Angelo Ortisi
MALATTIA: UNA DEFINIZIONE SEMPLICE.
05-09-2016
Se prendiamo un dizionario, e cerchiamo la definizione di malattia, ne troviamo una come questa: “Qualsiasi alterazione negli organi o nelle funzioni per cui l’organismo non è più sano”. Se poi cerchiamo la definizione di sintomo troviamo: “Segno rivelatore di un fenomeno, specialmente di una malattia”. Tramite l’osservazione dei sintomi il medico determina la malattia e prescrive i medicinali da prendere per la cura allo scopo di ottenere la guarigione. Normalmente l’obiettivo che la medicina ortodossa raggiunge è la scomparsa del sintomo e considera questo la guarigione. Ciò che viene passato per guarigione in realtà altro non è che la soppressione di sintomi, ossia segni rivelatori di un fenomeno. Cosa ha causato il manifestarsi dei sintomi? Questo non viene preso in considerazione, il sintomo non c’è più, il paziente è soddisfatto, è “guarito”, la medicina ha “funzionato”. Facciamo un esempio pratico. Ad una persona compaiono delle croste su un braccio. Il medico di famiglia lo manda dallo “specialista”, in questo caso il dermatologo, il quale diagnostica un eczema (la malattia) in base alle croste (il sintomo). Infatti secondo un dizionario troviamo: Eczema: malattia della pelle caratterizzata da arrossamenti, pustolette, croste, prurito. Il dermatologo prescrive una pomata da applicare sulle croste e queste in pochi giorni scompaiono e tutti sono soddisfatti. Il paziente è guarito. Ma è proprio vero? In realtà i sintomi (le croste) sono stati soppressi. Qualcosa ha causato l’apparire di quelle croste e non è stato ricercato e quindi non è stato trovato ed è ancora lì, latente, pronto a manifestare di nuovo gli stessi sintomi nello stesso posto o, se gli viene impedito di manifestarli nello stesso posto, in altre aree del corpo. Oppure non appariranno mai più quei sintomi, ma abbiamo comunque una causa di malattia soppressa, non curata che mina la salute dell’organismo, che statene certi, troverà il modo di manifestarsi in un altro modo, se l’organismo è ancora sufficientemente forte.
L’esempio di cui sopra, possiamo ritenerlo valido per tutte le malattie. Ed è valido anche nel campo della chirurgia, della psichiatria e di qualunque altra specializzazione. In realtà si stanno dando differenti nomi allo stesso fenomeno. Ma cosa sono tutte queste malattie? Hanno un minimo comun denominatore? Alcuni medici americani, prevalentemente in California, liberi da legami con ditte farmaceutiche, istituti di ricerca ed enti governativi, sono arrivati a delle conclusioni sorprendenti. Dal loro pensiero espresso chiaramente nei libri che hanno scritto sull’argomento si può estrapolare una definizione di malattia che fa comprendere come la verità sia semplice mentre cose complicate e difficili da comprendere devono per forza contenere delle falsità. Possiamo quindi dare una definizione semplice ma che funziona in quanto apre la strada a soluzioni che la medicina ortodossa non ha mai dato ne potrà mai dare perché basata su concetti e presupposti sbagliati.
Malattia: uno stato in cui il corpo è impegnato nell’espellere tossine attraverso qualunque altro organo, quando i normali organi di eliminazione non riescono a svolgere il loro lavoro.
Sintomo: manifestazione di espulsione di tossine da parte del corpo al fine di ristabilire lo stato di salute.
IL SEME DI LUNGA VITA: IL SESAMO
05-09-2016
Un seme di lunga vita con tante proprietà curative. E’ il sesamo: un alimento ancora poco conosciuto e a volte relegato tra gli snack, ma che in realtà è un vero concentrato di sostanze benefiche. Al di là della medicina tradizionale e naturale, anche studi scientifici importanti confermano le sue proprietà: è un potente rilassante e antidolorifico. Il sesamo dà energia e vitalità e stimola in modo dolce le funzioni digestive. Inoltre, usato in maschere, peeling, impacchi, è un alleato della bellezza, utile soprattutto per dare forza ai capelli e luminosità alla pelle. Il segreto delle virtù del sesamo è una sostanza chiamata sesamina, che agisce direttamente sul sistema nervoso in sinergia con il magnesio, anche’esso presente in grandi quantità in questo seme. Inoltre contiene vitamina B1 e vitamina E che favoriscono l’eliminazione di tossine e, in elevata concentrazione, rame, un minerale importante per il benessere dell’organismo per la sua potente azione antinfiammatoria e antiossidante. Il rame svolge anche un ruolo fondamentale nella produzione di collagene e di elastina e quindi nel benessere di tessuti e articolazioni. Nel sesamo sono presenti anche buone quantità di calcio.
