Angelo Ortisi
GLI EFFETTI MIRACOLOSI DELLO ZAFFERANO.
14-03-2016
Un recente studio condotto dai ricercatori dell’Università di Sydney e dell’Università dell”Aquila in Italia, ha scoperto che lo zafferano, una delle spezie più preziose del mondo, aiuta a proteggere gli occhi dai danni da raggi UV nocivi, rallenta la progressione delle malattie oculari come la degenerazione maculare, che causa la cecità. La spezia, molto costosa, viene utilizzata in una varietà di applicazioni, da quelle alimentari come agente colorante e intensificatore di sapore, al trattamento di diverse condizioni. Circa 90 malattie possono essere trattate con lo zafferano. Secondo Monique Simmonds, un investigatore delle proprietà medicinali delle piante presso il Royal Botanic Gardens di Kew, lo zafferano è ricco di alcuni composti che lo rendono vitale nel trattamento di una varietà di differenti malattie. “I composti unici che si trovano naturalmente nello zafferano e che possano avere valore medicinale, sono crocina e safranale. Essi appartengono alla famiglia dei carotenoidi, che comprende beta-carotene [un tipo di vitamina A] che dà alle piante come carote e peperoni rossi, il loro caratteristico colore. Diversi studi dimostrano che questi composti svolgono un ruolo fondamentale nella conservazione della vista, la protezione contro il cancro e la prevenzione del morbo di Alzheimer“, ha spiegato il ricercatore. Nello studio degli occhi, i pazienti affetti da degenerazione maculare che avevano seguito una dieta contenente zafferano, hanno iniziato a sperimentare il recupero delle cellule che ha portano a migliorare visione. “Lo zafferano sembra influenzare i geni che regolano il contenuto di acidi grassi della membrana cellulare, e questo rende le cellule della visione più dure e più resistenti”, ha dichiarato il professor Silvia Bisti, ricercatore principale dello studio.
L’Istituto Nazionale di Pediatria in New Messico, ha condotto uno studio in cui i ricercatori hanno osservato effetti anticancro derivanti dall'assunzione di zafferano. Crocina e safranale, i due composti che i ricercatori credono che contribuiscono a migliorare la vista, sono anche implicati in un effetto antitumorale. “La ricerca ha scoperto che lo zafferano aumenta l’immunità aiutando le cellule bianche del sangue a maturare, così come aiuta i livelli crescenti di enzimi che contribuiscono a scomporre le tossine del corpo“, ha dichiarato Fikrat Abdullaev, autore dello studio. Un altro studio pubblicato sul British Journal of Gynaecology ha scoperto che lo zafferano è efficace nel trattamento dei sintomi della sindrome premestruale, tra cui la depressione, riducendo irritabilità e sbalzi d’umore. Lo zafferano può essere acquistato per uso supplementare come polvere o in capsule.
http://www.lifeextension.com/news/lefdailynews?NewsID=9353&Section=Nutrition
10 ALIMENTI CHE AIUTANO A COMBATTERE L'ASMA.
14-03-2016
L’asma è un’infiammazione cronica delle vie aeree, in particolare dei bronchi, che genera un’ipersensibilità a una serie di stimoli che porta, a sua volta, all'ostruzione temporanea dei bronchi e difficoltà di respiro. L’ostruzione delle vie aeree è dovuta a uno spasmo della muscolatura bronchiale, all’edema (gonfiore) della mucosa delle vie aeree e a un aumento della secrezione del muco. Buona parte dei casi di asma è dovuta a un’allergia a sostanze che possono essere inalate. Può insorgere anche in seguito all’esposizione cronica a sostanze irritanti. Anche le infezioni virali e batteriche delle vie aeree sembrano essere, in alcuni casi, all’origine della malattia. La crisi asmatica può essere scatenata anche da sforzi fisici intensi, sbalzi di temperatura e forti stress emotivi. Per quanto rara, esiste anche una forma di asma, detta idiopatica, di cui non è nota l’origine. L’asma colpisce 3,7 milioni di italiani, con conseguenze importanti sulla qualità di vita delle persone affette e pesanti riflessi economici. Di seguito trovate 10 supercibi che possono aiutare a combattere l’asma naturalmente:
1. AVOCADO
Ha un’ alta concentrazione di L-glutatione ed è un ottimo anti-asma che aiuta a proteggere le cellule contro i danni dei radicali liberi e disintossicare il corpo da sostanze inquinanti e da altre sostanze nocive. Ampiamente riconosciuto come l’antiossidante “master”, l’avocado favorisce l’azione di tutti gli altri antiossidanti. La presenza di L-glutatione nell'avocado è utile contro l’ infiammazione sistemica, favorisce la salute dell’intestino, un processo che a sua volta aiuta a prevenire inneschi di asma.
