Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

22-02-2018

Aumentano i dati che suggeriscono che aumentare l’assunzione di magnesio con la dieta possa ridurre l’incidenza di sindrome metabolica. Nello studio apparso su Nutrients del 22 dicembre 2014, sono stati cercati studi in numerose banche dati internazionali, a partire dall’agosto 1965 fino al maggio 2014 per valutare la rilevanza del consumo di magnesio nello sviluppo della sindrome metabolica. Analizzando i dati ottenuti, è emerso che per ogni aumento del consumo di 150 mg di magnesio al giorno diminuiva del 36% la probabilità di sviluppare sindrome metabolica. In effetti, nella letteratura scientifica bassi livelli di magnesio sono diffusamente associati a iperglicemia, ipertensione, ipertrigliceridemia, insulino-resistenza e aumento della circonferenza vita, tutti fattori che contraddistinguono la sindrome metabolica. Il magnesio, grazie ai molteplici ruoli svolti nell’organismo umano, ha effetti sulla salute confermati da numerosi studi. Oltre alla protezione a livello cardiovascolare (che dà risultati soprattutto in caso di aritmie, malattie delle coronarie e ipertensione), spiccano i benefici in numerose condizioni nervose. Questo minerale antistress, infatti, è efficace nelle cefalee e nelle emicranie, nei disturbi dell’umore, in particolare la depressione e nella sindrome premestruale. Interessante anche l’azione a livello osteoarticolare, in grado di ridurre il rischio di fragilità ossea e, a livello muscolare, i crampi muscolari.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=Sang-Yhun+Ju%2C+Whan-Seok+Choi

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4277012/

Venerdì, 16 Febbraio 2018 17:56

I BENEFICI DELL’OLIO DI ARGAN.

08-05-2015

Conosciuto dalla comunità marocchina come "l’Albero della Vita", l'albero di Argan (Argania spinosa) ha sostenuto per secoli la popolazione di queste regioni aride e il loro bestiame. Le foglie e i frutti sostengono capre, cammelli e pecore. Gli esseri umani mangiano l'olio e i gusci delle noci vengono utilizzati per il carburante. L'olio di Argan è prodotto dai semi dell'albero ed è uno degli oli più rari e costosi al mondo. Le donne berbere hanno usato l'olio di Argan per secoli per proteggere e nutrire la pelle, i capelli e le unghie dalle dure condizioni in cui vivono. Ora l’olio di Argan sta guadagnando popolarità come un "miracoloso ingrediente" nel settore dei prodotti di bellezza occidentale. Possiede alti livelli di vitamina E e l’80% di acidi grassi che lo rendono perfetto per la cura di molte malattie della pelle oltre a proteggere contro l'invecchiamento precoce provocato dall'ossidazione.
I principi attivi chiamati triterpenoidi che si trovano nell’olio di Argan offrono vantaggi incredibili nella protezione della pelle. Questi includono la protezione dai raggi solari, la guarigione dei tessuti (cicatrici), l’azione antinfiammatoria, e le proprietà disinfettanti. L'olio contiene acidi grassi insaturi che sono più resistenti all'ossidazione rispetto all'olio d'oliva. L'olio di Argan contiene anche lo 0,8% di frazione insaponabile (un grande gruppo di composti noti anche come steroli vegetali o steroline). Le steroline migliorano il metabolismo della pelle e riducono l'infiammazione.
L’olio è considerato un efficace anti-aging: gli alti livelli di vitamina E/tocoferoli aiutano a neutralizzare i danni dei radicali liberi, molto importante per gli occidentali la cui pelle è esposta ad ambienti inquinati, mentre le saponine contenute nell’olio ammorbidiscono la pelle. Oltre all’azione antinfiammatoria è anche noto per contribuire a ridurre le rughe, ripristinando lo strato idrolipidico della pelle.

