Angelo Ortisi
I PROBIOTICI CURANO ANCHE USTIONI E FERITE.
01-09-2015
La flora batterica gastrointestinale cambia radicalmente a seguito di un’ustione o di una ferita. Lo dice uno studio della Loyola University Chicago Health Sciences Division pubblicato su Plos One. Nei pazienti colpiti dalle ustioni si verifica un aumento significativo di Enterobatteri, una famiglia di batteri potenzialmente pericolosi. Allo stesso tempo si riducono quei batteri benefici che contrastano l’azione dei “colleghi”. Nei soggetti sani il tratto gastrointestinale contiene più di 100 trilioni di batteri che vivono in simbiosi offrendo una serie di vantaggi al nostro organismo. La rottura dell’equilibrio provoca uno stato di disbiosi, condizione collegata a una serie di malattie intestinali, obesità, artrite reumatoide e diabete. I ricercatori hanno esaminato campioni di feci di 4 pazienti gravemente ustionati, trattati presso il Medical Center della Loyola University. I campioni sono stati prelevati dai 5 ai 17 giorni dopo le ustioni e il microbioma ricavato è stato confrontato con quello di un gruppo di controllo costituito da 8 pazienti che avevano subito solo lievi ustioni. È emerso che nei pazienti gravemente ustionati gli Enterobatteri rappresentano in media il 31,9 per cento dei batteri del microbioma intestinale, mentre nei soggetti del gruppo di controllo la percentuale scendeva allo 0,5. Della famiglia di Enterobatteri fanno parte anche Escherichia coli e Salmonella. L’ipotesi dei ricercatori è che lo squilibrio batterico che viene a determinarsi a causa delle ustioni possa contribuire non poco al rischio di insorgenza di sepsi o di altre complicazioni infettive che provocano il 75 per cento dei decessi nei pazienti con gravi ustioni. Lo squilibrio potrebbe compromettere le pareti del tratto intestinale, garantendo ai batteri nocivi la possibilità di fuoriuscire dall’intestino e raggiungere così il flusso sanguigno.
http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0129996
DIABETE: UNA CONDIZIONE DEL TUTTO EVITABILE E REVERSIBILE.
01-09-2015
Il titolo di questo articolo può sembrare un'eresia a coloro che sono stati istruiti a credere che “quando il diabete capita è con voi per tutta la vita”. Secondo le statistiche dell'American Diabetes Association (ADA), il diabete affligge 25,8 milioni di americani. Solo il 5% dei diabetici sono di tipo 1, dove, attraverso la distruzione autoimmune delle cellule beta che producono insulina, saranno dipendenti dall’assunzione di quest’ultima per tutta la vita. Il resto è classificato come tipo 2, risultante dalla resistenza all'insulina (cellule del corpo che non rispondono all'insulina) associata in alcuni casi con deficit di insulina. Inoltre, secondo l'ADA 1 americano su 4 soffre di pre-diabete.
CHE COSA STA CAUSANDO QUESTA EPIDEMIA?
Mentre i genetisti impiegano enormi quantità di tempo, energia e denaro per trovare le "cause" della malattia nei nostri geni, viene meno l'attenzione sulle cause note di autoimmunità come infezioni, vaccini, antiparassitari, esposizione al petrolio (particelle di combustibile diesel), e il consumo di alimenti come il grano, latte vaccino e soia (OGM) che sono i principali fattori che contribuiscono allo sviluppo del diabete di tipo 1. Inoltre, il consumo di sciroppo di fruttosio e olio idrogenato e carenze fondamentali di acidi grassi omega-3, magnesio e cromo contribuiscono allo sviluppo del diabete di tipo 2. Incolpare i "geni cattivi" di malattie come il diabete è un modo comodo per sfuggire alle cose ovvie che possiamo fare individualmente, per evitare l'escalation di un problema che con il passare del tempo sta diventando una vera e propria epidemia.