2.CAVOLO
Una fonte eccellente di vitamina C, il cavolo possiede una capacità unica di bloccare i radicali liberi responsabili di causare la contrazione dei muscoli lisci delle vie aeree. E’ anche una grande fonte di beta-carotene, un fitochimico potente antiossidante in grado di alleviare i sintomi dell’asma esistenti e di prevenire quelli futuri.
3. SPINACI
Uno studio su 68.535 donne partecipanti ha trovato che l’assunzione di spinaci è direttamente correlata con un rischio ridotto di asma. Ciò può essere dovuto al fatto che gli spinaci hanno un alto contenuto di vitamina C, beta-carotene, vitamina E, e magnesio. La carenza di magnesio è prevalente tra le persone con asma e in caso di emergenza, trattamenti con il magnesio hanno dimostrato di contribuire a fermare un attacco d’asma. Gli spinaci hanno anche un alto contenuto di potassio, la cui carenza può esacerbare i sintomi dell’asma.
4. BANANA
Una banana al giorno potrebbe tenere lontano l’asma, secondo uno studio del 2011 dei ricercatori della Gran Bretagna dell’Imperial College di Londra che hanno scoperto che i bambini che mangiano solo una banana al giorno, hanno un ridotto rischio di sviluppare sintomi asmatici, come respiro sibilante, di circa il 34 per cento. Le banane sono anche naturalmente ad alto contenuto di fibre e possono aiutare a prevenire patologie respiratorie in via di sviluppo.
5. ACQUA
Per molte delle persone con diagnosi di asma, la disidratazione è la vera causa dei sintomi di asma. In effetti, secondo l’esperto Dr. Fereydoon Batmanghelidj, l’insieme di sintomi comunemente etichettati come sintomi dell’asma, sono in realtà solo “il corpo che grida per avere più acqua”. Quindi vale la pena bere almeno 8 bicchieri di acqua al giorno per evitare di sviluppare sintomi di asma.
6. ZENZERO
Ricco di antinfiammatori, lo zenzero è un altro potente anti-asma che funziona anche meglio di farmaci antistaminici, per liberare le vie aeree e arrestare l’infiammazione. La parte migliore dello zenzero è la radice che non provoca effetti collaterali dannosi e si può tranquillamente aggiungere agli alimenti e bevande di tutti i giorni.
7. CURCUMA
L’infiammazione responsabile del gonfiore dei polmoni e costrizione delle vie respiratorie durante un attacco d’asma, non può competere con la curcuma, il cui principio attivo sta dimostrando di essere uno dei più potenti anti-infiammatori esistenti. Aiuta a dilatare i vasi sanguigni e rilassare i muscoli ed è una potente arma per mantenere a bada i sintomi dell’asma.
8. SAMBUCO
Una delle fonti vegetali più ricche di quercetina, un composto antiossidante potente, il sambuco è un incredibile immunostimolante che aiuta a combattere il raffreddore, influenza e malattie respiratorie come l’asma. Secondo l’Università del Maryland Medical Center (UMMC), la quercetina è particolarmente efficace nel bloccare il rilascio di istamina e altre sostanze chimiche allergiche e infiammatorie nel corpo, comprese quelle connesse con l’asma.
