Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

31-01-2016

Anche se di solito è indicata come una sola condizione cronica caratterizzata da dolori articolari, l’artrite è in realtà il risultato di un gruppo di più di 100 diverse malattie che coinvolgono l’infiammazione delle articolazioni. Ma piuttosto che ricorrere alle tossine chimiche che non riescono ad affrontare le cause profonde dell’artrite, perché non provare alcune alternative naturali a base di erbe che hanno dimostrato di offrire benefici duraturi senza causare effetti collaterali negativi? Molti di questi rimedi non si limitano a trattare i sintomi, ma migliorano la capacità del corpo di guarire i tessuti articolari e proteggerli da ulteriori danni.

LIMONE, VERBENA E OLIO DI PESCE

Nel 2011, i ricercatori spagnoli hanno pubblicato uno studio sulla rivista Journal of Alternative and Complementary Medicine (JACM) rivelando come l’estratto di limone e verbena in combinazione con omega-3 da olio di pesce è una potente arma per sconfiggere i dolori articolari cronici. Dopo soli nove settimane di trattamento, i pazienti che hanno assunto questa combinazione, hanno avuto una riduzione del 78 per cento dei sintomi del dolore, sulla base di attendibili valutazioni scientifiche. L’integratore alimentare contenente estratto standardizzato di verbena e acidi grassi omega-3 dall’olio di pesce, hanno ridotto i sintomi di dolore e rigidità in modo significativo, e migliorato la funzione fisica.

ZOLFO

Lo zolfo organico, il precursore del solfato di condroitina e glucosamina solfato, due aminoacidi a base di zolfo che si trovano comunemente negli integratori, è fondamentale per mantenere la salute delle articolazioni e delle ossa. Tuttavia questa importante sostanza nutritiva è in gran parte scomparsa dalla rete alimentare moderna a causa dell’avvento di prodotti chimici a base di fertilizzanti usati in agricoltura industriale, che hanno impoverito lo zolfo biodisponibile da terreni e interrotto il ciclo naturale di zolfo. È per questo che ogni tentativo di sedare il dolore da artrite, deve includere la supplementazione con cristalli organici di zolfo biodisponibili, noti anche come metilsulfonilmetano (MSM).

FOGLIE DI ORTICA

L’ortica è una pianta che è stata a lungo utilizzata nella medicina tradizionale per ridurre l’infiammazione. Ricca di boro naturale, silicio, ed altri minerali, è stata usata in una serie di studi per trattare efficacemente tutte le forme di artrite, così come tendinite e borsite.

30-01-2016

Le due forme di Herpes simplex, HSV-1 e HSV-2 sono infezioni virali che creano dolorose vesciche nella zona della bocca o nella regione genitale. Gli antibiotici agiscono solo sui batteri e non sono efficaci contro l’herpes, che è un virus. L’aglio, invece, è estremamente efficace contro i virus. L’aglio uccide i virus a contatto diretto, compresi quelli responsabili della meningite e polmonite virale, così come le infezioni da herpes. Se hai un problema con l’herpes, un rimedio naturale ti aiuterà a sbarazzarti di lui in meno di 24 ore. Il rimedio che stai per leggere è anche efficace contro l’acne. Prendi uno spicchio d’aglio, tritalo finemente e posizionalo direttamente sull’herpes. Lascialo riposare per 10 minuti e poi lava la parte interessata con acqua calda. Ripeti l’operazione per 5 volte, ad intervalli di 5-6 ore. Entro 24 ore il tuo herpes sarà scomparso. Se si tratta di una forte infezione ripeti la procedura anche il giorno successivo. L’aglio aumenta la capacità di difesa del tuo organismo, è ricco di vitamine ed è considerato uno dei migliori antibiotici naturali. Molti di noi avranno riscontrato con l’esperienza che il detto “Prevenire è meglio che curare”, è forse tra i più validi. A tal proposito, ti consiglio di consumare dai 2 ai 4 spicchi d’aglio tritato ogni giorno, mescolato con altri alimenti come salse, zuppe o stufati. Puoi anche aggiungerlo nei sughi che prepari per condire la pasta. Diventa creativo, cerca di mangiarlo ogni giorno per una settimana e fino a due settimane se vuoi assicurarti che il virus venga debellato.
Nota bene: L’Herpes è considerato “incurabile”, ciò significa che una volta contratto il virus, questo rimane nel tuo corpo, nascosto nelle cellule nervose. I focolai di herpes si verificano frequentemente durante i periodi di stress fisico, emotivo e psicologico, nei periodi di abbassamento delle difese immunitarie e immunosoppressione, durante malattie lievi, gravi e interventi di chirurgia. Questo consiglio semplice e naturale può aiutarti a ridurre il dolore causato dal tuo herpes.

