Angelo Ortisi
I SINTOMI CHE RIVELANO LA CARENZA DI ZINCO.
20-09-2018
Lo zinco è un minerale importante per il corpo. E’ essenziale per la divisione cellulare e favorisce la crescita e lo sviluppo normale durante la gravidanza, l’infanzia e l’adolescenza. Inoltre aiuta nella sintesi del DNA, il processo di espressione genetica, il funzionamento del sistema immunitario, la sintesi proteica e aiuta a metabolizzare i carboidrati per convertirli in energia. Il corpo contiene circa 2-3 grammi di zinco, principalmente nei muscoli e nelle ossa. Lo zinco si trova anche nei reni, pancreas, retina, fegato, nelle cellule del sangue, denti, capelli, pelle, prostata e testicoli. La carenza di zinco è prevalente nei bambini piccoli, donne incinte, madri che allattano e negli anziani Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il 31 per cento di persone in tutto il mondo hanno una carenza di zinco. La causa principale della carenza di zinco è la nutrizione insufficiente, ma può anche essere causata da alcolismo, chirurgia bariatrica, diabete e altri disturbi. Di seguito sono elencati 10 segni di carenza di zinco:
1. IMMUNODEPRESSIONE
Lo zinco è essenziale per il corretto funzionamento del sistema immunitario e la sua carenza può provocare bassa o ridotta immunità. E’ importante per la crescita delle cellule T e migliora le funzioni protettive delle membrane cellulari. Uno studio pubblicato sulla rivista European Journal of Clinical Nutrition ha chiaramente indicato che questo oligoelemento ha un ampio impatto sui mediatori chiave di immunità, come gli enzimi, peptidi timici e citochine. Persone che hanno carenza di zinco sono più a rischio di infezioni, raffreddore e influenza. Bambini piccoli e persone anziane che di solito hanno bassa immunità, devono prestare particolare attenzione al consumo di cibi ricchi di zinco.
2. DIARREA PERSISTENTE
La carenza di zinco contribuisce anche a una maggiore incidenza della diarrea probabilmente perchè deprime il sistema immunitario e l’alterata risposta immunitaria del corpo contribuisce ad un aumento della suscettibilità alle infezioni che causano la diarrea, specialmente nei bambini. La carenza di zinco può anche causare altre malattie gastrointestinali, quali la colite ulcerosa, morbo di Crohn e la sindrome dell’intestino corto. In uno studio del 2012 pubblicato in Cochrane Database of Systematic Reviews, i ricercatori hanno concluso che nelle zone in cui la carenza di zinco è elevata, integratori di zinco potrebbero essere di beneficio ai bambini e agli anziani che soffrono di diarrea.
3. PERDITA DI APPETITO
Una carenza di zinco provoca la perdita di appetito. Il meccanismo con cui ciò avviene è chiaro. Si ritiene che lo zinco colpisce i neurotrasmettitori in varie parti del cervello, compreso l’acido gamma-ammino butirrico (GABA) e l’amigdala che influenzano l’appetito di una persona. Un livello di zinco basso nel corpo interferisce anche con l’olfatto e il gusto e spesso porta a perdita di peso e perdita di appetito. Uno studio pubblicato dalla rivista Eating and Weight Disorders Journal ha scoperto che la somministrazione orale di 14 mg di zinco al giorno, per 2 mesi, ha aiutato nel trattamento di pazienti con anoressia nervosa (perdita di appetito).
4. SCARSA CRESCITA NEI BAMBINI
Lo zinco è fondamentale per la normale crescita di un bambino e per il suo sviluppo. Questo minerale è essenziale per la crescita cellulare, la differenziazione cellulare e il metabolismo. In realtà, la sua carenza può limitare la crescita nell’infanzia e causare minore resistenza alle infezioni. La mancanza di questo minerale può anche impedire ai bambini di raggiungere un’altezza e peso normale. Una sua carenza provoca anche ritardo nella maturazione sessuale. Uno studio del 2014 pubblicato dalla rivista The Cochrane Collaboration Journal suggerisce che la supplementazione di zinco può essere utile per prevenire la mortalità, morbilità e deficit di crescita nei bambini dai 6 mesi ai 12 anni. L’allattamento al seno è importante per i bambini, poichè lo zinco si trova in piccole quantità nel latte materno.
5. DIRADAMENTO DEI CAPELLI
La carenza di zinco indebolisce le cellule del cuoio capelluto, causando problemi di alopecia, perdita di pigmento, secchezza, fragilità e rottura del capello. Peli, sopracciglia e ciglia possono anche essere colpiti. Inoltre, un livello basso di zinco è associato con ipotiroidismo, che può causare diradamento dei capelli. Uno studio del 2013 pubblicato dall’International Journal of Trichology suggerisce che la carenza di zinco è associata con ipotiroidismo e grave alopecia. Mangiare più alimenti contenenti zinco o l’assunzione di integratori di zinco, possono aiutare a risolvere i problemi legati alla caduta di capelli.
