Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

15-11-2016

Una ricerca condotta dalla Kumamoto University, in Giappone, ritiene che un composto naturale isolato dalle cipolle, onionin A (ONA), ha diverse proprietà anticancro per il trattamento del cancro ovarico. Questa scoperta è il risultato della ricerca sugli effetti di ONA su un modello preclinico di carcinoma ovarico epiteliale (EOC) sia in vivo che in vitro ed è stata realizzata dallo stesso gruppo che ha scoperto che ONA ha soppresso l’attivazione pro-tumorale delle cellule mieloidi. Secondo una revisione del 2014 dei farmaci anticancro dell’Organizzazione mondiale della sanità, EOC è il tipo più comune di cancro ovarico e ha un tasso di sopravvivenza a cinque anni di circa il 40 per cento. Esso ha un rischio di vita relativamente basso che è meno dell’1 per cento, ma questo rischio può aumentare fino al 40 per cento se c’è una storia familiare della malattia. La maggior parte delle pazienti (80 per cento) sperimenta una ricaduta dopo il trattamento iniziale con la chemioterapia, pertanto, è necessaria una linea più efficace di trattamento.
I ricercatori della Kumamoto University hanno scoperto che ONA ha diversi effetti sul cancro ovarico. Esperimenti in vitro hanno dimostrato che il cancro ovarico di solito prolifera in presenza di macrofagi M2 pro-tumorali, e hanno dimostrato che la crescita tumorale è stata inibita dal composto ONA. Questo effetto può essere determinato dall’influenza di ONA su STAT3, un fattore di trascrizione noto per essere coinvolto sia nella polarizzazione M2 che nella proliferazione delle cellule tumorali. Inoltre, il team ha scoperto che ONA ha inibito le funzioni pro-tumorali delle cellule mieloidi (MDSC) che sono associate con la soppressione dell’attività antitumorale della risposta immunitaria dei linfociti ospitanti, utilizzando un modello preclinico di sarcoma. ONA ha anche migliorato gli effetti dei farmaci anticancro, rafforzando le loro capacità di anti-proliferazione. Inoltre, esperimenti su un modello murino di cancro ovarico hanno dimostrato che la somministrazione del composto ha allungato la durata della vita e inibito lo sviluppo del cancro ovarico come risultato della soppressione da parte di ONA dei macrofagi polarizzati M2. La ricerca mostra che ONA riduce la progressione maligna del cancro ovarico interferendo con la funzione pro-tumorale delle cellule mieloidi. Il composto sembra attivare risposte immunitarie antitumorali annullando la funzione immunosoppressiva delle cellule mieloidi. ONA ha anche il potenziale di migliorare l’azione dei farmaci anticancro esistenti e non ha effetti citotossici sulle cellule normali. Lo studio conclude che “Un integratore orale a base di ONA potrebbe notevolmente beneficiare i malati di cancro”.

 

http://medicalxpress.com/news/2016-10-anti-cancer-effects-natural-compound-derived.html

15-11-2016

Per conoscere il nostro stato di salute mentale, e vedere se i nostri livelli di serotonina sono al di sotto della soglia normale, si può fare con la mutua un esame fondamentale che si chiama serotonina piastrinica. Pensate che nessuno lo sa e persino molti medici se glielo chiedi rispondono:" ma che cavolo è?". Di norma ciò che non si conosce non è una cosa seria e invece, questo semplicissimo esame realizzabile con un piccolo prelievo di sangue è molto, molto importante. Non si deve diffondere la voce perchè monitorizza il livello di stress neuronale e potrebbe divenire un indice adeguato a far valere dei diritti in ambito lavorativo. Con la valutazione della serotonina piastrinica si può determinare la carenza o l'eccesso del neurotrasmettitore nei neuroni. Di conseguenza è possibile attuare una cura farmacologica mirata e spesso a bassissimo dosaggio, altra cosa che terrorizza il marketing della posologia standardizzata. Pensate che lo stesso gene che coordina il trasporto di serotonina vale sia per le piastrine che per i neuroni, per cui la quantità del neurotrasmettitore presente nelle piastrine è un indice esatto del nostro stato neurochimico. Interessante, ma non ditelo troppo in giro. Per le lobby farmaceutiche e per il sistema sanitario corrotto, dovete restare ignoranti!