30-01-2016

Una meta-analisi ha valutato il rischio di ictus, susseguente alla terapia di sostituzione ormonale. Sono stati individuati 28 studi clinici che hanno coinvolto 39.769 soggetti. La terapia ormonale sostitutiva è risultata associata ad un significativo aumento del rischio di ictus totale, ictus non fatale, ictus fatale o ictus associato a disabilità e ictus ischemico. Non è stata invece osservata una correlazione tra terapia ormonale sostitutiva ed ictus emorragico o TIA (attacco ischemico transitorio). Gli Autori della meta-analisi hanno concluso che la terapia di sostituzione ormonale è associata ad un aumentato rischio di ictus, particolarmente di tipo ischemico. Nelle donne già colpite da ictus, l’assunzione della terapia sostitutiva sembra peggiorare l’outcome (prognosi). La terapia di sostituzione ormonale non può essere raccomandata nella prevenzione primaria o secondaria dell’ictus.

 

http://www.bmj.com/content/330/7487/342

http://www.eurekalert.org/pub_releases/2005-01/bmj-rsl010505.php

http://www.encognitive.com/node/2846

30-01-2016

L’associazione tra livelli di assunzione di grassi e salute sta subendo profonde revisioni, alla luce di quanto emerge da studi recenti. Il quadro più aggiornato viene da questa metanalisi di tutti i maggiori studi osservazionali prospettici (che hanno cioè seguito negli anni il comportamento di un gruppo di popolazione valutandone quindi le ricadute, positive o negative, sulla salute). Per quanto riguarda in particolare i grassi saturi, fino a poco tempo addietro nel mirino di nutrizionisti ed esperti di prevenzione, la metanalisi sembra confermare che il loro consumo non correli in modo chiaro con il rischio di diabete, di eventi coronarici o di mortalità per qualunque causa. Mortalità totale e rischio di eventi cardiovascolari aumentano invece al crescere dell’apporto dei grassi detti “trans”. Un’analisi più dettagliata indicherebbe che, tra i grassi trans, solo quelli di origine industriale (indicati in genere in etichetta come “grassi vegetali parzialmente idrogenati”) e non invece quelli dei prodotti lattiero-caseari, che si formano durante i processi di ruminazione degli erbivori, sarebbero responsabili di questi effetti negativi. Anche se è possibile che queste differenze riflettano semplicemente il fatto che i trans dei prodotti lattiero caseari sono presenti negli alimenti in quantità molto limitate, per cui la loro assunzione non influirebbe in modo determinante sul rischio considerato. Una maggiore tolleranza nel consumo dei grassi saturi, e degli alimenti che li contengono, è quindi legittima. Ma, per contro, la metanalisi conferma anche che sostituire in parte le calorie fornite dai saturi stessi con carboidrati a basso Indice Glicemico (pasta, frutta, verdura, semi), o con grassi monoinsaturi (olio extravergine d'oliva), o polinsaturi (omega-3 e omega-6 da pesce, oli di semi e frutta secca con guscio) riduce sia il rischio cardiovascolare, sia la mortalità per tutte le cause.

