Angelo Ortisi
L’IBUPROFENE UCCIDE MIGLIAIA DI PERSONE OGNI ANNO: QUAL E’ L’ALTERNATIVA?
06-05-2015
Un recente articolo di Reuters ha aperto con la seguente frase: "A lungo termine l'uso ad alte dosi di antidolorifici, come l'ibuprofene o il diclofenac, è pericoloso in termini di rischio di attacco di cuore, come l'uso del farmaco Vioxx, che è stato ritirato a causa dei suoi potenziali pericoli, hanno detto i ricercatori". Il ritiro nel 2004 del Vioxx, come si ricorderà, è avvenuto per i 30.000 casi di infarti e morti cardiache improvvise causati da questo farmaco tra il 1999-2003. Nonostante la ricerca scientifica aveva già accumulato nel 2000 un collegamento tra il Vioxx e maggiori attacchi di cuore e ictus, il produttore del farmaco, la multinazionale Merck, e la FDA, sono rimasti in silenzio mentre il bilancio delle vittime era in costante aumento. Il rapporto Reuters basato sulla nuova ricerca pubblicata su Lancet, indica che il rischio di infarto e di insufficienza cardiaca aumenta tra i pazienti che assumono i farmaci FANS.
PERCHE’ TANTE PERSONE ASSUMONO FARMACI FANS COME L’IBUPROFENE?
Il dolore e i livelli di infiammazione stanno rapidamente aumentando nel mondo industrializzato. Nella maggior parte dei casi siamo in grado di regolare le condizioni pro-infiammatorie sottostanti modificando la nostra alimentazione, riducendo lo stress e le esposizioni chimiche ambientali, ma sappiamo che questi approcci richiedono tempo, pazienza e disciplina. Per questi motivi la maggior parte delle persone che non vogliono aspettare assumono delle pillole per spegnere velocemente il dolore. Il problema di questo approccio è che, se lo facciamo abbastanza spesso, possiamo uccidere noi stessi insieme al dolore! L'ibuprofene è davvero un esempio perfetto. Come accennato in precedenza, questo derivato petrolchimico è stato collegato a un aumento significativo del rischio di attacco cardiaco e aumento della mortalità (se combinato con l'aspirina), e diversi effetti negativi sulla salute, tra cui:
- Anemia.
- Danni al DNA.
- Perdita dell'udito.
- Ipertensione arteriosa.
- Aumento della mortalità da influenza.
- Aborto Spontaneo.
L'ibuprofene non è l’unica sostanza che aumenta il rischio di malattie cardiovascolari e/o mortalità. L'intera categoria di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) sembra avere questo lato oscuro.
Allora, cosa si fa? Il dolore è dolore. Pertanto, trovare sollievo è una priorità assoluta. Ecco qualche ricerca che dimostra l’efficacia di alcune sostanze alternative all’ibuprofene, provenienti dal National Library of Medicine:
1. ZENZERO: Uno studio del 2009 ha dimostrato che l’assunzione di capsule a base di zenzero (250 mg quattro volte al giorno) erano efficaci quanto l’acido mefenamico e l’ibuprofene per alleviare nelle donne il dolore associato al ciclo mestruale (dismenorrea primaria).
2. ARNICA GEL: Uno studio del 2007 ha mostrato che il trattamento topico con arnica è stato efficace come l’ibuprofene per l'artrosi della mano, ma con minore incidenza di effetti collaterali.
3. Uno studio del 2011 condotto sugli animali, ha dimostrato che la combinazione di astaxantina, ginkgo biloba e vitamina C risulta efficace quanto, e in alcuni casi superiore, all’ibuprofene per ridurre l'asma associato all’infiammazione dell’apparato respiratorio.
4. SCUTELLARIA (BAICALINA): Uno studio del 2003 condotto sugli animali, ha dimostrato che un composto presente nella scutellaria, la baicalina, è più efficace dell’ibuprofene nel ridurre il dolore.
5. ACIDI GRASSI OMEGA-3: Uno studio umano del 2006 ha rilevato che gli acidi grassi omega-3 (1200-2400 mg al giorno) erano efficaci quanto l’ibuprofene nel ridurre il dolore dell'artrite, ma con il vantaggio di avere meno effetti collaterali.
6. GINSENG COREANO: Uno studio animale del 2008 ha dimostrato che il ginseng aveva effetti analgesici e antinfiammatori simili all’ibuprofene, consigliando l’utilizzo contro l’artrite reumatoide.
7. IPERICO: Uno studio del 2004 condotto sugli animali ha mostrato che l’erba di San Giovanni (iperico) era come analgesico, due volte più efficace dell’ibuprofene.
8. CILIEGIE E LAMPONI: Uno studio del 2001 ha dimostrato che gli antociani contenuti in lamponi e ciliegie erano efficaci quanto l’ibuprofene e il naprossene sodico nel sopprimere la cicloossigenasi 1 e 2, conosciuti come enzimi infiammatori.
9. BASILICO SANTO (OCIMUM SANCTUM): Uno studio del 2000 ha rilevato che il basilico santo contiene composti con attività antinfiammatoria paragonabile all’ibuprofene, naprossene e aspirina.
10. OLIO D’OLIVA (OLEOCANTALE): Un composto presente all'interno dell'olio di oliva, denominato oleocantale, ha dimostrato di avere proprietà antinfiammatorie simili all’ibuprofene.