Non ha senso trovare la cura attraverso i farmaci, la terapia genica, la ricerca sulle cellule staminali o simili sforzi tecnologici ad alto prezzo, quando la causa (e quindi la cura) del diabete è più vicino di quanto noi crediamo. E' ormai accettato come verità che il diabete di tipo 1 coinvolge il sistema immunitario attaccando le cellule beta che producono insulina nel pancreas. Successivamente, danni al pancreas portano alla ridotta capacità di produrre insulina. Mentre per i genetisti sono i "geni cattivi" che causano il problema autoimmune, è ben documentato, per esempio, che nei soggetti sensibili alla gliadina presente nel grano essa stimola gli antigeni HLA di classe II sulla superficie delle cellule delle isole pancreatiche causandone la distruzione.
Non tutti coloro che mangiano grano svilupperanno il diabete. Diverse persone presentano gradi diversi di suscettibilità alle proteine del grano, per questo è giusto dire che esiste una "componente genetica" per lo sviluppo del diabete di tipo 1, o di qualsiasi malattia. Riconoscere l'esistenza in una popolazione di differenze genetiche e diverse suscettibilità non vuol dire che i geni stiano "causando" tali malattie. Nel caso della gliadina, non è il gene che presenta un antigene sulla superficie cellulare dell’isolotto. Ci vuole la gliadina del frumento per attivare i geni necessari per questa trasformazione cellulare. Per usare un'analogia, i geni che predispongono a un più alto rischio per il diabete sono come una "pistola scarica". I "proiettili" sono alcuni alimenti antigenici come il grano, il latte vaccino e la soia OGM. I fattori che danno “fuoco” a questa “pistola carica” sono molteplici, da una prolungata esposizione a questi alimenti, ad un aumento della permeabilità intestinale, vaccinazioni, infezioni virali, pesticidi ed esposizioni chimiche e forse una moltitudine di fattori ancora sconosciuti.
Se sappiamo che alimenti come latte vaccino e grano sono implicati nello sviluppo del diabete di tipo 1, non sarebbe una buona idea rimuoverli dalle diete dei nostri giovani per precauzione? Qual è l'altra alternativa? Soccombere alla fallace "teoria del gene", sperando solo che i nostri figli non svilupperanno la malattia perché non hanno "il gene difettoso", o hanno avuto fortuna nel gioco della roulette russa nutrizionale? Anche dopo che le cellule beta del pancreas hanno sperimentato livelli significativi di distruzione, e non vi è insulina sufficiente a mantenere la glicemia sotto i livelli tossici, l'establishment medico nasconde l’abilità di autoguarigione e rigenerazione del corpo. Ogni minuto 60.000 cellule del nostro corpo rinascono, e nel corso di 100 giorni tutti i circa 17.000 miliardi vengono sostituiti da nuove cellule. Se rimuoviamo le cause di distruzione autoimmunitaria eliminando i cibi diabetogeni, correggendo le carenze e gli squilibri di minerali e vitamine, spostando il pH dei tessuti e del sangue da livelli pericolosamente acidi, e integrando la dieta con cibi, erbe, o sostanze nutritive, in alcuni casi è possibile rigenerare le cellule beta del pancreas.
