Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

01-03-2016

Mentre la maggior parte delle persone considerano l’ananas un frutto tropicale delizioso, i popoli indigeni considerano il frutto una vera e propria medicina per trattare una vasta varietà di disturbi. Purtroppo, gran parte di queste conoscenze sono sempre state considerate superstizioni, ma ora, grazie alla ricerca scientifica moderna, molti di questi usi vengono confermati. La bromelina, per esempio, è un enzima estratto dall’ananas in grado di migliorare la digestione delle proteine, ed è stato dimostrato di essere superiore al chemioterapico 5-fluorouracile, una sostanza altamente tossica per l’organismo umano. Questa sostanza-farmaco è stata studiata per la cura delle seguenti patologie:

- Malattie allergiche delle vie aeree.
- Asma.
- Cancro del seno.
- Problemi dell’allattamento al seno: scarsa produzione e qualità del latte.
- Colite.
- Cancro del colon.
- Stipsi post-operatoria.
- Eliminazione dei tessuti morti.
- Dispepsia.
- Edema.
- Glioma (tumore del cervello).
- Disturbi del sistema immunitario.
- Infiammazione.
- Malattia dell’intestino irritabile.
- Influenza.
- Danno epatico.
- Cancro del polmone.
- Melanoma.
- Infarto miocardico (attacco di cuore).
- Artrosi del ginocchio.
- Sinusite.
- Cancro della pelle.
- Lesione ai tendini.
- Tromboflebite.
- Trombosi.

COME MANGIARE L’ANANAS PER OTTENERE I BENEFICI DELLA BROMELINA

Affinchè la bromelina possa esplicare la sua potenziale attività terapeutica, è importante conoscere la modalità di assunzione del frutto. Quando il frutto viene consumato a stomaco vuoto, l’enzima entrerà nel sangue per esercitare i suoi potenziali effetti sull’organismo. Invece, se viene consumato con il cibo, la sua attività sarà principalmente quella di aiutare l'organismo a scomporre le proteine alimentari, facilitando il processo digestivo. L’attività fibrinolitica della bromelina può contribuire a fluidificare il sangue, pertanto, coloro che assumono farmaci che fluidificano il sangue devono stare attenti. Inoltre, la bromelina ha la capacità di aumentare l'assorbimento di nutrienti e farmaci per la sua capacità di modulare la permeabilità intestinale. Questo può essere una buona cosa, per esempio, se si sta cercando di assorbire un determinato nutriente, non lo è invece se si assumono farmaci, per gli effetti che ha la bromelina di aumentare la farmacocinetica (cioè di aumentare l’efficacia di un farmaco). E’ importante tenere a mente che i benefici dell’ananas non possono essere ridotti ad un singolo costituente, ma dall’assunzione del frutto intero. Come per la maggior parte degli alimenti, i benefici si ottengono dalla somma di tutte le parti. Per esempio, il succo d’ananas e le foglie, danno dei benefici aggiuntivi che non si ottengono con l’assunzione della singola bromelina:

- Sono una fonte ricca di melatonina: L’ananas è una delle fonti più ricche di melatonina alimentare (superiore all’arancia e alla banana), in grado di aumentare i livelli nel sangue, con un picco di due ore dopo l'ingestione.
- Le foglie d’ananas hanno proprietà antidiabetiche.
- Le foglie d’ananas sono più efficaci dei farmaci anticolesterolo: la ricerca ha scoperto che le foglie d’ananas potrebbero modulare la sintesi e l’attività del colesterolo in modo simile alle statine, ma senza gli oltre 300 effetti negativi sulla salute causate dalle statine.
- Il succo d'ananas disattiva la trasmissione dei Rotavirus: il succo d’ananas, grazie al suo pH basso e ad altri costituenti, è risultato più efficace della melata e del succo di papaia, nell’inattivazione dei rotavirus.

 

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Martedì, 01 Marzo 2016 07:45

VANTAGGI E SVANTAGGI DELLA CARNE BOVINA.

01-03-2016

VANTAGGI

- Apporto proteico: le proteine presenti nella carne bovina sono proteine nobili, essendo ricche di aminoacidi essenziali. Le proteine della carne vengono poi facilmente metabolizzate dall’organismo.

- Minerali e vitamine: i principali minerali sono potassio, fosforo, sodio, calcio, ferro, zolfo, zinco, magnesio. Il minerale che riveste maggior importanza dal punto di vista nutrizionale è il ferro. Le vitamine presenti in maggior quantità sono quelle del gruppo B. In particolare sono presenti B1, B2, B6, B12.