ALTRE PROPRIETA’

- L'olio di Argan contiene rari steroli vegetali (schottenolo e spinasterolo), che non si trovano in altri oli. Si ritiene che questi fitosteroli siano unici nella loro combinazione e che non ci siano altri oli vegetali con una composizione di fitosteroli comparabili. In generale i fitosteroli riducono l'infiammazione e aiutano a bloccare l'assorbimento del colesterolo nell'intestino. Essi mostrano anche proprietà anticancro.

- L’olio di Argan facilita la digestione aumentando la concentrazione di pepsina nel succo gastrico. Esso contiene flavonoidi che agiscono come un antinfiammatorio naturale sia internamente che esternamente.

- L'olio è considerato di grande beneficio per le condizioni artritiche e reumatiche.

- E 'utile per abbassare i livelli di colesterolo, stimola la circolazione e rafforza l'immunità naturale del corpo.

- E 'utilizzato per lenire disturbi della pelle come varicella, acne, psoriasi ed eczema. Viene usato anche per prevenire le smagliature durante la gravidanza.

- Tradizionalmente l'olio di Argan è anche noto per avere proprietà afrodisiache e toniche.

CURIOSITA’

- Gli alberi di Argan sopravvivono per 125-450 anni, rendendoli una preziosa eredità per le generazioni future.

- L’olio di Argan ha un contenuto di grassi simile all'olio di oliva e viene utilizzato per scopi simili. L’olio di Argan commercialmente è molto più costoso dell’olio d'oliva. Tuttavia, vive più a lungo dell’olivo e non richiede nessuna coltura.

- Tradizionalmente le donne berbere raccolgono i semi e li premono per ottenere l’olio di Argan per uso domestico. Questo è un processo laborioso che richiede circa 12-20 ore di lavorazione a mano per la produzione di un litro di olio di Argan. L’olio prodotto da questo metodo si conserva per 3 - 6 mesi perché ha livelli estremamente elevati di vitamina E ed è considerato stabile dal punto di vista ossidativo. Alcune famiglie marocchine producono l'olio, se necessario, da un archivio di noccioli conservati per 20 anni.

 

http://www.naturalnews.com/028265_argan_oil_remedies.html

16-02-2018

Un nuovo studio suggerisce che c’è un modo semplice per contribuire a ridurre il rischio di cancro al fegato ed estendere la durata della vita: consumare funghi, cereali integrali, formaggi stagionati e altri alimenti ricchi di spermidina. I ricercatori hanno scoperto che i topi alimentati con un supplemento orale di spermidina avevano meno probabilità di sviluppare la fibrosi epatica e carcinoma epatocellulare, la forma più comune di cancro al fegato, rispetto ai roditori che non hanno ricevuto il supplemento. Inoltre, il team di ricerca della Texas A&M University in College Station, ha rilevato che la spermidina ha aumentato la durata della vita dei topi di ben il 25%. Il co-autore dello studio, Leyuan Liu dell‘Istituto di Bioscienze e Tecnologia presso la Texas A&M e colleghi, hanno recentemente riportato i loro risultati sulla rivista Cancer Research .
La spermidina è una poliammina, un composto che ha almeno due gruppi amminici, naturalmente presente in una varietà di prodotti alimentari tra cui formaggi stagionati, funghi, legumi, cereali integrali e mais. Precedenti ricerche hanno suggerito che la spermidina nella dieta può avere numerosi benefici per la salute. Uno studio pubblicato su Nature Medicine, ad esempio, ha associato la supplementazione orale di spermidina ad una migliore salute del cuore e longevità nei topi, mentre uno studio più recente l’ha collegata alla riduzione della pressione sanguigna. Per questo ultimo studio, Liu e colleghi hanno cercato di scoprire le eventuali proprietà anticancro della spermidina.
Per raggiungere i loro risultati, i ricercatori hanno somministrato un integratore orale di spermidina a topi predisposti a sviluppare il carcinoma epatocellulare o fibrosi epatica, un accumulo di tessuto cicatriziale nel fegato che può portare al cancro. Non solo i topi hanno dimostrato di avere meno probabilità di sviluppare il carcinoma epatocellulare e la fibrosi epatica rispetto ai topi non trattati, ma sono anche vissuti molto più a lungo. “L’aumento del 25% della durata della vita è stupefacente”, dice Liu. “In termini umani, ciò significherebbe che chi vive 81 anni, potrebbe vivere fino a oltre 100 anni”. Gli autori fanno notare che l’aumento del 25 per cento della durata della vita è stato osservato solo in topi che avevano ricevuto la supplementazione permanente di spermidina, mentre i roditori che avevano ricevuto il supplemento più tardi nella vita, hanno sperimentato un aumento del 10 per cento della longevità.
In precedenti ricerche, Liu ed il suo team avevano scoperto che la mancanza di autofagia - il processo attraverso il quale le cellule “mangiano” i propri detriti - contribuisce allo sviluppo del cancro. In questo studio, i ricercatori hanno scoperto che i benefici della spermidina diminuiscono in assenza di una proteina chiamata MAP1S che è nota per innescare l’autofagia. Per questa ragione, il team ipotizza che gli effetti protettivi dal cancro del composto, sono collegati al ruolo di MAP1S nell’autofagia. Ulteriori studi sono necessari per determinare la sicurezza e l’efficacia della supplementazione di spermidina negli esseri umani, ma il team ritiene che il composto potrebbe offrire significativi benefici per la salute. “Basti pensare che l’aggiunta di spermidina ad ogni bottiglia di birra, potrebbe bilanciare l’alcol e aiutare a proteggere il fegato”, dice Liu. “È ancora presto, ma forse un giorno questo approccio fornirà una nuova strategia per prolungare la durata della vita, prevenire o invertire la fibrosi epatica e prevenire, ritardare o curare il carcinoma epatocellulare negli esseri umani”.