 

http://www.bmj.com/content/351/bmj.h3978

29-01-2016

Come fermare l’infarto in 1 minuto: la ricetta del dottor Christopher. “È l’oro rosso della tavola e le sue proprietà sono state sfruttate in campo medico già nell’antichità. La capsaicina, che secondo alcuni studi è in grado di combattere il cancro, è un valido alleato del benessere del nostro cuore: questa sostanza è in grado di abbassare i livelli di colesterolo nel sangue, in particolare quello cattivo (l’LDL), restringere i vasi sanguigni e le arterie. È per questo motivo che il pepe di Cayenna aiuta a contrastare gli attacchi cardiaci e gli ictus. Per di più la capsaicina svolge un’azione benefica sui vasi sanguigni che si trovano attorno ai muscoli, facendo sì che si rilassino e si allarghino: tutto ciò favorisce la circolazione del sangue”. 
Il dottor John Raymond Christopher, noto erborista americano, addirittura avrebbe documentato casi di persone salvate grazie ad un infuso preparato con un cucchiaino di pepe di Cayenna. La procedura consisterebbe nel sorreggere il paziente e preparare un tazza di acqua calda con un cucchiaino da tè pieno di peperoncino. Il paziente deve bere il liquido e l’attacco cardiaco smetterà immediatamente. Vi sconsiglio però di ricorrere a metodi alternativi e la prima cosa da fare se si verifica un attacco cardiaco è rivolgersi immediatamente al 118. Ad ogni modo, uno studio del 2009 dell’Università di Cincinnati aveva rilevato che spalmando una crema a base di pepe di Cayenna sulla pelle durante un attacco cardiaco può prevenire o ridurre i danni al cuore mentre i medici intervengono. I ricercatori hanno applicato della capsaicina su determinati punti della pelle dei ratti, notando che si attivava una comunicazione cellulare che proteggeva il muscolo.

29-01-2016

L’aceto di mele è davvero un rimedio eccezionale usato fin dall’antichità ed oggi anche la scienza riconosce in esso delle sostanze molto benefiche e dalle molteplici applicazioni. Famoso nella medicina popolare, di recente medici e naturopati l’hanno riscoperto per curare tanti disturbi incluso i dolori articolari e l’artrite. Ecco perché funziona e come usarlo.

- E’ ricco di minerali come magnesio, fosforo, calcio e potassio: La carenza di minerali può peggiorare il dolore articolare, quindi una dieta ricca di minerali essenziali è un passo importante per alleviare il dolore da artrite. Il potassio, presente nell’aceto di mele può essere particolarmente utile perché lavora per prevenire l’accumulo di calcio nelle articolazioni, (accumulo legato alla rigidità articolare). Esso è anche ricco di enzimi e acidi benefici che migliorano la salute dell’apparato digerente. Assumere un cucchiaio di aceto di mele prima di un pasto, favorirà una corretta digestione degli alimenti e l’assorbimento delle sostanze nutritive. Questo è estremamente importante per le persone con artrite, una condizione che è collegata anche ad una cattiva digestione che può portare a carenze d minerali e altri nutrienti. Questi nutrienti sono cruciali per la salute delle articolazioni, per cui è imperativo che il corpo sia in grado di assorbirli e di utilizzarli.

- Contiene acido malico: E’ un potente disintossicante che dissolve l’acido urico di cui i cristalli si depositano nelle giunture e causano artrite. Agisce anche sui calcoli dei reni, ammorbidendoli e riducendone la dimensione, in modo che possano passare facilmente e senza dolore nel tubo dell’uretra fino alla vescica e poi essere espulsi dal corpo con l’urina, causando meno danni. Gli esperti suggeriscono che dolori articolari e artrite possono essere collegati alle tossine che si accumulano nelle articolazioni, dal momento che i rifiuti metabolici sono spesso immagazzinati nei tessuti connettivi. Allo stesso tempo, le persone che soffrono il dolore tendono a rifuggire le attività fisiche e la mancanza di movimento può provocare un aumento delle tossine.

- Contiene pectina: La pectina nell’aceto di mele aiuta ad assorbire le tossine e le sposta fuori dal sistema, mentre gli acidi (malico e acetico) lavorano per purificare e disintossicare il corpo.