6. PROBLEMI DI PELLE
La carenza di questo importante minerale traccia può anche avere un effetto negativo sulla vostra pelle. Può contribuire allo sviluppo di acne, eczema, psoriasi, eruzioni cutanee (soprattutto intorno alla bocca, occhi e ano) o pelle secca e squamosa. La pelle può addirittura impallidire. Lo zinco aiuta la sintesi del collagene, che è essenziale per la salute della pelle e guarigione delle ferite cutanee. Inoltre, lo zinco aiuta nella corretta struttura delle proteine e delle membrane cellulari e protegge la pelle dai raggi ultravioletti nocivi (UV). Riduce anche la formazione di radicali liberi. La maggior parte degli esperti di salute consigliano di applicare creme e lozioni a base di zinco sulla pelle per il trattamento dell’acne, l’invecchiamento della pelle e le infezioni da herpes simplex, nonché per promuovere la guarigione delle ferite.
7. DISTURBI COMPORTAMENTALI
La carenza di zinco è comune in una serie di disturbi psichiatrici, tra cui la demenza, disturbi psicotici e disturbi d’ansia. È un nutriente anti-stress ed è associato con instabilità emotiva. La sua carenza potrebbe portare a una riduzione della sintesi della serotonina e un aumento di ansia così come a cambiamenti frequenti di umore, rabbia, spavento improvviso, depressione e scarsa fiducia in se stessi. Se non è trattata tempestivamente, può anche portare a deficit di attenzione e iperattività (ADHD). Uno studio del 2011 pubblicato dalla rivista Progress in Neuro-Psychopharmacology & Biological Psychiatry, sottolinea il ruolo dello zinco nella depressione e ha concluso che un adeguato livello di zinco nel corpo aiuta a ridurre i sintomi di questa condizione.
8. PROBLEMI DI VISIONE
Secondo l’American Optometric Association, lo zinco è essenziale per la visione. Infatti, nella macula sono presenti alti livelli di zinco. La sua carenza può portare a scarsa visione notturna e cataratta. Uno studio del 2001 pubblicato da Archives of Ophthalmology suggerisce che supplementi di antiossidanti e/o zinco, possono ritardare la progressione della degenerazione maculare legata all'età (AMD), una delle principali cause di perdita della vista tra gli anziani.
9. BASSA FUNZIONE COGNITIVA
La carenza di zinco può anche causare danni al sistema neurologico, alterando le abilità cognitive, quali l’apprendimento e il tono edonico (livello generale di piacevolezza o di sgradevolezza). E’ anche associata con dislessia, un disturbo dell’apprendimento. Lo zinco interagisce e modula diversi target sinaptici, tra cui i recettori del glutammato che svolgono un ruolo chiave nell'apprendimento e nella memoria. Un altro studio, pubblicato in Biological Trace Element Research Journal nel 2013, suggerisce che la supplementazione di zinco può migliorare la funzione cognitiva nei bambini in età scolare.
10. OSSA DEBOLI
Lo zinco è un nutriente vitale per le ossa e la sua carenza può influire notevolmente sulla stimolazione degli osteoblasti. Una carenza di questo minerale spesso provoca dolore articolare. Uno studio del 2010 pubblicato su Nutrition Research and Practice Journal suggerisce che lo zinco potrebbe aumentare la formazione ossea stimolando la proliferazione cellulare e l’attività della fosfatasi alcalina. Poiché la quantità di zinco nelle ossa diminuisce con l’età, l’assunzione di integratori di zinco può aiutare a mantenere la salute delle ossa e ridurre il rischio di artrite.
SUGGERIMENTI PER TRATTARE LA CARENZA DI ZINCO
La carenza di zinco può essere facilmente corretta con fonti alimentari. Alcune buone fonti di zinco sono:
- Carne rossa, pollame e uova.
- Ostriche, granchi, aragoste e altri frutti di mare.
- Fagioli e ceci.
- Noci, anacardi, mandorle, semi di sesamo e semi di zucca.
- Cereali integrali.
https://www.researchgate.net/publication/6531593_How_does_zinc_supplementation_benefit_anorexia
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3746228/
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20156515
EFFETTO PROTETTIVO DELL’ACIDO FOLICO CONTRO L’ICTUS.
22-05-2015
Un importante studio clinico pubblicato su JAMA indica che l’acido folico aumenta l’efficacia dei farmaci antipertensivi. Ricercatori cinesi del Peking University First Hospital di Pechino hanno selezionato 20.702 adulti con ipertensione senza precedenti di ictus o eventi cardiaci, assegnando loro giornalmente un antipertensivo (enalapril 10 mg) da solo o associato ad acido folico (0,8 mg) per circa 4 anni e mezzo. Durante questo periodo si sono verificati 355 casi di ictus (3,4%) nel gruppo dei partecipanti che assumevano solo il farmaco e 282 casi (2,7%) in quello che assumeva anche l’acido folico. Analizzando questi dati, i ricercatori hanno osservato che l’acido folico aveva prodotto una riduzione assoluta del rischio di ictus pari allo 0,7% e una riduzione relativa del 21%. I dati sono sicuramente importanti e convincenti e probabilmente questo effetto protettivo potrebbe essere replicato, forse con minore accentuazione, nei normotesi.