La cuticola dei semi di sesamo, ricca di fibra, è efficace contro la stitichezza. Se ne potrebbe consumare un cucchiaio al giorno da mettere nello yogurt oppure da aggiungere alle verdure. Si sposa particolarmente con rape, carote e con tutte le insalate verdi che rende anche più digeribili, riducendone la fermentazione e i gonfiori. I semi di sesamo sono venduti in erboristeria e nei negozi di alimentazione naturale dove si trovano anche da coltivazione biologica. Sempre in erboristeria si trovano anche perle di olio di sesamo. Il sesamo è un alimento molto tonificante ed energizzante grazie al suo contenuto di ferro, fosforo e magnesio, minerali fondamentali per il benessere del corpo. Ricco di calcio e magnesio e di rame che aiuta l’elasticità dei tessuti, questo seme è utile per rinforzare le ossa e proteggere le articolazioni.
PERCHE' I DENTIFRICI DI USO COMUNE SONO DANNOSI?
03-09-2016
Ho iniziato a produrre da me un dentifricio 100% naturale perchè nei dentifrici di uso comune che si trovano al supermercato sono presenti numerosi ingredienti chimici tossici per la nostra salute. Ecco, per esempio, gli ingredienti del dentifricio Mentadent P - Prevenzione Completa - 8 azioni: Aqua, Sorbitol, Hydrated Silica, PEG-32, Zinc Citrate, Sodium Lauryl Sulfate, Aroma, Cellulose Gum, Sodium Fluorite, Triclosan, Sodium Saccharin, Eugenol, Limonene, CI 42051, CI 47005, CI 77891.
- Sorbitol: Il sorbitolo (o glucitolo) è l’alditolo del glucosio. E’ un dolcificante che i batteri che causano la carie non riescono a utilizzare per il loro metabolismo e inoltre trattiene l’acqua evitando così che il dentifricio si disidrati a contatto con l’aria. Può essere sintetizzato in laboratorio per riduzione del glucosio con tetraidroborato di sodio, mentre industrialmente viene ridotto per idrogenazione ad alte pressioni o per via elettrochimica. La sua assunzione non ha solitamente effetti collaterali, ma alte dosi o in soggetti intolleranti può provocare diarrea.
- Hydrated Silica: è la silice, ingrediente naturale usato come agente abrasivo della superficie dei denti.
- PEG-32: svolge le funzioni di legante, umettante e solvente e quindi mantiene uniti ingredienti che altrimenti si separerebbero (come olio e acqua). PEG significa Polyethylene Glycol e 32 ne caratterizza la struttura molecolare (32 moli di ossido di etilene). I Polietilenglicoli (PEG) sono una classe di composti presenti nella maggior parte dei prodotti cosmetici in commercio. Sono prodotti sintetici diffusissimi (processo di polimerizzazione dell’ossido di etilene) ed hanno svariati effetti tossici, (dall’irritazione sino a forti sospetti di cancerogenicità). I PEG sono estremamente inquinanti perchè di derivazione petrolifera, in più possono contenere impurità residue del processo di etossilazione necessario a produrli, sia ossido che diossido di etilene che sono certamente cancerogeni. Un numero più alto significa un più elevato livello di etossilazione, ovvero molecole più grandi, generalmente più solubili in acqua. La famiglia dei PEG può contenere tracce di oxirane, che può formare 1,4-dioxane, una sostanza cancerogena e mutagena come affermato anche dalla stessa FDA (U.S. Food and Drug Administration). I dati sulla tossicità sono stati elaborati dall’associazione statunitense Environmental Working Group (EWG), tra le più importanti al mondo attive nella tutela dei consumatori dalle sostanze tossiche presenti nei prodotti commerciali. I dati sono consultabili (e verificabili) nel loro sito dedicato ai cosmetici skindeep, dove per ogni PEG sono indicati gli studi scientifici in base ai quali è stata indicata la potenziale tossicità del composto.
- Zinc Citrate: E’ il citrato di zinco, ovvero sali di zinco dell’acido citrico, che svolge un’azione antiplacca. Gli studi al riguardo mostrano delle moderate preoccupazioni per il fatto che i metalli si accumulano nel corpo e se inalato è lievemente tossico. Nel complesso ha un valore di rischio di 2 su 10.