Inoltre, la forma di insulina che viene iniettata (Humulin o Humalog) è un sottoprodotto della tecnologia del DNA ricombinante. Provengono da organismi geneticamente modificati di batteri di Escherichia coli che producono una forma che non è compatibile con il corpo umano a differenza di una volta che venivano utilizzati estratti da specie bovine o suine. Questi estratti ghiandolari sono stati esclusi negli Stati Uniti a causa di pressioni da parte delle aziende farmaceutiche. D’altronde, non è la prima volta che le compagnie farmaceutiche e i loro esecutori (FDA) rendono illegali o non disponibili sostanze meno tossiche per l’essere umano. In definitiva, il diabete di tipo 1 può essere prevenuto. Anche dopo che si stabilisce un danno al pancreas, gran parte di questo danno può essere invertito. Queste parole possono sembrare eretiche per l'istituzione medica convenzionale, ma assolutamente rudimentali dal punto di vista della biologia di base e della nutrizione. Il diabete di tipo 2, e lo stato prediabetico di insulino-resistenza che lo precede, sono causati dai seguenti fattori prevenibili:
1. l'eccessivo consumo di calorie vuote;
2. inattività; mancanza di esercizio fisico;
3. consumo di cibi ad alto indice glicemico (ad esempio, la pasta, i cereali, i crackers ecc.);
4. zucchero in eccesso, ma ancora peggio, sciroppo di fruttosio e altre fonti di fruttosio concentrato: ad esempio lo sciroppo d’agave;
5. gli oli idrogenati;
6. carenze nutrizionali di minerali, in particolare magnesio, cromo e zinco, e acidi grassi omega-3 che si trovano principalmente in alimenti come semi di lino, noci e pesce selvatico;
7. esposizioni chimiche, tra cui l'inquinamento ambientale, i pesticidi e i farmaci.
Uno dei meccanismi fondamentali dell’iperglicemia insulino-resistente (diabete di tipo 2) è il seguente: quando mangiamo esageratamente, le calorie in eccesso vengono immagazzinate nel corpo come glicogeno e grassi saturi. Quando attraverso un prolungato consumo eccessivo di cibo il nostro corpo non ha più spazio per archiviare queste calorie non necessarie, l'insulino-resistenza emerge. Per proteggerci da un'eccessiva nutrizione, le cellule adipose e muscolari cominciano a perdere il numero di recettori di insulina e/o a diminuire la funzione, riducendo così la quantità di glucosio che può entrare. Questo fa sì che lo zucchero nel sangue aumenta di livello, mettendo il pancreas nella condizione di produrre più insulina. Elevati livelli di insulina possono portare a una serie di patologie cardiovascolari, neurologiche ed endocrine. Se questo ciclo continua, alla fine l’insulina prodotta dalle cellule beta può esaurirsi, perdendo la capacità di produrne altra, con conseguente "doppio diabete", dove si hanno insulina bassa e glicemia alta, così come la resistenza all'insulina.
La restrizione calorica (soprattutto di carboidrati) diventa di vitale importanza nel prevenire lo sviluppo del diabete di tipo 2. Anche l'esercizio fisico è essenziale per aiutare l'organismo ad utilizzare l'energia immagazzinata. L’esercizio ha l'effetto opposto di un eccesso di alimentazione, aumentando il numero di recettori di insulina nel muscolo e aumentando la sensibilità del corpo all'insulina liberando così il pancreas dell'onere della produzione di insulina costante. I carboidrati aumentano la secrezione di insulina nel corpo perché hanno un alto indice glicemico rispetto a proteine e grassi. Oltre allo zucchero, anche i cosiddetti "carboidrati complessi" (cereali integrali), e il fruttosio inducono una risposta insulinica. Il fruttosio pur avendo un basso indice glicemico rispetto ai cereali integrali, riducono l'affinità dell'insulina per il suo recettore contribuendo alla resistenza insulinica e aumentando i livelli di glucosio nel sangue. Il fruttosio, inoltre, subisce anche glicazione molto più facilmente di altri carboidrati, contribuendo a gran parte della morbilità e della mortalità connessa con glicemia elevata.