 

http://cancerres.aacrjournals.org/content/early/2017/04/06/0008-5472.CAN-16-3462

16-02-2018

Capita spesso che, quando siamo affetti da stati infiammatori che ci causano dolore, ci viene consigliato di assumere un analgesico per un’azione rapida. In fondo è pratico, veloce e non mette in discussione le nostre abitudini e stile di vita. Più volte ho discusso su quanto la medicina naturale sia anche più efficace dei farmaci da banco. Però comporta un impegno (attività fisica, dieta equilibrata e sana, uso quotidiano di spezie e erbe officinali) che dovrebbe essere normale per uno stile di vita sano, ma che molti non adottano per pigrizia o per non mettere in discussione ciò che viene propinato dalla pubblicità (pagate dalle case farmaceutiche). Infatti, assumere un FANS per il trattamento del dolore è la scelta più comune, che in molti fanno senza nemmeno sapere cosa stanno assumendo, né cosa avviene nel proprio corpo e, soprattutto, le reazioni avverse che rischiano. Per questo motivo, ho preso il bugiardino Oki, uno dei Fans più largamente diffusi, per approfondire la conoscenza del farmaco e gli effetti collaterali ad esso collegati.
QUALI SONO I FARMACI ANALGESICI

Gli analgesici vengono divisi in due gruppi di farmaci:

- Ad azione centrale.
- Ad azione periferica.

Gli analgesici ad azione centrale comprendono morfina, paracetamolo, alcuni antidepressivi e qualche anticonvulsivante. Gli analgesici periferici sono tipicamente i FANS, un gruppo numeroso di farmaci che vengono accumunati dal meccanismo d’azione: inibiscono la ciclossigenasi (COX), enzima chiave nella sintesi delle prostaglandine, che mediano il dolore nelle aree in cui si verifica una reazione infiammatoria. Arrestando la produzione di prostaglandine, i Fans arrestano il dolore. Tra i più conosciuti abbiamo l’ibuprofene, il nimesulide e il ketoprofene, che è il Fans che si legge nel bugiardino Oki.