- Anemia: la carne bovina essendo ricca in ferro e vitamina B12, aiuta in casi di anemia.

- Animali sani: in un ambiente naturale ideale e con una buona alimentazione, i bovini, sono animali piuttosto sani, per cui le malattie infettive e parassitarie sono poco frequenti. Purtroppo, sono poche le bestie che vengono allevate in queste condizioni ideali.

SVANTAGGI

- Tracce di farmaci: al bestiame bovino vengono somministrati normalmente vari farmaci per aumentarne la massa. Di solito si impiegano ormoni e antibiotici: prodotti di laboratorio che spesso lasciano tracce nella carne.

- Grassi saturi: i grassi bovini sono quelli che fanno aumentare maggiormente il livello del colesterolo, ma alcuni studi attestano che la carne molto magra non provoca un effetto negativo sul colesterolo.

- Nociva per il cuore: il consumo abbondante di carne bovina aumenta il rischio di ipertensione arteriosa e di infarto del miocardio.

- Modo di cottura: normalmente, quando si arrostisce la carne bovina o la si cuoce al barbecue, la si espone a temperature eccessive che favoriscono la formazione di sostanze cancerogene.

- Cancro: varie ricerche mettono in relazione il consumo regolare di carni rosse (mucca, agnello e maiale) con l'insorgenza di vari tipi di cancro, specialmente del colon.

 

Martedì, 01 Marzo 2016 07:37

IL DOTTOR BACH: CHI ERA COSTUI?

01-03-2016

"Ogni essere umano è unico e possiede una personalità che gli è propria, non è soltanto un'unità, nè un numero, nè un pezzo di una grande macchina. Ogni individuo ha una vita da vivere, un compito da svolgere, una splendida personalità, una meravigliosa individualità, e se può restare fedele a se stesso, la malattia non potrà affliggerlo".

Dott. Bach.