L’effetto sulla salute cardiovascolare dell’acido folico è noto anche perché la sua carenza è associata a un alto livello di omocisteina, un aminoacido che può causare coaguli sanguigni. Ma forse l’attività più nota dell’acido folico è quella protettiva sulla gravidanza e sul feto. L’acido folico, infatti, è particolarmente importante durante la formazione dell’embrione e numerosi studi hanno dimostrato che un’adeguata assunzione di acido folico è efficace nella prevenzione primaria dei difetti del tubo neurale e di altre malformazioni congenite, permettendo una rilevante riduzione del rischio.
PROPRIETA’ CURATIVE DELL’EQUISETO.
26-11-2015
L’equiseto, o coda cavallina, è una pianta conosciuta e utilizzata fin dall’antichità, che deve il nome alla caratteristica forma a coda di cavallo che assume durante l’estate. Il principale impiego terapeutico di questa pianta è strettamente collegato alle proprietà del silicio. Questo minerale-traccia partecipa ai processi di calcificazione dell’osso, favorendo il deposito di calcio. Il silicio interviene nella formazione del tessuto connettivo, facilitando la formazione del legame tra proteine e mucopolisaccaridi, contribuendo a mantenere integre cartilagini articolari e pareti vasali. Favorisce la riparazione ossea e la captazione di altri minerali nelle ossa. Non esistono RDA ufficiali del silicio, tuttavia si calcola un fabbisogno umano giornaliero di 5-20 mg. Grazie alla proprietà diuretica può essere utile negli stati edematosi, nella stimolazione della diuresi e in caso di affezioni batteriche e stati infiammatori delle vie urinarie. Il silicio presente nell’equiseto, sotto forma di acido silicico, è idrosolubile, mentre nelle altre piante non è biodisponibile e viene eliminato con le feci.
AZIONE REMINERALIZZANTE
La silice rientra nel meccanismo di assorbimento del calcio; per questo motivo la supplementazione di equiseto è consigliata nei casi di osteoporosi e di remineralizzazione ossea dopo fratture e interventi, in particolare nelle alterazioni quantitative della massa ossea. Non è ancora chiaro il meccanismo, ma esiste una stretta relazione tra calcio e silicio, per il quale il secondo può favorire l'aumento del primo. Il silicio interviene nello sviluppo del tessuto connettivo e nella biosintesi del collagene, contribuendo al mantenimento della salute delle cartilagini articolari. L'equiseto è anche ricco di carbonato di calcio, solfato di potassio, magnesio, ferro e manganese. In esperimenti in vivo il silicio ha dimostrato di svolgere un ruolo determinante nei meccanismi di calcificazione dell'osso.
In uno studio italiano in doppio cieco randomizzato, è stata esaminata l'azione dell'apporto di silicio con la dieta in 122 donne con osteoporosi menopausale e senile. Dopo un anno è stato osservato il miglioramento del metabolismo dell'osso, oltre a quello di parametri importanti, quali la densitometria ossea a doppio raggio. Nell'osteoporosi la caduta del tasso ematico di silicio è maggiore di quella di minerali quali calcio, fosforo, fluoro e magnesio. In esperimenti in vivo sono stati rilevati effetti positivi sulla crescita dei denti e delle ossa lunghe.
DIURESI E DISTURBI DEL TRATTO URINARIO
L’attività diuretica dell’equiseto si manifesta senza alterazioni dell’equilibrio elettrolitico dell’organismo. Per la delicatezza della sua azione, unita a una notevole capacità di eliminare i cloruri, è particolarmente adatto a chi soffre di nefrite. Indicato in tutte le condizioni con alterazioni dei meccanismi che regolano gli scambi di liquidi a livello dei capillari ematici e linfatici, viene utilizzato anche come coadiuvante nei trattamenti anticellulite poiché, promuovendo la diuresi, contrasta la ritenzione idrica. L’incremento della diuresi, alla quale partecipano flavonoidi e saponine, sembra la conseguenza dell’aumentata eliminazione di cloro, sodio e potassio.
In alcuni studi è risultata un’azione disintossicante nei confronti del piombo, per la quale può essere indicato nei programmi depurativi nei disturbi reumatici e dermatologici. L’equiseto è in grado di aumentare il volume (fino al 70%) e l’acidità delle urine, parametri importanti per contrastare le infezioni delle basse vie urinarie: perciò è indicato in caso di infezioni di ureteri, vescica e uretra, nonché nei disturbi prostatici, ma anche per favorire l’espulsione di piccoli calcoli renali.
CUTE E ANNESSI CUTANEI
Il silicio è un elemento strutturale del tessuto connettivo ed entra nella costituzione delle principali macromolecole quali elastina, collagene, proteoglicani e glicoproteine, delle quali promuove il rinnovamento. Un suo contenuto ottimale nell'organismo è quindi fondamentale per idratazione, elasticità e rigenerazione cellulare cutanea, in grado di rinforzare capelli e unghie.
PERCHE’ L’80% DI NOI E’ CARENTE DI MAGNESIO?