Martedì, 15 Novembre 2016 07:06

L’ANANAS RAFFORZA IL SISTEMA IMMUNITARIO.

15-11-2016

Scoperta l’America, scoperto l’ananas. Ad eccezione di Carlo V che, diffidente, non volle nemmeno assaggiarlo, i conquistatori del “nuovo mondo” furono subito attratti da quello strano frutto a forma di pigna, dalla polpa dolce e succulenta e dal profumo avvolgente. Gli indigeni, che lo consumavano in abbondanza durante le feste in occasione dei riti d’iniziazione, lo chiamavano “Nana” (che in lingua caraibica si traduce con “profumo dei profumi”), i portoghesi lo ribattezzarono “ana-naz”, gli spagnoli “pina” e gli inglesi, più tardi, “pineapple”. Oggi se ne conosce e coltiva un numero strepitoso di varietà e dell’Ananas non si getta niente, nemmeno le foglie, che vengono usate per la produzione di fibra impiegata nella fabbricazione di cordami e tessuti. Grazie al suo ricco contenuto di vitamine e sali minerali è indispensabile a ottobre per rinforzare il sistema immunitario in vista dell’inverno. Mangiamone due fette al giorno, per tutto il mese. Oltre ad essere un frutto gustoso, digeribile e nutriente, l’ananas ha anche sorprendenti effetti salutari. La sua polpa, composta da acqua, proteine e carboidrati, è ricca di potassio, vitamine C e A, particolarmente utili in questa stagione per rinforzare il sistema immunitario. Dai gambi dei frutti freschi, poi, si ricava la bromelina, un enzima sulfidrilico con azione proteolitica che si è dimostrato capace di controllare i fenomeni infiammatori, gli edemi post traumatici e il riassorbimento degli stravasi emorragici.

COME SCEGLIERLO

Per prima cosa, annusate: si deve sentire il profumo caratteristico dell’ananas. Poi controllate la buccia: quella di un frutto fresco e maturo è verde cangiante in giallo-oro. Evitate gli ananas con la buccia di colore verde-grigiastro (troppo acerbi), o marrone (troppo maturi). In un sacchetto o in una pellicola trasparente l’ananas si conserva in frigorifero per 3 o 4 giorni.

Martedì, 15 Novembre 2016 07:05

I TANTI BENEFICI DEL RISO E LE SUE VARIETÀ.

15-11-2016

Il riso è un cereale appartenente alla famiglia delle graminacee, particolarmente ricco di fibre, vitamine e sali minerali. Per questo è da considerare non solo come alimento, ma anche come un vero e proprio integratore naturale. Vediamo quali sono i benefici del riso per il benessere e la salute dell’organismo.

LE PRINCIPALI FUNZIONI DEL RISO

Il riso è, in virtù dell’alto contenuto di vitamine del gruppo B, un alimento altamente digeribile e caratterizzato dalla facilità con cui i suoi nutrienti vengono assorbiti a livello intestinale. Grazie alla sua componente glucidica, il riso svolge inoltre un’azione regolatrice della flora intestinale; non a caso, il riso non condito è indicato come coadiuvante nel trattamento dei disturbi gastrointestinali. Il riso regola quindi il processo digestivo e previene sia stitichezza che diarrea.

1. FUNZIONE PROTETTIVA DEI RENI

Il riso favorisce la riduzione dell’assorbimento di acido urico nel sangue; viene infatti consigliato in caso di uricemia, nefrite e gotta. D’altra parte, il basso contenuto di sodio lo rende un alimento ideale per i pazienti affetti da insufficienza renale.