- Triclosan: (5-chloro-2-(2,4-dichlorophenoxy) phenol) è in circolazione da oltre 30 anni e inizialmente era impiegato nelle strutture sanitarie come disinfettante, soprattutto in ambito chirurgico. Ha un’azione principalmente antibatterica, ma possiede anche un certo potere antimicotico e antivirale. L’EPA (Agenzia per la Protezione Ambientale Americana) classifica il triclosan come un pesticida e lo considera una sostanza tossica per l’uomo e inquinante per l’ambiente. Da un punto di vista molecolare, il triclosan è molto simile alle sostanze tra le più tossiche sul Pianeta: diossina, PCB e Agente Arancio (potente erbicida e defoliante usato dagli americani nella guerra del Vietnam per stanare i viet cong dalle foreste). Lo stesso procedimento di produzione di questo agente microbico può generare diossine che si ritrovano poi come residui nel prodotto finale. Ulteriori quantità di diossina sono poi prodotte dopo l’esposizione alla luce solare dell’agente antisettico. Un altro pericolo deriva dal contatto di saponi e dentifrici al triclosan con acqua di rubinetto, spesso pesantemente addizionata con cloro. Un recente studio ha infatti dimostrato che le molecole di cloro reagiscono con il triclosan e generano cloroformio, sostanza molto tossica per il fegato, i reni e il sistema nervoso centrale. I produttori dichiarano con orgoglio che gli ingredienti antibatterici dei dentifrici continuano ad agire per oltre 12 ore dopo che vi siete lavati i denti. Un tempo più che sufficiente per essere assorbito dalle mucose. Attraverso l’uso di dentifrici e altri prodotti per l’igiene, il triclosan e le diossine entrano quindi nel nostro corpo e si accumulano soprattutto nei tessuti adiposi, considerata la loro lipofilia (affinità per il grasso). A dimostrazione di questo, uno studio svedese del 2002 ha evidenziato la presenza di alti livelli di triclosan in 3 campioni su 5 di latte materno. Inoltre, è noto che le diossine rappresentano un serio pericolo per la salute umana. Oltre che ritenute cancerogene, sono in grado di indebolire il sistema immunitario, ridurre la fertilità e causare difetti congeniti. Hanno un potente effetto ormonale, si accumulano nel corpo e possono per lungo tempo interferire con i normali ormoni del nostro organismo. In particolare, il triclosan ha mostrato di possedere un effetto, seppur debole, di tipo androgenico. L’uso regolare di prodotti che contengono triclosan può portare alla formazione di ceppi batterici resistenti, così come succede con l’abuso di antibiotici. Studi di laboratori hanno già evidenziato diversi ceppi resistenti a questo agente antisettico. Alla fine, non solo il triclosan nei detergenti è inutile per prevenire le malattie infettive, ma addirittura le può favorire. L’uso di creme e deodoranti al triclosan è stato anche associato alla maggiore insorgenza di micosi cutanee. Infatti nonostante i facili e ingannevoli proclami della propaganda, apposite ricerche non hanno mai dimostrato un reale beneficio derivato dall’aggiunta di sostanze antimicrobiche nei prodotti per l’igiene personale e dell’ambiente. Una ricerca condotta in 200 case ha dimostrato che l’uso regolare di saponi e detergenti antimicrobici non riduceva affatto il rischio di malattie infettive tra le persone che vi abitavano.
- Sodium Fluorite: fluoruro di sodio, ne ho già ampiamente discusso in altre occasioni esponendo i danni arrecati da questa sostanza tossica. Il Dr. Charles Gordon Heyd, Ex Presidente dell’American Medical Association (AMA) ha dichiarato che “Il fluoruro è un veleno corrosivo che produce seri effetti su largo spettro”. Secondo il Dr. William Marcus, Senior Toxicologist presso la E.P.A. (l’agenzia governativa ambientale statunitense), “L’E.P.A. deve agire immediatamente per proteggere i cittadini, non solo sulla base dei dati sul cancro, ma sull’evidenza delle fratture alle ossa, artriti, mutagenesi e altri effetti”. L’associazione statunitense Environmental Working Group (EWG) riporta diversi studi che mostrano come il fluoruro di sodio sia legato al cancro, a disturbi nervosi e al cervello, tossicità muscolo-scheletrica. Infatti i dentifrici contenenti tra lo 0,1% e lo 0,15% di fluoruro devono riportare obbligatoriamente dicitura «Controindicato nei bambini» in etichetta. Nello specifico il decreto afferma: «Per i dentifrici contenenti tra lo 0,1 e lo 0,15% di fluoruro, qualora non rechino già sull’etichetta l’indicazione che sono controindicati per i bambini (ovvero che «possono essere usati soltanto da persone adulte»), è d’obbligo la seguente etichettatura: «Bambini fino a 6 anni: utilizzare una piccola quantità di dentifricio sotto la supervisione di un adulto per ridurre al minimo l’ingerimento. In caso di assunzione di fluoruro da altre fonti consultare il dentista o il medico». Il Codacons ha svolto dei controlli a campione per verificare se le confezioni dei dentifrici in commercio nel nostro paese rispettino o meno le indicazioni previste dalla legge a tutela della salute dei bambini, constatando, purtroppo, la violazione delle norme da parte di alcune marche famose. Di qui l’esposto dell’associazione ai Nas e alla Procura di Roma, in cui si chiede di effettuare delle verifiche e disporre i sequestri dei dentifrici non a norma.