Quando si tratta di "cereali integrali," nessuna categoria di alimenti è associata ad una maggiore incomprensione con i disturbi di zucchero nel sangue. La convinzione che i "cereali integrali" sono buoni per la nostra salute e dovrebbero essere consumati in abbondanza si basa sul presupposto che i milioni di anni di evoluzione biologica che hanno preceduto l'avvento della rivoluzione agraria (circa 10.000 a.C.) non sono più rilevanti. Abbiamo speso 300 mila anni come homo sapiens arcaico in qualità di cacciatori e raccoglitori, dove il consumo di erbe, di cereali, e in particolare i semi di queste erbe, non si sarebbero verificati con una certa regolarità, tranne per le pressioni dovuti alla fame. Il nostro metabolismo non è progettato per grandi quantità di amido, zucchero, dolcificanti e grassi prodotti sinteticamente. Abbiamo bisogno di frutta, verdura, semi e noci, e fonti in abbondanza di proteine di alta qualità. Esistono prove che dimostrano che le glicoproteine presenti nei cereali amidacei noti come "lectine", possono legarsi ai recettori della leptina nell'ipotalamo bloccando gli effetti di soppressione di appetito dell'ormone leptina. Questo è uno dei motivi per cui pane, pasta, cereali, crackers ecc., possono generare voglie incessanti e contribuire ad una condizione nota come "resistenza alla leptina". La lectina del grano ha anche affinità per i recettori dell'insulina nel corpo che potrebbe comportare sia aumento di peso sia insulino-resistenza, e questo spiega il motivo per cui è usato per il bestiame da macello facendo ottenere un aumento di peso velocemente. Lo sciroppo di mais ad alto contenuto in fruttosio (HFCS) e il fruttosio depurato hanno entrambi dimostrato di causare resistenza all'insulina nei ratti e negli esseri umani. Vi sono, infatti, oltre 70 altri effetti negativi sulla salute legati al consumo di fruttosio purificato. Anche gli oli idrogenati possono ridurre drasticamente la capacità di risposta del nostro muscolo e grasso all'insulina, mentre gli acidi grassi omega-3 ne aumentano la reattività.
10 INCREDIBILI BENEFICI DEL COCOMERO.
31-08-2015
Il cocomero (o anguria) è sicuramente uno dei frutti più consumati durante l’estate. E’ un frutto rinfrescante, dissetante e delizioso, ricco di proprietà nutritive che lo rendono enormemente utile alla tua salute. Il cocomero è una grande fonte di carboidrati, proteine, fibre e vitamine (A, B e C). Inoltre, oltre al potassio, contiene importanti minerali quali ferro, calcio, magnesio e fosforo. Enzimi, acidi organici e zuccheri naturali completano il quadro nutritivo di questo eccellente frutto.
CONTROLLA L’ALTA PRESSIONE SANGUIGNA
Il potassio, il magnesio e gli aminoacidi contenuti nel cocomero mantengono i vasi sanguigni in salute, scongiurando sclerosi e, a loro volta, garantiscono un flusso del sangue regolare. Il cocomero aiuta anche a mantenere l’equilibrio acido-base e il bilancio idroelettrolitico, il che aiuta a ridurre il rischio di alta pressione sanguigna.
RIDUCE IL GRASSO CORPOREO
L’anguria è a basso contenuto di calorie e non contiene grassi o colesterolo, il che aiuta a perdere peso. Un importante composto dell’anguria che aiuta con la perdita di peso si chiama citrullina. Questo composto metabolizza in aminoacidi essenziali l’arginina, che aiuta a ridurre la velocità con cui il corpo immagazzina i grassi, aiutando le funzioni cardiovascolari.
IDRATA IL CORPO
Il cocomero è composto al 90% di acqua, e aiuta a reintegrare i liquidi corporei e a ripristinare gli elettroliti. Inoltre contiene sali reidratanti essenziali (calcio, magnesio, potassio e sodio), che aiutano ad idratare il corpo e la pelle.
MIGLIORA LA SALUTE DEGLI OCCHI
L’anguria è una eccellente fonte di beta-carotene, che viene convertita dal corpo in vitamina A. Questa vitamina, assieme al licopene, aiuta a produrre i pigmenti nella retina degli occhi, fornendo una protezione naturale contro la degenerazione maculare, la cecità notturna e altri problemi agli occhi legati all’età.