Naturalmente esistono tantissime altre sostanze che sono state studiate per le loro proprietà analgesiche e antinfiammatorie, oltre ad altri approcci, come quelli manuali a base di oli essenziali come i massaggi, che non richiedono l'ingestione di nulla. Quando decidiamo di prendere un'alternativa naturale all’ibuprofene, in realtà stiamo ancora pensando al modello medico allopatico, all’assunzione di qualsiasi cosa che funge da palliativo: sopprimere il sintomo e proseguire con le nostre attività quotidiane. Tutto questo è sbagliato, e in realtà, ci converrebbe guardare più in profondità per comprendere i veri motivi del nostro dolore e rimuoverne la causa. Questo richiede spesso un drammatico cambiamento del nostro stile di vita alimentare, soprattutto per quanto riguarda l’eliminazione di alimenti pro-infiammatori che la maggior parte degli occidentali portano ogni giorno a tavola, come grano, latticini e alcuni ortaggi appartenenti alla famiglia delle solanacee, come patate e melanzane.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12561250
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22283434
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20193831
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http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21443487
http://www.greenmedinfo.com/blog/ibuprofen-kills-more-pain-so-what-alternatives
NUOVE LINEE GUIDA DIETOLOGICHE RIBALTANO LE PRECEDENTI RACCOMANDAZIONI SUL COLESTEROLO.
06-05-2015
Le limitazioni per l’assunzione di colesterolo alimentare, probabilmente saranno rimosse dall’edizione 2015 del Dietary Guidelines for Americans; un eccesso di colesterolo alimentare sarà citato come per nulla preoccupante. Una recente revisione degli studi che analizzano il legame tra grassi alimentari e le cause di morte, ha concluso che le raccomandazioni di ridurre la quantità di grassi alimentari, non avrebbero mai dovuto essere consigliate. Quando il grasso è stato rimosso dagli alimenti trasformati, è stato aggiunto zucchero. Questo ha portato ad un massiccio aumento di obesità, diabete e malattia da fegato grasso non-alcolica, anche tra i bambini.
http://www.health.gov/dietaryguidelines/2015.asp#overview
http://time.com/3702058/dietary-guidelines-fat-wrong/#3702058/dietary-guidelines-fat-wrong/
IL CERVELLO CI PROTEGGE ANCHE IN CASO DI MINACCIA INCONSAPEVOLE.
06-05-2015
Il nostro cervello ci protegge anche in caso di minaccia inconsapevole. Quando un potenziale pericolo sfugge al nostro campo visivo, il sistema nervoso interviene a nostra insaputa, attivando il corpo in modo che possa rispondere prontamente. Una reazione istintiva che può anche provocare sbalzi d’umore che non siamo in grado di spiegarci in modo razionale. E’ quanto emerge da un recente studio condotto presso il Centro Studi e Ricerche in Neuroscienze Cognitive del Polo Scientifico-Didattico di Cesena dell’Università di Bologna. La ricerca ha chiarito le modalità con cui il cervello umano elabora le informazioni visive che segnalano pericolo. Lo studio - di Roberto Cecere, Caterina Bertini ed Elisabetta Ladavas, pubblicato sulla rivista internazionale ”Journal of Neuroscience” - ha analizzato il contributo specifico delle vie visive corticali e sottocorticali. Nel corso dei test effettuati, ai partecipanti venivano mostrate sulla metà destra dello schermo di un computer immagini di volti che esprimevano l’emozione della paura e della felicità. La percezione dei volti emotivi era però resa inconsapevole, subliminale: le figure apparivano per pochi millisecondi e venivano subito coperte con l’immagine di un altro volto neutro. Per eliminare il contributo della corteccia visiva nella percezione, i partecipanti erano inoltre sottoposti a Stimolazione transcranica con Correnti Dirette (tDCS), una tecnica non invasiva, in cui viene erogata sullo scalpo una corrente elettrica continua di bassa intensità in grado di influenzare le funzioni neuronali. Ai soggetti del test veniva poi chiesto di scegliere il più rapidamente possibile l’emozione espressa da altri volti, presentati nella metà sinistra dello schermo. I risultati hanno mostrato che i partecipanti fornivano risposte notevolmente più rapide agli stimoli presentati sulla sinistra dello schermo, solo quando nella parte destra era presente un volto subliminale che esprimeva paura. Questi dati rivelano che l’emozione della paura può essere elaborata dal cervello in maniera inconsapevole, anche quando il contributo della corteccia visiva - normalmente deputata al processamento degli stimoli visivi - viene eliminato. Le evidenze emerse in questo studio suggeriscono l’esistenza di un circuito sottocorticale che si attiva in maniera estremamente rapida in presenza di stimoli visivi potenzialmente pericolosi, anche quando questi non sono percepiti consapevolmente. Questo meccanismo consentirebbe all’organismo di attivare risposte motorie veloci e automatiche, utili per difendersi in caso di pericolo. L’esito della ricerca può anche spiegare perchè a volte il nostro umore si altera senza motivo apparente. Il nostro cervello potrebbe aver percepito un rischio senza che notassimo la presenza di uno stimolo pericoloso attorno a noi.
IL COLLUTORIO AUMENTA IL RISCHIO DI INFARTI E ICTUS.