Ecco alcuni dati riassuntivi sul fluoruro di sodio: molti studi scientifici dimostrano gli effetti negativi del fluoruro di sodio che viene inserito, oltre che nei dentifrici, anche nelle acque potabili. Nel 1944 il Journal of American Dental Association scrisse che la fluorizzazione causa osteoporosi, gozzo e malattie alla spina dorsale. Nel 1990 uno studio confermò la correlazione tra fratture ossee e fluoro. La Cornell University scoprì inoltre danni ai reni. Mentre uno studio del 1978 dell’Università di Yale scopri che bastava 1 ppm di fluoruro per diminuire resistenza ed elasticità delle ossa (nei dentifrici commerciali ce n’è in media 1.500 ppm). Nel 1987 l’NCI americana (Istituto dei Tumori) stabiliva relazione tra cancro (osteocarcinoma) e fluoro nell’acqua potabile. La fluorizzazione delle forniture idriche è quindi una prassi amorale, non necessaria ed iniqua, e fra i suoi sostenitori si annoverano potenti interessi acquisiti del settore industriale, governativo (USA) e della professione medica/odontoiatrica. Il fluoruro si accumula nelle ossa e le rende più fragili e soggette a fratturarsi. Inoltre la principale sostanza contenuta negli psicofarmaci è il fluoro. Il fluoro distrugge la flora batterica e gli enzimi. Il Dott. Durrant-Peatfield ci dice che il fluoro è un veleno che distrugge gli enzimi. Il suo accumulo nella tiroide è causa di squilibri ormonali. E’associato a malattie autoimmuni, oltre all’osteoporosi, l’osteosarcoma e perfino un aumento del cancro alla tiroide. Il fluoruro di sodio è un ingrediente comune dei veleni per topi e scarafaggi, degli anestetici, dei farmaci psichiatrici e ipnotici e del gas nervino. È uno degli ingredienti base del Prozac e del gas nervino Sarin usato nell’attentato al sottopassaggio della metropolitana giapponese. Prove scientifiche indipendenti hanno rivelato che il fluoruro causa vari disturbi mentali e rende le persone stupide, docili e sottomesse.
- Sodium Lauryl Sulfate (SLS): è anch’esso un tensioattivo. Ruth Winter, autore del libro “A Consumer’s Dictionary of Food Additives” afferma che il SLS è soltanto un irritante per la pelle, per Epstein e Steinman, autori del “The Safe Shopper’s Bible“, esso risulta irritante anche per gli occhi e le mucose. Judi Vance, autrice del libro “Beauty To Die For“, invece si spinge oltre facendo riferimento a degli studi giapponesi che evidenziano un danno al DNA. Lo studio della Invitrogen Corporation del 23 Marzo 1998, oltre ai sopracitati effetti aggiunge problemi vascolari, polmonari e complicanze su embrioni e/o feti. Uno studio del Toxicology Data Network, denominato “Effetti degli additivi farmaceutici sulla sintesi e nei meccanismi di riparazione del DNA” (Effect of pharmaceutical additives on the synthesis of DNA and on repair mechanism), accusa l’SLS di bloccare la sintesi del DNA.
- Sodium Saccharin: la saccarina è stato il primo dolcificante artificiale, ed è 450 volte più dolce dello zucchero. Viene chiamato E954 nei prodotti alimentari. Su Wikipedia si trova scritto: “Fin dalla sua introduzione la saccarina è stata al centro di preoccupazioni sulla sua potenziale nocività. Durante gli anni sessanta diversi studi hanno suggerito che la saccarina fosse un cancerogeno per gli animali. L’allarme tocca il livello massimo nel 1977, dopo la pubblicazione di uno studio in cui si rileva un aumento dei casi di cancro alla vescica nei ratti alimentati con alte dosi di saccarina. Quell’anno la saccarina viene vietata in Canada”.
- CI: sono coloranti. (CI 42051): colorante sintetico di catrame di carbon fossile. Funzione: colorante blu-violetto.
- (C.I. 47005): colorante sintetico di catrame di carbon fossile. Funzione: colorante che va dal giallo opaco al giallo-verdognolo.
- (CI 77891) titanium dioxide: è un pigmento inorganico. Si presenta sotto forma di polvere di colore bianco insolubile. Su Wikipedia riguardo al diossido di titanio si trova scritto: “Gli effetti sulla salute umana non sono ancora ben compresi. La polvere di biossido di titanio, se inalata, è stato classificata dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) come cancerogena”.
Se per anni tutti i giorni più volte al giorno ingerisci queste sostanze non penso che al tuo corpo piaccia molto. Oggi non mi sorprendo più di vedere che le persone non muoiano più di vecchiaia ma sempre di malattia. Queste sostanze indeboliscono il nostro organismo, che essendo il computer più intelligente e all’avanguardia mai esistito, deve attuare delle risposte essendo quotidianamente sotto attacco. Se decidete di non assumere più queste sostanze scoprirete di avere molta più energia, forza e lucidità perchè ora l’organismo è più pulito e non deve impegnarsi per difendersi da qualcosa.