9. MELE
Hanno elevata quantità di quercetina e forniscono una protezione efficace contro l’asma. Uno studio realizzato in Europa, ha trovato che le donne incinte che hanno mangiato almeno quattro mele a settimana, avevano il 53 per cento meno probabilità di avere un bambino con asma. E lo stesso studio che collegava il consumo di banane con la riduzione dei sintomi dell’ asma, ha anche scoperto che i bambini che bevono succo di mela hanno circa il 50 per cento in meno di probabilità di sviluppare sintomi di asma.
10. SEMI DI CHIA
I semi di chia sono ricavati da una specie vegetale denominata Salvia hispanica, molto diffusa ed utilizzata in Centro e Sud America, ma ancora scarsamente conosciuta in Europa e in Italia. I semi di chia presentano proprietà nutrizionali degne di essere conosciute. A stupire è soprattutto il loro contenuto di calcio e la presenza particolarmente bilanciata all’interno di essi, di acidi grassi essenziali omega-3 e omega-6. Un concentrato di acidi grassi omega-3, magnesio e quercetina, fanno dei semi di chia un potente anti-asma. Gli omega-3 sono noti per aiutare a diminuire l’infiammazione nei bambini e negli adulti, così come ripristinare l’equilibrio naturale delle pareti delle membrane cellulari. Uno studio che ha coinvolto a lungo termine l’uso di integratori di omega-3 nei soggetti asmatici, ha anche confermato che il nutriente può portare a una significativa riduzione dei sintomi dell’asma, in particolare in coloro che soffrono di allergie legate all'asma.
INSUFFICIENZA CARDIACA: IL SUCCO DI BARBABIETOLA AUMENTA LA FORZA MUSCOLARE NEI PAZIENTI.
13-03-2016
Gli scienziati hanno dimostrato che Braccio di Ferro aveva ragione: gli spinaci ti rendono più forte. Ma è l’alto contenuto di nitrati nelle verdure a foglia verde – non il ferro – che crea l’effetto. Basandosi su un crescente corpo di evidenze che suggerisce che i nitrati migliorano le prestazioni muscolari in molti atleti, i ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis hanno scoperto che bere succo di barbabietola concentrato – anche ad alto contenuto di nitrati – aumenta la forza muscolare nei pazienti con insufficienza cardiaca. “E un piccolo studio, ma abbiamo osservato cambiamenti importanti nella potenza muscolare, circa due ore dopo che i pazienti hanno bevuto il succo di barbabietola”, ha detto l’autore senior dello studio Linda R. Peterson, Professore Associato di Medicina. Sulla base di ricerche condotte sugli atleti, in particolare ciclisti che fanno uso di succo di barbabietola per aumentare le prestazioni, l’autore dello studio, Andrew R. Coggan, Assistente Professore di Radiologia, ha suggerito di provare la stessa strategia nei pazienti con insufficienza cardiaca. Nel numero di settembre della rivista Circulation: Heart Failure, gli scienziati hanno riportato i dati di nove pazienti con insufficienza cardiaca. Due ore dopo il trattamento con succo di barbabietola concentrato, i pazienti hanno mostrato un aumento del 13 per cento della potenza nei muscoli che estendono il ginocchio. I ricercatori hanno osservato un più consistente beneficio quando i muscoli si muovevano alla massima velocità. I ricercatori non hanno tuttavia, osservato alcun miglioramento nelle prestazioni durate più a lungo che misurano l’affaticamento muscolare. I pazienti di controllo hanno ricevuto un identico succo di barbabietola che non conteneva nitrati. C’è stato un periodo da uno a due settimane tra le sessioni di prova, per essere sicuri che eventuali effetti del primo trattamento non avessero influenza sul secondo. Né i partecipanti alla sperimentazione, né i ricercatori sapevano l’ordine in cui i pazienti hanno ricevuto il succo di barbabietola o il trattamento placebo.