Edward Bach nacque il 24 settembre 1886 a Moseley, cittadina nella verde campagna gallese, in Inghilterra. Fin da bambino dimostrò una grande sensibilità verso tutte le manifestazioni legate alla sofferenza, non soltanto umana, ma relativa a qualsiasi creatura vivente. Decise perciò, molto presto, che da grande avrebbe fatto il medico. Il suo desiderio e la sua volontà si rafforzarono quando, durante il periodo dell'adolescenza, lavorò per breve tempo nella fonderia del padre. Questa esperienza lo mise in contatto direttamente con l'ambiente del lavoro e gli fece capire quanto i lavoratori covassero, nel più profondo dell'animo, una grande paura di ammalarsi e di morire. Si laureò così in medicina nel 1912 e a Londra iniziò ad esercitare la professione ottenendo subito notevoli consensi. Spinto dal suo intuito e dalla sua grande sensibilità, Bach orientò le sue osservazioni in modo diverso rispetto ai canoni classici della medicina che aveva studiato sui banchi della facoltà. Cercò di porre tutta l'attenzione sulla personalità degli individui che incontrava ed in particolare su quella dei suoi pazienti rendendosi ben presto conto di quanto questa avesse una fondamentale incidenza sullo svolgersi della malattia, fino ad arrivare a pensare che essa fosse più determinante di qualsiasi sintomo fisico. Portò ancora oltre le sue ricerche dimostrando che una stessa cura non agiva nello stesso modo su pazienti diversi, anche se questi lamentavano gli stessi sintomi, così come malati che dimostravano di avere caratteristiche simili a livello caratteriale reagivano più o meno allo stesso modo di fronte alle terapie. Il successo che il dottor Bach otteneva nello svolgimento del proprio lavoro era grande, come era alta la stima dei colleghi e dei pazienti; tuttavia questo non bastava a placare l'insoddisfazione che egli sentiva crescere, giorno dopo giorno, per la medicina così come gli era stata insegnata. Le basi di tale discordia avevano già visto gli albori all'epoca dei suoi studi quando, passando ore negli ospedali, Bach si accorgeva di quanto fosse doloroso il processo di guarigione e di quanto potevano essere violenti i metodi di cura che pratiche come la chirurgia imponevano. Non solo, secondo lui questa medicina non prestava abbastanza attenzione alla personalità del malato, ma si concentrava soltanto sulla cura del sintomo fisico della persona. Bach sentiva e pensava, invece, che la guarigione dovesse svolgersi in modo dolce, indolore ed essere priva di ogni tossicità. Si lanciò così alla ricerca, sempre più attiva, di altri metodi di cura, puntando il suo interesse sull'Immunologia ed entrando come assistente di Batteriologia in un Centro Ospedaliero Universitario dove ottenne, ancora una volta, brillanti risultati nella ricerca scientifica. Scoprì infatti che certi germi intestinali, fino ad allora considerati come di scarsa importanza, erano strettamente legati a talune malattie croniche. Mise così a punto dei vaccini preparati sulla base di tali germi riuscendo ad ottenere regressioni soddisfacenti sulle patologie trattate. Qualche tempo dopo Bach si avvicinò ad un'altra filosofia medica, l'Omeopatia, che studiò e che gli permise di completare le ricerche in corso; trovò peraltro sette nuovi nosodi, rimedi omeopatici ottenuti da virus, riuscendo a classificare i germi intestinali in gruppi diversi, in corrispondenza alla loro azione. I nosodi di Bach furono ben accolti all'epoca e vengono ancora usati al giorno d'oggi. L'omeopatia aveva affascinato Bach perchè, come lui, sosteneva che ogni malattia doveva avere un trattamento personalizzato e che la forza della guarigione sta nel trattare il malato e non la patologia. Durante il periodo passato completamente immerso nei suoi studi, Bach non si occupò nè si preoccupò molto della propria salute. Nel 1917, dopo essere stato operato d'urgenza per un'emorragia, apprese con sorpresa di avere un tumore alla milza in stadio ormai avanzato che gli lasciava una speranza di vita al massimo di tre mesi. Alla brutta notizia, la sua prima reazione fu una profonda depressione che tuttavia superò buttandosi a capofitto nel lavoro con il desiderio, prima di morire, di terminare le ricerche iniziate. Trascorse, così, i giorni e le notti che seguirono rinchiuso nel suo laboratorio di ricerca. Dopo i fatidici tre mesi non solo Bach era ancora in vita, ma la sua malattia stava addirittura regredendo. Bach sperimentò, in questo modo su se stesso, quanto una grande passione fosse in grado di sconfiggere anche un male apparentemente invincibile.
Intanto le ricerche sui nosodi lo portarono ancora più vicino alla sua futura forma di cura in quanto gli era sempre più chiaro che, nel caso specifico, un gruppo di batteri corrispondeva ad un certo tipo di personalità. Di conseguenza il dottor Bach iniziò a somministrare i rimedi in base alle caratteristiche della persona non prendendo in considerazione soltanto il sintomo fisico. Si delineò, a questo punto, in modo chiaro, un'intuizione fondamentale della filosofia del dottor Bach, un'idea che fu alla base della scoperta dei futuri rimedi floreali: la causa della malattia è l'indole, lo stato d'animo di una persona. Bach, tuttavia, non era ancora completamente soddisfatto dei suoi nosodi e decise, nel 1929, di fare un viaggio nel Galles, sua terra natale, per immergersi nella Natura che tanto gli mancava. La sua acuta sensibilità gli permise di "sentire" che nella Natura regnava quella perfetta armonia che era invece assente in molte persone malate e come la stessa Natura potesse essere in grado di riportare stabilità. Fu in seguito a queste riflessioni e meditazioni che trovò i fiori che gli permisero di creare i primi Rimedi floreali. Una volta rientrato, Bach si accorse che Londra gli era diventata insopportabile a causa dei rumori, degli odori e, soprattutto, per l'assenza della sua amata Natura. Decise perciò di chiudere lo studio medico, che peraltro era sempre affollatissimo, per ritirarsi nella campagna del Galles. Si dice che, alla partenza, nella sua valigia non ci fossero libri, ma soltanto comode scarpe per continuare le sue ricerche. Bach, in effetti, camminò moltissimo, immergendosi nel verde, e questo gli consentì di affinare ulteriormente il suo intuito tanto da arrivare a percepire le vibrazioni e le possibilità di guarigione dei vegetali che lo circondavano. Trovò, grazie alla sua sensibilità, uno dopo l'altro, i fiori che costituiscono ancora oggi i "Rimedi Floreali del Dottor Bach", detti anche "Fiori di Bach", che agiscono sulle emozioni negative che egli stesso aveva messo in luce e identificato come responsabili dell'insorgere delle malattie. Durante questo periodo Bach mise a punto i principi della sua filosofia dedicando la maggior parte del suo tempo nel preparare tutti i 38 Rimedi Floreali. I suoi unici scritti rimasti sono: "Guarisci te stesso" e "I dodici guaritori ed altri rimedi", due piccoli volumi realizzati tra il 1930 e il 1934 per cercare di far conoscere il suo pensiero e divulgarlo. In vita, quando decise di portare avanti le sue convinzioni, Bach incontrò parecchia ostilità da parte del corpo medico che non accettava le sue scoperte, ma ricevette invece un consenso enorme da parte della gente che vedeva i risultati positivi nella cura delle proprie patologie. Per questo motivo decise di depennarsi dall'albo dei medici, facendosi chiamare "Erborista". Il 27 novembre 1936 Bach morì nel sonno, ben diciannove anni dopo la diagnosi che gli aveva predetto soltanto tre mesi di vita. Poco tempo prima di morire Bach confessò ai suoi più stretti collaboratori: "la mia opera è compiuta, la mia missione in questo mondo è finita".

