Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

16-09-2016

Quanti di voi ricorrono all'aspirina o a un altro antinfiammatorio per un mal di testa, dolori articolari o altri fastidi leggeri? In origine, l’aspirina si ricavava da alcune erbe e dalla corteccia di salice, che successivamente venivano sintetizzate dall’industria farmaceutica per dare vita al prodotto finale. Purtroppo tali processi di sintesi comportano la creazione di farmaci che spesso provocano effetti collaterali, cosa che non succede se si ricorre alle fonti naturali. Sfortunatamente la lista degli effetti collaterali provocati dai farmaci antinfiammatori non steroidei (detti anche FANS) è molto lunga. E allora vale la pena rischiare così tanto per disturbi facilmente trattabili? Si tratta di effetti negativi che vanno dalle irritazioni gastrointestinali fino alla morte. Madre natura come sempre ci viene in aiuto, basta solo scegliere alimenti e condimenti che contengono salicilati o acido salicilico, ovvero l’ingrediente attivo dell’aspirina. Quindi, prima di assumere la pasticca, è meglio prendere in considerazione questi vegetali che agiscono come un’aspirina naturale:

- Curry.
- Curcuma.
- Cumino.
- Paprika.
- Timo.
- Rosmarino.
- Origano.
- Avocado.
- Mirtilli.
- Broccoli.
- Cavolfiore.
- Ciliegie.
- Pepe di Cayenna o peperoncino.
- Cetrioli.
- Ribes.
- Datteri.
- Melanzane.
- Fichi.
- Pompelmi.
- Uva.
- Kiwi.
- Liquirizia (la radice, non la caramella).
- Basilico.
- Albicocche.
- Pesche.
- Miele.
- Mandorle.
- Prugne.
- Ravanelli.
- Lamponi.
- Spinaci.
- Fragole.
- Mele.
- Corteccia di salice (sotto forma di estratto, succo o decotto).
- Zucchine.

Assumere l’aspirina per qualsiasi disturbo lieve non è salutare per il proprio organismo. Per questo motivo è bene sostituire la pasticca di aspirina con alcuni dei cibi sopra elencati. Molti di questi alimenti sono antinfiammatori e tutti contengono naturalmente lo stesso principio attivo dell’aspirina, ovvero l’acido salicilico o salicilati.

Venerdì, 16 Settembre 2016 07:59

COME PREPARARE IN CASA LA BEVANDA DI RISO.

16-09-2016

La bevanda di riso rappresenta, insieme a quella di soia, di mandorle e alle altre bevande vegetali, una delle possibilità di sostituzione del latte vaccino, nel caso di intolleranze ad esso o nell'eventualità in cui si preferisca orientarsi verso una dieta priva di derivati animali. La bevanda di riso può essere preparata in casa ad un costo davvero contenuto e decisamente inferiore rispetto a quello venduto nei supermercati e nei negozi di prodotti naturali, solitamente contenuto in brick di tetrapak. La bevanda di riso in commercio, anche se naturale, può presentare delle aggiunte come oli vegetali, zuccheri o addensanti che non sempre lo rendono gradito. La sua autoproduzione è piuttosto semplice e rapida, richiede pochissimi strumenti ed attenzioni e vi garantirà di avere a disposizione una bevanda multiuso da utilizzare per la preparazione di ricette dolci o salate o da consumare a colazione. Si consiglia di utilizzare riso biologico per ottenere una bevanda priva di qualsiasi eventuale residuo chimico. Per la preparazione della vostra bevanda di riso vi occorreranno (dosi per 1 litro):

• 50 g di riso bianco biologico del tipo Ribe.
• Zucchero di canna, malto di riso o altro dolcificante naturale a piacere.
• Frullatore ad immersione.
• 1 pizzico di sale fino biologico (possibilmente marino integrale).
• 1 litro d'acqua.
• 1 bottiglia di vetro.
• Colino ed imbuto.