BUGIARDINO OKI

Come appena detto, il principio attivo del farmaco, che si legge sul bugiardino Oki, è il ketoprofene. Come la maggior parte degli analgesici periferici, viene utilizzato per il trattamento sintomatico di stati infiammatori associati a dolore, tra cui:

- artrite reumatoide;
- artrosi dolorosa;
- reumatismo extra-articolare;
- affezioni dolorose in odontoiatria, otorinolaringoiatria, urologia e pneumologia.

CONTROINDICAZIONI

Se state pensando di assumere l’Oki, ricordate che bisogna evitarlo qualora:

- in precedenza abbiate avuto episodi di ipersensibilità ad altri FANS o ad uno qualsiasi degli eccipienti o reazioni come attacchi d’asma, broncospasmo, rinite acuta, polipi nasali, orticaria o edema angioneurotico;
- se vi hanno diagnosticato un’ulcera peptica attiva, o avete sofferto di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione o dispepsia cronica;
- se siete affetti da morbo di Crohn o colite ulcerosa, asma bronchiale pregressa, insufficienza cardiaca, gravi disfunzioni epatiche o renali, disturbi della coagulazione;
- Siete in stato di gravidanza o allattamento

REAZIONI AVVERSE AI FANS

Gli eventi avversi che più di frequente si verificano sono di natura gastrointestinale come:

- ulcere peptiche;
- perforazione;
- emorragia gastrointestinale (a volte fatale, in particolare negli anziani).

Gli effetti collaterali riportati comprendono inoltre:

- nausea;
- vomito;
- diarrea;
- flatulenza;
- costipazione;
- dispepsia;
- dolore addominale;
- melena;
- ematemesi;
- stomatiti ulcerative;
- esacerbazione di colite;
- morbo di Crohn.

Inoltre, sempre in associazione all’utilizzo dei Fans, sono stati osservati casi di ipertensione e insufficienza cardiaca e, alcuni studi, suggeriscono che un loro uso eccessivo possono aumentare il rischio di trombosi arteriosa (infarto del miocardio o ictus).
Queste reazioni avverse non sono ipotesi, ma le troviamo sul bugiardino Oki. Quindi, quando state per assumere questi farmaci, siate sicuri di aver letto bene le controindicazioni e di adottare tutte le misure precauzionali. Ad ogni modo, vi consiglio di fare molta prevenzione e rafforzare il vostro sistema immunitario attraverso uno stile di vita sano, sport adeguato, alimentazione sana e mirata, e di assumere le spezie e le erbe appropriate. In questo modo, il ricorso ai medicinali si ridurrà drasticamente perché il vostro organismo sarà più forte e si ammalerà molto meno.

16-02-2018

Rivelate da uno studio scientifico le posizioni sessuali più pericolose secondo i medici. Sorprendentemente quella del missionario è la seconda più rischiosa. Nonostante sia considerata una delle posizioni di sesso più elementari e non particolarmente “attraenti”, il missionario è in realtà una delle posizioni per fare l’amore più pericolose secondo i medici.
In un nuovo studio dal titolo “Il rapporto tra la posizione sessuale e la gravità della frattura del pene“, pubblicato dal giornale internazionale di ricerca sull’impotenza, i medici hanno analizzato quali posizioni sessuali sono le più pericolosi per gli uomini. Dallo studio emerge che la posizione più pericolosa è quella che gli americani chiamano “doggy style”, in italiano “pecorina”. Ben il 41% dei casi di frattura del pene si verificano come risultato dell’utilizzo di questa posizione. I ricercatori Barros, Schulze Ornellas e Koifam, hanno notato che non ci sono grosse differenze tra questa posizione e quella del missionario ma il “doggy style” ha avuto casi di frattura del pene più severi della seconda. La posizione in cui è stata riscontrata minore incidenza con questa terribile frattura è invece quella in cui l’uomo è disteso supino e la donna gli è sopra, quella che in gergo è definitia “smorzacandela”.

COME SI VERIFICA UNA FRATTURA DEL PENE?