2. AZIONE ANTISTRESS

L’alto contenuto di potassio, unitamente a quello di vitamine del gruppo B, rende il riso un alimento indicato in momenti di particolare stanchezza fisica. Il basso contenuto di lipidi e l’alto contenuto di acidi grassi essenziali rende il riso un alimento utile nella prevenzione dell’ipertensione e delle patologie cardiovascolari.

3. ANTI-AGING

In virtù delle affinità esistenti tra la composizione biochimica del riso e la struttura epidermica, l’alimento può essere utilizzato come ingrediente di base di ricette di bellezza naturali. Più in particolare, l’amido di riso polverizzato è ideale per pelli delicate e irritate, in quanto svolge un’azione emolliente, rinfrescante e antinfiammatoria. D’altra parte, il gamma-orizanolo contenuto nell’alimento agisce sulla pelle come naturale filtro protettivo nei confronti dei raggi ultravioletti. Infine, è utile ricordare che il riso è privo di glutine; per questo può essere consumato senza controindicazioni dai celiaci.

CARATTERISTICHE NUTRITIVE E PROPRIETA’ DI ALCUNE VARIETA’ DI RISO

In Italia vengono coltivate oltre 50 varietà di riso, ognuna delle quali è contraddistinta non solo da una certa forma, dimensione e fragranza, ma anche da una specifica composizione nutritiva che ne determina i benefici sia per la salute che per la bellezza.

- Benefici del riso bianco classico: Il riso bianco è ricco di amido ed ha proprietà astringenti; aiuta quindi in caso di fermentazioni intestinali o diarrea.

- Benefici del riso parboiled: Questa varietà di riso è particolarmente ricca di ferro e vitamine del gruppo B; ha effetti particolarmente benefici sul metabolismo.

- Benefici del riso basmati: Come indica il nome, che in indiano significa “regina di fragranza”, il riso basmati ha un inconfondibile sapore dolce e delicato. Si tratta della varietà di riso con il minor contenuto di grassi; è altamente digeribile ed è particolarmente indicato come contorno, in sostituzione del pane.

- Benefici del riso nero selvatico: Il riso nero ha un alto contenuto di proteine, circa il doppio rispetto a quello del riso bianco. E’ particolarmente indicato in caso di disturbi a carico dell’apparato gastrointestinale, come colite e gastrite.

- Benefici del riso rosso: Il riso rosso è ottenuto dalla fermentazione con lievito Monascus Purpureus, che non solo conferisce all’alimento il suo tipico colore, ma lo arricchisce di sostanze chiamate monacoline, particolarmente efficaci nel contrastare il raggiungimento di alti livelli di colesterolo. Più in particolare, la monacolina K inibisce l’enzima HMG-CoA reduttasi, responsabile del processo di sintesi del colesterolo. Ecco perché il riso rosso è un alleato nel riequilibrio dei livelli di colesterolo LDL e dei trigliceridi. Inoltre esso pulisce le arterie e aiuta a prevenire patologie cardiovascolari. E’ importante sapere che un eccessivo consumo dell’alimento può causare disturbi intestinali e cefalea. Il riso rosso può interagire con farmaci antibiotici e antivirali.

- Benefici del riso integrale: Il riso integrale è ottenuto non privando il riso bianco della lolla, la pellicina che riveste il chicco. Esso è caratterizzato da un alto contenuto di fibre e vitamine, tra cui la vitamina B1(tiamina), la vitamina B2 (riboflavina) e la vitamina B9 (acido folico). Grazie alla vitamina PP (niacina), il riso integrale protegge l’apparato gastrointestinale e cardiocircolatorio. Il riso integrale contiene inoltre ferro, selenio, fosforo, rame e zinco. L’alimento ha proprietà disintossicanti ed è inoltre consigliato nelle diete dimagranti perché grazie all’alto contenuto in fibre induce un prolungato senso di sazietà. E’ indicato anche in periodi di forte esaurimento psicofisico e in presenza di patologie quali malattie cardiache, intestinali ed epatiche, disturbi renali ed uricemia.