06-05-2015
Il collutorio è un prodotto utilizzato per l’igiene orale con proprietà antisettiche e in genere rinfrescante per la bocca rimuovendo i batteri che causano l’alito cattivo. Ma i collutori oggi sostengono di combattere la placca, rafforzare i denti e prevenire la carie. Accade infatti che il marketing si spinga un pò troppo oltre. All’inizio del 2009 c’era una pubblicità in cui il collutorio Listerine veniva rappresentato di fronte ad un filo interdentale e diceva: “Listerine è clinicamente dimostrato essere efficace come il filo interdentale per ridurre la placca tra denti e gengive”. Un giudice federale statunitense ha stabilito che questo era falso, fuorviante e costituiva un rischio per la salute pubblica. Secondo un nuovo studio le persone che utilizzano collutori per l’igiene della bocca sono a maggior rischio di attacco di cuore o ictus. Secondo lo studio della Queen Mary University of London, pubblicato sulla rivista Free Radical Biology And Medicine, il liquido antibatterico uccide sia i batteri ‘buoni’ che quelli ‘cattivi’, proprio come un antibiotico. Ma ciò è molto pericoloso per l’organismo: i batteri ‘buoni’ servono a ‘rilassare’ i vasi sanguigni e, se eliminati, si può verificare un aumento della pressione sanguigna con probabile attacco di cuore e ictus. Gli studiosi hanno preso in esame 19 persone sane e le hanno obbligate ad utilizzare un noto collutorio antibatterico per due volte al giorno. Dopo una misurazione, la pressione sanguigna variava tra le 2 e le 3,5 unità: per ogni aumento di 2 punti della pressione sanguigna, il rischio di morire di malattie cardiache aumenta del 7%, mentre il rischio di morire di ictus aumenta del 10%. Un vero e prioprio campanello d’allarme, dunque. Sappiamo tutti che spazzolino e filo interdentale sono utili per mantenere i denti e gengive sani. Tuttavia nel perseguimento del sorriso perfetto mostrato in pubblicità, i consumatori sono incoraggiati a sostenere un repertorio di acquisti per l’igiene orale, in altre parole a comprare più roba. Analizziamo due liste di ingredienti di due collutori che possiamo trovare al supermercato.
COLLUTORIO AUCHAN:
ACQUA
SORBITOL
ALCOHOL
POLYSORBATE-20
SODIUM BENZOATE
SODIUM MONOFLUOROPHOSPHATE
SALVIA OFFICINALS
CHLOREXIDINE DIGLUCONATE
CITRIC ACID
SODIUM BICARBONATE
SODIUM SALICYLATE
AROMA
EUGENOL
LIMONENE
SODIUM LAURYL SULFATE
SODIUM SACCHARIM
ALOE BARBADENSIS
XANTHAN GUM
CI 47005
CI 42051
COLLUTORIO LISTERINE:
ALCOHOL
SORBITOL
MENTHOL
THYMOL
METHYLSALICYLATE
EUCALYPTOL
POLOXAMER 407
BENZOIC ACID
SODIUM BENZOATE
SODIUM SACCHARIN
SODIUM FLUORIDE
AROMA
CI 42053
CI 47005
Uno degli ingredienti che hanno in comune è l’Alcol.
Nel gennaio 2009 un rapporto pubblicato sul Dental Journal of Australia ha concluso che ci sono “prove sufficienti“, che “collutori contenenti alcol contribuiscano ad aumentare il rischio di sviluppo di cancro orale“. Questo è l’articolo integrale pubblicato sul The Telegraph. In questo articolo il Prof McCullough ha inoltre detto che i collutori più popolari contengono concentrazioni di alcol più alte rispetto a bevande come vino o birra. “Se si dispone di un bicchiere di vino, si tende a ingoiare”, ha detto. “Con il collutorio, si ha un più alto livello di alcol che giace all’interno della bocca per più tempo. La differenza più significativa (tra l’alcol contenuto nel vino e l’alcol contenuto nel collutorio) è che uno è per piacere e l’altro viene raccomandato come un prodotto per la salute”. E va detto che mangiare mentre si beve alcol aumenta la salivazione che riduce i rischi relativi alcol. Studi più recenti hanno dimostrato che il rischio di contrarre il cancro aumenta quasi cinque volte con collutori contenenti alcol negli utenti che non fanno uso né di tabacco, né bevono frequentemente alcolici (con un più alto tasso di crescita in coloro che lo fanno). L’uso a lungo termine di collutori contenenti alcol asciuga e cambia il pH della bocca e della gola ed è associato ad un aumentato rischio di tumori della bocca e della gola.
SORBITOLO: Il sorbitolo è l’alditolo del glucosio. E’ un dolcificante che i batteri che causano la carie non riescono a utilizzare per il loro metabolismo e inoltre trattiene l’acqua evitando così che il dentifricio si disidrati a contatto con l’aria. Può essere sintetizzato in laboratorio per riduzione del glucosio con tetraidroborato di sodio, mentre industrialmente viene ridotto per idrogenazione ad alte pressioni o per via elettrochimica. La sua assunzione non ha solitamente effetti collaterali, ma alte dosi o in soggetti intolleranti può provocare diarrea.
SODIUM FLUORIDE (FLUORURO DI SODIO): Il Dr. Charles Gordon Heyd, Ex Presidente dell’American Medical Association (AMA) ha dichiarato che “Il fluoruro è un veleno corrosivo che produce seri effetti su largo spettro”. Secondo il Dr. William Marcus, Senior Toxicologist presso la E.P.A. (l’agenzia governativa ambientale statunitense), “L’E.P.A. deve agire immediatamente per proteggere i cittadini, non solo sulla base dei dati sul cancro, ma sull’evidenza delle fratture alle ossa, artriti, mutagenesi e altri effetti”. L’assocazione statunitense Environmental Working Group (EWG) riporta diversi studi che mostrano come il fluoruro di sodio sia legato al cancro, a disturbi nervosi e al cervello, e tossicità muscolo-scheletrica.
