute e rallenta i processi degenerativi sia fisici che mentali. Per evitare l'invecchiamento è utile sviluppare o mantenere attiva la propria creatività, come espressione delle proprie capacità personali. E' molto importante anche un regolare esercizio sessuale, come del resto l'esercizio fisico e quello di qualsiasi altra funzione del corpo. La velocità e i danni dell'invecchiamento sono legati solo per un terzo al nostro DNA e per due terzi a fattori su cui possiamo intervenire con le scelte di vita: l'elisir di giovinezza è nelle nostre mani!

26-02-2016

L’orzo è uno dei cereali più diffusi e adoperati, nella dieta degli adulti, ma anche dei bambini. I suoi benefici per la salute, però, potrebbero andare molto ben oltre a ciò che pensiamo. Sappiamo, ad esempio, che è un cereale che aumenta il senso di sazietà, grazie alle fibre in esso contenute e al fatto che durante la cottura si gonfia moltissimo. Ciò che hanno svelato ultimamente gli scienziati è che potrebbe essere la chiave per aiutare le persone a perdere peso e combattere diabete e malattie cardiache. Secondo gli scienziati dell’Università di Lund, il merito sarebbe tutto da attribuire alla speciale miscela di fibre alimentari che si trovano al suo interno. In un recente studio, i ricercatori dell’università svedese hanno dimostrato che l’orzo può migliorare la salute delle persone, diminuendo rapidamente i livelli di zucchero nel sangue e il rischio di diabete. La speciale miscela di fibre al suo interno aiuta inoltre a contenere l’appetito e a prevenire il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. Per arrivare alle loro conclusioni, i ricercatori hanno esaminato un gruppo di volontari sani di mezza età, per un periodo di tre giorni. I volontari sono stati invitati a mangiare ogni giorno, durante la prima colazione, pranzo e cena, pane costituito in gran parte di chicchi di orzo (circa l’85%). Circa 11-14 ore dopo l’ultimo pasto della giornata, i partecipanti allo studio sono stati sottoposti a degli esami per valutare la presenza o meno di indicatori di rischio di diabete e malattie cardiovascolari.
Dai risultati ottenuti è stato possibile rilevare che il metabolismo dei partecipanti migliorava per circa 14 ore, oltre a notare una riduzione dei livelli di zucchero nel sangue. I volontari hanno mostrato anche un aumento della sensibilità all’insulina e un miglior controllo dell’appetito. Gli effetti benefici dell’orzo posso essere notati quando la speciale miscela di fibre alimentari raggiunge l’intestino. Ciò comporta una stimolazione della crescita di batteri buoni e il rilascio di ormoni importanti. Non solo, Anne Nilsson, professore associato presso l’Università di Lund e membro del team che ha condotto lo studio, ha affermato di aver notato anche l’aumento di un ormone che aiuta a ridurre l’infiammazione cronica di basso grado. È sorprendente, hanno affermato gli studiosi, quanto la scelta della corretta composizione di fibre alimentari possa, in così breve tempo, generare tutti questi benefici. Con il tempo questi benefici potrebbero aiutare a prevenire le malattie cardiovascolari e il diabete. Per mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue, inoltre, i ricercatori consigliano:

• Scegliere pane a base di cereali integrali, anche miscele.
• Evitare la farina bianca.
• Aggiungere l’orzo in zuppe e stufati.
• Sostituire ad esempio il riso bianco con orzo cotto.
• Mangiare fagioli e ceci, visto che anche loro, come l’orzo, contengono una buona miscela di fibre alimentari.

 

http://www.examiner.com/article/blood-sugar-levels-can-be-improved-and-appetite-reduced-with-barley

http://www.lunduniversity.lu.se/article/watch-barley-helps-improve-blood-sugar-levels-and-reduce-appetite

http://www.dailymail.co.uk/health/article-3439183/Is-BARLEY-latest-superfood-Grain-reduces-appetite-blood-sugar-levels-helping-prevent-obesity-diabetes-heart-disease.html

Venerdì, 26 Febbraio 2016 07:38

L’ATTIVITA’ FISICA PREVIENE IL RAFFREDDORE.

26-02-2016

Una ricerca svolta presso l’Appalachian State University di Kannapolis nel North Carolina e pubblicata sul British Journal of Sports Medicine ha scoperto che chi è poco attivo sul versante del movimento fisico ha quasi il doppio delle probabilità di ammalarsi di raffreddore e, per giunta, di soffrire di disturbi più fastidiosi. Lo studio, che ha preso in considerazione un migliaio di persone sopra i 18 anni, ha evidenziato che chi pratica attività sportiva 5 volte alla settimana o più soffre di raffreddore in media il 43-46% delle volte in meno di chi si muove poco. I ricercatori americani hanno poi verificato che tali soggetti più attivi, anche se vengono colpiti dal raffreddore, presentano probabilità di manifestare sintomi importanti ridotte di una percentuale compresa tra il 31 e il 41% rispetto ai più pigri. Il motivo? L’attività fisica regolare aumenta le difese immunitarie contro batteri e virus.