MANGO: NUTRE LA PELLE E PROTEGGE LE ARTERIE.
02-09-2016
L’albero del mango è un ottimo esempio delle straordinarie caratteristiche della natura tropicale: un esemplare medio, alto circa 20 metri, produce quattro milioni di fiori all’anno, di cui solo 25.000 si sviluppano fino a formare un frutto. Grazie alla sua straordinaria fecondità, il mango è considerato dai nativi di molte regioni tropicali una vera e propria riserva alimentare. Considerando che un albero di mango vive più di cento anni, durante l’arco della sua vita produrrà più di due milioni di frutti. E oltretutto la quantità non va a discapito della qualità: ogni frutto è una vera e propria opera d’arte, ricco di aroma, sapore e proprietà medicinali. La polpa del mango contiene circa l’82% di acqua e un 15% di carboidrati costituiti per la maggior parte da zuccheri (glucosio, fruttosio e saccarosio). Le sostanze nutritive più importanti nella composizione del mango sono:
- Provitamina A: 100 g di mango contengono 389 ER (retinolo equivalenti), che corrispondono a 1.295 U.I. di vitamina A. Il mango è il frutto fresco che contiene la maggior quantità di vitamina A, seguito dal melone Cantalupo. Entrambi però non raggiungono le potenzialità della carota rispetto a questa vitamina. Nel mango sono stati identificati 16 tipi di carotenoidi il più abbondante dei quali è, in assoluto, il beta-carotene. I carotenoidi sono pigmenti vegetali, generalmente di colore giallo o arancione, che nell’organismo si trasformano in vitamina A. I carotenoidi sono efficaci antiossidanti, capaci di neutralizzare i radicali liberi (ossidanti), molecole responsabili dell’invecchiamento cellulare.
- Vitamina C: E’ una buona fonte di vitamina C (27,7 mg/100 g).
- Vitamina E: il mango è uno dei frutti freschi più ricchi di questa vitamina.
- Contiene anche discrete quantità di vitamine B1, B2, B6 e niacina.
- Tra i minerali troviamo il potassio, il magnesio e un pò di ferro.
- Il mango è ricco di componenti non nutritivi, come fibre solubili (pectina), acidi organici (citrico e malico) e tannini.
Per dare un’idea della complessa composizione del mango, basti sapere che sono state identificate 41 sostanze aromatiche, che complessivamente formano la fragranza del frutto. Le principali applicazioni dietoterapiche del mango sono:
1. MALATTIE DELLA PELLE: Il mango contribuisce alla salute della pelle, idratandola e ammorbidendola, infatti è scientificamente dimostrato che la carenza di vitamina A produce secchezza e desquamazione dell’epidermide. Il consumo abbondante di mango si consiglia in caso di eczemi, dermatosi (malattie non infiammatorie della pelle), secchezza della pelle e prevenzione contro l’invecchiamento precoce.
2. MALATTIE DELLA RETINA: La vitamina A, la cui azione è potenziata dalla presenza della C e della E, è importante anche per favorire la salute degli occhi, perciò il mango è molto indicato quando si registra un abbassamento della vista causato dall’alterazione della retina, come cecità notturna, atrofia del nervo ottico o trombosi dell’arteria centrale della retina.
3. ARTERIOSCLEROSI: Il mango è ricco delle vitamine A, C, ed E, che hanno maggior potere antiossidante rispetto alle lipoproteine e al colesterolo circolanti nel sangue, vitamine la cui azione si rafforza quanto più la loro presenza è concomitante. L’ossidazione delle lipoproteine produce il depositarsi di colesterolo sulle pareti delle arterie, avviando il processo di arteriosclerosi (indurimento delle arterie). Chi ha problemi di scarsa irrorazione sanguigna e sintomi di cattiva circolazione periferica o di angina pectoris dovrebbe sempre includere il mango nella propria dieta.
4. IPERTENSIONE ARTERIOSA: Il mango è diuretico (aumenta la produzione di urina), contiene una buona percentuale di potassio e pochissimo sodio, perciò è consigliato in caso di ipertensione, perché contribuisce a tenerla sotto controllo.
5. DIABETE: Il mango è molto indicato per i diabetici, perché esercita un’azione favorevole sulle arterie, contribuendo a prevenire le complicazioni circolatorie della malattia. In questi casi il mango è tollerato molto bene ed è stato scientificamente provato che nei pazienti non insulino-dipendenti, dopo aver mangiato mango, il livello di glucosio nel sangue tende a diminuire.