SODIUM SACCARIN: La saccarina di sodio è il sale della saccarina (non confondere con saccarosio che è lo zucchero), un dolcificante artificiale. Come molti altri sali si dissocia nelle sue parti costituenti quando disciolto in acqua. Le parole “sodium saccharin” e “saccharin” sono usate in modo intercambiabile perché la saccarina è il componente che ha il sapore dolce. Entrambi i nomi sono più facili da utilizzare rispetto al nome chimico vero, che è 1,2-benzisotiazol-3 (2H)-one,1,1-diossido. La saccarina di sodio ha un potere dolcificante 300 volte superiore a quello dello zucchero. E’ un dolcificante praticamente privo di calorie e spesso viene offerto nei bar in sostituzione dello zucchero ed è usata nelle versioni “light” delle bibite gassate (non confondere con l’aspartame). Fin dalla sua introduzione la saccarina è stata al centro di preoccupazioni sulla sua potenziale nocività. Durante gli anni sessanta diversi studi hanno suggerito che la saccarina fosse un cancerogeno per gli animali. L’allarme tocca il livello massimo nel 1977, dopo la pubblicazione di uno studio in cui si rileva un aumento dei casi di cancro alla vescica nei ratti alimentati con alte dosi di saccarina. Quell’anno la saccarina viene vietata in Canada. Negli Stati Uniti la Food and Drug Administration (FDA) propone un bando, ma si scontra con l’opposizione dell’opinione pubblica, in special modo dei malati di diabete, per i quali all’epoca non esistevano dolcificanti alternativi. Si trova un compromesso nell’obbligo di indicare i potenziali pericoli della saccarina sulle etichette dei prodotti che la contengono.
SODIUM BENZOATE E BENZOIC ACID: Il benzoato di sodio è il sale di sodio dell’acido benzoico. Insieme al Paraidrossibenzoato fa parte della categoria dei Conservanti Antimicrobici a base di acido benzoico (E210, sostanza particolarmente tossica in quantità inferiore ad un grammo). Grazie alle sue proprietà batteriostatiche e fungistatiche, il benzoato di sodio è utilizzato come additivo alimentare (E211) in qualità di conservante (azione ottimale a pH inferiore a 3,6). Esistono studi della FDA secondo cui, in particolari condizioni, in presenza di acido ascorbico (vitamina C) si possono formare tracce di benzene, un noto cancerogeno. E’ consentito l’uso nei cosmetici fino a una concentrazione massima dello 0,5%.
POLOXAMER 407: Il Polossamero 407 è un tensioattivo derivato dal petrolio, chimicamente simile a polipropilenglicole (PPG) e polietilene glicole (PEG), quindi potenzialmente contaminati con 1,4-diossano e ossido di etilene, impurità legate al cancro al seno. Il quotidiano The Australian, il 18 Novembre 2006, riporta che questo ingrediente comune nel dentifricio e collutorio può causare il colesterolo alto.
SODIUM LAURYL SULFATE (SLS): E’ anch’esso un Tensioattivo. Ruth Winter, autore del libro “A Consumer’s Dictionary of Food Additives” afferma che il SLS è soltanto un irritante per la pelle, per Epstein e Steinman, autori del “The Safe Shopper’s Bible“, esso risulta irritante anche per gli occhi e le mucose. Judi Vance, autrice del libro “Beauty To Die For“, invece si spinge oltre facendo riferimento a degli studi giapponesi che evidenziano un danno al DNA. Lo studio della Invitrogen Corporation del 23 Marzo 1998, oltre ai sopraccitati effetti aggiunge problemi vascolari, polmonari e complicanze su embrioni e/o feti (fetotoxicity). Uno studio del Toxicology Data Network, denominato “Effetti degli additivi farmaceutici sulla sintesi e nei meccanismi di riparazione del DNA” (Effect of pharmaceutical additives on the synthesis of DNA and on repair mechanism), accusa l’SLS di bloccare la sintesi del DNA.
CHLORHEXIDINE DIGLUCONATE: E’ la forma salificata della clorexidina, antibatterico di sintesi chimica. Si presenta sotto forma di polvere di colore bianco solubile in acqua. Un effetto collaterale, come viene indicato sulle etichette, è la colorazione dei denti che si verificherà nell’utilizzo prolungato. Come spiega l’assocazione statunitense Environmental Working Group (EWG), tra le più importanti al mondo attive nella tutela dei consumatori dalle sostanze tossiche presenti nei prodotti commerciali, questo composto ha un livello di rischio di 4 su 10, infatti ci sono numerosi studi da cui risulta che irrita pelle, occhi e polmoni se inalato.
I dolcificanti e aromatizzanti sintetici provengono perlopiù dal petrolio. Il Salicilato di metile (METHYL SALICYLATE ), è un elemento che ha dimostrato di causare problemi nell’organismo degli animali. In forma pura, il salicilato di metile è tossico, soprattutto se assunto internamente. Un cucchiaino da tè singolo (5 ml) di salicilato di metile contiene 7 g di salicilato, che è equivalente a più di 23 compresse di aspirina da 300 mg. 10 ml di methyl salicylate possono uccidere un bambino, 30 ml un adulto.
I coloranti (CI) sono sintetici o con catrame di carbone come potete constatare cercando su un qualsiasi motore di ricerca (da CI 10000 al 74999 sono coloranti organici di sintesi). Il catrame di carbone in particolare è un prodotto della distillazione del carbone bituminoso ed è un elemento dannoso per la natura stessa, tant’è che è un noto cancerogeno nel mondo animale e può essere la causa di eruzioni cutanee e di orticaria. In particolare:
CI 42053 (Verde Fast FCF): E’ un irritante per la pelle, occhi e apparato respiratorio. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) elenca questo colorante di catrame di carbone come un cancerogeno animale;
CI 47005 (Giallo di Chinolina): E’ un colorante di catrame di carbone che provoca dermatiti da contatto e di sensibilizzazione. Secondo quanto afferma il The Ecologist, è bandito in Australia, Stati Uniti e Norvegia. Un articolo della BBC afferma che il Regno Unito l’avrebbe eliminato dal commercio nel 2009. Uno studio commissionato dalla Food Agency Standards del Regno Unito ha trovato che una miscela di coloranti alimentari in combinazione con conservanti può aumentare i sintomi osservati di iperattività e può ridurre i livelli di intelligenza nei bambini. E’ stato segnalato causare genotossicità, dermatite, orticaria e rinite;
CI 42051 (Blu Patentato V): E’ un colorante sintetico di catrame di carbon fossile. Attualmente sono disponibili pochi dati sugli effetti che esso produce sulla salute umana. Sono stati riportati casi di abbassamento della pressione sanguigna ed episodi di tremore. Nelle persone allergiche, il blu patentato V può causare sensibilizzazione della pelle, orticaria, prurito, nausea ed insonnia. Potrebbe essere cancerogeno; al momento è proibito in Australia.
