Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

Domenica, 05 Giugno 2016 12:12

LE PATATE AUMENTANO LA PRESSIONE.

05-06-2016

Il consumo eccessivo di patate è associato al rischio di sviluppare l’ipertensione secondo uno studio pubblicato dal BMJ, mentre la sostituzione di una porzione al giorno di patate con una porzione di un vegetale non amidaceo è associata ad un minor rischio. Le patate sono uno degli alimenti più consumati al mondo e sono state recentemente incluse, come le verdure, in programmi di diete sane grazie al loro alto contenuto di potassio. Tuttavia, l’associazione tra assunzione di patate e ipertensione non era stata ancora studiata. Così i ricercatori del Brigham and Women Hospital e della Harvard Medical School hanno cercato di determinare se maggiore assunzione a lungo termine di patate è associata al rischio di ipertensione. I ricercatori hanno seguito oltre 187.000 uomini e donne provenienti da tre grandi studi americani per più di 20 anni. La dieta, inclusa la frequenza del consumo di patate, è stata valutata utilizzando un questionario. L’ipertensione è stata riportata dai partecipanti sulla base di una diagnosi da un professionista sanitario.
Dopo aver tenuto conto di diversi altri fattori di rischio per l’ipertensione, i ricercatori hanno scoperto che il consumo di quattro o più porzioni alla settimana di patate è associato ad un aumentato rischio di ipertensione, rispetto al consumo di una porzione al mese, nelle donne, ma non negli uomini. Il maggiore consumo di patatine fritte è stato anche associato ad un aumento del rischio di ipertensione sia negli uomini che nelle donne. Dopo ulteriori analisi, i ricercatori suggeriscono che la sostituzione di una porzione al giorno di patate con una porzione di un vegetale non amidaceo è associata ad un ridotto rischio di ipertensione. Gli autori sottolineano che le patate hanno un alto indice glicemico rispetto ad altre verdure, così possono innescare un forte aumento dei livelli di zucchero nel sangue e questa potrebbe essere una spiegazione dei risultati. Essi riconoscono anche alcuni limiti dello studio nel quale, come per ogni studio osservazionale, le conclusioni definitive non possono essere tratte circa la causa ed effetto. Tuttavia, i ricercatori affermano che i loro risultati “hanno potenzialmente importanti implicazioni per la salute pubblica e sostengono un effetto nocivo del consumo eccessivo di patate che è coerente con gli effetti negativi dell’assunzione di carboidrati osservati in studi controllati sull’alimentazione”.
In un editoriale collegato, i ricercatori dell’University of New South Wales sostengono che, anche se la dieta ha un ruolo importante da svolgere nella prevenzione e gestione precoce dell’ipertensione, il comportamento alimentare e modelli di consumo complessi sono difficili da misurare. “Continueremo a fare affidamento su studi prospettici, ma quelli che esaminano le associazioni tra i vari modelli alimentari e il rischio di malattia possono fornire spunti più utili di un focus sui singoli alimenti o sulle sostanze nutritive”, concludono i ricercatori.

 

http://www.bmj.com/content/353/bmj.i2351

Giovedì, 02 Giugno 2016 20:22

LA VERA CAUSA DEL REFLUSSO ACIDO.

02-06-2016

E' importante comprendere che il reflusso acido non è un malessere causato da troppa acidità, piuttosto da condizioni più collegate all'ernia iatale: uno stato in cui l’acido esce dallo stomaco, dove invece dovrebbe restare. C’è una valvola tra lo stomaco e il piccolo intestino (intestino tenue), che si chiama valvola pilorica. Quando l’acido dello stomaco va oltre la valvola, causa sintomi molto simili a quelli del reflusso acido. Il bruciore di stomaco, è il sintomo primario del reflusso acido, una sensazione di bruciore che irradia dallo stomaco, alla casa toracica, alla gola. Accade quando il cibo e i succhi gastrici rifluiscono nell'esofago, che è il tubo che porta dalla gola allo stomaco. Tipicamente più fastidioso la notte, tende a verificarsi in connessione a certi eventi come:

- Aver mangiato un pasto pesante.
- Piegarsi in avanti.
- Alzarsi.
- Essere distesi, soprattutto supini.