01-03-2016

I funghi sono microrganismi presenti ovunque. In realtà, ci sono più di 50.000 differenti specie di funghi nell’ambiente. Molti funghi possono vivere sulla vostra pelle per anni senza causare alcun problema. Tuttavia, a volte alcuni fattori possono portare ad una infezione fungina. Le infezioni fungine sono normalmente classificate in base al tipo di funghi che causano il problema, la parte del corpo interessata e la gravità dell’infezione. Queste infezioni possono verificarsi sulla superficie della pelle, in una piega della pelle o in qualsiasi altra area e causare prurito intenso. Diversi fattori possono contribuire ad acquisire un’infezione fungina tra cui un effetto collaterale degli antibiotici, un indebolimento del sistema immunitario, il diabete, scarsa igiene, cattiva circolazione del sangue, una lesione della pelle o venire a contatto con qualcuno che è stato infettato. Alcuni semplici rimedi naturali possono distruggere i funghi che causano l’infezione e ridurre l’intensità dei sintomi. Di seguito 9 rimedi naturali che aiutano a combattere un’infezione fungina:

1. ACETO DI MELE

L’aceto di mele è un trattamento comune per qualsiasi tipo di infezione fungina. Grazie alle proprietà antimicrobiche, l’aceto di mele aiuta ad uccidere il fungo che causa l’infezione. Inoltre, la sua natura acida aiuta a prevenire la diffusione dell’infezione e promuove una pronta guarigione.

- Mescolare due cucchiai di aceto di mele biologico in una tazza di acqua calda e bere due volte al giorno.
- Un’altra opzione è quella di diluire l’aceto di mele con una pari quantità di acqua e applicare sulla parte colpita. Lasciare agire per 30 minuti. Al termine, asciugare accuratamente la zona.

2. YOGURT

Per il trattamento di un’infezione fungina, è possibile utilizzare yogurt magro. I probiotici presenti nello yogurt possono mantenere sotto controllo la crescita dei funghi grazie alla produzione di acido lattico.

- Immergere un batuffolo di cotone nello yogurt e applicare sulla zona infetta. Lasciare agire per 30 minuti e poi risciacquare con acqua tiepida e asciugare. Seguire questo rimedio due volte al giorno fino ad allontanare l’infezione.
- In caso di infezione vaginale, immergere un tampone nello yogurt e inserirlo nella vagina per due ore. Ripetere due volte al giorno.
- Inoltre, aggiungere lo yogurt bianco alla vostra dieta quotidiana. Mangiare due o tre tazze di yogurt bianco al giorno fino a quando l’infezione non è completamente scomparsa.

3. AGLIO

L’aglio è molto efficace per qualsiasi tipo di infezione fungina. Ha anche proprietà antibatteriche e antibiotiche che giocano un ruolo chiave nel processo di recupero.

- Schiacciare due spicchi d’aglio e aggiungere qualche goccia di olio d’oliva per fare una pasta. Applicare la pasta sulle zone interessate e lasciare in posa per 30 minuti. Lavare con acqua tiepida e asciugare bene. Seguire questo trattamento due volte al giorno fino a sbarazzarsi dell’ infezione.
- È inoltre possibile aggiungere un paio di spicchi d’aglio al cibo per accelerare il processo di guarigione di qualsiasi infezione fungina.