Una frattura del pene si verifica quando l’appendice è soggetta ad un brusco trauma, che può verificarsi durante il rapporto vigoroso o la masturbazione. Dal 1924, sono 1.600 i casi registrati in tutto il mondo, una media di 16 all’anno. I ricercatori hanno osservato che nel 50 percento dei casi, si ode un vero e proprio suono simile ad un forte scricchiolìo. Quattro vittime su cinque di fratture del pene perdono la loro capacità erettiva. La disfunzione erettile non è il solo problema, il sesso infatti per quasi tutti i traumatizzati diventa un atto doloroso.

 

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28659630

15-02-2018

Un gruppo di ricerca dell’Università dell’Albania ha trovato prove che suggeriscono che lo stesso antiossidante che conferisce al frutto del melograno il vivace colore rosso, può alterare le caratteristiche delle cellule staminali del cancro al seno. L’estratto di melograno, derivato principalmente dalla buccia del frutto, è noto per avere alti livelli di potenti antiossidanti chiamati polifenoli. Ramune Reliene, Professoressa associata di scienze della salute ambientale presso la Scuola di sanità pubblica e Sameera Nallanthighal del Cancer Research Center della UAlbany, hanno cercato di verificare gli effetti di questi antiossidanti sul cancro. Poiché non tutte le cellule tumorali sono uguali e i tumori sono costituiti da molti tipi di cellule, le ricercatrici hanno deciso di prendere di mira le cellule ritenute più pericolose: le cellule staminali del cancro.
Le cellule staminali sono diverse dagli altri tipi di cellule in quanto hanno una notevole capacità di autodividersi e riprodursi, dando origine anche ad altri tipi di cellule. Questa naturale capacità non è pericolosa; infatti, le cellule staminali del tessuto normale possono sostituire le cellule morenti e persino riparare i tessuti danneggiati. Il pericolo sorge se le cellule staminali diventano cellule staminali cancerose, perché la loro capacità di divisione e di rinnovamento porta alla progressione del cancro favorendo l’inizio dello sviluppo del tumore, la crescita e persino il riavvio dei tumori cancerosi molto tempo dopo che una persona è stata dichiarata libera dal cancro. Ad aggravare questi problemi è il fatto che le cellule staminali tumorali sono ritenute più resistenti alla terapia rispetto ad altri tipi di cellule tumorali. Per questa ragione, le cellule staminali tumorali sono diventate un bersaglio importante nella terapia e nella prevenzione del cancro più delle altre cellule tumorali, a causa dell’idea che se le cellule staminali possono essere rallentate o rese “meno staminali”, il cancro stesso potrebbe essere rallentato.
Insieme a una ricercatrice universitaria, Kristine Elmaliki, Reliene e Nallanthighal, hanno condotto esperimenti usando linee di cellule tumorali che sono i prototipi delle cellule staminali del cancro al seno. Queste cellule, che mostrano le proprietà esatte delle cellule staminali tumorali, sono state trattate con estratto di melograno diluito e incubate per periodi che vanno da uno a sei giorni. Durante questo periodo, il team ha misurato diversi marcatori di cellule staminali del cancro al seno sia nelle cellule trattate con estratto di melograno che nelle cellule non trattate. I ricercatori hanno poi confrontato i risultati tra i gruppi e osservato differenze significative tra i prototipi di cellule staminali tumorali che sono stati trattati con l’estratto di melograno. Inoltre, le cellule che sono state trattate con estratto di melograno sono state trattate con quantità relativamente piccole - pensate che una persona potrebbe semplicemente acquistare il prodotto in un negozio di alimentari e aggiungerlo alla dieta. “Una cosa che abbiamo trovato sorprendente è che concentrazioni relativamente basse dell’estratto di melograno sono in grado di modificare la capacità delle cellule staminali tumorali di riprodursi”, ha detto Reliene.
Reliene, Nallanthighal ed Elmaliki hanno ottenuto diversi risultati notevoli, tra cui:

- l’estratto di melograno inibisce la capacità delle cellule tumorali del seno di autorinnovarsi;

- l’effetto inibitorio è mantenuto per diverse generazioni da cellule a cellule appena forma e (l’equivalente di bambini e nipoti di cellule madri esposte all’estratto di melograno) che non sono mai state esposte all’estratto di melograno.