 

http://bjsm.bmj.com/content/early/2010/09/30/bjsm.2010.077875

 

Venerdì, 26 Febbraio 2016 07:36

I VELENI CHE DANNEGGIANO LE ARTICOLAZIONI.

26-02-2016

Si è poco a conoscenza del fatto che l'alimentazione è la causa numero uno dei problemi articolari. Il cibo industriale che consumiamo ogni giorno non aiuta a risolvere il problema. I grassi contenuti negli alimenti che mangiamo sovraccaricano il nostro fegato che, per poterli digerire, secerne maggiore acidità. Ed è questa acidità che contribuisce a danneggiare le ossa e le articolazioni. Ma non è tutto. Gli zuccheri sono presenti ovunque nella nostra alimentazione. Compri dei biscotti? Sono zuccherati. Compri dei corn-flakes? Sono zuccherati. Compri conserve alimentari? Molte di queste contengono zuccheri. Lo zucchero è presente ovunque, nascosto come un veleno lento che ti spia per privarti della flessibilità delle tue articolazioni. Per digerirlo, infatti, il tuo corpo deve generare degli acidi che danneggiano le articolazioni e le ossa. C'è ancora di peggio. Alimenti che sono presenti ovunque. Alimenti che ti vengono presentati come i migliori per la tua salute. Questi alimenti, descritti nel mio libro "LA SALUTE E’ NEL SANGUE", riempiono il tuo organismo di veleni che attaccano giorno e notte le articolazioni. E' facile evitarli, a condizione di conoscerli!

26-02-2016

60 millions de consommateurs è una rivista francese che si occupa delle protezione dei consumatori. E proprio dalle sue pagine è partita la denuncia della presenza di residui “potenzialmente tossici“, diossine, glifosati e altri pesticidi, nei tamponi e negli assorbenti femminili. La rivista, che fa capo all’Istituto nazionale del consumo francese, spiega che “i livelli rilevati sono molto ridotti“, ma comunque alcune di queste sostanze possono modificare l’equilibrio endocrino e mancano dati per valutare gli effetti sugli ormoni femminili. La presenza di sostanze tossiche è stata rilevata in cinque degli 11 tipi di tamponi esaminati. I ricercatori hanno rilevato “tracce di diossina in due tamponi periodici di grandi marche, su tre testate“. Inoltre, sono stati trovati “residui di glifosato“, ingrediente chimico dei diserbanti, tra cui il Roundup, “nei proteggi-slip di una marca che si qualifica come bio“. E’ stata dunque proclamata l’allerta e ed è stata chiesta “l’attuazione di un regolamento specifico per le protezioni femminili, che impongano una maggiore trasparenza e controlli più rigorosi oltre che un’etichettatura della composizione“.

 

http://www.60millions-mag.com/2016/02/23/tampons-et-protections-feminines-une-reglementation-s-impose-10151

 

 

Venerdì, 26 Febbraio 2016 07:32

BERE TÈ RAFFORZA LE OSSA.

26-02-2016

Altro che latte, bere tè potrebbe essere uno dei segreti per avere ossa forti. Secondo una ricerca australiana chi ne consuma 3 tazze al giorno vede ridurre il rischio di fratture del 30%. Lo studio, condotto dalla Flinders University su circa 1200 donne (età media 80 anni) e pubblicato dall’American Journal of Clinical Nutrition, ha messo in relazione l’abitudine di bere tè con la salute delle ossa. Il campione era volutamente femminile dato che, come è noto, l’osteoporosi è una malattia che riguarda molto da vicino il gentil sesso, soprattutto in tarda età. Le anziane sono state monitorate per 10 anni e in questo arco temporale sono state registrate 288 fratture, di cui 129 all’anca. Si è potuto notare così, incrociando i dati, che le donne che bevevano almeno tre tazze di tè ogni giorno (nero o verde) avevano un terzo di possibilità in meno di incorrere in fratture ossee rispetto a chi invece consumava sporadicamente questa bevanda o addirittura mai. I ricercatori hanno concluso che il tè potrebbe essere inserito a tutti gli effetti in una dieta pensata ad hoc per la prevenzione delle fratture ossee e dell’osteoporosi.
I benefici del tè sarebbero imputabili ai flavonoidi, sostanze vegetali antiossidanti presenti nelle foglie in grado di accelerare la formazione di nuove cellule del tessuto osseo, rallentando la degradazione di quelle già esistenti. Anche se il meccanismo non è del tutto chiaro, come ha dichiarato Sarah Leyland, della National Osteoporosis Society: “Il consumo di tre o più tazze di tè ogni giorno è un'attività piacevole e secondo i risultati di questo studio aiuta a mantenere la salute delle ossa tra le donne anziane. Non è chiaro però se questo avviene perché il tè contiene flavonoidi, fluoro o qualcos'altro. Tuttavia, in generale, una dieta ben equilibrata con adeguato apporto di calcio, proteine e molta frutta e verdura fornirà le sostanze nutrienti di cui le ossa hanno bisogno”.

 

http://www.dailymail.co.uk/health/article-3436969/Forget-milk-TEA-secret-strong-bones-Three-cups-day-lowers-risk-fractures-30.html

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