4. TEA TREE OIL

Le sue qualità antisettiche aiutano ad uccidere i funghi che causano le infezioni. Inoltre, inibisce la diffusione dell’infezione ad altre parti del corpo.

- Mescolare la stessa quantità di olio di tea tree puro e olio d’oliva o olio di mandorle dolci. Applicare questa soluzione sulla superficie cutanea interessata più volte al giorno.
- Si può anche preparare una miscela con tre parti di olio di tea tree e una parte di gel di aloe vera. Strofinare la miscela sulla zona infetta due volte al giorno.
- Per un’infezione vaginale, mettere qualche goccia di olio di tea tree su un tampone e inserirlo nella vagina per due o tre ore. Ripetere l’operazione due volte al giorno.

Tutti questi rimedi devono essere seguiti per diverse settimane.

Nota: Le donne in gravidanza non devono usare olio di tea tree.

5. OLIO DI COCCO

L’olio di cocco funziona come un rimedio efficace per qualsiasi tipo di infezione grazie alla presenza di acidi grassi a catena media. Questi acidi grassi funzionano come fungicidi naturali.

- Strofinare delicatamente olio di cocco sulla zona interessata e lasciare asciugare. Ripetere due o tre volte al giorno fino a quando l’infezione si risolve.

6. TE’

I tannini del tè possono aiutare a uccidere i funghi responsabili di infezioni fungine. Inoltre, il tè ha proprietà che aiutano a sbarazzarsi dei sintomi di un’infezione fungina come la sensazione di bruciore, gonfiore e irritazione della pelle.

- Immergere alcune bustine di tè in acqua calda per 10 minuti. Togliere dall’acqua e mettere in frigo per 30 minuti. Applicare le bustine di tè fredde sulla zona colpita. Ripetere questo rimedio tre volte al giorno fino a quando l’infezione si risolve completamente.
- Per il fungo dell’unghia o il piede d’atleta, immergere cinque bustine di tè nero in quattro tazze di acqua bollente per cinque minuti. Lasciare raffreddare l’acqua e poi immergere il piede interessato per 30 minuti. Ripetere l’operazione due volte al giorno per cinque o sei settimane.

7. OLIO ESSENZIALE DI ORIGANO

L’olio di origano ha proprietà antifungine che combattono le infezioni.

- Mescolare la stessa quantità di olio di origano e olio extravergine d’oliva. Applicare questa miscela sulla zona colpita per alcune ore.
- In alternativa, è possibile ingerire due gocce di olio di origano ad un cucchiaio di miele una volta al giorno.

8. CURCUMA

La curcuma è un noto agente antisettico, antimicotico e antibiotico naturale. Inoltre, le sue proprietà curative facilitano il recupero rapido e possono prevenire l’infezione.

- Applicare il succo di radice di curcuma sulla zona cutanea interessata. Lasciare per due o tre ore, e poi risciacquare con acqua tiepida. Seguire questo rimedio due volte al giorno fino a quando l’infezione scompare.

9. SUCCO DI MIRTILLI

I mirtilli hanno proprietà antifungine che combattono efficacemente le infezioni.

- Bere un bicchiere di succo di mirtilli freschi senza zucchero, più volte al giorno per un mese.
- È anche possibile assumere compresse di mirtillo due o tre volte al giorno.

 

Lunedì, 29 Febbraio 2016 06:16

GLI ANACARDI SONO ANTIDEPRESSIVI NATURALI.

29-02-2016

Gli anacardi vantano diversi benefici per la salute, ma la loro capacità di contribuire ad alleviare i sintomi della depressione è poco conosciuta.. La depressione è considerata uno stato puramente emozionale innescato dai processi biochimici del cervello, ma l’alimentazione gioca un ruolo chiave nello sviluppo e gravità della malattia, secondo uno studio pubblicato nel Journal of Psychiatry. I ricercatori hanno scoperto che le persone che soffrono di depressione e disturbi dell’umore sono carenti non solo di uno, ma di diversi nutrienti. Trattare le carenze nutrizionali può essere una strategia importante per la cura della depressione. Gli anacardi sono ricchi di molteplici nutrienti che possono giocare un ruolo nel fornire sollievo ai pazienti affetti da depressione.