Cominciate con l'occuparvi di portare ad ebollizione l'acqua in cui verserete il riso, che dovrà continuare a cuocere almeno dai cinque ai dieci minuti oltre il tempo di cottura segnalato sulla confezione, indicativamente fino al momento in cui i chicchi inizieranno a spappolarsi e risulteranno quindi molto morbidi. A questo punto potrete iniziare ad agire utilizzando il vostro frullatore ad immersione. A seconda dei tempi di cottura e del tipo di riso utilizzato potrebbe essere necessario aggiungere dell'altra acqua, portata ad ebollizione a parte, per ottenere una bevanda più liquida. Frullate finché acqua di cottura e riso non si saranno ben amalgamati. Si tratta di un'operazione che dovrebbe richiedere pochissimi minuti tenendo il frullatore regolato a potenza medio-alta. 
A questo punto lasciate raffreddare la vostra bevanda di riso per almeno una mezz'ora e, se vi accorgete della presenza di residui, frullate di nuovo. Solo quando sarà a temperatura ambiente vi consiglio di addolcirlo addizionandolo con un cucchiaino o più di zucchero di canna, di malto di riso o di mais. A seconda dei vostri gusti e dell'utilizzo che farete della bevanda potrete decidere di regolarne il sapore. Tenete presente, ad esempio, se esso vi servirà come bevanda da bere a colazione o a merenda o come base per la preparazione di creme, torte o biscotti, con l'eventuale aggiunta di altri ingredienti dolci, potrete anche decidere di non dolcificare per nulla la bevanda di riso. Nel caso di preparazioni salate, vi consiglio di sostituire al riso bianco il riso integrale, che darà alla vostra bevanda un sapore molto meno dolce già in partenza. Dopo aver regolato il gusto, potrete passare al suo imbottigliamento. Vi consiglio di posare un colino sopra l'imbuto che utilizzerete, in modo da filtrare eventuali piccoli residui. In generale, se avrete frullato il vostro riso nella maniera corretta, non dovrebbe rimanere alcun rimasuglio, ma se dovesse rimanere, non buttatelo ed utilizzatelo per la preparazione di minestre e creme di verdure o per preparare il ripieno di frittelle dolci. Per preparare una bevanda dal gusto speciale, vi consiglio di aggiungere uno o due cucchiai di cacao in polvere, da mescolare quando il liquido si trova ancora nella pentola ed è ancora tiepido. La bevanda potrà essere conservata in frigorifero per circa due o tre giorni in una bottiglia di vetro ben chiusa e potrà essere riscaldato in un pentolino prima di essere bevuto.

16-09-2016

Perché il governo italiano e il ministro Lorenzin non vietano un farmaco per diabetici già illegale in Francia e Germania? Perché le aziende che lo producono sono state multate per nove miliardi di dollari negli Stati Uniti e in Italia è ancora possibile trovare questo principio attivo nelle nostre farmacie? Stiamo parlando del pioglitazone, elemento utilizzato nella cura dei pazienti affetti da diabete e commercializzato nel mondo dalla giapponeseTakeda Pharmaceutical e dalla statunitense Eli Lilly, all’interno di Actos, un farmaco che da anni provoca effetti collaterali gravissimi, ma di cui in Italia nessuno sembra accorgersi. A lanciare l’allarme, per ultimo, è il medico Domenico De Felice, che sul Fatto Quotidiano accusa il ministro della Salute del governo Renzi di non aver preso le misure necessarie per prevenire la diffusione di questo farmaco così pericoloso. Eppure le gravi controindicazioni sono note da tempo. Già nel 2007, l’Agenzia del Farmaco italiana metteva in guardia “sui rischi associati all’assunzione di rosiglitazone e pioglitazone”, farmaci che aumentano la sensibilità dei tessuti all’azione dell’insulina: “Negli anni successivi alla loro commercializzazione”, si legge sul Bif, Bollettino di informazione sui farmaci, “sono state segnalate nuove reazioni avverse associate all’assunzione di questi farmaci, quali edema maculare con diminuzione della vista, fratture distali e infarto del miocardio per quanto concerne il rosiglitazone, e cancro alla vescica per il pioglitazone. Queste segnalazioni hanno stimolato l’attenzione della comunità scientifica e hanno portato le agenzie regolatorie a rivalutare il rapporto rischio-beneficio di questi farmaci”.
Alla luce di tutte queste ricerche, il medico De Felice già nell’aprile dell’anno scorso ha lanciato un’accusa forte al ministro Lorenzin - ma che potrebbe essere estesa a tutti i suoi predecessori: “Signora Lorenzin vuole ascoltare, informarsi oggi e ritirare dalle farmacie italiane immediatamente un farmaco rischioso che tranquillamente può essere sostituito da altri? Signora Lorenzin lei è a capo di un ministero per curare o per far ammalare i cittadini italiani?”. Tra l’altro, ricorda lo stesso De Felice, “la Società Italiana di Diabetologia (Sid), sponsorizzata con soldi pubblici dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), sin dal lontano 2008 ha praticato in Italia una costosa, inutile e a tutti gli effetti pericolosa sperimentazione clinica multicentrica denominata Tosca, a base soprattutto di Pioglitazone-Actos”. Una sperimentazione che fino ad oggi, secondo i calcoli del medico, sarebbe costata ben 200 milioni di euro. Cosa aspetta il ministro Lorenzin a prendere provvedimenti? In attesa che si adoperi per trovare alternative sicure, ricordiamo che il diabete si combatte soprattutto attraverso l’alimentazione, con alimenti e frutti che aiutano a prevenirlo.

Giovedì, 15 Settembre 2016 08:11

LE ULTIME SCOPERTE SUL GINSENG.