14-11-2016

Milioni e ancora milioni di dollari. Sono le cifre spese dalle multinazionali delle bevande zuccherate per nascondere gli studi sugli effetti deleteri sulla salute. E per impedire l’entrata in vigore di leggi contro l’obesità, come la soda tax, che tassa le bibite gassate. Sia Coca Cola che Pepsi sono finite sul banco degli imputati. Le rivelazioni sono arrivate da uno studio, pubblicato sull’American Journal of Preventive Medicine, ripreso dal New York Times. Le big dei soft drink hanno elargito soldi a quasi cento gruppi e associazioni che si occupano di salute pubblica, convincendole in molti dei casi a ritirare il loro supporto a politiche favorevoli alla soda tax, ovvero una tassazione delle bevande gassate. Secondo lo studio condotto da Michael Siegel, professore all’University School of Public Health, tra il 2011 e il 2014 solo la Coca Cola ha speso sei milioni di dollari l’anno per elargizioni con lo scopo di stemperare il clima sempre più negativo che stava montando intorno alle bibite gassate. Sempre più associazioni e gruppi dediti alla salute pubblica infatti si impegnavano per far approvare la soda tax sui prodotti che sono considerati tra i maggiori responsabili dell’obesità. Pepsi, invece, ha investito per lo stesso obiettivo tre milioni di dollari l’anno.
L’indagine non ha peli sulla lingua e porta nomi e cognomi di chi ha subìto il fascino dei milioni delle due multinazionali. Sul banco degli imputati c’è, per esempio, Save The Children. Secondo lo studio la ONG (Organizzazione non Governativa) fino al 2010 è stata molto attiva sul fronte della promozione della soda tax. Lo sforzo è tuttavia terminato proprio in quell’anno, dopo che cinque milioni di dollari dalle due aziende sono finite nelle casse dell’associazione. Una semplice coincidenza? Sì, secondo i responsabili della ONG che hanno negato il legame tra i soldi e la loro scelta di virare le loro attività su altri fronti. Lo studio riporta altri casi “clamorosi” di conflitti di interesse, come quello della Academy of Nutrition and Dietetics, che nel 2012 si era rifiutata di sostenere la soda tax. Peccato che avesse accettato 525mila euro e l’anno dopo altri 350mila dollari di donazioni proprio da Coca Cola. E ancora The American Diabetes Association e The American Heart Association, hanno ricevuto l’una 140mila dollari e l’altra 400mila, sempre dalla multinazionale di Atlanta, tra il 2012 e il 2014. Lo studio rivela anche altro. Una ricerca finanziata dalla Coca Cola per negare l’esistenza di un legame tra bibite gassate e obesità, per esempio. Ma anche dei tentativi riusciti da parte della multinazionale di bloccare leggi fastidiose. Un fatto accaduto a Filadelfia, per esempio. Il sindaco aveva tutte le carte in regola e il supporto per approvare una soda tax locale. Peccato che poi non se ne è fatto più nulla: il Consiglio Comunale ha respinto la proposta. Forse perché Coca Cola e Pepsi avevano donato 10 milioni di dollari all’ospedale pediatrico?

 