Altri sintomi includono:

- raucedine.
- sensazione che il cibo sia fermo in gola.
- tensione in gola.
- senso di soffocamento.
- asma.
- problemi dentali.
- alito cattivo.

Ad inizio anni 80 il Dr. Barry Marshall, fece del lavoro pionieristico sul riflusso acido. Scoprì che un organismo chiamato Helicobacter pylori causava un'infiammazione cronica di basso livello, nelle pareti dello stomaco e che era responsabile, o almeno uno dei fattori principali, del verificarsi di molti sintomi di reflusso acido. Ci sono oltre 16.000 articoli a sostegno del fatto che sopprimere l’acidità di stomaco non tratta il problema vero, ma solo i sintomi. Una delle spiegazioni di ciò è che quando si sopprime la quantità di acido nello stomaco, si diminuisce l’abilità del corpo di uccidere l’helicobacter. Naturalmente ci sono trattamenti come gli antibiotici, che sono fatti apposta per sradicare quell'organismo. Tuttavia, ho trovato che non è mai necessario usare antibiotici. La medicina convenzionale prescrive Prilosec o Prevacid. Per favore sappiate che sono farmaci molto pericolosi. Potete sviluppare una dipendenza da questi farmaci e quindi non potete smettere di prenderli senza serie ripercussioni.

MODI SANI PER ELIMINARE IL PROBLEMA:

- Eliminare alcol, caffeina, nicotina.
- Aumentare la naturale produzione di acido da parte dello stomaco, per esempio mangiando cibi crudi.
-Eliminare sale raffinato dalla tavola e inserire sale Himalayano, che non è raffinato ed è uno dei migliori sul pianeta.
- Modificare la dieta: mangiare molto cibo raffinato e zuccheri è certamente il modo per esacerbare il reflusso acido, poiché rovescerà l’equilibrio batterico nello stomaco e intestino.
- Mangiare molti vegetali biologici, di alta qualità e coltivati localmente.
- Usare dei probiotici o cibi fermentati, che porteranno equilibrio nella flora batterica intestinale e aiuteranno una naturale espulsione dell'helicobacter.
- Ottimizzare i livelli di vitamina D, cosa che potete fare esponendovi alla luce del sole.
- Fare attività fisica regolarmente, anche questo serve per rafforzare il sistema immunitario, fattore imperativo per combattere tutti i tipi di infezione.

02-06-2016

Test effettuati su 1.200 articoli per bambini hanno rivelato che più di un terzo contiene piombo e altri prodotti chimici potenzialmente pericolosi come mercurio, cadmio e arsenico. Lo studio, diretto dall’Environmental Health Project of the Ecology Center nel Michigan, ha anche trovato che i prodotti di bigiotteria sono quelli che più facilmente contengono livelli elevati di piombo. Altri articoli, come biancheria per la camera da letto, giocattoli da bagno e schede per giochi elettronici sono stati contaminati, alcuni con un livello di piombo superiore fino a cinque volte rispetto allo standard di sicurezza. Gli studi sono stati intrapresi per stimolare i funzionari del governo americano ad agire contro i giocattoli alterati. Milioni di giocattoli, la maggior parte provenienti dalla Cina, sono già stati richiamati nel 2007.

COMMENTO

Negli Stati Uniti è vietato l’uso del piombo nei prodotti per bambini dal 1978, ma ciò non arresta le aziende americane dall'importare dei giocattoli trattati e dal venderli con fervore. Fino all'80 per cento dei giocattoli venduti negli Stati Uniti sono prodotti in Cina. Nel frattempo, si è trovata una scappatoia per superare il divieto che ancora permette che il piombo esista legalmente nei giocattoli del vostro bambino, ed è la plastica. L’uso di piombo nella plastica non è vietato. Ciò può spiegare perchè si trovano livelli elevati di piombo nella bigiotteria dei bambini. Tuttavia, il piombo non è l’unico prodotto chimico di cui preoccuparsi per la contaminazione dei giocattoli dei vostri bambini. Nei giocattoli si trovano:

• Mercurio: Neurotossina ben conosciuta che può danneggiare lo sviluppo del cervello del vostro bambino.