MANTIENE I RENI IN SALUTE
Essendo un diuretico naturale, l’anguria è una manna per i tuoi reni. Aiuta il corpo ad espellere tossine, purifica il fegato, stimola le funzioni dei reni e riduce le quantità di acido urico nel sangue. Il cocomero aiuta il fegato a processare l’ammoniaca, una sorta di prodotto di scarto che deriva dalla digestione delle proteine. Inoltre, aiuta a ridurre le infiammazioni dei reni e a prevenire i calcoli renali.
MIGLIORA L’UMORE
Le grandi quantità di vitamina B6 contenute nell’anguria aiutano a migliorare l’umore. Tali vitamine sono un nutriente essenziale per la sintesi di alcuni neurotrasmettitori responsabili di calmare l’umore. Inoltre, la vitamina C protegge il corpo contro i radicali liberi, rendendolo un ottimo rimedio naturale contro declino cognitivo, irascibilità e depressione.
MIGLIORA LA SALUTE DEL CUORE
Il consumo di anguria aiuta a migliorare le condizioni di salute del cuore, grazie alle grandi quantità di potassio. Inoltre, la citrullina e l’arginina aiutano a mantenere in funzione arterie, flusso del sangue e altre funzioni cardiovascolari.
COMBATTE IL CANCRO
Il consumo regolare di anguria può aiutare a combattere il cancro. Il licopene contenuto in questo frutto è stato legato sia alla prevenzione che alla cura contro vari tipi di cancro. Secondo alcune ricerche, il licopene aiuta a ridurre il rischio di cancro alla prostata, seno e cancro endometriale.
AUMENTA I LIVELLI ENERGETICI
Un consumo giornaliero di cocomero può aumentare i livelli di energia fino al 23%. E’ una ricca fonte di vitamine B1 e B6. Il corpo utilizza la vitamina B6 per sintetizzare la dopamina. Inoltre, contiene magnesio, che aiuta con la formazione di adenosina trifosfato, che alimenta le funzioni cellulari per mantenere i livelli di energia alti durante tutta la giornata.
E’ RICCO DI ANTIOSSIDANTI
Il cocomero possiede tanti potenti antiossidanti: vitamina C, licopene, beta-carotene, luteina, zeaxantina e criptoxantina. Questi antiossidanti aiutano a proteggere il tuo corpo dai radicali liberi che causano infiammazioni, artrite reumatoide, osteoartrite, asma, infarti e attacchi cardiaci. Il cocomero protegge la pelle dai raggi ultravioletti del sole e dagli inquinanti atmosferici dannosi e tossici.
Da solo, in una macedonia o sotto forma di succo, non dimenticare di includere il cocomero nella tua dieta per godere di tutti i suoi benefici.
5 VALIDI MOTIVI PER ASSUMERE PROBIOTICI.
31-08-2015
I fermenti lattici hanno dimostrato di essere in grado di esercitare potenti effetti antipatogeni, antinfiammatori e antiallergici. Allo stato attuale gli studi effettuati confermano il ruolo benefico dei probiotici nella salute dell’uomo da un punto di vista immunologico, mediante la stimolazione e la modulazione del sistema immunitario. Anche i FOS (frutto oligo-saccaridi) nel colon hanno numerosi effetti fisiologici: incrementano il numero dei bifidobatteri, l’assorbimento di calcio nell’intestino, il peso della massa fecale e diminuiscono il tempo di transito nel tratto gastrointestinale, svolgendo una lieve azione ipocolesterolemizzante.
INFIAMMAZIONI ALLERGICHE
La capacità dei probiotici di ridurre le malattie atopiche è stata recentemente confermata in uno studio in doppio cieco condotto su 62 gravide e neonati per 6 mesi (ultimo trimestre di gravidanza e primo trimestre di vita del neonato). Le madri che avevano ricevuto probiotici aumentarono la capacità immunoprotettiva del latte. Fu osservata inoltre una significativa riduzione dello sviluppo di fenomeni atopici nei primi due anni di vita dei bambini nati dalle madri che avevano ricevuto probiotici. Simili risultati, associando i probiotici agli acidi grassi polinsaturi, sono stati ottenuti in caso di asma infantile.