Le prove della ricerca, alla fine, non suggeriscono che il melograno sia la cura del cancro al seno, ma suggeriscono che l’estratto di melograno mostra un potenziale promettente per avere un effetto positivo sia nella prevenzione primaria del cancro che nell’inibizione della progressione della malattia”, ha concluso Reliene.

 

http://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/01635581.2017.1359318

Giovedì, 15 Febbraio 2018 06:12

COME TOGLIERE I PESTICIDI DA FRUTTA E VERDURA.

15-02-2018

Come togliere i pesticidi da frutta e verdura? Oggi in commercio esistono molti prodotti in grado di disinfettare i nostri alimenti, ma sono sempre convinto che i rimedi naturali siano i migliori, e anche i più economici. La cosa migliore da fare, in linea generale, è acquistare frutta e verdura di origine biologica. Spesso, però, non è possibile. Ecco quindi che potrebbero tornarvi utili questi rimedi della nonna.

ACQUA E BICARBONATO

Il bicarbonato è il più conosciuto e utilizzato rimedio per lavare bene e disinfettare frutta e verdura. Abbiamo visto come questa sostanza abbia veramente usi sconfinati: in cucina come lievito, per le pulizie della casa e della persona e per ravvivare i nostri tappeti. Per l’uso che ne dovrete fare, basterà sciogliere un cucchiaio di bicarbonato in un recipiente pieno d’acqua, dove andrete a immergere i vostri alimenti. Lasciate in posa per un periodo di circa 10-15 minuti in modo tale da consentire al prodotto di fare effetto, eliminando sia i batteri che eventuali altre sostanze che si sono depositate sulla superficie. Poi, risciacquate come di consueto.

ACQUA, LIMONE E BICARBONATO

Una variante dell’uso del bicarbonato è aggiungere qualche goccia di limone. Basta mettere in una tazza d’acqua un cucchiaio di succo di limone e due di bicarbonato di sodio. Bagnate i vostri alimenti con questa soluzione e sfregate energicamente per qualche minuto. Dopo di che, risciacquate con cura.

ACQUA E ACETO BIANCO

Un altro rimedio molto utilizzato è lasciare in ammollo frutta e verdura, per una decina di minuti, in una soluzione composta da 50% di aceto bianco e 50% di acqua. Mescolate energicamente e risciacquate. Anche l’aceto bianco è un disinfettante naturale, che vi permetterà di eliminare eventuali muffe e batteri dai vostri alimenti. Questa soluzione non provoca perdita di vitamine e sali minerali e consente di degradare alcuni dei pesticidi più comunemente impiegati.

ACETO DI MELE E SALE

L’aceto di mele ha un’infinità di utilizzi, tra cui anche questo: quello di disinfettare i nostri cibi. La soluzione che vi serve è composta da ¼ di tazza riempita da aceto di mele, una grossa manciata di sale e un contenitore pieno di acqua. Dopo aver riempito il vostro contenitore con l’acqua, aggiungete poco alla volta il sale. Dovrete mescolare bene, per fare in modo che si sciolga. Dopo, aggiungerete anche l’aceto di mele. Mescolate e immergete frutta e verdura che andrete a sciacquare energicamente con la soluzione creata per un paio di minuti. Lasciate in ammollo ancora per qualche minuto e poi risciacquate con acqua. Aceto e sale aiuteranno a rimuovere le spore della muffa, lo sporco e i detriti presenti sui nostri alimenti, permettendo, inoltre, di conservare più a lungo la nostra frutta e verdura.