15-09-2016

Il ginseng è una pianta presente da millenni nella medicina e nella farmacopea orientale. La radice, usata a scopo farmacologico, presenta una curiosa forma di drago o di uomo e anche questa “segnatura magica” ha segnalato, nelle tradizioni mediche cinesi, la presenza di importanti principi attivi dai molteplici effetti. Questi principi attivi portano il nome di “ginsenosidi” (saponine a nucleo steroideo), che sono in grado di esplicare un ampio raggio di effetti terapeutici, alcuni solo di recente riconosciuti scientificamente. Il più noto è quello adattogeno, e di resistenza agli stress fisici e ambientali: è stato osservato che il ginseng riduce il consumo di ossigeno e la produzione di acido lattico, migliorando al contempo l’efficienza della muscolatura polmonare. Ugualmente è stato osservato che gli estratti di ginseng migliorano le prestazioni psicomotorie e le facoltà cognitive, aumentando il periodo di attenzione (azione nootropa). Al contempo i suoi fitoestrogeni posso aumentare le prestazioni sessuali. Una serie di nuove ricerche compiute a partire dalla fine degli anni ’90, soprattutto da biochimici coreani e giapponesi, ha evidenziato nuovi campi d’azione di questa preziosa radice, il più importante dei quali è quello antitumorale. Uno dei suoi principi attivi, il ginsenoside M1, inibisce la diffusione delle metastasi sia in vitro che in vivo. Soprattutto questo composto esercita un’efficace inibizione della crescita tumorale, interferendo con il metabolismo energetico delle cellule neoplastiche, e riducendo la capacità delle cellule tumorali di utilizzare il glucosio. Questa azione è stata sperimentata su diverse linee tumorali: adenocarcinoma polmonare e gastrico, sul tumore al fegato e sulla leucemia mieloide.
Un dato significativo è che si è mostrato efficace anche in cellule resistenti al più potente chemioterapico oggi in uso, il cis-platino. Da studi statistici, sembra che questo componente possa esercitare anche una funzione preventiva rispetto all’insorgere dei tumori. Un altro effetto, non secondario, riguarda il recupero funzionale delle sinapsi danneggiate dalle alterazioni della amiloide (Morbo di Alzheimer), sempre grazie al composto M1. Pure significativa è la capacità di ridurre la glicemia; inoltre è appurato che diminuisce significativamente i livelli di emoglobina glicosilata, che è la principale responsabile delle complicanze vascolari del diabete. Inoltre, a contatto con la flora batterica intestinale, viene prodotto un potente agente antiallergico, detto composto-K, attivo soprattutto sulle allergie cutanee. Tra le varianti di ginseng vi è l’eleuterococco (o ginseng siberiano), maggiormente impiegato nel recupero da debilitazioni fisiche e per riattivare il sistema immunitario.

Giovedì, 15 Settembre 2016 08:09

LA DIAGNOSI ATTRAVERSO I TRATTI DEL VISO.

15-09-2016

Le borse sotto agli occhi potrebbero indicare un difetto ai tuoi reni. Questo è solo uno dei principi del metodo cinese per la diagnosi di varie malattie tramite l’analisi dei tratti facciali, cioè i sintomi cutanei che si manifestano quando il corpo soffre di una malattia. 3000 anni fa, la pratica medica di “lettura” dello stato di salute attraverso il viso cominciò a essere usata dai monaci taoisti, dotati del dono della guarigione. Oggi, i medici orientali che includono questo metodo di diagnosi nel loro lavoro sostengono di poter identificare il 70% dei problemi di salute delle persone solo guardando il loro viso.

COME IL VISO RIFLETTE IL TUO STATO DI SALUTE

Ogni parte anatomica del viso (naso, occhi, sopracciglia, guance ecc.) riflette lo stato di funzionamento di ciascun organo. Secondo i principi della medicina tradizionale cinese, le guance sono associate ai polmoni, le sopracciglia al fegato, le labbra all’apparato digerente, il mento alla vescica ecc. Alcuni segnali di avvertimento osservati in diverse zone del viso possono essere tradotti come primi sintomi delle malattie di cui soffri: il volto è una mappa della tua salute, che ti può guidare verso il trattamento, prima che le malattie nascoste possano degenerare.

I SINTOMI DELLE MALATTIE CHE APPAIONO SUL VISO

La pelle del viso è molto sensibile ai cambiamenti che accadono nel corpo, perciò la pelle può riflettere più velocemente le trasformazioni interne, rispetto ad altre zone anatomiche. Ecco che sintomi compaiono immediatamente sul tuo viso quando ti ammali:

- Colorito verdastro del viso: disfunzioni epatiche.

- Arrossamento permanente: malattie cardiache/ipertensione.

- Ingiallimento della pelle: funzionamento lento della milza/ stomaco.

- Colorito grigio: funzionamento lento dei reni.

- Pallore: problemi ai polmoni.

- Corrugamento dello spazio tra le sopracciglia: disturbi del sistema linfatico, sistema immunitario indebolito.