http://www.ajpmonline.org/article/S0749-3797(16)30331-2/fulltext

14-11-2016

Poichè il latte vaccino e i latticini contengono grassi saturi, il loro consumo nell'alimentazione deve essere considerato come una seria fonte di pericolo potenziale. La sua nocività è stata incrementata dall'uso sempre più diffuso di oli idrogenati nella maggior parte dei cibi trattati, e il latte e i latticini, associati a oli idrogenati, producono una combinazione estremamente pericolosa. La classe medica, da anni, è stata messa al corrente dei risultati delle ricerche che hanno evidenziato come il latte e i latticini contribuiscano alla formazione del colesterolo nel corpo umano e causino attacchi di cuore. Ma la categoria in generale è stata lenta ad accettare i risultati di queste scoperte e a metterne al corrente i propri pazienti. In effetti anche oggi si rifiutano di accettare il dato di fatto che i grassi animali contribuiscono in larga misura a provocare disturbi cardiaci. Nel 1934 il dottor T. Leary, eminente patologo di Boston, scrisse un articolo intitolato "L'origine dell'arteriosclerosi", apparso su Archives of Pathology, in cui affermava che i cambiamenti nelle arterie sono prodotti sperimentalmente nel coniglio con un'alimentazione contenente colesterolo, particolarmente abbondante in uova, panna, burro, frattaglie, fegato, latte e carne suina. Il dottor Leary notava che il tuorlo dell'uovo è destinato all'embrione e il latte al neonato; che "l'uomo è l'unico animale, per quanto si conosca, che muore giovane per sclerosi coronarica e che in età avanzata si ammala di arteriosclerosi quasi universalmente". Il numero di marzo 1960 della pubblicazione Consumer Bulletin riportava: "il dottor Sinclair si è mostrato cautamente contrario alla sovralimentazione dei bambini, specialmente con latte di mucca e burro. L'uso eccessivo di latte vaccino e di burro è una delle cause della carenza di acidi grassi essenziali, che il dottor Sinclair ed altri pensano che abbia un’importante relazione e che sia una causa delle malattie coronariche, rare nei paesi meno privilegiati dove non si consumano burro e latte e invece comuni in paesi dove le condizioni economiche permettono un libero consumo di questi alimenti".

Lunedì, 14 Novembre 2016 10:44

PISELLI: UNA MANNA VERDE PER LA SALUTE.

14-11-2016

Grazie ai piselli e a un monaco austriaco di nome Gregor Johann Mendel, nella seconda metà dell'Ottocento nacque la genetica. Mendel scoprì che la prole ottenuta incrociando piselli con caratteristiche diverse presentava caratteristiche di entrambi i genitori e giunse alla conclusione che i caratteri ereditari si trasmettevano di generazione in generazione non solo nelle piante, ma anche negli esseri umani. Non è questo l'unico motivo di interesse scientifico per i piselli: i ricercatori hanno scoperto che essi contengono una potente sostanza capace di rallentare la degenerazione delle cellule da sane in tumorali. Inoltre nei piselli si trovano sostanze che possono abbassare il colesterolo e alleviare i sintomi del raffreddore. La sostanza antitumorale contenuta nei piselli si chiama clorofillina ed è il pigmento che conferisce loro il colore verde. La clorofillina (affine alla clorofilla, la sostanza che permette alle piante di ricavare energia dalla luce del sole) ha una struttura molecolare particolare grazie alla quale riesce a catturare le sostanze cancerogene presenti nel corpo. Quando mangiamo piselli, la clorofillina si lega alle sostanze cancerogene e ne impedisce l'assorbimento. I ricercatori non hanno ancora stabilito esattamente quanti piselli sia necessario mangiare per ottenere il massimo giovamento, ma certamente non si sbaglierà includendoli il più spesso possibile nel proprio menù insieme ad altri ortaggi di colore verde. In fondo, più una verdura è verde, più è ricca di clorofillina. I medici sanno ormai da moltissimo tempo che aumentare il consumo di fibra alimentare è uno dei modi migliori per abbassare il colesterolo e, con esso, il rischio di cardiopatie ed altri gravi problemi di salute. 
I piselli, per esempio, sono un'ottima fonte di fibra. Nell'intestino la fibra contenuta nei piselli si lega alla bile, il liquido secreto dal fegato, che in tal modo va a finire nelle feci. Poichè la bile contiene un'alta percentuale di colesterolo, evacuandola si abbassa automaticamente la colesterolemia. Sembra inoltre che i piselli facciano scendere i trigliceridi, cioè quei grassi contenuti nel sangue che contribuiscono all'insorgenza di malattie cardiache. Da uno studio danese è emerso che, quando alla dieta abituale si aggiunge una piccola dose di fibra di piselli, il livello di trigliceridi totali scende di quasi il 13% in due settimane. I piselli sono un contorno molto comune nelle mense scolastiche, non solo perchè gli studenti si divertano a farli schizzare lontano usando la forchetta come catapulta, ma anche perchè vantano una notevole abbondanza di vitamine. Mezza tazza di piselli, per esempio, contiene oltre 11 mg di vitamina C, che corrispondono a quasi il 19% del fabbisogno giornaliero. Questo è importante perchè è dimostrato che un apporto sufficiente di vitamina C nella dieta riduce il rischio di tumori e di malattie cardiache. E quando si ha il raffreddore, una piccola dose di vitamina C in più rende i sintomi più sopportabili.