I ricercatori hanno anche sottolineato che i partecipanti non hanno avuto effetti collaterali importanti dall’assunzione di succo di barbabietola, tra cui nessun calo di pressione sanguigna, che è importante nei pazienti con insufficienza cardiaca. L’insufficienza cardiaca può avere varie cause, da problemi di valvole cardiache a infezioni virali, ma il risultato è la graduale perdita della capacità di pompaggio del cuore. “Il cuore non riesce a pompare abbastanza in questi pazienti ed è questo l’inizio dei problemi”, ha detto Peterson, cardiologo e direttore di riabilitazione cardiaca alla Washington University e Barnes-Jewish Hospital. “L’insufficienza cardiaca diventa un problema per il corpo intero a causa dei cambiamenti metabolici che avvengono, aumentando il rischio di malattie come insulino-resistenza e diabete e generalmente portando a muscoli deboli”. I ricercatori hanno stimato la dimensione del beneficio del trattamento valutando il miglioramento della forza muscolare grazie ad un programma di esercizio. Ha detto Coggan, che è specializzato in fisiologia: “L’entità di questo miglioramento è paragonabile a quello osservato nei pazienti con insufficienza cardiaca che hanno fatto due o tre mesi di allenamento di resistenza”. I nitrati presenti nel succo di barbabietola, spinaci e altre verdure a foglia verde, come rucola e sedano sono trasformati dal corpo in ossido di azoto, che è noto per rilassare i vasi sanguigni ed avere altri effetti benefici sul metabolismo. Con la crescente evidenza di un effetto positivo dei nitrati nella dieta di persone sane, come negli atleti e nei pazienti con insufficienza cardiaca, i ricercatori si sono interessati a studiare gli effetti dei nitrati alimentari anche nelle popolazioni anziane. “Un problema dell’invecchiamento è che i muscoli si indeboliscono”, ha detto Coggan. “Oltre una certa età, la gente perde circa l’1 per cento l’anno della funzione muscolare. Se siamo in grado di aumentare la potenza muscolare come abbiamo fatto in questo studio, possiamo fornire un vantaggio significativo anche agli individui più anziani”.
http://www.sciencenewsline.com/articles/2015091621050045.html
RIMEDI NATURALI PER ELIMINARE IL CATTIVO ODORE DALLE SCARPE.
12-03-2016
Capita spesso di acquistare delle scarpe che, nonostante la buona qualità, presentino da subito cattivo odore. Per evitare di buttarle via dopo pochi utilizzi, esistono alcuni efficaci rimedi naturali per far sparire la puzza.
- FOGLI DI GIORNALE: Se le scarpe si sono bagnate o risultano umide, una volta rientrati a casa toglietele e fatele asciugare accuratamente inserendo all'interno della scarpa dei fogli di giornale.
- BICARBONATO DI SODIO: Spargete del bicarbonato cercando di ricoprire tutta la superficie interna della scarpa e lasciate a riposo tutta la notte. Al mattino l’odore sarà sparito.
- DISINFETTANTE SPRAY: Utilizzate un disinfettante fatto in casa con alcool e aceto bianco da spruzzare su un panno pulito che andrà inserito nella scarpa.
- AMIDO DI MAIS: Cospargete l’amido di mais all'interno delle scarpe per assorbire l’umidità.
- BUCCE D’ARANCIA: Lavate per bene le scarpe e fate asciugare, poi riponete all'interno dei pezzi di bucce di arancia da tenere per tutta la notte.
Tutti questi rimedi, essendo naturali al 100% possono essere assolutamente ripetuti ogni volta che si presenta la necessità. Il cattivo odore nelle scarpe è dovuto alla presenza dei batteri. È importante quindi lavare sempre e con cura i propri piedi e, nel caso in cui praticate sport o siete comunque soggetti a una sudorazione eccessiva, utilizzate dei prodotti antibatterici naturali come l’olio di tea tree e bicarbonato di sodio o aceto di mele da sciogliere nell'acqua del lavaggio di piedi o calzature.
5 BUONE RAGIONI PER MANGIARE PIU’ LENTICCHIE.
12-03-2016
Considerate come uno dei legumi più antichi e conosciuti dall’uomo, le lenticchie sono un cibo ottimo per la nostra salute, e per la salute dei bambini. Per i benefici che apporta all’organismo, questo alimento dovrebbe diventare parte integrante delle nostre diete.