1. TRIPTOFANO

Il triptofano è un aminoacido che agisce come un precursore di alcune sostanze necessarie per il corretto funzionamento del corpo. Questo significa semplicemente che il triptofano subisce processi chimici nel corpo che provocano la produzione di queste sostanze, che includono serotonina e niacina. La serotonina è “l’ormone della felicità”. La conversione del triptofano in una sostanza chimica chiamata 5-HTP, che a sua volta si converte in serotonina, può aiutare ad alleviare i sintomi della depressione. La Niacina, o vitamina B3, è un composto organico presente nel corpo che può anche contribuire a ridurre i sintomi della depressione. Anche se più ricerca è necessaria in questo settore, i dati raccolti sui benefici della niacina e supplementi, abbondano. Un precedente studio fornisce anche la prova dell’impatto del triptofano sui sintomi di umore e depressione. Una riduzione dei livelli di triptofano in soggetti non depressi porta a sbalzi d’umore e causa il ripetersi di sintomi depressivi nei pazienti che in precedenza avevano risposto positivamente agli antidepressivi, secondo un articolo pubblicato sul British Journal of Psychiatry.

2. MAGNESIO

Gli anacardi sono anche una ricca fonte di magnesio, considerato da molti come un componente nutrizionale chiave nella depressione. Maggiore assunzione di magnesio nei pazienti depressi è stata associata a sintomi di depressione ridotti e viceversa, secondo uno studio pubblicato sul The Australian and New Zealand Journal of Psychiatry. Allo stesso modo, uno studio pubblicato su Medical Hypotheses ha scoperto che la carenza di magnesio può aggravare i sintomi depressivi e l’integrazione dello stesso è una misura nutrizionale altamente raccomandata per trattare depressione e altri problemi di salute mentale. Circa 30 grammi di anacardi contengono 82,8 mg di magnesio, che è una quantità significativa se si consumano anacardi regolarmente.

3. ACIDI GRASSI OMEGA-3

Gli acidi grassi omega-3 sono grassi essenziali e cruciali per la salute, ma il corpo non li produce. Questi acidi grassi importanti devono essere assunti interamente dalla dieta. Gli anacardi sono una ricca fonte di acidi grassi omega-3. Gli acidi grassi omega-3 svolgono un ruolo importante nel funzionamento del sistema nervoso centrale e possono avere un ruolo cruciale in termini di incidenza e gestione clinica della depressione. Le persone con alti livelli di depressione hanno riportato una quantità significativamente inferiore di acidi grassi nei loro corpi, secondo uno studio pubblicato su The American Journal of Clinical Nutrition. Gli acidi grassi omega-3 hanno ridotto significativamente i sintomi di depressione in pazienti adulti e bambini, secondo uno studio pubblicato nel CNS Neuroscience and Therapeutics. In pazienti depressi, il sistema nervoso centrale produce sostanze infiammatorie chiamate citochine. Queste citochine aggravano i sintomi della depressione. Gli acidi grassi omega-3 inibiscono l’attività delle citochine che promuovono la gravità della depressione, secondo uno studio pubblicato in Lipids in Health and Disease. Questi risultati fanno luce sui possibili effetti benefici degli anacardi nell’alleviare i sintomi della depressione.

NOTE

- Gli anacardi contengono ossalati, che possono concentrarsi nel corpo nel tempo e portare a problemi di salute nelle persone che soffrono di problemi alla cistifellea e reni.
- Contengono notevoli quantità di calorie.
- Contengono notevoli quantità di sodio.

Pertanto, consultare un esperto prima di aggiungere il consumo regolare di anacardi alla dieta.

Lunedì, 29 Febbraio 2016 06:12

IL RUMORE NOTTURNO ALZA LA PRESSIONE.

29-02-2016

Durante il sonno, l’inquinamento acustico innalza la pressione del sangue. Questo si verifica anche se non ci si sveglia e se i rumori non vengono quindi consciamente percepiti. Lo ha dimostrato una ricerca pubblicata sull’European Heart Journal. Non è tanto la fonte del rumore che conta, quanto piuttosto i decibel: che si tratti di un aereo che vola a bassa quota, del traffico cittadino o del semplice russamento di chi ci dorme accanto, rumori oltre i 35 decibel già sono dannosi per la pressione. E per ogni aumento di 5 decibel si verifica un innalzamento pari a 0,66 millimetri di mercurio della “massima” (la pressione sistolica). In particolare, lo studio ha anche evidenziato che chi vive nelle vicinanze degli aeroporti è più a rischio di ipertensione.