COME USARE L’ACETO DI MELE PER CURARE L’ARTRITE

POMATA

Preparare una miscela con 1 cucchiaio di olio d’oliva e 2 cucchiai di aceto di mele per ottenere una pomata lenitiva da strofinare direttamente sulle articolazioni doloranti.

BEVANDA

Metti 1 cucchiaio di aceto di mele in un bicchiere d’acqua e bere tre volte al giorno, preferibilmente 10-20 minuti prima dei pasti È possibile addolcire la bevanda con una piccola quantità di miele.

AMMOLLO

Una delle soluzioni più efficaci è quella di immergere mani o piedi (la zona dolorante insomma) in una vasca contenente una tazza di aceto di mele diluita in sei tazze di acqua calda. La prima settimana eseguilo tutti i giorni, poi ogni 2 giorni. Vedrai i miglioramenti in poco tempo.

Venerdì, 29 Gennaio 2016 07:15

VANTAGGI E SVANTAGGI DELLA CARNE DI POLLO.

29-01-2016

VANTAGGI

- Grassi meno nocivi: la carne del pollame in generale, e quella di pollo in particolare, si differenziano da quella dei mammiferi perchè contengono:
1. meno grassi, che inoltre sono più facili da eliminare, poichè si trovano subito sotto la pelle;
2. meno acidi grassi saturi, nocivi per il livello del colesterolo, e più polinsaturi, che in parte neutralizzano l'azione dei primi.

SVANTAGGI

- Colesterolo: la carne di pollo contiene meno grassi, ma la proporzione di colesterolo è simile a quella delle carni rosse. Per questa ragione, quando il pollo o il pesce sostituiscono nella dieta la carne bovina, di agnello o di maiale, non si riesce a ridurre il livello di colesterolo. In realtà, non esiste alcun alimento di origine animale che, consumato regolarmente, diminuisca il livello di colesterolo, tanto meno il pesce o l'olio che se ne ricava. E' invece logico pensare che il consumo di carne di polli sia meno dannoso per le arterie e il cuore rispetto a quello delle carni rosse, anche se non esistono prove a favore di questa tesi.

- Acido urico: la carne di pollo, e del pollame in generale, è quella che provoca la formazione di maggiori quantità di acido urico, dopo le frattaglie.

- Contaminazione batterica: l'allevamento intensivo di polli favorisce lo sviluppo di molti microrganismi; inoltre il loro trasporto avviene in condizioni antigieniche. Uno studio ha così rilevato che più del 30% del pollame venduto negli Stati Uniti è contaminato da salmonella, mentre in Europa la presenza di questo batterio è di poco inferiore. I batteri più presenti nella carne di pollo sono quelli del genere Salmonella e Campylobacter. Entrambi possono causare gastroenteriti più o meno gravi, e il rischio di contrarle aumenta quando si consuma carne di pollo o di tacchino poco cotta. Il pollame viene contaminato da una o più di queste cause:
1. mangimi contaminati;
2. allevamento, trasporto o macellazione in condizioni igieniche precarie;
3. lavorazione non igienica della carne fino al momento della vendita.

- Virus: tutto il pollame soffre frequentemente di infezioni da vari tipi di retrovirus, che provocano leucemie e linfomi. Fino ad oggi non è stato possibile dimostrare che questi virus possono provocare malattie nell'uomo (in particolare leucemie e linfomi), ma, alla luce delle conoscenze scientifiche attuali, non si può escludere questo rischio.

Venerdì, 29 Gennaio 2016 07:12

SCIE CHIMICHE: LE PATOLOGIE CORRELATE.