QUALCHE SUGGERIMENTO

- Meglio freschi: i piselli appena sgusciati hanno più vitamina C di quelli in scatola, perchè durante la lavorazione questi ultimi perdono molti nutrienti.

- Oppure surgelati: nelle stagioni in cui i piselli freschi sono difficili da trovare, si può sempre rimediare con quelli surgelati. Sono più molli di quelli freschi, ma fanno altrettanto bene perchè la surgelazione lascia intatti quasi tutti i nutrienti e in particolare la vitamina C.

- Accendete la pentola a vapore: sia freschi sia surgelati, il metodo migliore per cuocere i piselli è a vapore: bollendoli nell'acqua la maggior parte dei nutrienti va perduta. L'alta temperatura che si raggiunge con l'ebollizione, inoltre, rischia di distruggere alcuni nutrienti, soprattutto la vitamina C.

 

14-11-2016

E' difficile trovare un apparato che non subisca le conseguenze dello stress e i testicoli non fanno eccezione. In uno studio su 439 uomini di 51 anni di età lo stress psicosociale cronico è risultato correlato a valori più alti di insulina e più bassi di testosterone, controbilanciati da alti valori di ormone luteinizzante (la sostanza secreta dall'ipofisi per stimolare la produzione di testosterone a livello testicolare). Queste scoperte indicano che lo stress cronico provoca invecchiamento precoce e minore funzionalità testicolare, oltre a un maggiore rischio di diabete. Nella pubblicità uomini dall'aria virile con la sigaretta fra le labbra conquistano il mondo (e le donne) in groppa al loro destriero, ma la realtà è esattamente l'opposto: il fumo toglie virilità. Nicotina e conitina (un metabolita della nicotina) aumentano l'attività di enzimi che degradano gli androgeni, abbassando di conseguenza il livello di testosterone. Un effetto analogo si osserva nelle donne: la nicotina aumenta l'attività degli enzimi che degradano gli estrogeni e quindi il livello di estrogeni nel siero si abbassa. In altre parole, non solo fumare non dà più sex appeal, ma rende anche sessualmente meno prestanti. La riduzione degli estrogeni nel siero spiegherebbero inoltre perchè nelle fumatrici i sintomi della menopausa e l'incidenza dell'osteoporosi sono maggiori.
Un altro problema è costituito dall'alcol. Gli alcolisti hanno testicoli più piccoli, libido ridotta, minore potenza sessuale, tendenza alla femminilizzazione (petto più sviluppato e distribuzione dei peli più simile a quella delle donne), meno peli, valori di testosterone più bassi e più alti di estrogeni. Il dilemma, naturalmente, è stabilire a quali livelli l'alcol comincia a causare dei problemi. L'esame di giovani di sesso maschile di età compresa fra i 13 e i 22 anni che consumavano quantità eccessive di alcolici da una media di 3,7 anni ha dimostrato che il loro livello di testosterone era meno della metà di quello del gruppo di controllo. Inoltre il valore di ormone luteinizzante era del 20% più basso nei bevitori, a indicare che l'alcol ha un effetto inibitorio sull'ipofisi. Allo stato attuale delle ricerche sembra che un consumo moderato di alcol (massimo due drink al giorno) non influisca sul testosterone, sebbene l'alcol abbia un effetto tossico diretto sui testicoli.