Gli effetti dei probiotici sono da attribuire alla riduzione della permeabilità intestinale, al riequilibrio della microecologia dell'intestino, al miglioramento delle barriere di difesa immunologiche (IgA) dell'intestino, alla diminuzione della risposta infiammatoria intestinale e alla regolazione delle citochine proinfiammatorie caratteristiche delle infiammazioni allergiche. La somministrazione di batteri lattici, inoltre, può favorire il decorso clinico nei pazienti affetti da acne.
MALATTIE DEL TRATTO UROGENITALE
Vaginiti batteriche, infezioni del tratto urinario e vaginiti da lieviti sono disturbi che hanno in comune alterazioni della flora batterica vaginale e intestinale. L'applicazione esogena di lattobacilli rappresenta un regime di controllo alternativo ai trattamenti e alla profilassi antimicrobica. Secondo recenti studi, inoltre, la deplezione di lattobacilli a livello vaginale è associato ad aumento del rischio di contrarre malattie sessuali contagiose, parti prematuri, resistenza agli antibiotici e prostatiti derivanti da patologie settiche di provenienza intestinale.
DISTURBI INTESTINALI CRONICI E ACUTI
La somministrazione di batteri lattici nella sindrome del colon irritabile ha mostrato un miglioramento della sintomatologia, in particolare del dolore e della flatulenza. La batterioterapia sembra svolgere un ruolo fondamentale in tutti i disturbi intestinali funzionali quali morbo di Crohn, colite ulcerosa, gastroenteriti e diarrea del viaggiatore. La somministrazione di probiotici, inoltre, interferisce con la colonizzazione da Helicobacter pylori.
IPERCOLESTEROLEMIA
In alcuni studi è stato evidenziato che la somministrazione di probiotici e di FOS (frutto oligo-saccaridi) è in grado di migliorare il metabolismo del colesterolo, mediante l'interferenza nell'assorbimento di colesterolo nell'intestino.
ATTIVITA’ ANTITUMORALE
Dalle ricerche condotte sul trattamento con bifidobatteri e lattobacilli emergono dati interessanti riguardanti l'attività antitumorale, in particolare sul tumore al colon. Sembra infatti che i bifidobatteri possano prevenire la formazione di prodotti carcinogeni, mentre i lattobacilli sarebbero in grado di elaborare metaboliti che inibiscono la proliferazione delle cellule tumorali. E' stato osservato, inoltre, che questa azione viene potenziata dall'associazione con FOS. Secondo i ricercatori, queste sostanze sono in grado di stimolare la risposta immunitaria dell'ospite, con conseguente soppressione o regressione del tumore.
213 DONNE CHE SI SONO VACCINATE COL GARDASIL PRESENTANO INFERMITA’ PERMANENTI.
31-08-2015
Una class action è stata depositata in Australia contro il produttore di farmaci Merck da una giovane donna che ha sofferto problemi autoimmuni e neurologici in seguito a iniezioni con il vaccino HPV - Gardasil. Sintomi simil-sclerosi multipla e complicanze neurologiche, come convulsioni, paralisi e problemi di linguaggio, sono stati segnalati da un numero crescente di ragazze e donne che hanno utilizzato la vaccinazione con Gardasil.
Tra il maggio 2009 e settembre 2010, sono stati osservati 16 decessi dopo la vaccinazione con Gardasil, con 789 segnalazioni di “gravi” reazioni avverse; 213 casi di invalidità permanente e 25 casi di sindrome di Guillain-Barrè. Tra il 1 settembre 2010 e il 15 settembre 2011, sono stati segnalati altri 26 decessi. Ci sono più di 100 tipi di papillomavirus umano (HPV) e Gardasil protegge contro 4 tipi, per contro il 90 per cento delle donne distrugge l’HPV naturalmente entro due anni e a quel punto le cellule cervicali ritornano alla normalità. Il tasso di mortalità per cancro della cervice uterina è molto basso negli Stati Uniti (3 per 100.000), in quanto questo tipo di tumore è di solito del tutto curabile se individuato precocemente attraverso lo screening con PAP test.
http://www.couriermail.com.au/ipad/gardasil-in-court-drugs-maker-sued/story-fn6ck51p-1226174052656
COME LA CURCUMA RIESCE A RIPARARE IL CERVELLO DANNEGGIATO.