12-09-2018
La maggior parte dei medici non includono quasi mai nei loro esami di routine, quello che serve per determinare lo status del magnesio. Così facendo, la maggior parte dei medici non sanno quando i loro pazienti sono carenti di magnesio, anche se gli studi dimostrano che la maggior parte delle persone sono carenti di questo minerale. Considerate le dichiarazioni del dottor Norman Shealy: "Ogni malattia conosciuta è associata ad una carenza di magnesio" e che "il magnesio è il minerale più importante per la stabilità elettrica di ogni cellula del corpo. Una carenza di magnesio può essere responsabile di più malattie di qualsiasi altro nutriente”. Poiché la carenza di magnesio è in gran parte trascurata, milioni di persone soffrono inutilmente o vedono trattati i loro sintomi con farmaci costosi quando invece potrebbero essere curate con una supplementazione di questo minerale. Visto che per la medicina allopatica una carenza di magnesio è poco importante, dobbiamo imparare da soli a riconoscere i segni di una eventuale carenza. Poche sono le persone consapevoli dell’importante ruolo che gioca il magnesio nel nostro organismo. Il magnesio, infatti, è di gran lunga il minerale più importante nel corpo. Dopo l'ossigeno, l’acqua e i prodotti alimentari di base, il magnesio può essere considerato l'elemento più importante e necessario per il nostro corpo. È più importante del calcio, del potassio e del sodio, e regola i valori di tutti e tre. Milioni di persone soffrono tutti i giorni della carenza di magnesio senza nemmeno saperlo. In realtà, esiste una relazione tra ciò che percepiamo come sete e la carenza di elettroliti. Mi ricordo di una persona che mi disse: "Perché ho sete e sono disidratata quando bevo molta acqua"? La sete può significare non solo la mancanza di acqua, ma anche una carenza di nutrienti ed elettroliti. Sicuramente molti di voi avranno sentito dai loro medici questa frase: “E’ tutto nervosismo. Il problema è nella vostra testa”! Una risposta del genere dimostra la totale ignoranza in materia.
SINTOMI DA CARENZA DI MAGNESIO
I primi sintomi da carenza possono essere sottili, come ad esempio crampi alle gambe, dolore al piede, o strappi muscolari dopo un semplice sforzo. Altri segni di deficit includono la perdita di appetito, nausea, vomito, stanchezza e debolezza. Quando la carenza di magnesio peggiora, si possono verificare intorpidimento, formicolii, convulsioni, cambiamenti di personalità, anomalie del ritmo cardiaco, e spasmi coronarici. Un profilo completo di carenza è stato presentato in un recente articolo dal Dr. Sidney Baker. "La carenza di magnesio può influenzare quasi tutti gli organi del corpo. Per quanto riguarda i muscoli scheletrici, si possono sperimentare contrazioni, crampi, tensione muscolare, dolore muscolare, tra cui mal di schiena, dolori al collo, mal di testa e disfunzione dell’articolazione temporomandibolare (ATM). Inoltre, si può provare senso di costrizione toracica o una sensazione strana nell’effettuare un respiro profondo. A volte una persona può anche sospirare molto. Sintomi che coinvolgono la contrazione ridotta dei muscoli lisci includono costipazione, spasmi delle vie urinarie, dolori mestruali, difficoltà nella deglutizione o un nodo alla gola, fotofobia, soprattutto difficoltà ad adattarsi alla luce dei fari luminosi delle macchine che vengono di fronte in assenza di malattia degli occhi, sensibilità al rumore. Continuando con i sintomi da carenza di magnesio, il sistema nervoso centrale è notevolmente influenzato. I sintomi includono insonnia, ansia, iperattività e agitazione con costante movimento, attacchi di panico, agorafobia, e irritabilità premestruale. Sintomi da carenza di magnesio che coinvolgono il sistema nervoso periferico includono intorpidimento, formicolio, e altre sensazioni anomale. Sintomi che riguardano il sistema cardiovascolare comprendono palpitazioni, aritmie cardiache, angina pectoris, spasmi delle arterie coronarie, pressione alta e il prolasso della valvola mitrale. Bisogna essere consapevoli che non tutti i sintomi devono essere presenti per presumere la carenza di magnesio, anche se molti spesso si verificano insieme. Ad esempio, le persone con prolasso della valvola mitrale hanno spesso palpitazioni, ansia, attacchi di panico e sintomi premestruali. Le persone con carenza di magnesio spesso sembrano essere "tese". Altri sintomi generali comprendono desiderio di alimenti salati, desiderio e intolleranza ai carboidrati, desiderio di cioccolato, oppure la tenerezza del seno".