• Cadmio: Un cancerogeno conosciuto. Esposizione di lunga durata a bassi livelli di cadmio può contribuire a malattie renali, a danni ai polmoni e a fragilità ossea e gli studi animali inoltre suggeriscono che può condurre a malattie epatiche, a ipertensione sanguigna e a danni al cervello e ai nervi.

• Arsenico: Esposizione di lunga durata all'arsenico è stata collegata a cancro. L’esposizione a bassi livelli di arsenico può causare nausea, vomito e diminuzione dei globuli rossi e bianchi, aritmie cardiache, danni ai vasi sanguigni e una sensazione “di spilli e aghi” nelle mani e nei piedi.

• Ftalati: Usato nei giocattoli e bottiglie di plastica molli per i bambini, questi prodotti chimici possono imitare o alterare gli ormoni sessuali, alterando il sistema endocrino con pubertà precoce.

02-06-2016

I lipidi costituiscono uno dei componenti nutrizionali fondamentali per l’uomo. Tuttavia l’introito di queste sostanze non dovrebbe superare il 25% del totale calorico, con una prevalenza di acidi grassi monopolinsaturi. Attualmente, però, l’alimentazione occidentale è composta in gran parte di grassi saturi, derivanti dal consumo di formaggi e di carni, la cui assunzione, oltre a causare numerosi disturbi, può provocare deficit nutrizionali nell’organismo umano. I grassi essenziali sono grassi polinsaturi e si distinguono in omega-6 e omega-3. L’olio di semi di lino è ricco in acido alfa-linolenico, linoleico e oleico, sostanze richieste per l’integrità strutturale delle membrane cellulari. Questa pianta rappresenta una fonte notevole di acido alfa-linolenico la cui attività principale è l’azione preventiva nei confronti dei disturbi cardiovascolari.
L’acido alfa-linolenico (ALA) viene convertito nell'organismo in EPA e DHA. Vi sono tuttavia alcuni fattori che ostacolano questo importante processo di conversione quali l’eccessivo consumo di grassi saturi, idrogenati e alcol con la dieta e lo scarso apporto di calorie o proteine e di alcuni nutrienti quali zinco e rame. L’olio di lino viene pressato a freddo, senza altri interventi di tipo chimico-fisico, per evitare alterazioni delle sue caratteristiche bionutrizionali. Questa tecnologia permette la conservazione delle sostanze presenti nell'olio, rendendole rapidamente biodisponibili all'organismo.

PROTEZIONE CARDIOVASCOLARE

Le principali attività dell’olio di lino sono indirizzate alla prevenzione delle patologie cardiovascolari. Alcuni studi prospettici di coorte hanno esaminato la relazione tra consumo con la dieta di ALA e rischio di malattie cardiovascolari (MC). In uno di essi, oltre 45.000 uomini sono stati seguiti per 14 anni. Al termine dello studio, l’incremento dell’assunzione di 1 g/die di ALA è stato associato alla riduzione del 16% del rischio di MC. Nei soggetti che consumavano poco o per niente pesce, la riduzione ha raggiunto il 47%. In un altro studio su 76.000 donne seguite per 10 anni, il consumo maggiore di ALA (1,4 g/die) è stato associato alla riduzione del 45% del rischio di MC, rispetto alle donne che ne consumavano meno. In uno studio di coorte, il più alto apporto di ALA in 6.000 uomini americani seguiti per 10 anni, ha mostrato la riduzione del rischio di MC del 40%.

ISCHEMIE CARDIACHE

E’ stato condotto uno studio epidemiologico su 76.283 donne, senza malattie cardiovascolari, per esaminare l’associazione tra assunzione con la dieta di acido alfa-linolenico e rischio di ischemie cardiache. I risultati ottenuti hanno rilevato un minore rischio di queste patologie nelle donne la cui assunzione di acido alfa-linolenico era alta, supportando l’ipotesi che questo acido polinsaturo svolga azione protettiva nei confronti delle ischemie cardiache.