Quindi: nei colluttori commerciali sono presenti numerose sostanze chimiche dannose. Un collutorio naturale, invece, è privo di sostanze chimiche di sintesi, come i coloranti, i conservanti, i dolcificanti artificiali e gli agenti antimicrobici.
http://www.dailytelegraph.com.au/news/nsw/mouthwash-linked-to-cancer/story-e6freuzi-1111118530255
http://www.australianprescriber.com/magazine/32/6/162/4/
http://www.ewg.org/skindeep/ingredient/706065/SODIUM_FLUORIDE/
http://www.beveragedaily.com/Markets/FDA-re-opens-probe-into-benzene-contamination-of-soft-drinks
http://www.ewg.org/skindeep/ingredient/701318/CHLORHEXIDINE_DIGLUCONATE/
http://www.patient.co.uk/doctor/salicylate-poisoning
http://www.dors.it/matline/scheda.php?codsos=393&PHPSESSID=3251d84e7ec813131121e2b59255e323
I DIABETICI POSSONO RISANARE LA LORO ATEROSCLEROSI.
06-05-2015
Misure aggressive per abbassare il colesterolo e i valori di pressione sanguigna al di sotto dei limiti correnti, possono contribuire ad impedire, e potenzialmente risanare, l’indurimento delle arterie negli adulti con diabete tipo 2. L’indurimento delle arterie, conosciuto anche come aterosclerosi, è la causa numero uno delle malattie cardiocircolatorie. Uno studio triennale su quasi 500 partecipanti è il primo che valuta un protocollo di trattamento contro colesterolo LDL (“cattivo”) e livelli sistolici della pressione sanguigna in persone affette da diabete.
Per valutare l’effetto dei trattamenti sulla salute cardiovascolare dei partecipanti, i ricercatori hanno usato gli ultrasuoni per misurare lo spessore delle arterie carotidee (del collo). Gli ultrasuoni, inoltre, sono stati usati per misurare il volume e la funzione del ventricolo sinistro, che è la pompa principale del cuore. I partecipanti sottoposti a trattamento aggressivo, avevano misure di spessore delle arterie carotidee significativamente più basse. Il trattamento aggressivo include l’uso di farmaci antipertensivi e ipocolesterolemizzanti approvati dalla Food and Drug Administration. Per abbassare la pressione sanguigna e il colesterolo è stato inoltre consigliato ai partecipanti di seguire un certo stile di vita come seguire un sano programma alimentare, essere fisicamente attivi, mantenere un peso normale e non fumare.
COMMENTO
Cosa ne dite della definizione “misure aggressive di trattamento”? Perché non dire chiaro e tondo cosa significa veramente: più farmaci a dosi maggiori! Proprio così, quello che hanno trovato i ricercatori per poter abbassare il colesterolo e la pressione sanguigna a livelli estremamente bassi (la cui validità, per altro, non è comunque comprovata), è che si devono prendere grossi quantitativi di farmaci. Questa è la conclusione perfetta per uno studio i cui metodi di trattamento hanno incluso i farmaci donati da tre ditte farmaceutiche: First Horizon Pharmacy, Merck e Pfizer.
Che cos’è sbagliato in questa immagine? Questo studio rappresenta un esempio perfetto di che cosa non va nella medicina convenzionale a tanti livelli. Che cosa c’è di sbagliato in questi farmaci? Abbastanza da riempire un libro, per cui facciamo solo alcuni esempi:
• Farmaci antipertensivi: sono stati approvati oltre 100 farmaci antipertensivi, tuttavia la pressione sanguigna elevata continua a contagiare un numero sconvolgente di persone. Nel frattempo, uno studio pubblicato sul British Medical Journal ha trovato che il 97 per cento dei pazienti che prendono farmaci antipertensivi hanno sofferto per effetti secondari significativi! Per cui, non soltanto sono poco efficaci per controllare la pressione sanguigna, ma sono anche carichi di effetti secondari.
• Farmaci ipocolesterolemizzanti: Le statine, farmaci usati per abbassare il colesterolo, provocano danni ai nervi e alterano notevolmente la memoria. Un motivo per cui le statine hanno questi gravi effetti secondari è che agiscono inibendo un enzima vitale che produce il colesterolo a livello epatico. Purtroppo, lo stesso enzima è necessario per produrre il coenzima Q10 (CoQ10). Quasi tutti gli individui che assumono statine diventano carenti in CoQ10 . Quelli che cominciano già con livelli relativamente bassi di CoQ10 (anziani e pazienti con scompenso cardiaco) cominciano a manifestare velocemente i segni e i sintomi da mancanza di CoQ10. Fra essi ricordiamo: affaticamento, debolezza muscolare, dolenzia e scompenso cardiaco.
E’ sufficiente? Quanto bassi dovrebbero essere pressione sanguigna e colesterolo? Più basso non sempre è meglio e le premesse negative di questo studio lo dimostrano in pieno. Già i valori normali correnti potrebbero essere troppo bassi; ridurli ulteriormente potrebbe essere disastroso. Di regola, per esempio, una pressione sanguigna normale nell’adulto è 120/80. Improvvisamente, nel 2003, dopo un cambiamento d’idea dei funzionari federali americani, 120/80 significava uno stato di “pre-ipertensione” ed essere a rischio di infarto e ictus.