- Puntini rossi intorno alle sopracciglia: influenza/raffreddore.

- Zona delle sopracciglia vascolarizzata: sistema nervoso iperattivo, riposo insufficiente.

- Borse sotto agli occhi: infiammazione dei reni.

- Naso arrossato: infezione delle vie urinarie.

- Labbra rosse: stomaco iperattivo.

- Labbra scure: disfunzioni della milza/reni.

- Punti neri tra il naso e le labbra: aumento del livello di tossine nel corpo.

Il più grande vantaggio del metodo cinese di osservazione delle malattie attraverso il viso è che molte patologie possono essere prevenute o diagnosticate precocemente.

15-09-2016

La Food and Drug Administration (Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali, abbreviato in FDA) è l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici. L’FDA ha come scopo la protezione della salute dei cittadini attraverso regolamenti che controllino la messa sul mercato dei prodotti che sono sotto la sua giurisdizione, tra cui i farmaci, gli alimenti, gli integratori alimentari e gli additivi alimentari, i mangimi e farmaci veterinari, le attrezzature mediche, il sangue e gli emoderivati per trasfusioni e i cosmetici. Ognuno di noi è esposto alle tossine giornalmente. Ormai è risaputo che ci sono molte sostanze tossiche diffuse quotidianamente nell’aria, nell’acqua e negli alimenti, trasmesse dalla radiazione elettromagnetica e dall’energia nucleare, che singolarmente hanno effetti nocivi alla salute e quindi insieme, un nefasto effetto sinergico sul nostro organismo corpo/mente. Nonostante l’attenzione che possiamo mettere nella propria alimentazione, molte volte ignoriamo che le aziende agroalimentari, in generale, possono fare uso di circa tre mila additivi con lo scopo di abbellire, mantenere asciutti o intatti, conservare, colorare, sbiancare, aromatizzare, rendere morbidi o sodi gli alimenti. Molti non sanno che tantissime sostanze utilizzate come additivi o conservanti alimentari hanno un comprovato effetto anti-decomposizione e anti-putrefattivo, che sono addirittura utilizzati per rallentare la decomposizione dei cadaveri (formaldeide e simili); altri servono anche da antitraspiranti (composti di alluminio) e dissolventi delle vernici (glicole propilenico). A conferma del carico di tossine introdotti nell’organismo, negli ultimi trent’anni sta accadendo un fenomeno molto particolare. Sempre più spesso vengono ritrovati cadaveri (dopo anni di sepoltura) non decomposti. La maggior parte rimane perfettamente conservata e intatta, perché non si viene ad innescare il naturale processo di decomposizione e molto probabilmente anche a causa di questi additivi alimentari.
La FDA mantiene un elenco di oltre 700 additivi alimentari che sono generalmente riconosciuti come sicuri. Questi additivi servono piuttosto a una varietà di scopi, tra cui la conservazione degli alimenti, l’aggiunta di dolcezza, colore, consistenza, sapore, controllo del pH , antiagglomerante ecc. Molti degli additivi di questa lista non sono però mai stati testati e alcune sostanze è noto essere nocive. Secondo la FDA , gli additivi che hanno dimostrato essere tossici sono usati solo a un “livello di 1/100th della somma che è considerato dannosa. La FDA ha dato l’approvazione a molti additivi che poi sono stati valutati tossici, a titolo di esempio, il ciclamato è stato un popolare dolcificante artificiale utilizzato negli anni ’50 e ’60 poi vietato dopo che è stato collegato al cancro. Anche supponendo che queste sostanze chimiche sono sicure al livello “1/ 100″ secondo ciò che permette FDA, vi è un aspetto molto importante che non viene preso in considerazione, il fatto che le persone non sono esposte ad una singola sostanza ma contemporaneamente a molte altre.

1. Dolcificanti artificiali: Includono l’aspartame e la saccarina. L’aspartame è una neurotossina legata al QI inferiore, tumori cerebrali, sclerosi multipla, fatica cronica e fibromialgia; la saccarina è legata all’aumento di peso e tumori della vescica.

2. Bromato di potassio: Aumenta il volume di prodotti da forno, noti per causare il cancro; piccole quantità possono essere pericolose per l’uomo; vietato in Europa, Canada e Cina.

3. Olestra: sostituto grasso; provoca diarrea e interferisce con la capacità del corpo di assorbire i nutrienti vitali, vietato nel Regno Unito e in Canada.

4. Oli vegetali bromurati: Aiutano a conservare il sapore nelle sode, si accumula nel corpo e provoca problemi di memoria e di nervi; vietata in 100 paesi.

5. Caramello: colorante, a volte fatto con ammoniaca; classificato come ”noto per causare il cancro” in California.

6. Glutammato monosodico (MSG ): Esaltatore di sapidità; legato al mal di testa, nausea e obesità.

7. Sciroppo di fruttosio: Dolcificante; fonte numero uno di calorie negli Stati Uniti; aumenta il colesterolo LDL e contribuisce al diabete.