PRESSIONE ALTA

Altri studi condotti su animali evidenziano gli effetti ipotensivi di quest’olio vegetale. Si attendono ulteriori conferme dell’attività dell’olio di lino sulla pressione del sangue.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1201401/

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10232627

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7910999

Martedì, 31 Maggio 2016 19:47

FRAGOLE PER LA PROTEZIONE SOLARE.

31-05-2016

Sappiamo che le creme per la protezione solare proteggono la pelle contro le radiazioni dei raggi ultravioletti ma, inibiscono la formazione della vitamina D nell'organismo. La maggioranza delle persone utilizzano le creme solari non sapendo che questo provoca, in loro, una carenza di vitamina D e di conseguenza una maggiore fragilità delle ossa. Gli scienziati sono fortemente impegnati a scoprire dei prodotti per la protezione dal sole, più efficaci e non dannosi, utilizzando il più possibile sostanze naturali e non chimiche. Scienziati italiani e spagnoli diretti dal Prof. Maurizio Battin, dell’Università Politecnica delle Marche, hanno scoperto che le fragole costituiscono una eccellente protezione contro i raggi UV, prevengono ottimamente le ustioni riducendo il grado di danno cellulare.
Gli scienziati hanno sottoposto cellule dell’epidermide a raggi di luce UV, nella proporzione equivalente ad una esposizione sotto il sole estivo di mezzogiorno, alle cellule hanno applicato un estratto naturale dalle fragole in differenti concentrazioni. E’ stato verificato che la concentrazione ottimale, più efficace, è stata quella di 0,5 mg/ml. Questa concentrazione ha aumentato la sopravvivenza della cellule e ridotto sensibilmente il danno provocato al DNA. I ricercatori hanno concluso che le sostanze contenute nelle fragole proteggono con successo contro il cancro, infiammazioni, degenerazioni della pelle. Gli esperti hanno dedotto che questa proprietà delle fragole, è dovuta alla ricchezza di antociani, che hanno proprietà antiossidanti. Gli esperti devono ancora valutare la biodisponibilità e l’efficacia degli antociani delle fragole nei differenti strati della pelle, ovvero se è sufficiente cospargere sull'epidermide una crema a base di concentrato naturale di fragole oppure ci sia anche la necessità di ingerire concentrato di fragole.

Martedì, 31 Maggio 2016 19:45

SALUTE NON VUOL DIRE ASSENZA DI MALATTIE.

31-05-2016

Aulo Cornelio Celso inneggiando ai buoni costumi, affermava: "Ricordatevi che l'uomo è nato per vivere sano; quando si ammala è la natura che lancia i suoi segnali per dire che è stato spezzato un delicato equilibrio". Se la natura dà il tempo di scoprire la malattia, dà anche il tempo di curarla..., ma la prima terapia consiste nel non nuocere...Ippocrate il Padre della Medicina ammoniva di "Guardarsi dal medico che non ha una visione unitaria dell'organismo (ovvero olistica) e dal medico che abusa delle terapie, perchè molte terapie sono una contemplazione della morte! L'uso dei farmaci non consente la guarigione, ma soltanto di camuffare dei sintomi convertendoli in altri più sordidi e pericolosi. La prima condizione per vivere sani e sereni, secondo la medicina olistica, è quella di essere in armonia con la natura, rispettandone le leggi. La medicina sta cambiando perchè la gente sta cambiando ed è stanca delle obsolete regole che l'amministravano. Prendiamo coscienza delle regole desuete che hanno governato per troppo tempo la multinazionale della medicina, trasformando questa splendida missione d'amore in un silenzioso messaggio di morte:

1. La salute consiste nell'assenza di malattie.
2. I sintomo sono dannosi e come tali devono essere soppressi.
3. I farmaci e la chirurgia sono la strada per perseguire la salute.
4. I pazienti che presentano sintomi simili, presentano sempre la stessa causa iniziale, che ha innescato l'eventuale patologia.
5. Nessuno ha bisogno di supplementazione a base di aminoacidi, vitamine, minerali.
6. La maggior parte delle malattie presentano la stessa causa.
7. Le malattie devono essere trattate da uno specialista, che esamina un solo singolo organo.
Piccole dosi di sostanze chimiche che quotidianamente introduciamo nel nostro corpo, dal cibo che mangiamo, dall'aria che respiriamo e dall'acqua che beviamo non provocano bioaccumulo.