PER FARE IL CARICO DI ENERGIA
Le lenticchie sono conosciute soprattutto grazie al loro apporto di proteine, calcio e ferro. Si stima, infatti, che in 100 grammi di alimento secco siano contenuti: 25 grammi di proteine vegetali, 54 grammi di carboidrati, 5,1 milligrammi di ferro, 127 milligrammi di calcio e 3 milligrammi di vitamina C. Quest’ultima è molto importante per consentire all’organismo l’assorbimento di ferro (contenuto nell’alimento), una cosa che può essere incentivata, accompagnando i piatti a base di lenticchie con delle spremute d’arancia, ad esempio, o con altri cibi ricchi di vitamina C. Un piatto di lenticchie contiene un terzo del fabbisogno quotidiano di ferro. Per questo motivo, consumarle aiuta a combattere la stanchezza.
PER UN INTESTINO REGOLARE
Facilmente digeribili, sono considerate anche degli ottimi antiossidanti, grazie al quantitativo di isoflavoni contenuti. Contengono fibre e quindi aiutano il corretto funzionamento dell’intestino. Non solo: ci fanno sentire sazi, più a lungo. Inoltre, le lenticchie contengono riboflavina, niacina, acido pantotenico, magnesio, zinco, rame, manganese e selenio. Consumare regolarmente lenticchie dovrebbe essere una pratica effettuata da tutti perché consente di prevenire l’insorgenza di malattie cardiache, di alcuni tipi di tumori e problemi intestinali.
IN GRAVIDANZA
Anche la gravidanza è un ottimo momento per consumare lenticchie: il loro contenuto di acido folico, infatti, protegge il bambino dal rischio di malformazioni congenite. Un piatto di questo alimento, infatti, fornisce il 90% del fabbisogno quotidiano di acido folico, il 37% di ferro, il 49% di manganese, il 36% di fosforo, il 22% di tiamina, il 21% di potassio e il 18% di vitamina B6.
PER IL CUORE
Il consumo di lenticchie permette di tenere sotto controllo i livelli sia di zuccheri che di colesterolo nel sangue. Possono essere un valido aiuto nella prevenzione di malattie cardiovascolari, portando a una riduzione dell’incidenza delle malattie coronariche. Il merito sarebbe tutto delle fibre, dell’acido folico e del potassio in esse contenuti. Non solo: grazie all’elevato contenuto di proteine, le lenticchie fungono anche da valida alternativa alla carne, che contiene acidi grassi saturi e trans.
COME ANTITUMORALE
Il selenio contenuto nelle lenticchie previene gli stati infiammatori del nostro organismo, riducendo così il tasso di crescita dei tumori e migliorando la risposta immunitaria. Sembra inoltre che il selenio influenzi l’attività di alcuni enzimi epatici, aiutando ad eliminare alcune sostanze cancerogene dall’organismo. Anche le fibre sono utili: proteggono dai rischi di contrarre cancro al colon retto.
COME SCEGLIERLE
Se dovete acquistare le lenticchie, preferite quelle essiccate, invece di quelle in scatola: le prime mantengono tutti i principi attivi intatti e le seconde potrebbero contenere conservanti o sodio aggiunto. Le lenticchie essiccate vanno immerse nell’acqua per essere cucinate. Il liquido deve essere pari al doppio del volume delle lenticchie e non di più, in modo che le sostanze nutritive non si disperdano nell’acqua durante la cottura.
DIABETE: IL RISCHIO AUMENTA CON I PESTICIDI.