8. Parabeni: Usati per prevenire lieviti e muffe, possono turbare l’equilibrio ormonale, legato al numero inferiore di spermatozoi e la produzione di testosterone; è quasi sempre presente nei tessuti del cancro al seno.

9. Anidride solforosa: Conservante; distrugge le vitamine B1 ed E; è legato a problemi bronchiali. L’anidride solforosa e i suoi derivati vengono impiegati, nonostante la loro elevata tossicità, come additivo in tutti campi alimentari, in particolare l’enologia. Si trova ad esempio in: baccalà, gamberi e conserve, crostacei freschi o congelati, frutta secca, prodotti sott’aceto e sott’olio, marmellate e confetture, aceto, vini, bevande a base di succo di frutta, funghi secchi, uve trattamento post raccolta, farine e fiocchi di patate, insalate trattate nei ristoranti con spray per mantenere un aspetto fresco.

10. BHA e BHT: Conservanti; provocano il cancro. Vietato in alcune parti d’Europa e in Giappone. Il butil-idrossianisolo (BHA) è stato il primo antiossidante sintetico. Questo composto è un insieme di sostanze stabili, insolubili in acqua, alle quali si aggiungono altri additivi antiossidanti, si può trovare in torte, biscotti, derivati di cereali, condimenti, salse e zuppe pronte, dadi, latte in polvere, fiocchi di patate, aromi alimentari, gomme da masticare ecc. Anche per questo additivo si annoverano opinioni discordanti sul suo grado di tossicità: alcuni studiosi non hanno escluso che il butil-idrossianisolo possa essere cancerogeno o mutageno, mentre altri obiettano questa tesi, sostenendo che le sperimentazioni siano state fatte su ratti e non su esseri umani. Oltre a ciò si pensa, infatti, che il butil-idrossianisolo contribuisca anche ad aumentare i livelli di colesterolo ematico e di lipidi nel sangue, e favorisca la formazione di enzimi gastrici nel fegato, alimentando la distruzione di altre sostanze come la vitamina D.

11. Nitrato di sodio/sodio nitrito: I nitrati e i nitriti sono composti azotati che derivano dalla scomposizione di sostanze organiche. Sono componenti essenziali dei concimi naturali, ma si ottengono per procedimento chimico e vengono utilizzati sia nella produzione dei fertilizzanti utilizzati in agricoltura, che come additivi dall’industria alimentare. Sono conservanti altamente cancerogeni che una volta all’interno del corpo, risultano essere particolarmente tossici per il fegato e il pancreas.

12. Solfito di sodio: Conservante; legato ad asma, mal di testa, problemi respiratori ed eruzioni cutanee. E’ sempre presente nelle bottiglie di vino.

13. Olio vegetale parzialmente idrogenato: Conservante multiuso e agente di solidificazione; abbassa il colesterolo buono, aumenta il colesterolo cattivo e il rischio di attacco di cuore, ictus e diabete.

14. Azodicarbonammide: Agente sbiancante; legato ad asma, vietato in Australia, nel Regno Unito e in Europa.

15. Coloranti alimentari: Varietà: Blue1 e 2, Red 3 e 40 e 6 giallo; legato a problemi comportamentali e basso QI nei bambini.

- Blue 1 (blu brillante). Uno studio non pubblicato ha suggerito la possibilità che Blue 1 provochi tumori ai reni nei topi. E’ presente in: prodotti da forno, bevande, polveri per dessert, caramelle, cereali, farmaci e altri prodotti.

- Blue 2 (Indigo Carminio). Provoca un incidenza statisticamente significativo di tumori, in particolare gliomi cerebrali, nei ratti maschi. E’ presente in: bevande colorate, caramelle, cibo per animali, altri prodotti alimentari e farmaci.

- Citrus Red 2. E’ tossico per i roditori a livelli modesti e causa tumori della vescica urinaria e di altri organi. E’ presente nella buccia delle arance.

- Verde 3 (Fast Verde). Ha causato un aumento significativo dei tumori della vescica e testicoli nei ratti maschi. E’ presente in: farmaci, prodotti per la cura personale, prodotti cosmetici, caramelle, bevande, gelati, sorbetti, rossetti.

- Rosso 3 (eritrosina). Riconosciuto nel 1990 dalla FDA come cancerogeno per la tiroide negli animali ed è vietato nei cosmetici e nei farmaci per uso esterno. E’ presente in: involucri delle caramelle, salsicce, farmaci per via orale, ciliegie al maraschino, prodotti da forno.

- Rosso 40 (Rosso Allura). Questo è il colorante più diffuso e consumato. Può accelerare la comparsa di tumori del sistema immunitario nei topi. E’ inoltre causa di reazioni di ipersensibilità (allergia) in alcuni consumatori e potrebbe innescare iperattività nei bambini. E’ presente in: bevande, prodotti da forno, dessert in polvere, caramelle, cereali, farmaci e cosmetici.