Bene, la stessa cosa è accaduta per il colesterolo. Prima del 2004, un livello di 130 milligrammi di colesterolo LDL (cattivo) era considerato normale. Le guide di riferimento aggiornate, tuttavia, suggeriscono livelli inferiori a 100, o persino meno di 70 per pazienti a rischio molto elevato. Non c’è mai stata nessuna prova per sostenere dei livelli così bassi, ma quello di cui ci si è resi improvvisamente conto, è che la gente doveva abbassare il colesterolo e la pressione sanguigna. Ciò che non sapete e che persino molti medici ancora non conoscono, è che non sempre è ideale avere la pressione sanguigna o il colesterolo più bassi.
Per esempio, gli individui più anziani con vasi arteriosclerotici hanno bisogno di una pressione sanguigna più alta per mantenere un flusso sanguigno sufficiente verso i loro reni e altri organi vitali. Molti anziani si lamenterebbero di stanchezza e vertigini se la loro pressione sanguigna fosse inferiore a 120/80. (Naturalmente, la pressione sanguigna non deve essere troppo alta, ad esempio una sistolica oltre 160-180, perchè ci sarebbe il pericolo di sviluppare un ictus. Se attualmente state prendendo dei farmaci per la pressione, non dovete interromperli improvvisamente senza fare adeguati controlli). Allo stesso modo, bassi livelli di colesterolo peggiorano lo stato di pazienti con scompenso cardiaco congestizio e provocano comportamento aggressivo, pensieri suicidi e depressione.
http://www.sciencedaily.com/releases/2008/04/080408163259.htm
IL PREZZEMOLO E’ UN POTENTE DEPURATIVO DEL SANGUE.
06-05-2015
Il prezzemolo è considerato l’erba più popolare del mondo per guarnire le pietanze. Originariamente è stato coltivato in Europa e nel Medio Oriente, ma è diventato un punto fermo anche nella cucina americana. Il prezzemolo ha notevoli benefici depurativi e purificanti, tanto da essere classificato come un superfood. Nel corso della storia è stato utilizzato sia per scopi culinari che medicinali. I Greci producevano corone di prezzemolo per darli ai campioni dello sport. E' stato utilizzato per la celebrazione della Pasqua ebraica come segno di rinascita in primavera. I romani lo usavano per deodorare i cadaveri prima dei funerali.
Contiene una combinazione unica di sostanze nutritive che lo rendono un potente superfood. Composti volatili come miristicina, limonene, eugenolo e alfa-thujene hanno dimostrato di inibire la formazione di cellule tumorali. Inoltre, il prezzemolo è ricco di flavonoidi, tra cui apigenina e luteolina, che hanno forti proprietà antiossidanti. Il prezzemolo contiene circa tre volte la quantità di vitamina C presente nell’arancia. Questa vitamina è estremamente importante per una sana funzione immunitaria e per mantenere giovani la pelle e le articolazioni. Inoltre, contiene carotenoidi antiossidanti luteina e zeaxantina, che migliorano la funzione oculare e aiutano il corpo a neutralizzare i danni dai raggi UV. E’ ricchissimo di clorofilla, la sostanza che dà alle piante il suo caratteristico colore verde. La clorofilla aiuta ad alcalinizzare il corpo, purificare il sangue, e formare nuovi globuli rossi. Inoltre, la clorofilla e i flavonoidi contenuti nel prezzemolo contribuiscono ad una migliore formazione di glutatione cellulare. Livelli più elevati di glutatione cellulare permettono al corpo di disintossicare e guarire in modo più efficace. Attraverso queste proprietà il prezzemolo è in grado di migliorare l’ossigenazione cellulare. Una maggiore ossigenazione equivale a un aumento di energia cellulare, a una maggiore disintossicazione e capacità di guarigione. Occorre anche ricordare che il prezzemolo è una fantastica fonte di acido folico, che è estremamente importante per la sua capacità di ridurre i livelli di omocisteina. L'omocisteina è un mediatore infiammatorio che è collegato con la malattia cardiovascolare e la degenerazione cerebrale. L'acido folico è importante anche per le donne in gravidanza in quanto svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo fetale. E' anche un nutriente importante per la prevenzione del cancro.
Il Prezzemolo è noto come un potente diuretico che riduce la pressione sanguigna e migliora la funzione renale. In particolare, il prezzemolo aumenta l'escrezione di sodio e acqua attraverso l’urina e aumenta il riassorbimento di potassio nei reni. Ciò è particolarmente utile per chiunque abbia problemi di circolazione, edema, cellulite, e altri problemi cardiovascolari. Il succo di prezzemolo è in grado di stimolare le contrazioni uterine durante il travaglio. Questo succo è stato utilizzato per migliorare la pelle e la consistenza dei capelli. E’ stato utilizzato anche per ridurre l'infiammazione e la formazione di muco in tutto il corpo. Questo è il motivo per cui molte persone vedono ottimi risultati con il prezzemolo nel ridurre i sintomi di asma, allergie, bronchite, e infezioni del tratto urinario. La clorofilla agisce come un antimutageno e riduce i batteri che sono i responsabili della produzione di alito cattivo e degli odori sgradevoli emanati dal corpo. Il prezzemolo si combina bene con aglio e cipolle e riduce fortemente l’odore pungente emanato dal corpo di questi alimenti ricchi di zolfo. Il prezzemolo immerso nell’aceto di mele è particolarmente utile per migliorare la funzione digestiva. La sinergia tra gli acidi naturali, la clorofilla e gli enzimi presenti in questa combinazione alimentare migliorano la microflora intestinale. Questo è uno dei migliori rimedi per neutralizzare il reflusso acido e la produzione di gas nello stomaco.
http://www.whfoods.com/genpage.php?tname=foodspice&dbid=100
http://ezinearticles.com/?Is-Parsley-A-Bad-Breath-Solution?&id=816422
http://theepicentre.com/spice/parsley/
http://www.naturalnews.com/035599_parsley_superfood_blood.html
L’OLIO DI SEMI DI BORRAGINE E DI LINO MIGLIORANO LA SALUTE DELLA PELLE.