Se non abbiamo mai sofferto di deficienze nutrizionali specifiche a causa di una dieta inadeguata, o sofferto di intossicazioni chimiche di qualsiasi natura (da amalgame dentarie, da acqua conservata in recipienti di PVC ecc.), probabilmente ignoriamo il significato del sistema di disintossicazione del corpo umano. Purtroppo il concetto di salute viene spesso equivocato e la maggior parte degli individui interpellati in proposito non esita ad affermare che salute è sinonimo di "assenza di malattie", o comunque di non essere ammalati. In nome di tale scienza, numerosi crimini e misfatti sono stati commessi ed altri ancora, magari in questo momento, vengono perpetrati, nell'oscurità più assoluta del rispetto dell'integrità individuale. La filosofia della scienza medica attuale risalgono al XVII secolo e sono di tipica impostazione Newtoniana, meccanicistica e tendono a quantificare solo ciò che è direttamente commensurabile e tangibile. Il corpo umano viene ridotto ad un semplice insieme di ingranaggi di un ipotetico orologio e la salute consequenzialmente altro non è se non l'espressione del perfetto assemblaggio e funzionamento dei singoli pezzi che lo compongono, non considerando neanche per un attimo il soffio energetico cosmico causale dal quale tutto si origina.
Questa mancata considerazione porta a una visione tale da presupporre che il corpo commetta degli errori o che il nostro progetto primitivo di fabbrica sia stato realizzato con un vizio di fondo, che configura il significato della malattia come evento erroneo e come tale da perseguire aspramente a tutti i costi, utilizzando le armi farmacologiche. Proviamo per un attimo invece a pensare che il corpo non è sbagliato, in quanto tale, ma che talora, quando alcune delle regole di fondo per il suo funzionamento non vengono da noi rispettate, una timida luce di allarme si accende sul cruscotto ipotetico della nostra vettura per avvisarci che c'è un problema e che è giunto il momento di affrontarlo. Con il farmaco possiamo spegnere la lampadina, ma l'allarme oggettivamente rimane con l'aggravante che non ne siamo più informati. Se non ci affrettiamo a fermarci ad una stazione di servizio per i dovuti controlli, i danni potranno essere irrimediabili. A nulla potrà servire la politica dello struzzo, adottata dalla medicina meccanicistica-newtoniana, che chiude gli occhi per non vedere. La terapia, che la medicina è stata capace di elaborare, consiste nell'utilizzare delle molecole farmacologiche che combattono in modo diretto i sintomi, responsabili dell'evento morboso, senza chiedersi, neanche per un attimo, perchè l'evento si è verificato.
La febbre era considerata, da Ippocrate, l'espressione della reazione di difesa adottata dal corpo per contrastare spontaneamente delle tossine, microbiche, per esempio. Attualmente, al benchè minimo brivido di febbre ci si allarma ed il medico, spesso anche per tacitare le incalzanti richieste del paziente, somministra farmaci, tipo antipiretici o ancor peggio antibiotici, che reprimeranno la fisiologica e preziosa reazione di depurazione della febbre, che però non riuscirà ad espellere quelle tossine che "impregneranno" l'organismo, il quale, magari a distanza di anni, non esiterà a restituire, con i dovuti interessi, tale bagaglio morboso sotto forma di ulteriori, apparentemente inspiegabili, malattie per le quali un altro collega non esiterà a riprescrivere il fatidico farmaco...
La medicina olistica può spezzare quest'interminabile catena perchè rivaluta l'uomo come strumento e non come fine ultimo di tutte le cose. Ricercatori di tutto il mondo sono arrivati alla conclusione che, sia nel sistema digerente, sia nel cervello, esistono dei recettori per una sostanza denominata V.I.P. (Vasopressor Intestinal Peptide, ovvero, Peptide Intestinale ad azione Vasopressiva). In altri termini, l'intestino è in grado di dialogare con il cervello e viceversa attraverso queste proteine "messaggero", che possono percorrere il torrente ematico ed altre strade energetiche del nostro corpo. Tutto ciò è sensazionale, se ci soffermiamo un attimo a considerare che l'organismo è letteralmente in grado di dialogare, oltre che di comunicare con sè stesso; nessun organo è estraneo agli altri organi e tutto ciò che si verifica, anche nell'apparato più apparentemente recondito del nostro essere, ci coinvolge globalmente.
In conclusione: UN PENSIERO PUO' ESSERE PIU' TOSSICO DI QUALSIASI ALIMENTO. "OVVERO E' IMPOSSIBILE VIVERE UN PENSIERO NEGATIVO, SENZA DANNEGGIARE LA NOSTRA SALUTE"!