29-01-2016

E' noto che le chemtrails contengono elementi chimici e biologici dannosi. E' quindi possibile collegare il massiccio spargimento di vari veleni nell'ambiente sia all'insorgenza di nuove patologie sia all'incremento di malattie un tempo meno diffuse. Una sindrome causata dalle scie chimiche è il Morgellons, un terribile morbo che si manifesta con fibre di materiali sintetici che fuoriescono dalla pelle. Questi filamenti, contenuti nelle scie chimiche, al loro interno ospitano nanostrumenti in grado di replicare il DNA di insetti, virus, parassiti con cui vengono a contatto. Ecco perché la malattia insorge di solito in seguito alla puntura di un insetto. Il Morgellons, caratterizzato da un prurito insopportabile, provoca un grave deperimento dell'organismo. La connessione tra scie chimiche e Morgellons è stata appurata da vari medici tra cui la dottoressa Hildegarde Staninger, il dottor Michael Castle, il dottor Edward Spencer, il dottor Karyo. Poiché, con le chemtrails, sono sparsi vari metalli (alluminio, bario, piombo ecc.), si diffondono sempre più malattie come il Parkinson e l'Alzheimer. La causa del Parkinson è probabilmente da ricercarsi nell'accumulo di metalli nell'encefalo. Il bario è un veleno che attacca soprattutto i muscoli, cuore compreso. Può essere all'origine di ictus a loro volta legati alla fibrillazione atriale e all'infarto miocardico. Molte forme tumorali (ad esempio i linfomi) sono connesse all'uranio e all'etilene dibromide, quest'ultimo è un insetticida ufficialmente bandito negli Stati Uniti. Se assorbito dall'organismo, può causare danni al sistema nervoso, edemi polmonari e sintomi quali dispnea, ansia, affanno, tosse. È molto irritante per le mucose e le vie respiratorie.
Il dottor Donald Scott ritiene che la fibromialgia, l'Alzheimer, la sclerosi multipla, l'encefalomielite mialgica (o sindrome da affaticamento cronico), insieme con altre affezioni neurosistemiche, siano la conseguenza dell'aggressione del micoplasma, un batterio che è stato geneticamente modificato in vari laboratori canadesi e statunitensi e quindi sperimentato sulle popolazioni inconsapevoli. I micoplasmi sono stati e vengono sparsi - ricorda Scott - soprattutto con gli aerei. Lo studioso Tom Montalk ha individuato nelle chemtrails vari batteri: lo Pseudomonas aeruginosa, Enterobatteri e la Serratia marcescens. Lo Pseudomonas aeruginosa è un batterio che è stato modificato geneticamente da aziende come la Pathogenesis. Se inalato, può provocare immunodepressione e danni alle cellule in cui si insedia come ospite. Gli Enterobatteri sono microrganismi comprendenti l'Enterobatterio coli, la salmonella e la Klebsiella, responsabile della polmonite. La Serratia marcescens è un patogeno molto pericoloso che determina l'insorgenza della polmonite. Questo batterio, come emerge da documenti declassificati, fu sperimentato nel 1950 sulla popolazione, ovviamente inconsapevole, di San Francisco: causò vari decessi. Altri disturbi ed affezioni meno gravi, ma non per questo da trascurare, sono dovuti all'inalazione e all'ingestione di elementi chimici e biologici di varia natura: depressione, annebbiamento mentale, stipsi, sindromi para-influenzali, stanchezza cronica, difficoltà di concentrazione, amnesie...
Un altro capitolo è costituito dalle patologie causate dalle intense e costanti emissioni elettromagnetiche inquadrabili in un piano di potenziamento delle trasmissioni a fini militari. Il Professor Levis elenca le principali sintomatologie connesse all'irradiazione di onde elettromagnetiche. Queste si possono riassumere nei seguenti problemi: sintomi cutanei (prurito, eritemi, allergie); del sistema nervoso (disturbi del sonno, ansia, cefalee, emicranie, sindromi depressive); del sistema muscolare (crampi, dolori muscolari, astenia); del sistema cardiovascolare (aritmie, disturbi della pressione arteriosa, ictus); del sistema ormonale e di quello immunitario (riduzione della sintesi della melatonina, alterazioni delle popolazioni linfocitarie); del sistema riproduttivo (aborti spontanei); del sistema acustico (tinniti), visivo, olfattivo, digestivo. L'esposizione alle radiazioni non ionizzanti è reputata da molti scienziati all'origine di neoplasie, soprattutto leucemie.