Il magnesio è necessario per ogni cellula del corpo, comprese quelle del cervello. È uno dei minerali più importanti perché partecipa a centinaia di processi enzimatici e a diverse funzioni relative alle reazioni del metabolismo cellulare, oltre ad essere essenziale per la sintesi di proteine, per l'utilizzo di grassi e carboidrati. Il magnesio è necessario non solo per la produzione di specifici enzimi detossificanti ma è anche importante per la produzione di energia relativa alla detossificazione cellulare. Una carenza di magnesio può interessare praticamente ogni sistema del corpo. Una delle ragioni principali per cui i medici prescrivono ogni anno una quantità enorme di tranquillanti è il nervosismo e l’irritabilità, in gran parte causate da diete inadeguate prive di magnesio. Le persone non sanno che una lieve carenza di magnesio può farli diventare irritabili, sensibili al rumore, iper-eccitabili, apprensivi e belligeranti. Se la carenza è più grave o prolungata, possono svilupparsi anche spasmi, tremori, polso irregolare, insonnia, debolezza muscolare, scatti o crampi ai piedi. Se il magnesio è gravemente carente, il cervello è particolarmente colpito. Difficoltà di pensiero, confusione, disorientamento, depressione, allucinazione, e delirium tremens sono in gran parte causati da una mancanza di questa sostanza nutritiva, e vengono risolte quando viene dato il magnesio. La carenza di magnesio causa anche la perdita di calcio nelle urine, per questo motivo la mancanza di questa sostanza diventa indirettamente responsabile di carie, scarso sviluppo osseo, osteoporosi e lenta guarigione delle fratture. Con vitamina B6 (piridossina), il magnesio aiuta a ridurre e a sciogliere i calcoli renali di fosfato di calcio. La carenza di magnesio può essere un fattore comune associato con la resistenza all'insulina. I sintomi della sclerosi multipla, che poi sono quelli legati ad una carenza di magnesio, includono spasmi muscolari, debolezza, atrofia muscolare, incapacità di controllare la vescica, nistagmo (movimento rapido del globo oculare), perdita di udito, e osteoporosi. Le persone con sclerosi multipla hanno tassi più alti di epilessia rispetto ai controlli. L'epilessia è anche legata a carenze di magnesio.
UN’ALTRA LISTA DI SINTOMI LEGATI ALLA CARENZA DI MAGNESIO
- Fatica fisica e mentale.
- Persistente contrazione degli occhi.
- Tensione della parte superiore della schiena, spalle e collo.
- Mal di testa.
- Ritenzione di liquidi premestruale e/o tenerezza del seno.
Possibili manifestazioni di carenza di magnesio sono:
- Bassa energia.
- Stanchezza.
- Debolezza.
- Confusione.
- Nervosismo.
- Ansia.
- Irritabilità.
- Convulsioni.
- Cattiva digestione.
- PMS (sindrome premestruale) e squilibri ormonali.
- Incapacità di prendere sonno.
- Tensione muscolare, spasmi e crampi.
- Calcificazione degli organi.
- Indebolimento delle ossa.
- Ritmo cardiaco anormale.
Una grave carenza di magnesio può portare a bassi livelli di calcio nel sangue (ipocalcemia). La carenza di magnesio è anche associata a bassi livelli di potassio nel sangue (ipokaliemia o ipopotassiemia). Mal di testa, visione offuscata, ulcere della bocca, affaticamento e ansia sono anche i primi segni di carenza. Sentiamo tutti i giorni che la malattie cardiovascolari sono la prima causa di mortalità nel mondo, che la pressione alta è il "killer silenzioso", e di come un numero crescente di persone stanno avendo la loro vita e quella delle loro famiglie distrutta dal diabete, dal morbo di Alzheimer, e da una miriade di altre malattie croniche.
I segni di una grave carenza di magnesio sono:
- Sete e fame estrema.
- Minzione frequente.
- Ferite o contusioni che guariscono lentamente.
- Pelle secca e prurito.
- Inspiegabile perdita di peso.
- Visione sfocata che cambia di giorno in giorno.
- Stanchezza, sonnolenza.
- Formicolio o intorpidimento alle mani o ai piedi.
- Infezioni vaginali, alla pelle o alla vescica da lieviti.
Ma aspettate un minuto, non sono gli stessi sintomi del diabete? Molte persone hanno il diabete per circa 5 anni prima che presentano sintomi forti. A quel punto, alcune persone hanno già danni gli occhi, ai reni, o ai nervi causati dalla condizione di deterioramento delle loro cellule a causa dell’insulino-resistenza e carenza di magnesio. La carenza di magnesio è sinonimo di diabete ed è la radice di molti, se non tutti, problemi cardiovascolari. La carenza di magnesio è un predittore di diabete e malattie cardiache; i diabetici hanno bisogno di più magnesio perchè perdono più magnesio rispetto alla maggior parte delle persone. In due nuovi studi, uomini e donne che hanno assunto più quantità di magnesio attraverso la dieta avevano meno probabilità di sviluppare il diabete di tipo 2, secondo un rapporto della rivista Diabetes Care. Fino ad ora, pochi studi hanno direttamente esaminato gli effetti a lungo termine sul diabete di un’assunzione di magnesio attraverso la dieta. Il Dottor Simin Liu della Harvard Medical School e della School of Public Health di Boston dice: "I nostri studi hanno fornito alcune prove dirette che una maggiore assunzione di magnesio nella dieta può avere un effetto protettivo a lungo termine sulla riduzione del rischio". La sete causata dal diabete è parte della risposta del corpo ad una eccessiva minzione. L'eccessiva minzione è il tentativo del corpo di liberarsi del glucosio supplementare nel sangue. Questa eccessiva minzione causa l'aumento della sete. Ma dobbiamo guardare a ciò che sta causando questo livello di disarmonia. Dobbiamo indagare più in profondità la causa. Il corpo ha bisogno di scaricare il glucosio a causa della crescente resistenza all'insulina, e la resistenza è alimentata direttamente dalla carenza di magnesio. Quando i diabetici hanno livelli elevati di zuccheri nel sangue, il corpo crea "chetoni", come sottoprodotto di scomposizione dei grassi. Questi chetoni causano acidità del sangue che provocano "acidosi", portando a cheto-acidosi diabetica (DKA), una condizione molto pericolosa che può portare al coma e alla morte. Se non si consulta immediatamente il medico sui sintomi come la minzione, causata dall’eccessiva sete, si può morire di DKA. Integratori orali di magnesio riducono la disidratazione eritrocitaria. In generale, equilibri ottimali di elettroliti sono necessari per mantenere la migliore idratazione possibile. La sete diabetica è causata specificamente dalla carenza di magnesio e dall’eccesso di calcio nelle cellule.