15-02-2018

Le bacche di Açai sono un frutto rosso-viola di una palma che cresce in modo spontaneo nelle foreste pluviali dell’America Latina, dove è chiamato “la bacca della bellezza”. Questo nome le è stato dato perchè questo frutto presenta tutti quei componenti che aiutano il corpo a mantenersi giovane e in salute e ad avere un aspetto migliore. La sua combinazione di antiossidanti, aminoacidi e acidi grassi rallenta il processo di invecchiamento dell’organismo, sostenendo il sistema immunitario e il metabolismo, ma soprattutto rimuovendo i radicali liberi dal nostro corpo.
Non è un caso che siano considerate un super food. Le bacche di Açai contengono tutti i nutrimenti necessari all’organismo per la sopravvivenza. Hanno più proteine dell’uovo, presentano acidi grassi simili a quelli contenuti nell’olio di oliva e in soli 100 grammi di bacche 45 grammi sono di fibra. Come anticipato, contengono il doppio degli antiossidanti contenuti nei mirtilli e trenta volte più antiocianine che nel vino rosso. Presentano poi elevate quantità di potassio, fibre, calcio, fosforo e proteine necessari per dare energia al nostro organismo ma anche vitamine B1, B2, B3, C, E, acidi grassi omega-6 e omega-9.
Gli alti livelli di antiossidanti presenti nelle bacche di Açai, fanno sì che questo frutto si riveli un prezioso alleato nella lotta all’invecchiamento. Previene infatti l’invecchiamento prematuro e rigenera l’organismo e i muscoli. Inoltre, le bacche di Açai possiedono una forte concentrazione di steroli che riducono il colesterolo cattivo nel sangue, proteggendo la salute del cuore e del sistema cardiocircolatorio. Inoltre gli steroli, così come i beta-fitosteroli che contengono, aiutano l’organismo a ridurre dolori e infiammazioni, rendendolo più attivo e in salute.
Le bacche di Açai sono il frutto preferito se vuoi dimagrire per perdere qualche chilo in eccesso. Contiene infatti aminoacidi essenziali in grado di accelerare il metabolismo, così che l’organismo riesca a bruciare più calorie. I fitosteroli che contiene, inoltre, aiutano a ridurre la sensazione di fame (e gli spuntini extra pasto).

14-02-2018

Nella medicina tradizionale cinese, la cannella è utilizzata per combattere il raffreddore, la nausea, i virus intestinali e i dolori mestruali ed è una buona fonte di manganese, ferro e calcio. Tra gli altri benefici, la cannella può anche ridurre il rischio di danno cardiovascolare causato da una dieta ricca di grassi, attivando sistemi antiossidanti e antinfiammatori del corpo e rallentando il processo di accumulo di grasso, secondo uno studio preliminare condotto su animali e presentato all’American Heart Association’s Arteriosclerosis, Thrombosis and Vascular Biology | Peripheral Vascular Disease 2017 Scientific Sessions.
I ricercatori hanno alimentato i ratti con integratori di cannella per 12 settimane e con una dieta ricca di grassi. I risultati dello studio hanno dimostrato che: i ratti pesavano meno, avevano meno grasso addominale, sani livelli di zucchero e d’insulina e sani livelli di grasso nel sangue, rispetto ai ratti che non avevano ricevuto l’integratore di cannella ed erano stati alimentati con una dieta ricca di grassi. I ratti alimentati con la cannella avevano anche un minor numero di molecole coinvolte nel processo di accumulo del grasso nel corpo e più molecole antiossidanti e antinfiammatorie che proteggono il corpo dai danni dello stress. I risultati suggeriscono che la cannella può ridurre gli effetti di una dieta ricca di grassi. Inoltre, la cannella è un antibatterico naturale. Inibisce la crescita di batteri e funghi come ad esempio la Candida o quelli responsabili di focolai di malattie di origine alimentare come l’Helicobacter Pylori.
Uno studio pubblicato da Diabetes Care ha dimostrato che l’assunzione giornaliera di 6 g di cannella riduce i trigliceridi, la glicemia ed il colesterolo LDL. Un altro studio condotto dall’Università di Copenaghen, ha dimostrato che i pazienti trattati con un cucchiaino di cannella in polvere e un cucchiaio di miele, ogni mattina prima della colazione, avevano trovato sollievo dal dolore da artrite. Ma non è tutto! La cannella può ridurre la proliferazione delle cellule tumorali, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nutrition and Cancer e condotto dall’Università del Texas. È una buona fonte di fibre, calcio, ferro e manganese e può fornire sollievo dalla costipazione. Può combattere l’infertilità. Contiene una sostanza naturale chiamata cinnamaldeide che secondo diversi studi sembra aumentare l’ormone progesterone e diminuire la produzione di testosterone nelle donne, contribuendo a bilanciare gli ormoni. Il sapore e l’aroma della cannella agiscono come stimolante cognitivo e può migliorare la memoria. E’ un ottimo rimedio per il mal di gola che può essere preparato in questo modo: mettere a bollire una tazza di acqua con 2 cucchiaini di miele, 2-3 pezzetti di cannella e una manciata di pepe. Portare ad ebollizione e bere caldo. Il profumo speziato libera le vie respiratori e le proprietà antisettiche della cannella riducono l’infiammazione della gola.