14-11-2016

La medicina alternativa suggerisce numerosi rimedi per potersi occupare delle ferite e delle cicatrici con estratti derivati da fiori e piante officinali presenti in natura. In questo modo la pelle è condotta verso la guarigione in modo non aggressivo. I rimedi naturali devono essere sempre applicati con costanza e sotto la guida di un esperto che possa valutare il trattamento migliore a seconda della propria situazione di salute, soprattutto nel caso di cicatrici e ferite gravi.

1. Guarigione e pulizia delle ferite: Gli oli essenziali più utili per la guarigione delle ferite sono tea tree, camomilla e lavanda. Vengono utilizzati in sostituzione dell'acqua ossigenata, diluiti in poche gocce con acqua sterilizzata, cioè portata ad ebollizione e poi riportata a temperatura ambiente.

2. Per interrompere il sanguinamento, l'olio essenziale di elicriso è considerato il migliore per controllare l'emorragia. Si consiglia di impiegare un impacco freddo fino a quando il sanguinamento non si ferma.

3. Per le ferite infette viene consigliato olio essenziale di chiodi di garofano e di mirra, mentre per la cura naturale dei graffi, olio essenziale di lavanda, di tea tree e di cipresso da utilizzare per la preparazione di un composto a base di acqua e argilla da spruzzare sulle ferite.

Le ferite possono giungere a guarigione naturalmente, senza la formazione di infiammazioni, oppure in maniera più difficoltosa e lenta, a causa della comparsa di pus, che può essere accompagnata da febbre.

RIMEDI ALTERNATIVI PER LE FERITE

1. CURE CON LE ERBE

E' possibile ricorrere alle erbe nel caso in cui non si abbia a disposizione o non si voglia utilizzare un normale disinfettante. Le erbe adatte per la preparazione di infusi per il lavaggio delle ferite sono centaurea minore, consolida maggiore e achillea.

COME PRENDERSI CURA DELLE CICATRICI

Come prendersi cura delle cicatrici in modo naturale? Le cicatrici più visibili possono presentarsi a seguito di ferite profonde o di interventi chirurgici. La pelle della zona in cui le cicatrici si sono formate risulta solitamente molto fragile, sottile e sensibile. Per questo motivo è bene cercare di riparare le cicatrici dall'esposizione al sole, una volta rimossi eventuali bendaggi, e da prodotti per la pelle troppo aggressivi.

1. OLIO DI ROSA MOSQUETA

L'olio di rosa mosqueta è uno dei rimedi naturali più rinomati ed efficaci per la cura delle cicatrici. Può essere acquistato online o in erboristeria. Si tratta di un olio vegetale molto concentrato e ricco di vitamina E. E' possibile applicarlo sulle cicatrici in poche gocce, ogni giorno, massaggiando con delicatezza. Aiuta a rendere la pelle più elastica e favorisce la rigenerazione cellulare e il riassorbimento della cicatrice.

2. OLIO ESSENZIALE DI LAVANDA

L'olio essenziale di lavanda è considerato una delle essenze più delicate. Ha un effetto calmante e disinfettante. Contribuisce alla rigenerazione naturale delle cellule della pelle. Deve essere applicato sulle cicatrici in quantità minime, meglio se diluito in un olio vegetale di base, come l'olio di mandorle dolci.

3. OLIO ESSENZIALE DI NEROLI

L'olio essenziale di neroli, anche conosciuto come olio essenziale di fiori d'arancio, è un prodotto naturale considerato adatto al trattamento delle cicatrici, compresi i segni lasciati sulla pelle dall'acne. Aiuta la rigenerazione cellulare e a migliorare l'elasticità della pelle. Cura e previene cicatrici e smagliature.

4. VITAMINA E

La vitamina E è essenziale al nostro organismo per favorire i processi di rigenerazione cellulare in caso di cicatrici presenti sul corpo. La vitamina E può essere assunta sotto forma di integratore o attraverso gli alimenti. Mandorle, nocciole, olio extravergine d'oliva, noci e avocado sono tra i cibi più ricchi di vitamina E.