PREPARAZIONE E USO
- Crudo: è il modo migliore di consumarlo. I manghi di cattiva qualità sono quelli molto fibrosi e con un forte sapore di trementina, mentre i migliori sono poveri di fibre e hanno una polpa morbida e aromatica, che ricorda quella della pesca: si colgono quando non sono ancora maturi e si conservano bene in frigorifero anche per due settimane.
- In conserva: con il mango si preparano gelatine, confetture e conserve sciroppate.
LA VERITA’ SULLA SCHIZOFRENIA.
02-09-2016
La schizofrenia è provocata da un squilibrio biochimico. E’ più frequente fra le persone che soffrono di morbo celiaco o intolleranza al glutine. Non è un fatto sorprendente perché la schizofrenia ha forti collegamenti con l’ipersensibilità alimentare. Nel corso di alcuni studi clinici i pazienti schizofrenici hanno seguito una dieta senza glutine o senza latte. Molti pazienti sono migliorati in modo evidentissimo nel corso della dieta, e sono peggiorati quando questi alimenti sono stati reintrodotti nell’alimentazione. Numerosi medici ritengono che esista una forte connessione fra la schizofrenia e l’ipersensibilità alimentare, quindi ogni alimento o combinazione di alimenti, può essere responsabile (i soggetti che sono sensibili a un solo alimento sono una minoranza). Il dottor Hemmings, immunologo all’University College del Galles del nord, ha scritto sulla rivista medica The Lancet, già nel 1978, che l’ipersensibilità al cibo, e in particolare al grano, era una causa molto probabile di sintomi mentali. Si sa con certezza che nel sangue dei pazienti schizofrenici sono state trovate quantità anormalmente alte di anticorpi al grano e ad altri alimenti. Oggi sappiamo anche che è possibile diventare ipersensibili alla propria candida (un lievito della flora intestinale) responsabile della candidiasi che, oltre ai sintomi fisici, può provocare anche sintomi mentali. Un’altra possibile causa è la carenza di enzimi. La produzione di glucosio è fondamentale per la vita. Per ottenere energia dal glucosio e dall’ossigeno abbiamo bisogno di enzimi che ossidano il glucosio in biossido di carbonio e acqua. I prodotti petrolchimici e le altre sostanze tossiche del nostro ambiente agiscono sugli enzimi e provocano anormalità nelle cellule cerebrali, causando ogni genere di malattia mentale. I sistemi cerebrali di trasmissione biochimica vengono facilmente alterati dalle sostanze tossiche e dalle ipersensibilità.
La schizofrenia può essere il risultato di una reazione di ipersensibilità agli alimenti e/o alle sostanze inquinanti, di carenze enzimatiche, di avvelenamento da metalli pesanti, oppure di carenza di uno o più minerali traccia (molto spesso di zinco), oppure di una combinazione di questi fattori. Studi recenti indicano l’importanza dello zinco per la funzionalità cerebrale nel trattamento della schizofrenia. Molto spesso le persone affette da patologie mentali sono molto carenti di zinco e di acido folico, e possono avere carenze di una o più vitamine del gruppo B. Linus Pauling, premio Nobel per la chimica e per la pace, somministrò a pazienti schizofrenici dosi massicce di vitamina C in una serie di test, per determinare il fabbisogno individuale, provando che i pazienti richiedevano realmente queste dosi elevate. Sono considerati utili anche gli enzimi digestivi. Un aminoacido, la glutamina, è stata usata con successo nel trattamento della schizofrenia, e un altro aminoacido, la metionina, è utile in qualche caso perché abbassa il livello di istamina nel sangue. Gli alimenti che possono provocare la schizofrenia sono il grano, altri cereali, latte e latticini, the, caffè, agrumi, cioccolato, alcol, zucchero, lievito, bibite alla cola e altre bibite gassate, additivi artificiali, soprattutto gli azocoloranti e i coloranti al catrame di carbone, e i benzoati. Gli allergeni inalabili sospettati sono i prodotti chimici volatili come le scie chimiche, i fumi di scarico dei diesel, il fumo di tabacco, i profumi e i prodotti chimici sintetici.
I VEGETARIANI SVILUPPANO MENO TUMORI?
02-09-2016
Una dieta vegetariana può contribuire a proteggere dal cancro, secondo un nuovo studio. L’analisi dei dati di 52.700 uomini e donne, indica che coloro che non hanno mangiato carne hanno avuto complessivamente meno tumori. Tuttavia, i ricercatori hanno trovato un tasso più alto di cancro colorettale (una malattia collegata spesso al consumo di carne rossa) fra i vegetariani. I ricercatori hanno diviso i partecipanti allo studio in mangiatori di carne, mangiatori di pesce, vegetariani e vegani. E’ stata trovata un’incidenza significativamente minore di tutti i tumori fra i mangiatori di pesce e i vegetariani a paragone coi mangiatori di carne. Per il cancro colorettale, tuttavia, la tendenza era invertita.