14-02-2018

Solitudine e isolamento sociale sono ancora più pericolosi dell’obesità e accorciano la vita. A lanciare l’allarme la principale associazione di psicologi americani in seguito ai risultati di alcuni studi. Come sappiamo la solitudine non sempre è un male, imparare a stare soli ci consente di metterci in contatto con il nostro io più profondo e offre diversi vantaggi. Questo ovviamente non significa provare sensazioni sgradite a causa di una solitudine non scelta o peggio ancora non avere proprio rapporti con gli altri. Quello che è davvero pericoloso infatti è l’isolamento “subìto” dato che l’uomo è in tutto e per tutto un animale sociale. 
A mettere in luce i rischi di questa situazione sono stati due studi presentati al 125° incontro annuale dell’American Psychological Association (APA). Essere isolati dalla società si è rivelato addirittura più pericoloso dell’obesità. Tutti noi infatti, in quanto esseri umani, abbiamo bisogno del contatto con gli altri, un bisogno che ci permette di sopravvivere. La preoccupazione insorge ancora di più se si pensa che questo tipo di solitudine estrema si sta espandendo e continuerà a crescere nei prossimi anni dato che aumenta l'aspettativa di vita della popolazione e le persone anziane sono sempre più numerose. Secondo gli esperti potremmo trovarci alle prese, e non solo nei paesi più ricchi, con un’epidemia di solitudine! 
A mettere l’accento sui rischi dell’isolamento sociale è stata Julianne Holt-Lunstad, psicologa e docente presso la Brigham Young University di Provo (USA) che ha illustrato due revisioni di studi precedenti che collegano solitudine e morte prematura. La prima revisione, che ha preso in esame quasi 150 studi per un totale di 300 mila partecipanti, ha scoperto che più si è inseriti nella società e minore è il rischio di morte precoce (scende addirittura del 50%). La seconda, che ha valutato 70 studi per un totale di ben 3,4 milioni di persone, ha valutato l’impatto di isolamento sociale, solitudine o del vivere da soli sulla mortalità, scoprendo che tutti questi fattori inducono un rischio maggiore di morte prematura che può diventare addirittura superiore a quello di una problematica importante e diffusa come l’obesità. La sfida dei prossimi anni potrebbe essere dunque quella di favorire l’inclusione sociale soprattutto degli anziani o delle persone che, una volta smesso di lavorare, rischiano di perdere importanti contatti con gli altri soprattutto se non hanno una famiglia solida alle spalle.
Ma perché la solitudine incide così tanto sulla salute? Diverse ricerche precedenti hanno mostrato come l’isolamento possa danneggiare il nostro sistema immunitario rendendolo più debole. Questo è ancora più vero se parliamo di persone anziane. Ricordiamoci dunque che non solo alimentazione e stile di vita corretto ma anche buone relazioni sociali sono fondamentali per la nostra salute.

 

http://www.apa.org/news/press/releases/2017/08/lonely-die.aspx

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