11-03-2016
L'esposizione ai pesticidi aumenta il rischio di ammalarsi di diabete di oltre il 60%. La notizia giunge dal Congresso dei diabetologi europei. Per quanto riguarda la diffusione del diabete nel mondo, si parla ormai di una vera e propria pandemia. Dunque possiamo inserire i pesticidi tra le possibili cause del diabete? Gli esperti parlano di una situazione ancora più rischiosa quando ad essere esposte ai pesticidi sono le future mamme, che rischiano di sviluppare più facilmente il diabete gestazionale durante la gravidanza. I ricercatori in occasione del 52esimo Congresso dell'Associazione europea per lo studio del diabete (Easd) hanno presentato due nuovi studi al riguardo, entrambi condotti in collaborazione con esperti greci. Il primo studio è una meta-analisi di 21 lavori precedenti svolta dagli esperti dell'Università greca di Ioannina e dell'Imperial College di Londra e condotta da Giorgios Ntritsos. In questo studio gli esperti hanno evidenziato che l'esposizione ai pesticidi è associata ad un aumento del 61% del rischio di sviluppare il diabete (gli studi presi in considerazione hanno riguardato sia il diabete di tipo 2 che altre tipologie di diabete). Ognuna delle sostanze utilizzate come pesticidi prese in considerazione ha comportato un aumento della percentuale di rischio. Tuttavia, i ricercatori ritengono ancora difficoltoso individuare un nesso causa-effetto tra l'esposizione ai pesticidi e la comparsa del diabete. Per approfondire l'argomento saranno necessari ulteriori studi in proposito.
Il secondo studio, presentato da Leda Chatzi, esperta dell'Università di Creta a Heraklion, ha preso in considerazione gli inquinanti organici persistenti e le donne che si trovavano nei primi tre mesi di gravidanza. Gli scienziati hanno calcolato che un aumento dell'esposizione a PCB di 10 volte rispetto alla norma si associa ad un rischio di diabete gestazionale superiore del 4,4%. I due studi dovrebbero aiutare i ricercatori a comprendere meglio le motivazioni della comparsa del diabete gestazionale. E' necessario individuare i fattori di rischio per comprendere come arginarli, dato che la comparsa del diabete tra le donne in gravidanza è sempre più comune e la preoccupazione dell'esposizione ai pesticidi e alle sostanze inquinanti riguarda anche i futuri nati.
http://www.eurekalert.org/pub_releases/2015-09/d-ao2091415.php
http://www.eurekalert.org/pub_releases/2015-09/d-wet091415.php
FRUTTA E VERDURA DURANTE L’ADOLESCENZA RIDUCONO LE PROBABILITA’ DI CANCRO AL SENO.
11-03-2016
Frutta e verdura possono essere un elisir di lunga vita, ormai dovremmo saperlo. Abbiamo visto tante volte come le sostanze vegetali in essi contenute, come le antocianine e il resveratrolo, siano in grado di attivare in maniera specifica i meccanismi di longevità cellulare. È importantissimo, però, che corrette abitudini alimentari vengano assunte il prima possibile. La conferma a questa affermazione è arrivata in questi giorni dalla rivista Pediatrics, che ha pubblicato un articolo molto interessante, in cui si afferma come mangiare alimenti più ricchi di fibre, in particolare alimenti vegetali, aiuti i giovani a ridurre il rischio di ammalarsi di cancro al seno del 12-19%. Per giungere a queste conclusioni, gli studiosi hanno condotto un’indagine su 90mila donne, monitorate a partire dal 1991. Le volontarie erano state tutte arruolate nel Nurses’ Health Study II, un esteso e lungo studio epidemiologico pensato per indagare i molti fattori (alimentazione, ma anche alcol, attività fisica, stili di vita) che influenzano la salute femminile. Ogni 4 anni, nel corso dei decenni, è stato chiesto alle partecipanti di rispondere a un dettagliato questionario sulle loro abitudini alimentari e sullo stato di salute. La storia clinica e le abitudini alimentari del gruppo di studio hanno evidenziato risultati molto interessanti in termini di prevenzione. Le donne che da giovani hanno seguito una dieta ricca di fibre hanno infatti mostrato una riduzione del rischio di tumore al seno pari al 12-19%. Importantissimo, secondo i ricercatori di Harvard che si sono occupati dello studio, è proprio iniziare il prima possibile, se non lo si fa già, a consumare frutta e verdura: se l’abitudine a uno stile alimentare corretto arriva durante l’adolescenza, il rischio di ammalarsi durante la vita scende del 16%, prima della menopausa del 24%. Ma non è tutto. Secondo i ricercatori, 10 grammi di fibre in più ogni giorno - che grosso modo corrispondono a una mela e due fette di pane integrale, o a una mezza tazza di fagioli - fanno scendere il rischio di ammalarsi del 13 per cento. E il dato vale ancora di più se le fibre assunte provengono da frutta e verdura.