31-05-2016

Spesso gli individui che soffrono di disfunzione erettile utilizzano il Viagra per risolvere il loro problema. Mentre è conosciuto da anni che il prodotto può provocare l’acromatopsia (cecità ai colori) al blu/verde, emicranie e vampate di breve durata, da poco si è scoperto un effetto secondario molto più serio: un gruppo di oftalmologi ha identificato un effetto collaterale che ha causato la cecità permanente in un gruppo di maschi che avevano preso il Viagra. Tale problema è chiamato Neuropatia Ottica Ischemica Nonaterosclerotica (NAION). È descritto come “ictus oculare” e si verifica quando il flusso ematico non raggiunge il nervo ottico, danneggiando il nervo e causando la perdita permanente della vista. Gli oftalmologi hanno identificato sette pazienti (età 50-69) affetti da NAION entro 36 ore dall'assunzione del Viagra; sei pazienti hanno avuto perdita della vista entro 24 dall'assunzione. Inoltre, tutti i pazienti erano sofferenti per almeno uno dei seguenti fattori di rischio arteriosclerotico:

• Diabete.
• Ipertensione.
• Iperlipidemia (grasso o lipidi eccedenti nel sangue).
• Ipercolesterolemia (colesterolo elevato).

…come pure un’area molto ristretta nel punto in cui i vasi sanguigni ed il nervo ottico si incontrano. Dato che il Viagra regola una sostanza per costringere le arterie del corpo, questo potrebbe bloccare il flusso sanguigno al nervo ottico causando la perdita del visus.

COMMENTO

L’anno scorso, il mercato del Viagra, assieme agli altri farmaci principali per le disfunzioni sessuali Cialis e Levitra, ha avuto il suo picco massimo. Oltre a causare acromatopsia al blu/verde, emicranie, vampate e rischio di cecità permanente il Viagra è stato identificato come fattore di rischio potenziale per cardiopatie, ictus e sterilità. Perché, invece di ingerire una pillola dai costi esorbitanti (circa 9 Euro ciascuna), non cerchiamo delle opzioni più sicure? Quattro alternative sicure per trattare le disfunzioni sessuali:

1. Il desiderio sessuale si attiva non solo nei genitali, ma anche nel corpo intero, particolarmente nel cervello. Per gli uomini, esso inizia quando il cervello trasmette gli impulsi al midollo spinale e quindi ai nervi del pene. Questi impulsi innescano la produzione dell’ossido nitrico che provoca l’erezione. Il neurotrasmettitore che attiva il messaggio sessuale, negli uomini e nelle donne, è l’acetilcolina (ACH). Quando l’ACH è scarsa, l’attività sessuale cala. Un modo sicuro ed efficace per aumentare i livelli di ACH è quello di assumere i nutrienti Colina (1.000-3.000 mg) e vitamina B5 (500-1.500 mg).

2. Vari studi hanno dimostrato che l’attività fisica riduce il rischio di disfunzioni erettili. L’esercizio aiuta a evitare l’impotenza con lo stesso meccanismo per cui impedisce gli attacchi di cuore: mantenendo tonici i vasi sanguigni.