- Giallo 5 (tartrazina). Provoca reazioni di ipersensibilità a volte gravi e potrebbe causare iperattività e altri effetti comportamentali nei bambini. E’ presente in: alimenti per animali domestici, diversi prodotti da forno, bevande, polveri da dessert, caramelle, cereali, gelatina per dolci, e molti altri alimenti, nonché prodotti farmaceutici e cosmetici.

- Giallo 6 (giallo tramonto). Causa tumori surrenalici negli animali e gravi reazioni di ipersensibilità. E’ presente in: prodotti da forno colorati, cereali, bevande, polveri da dessert, caramelle, gelatina per dolci, salsicce, cosmetici e farmaci.

16. Additivi alimentari indiretti: Plastica e altri imballaggi che vengono a contatto con alimenti; sostanze nei mangimi animali tra cui pesticidi, antibiotici e metalli pesanti (tra cui l’arsenico) e gli ormoni sintetici iniettati negli animali.

Giovedì, 15 Settembre 2016 08:06

10 USI ALTERNATIVI DELLA CIPOLLA.

15-09-2016

La cipolla viene comunemente utilizzata in cucina sia cotta che cruda, per arricchire insalate, risotti o minestroni, ma anche in altre numerose ricette, a seconda dei gusti di ciascuno. La cipolla però non è soltanto un alimento, ma anche una vera e propria medicina, che per secoli è stata utilizzata nella pratica terapeutica popolare. Ha proprietà antianemiche ed antibatteriche. Inoltre aiuta il lavoro dei reni e favorisce l’abbassamento del livello di glucosio nel sangue, caratteristica che la rende utilissima ai diabetici. E’ considerata un vero e proprio antibiotico naturale, capace di contrastare i sintomi di raffreddore e influenza.

1. SCIROPPO PER LA TOSSE

Per la preparazione di questo sciroppo vi serviranno semplicemente una cipolla e dello zucchero di canna integrale. Sbucciate e tritate la cipolla; riponete il tutto in una scodella e cospargete con due o tre cucchiai di zucchero. Lasciate riposare il preparato per 12 ore. Dopodiché filtrate il liquido che avrete ottenuto e assumetene un cucchiaino diluito in mezzo bicchiere d’acqua tre volte al giorno.

2. CATAPLASMA CONTRO IL RAFFREDDORE

Si tratta di un efficace rimedio della nonna che vi aiuterà a decongestionare le vie respiratorie. Affettate e stufate una cipolla per una decina di minuti. Lasciatela intiepidire ed avvolgetela in un panno di cotone. Sdraiatevi ed applicate il cataplasma sul petto per almeno mezz'ora.

3. CONTRO LA CADUTA DEI CAPELLI

Se contro la perdita dei capelli ormai avete sperimentato ogni rimedio a voi noto, perché non fare un tentativo con la cipolla? La tradizione la annovera tra i rimedi naturali più efficaci per stimolare il microcircolo della cute. Non vi resta che applicare della cipolla tritata sul cuoio capelluto per almeno 20 minuti prima di passare allo shampoo.

4. PUNTURE DI INSETTI

Per alleviare il prurito ed il bruciore causato dalle punture di insetti, strofinate sulla parte interessata una fettina di cipolla cruda. Questo rimedio è particolarmente efficace nel caso si venga punti da una zanzara.

5. ALLEVIARE LE CICATRICI

Le nostre nonne e bisnonne applicavano sulle cicatrici lasciate da tagli e ferite una fettina di cipolla cruda in modo che esse scomparissero il prima possibile senza lasciare alcun segno sulla pelle. In questo caso la cipolla può essere tenuta a contatto della pelle più a lungo applicando un cerotto o con l’aiuto di una garza.

6. COMBATTERE IL COLESTEROLO

Se avete il colesterolo alto, provate ad aggiungere la cipolla alla vostra dieta regolarmente, come se si trattasse di una vera e propria medicina. Secondo studi recenti, le cipolle rosse sono le più efficaci per ridurre il colesterolo cattivo, mantenendo intatto quello buono, ed allontanare il rischio di sviluppare malattie cardiocircolatorie.

7. BENESSERE DELL'INTESTINO

Con le sue proprietà antibatteriche ed antifungine, la cipolla cruda è un rimedio efficace per combattere i parassiti intestinali senza alterare la flora batterica. Lo zolfo in essa contenuto aiuta a prevenire e combattere le fermentazioni intestinali. La cipolla cotta ha effetti digestivi e lassativi ed agisce favorendo la regolarità intestinale.