Come spiega Walter Willett, epidemiologo, nutrizionista e autore senior dello studio: “Grazie a molti altri studi sappiamo che il tessuto mammario è particolarmente influenzato da agenti cancerogeni o anticancerogeni nel corso dell’infanzia e dell’adolescenza. Ma ora abbiamo la prova che anche quello che diamo da mangiare ai nostri figli in questo periodo della vita è un fattore importante per il futuro rischio di cancro“. I risultati accendono la speranza, perché, presuppongono che uno dei molteplici fattori di rischio che determina la malattia possa essere controllato dall’uomo attraverso determinate scelte alimentari. Gli autori ipotizzano che le fibre possono contribuire ad abbassare i livelli di estrogeni, i quali giocano un ruolo nello sviluppo del tumore mammario. Assolutamente sì allora a frutta e verdura ricca di fibre, ma anche legumi, cereali integrali, da privilegiare a quelli raffinati. Importantissimo, però, è conoscere ciò di cui ci nutriamo, perché se da un lato frutta e verdura possono allungarci la vita, dall’altra, possono anche complicarcela se i cibi non sono adeguatamente controllati e privi di pesticidi e altre sostanze tossiche.
http://pediatrics.aappublications.org/content/early/2016/01/28/peds.2015-1226
3 MOTIVI PER FARE ATTIVITA’ FISICA.
11-03-2016
Ecco alcune conferme provenienti dalla moderna ricerca scientifica.
ATTIVITA’ FISICA E OSTEOPOROSI
Uno studio longitudinale, condotto su un vasto numero di persone e condotto in Svezia, è giunto alla conclusione che l’esercizio fisico regolare riduce il rischio di fratture da osteoporosi negli uomini anziani. Lo studio venne intrapreso su un gruppo di 2.205 uomini di età compresa tra 49 e 51 anni e venne condotto avanti per un periodo di 35 anni. I partecipanti vennero suddivisi in tre categorie: quelli con uno stile di vita sedentario (scarsa attività fisica), quelli che svolgevano una media attività, camminando e andando in bicicletta e quelli che praticavano sport vari per almeno tre ore alla settimana (elevata attività fisica). Nel corso dei 35 anni, 428 uomini ebbero almeno una frattura e 134 ruppero un’anca. Si osservarono differenze significative tra i tre gruppi: il 20% di quelli appartenenti a scarsa attività fisica subirono una frattura, rispetto al 13% di quelli che svolgevano una attività fisica media e all'8% di quelli che ne svolgevano una elevata. I ricercatori sono giunti alla conclusione che praticare un’attività fisica riduce il rischio di fratture osteoporotiche nell'uomo e hanno calcolato che un terzo delle fratture potrebbe essere prevenuta attraverso la pratica regolare di uno sport.
L’ATTIVITA’ FISICA RIDUCE IL RISCHIO DI MORBO DI PARKINSON
Una nuova analisi dei dati derivanti da un ampio studio ha dimostrato che il rischio di morbo di Parkinson è minore se si pratica attività fisica di entità da moderata a intensa. I ricercatori di Harvard hanno seguito dal 1992 al 2001 più di 143.000 persone con un’età media di 63 anni all'inizio dello studio. Il grado di attività fisica svolta fu valutata all'inizio dello studio in base al numero di ore spese settimanalmente per svolgere un attività fisica leggera, media o intensa. Durante il follow-up vennero riscontrati tra tutti i partecipanti 413 casi di malattia di Parkinson. Le persone impegnate nell'attività fisica più intensa (5-6 ore settimanali di attività aerobica o 3-4 ore settimanali di nuoto) ebbero una riduzione del rischio di contrarre il morbo di Parkinson inferiore del 40% rispetto a chi svolgeva un’attività fisica lieve o moderata.