3. Ottimizzare la dieta basandosi sulla propria costituzione genetico-sanguigna. Ciascuno ha un tipologia metabolica unica ed ogni tipologia richiede differenti quantitativi di macronutrienti (grassi, proteine e carboidrati) per funzionare in modo ottimale.

4. Poiché la disfunzione sessuale può peggiorare a causa dello stress e ansia, è di importanza fondamentale imparare a controllare le emozioni attraverso tecniche di rilassamento.

31-05-2016

Quasi tutti i libri per l’infanzia offrono lo stesso consiglio sui primi pasti solidi del neonato – iniziare per prima cosa con riso mescolato al latte materno o a quello artificiale. Questo è stato considerato saggio per 60 anni. Ma ciò deriva dal fatto che nel 1950, l’industria alimentare per l’infanzia ha lanciato una massiccia campagna pubblicitaria per valorizzare i vantaggi dei cereali e specie del riso bianco. Tuttavia questa raccomandazione non ha alcuna base scientifica. Oggi, preoccupati per l’aumento dell’obesità infantile, alcuni pediatri vogliono cambiare questo tipo di alimentazione. Se i bambini si abituano al gusto del riso bianco e della farina manipolati industrialmente, possono diventare dipendenti da cattive abitudini alimentari per tutta la vita.
USA Today riferisce: “Il riso bianco, dopo il trattamento di raffinazione, perde le fibre, vitamine e altri nutrienti. Diventa una "catastrofe nutrizionale"…riso raffinato e farina nel corpo diventano zucchero "quasi istantaneamente", incrementando il livello di insulina e di zucchero nel sangue”.

29-05-2016

Si sa che noi italiani siamo affezionati all'olio extravergine d'oliva: ci piace, lo gustiamo come un alimento prezioso. Da un pò di tempo a questa parte, sappiamo anche che fa bene. Alcuni importanti studi hanno collegato l'uso di questo prodotto alla minore incidenza di alcuni tipi di tumore, soprattutto gastrointestinali e al seno. Adesso giunge da Napoli, dal Dipartimento di medicina sperimentale dell'Università Federico II, uno studio realizzato con i criteri della più impeccabile ricerca epidemiologica, che apre nuove frontiere sul trattamento dell'ipertensione arteriosa. I ricercatori, per esseri certi del valore curativo dell'olio extravergine d'oliva lo hanno paragonato a un altro olio, anch'esso apprezzato soprattutto nelle diete naturali, l'olio di girasole.
Per lo studio sono state selezionate 23 persone (maschi e femmine), con una pressione arteriosa tenuta sotto controllo dall'uso regolare di farmaci. Sono state divise in due gruppi sottoposti alla stessa dieta povera di grassi saturi con un'unica differenza: un gruppo doveva usare solo olio extravergine d'oliva (quattro cucchiai al giorno per i maschi e tre per le femmine) e l'altro solo olio di girasole per 6 mesi. Poi, per i successivi sei mesi, i due gruppi si sono scambiati le parti: chi aveva usato l'olio d'oliva usava il girasole e viceversa. I risultati sono stati netti:dopo aver usato l'olio extravergine d'oliva le persone hanno potuto tenere sotto controllo la pressione arteriosa riducendo i farmaci quasi della metà, mentre nel gruppo "girasole" la riduzione è stata modesta (- 4%). Ma c'è di più: mentre durante la "dieta girasole" nessuno ha potuto sospendere i farmaci, durante la "dieta oliva" un terzo del gruppo ha potuto fare a meno dei farmaci.

29-05-2016

Tre anni fa lo scandalo delle lasagne con carne di cavallo ha acceso i riflettori sul fenomeno del cibo spazzatura, e un libro inchiesta al di là delle Alpi ne approfondisce tutti i risvolti. E' in pratica un museo degli orrori dell'alimentazione quello raccontato in "Viva il cibo spazzatura, abbasso il biologico" ("Vive la malbouffe, à bas le bio") dai giornalisti Christophe Labbé, Olivia Recasens, Jean-Luc Porquet e Wozniak.