Domenica, 13 Novembre 2016 07:53

6 MOTIVI PER BERE SUCCO DI CAROTE E ZENZERO.

13-11-2016

Avere un corpo tonico e in salute è ciò che desiderano in molti. Un’alimentazione equilibrata è la base di partenza su cui lavorare e permette di fare la differenza. Per questa ragione, si sta diffondendo la cultura del mangiar sano e le persone fanno sempre più attenzione a cosa mettono nel piatto. In tanti decidono di acquistare una centrifuga e sostituire i succhi confezionati con salutari centrifughe fatte in casa con frutta e verdura di stagione. Con l’inverno ormai alle porte, provate questo succo di carote e zenzero, un rinfrescante alleato per rafforzare il vostro organismo.

COME PREPARARE UN SUCCO FRESCO DI CAROTE E ZENZERO

Con l’ausilio di una centrifuga, è davvero facile preparare il succo di carote e zenzero. Vi occorrono:

• 4-5 carote;
• un pezzetto di zenzero fresco;
• mezzo limone;
• cannella (opzionale);

È sufficiente pelare le carote e inserirle nella centrifuga assieme allo zenzero. Poi versate il succo in un bicchiere e aggiungete il succo di mezzo limone. Se vi piace il sapore, potete arricchire con un pizzico di cannella.

SISTEMA IMMUNITARIO PIU’ FORTE

I benefici di questa bevanda non si limitano al palato. È utile a tutti, ai bambini quanto agli anziani, per rafforzare il proprio sistema immunitario. Infatti le vitamine A e C contenute nelle carote aiuta la produzione dei globuli bianchi, che combattono gli agenti patogeni e le malattie. Lo zenzero invece stimola il sistema immunitario per le sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. Inoltre migliora la circolazione e la rimozione delle tossine.

UNA PELLE PIU’ BELLA

Molti nutrienti contenuti nel succo di carote e zenzero vi aiutano a tenere la vostra pelle in salute. La vitamina A, unita ai diversi antiossidanti e il beta-carotene, rendono la carota un suo valido alleato. Mantiene la pelle idratata, previene l’acne e favorisce un tono uniforme. Lo zenzero, a sua volta, ricco di antiossidanti, vitamine e minerali, la rende liscia e libera dalle impurità.

PREVENZIONE DEL CANCRO

Oltre a uno scudo contro i malanni invernali, questo succo è anche una protezione naturale contro il cancro, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e antiproliferative. Molti studi dimostrano come lo zenzero sia in grado di combattere diversi tipi di cancro: alle ovaie, al colon, ai polmoni, al seno, alla pelle e al pancreas. Così come lo zenzero, l’assunzione regolare di carote può diminuire il rischio di cancro al colon e alla prostata, grazie a fitonutrienti chiamati poliacetileni e ad altri nutrienti che inibiscono il cancro.

UN CUORE PIU’ FORTE

I nutrienti racchiusi nella carota e nello zenzero contribuiscono anche al buon funzionamento del vostro sistema cardiovascolare. Il beta-carotene aiuta a combattere il colesterolo cattivo e riduce il rischio dell’attacco di cuore, mentre il potassio aiuta a tenere la pressione in parametri regolari.

CONTROLLA IL DIABETE

Se avete il diabete, o siete predisposti a contrarlo, questo è il succo che fa per voi. Lo zenzero vi aiuta a tenere sotto controllo il livello degli zuccheri nel sangue e migliora gli effetti dell’insulina. Le carote e la vitamina A invece vi proteggono dagli effetti collaterali che questa malattia potrebbe avere sulla vista.

MIGLIORA LA DIGESTIONE

Se soffrite di cattiva digestione, inserite questo succo nella vostra dieta. Ne trarrete sicuro giovamento. Sia la carota che lo zenzero sono degli efficaci rimedi naturali per la salute del vostro stomaco. La carota cruda lavora sulla mucosa dello stomaco e del colon, aiutando in caso di costipazione. Lo zenzero stimola il sistema digestivo, riduce la nausea e l’infiammazione della mucosa gastrica.

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