06-05-2015
L’olio di semi di borragine e di lino sembrano agire internamente per migliorare la salute della pelle, secondo uno studio condotto dai ricercatori di Laboratoire Oenobiol in Francia ed Heinrich-Heine University e l'Università di Witten-Herdecke in Germania, e pubblicato sul Journal of Nutrition. I ricercatori hanno assegnato a 45 donne sane non fumatrici, un supplemento giornaliero composto da 2,2 grammi di olio di borragine o olio di semi di lino, o un placebo. I ricercatori hanno indotto in ogni donna un’irritazione cutanea (infiammazione e arrossamento) attraverso un composto topico nicotinato. Tutti i partecipanti erano di età compresa tra 18 e 65 anni. Le donne che avevano assunto olio di borragine per diverse settimane avevano il 35 per cento in meno di arrossamento della pelle rispetto all'inizio dello studio, mentre quelli trattati con olio di semi di lino sperimentavano il 45 per cento in meno. Non c'era alcun cambiamento nel grado di arrossamento sperimentato dal gruppo placebo. Dopo sei settimane, quelli che prendevano l’integratore a base di olio hanno sperimentato una diminuzione del 10 per cento in perdita di acqua attraverso la pelle, e dopo altre sei settimane hanno mostrato un ulteriore miglioramento, soprattutto quelli del gruppo semi di lino. Entrambi i gruppi hanno mostrato una significativa diminuzione della rugosità della pelle dopo 12 settimane, mentre nessun cambiamento è stato osservato nel gruppo placebo. L’olio di borragine contiene grandi quantità di acidi grassi omega-6 come l’acido gamma-linolenico (GLA), e l’acido linoleico (LA), e una buona percentuale di acido oleico. L’olio di lino contiene principalmente acidi grassi omega-3 come l’alfa-linolenico (ALA), insieme a quantità minore di acidi grassi omega-6 e acido oleico. E’ stato osservato che i livelli ematici di GLA sono aumentati nel gruppo olio di borragine dopo sei e 12 settimane, così come i livelli di ALA nel gruppo semi di lino.
http://www.naturalnews.com/025454_oil_skin_borage.html
LA RUCOLA E’ UN ALIMENTO AFRODIASICO E ANTICANCEROGENO.
05-05-2015
La rucola, un’erba appartenente alla famiglia delle crocifere, proviene dal Mediterraneo, ma negli ultimi decenni si è fatta apprezzare molto nei paesi nord americani. La maggior parte saranno d'accordo che il suo sapore leggermente amaro e piccante è un'ottima aggiunta a qualsiasi piatto. Andando indietro nel tempo, questa pianta è stata in primo luogo riconosciuta come un afrodisiaco. A partire dal primo secolo d.C., molti filosofi greci hanno elogiato la sua capacità di aumentare la libido. L'impero romano in realtà venerava la rucola al punto da considerarla come un Dio della fertilità.
E’ un vegetale che ricorda da vicino la lattuga. E’ piena di antiossidanti, minerali e vitamine come potassio, vitamina K, vitamina C, magnesio e manganese. Non solo il suo contenuto di vitamina K contribuisce a sviluppare la densità ossea, soprattutto nelle persone che soffrono di osteoporosi, ma le sue quantità di ossalato aiutano il corpo ad assorbire il calcio in modo più efficiente. E’ anche un'ottima fonte di clorofilla, che aiuta a purificare il sangue e ad evitare danni al fegato e al DNA da parte delle aflatossine che si trovano occasionalmente nei prodotti a base di mais o arachidi. Quest’erba ha alcune proprietà anticancro molto interessanti, soprattutto per i suoi composti glucosinolati, che sono noti per ridurre il rischio di sviluppare tumori del seno, della prostata, del polmone, del colon-retto e del pancreas.
Uno studio a lungo termine è stato effettuato al fine di valutare i potenziali rischi di cancro, con o senza il consumo di glucosinolati presenti nelle verdure crocifere come la rucola. Più di 11.000 uomini hanno partecipato a questo studio che è durato poco più di nove anni. L'analisi ha mostrato che i partecipanti che consumavano regolarmente prodotti a base di glucosinolati, erano meno inclini a sviluppare il cancro, in particolare quello della prostata.
Nell’antichità, la rucola era molto ben considerata per la sua capacità di ripristinare l'amore in camera da letto. Era una delle erbe principali utilizzate per aiutare a combattere l'ansia, a migliorare la fertilità e le prestazioni, ma anche di favorire il vigore maschile e femminile. Ora, infatti, sempre più studi scientifici sembrano sostenere queste vecchie credenze. Il Dr. Walt Larimore, un famoso medico, giornalista e scrittore, ha parlato di questi risultati in uno dei suoi blog dove ha descritto le sette erbe più efficaci per riaccendere la passione in camera da letto, e la rucola era una di queste.