COMMENTO
Non posso non commentare questo studio in quanto dimostra come lavori del genere siano inutili e fuorvianti. Non esiste la benché minima scientificità in tutto ciò. Come numerosi di voi già sanno, la qualità della carne varia in modo abissale a seconda dell’alimentazione dell’animale. Quindi non è assolutamente possibile trarre delle conclusioni così generiche. Gli animali allevati con erba e foraggio presentano una carne con un ottimo rapporto omega-6 - omega-3 di 4:1. La carne degli animali alimentati con farine di cereali e soia ha un rapporto di 20:1 del tutto dannoso per la salute. E cosa dire del pesce? Al giorno d’oggi il pesce è praticamente tutto inquinato con metalli pesanti e tante porcherie chimiche presenti nel mare e il livello di inquinamento varia da specie a specie. Quindi è assolutamente ridicolo pubblicare lavori di questo tipo che non fanno altro che sviare l’opinione pubblica su certi argomenti.
ALLA SCOPERTA DEL GRANO SARACENO.
02-09-2016
Il grano saraceno deriva il suo nome dal fatto che i suoi chicchi ricordano quelli del grano, ma non si tratta di un vero cereale, perché non appartiene alla famiglia delle Graminacee, bensì a quella delle Poligonacee.L’aggettivo saraceno non ha niente a che vedere con gli Arabi ed è dovuto al colore scuro dei chicchi, che contrasta con quello biondo del grano comune. Il valore nutritivo del grano saraceno è molto simile a quello del grano. La sua caratteristica più importante è la ricchezza di lisina, un aminoacido essenziale, che scarseggia nel grano e in altri cereali. Per questo, la proteina del grano saraceno è più completa di quella del grano. Le sue proprietà dietoterapiche più specifiche derivano dal contenuto di rutina (chiamata anche vitamina P), un glucoside necessario per il buon funzionamento dei capillari delle arterie. La rutina si trova soprattutto nelle foglie della pianta, non commestibili, e nei suoi semi. Il grano saraceno è particolarmente indicato nei seguenti casi:
- Malattie circolatorie: ipertensione arteriosa (è infatti povero di sodio), arteriosclerosi e fragilità capillare, tendenza alle emorragie e agli ematomi (lividi sulla pelle) a seguito di colpi.
- Aumento del bisogno di sostanze nutritive e caloriche: è molto nutriente e digeribile, particolarmente consigliabile a convalescenti, sportivi, addetti a lavori pesanti, adolescenti durante la crescita.
PREPARAZIONE E USO
- Cotto come le lenticchie o altri legumi.
- Crudo: si lasciano i chicchi a bagno per due ore, in modo da farli ammorbidire, e poi si possono consumare crudi in insalata, conditi con limone o erbe aromatiche.
NOCI CONTRO LA STERILITA’ E I DISTURBI SESSUALI.
01-09-2016
Una delle funzioni degli acidi linoleico e linolenico, di cui le noci sono ricchissime, è di servire da base per la sintesi delle prostaglandine, sostanze che esercitano varie funzioni, come quella di lenire le infiammazioni. Si pensa anche che intervengano nei fenomeni fisiologici che regolano l'attività sessuale: il gheriglio, infatti, è ricchissimo di prostaglandine. Forse per questa ragione o forse per l'apporto di vitamine B1 e B6 o per la ricchezza di oligoelementi, che facilitano molte reazioni chimiche nelle cellule, le noci esercitano un'azione positiva sull'attività sessuale, aumentando la potenza dell'uomo e migliorando la risposta sessuale delle donne. Le noci non possono essere considerate afrodisiache nel senso stretto della parola, dal momento che non aumentano il desiderio sessuale, tuttavia facilitano nell'uomo e nella donna le molteplici e complesse reazioni fisiologiche che avvengono durante l'attività sessuale. Inoltre, grazie all'azione del manganese (di cui le noci sono ricchissime) aumentano la produzione di spermatozoi e favoriscono la funzionalità dell'apparato sessuale. Il consumo regolare di noci può contribuire a risolvere casi di sterilità e a migliorare la fecondità della coppia, che nei Paesi sviluppati è fortemente minacciata dagli agenti chimici inquinanti.
QUELLO CHE NON VIENE DETTO SULLE MALATTIE CARDIOVASCOLARI.