 

http://eurheartj.oxfordjournals.org/content/29/5/658

http://www3.imperial.ac.uk/newsandeventspggrp/imperialcollege/newssummary/news_13-2-2008-10-14-29

 

29-02-2016

Se non riuscite più a tollerare l’aggressività dei deodoranti che trovate normalmente in commercio, è possibile prepararne uno in casa in grado di dare gli stessi risultati ma in modo più delicato. Ecco gli ingredienti che occorrono:

- 50 ml di acqua distillata.
- 3 gocce di olio essenziale di lavanda.
- 10 gocce di olio essenziale di tea tree.
- 3 gocce di olio essenziale di limone.
- 3 cucchiai di bicarbonato di sodio.
- Un flacone piccolo con spruzzino.

PROCEDIMENTO

Mettete l’acqua distillata in un contenitore di vetro andando ad aggiungere gradualmente il bicarbonato mescolando con forza. Lasciate riposare il composto per 8 ore. Dopo questo tempo, il bicarbonato si sarà solidificato e addensato sul fondo, filtrate quindi solo l’acqua e mettetela nel flacone. Aggiungete, poi, le gocce di olio essenziale e agitate per bene prima di vaporizzarlo.

Ricordate che l’operazione va ripetuta ogni volta che lo applicate per amalgamare bene i prodotti.

Lunedì, 29 Febbraio 2016 06:10

COLESTEROLO ADDIO: SCOPERTO COSA LO ELIMINA.

29-02-2016

Chiamiamo colesterolo quella malattia silenziosa che si sviluppa senza troppi sintomi e che, a lungo termine, può essere la causa di gravi problemi cardiovascolari o cerebrovascolari. Il colesterolo si manifesta intorno ai 40 anni d’età, un momento della nostra vita in cui dobbiamo iniziare a prenderci un pò più cura di noi stessi e, soprattutto, a tenere in conto che ogni ingrediente che mettiamo nei nostri piatti può essere nocivo o ricco di benefici. Se il vostro medico vi ha diagnosticato alti livelli di colesterolo, vi consiglio di adottare questo semplice rimedio a base di acqua di melanzana e limone. Vedrete come migliorerà la vostra salute! Introdurre nella propria dieta sia la melanzana sia il limone è un’abitudine tanto semplice quanto sana. Non solo ci aiuta a regolare i livelli di colesterolo, ma è anche fonte di altri benefici:

- Aiuta a stimolare la produzione della bile.
- Rende la digestione più efficace.
- Aiuta ad assorbire meglio i nutrienti.

Come già saprete, una dieta ricca di sodio è nociva per il nostro organismo. Aumenta la pressione arteriosa e, quando ciò accade, le arterie diventano più rigide e iniziano a sorgere problemi cardiaci e ai reni. L’acqua di melanzana e limone è ricca di potassio, un minerale che ci permette di condurre una vita più sana e ci aiuta a prevenire diversi problemi, dagli ictus agli infarti miocardici.

COME PREPARARE LA VOSTRA ACQUA DI MELANZANA E LIMONE

INGREDIENTI

- 2 melanzane;
- 1 limone;
- 1 litro d’acqua.

PROCEDIMENTO

• È molto facile. La prima cosa da fare è lavare bene le melanzane e poi tagliarle a fettine di almeno due centimetri. Dopodiché, tagliatele a quadratini. Mettetele da parte.
• Ora, dovete spremere il limone per ottenerne il succo e tagliare a pezzetti la scorza.
• Il passaggio seguente è altrettanto facile: prendete una brocca di vetro che abbia una capacità maggiore di un litro e aggiungete un litro d’acqua, la melanzana tagliata a dadini, il succo di limone e la scorza.
• Lasciate a mollo per tutta la notte. In questo modo, le proprietà della melanzana e del limone resteranno intrappolate nell’acqua.

La bevanda sarà pronta al mattino seguente. L’unica cosa che dovete fare è continuare a bere questa acqua durante tutta la giornata. Se volete, potete riutilizzare la melanzana e la scorza di limone per cucinare.

COME ASSUMERE L’ACQUA ALLA MELANZANA E LIMONE PER REGOLARE IL COLESTEROLO

• Iniziate bevendo un bicchiere di quest’acqua a stomaco vuoto. Dato che non avete niente nello stomaco, quest’abitudine prepara meglio l’organismo a sintetizzare i suoi componenti naturali.
• 15 minuti dopo i pasti principali del giorno, si beve un altro bicchiere (per un totale di 3). In questo modo, aiuterete il corpo ad assorbire meglio i nutrienti, faciliterete la digestione e terrete sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue.