AUTISMO E CARENZA DI MAGNESIO
Quando si parla di spettro autistico e altri disturbi neurologici nei bambini, è importante conoscere i segni di una carenza di magnesio: inquietudine, digrignamento dei denti, singhiozzo, scarsa capacità di attenzione, sensibilità ai rumori, scarsa concentrazione, irritabilità, aggressività. Quando si tratta di bambini occorre fare attenzione ad una carenza di magnesio per diversi motivi:
1. I cibi che mangiano sono privi di magnesio perché gli alimenti in generale hanno un contenuto basso di minerali a causa della lavorazione industriale e del depauperamento di questi nutrienti nei terreni agricoli.
2. Gli alimenti che molti bambini mangiano sono altamente trasformati e sono cibi spazzatura che non forniscono un vero nutrimento per il corpo.
3. La maggior parte dei bambini autistici non assorbono i minerali di cui hanno bisogno, perché l’assorbimento di magnesio dipende dalla salute intestinale, che viene compromessa totalmente dalla sindrome della permeabilità intestinale e da altri problemi intestinali di cui la maggior parte dei bambini autistici soffre.
La medicina moderna dovrebbe aiutare le persone anziché fargli del male, ma purtroppo con l’ignoranza quasi totale dei medici molte persone finiscono con l’avere carenze croniche di magnesio e altri minerali, invece di avere una guida che possa aiutarle a raggiungere livelli adeguati di queste importanti sostanze. Inoltre, la maggior parte dei farmaci prescritti facilmente dai medici, abbassano pericolosamente i livelli di magnesio nel corpo. L’ignoranza medica è volutamente creata a tavolino dalle multinazionali farmaceutiche per l’avidità di potere e denaro. E' triste vedere le persone soffrire inutilmente, ma lo è ancor di più vedere una medicina allopatica voltare letteralmente le spalle al giuramento di Ippocrate e a tutto ciò che esso comporta.
GLI ESPERTI INIZIANO A ESSERE D’ACCORDO: MEGLIO PIU’ VITAMINA D.
12-09-2018
Uno studio indica che almeno 2.000 unità internazionali (UI) di vitamina D3, che attualmente sono considerate il limite massimo giornaliero, sono necessarie per assicurare un livello ematico sufficiente di vitamina per le donne Afro-Americane in post-menopausa. Oltre 200 donne hanno partecipato a questo studio triennale, a doppio cieco, controllato con placebo, che aggiunge ulteriori prove che suggeriscono una necessità urgente di rivedere i livelli RDA giornalieri correnti per la vitamina. La vitamina D3 è prodotta dalla pelle durante l’esposizione alla luce solare. Tuttavia, l’aumento della pigmentazione della pelle riduce l’effetto della radiazione UVB, il che significa che la gente di pelle scura è più a rischio di carenza di vitamina D. Gli individui che sono già carenti di vitamina possono richiedere fino a 4.000 UI al giorno. La vitamina D, citata spesso come “la vitamina del sole,” è differente dalle altre vitamine in quanto influenza l’organismo intero. I recettori che rispondono alla vitamina D sono stati trovati in quasi ogni tipo di cellula umana, dal cervello al tessuto osseo.
L’ottimizzazione dei livelli di vitamina D può aiutare a prevenire circa 16 tipi differenti di cancro compreso quello pancreatico, polmonare, mammario, ovarico, prostatico e del colon. Infatti, uno studio fondamentale effettuato dal Moores Cancer Center dell’University of California, San Diego (UCSD), ha dimostrato che ogni anno potrebbero essere evitati circa 600.000 casi di tumori mammari e colorettali, se soltanto fossero aumentati i livelli di vitamina D3 nella popolazione mondiale. Oltre al cancro, i ricercatori hanno precisato che un aumento dei livelli di vitamina D3 potrebbero impedire malattie che provocano ogni anno quasi 1 milione di morti nel mondo intero! Altri studi hanno indicato che si può diminuire il rischio di cancro a più della metà semplicemente ottimizzando i livelli di vitamina D con una buona esposizione al sole. Inoltre, livelli ottimali di vitamina D influenzano positivamente le seguenti patologie:
• Cardiopatie.