01-09-2016
Le malattie al cuore sono la prima causa di morte al mondo, ecco che prevenire lo sviluppo delle malattie cardiovascolari è estremamente importante. Molti sono i farmaci che vengono assunti per abbassare, ad esempio, il colesterolo, ma spesso hanno effetti cardiotossici, e questi farmaci, come altri con i loro effetti collaterali, mettono a serio rischio la salute del nostro cuore. Spesso ci fermiamo a quello che dice il nostro medico senza magari indagare su altre tipologie di medicine alternative, come la fitoterapia, l’omeopatia e l’agopuntura. Ecco che ci imbottiamo di farmaci che per guarire ad esempio un colesterolo alto, andrebbero bene anche rimedi meno invasivi come una corretta alimentazione e alcuni alimenti depurativi come il cardo e il carciofo. Nella nostra alimentazione è importante introdurre gli omega-3 per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, la vitamina D e il magnesio. Ci sono dei farmaci anticolesterolo, come le statine, che ad esempio vanno a ridurre l’efficacia degli omega-3. Bassi livelli di vitamina D sono stati riscontrati in tantissime cause di morte, ecco perchè è indispensabile sempre controllare il livello e incrementarne l’assunzione e l’esposizione anche al sole. L’invecchiamento accelerato del muscolo cardiaco è legato alla carenza di magnesio. Nel 2010, il Journal of Biomedical Sciences ha riportato che i rischi cardiovascolari sono significativamente più bassi nei soggetti con alti livelli di magnesio. Un altro studio pubblicato sulla rivista Atherosclerosis nel 2011 ha scoperto che basse concentrazioni di magnesio nel siero predicono mortalità cardiovascolare per qualsiasi causa.
ALIMENTI CHE AIUTANO A SBLOCCARE LE ARTERIE
- MELOGRANO: questo straordinario frutto è stato studiato e sembra invertire lo spessore dell’arteria carotide (ovvero il blocco) fino al 29% entro 1 anno.
- ARGININA: la ricerca indica che questo aminoacido non solo impedisce la progressione dell’aterosclerosi ma anche inverte patologie associate al processo.
- AGLIO: non solo l’aglio è stato dimostrato che riduce una moltitudine di fattori di rischio associati con l’arteriosclerosi, l’ispessimento e l’indurimento delle arterie, ma riduce significativamente il rischio di infarto e ictus. La ricerca ha confermato che l’aglio inibisce la formazione della placca aterosclerotica.
Anche una sana attività fisica ci aiuta a mantenere in forma il nostro apparato cardiovascolare. Bastano pochi minuti di intensa attività per mantenersi in forma. E’ quando affermano alcuni ricercatori giapponesi della Facoltà di Sport and Health Science. Sono stati reclutati studenti che praticavano un’attività fisica modesta e sono stati suddivisi in due gruppi; quelli del primo gruppo hanno eseguito un'ora di esercizio cardiovascolare usando una cyclette per cinque giorni a settimana mentre quelli del secondo gruppo hanno fatto un riscaldamento di 10 minuti sulla cyclette, con quattro minuti di riposo per quattro volte alla settimana. Mentre il quinto giorno hanno eseguito una sessione di trenta minuti di esercizio fisico costante, con due minuti di intervallo. Al termine della durata dello studio, sei settimane, gli appartenenti a questo secondo gruppo erano migliorati sia da un punto di vista anaerobico che dal punto di vista della salute cardiovascolare.
EFFETTI DANNOSI
- STATINE: questa categoria di farmaci viene usata per la prevenzione e cura delle malattie cardiovascolari, in realtà sono agenti cardiotossici, legati a non meno di 300 effetti avversi sulla salute. Le statine hanno devastanti effetti sulla salute.
- FANS: farmaci come l’aspirina, ibuprofene e Tylenol, hanno ben nota associazione con un aumento della mortalità cardiaca.
- GRANO: Il grano è un potenziale cardiotossico, oltre a più di 200 effetti avversi per la salute documentati.
QUESTO "AMATO" ALIMENTO PUO' CAUSARE REAZIONI ALLERGICHE PER ANNI E INFERTILITA' PER GENERAZIONI.
01-09-2016
La soia si trova in quasi tutti i prodotti presenti sugli scaffali del vostro negozio di alimentari: patatine di mais, gelato, tonno in scatola e tutti gli alimenti confezionati che vi vengono in mente. E’ spacciata sotto nomi come estratto di lievito, proteine della soia, olio di soia, lecitina di soia e farina di soia. Ma la soia è uno dei primi otto allergeni che causano reazioni immediate, come tosse, starnuti, naso che cola, orticaria, diarrea, difficoltà a deglutire e shock anafilattico. Possono verificarsi risposte allergiche ritardate anche diverse ore o diversi giorni dopo aver mangiato questo cibo. Secondo Mannie Barling e Ashley F. Brooks-Simon sul Network News Blogger: “Per rendere più appetibile la soia, i produttori aggiungono dolcificanti sintetici, zucchero geneticamente modificato, fruttosio di mais, sale raffinato, aromi artificiali, coloranti e MSG. Quindi la soia non è realmente solo soia. Si tratta di un Frankenfood (da Frankenstain) creato al solo scopo di realizzare un profitto da gente cosciente sulla salute che cerca di vivere una vita più sana“.
http://www.bloggernews.net/125647