13-08-2015
La curcuma è una delle spezie curative più versatili del mondo. Ora l'attenzione della scienza va ad un'ulteriore possibile proprietà benefica della curcuma: migliorare la capacità del cervello di autoguarirsi. Ancora una volta è merito della curcumina, un sostanza presente nella curcuma che sarebbe in grado di incoraggiare l'attività delle cellule nervose nella riparazione del cervello. Non soltanto la curcumina, ma anche altre sostanze presenti nella curcuma, come ar-turmerone, curlone e β-turmerone, sarebbero in grado di abbassare il rischio di ictus. In particolare, secondo gli studi dedicati alla curcuma, la curcumina ed altri composti presenti in questa spezia sarebbero in grado di prevenire lesioni ed altri danni alle arterie cerebrali, ripristinare la produzione di energia da parte delle cellule, mantenere corretti i livelli di enzimi antiossidanti protettivi del cervello e ripararci dai danni cerebrali causati da radicali liberi e infiammazione. Al momento i ricercatori hanno testato in laboratorio la curcumina per valutare i suoi benefici rispetto ai danni al cervello, incluso l'ictus. La speranza è che via via la scienza possa approfondire i benefici della curcuma e dei suoi composti direttamente sull'uomo, con riferimento ai suoi effetti sul nostro cervello. Le proprietà della curcuma come rimedio in grado di migliorare il potere del cervello di autoripararsi sono state evidenziate da una ricerca pubblicata di recente sulla rivista scientifica Stem Cell Research and Therapy. Lo studio porta il titolo di "Aromatic-turmerone induces neural stem cell proliferation in vitro and in vivo".
In questo studio i ricercatori dell'Institute of Neuroscience and Medicine di Julich, in Germania, si sono concentrati sull'ar-turmerone (aromatic-turmerone). Su modello animale, la somministrazione di ar-turmerone ha portato ad un aumento dell'80% della capacità del cervello di autoripararsi. Secondo quanto dichiarato dagli esperti, si tratta di un importante passo avanti per quanto riguarda la medicina rigenerativa e l'identificazione di sostanze che possano promuovere la differenziazione delle cellule staminali in neuroni. I ricercatori sperano in questo modo di trovare soluzioni per migliorare la qualità della vita di milioni di persone che soffrono di malattie come Alzheimer, Parkinson, sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica e non solo. Al di là di questo studio, la curcuma è considerata un vero e proprio elisir di lunga vita, con conferme sempre più frequenti ed importanti da parte della scienza. La curcumina, infatti, è un potente antinfiammatorio che è stato associato con la possibilità di prevenire il diabete e l'artrite. Ci attendiamo in ogni caso ulteriori ricerche per approfondire gli effetti benefici della curcuma sull'uomo e sul nostro cervello.
http://www.turmeric.com/brain-neurological-diseases/herbal-help-to-treat-nerve-and-brain-injuries
http://www.stemcellres.com/content/5/4/100
http://www.eurekalert.org/pub_releases/2014-09/bc-tcb092314.php
BENEFICI ANTITUMORALI DELL’AVOCADO.
13-08-2015
L’avocatina B, un tipo di grasso trovato nell’avocado, combatte la leucemia mieloide acuta (AML), che è una forma particolarmente rara e mortale di cancro. Il grasso dell’avocado è stato in grado di spazzare via le cellule staminali della leucemia, lasciando illese le cellule sane.