Non dimenticate di condurre uno stile di vita attivo e cercate di ridurre i livelli di grasso contenuti nelle vostre ricette. Abbinando l’acqua di melanzana e limone con un altro bicchiere di succo naturale di melograno, inoltre, riuscirete a ridurre in modo notevole i vostri livelli di colesterolo. Vedrete che bella sorpresa la prossima volta che riceverete i risultati delle vostre analisi!

Domenica, 28 Febbraio 2016 07:26

FERTILITA’ A RISCHIO CON POCHI CAPELLI.

28-02-2016

Perdere i capelli per un uomo non è mai una buona notizia. Tanto meno se si prende in considerazione uno studio appena pubblicato sulla rivista Dermatologica Sinica e riportato sulle pagine del quotidiano inglese Daily Mail. Secondo gli scienziati i cambiamenti ormonali legati alla perdita moderata o grave dei capelli avrebbero come effetto secondario una riduzione significativa della conta spermatica, pari anche al 60 per cento. L'alopecia androgenetica è la forma più comune di calvizie, sia per gli uomini che per le donne. Colpisce quasi la metà degli uomini oltre i 50 anni, ma in molti casi inizia anche prima, attorno ai 30. Nello studio, i ricercatori inglesi hanno realizzato una serie di test su uomini con un'età media di 31 anni affetti da alopecia androgenetica, verificando la presenza di una conta spermatica molto inferiore a quella degli uomini che avevano invece una perdita di capelli nella norma. Il tutto sarebbe legato a livelli bassi di testosterone, che oltre a determinare una minore fertilità causano anche problemi al cuoio capelluto.

 

http://www.dailymail.co.uk/health/article-3231914/Bald-men-aren-t-fertile-think-Men-lose-hair-30-lower-sperm-count-study-reveals.html

28-02-2016

Nella rivista Arthritis and Rheumatology, i ricercatori della Washington State University (WSU) rivelano come il composto - chiamato epigallocatechina-3-gallato (EGCG) - riduce il gonfiore alle caviglie in un modello murino della malattia. L’artrite reumatoide (AR) è una malattia che colpisce le articolazioni, più comunemente le articolazioni delle mani, piedi, polsi, gomiti ginocchia e caviglie. In questa condizione, il sistema immunitario attacca i tessuti sinoviali che circondano le articolazioni, causando infiammazione, gonfiore e dolore. Ciò può causare danni alla cartilagine e ossa. Nei casi più gravi, l’artrite reumatoide può portare a deformità articolare. Si stima che circa 1,5 milioni di persone negli Stati Uniti hanno l’AR, e la malattia è quasi tre volte più comune nelle donne rispetto agli uomini. Gli attuali trattamenti comprendono farmaci non steroidi antinfiammatori (FANS) e corticosteroidi. Ma il leader dello studio, Salah-Uddin Ahmed della WSU College of Pharmacy, fa notare che alcuni di questi trattamenti sono costosi, riducono l’attività del sistema immunitario e possono non essere adatti per l’uso a lungo termine. Ahmed e colleghi suggeriscono che l’EGCG può essere una promettente alternativa agli attuali trattamenti per l’artrite reumatoide.
L’EGCG è un composto chimico che appartiene ad una classe di flavonoidi chiamati catechine. È più abbondante nel tè verde ed è noto per avere proprietà antinfiammatorie. Dopo aver somministrato EGCG a modelli murini di AR per 10 giorni, il team ha notato che il trattamento con il composto ha portato ad una significativa riduzione del gonfiore alle caviglie degli animali. I ricercatori hanno scoperto che l’EGCG riduce l’attività di TAK1 - una proteina di segnalazione chiave attraverso la quale le citochine pro-infiammatorie trasmettono i loro segnali. Per di più, secondo il team, le EGCG riducono l’infiammazione senza interferire con le altre funzioni cellulari, a differenza di alcuni farmaci attuali utilizzati per trattare la malattia. Secondo Ahmed, lo studio suggerisce che il composto presente nel tè verde può essere altamente efficace contro l’artrite reumatoide. Il team conclude: “I nostri risultati forniscono una spiegazione razionale per il trattamento dell’artrite reumatoide con le EGCG”.

 

http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/art.39447/abstract

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