• Diabete.
• Malattia infiammatoria intestinale.
• Artrite reumatoide.
• Sclerosi a placche.
• Osteoporosi.
http://www.nutraingredients.com/Research/Vitamin-D-dose-study-adds-weight-to-intake-increases
L’ECHINACEA AIUTA A COMBATTERE LA FAME NERVOSA.
30-09-2015
Anche chi non è affetto da particolari disturbi dell’alimentazione, avrà avuto questo problema: l’insoddisfazione, la delusione in amore o al lavoro, stress e ansia possono portare a un consumo di cibo in eccesso e/o poco salutare per l’organismo. Per alcuni, i lipidi in eccesso diventano come una sorta di barriera, una corazza contro un mondo esterno visto troppo spesso come estraneo e fonte di sofferenze e traumi. In quest’ottica, rimpinzarsi di alimenti ipercalorici, ricchi di zuccheri e grassi, diventa una forma di consolazione. Chi soffre di questo tipo di disordini, però, sa quanto può essere difficile controllarsi. Un buon alleato nel combattere questo tipo di impulsi può essere proprio l’echinacea. Questo fiore californiano, infatti, sarebbe particolarmente indicato per ridurre il “bisogno” di abbuffarsi in seguito a particolari stress emotivi. Abbinato alla volontà ferma di adottare un regime alimentare salutare ed equilibrato, questo rimedio naturale aiuta a ritrovare un pò di serenità: a volersi bene, in poche parole. La funzione calmante dell’ Echinacea potrebbe essere collegata al fatto che questo fiore è un valido alleato nel combattere i disturbi dell’ansia. Il naturopata Decker Weiss, ha raccontato: "Di recente ho cominciato a utilizzare una pianta sorprendente per curare gli stati d’ansia nel nostro ufficio: l’echinacea. La scienza emergente sta dimostrando un nuovo utilizzo di questo vegetale, già noto ai medici per altre ragioni. L’estratto di Echinacea angustifolia, somministrato a basso dosaggio, è un efficace trattamento erboristico per l’ansietà".
La scoperta di questa funzione del fiore è da attribuire all’Accademia delle Scienze ungherese. I ricercatori, esaminando le differenti specie di echinacea, hanno scoperto che alcune di esse contengono dei recettori cannabinoidi, dei composti in grado di modificare i processi chimici del cervello. I recettori endocannabinoidi in particolare avrebbero dimostrato una certa influenza nel modo in cui il cervello processa gli stati ansiosi.
L’echinacea è utile anche nel contrasto e prevenzione di molti altri disturbi del nostro organismo: la pianta, infatti, rafforza le nostre difese immunitarie, combatte i disturbi dell’apparato respiratorio e le infezioni. L’ echinacea, inoltre, ha proprietà immunostimolanti, antisettiche, cicatrizzanti, antivirali, antibatteriche e antiossidanti. Attenzione, però, alle controindicazioni, che possono essere anche gravi. In particolare, i soggetti allergici alla famiglia delle Asteracee dovrebbero evitarne l’utilizzo. Allo stesso tempo, è sconsigliata l’assunzione a chi fa uso di farmaci immunosoppressori.
http://ndnr.com/anxietydepressionmental-health/an-unexpected-herbal-treatment-for-anxiety-2/
MAL DI TESTA: NON SOTTOVALUTIAMO IL MAGNESIO.
22-08-2018
È stato recentemente pubblicato un articolo sulla rivista scientifica Pain Physician che ha analizzato l’effetto della somministrazione orale di magnesio nella frequenza e nell’intensità dell’emicrania nell’uomo. Il magnesio è fondamentale per numerose funzioni fisiologiche ed è considerato critico nell’esordio dell’emicrania: la sua carenza, infatti, determina un'ipereccitabilità neuronale che potrebbe essere responsabile dell'attacco emicranico. Non solo. È stato anche dimostrato che i livelli ematici e intracellulari di magnesio sono significativamente ridotti nei soggetti con emicrania, sia durante gli attacchi che tra un attacco e l’altro. I risultati di questa rassegna, che ha valutato dieci studi di buona qualità su quasi 800 soggetti, supportano il ruolo positivo del magnesio negli attacchi di emicrania, in particolare nella prevenzione.
Il magnesio è un minerale è essenziale per la nostra salute. Il suo fabbisogno potrebbe aumentare in momenti chiave della vita, come la gravidanza e l’allattamento, ma anche in caso di stress prolungato o di intensa attività fisica. Questo prezioso minerale si trova soprattutto nei vegetali verdi, come gli spinaci, i carciofi e le bietole, nei cereali, special modo quelli integrali, nella frutta e nei legumi. È presente in buone quantità anche nel pesce, in particolare nel pesce azzurro, nel pesce spada e nei crostacei. Il vero record, però, viene raggiunto dalla frutta secca, come nocciole, mandorle e anacardi. Vale dunque la pena, per ridurre la frequenza degli attacchi, integrare il magnesio come profilassi per l'emicrania e la cefalea.
AZIONE DELLA RHODIOLA SUL GRASSO VISCERALE.