L’avocado è anche ricco di carotenoidi conosciuti come anticancerogeni, più abbondanti nella porzione verde scura della polpa che è più vicina alla buccia.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26077472
PAZZI PER L’ACQUA GASSATA? ECCO TUTTI I RISCHI PER IL CORPO.
13-08-2015
Specialmente in estate, l’acqua frizzante può costituire un ottimo rimedio rinfrescante. Sono sempre di più, infatti, le persone che hanno sostituito la classica acqua liscia con quella con le bollicine. Purtroppo, però, sono numerosi gli effetti collaterali che questa comporta sull’organismo dell’uomo. Pare, infatti, che l’anidride carbonica necessaria a formare le bollicine, sia responsabile della creazione dell’acido carbonico che rovina lo smalto dei denti. Proprio per questa ragione, infatti, il consiglio degli esperti è di consumarla solo durante i pasti ed attraverso una cannuccia in modo che non entri direttamente a contatto con i denti. Inoltre, può contenere una quantità elevata di sodio tale da far aumentare la sete e la conseguente ritenzione idrica. Tra gli altri effetti: gonfiore addominale e flatulenza. Si tratta, comunque, di effetti temporanei ma che possono costituire un fastidio non trascurabile nelle persone. Sconsigliatissima, invece, per coloro i quali soffrono di reflusso gastroesofageo a causa della forte pressione che esercita sullo stomaco.
GLI ESPERIMENTI SUGLI ANIMALI NON SONO ATTENDIBILI.
11-08-2015
Claude Reiss, tossicologo molecolare che ha lavorato per anni al Consiglio nazionale per la ricerca francese (CNRS) dove è stato direttore di ricerca, dichiara: "gli esperimenti condotti sugli animali non sono attendibili. La prova è molto semplice e può essere capita anche da persone non esperte. Ogni specie è definita dalla sua capacità riproduttiva particolare che consente agli individui di una specie di riprodursi solo a seguito di un accoppiamento con un esemplare della stessa specie: cane con cane, pollo con pollo e non cane con gatto. Questo perché il corredo cromosomico è unico per ogni specie e determina la riposta di un organismo all'ambiente, il suo comportamento biologico, che è quindi anch'esso unico. Quando una specie è esposta a un agente chimico reagisce in un modo specifico che è frutto del suo patrimonio genetico. Ecco perché nessuna specie può essere considerata un modello affidabile di un'altra specie. È una prova logica".
RIVISTE DI MEDICINA SOTTO ACCUSA.
10-08-2015
"Le riviste di medicina costituiscono un estensione del braccio del marketing delle compagnie farmaceutiche": lo sostiene Richard Smith, ex curatore del British Medical Journal e ora direttore generale di United Health Europe, in un provocatorio editoriale pubblicato sulla rivista "PLoS Medicine". L'esempio più evidente della dipendenza delle riviste mediche dall'industria farmaceutica è la quantità di denaro che ricevono dalle pubblicità di farmaci, ma secondo Smith si tratterebbe della "forma meno corrotta di dipendenza", in quanto le inserzioni "possono essere viste e criticate da tutti".
Il problema maggiore, invece, è quello della pubblicazione di trial clinici finanziati dall'industria. "Per una compagnia farmaceutica - spiega - uno studio favorevole vale più di migliaia di pagine di inserzioni pubblicitarie. Ecco perché le aziende spendono a volte milioni di dollari per ristampare e diffondere in tutto il mondo i risultati delle ricerche". A differenza delle pubblicità, l'affidabilità degli studi viene percepita dai lettori in maniera più positiva. "Fortunatamente per le compagnie farmaceutiche che hanno finanziato questi studi, ma non altrettanto per la credibilità delle riviste che li pubblicano, i trial raramente producono risultati sfavorevoli per i prodotti della compagnia stessa". Citando esempi da 86 diversi studi, Smith dimostra che i risultati dei trial sono influenzati da chi li finanzia.
http://journals.plos.org/plosmedicine/article?id=10.1371/journal.pmed.0020138