L'ATTIVITA’ FISICA PREVIENE IL RAFFREDDORE COMUNE
In uno studio sull'incidenza del raffreddore comune in coloro che praticavano attività fisica, 115 donne in menopausa, in sovrappeso e con stile di vita sedentario furono suddivise in due gruppi. Le appartenenti al primo gruppo si sottoposero a 45 minuti di attività fisica - soprattutto camminare - cinque volte alla settimana; le appartenenti al gruppo di controllo praticarono una sessione di stretching alla settimana per la durata di 45 minuti. Negli ultimi tre mesi dello studio, durato un anno, nel gruppo di controllo l’incidenza di comparsa della malattia da raffreddamento fu tre volte superiore a quello del primo gruppo. L’attività fisica di moderata intensità riduce l’incidenza del raffreddore nelle donne in menopausa.
http://journals.plos.org/plosmedicine/article?id=10.1371/journal.pmed.0040199
http://www.medscape.com/viewarticle/555750
http://www.amjmed.com/article/S0002-9343(06)00782-0/abstract
LE PROPRIETA' BENEFICHE DELLE NOCI SUL METABOLISMO.
11-03-2016
Le ultime ricerche hanno dimostrato che una manciata di noci al giorno possono tenere lontano la fame ed eliminare il grasso addominale. La scoperta mette in relazione per la prima volta il consumo di noci e alti livelli di serotonina, una sostanza che riduce l’appetito, aumenta il senso di felicità ed è benefica per il cuore. Questi risultati pubblicati sul "Journal of Proteome Research" aiutano a fornire benefìci per chi soffre di disturbi metabolici che si manifestano con eccesso di grasso addominale, glicemia alta e pressione alta. Cambiamenti nella dieta, che si accompagnano con un consumo regolare di noci e antiossidanti possono aiutare i pazienti in sovrappeso a ridurre il rischio di diabete di tipo 2 e di malattie cardiovascolari. I ricercatori dell’Università di Barcellona hanno detto che bastano anche solo 30 grammi di una combinazione di noci, mandorle e nocciole al giorno per ottenere gli effetti positivi sulla salute. Durante lo studio gli scienziati hanno messo 22 persone che hanno disturbi metabolici, a dieta per 12 settimane e li hanno confrontati con un gruppo di 20 pazienti che avevano una dieta senza mangiare noci. Quelli che consumavano 30 grammi di una combinazione di noci al giorno hanno mostrato avere maggiori livelli di serotonina. Invece, uno studio condotto dagli Stati Uniti Department of Agriculture (USDA), e pubblicato sul British Journal of Nutrition, ha rivelato che i pistacchi possono aiutare a perdere peso e a sostenere la salute cardiovascolare. A quanto pare quindi i risultati di queste ricerche sono in contraddizione con la falsa percezione nella società che crede che il consumo di frutta secca aggiunga solo calorie inutili. Ovviamente non bisogna dimenticarsi che le ricerche parlano di 30 grammi al giorno…
http://www.eurekalert.org/pub_releases/2011-07/fi-bjo070511.php
FARMACI PIU' UTILIZZATI NELL'ALLEVAMENTO.
10-03-2016
- ANTIBIOTICI: si somministrano regolarmente al pollame e al bestiame, per ridurne la mortalità causata da infezioni e accelerarne la crescita.
- ORMONI: sono proibiti dall'Unione Europea, ma sono molto usati; negli Stati Uniti alcuni ormoni sono permessi. Fanno ingrassare l'animale più in fretta, ne aumentano la massa muscolare e ne diminuiscono la proporzione di grassi.
- STEROIDI ANABOLIZZANTI: questi farmaci derivati degli ormoni aumentano la sintesi delle proteine e la massa muscolare degli animali. Il più conosciuto è il clembuterolo, usato in America e proibito in Europa.
- AGONISTI BETA-ADRENERGICI: eccitano l'animale e gli fanno bruciare più grassi.
- ANTITIROIDEI: rallentano il funzionamento della ghiandola tiroide, diminuendo l'attività metabolica dell'animale e facendone quindi aumentare il peso più rapidamente.
- SEDATIVI: servono a far sopportare all'animale le dure e insalubri condizioni di vita cui è sottoposto.