8. CONTRO IL MAL DI DENTI

In caso di mal di denti, ascessi, afte o infiammazioni gengivali, è utile applicare sulla parte dolente della cipolla cruda tritata. Essa sprigionerà delle sostanze dalle proprietà antisettiche che vi aiuteranno a combattere eventuali infezioni e ad alleviare il dolore.

9. PULIZIA DELLE SCARPE

Per facilitare la pulizia delle scarpe, può essere utile strofinare le macchie di fango o erba con una fetta di cipolla cruda. Potrete poi completare la pulizia con un panno imbevuto di birra o di aceto.

10. MACCHIE DI CENERE

Se volete eliminare una macchia di cenere da un indumento o da un tessuto, il rimedio più efficace è di pretrattare la zona interessata applicando su di essa della cipolla cruda per almeno mezz'ora, prima del lavaggio.

14-09-2016

I medici europei ritengono che molti disturbi mestruali siano dovuti alla scarsa attività del corpo luteo, che si verifica quando le sue cellule non maturano a sufficienza durante la prima metà del ciclo, con conseguente bassa secrezione di progesterone nella seconda metà. Se il rapporto fra estrogeni e progesterone non è equilibrato, si possono avere molti disturbi mestruali. L'insufficienza del corpo luteo può essere dovuta al fatto che l'ipofisi non secerne abbastanza ormone luteinizzante per stimolarne la maturazione oppure che produce troppa prolattina. Quest'ultimo fenomeno è abbastanza comune e si verifica nel 70% delle donne con il progesterone basso. Un altro problema è l'adrenalina, l'ormone che viene rilasciato in condizioni di stress e che determina la reazione di difesa o di fuga, il quale impedisce al progesterone di legarsi ai recettori.

ZINCO

Lo zinco è un minerale particolarmente importante per la produzione di progesterone. La sua carenza può provocare un'eccessiva produzione di prolattina. E' interessante notare che lo zinco favorisce il legame dell'ormone della crescita con i recettori della prolattina, impedendole di esercitare la propria azione.

VITAMINA A

Un altro nutriente importante è la vitamina A. Ne bastano 6.000 UI al giorno per aumentare notevolmente il progesterone.

VITAMINA C

La vitamina C è necessaria per la secrezione del progesterone. E' presente nel corpo luteo in concentrazione molto alta, eccessiva rispetto alla quantità necessaria per stimolare la produzione ormonale, forse perchè l'ovaio ne ha bisogno a causa dell'intenso rimodellamento dei tessuti e della sintesi di collagene che caratterizzano il ciclo follicolo-luteinico. La vitamina C è essenziale anche per la sintesi del collagene, che a sua volta è indispensabile per lo sviluppo follicolo-luteinico, per riparare il follicolo dopo l'ovulazione e per lo sviluppo del corpo luteo.

RADICE DI LIQUIRIZIA

La radice di liquirizia viene usata da migliaia di anni per curare molti disturbi femminili, sia in Oriente sia in Occidente. E' particolarmente utile nella sindrome premestruale, che viene attribuita a una quantità eccessiva di estrogeni rispetto al progesterone. Si ritiene che al liquirizia abbassi gli estrogeni e al tempo stesso faccia aumentare il progesterone.

Mercoledì, 14 Settembre 2016 07:50

IL CORPO HA LA CAPACITA' DI RIEQUILIBRARSI DA SOLO.