22-08-2018
Conosciuta per la capacità di stimolare il sistema nervoso e le proprietà antidepressiva, antifatica e preventiva del mal di montagna, alla rodiola (Rhodiola rosea) è anche attribuito un ruolo nel controllo del peso corporeo. Uno studio pubblicato su Molecules di maggio ha dimostrato l’attività lipolitica, cioè di sciogliere e mobilizzare i grassi, e anti-adipogenica, ovvero di inibire la trasformazione dei preadipociti in adipociti.
Che cosa significa? Il tessuto adiposo è formato da adipociti, cellule con la specifica funzione di accumulare grassi, mentre i preadipociti sono cellule destinate a diventare adipociti ma non ancora differenziate (trasformate). Bloccare la trasformazione dei preadipociti in adipociti significa ostacolare la nascita di nuove cellule adipose e quindi prevenire l’obesità ed è questo che la rodiola ha dimostrato, almeno in laboratorio.
La Rhodiola rosea è una pianta appartenente alla medicina tradizionale dell’Europa orientale e dell’Asia, utilizzata per secoli come tonico adattogeno. In numerosi altri studi la rodiola ha mostrato la capacità di favorire la riduzione del peso corporeo oltre ad effetti antistress, antidepressivi, antiansia e il miglioramento dell’umore e della qualità del sonno.
QUESTA VITAMINA POTRA’ IN FUTURO OSTACOLARE IL CANCRO?
07-07-2016
Le persone che assumono quantità elevate di vitamina K2, non vitamina K1, possono ridurre significativamente il loro rischio di cancro e di mortalità per cancro, secondo i risultati di uno studio dell’European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition ( (EPIC). Dopo avere analizzato i dati di oltre 24.000 partecipanti che sono stati seguiti per oltre 10 anni, si è giunti alla conclusione che gli individui che assumevano le quantità maggiori di vitamina K2 avevano il 14 per cento in meno di probabilità di sviluppare cancro e il 28 per cento in meno di decessi per cancro, rispetto a quelli con le assunzioni più scarse. Un altro studio dei ricercatori della Mayo Clinic ha inoltre rivelato gli impressionanti effetti anticancro dalla vitamina K. Quelli con le maggiori assunzioni dietetiche di vitamina K hanno avuto un rischio inferiore del 45 per cento di sviluppare il linfoma non-Hodgkin, un cancro del sistema immunitario.
ALOE VERA: I BENEFICI DELLA PIANTA SULLA PELLE.
20-10-2016
Una semplice pianta di aloe contiene oltre cento principi attivi benefici, di questi il 90 per cento sono sfruttati in cosmetica: ci sono i polisaccaridi; gli zuccheri complessi idratanti e lenitivi; gli antrachinoni; gli analgesici naturali presenti nella buccia, dall’azione disintossicante e antibatterica; le sostanze nutritive (come sali minerali, vitamine, enzimi, aminoacidi) che rigenerano e sveltiscono i cicli cellulari.
Le proprietà curative di questa pianta, proveniente da climi caldi e secchi, sono state certificate dalla FDA (Food and Drug Administration) nel 1959, anno in cui il governo americano dichiarò ufficialmente lecito il suo utilizzo per il trattamento delle ustioni. Ma l’uso a scopi terapeutici dell’aloe è molto più antico, come testimoniato da alcune tavolette d’argilla ritrovate nella città mesopotamica di Nippur, vicino a Baghdad (Iraq) databili attorno al 2000 a.C., e come attesta anche un vaso egizio di quel periodo conservato presso il museo archeologico di Firenze, in cui è rappresentata una pianta di aloe coltivata in vaso. Il gel contenuto all’interno delle foglie è in grado infatti di rimarginare e contemporaneamente disinfettare la cute. Si usa infatti in caso di scottature, foruncoli infetti, vesciche, abrasioni e ferite della pelle. Ma la pianta può essere utilizzata anche per altri trattamenti:
- Viso arrossato: In caso di pelle irritata, fate una maschera applicando il gel con le dita e risciacquando con acqua tiepida quando si sarà asciugato formando una sottile pellicola.
- Mani screpolate: Applicate un pò di gel sulle zone più ruvide. Per un’azione urto, stendete una dose generosa di prodotto sulle mani e lasciate agire tutta la notte indossando dei guanti in cotone.
- Forfora: Per contrastarne la formazione e combattere il prurito, strofinate delicatamente il cuoio capelluto con il gel d’aloe e lasciatelo agire il più possibile prima dello shampoo.
- Zampe di gallina: Applicato sul contorno occhi ha un immediato effetto tensore sulle piccole rughe.
- Post-depilazione: Per rimarginare rapidamente le microferite dopo la rasatura (anche maschile) e la depilazione.
- Gengive infiammate: Lenisce e riduce infiammazioni e piccole ferite del cavo orale.
- Punture d’insetti: Applicato in loco, allevia prurito e dolore.
- Gel per capelli: Può sostituire i prodotti di styling in formato gel.
- Dolori muscolari: Lenisce le contratture grazie alle sue proprietà antidolorifiche, antinfiammatorie e calmanti.