BIOLOGICO - Si comincia dai prodotti biologici, che vengono considerati un'alternativa vincente all'agricoltura industriale. Ma attenzione. Già dietro l'angolo ci sono truffatori che cercano di trarne vantaggio. Come quelli che hanno comprato cereali e frutta secca in Romania per poi inondare il mercato europeo con prodotti falsamente etichettati come biologici. Per non parlare poi delle tracce di pesticidi che si trovano in alcuni tipi di frutta e verdura biologica certificata. Quantità che rimangono ancora ben al di sotto di quelle che si trovano nei prodotti convenzionali, ma è comunque la tendenza generale a preoccupare. E' poi nato un concetto piuttosto particolare: il bio industriale. Nella provincia spagnola di Huelva, provincia che fornisce fragole a tutta Europa, le piante per esempio vengono coltivate con metodi non molto lontani da quelli tradizionali, ma poi i frutti vengono venduti come bio.

MACELLERIA - Anatre uccise con gas letale, animali ammalati imbottiti di medicine per avere il permesso di mettere un cappio al collo, carcasse di vitello stimolate elettricamente per ottenere carne più tenera. Quello che avviene nel mondo dei macelli è agghiacciante. Fabbriche di morte dove è più difficile entrare che in una fabbrica di armi. Perché per ottenere grandi quantità e tenere i prezzi bassi vengono messi in atto sistemi che i consumatori non potrebbero tollerare. E lo scandalo carne di cavallo ha già dimostrato come nella filiera della carne tutto venga recuperato e riciclato. Per tremare ancora un pò, pensiamo a quei ricercatori olandesi che si compiacciono di aver creato carne in provetta.

OLIO DI PALMA - Tra i principali cibi spazzatura ci sono gli oli e i grassi, che vengono utilizzati per una grande quantità di cibi. Patatine, pizza, barrette di cioccolato...Pochi alimenti industriali sfuggono alla regola. E i deleteri effetti dell'olio di palma idrogenato sulla salute sono risaputi, raccontano gli autori del libro in un articolo del quotidiano Le Matin. Il consiglio è quello di leggere bene le etichette e di evitare il più possibile gli alimenti elaborati, perché perdono sostanze nutritive e tracciabilità. L'industria alimentare ha un obiettivo: guadagnare soldi. E ha una terribile paura della trasparenza, dicono gli autori. Ecco perché si sta investendo molto in pubblicità: per coprire la realtà e raccontare una storiella per bambini ai consumatori.

PESTICIDI E INQUINAMENTO - "Dobbiamo coltivare il nostro giardino", dice Voltaire nel Candido. Ma chi si vanta di avere un orto in città o sul balcone dovrebbe preoccuparsi. Scienziati di Berlino hanno analizzato le verdure prodotte in città: sono contaminate da piombo, cadmio, rame, cromo e altri metalli pesanti a causa del traffico. E per quanto riguarda i pesticidi, l'Europa ufficialmente ha deciso di eliminarli perché fanno male per la salute e per l'ambiente. Ma, se molti prodotti sono stati vietati, allo stesso tempo c'è anche tutta una serie di deroghe concesse per usare queste sostanze. Lo stesso discorso vale per gli Ogm. Se alcuni Paesi vietano per esempio la coltivazione di piante geneticamente modificate, nulla vieta agli stessi paesi di importare prodotti OGM.

OBESITA' - Quindici milioni di tonnellate è il peso del cibo spazzatura che l'umanità ingurgita nel suo insieme. Ed è per questo che l'epidemia di obesità si fa sempre più allarmante. E numerosi sono i trucchi sviluppati dall'industria per farci mangiare sempre più spesso. Dagli spuntini di dimensioni più grandi all'ultima invenzione americana del "dopo cena", ovvero un quarto pasto consumato dopo le 22 preferibilmente in un fast food. Ma, secondo gli autori, ogni speranza non è persa. Per riprendere il controllo del nostro piatto, c'è una ricetta semplice. Passare più tempo tra i fornelli: pare faccia bene alla salute e sia anche un ottimo anti-stress.

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