14-09-2016

A quanti di noi sarà capitato di ricevere in prima persona una diagnosi errata da parte del nostro medico curante; di fare una diagnosi per poi rivelarsi tutto l’opposto. Il medico spesso non sa cosa sta facendo, non perché non sia una brava persona con buone intenzioni, ma perchè l’equipaggiamento nella sua valigetta non funziona particolarmente bene. Infatti la maggior parte delle volte il vostro corpo è in grado di gestire le cose molto meglio del vostro dottore. Oltre all’insieme dei suoi strumenti decisamente inferiori, c’è qualcosa di fondamentalmente sbagliato nella sua percezione del materiale con cui lavora. Per quanto sofisticata possa essere da vari punti di vista, la scienza medica manca decisamente di qualsiasi comprensione delle dinamiche straordinarie del corpo umano. Con la sua enfasi sull’interruzione e, spesso, sull’opposizione ai processi del nostro corpo, la medicina non prende mai in considerazione il meccanismo squisito dell’organismo che sta cercando di rimettere a posto le cose, né il potenziale straordinario del corpo di operare al di là dell’empirico. Questo include il potere della fede, della speranza e della voglia di vivere, quello a cui oggi la medicina fa riferimento con il nome di “psico-neuro-endocrino-immunologia”, tutti elementi provati da tempo dalle cure cosiddette “miracolose o spontanee”. Riducendo la risposta del vostro corpo allo stress, abbassando la febbre, ossia la difesa migliore del nostro corpo contro gli agenti esterni, il dottore spesso finisce per indebolire la sua capacità di combattere. Senza un vero apprezzamento di questa capacità meravigliosa, la medicina è uno strumento rude e goffo, u rammendatore con un ago spuntato, un uomo delle caverne che viene chiamato per aggiustare il computer centrale, la cui soluzione è quella di colpirlo con una clava. Ed anche questa metafora è inesatta, perché anche il sistema informatico più complesso non può avvicinarsi nemmeno in modo approssimativo alla capacità misteriosa del corpo di spostarsi dal caos totale all’ordine, in breve: di guarire. Ogni soluzione medica appare goffa e primitiva di fronte ad alcuni dei meccanismi altamente sofisticati ed ingegnosi del corpo come la capacità del latte materno di creare anticorpi per combattere le infezioni del figlio. Sappiamo anche che un componente del latte materno, per tutto il primo anno di vita, aiuta a completare la crescita cerebrale, influenzando aree come l’acutezza visiva. Poi ci sono gli ormoni nel cervello che vengono prodotti ogni volta che è necessario ridurre l’ansia. Esistono nuove prove che il rischio di una donna di sviluppare un’alta pressione sanguigna durante la gravidanza diminuisce proporzionalmente al tempo che ha trascorso con il proprio partner al momento del concepimento. Questo potrebbe significare che c’è qualcosa nello sperma del partner che mantiene sia lei sia la gravidanza sani. La medicina più complessa del mondo non è in grado di avvicinarsi minimamente a queste sottigliezze.
Spesse volte la medicina opera partendo dall’idea che la natura non sia perfetta. Pensando che tutto quello che ci vuole sia una botta qua e una là, sconvolge goffamente un equilibrio squisito, provocando in questo modo problemi peggiori di quelli che doveva risolvere. Questo potrebbe essere il caso delle iniezioni di vitamina K, che dovrebbero impedire ai neonati di morire di una rara malattia emorragica. Recentemente l’Istituto di Sanità Infantile di Bristol ha scoperto che questa pratica potrebbe aumentare di due volte e mezzo il rischio che il bambino sviluppi il cancro. Nonostante i risultati di Bristol non siano stati riconfermati da nessun altro studio, c’è una consapevolezza privata che la medicina non sappia in realtà come sta agendo in questo campo. Quando la pratica iniziò, negli anni ’50, la vitamina K3 veniva somministrata ai neonati, finchè non si scoprì che portava ad alti livelli di bilirubina nel sangue, danneggiando il cervello e provocando sordità, ritardo mentale e movimenti involontari. Venne inoltre associata all’emolisi, processo in cui i globuli rossi del sangue vengono distrutti. La medicina allora cambiò per passare velocemente alla K1 che pare non porre i medesimi rischi. Tuttavia sia la varietà orale sia quella iniettata sembrano non durare a lungo. Pare invece che molti bambini con bassi livelli di vitamina K siano in grado di correggere il problema da soli. Un’altra area dove i ricercatori hanno scoperto che la natura da sola dopo tutto non sbagliava, sono i casi di basse riserve di ferro durante la gravidanza. Nuove prove ora mostrano che non si tratta di un segno di malattia ma di un’espansione sana e significativamente buona del volume del sangue che porta alla nascita di bambini più grandi. Tutte quelle pillole di ferro e trasfusioni fatte alle donne incinte anemiche in tutti questi anni potrebbero aver contribuito a molte nascite premature e alla nascita di figli troppo piccoli.

14-09-2016

Ciglia lunghe, uguale sguardo irresistibile. Chi non le vorrebbe? Oggi vi svelo il segreto per farle crescere lunghe e folte in poco tempo. Le ciglia infatti normalmente crescono, cadono e si rinnovano ogni cinque mesi, un processo molto più lento della crescita dei capelli. In commercio esistono molti prodotti specifici per far crescere le ciglia in maniera rapida. Non mancano però i rimedi naturali, come l'olio di ricino naturale al 100%: struccati bene il viso, applicalo la sera sulle ciglia umide e tienilo per tutta la notte, così avrà tempo di agire. Per applicarlo usa lo scovolino di un vecchio mascara, ben pulito. Per renderlo più delicato ed evitare irritazioni puoi mischiarlo con altro olio neutro. Applica questo mix tutti i giorni e se sarai costante le tue ciglia cresceranno e saranno più lunghe. Al mattino ricordati di lavare bene il viso per rimuovere i residui. Un altro miscuglio efficace si prepara con un cucchiaio di olio di oliva, un cucchiaio di olio di ricino e un cucchiaio di olio di mandorle dolci da mescolare bene. Questa maschera va applicata e tenuta in posa per mezz'ora, almeno due volte la settimana. Anche una sana alimentazione ti aiuterà ad avere delle ciglia più lunghe: uova, fegato, broccoli e verdure a foglia verde rappresentano un ottimo nutrimento per la base proteica che costituisce le ciglia. Una volta ottenuto il risultato desiderato, la ciliegina sulla torta è uno sguardo ben curato.

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