Il Dr. Jennifer R. Berman, direttore del Berman Women's Wellness Center di Beverly Hills, in California, sostiene che un crescente corpo di evidenze dimostrano che alcune vitamine e componenti presenti in alcuni alimenti come la rucola possono facilitare la funzione sessuale e l'esperienza complessiva di intimità fisica. Le qualità afrodisiache della rucola sembrano venire dall'azione dei suoi minerali-traccia e dagli antiossidanti che diminuiscono l'afflusso di contaminanti che riducono la libido nel sistema riproduttivo.
http://www.stepintomygreenworld.com/healthyliving/greenfoods/health-benefits-of-arugula/
http://undergroundhealthreporter.com/natural-aphrodisiac/#axzz2vIoXM5bZ
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19585501
http://www.naturalnews.com/044310_arugula_anti-cancer_foods_anti-oxidants.html
BUBBLE GUM: LA VERITA’ SU COME E’ PRODOTTA LA GOMMA ROSA PIU’ DOLCE CHE CI SIA.
05-05-2015
Le famose Big Bubbles: la gomma rosa dolce e gustosa che permette di fare bolle sensazionali. E’ sicuramente il chewing gum per eccellenza, amato da grandi e piccini, ma spesso ci si è chiesto cosa c’è dietro questo delizioso dolciume? Sicuramente la risposta non sarà delle più positive, anzi il contrario. Gli aspetti negativi e repellenti di questo particolare dolciume non sono solo nella tipologia di ingredienti in essa contenuti, ma, ancora peggio, è la modalità con cui viene prodotta. Nastri trasportatori, impastatrici dalle grandezze enormi, forni riscaldanti e miscelanti, macchine di taglio ed incarto, fasi meccaniche che sottolineano come la big bubble è sicuramente un prodotto industriale a ciclo continuo per eccellenza: le macchine sono capaci di produrre infatti ben 900 Bubble Gum in un minuto, senza arrestarsi mai. Il video di una nota trasmissione di Scienza e Tecnologia mostra le fasi della produzione del Bubble Gum.
La stampa ha riportato alcune considerazioni a riguardo, i Bubble gum “sono considerati i principali responsabili della formazione delle carie e non solo. Oltre ad essere nemici giurati dei denti, la presenza di alcuni oli essenziali, dolcificanti e coloranti al loro interno, può causare tutta una serie di problemi, dagli effetti lassativi alle allergie. Inutile dire che, per quanto riguarda nello specifico le gomme da masticare, è peraltro raccomandato evitare la somministrazione ai bambini piccoli (almeno fino a 5 anni), per scongiurare il rischio che possano ingoiarle. Se proprio dobbiamo concederle ai più grandicelli, facciamolo con parsimonia, evitando le ore serali e avendo cura di leggere gli ingredienti, così da acquistare almeno chewing gum senza zucchero, coloranti e additivi chimici. Non convinciamoci, tuttavia, che questo tipo di gomme da masticare facciano bene (di alcune varianti si elogiano addirittura gli effetti benefici sulla pulizia dei denti al pari di spazzolino e dentifricio, se mangiate dopo i pasti): ruminare e masticare in continuazione, specialmente nei bambini piccoli, significa stimolare senza sosta l’articolazione temporo-mandibolare, ancora in fase di sviluppo”. Piccola curiosità: perchè il Bubble Gum è rosa? Beh, la risposta è più semplice di quanto si pensi, perchè era l’unico colore disponibile che il suo inventore, Walter Dymer, possedeva come colorante chimico organico nel lontano 1928. Dopo aver visto il video, siete ancora convinti di voler continuare ad acquistare ai vostri figli la gomma rosa?
LA CHEMIOTERAPIA PER IL CANCRO AL SENO CAUSA PIU' DANNO CHE BENEFICIO?
05-05-2015
Nuovi studi suggeriscono che molte donne affette da cancro al seno possono optare per protocolli chemioterapici più delicati, o saltarli del tutto, senza incidere sulle probabilità di vincere la malattia. Uno studio ha scoperto che un test genetico denominato Oncotype DX può determinare se un paziente possa o no trarre beneficio dalla chemioterapia. Il test misura l’attività di 21 geni per predire il rischio di recidiva. Attualmente, la chemioterapia è suggerita per le donne con cancro mammario già diffuso ai linfonodi, che ogni anno ammontano a circa 45.000 donne negli Stati Uniti. Tuttavia, la chemio non è d’aiuto per la maggior parte di quelle trattate. Lo studio ha dimostrato che circa 18.000 donne ogni anno potrebbero fare a meno della chemio e si pensa che il nuovo test possa subito stimolare i medici a recedere dalla chemioterapia ed usarla più selettivamente. Un secondo studio su più di 1.000 donne ha esaminato due farmaci chemioterapici, l’Adriamicina, un chemioterapico che incrementa il rischio di problemi come leucemia e cardiopatie, e il Taxotere. Dopo sette anni, l’87 per cento delle donne trattate con Taxotere sono sopravvissute, rispetto al solo 82 per cento di quelle trattate con Adriamicina. In più, quelle trattate con Taxotere avevano meno probabilità di avere recidive. Lo studio suggerisce che il Taxotere, il farmaco meno pesante dei due, può essere una scelta migliore per le pazienti affette da cancro al seno.
La terapia del cancro è uno dei soggetti medici più controversi e dibattuti, ma, contemporaneamente ciò che non può essere dibattuto sono gli importi enormi economici in gioco. I prezzi per le nuove terapie del cancro possono costare fino a più di 10.000 dollari al mese (dati americani). Ma questi farmaci valgono terapeuticamente il loro costo? Difficilmente. Questi farmaci costosi spesso offrono ai pazienti solo alcuni mesi di vita in più; a volte velocizzano persino il decorso della malattie o spesso sono essi stessi causa di cancro. Esistono tanti mezzi terapeutici che possono essere affiancati a quelli tradizionali, in modo da affrontare questa malattia a 360° cercando di riequilibrare tante situazioni fisiologiche sbilanciate in grado di predisporre le cellule a degenerare, con sostanze e protocolli privi di effetti collaterali. E’ solo questione di volontà e collaborazione che, finora non fa parte del vocabolario dell’oncologia tradizionale.