 

28-01-2016

Siete soliti buttar via l’acqua di riso dopo la sua cottura? Male, molto male! È uno degli ingredienti di bellezza migliori che potete trovare in casa, non costa niente ed è un modo per prendersi cura di pelle e capelli. L’acqua di riso e pasta che rimane dalla cottura di questi ingredienti può essere uno strumento di bellezza, ma anche una soluzione da bere per trattare alcuni disturbi intestinali, come ad esempio la diarrea, o per fare un carico di energia la mattina. Ma come usarla per la salute di pelle e capelli? L’acqua di riso, nella sua forma più semplice, è l’acqua che rimane nella pentola dopo la cottura del riso. Può essere concentrata o diluita o addirittura fermentata. In questo liquido sono presenti varie sostanze nutritive che possono rafforzare i capelli e rivitalizzare la pelle. Sembra infatti che alcune di queste sostanze siano perfette per migliorare l’elasticità dei capelli e aiutare il processo di riparazione delle chiome danneggiate. Utilizzare l’acqua di cottura del riso per i trattamenti di bellezza è molto semplice. Innanzitutto va detto che esistono ricette diverse, in base ai gusti e al tempo di preparazione. Il primo metodo è quello di adoperare l’acqua del riso bollito. Dopo che il riso è cotto, alzatelo dalla pentola e mettetelo a parte. L’acqua rimanente non va utilizzata pura: prendetene 2-3 cucchiai e diluiteli in una tazza di acqua pulita. Adoperate la miscela per risciacquare i capelli dopo lo shampoo o il viso. L’acqua di riso rimanente va conservata in frigo in un contenitore coperto, al massimo per una settimana.
Il secondo metodo è più veloce e non prevede bollitura. Prendete due tazze di acqua e versateci dentro mezza tazza di riso. Lasciate in posa per 15 minuti. Scolate il riso e utilizzate l’acqua per lavare il viso o i capelli, senza diluirla. L’ultimo metodo, invece, prevede l’utilizzo di acqua di riso fermentata. Questa soluzione è particolarmente adatta ai capelli secchi o sciupati. Preparate l’acqua di riso seguendo l’ultimo procedimento descritto, quello senza bollitura. Lasciate riposare l’acqua in un contenitore a temperatura ambiente, per uno o due giorni. Quando iniziate ad avvertire un odore acidulo, fate bollire l’acqua e lasciatela raffreddare. Poi, adoperatela per risciacquare i capelli. Ricordatevi che anche in questo caso, prima di adoperarla, l’acqua di riso fermentata va diluita con 1 o 2 tazze di acqua calda. Per i capelli, adoperatela una o massimo due volte la settimana: dopo lo shampoo, versate il liquido e massaggiate delicatamente i cuoio capelluto. Lasciate in posa per 4-5 minuti e pori risciacquate con acqua normale. Per il viso, va bene anche 3-4 volte a settimana, in questo caso, diluitela sempre. L’acqua di riso sulla pelle può essere adoperata anche in sostituzione del tonico normale, per ridurre la dimensione dei pori. In questo caso può anche essere utilizzata su un dischetto, picchiettando leggermente sul viso e massaggiando la pelle per un paio di minuti. In alternativa, potete aggiungerne qualche goccia nella vostra crema idratante per il viso. Per i capelli, invece, potete aggiungere all’acqua di riso qualche goccia di olio essenziale specifico per le chiome: aiuterà a mantenerli forti e sani, donando lucentezza. Un altro modo per usare l’acqua di cottura del riso è quello di aggiungerla all’acqua del bagno.

 

http://www.healthyandnaturalworld.com/rice-water-for-hair-and-skin/

28-01-2016

Le bevande gassate possono aumentare il rischio di infarto e ictus. A sostenerlo uno studio condotto dal Prof. Keijiro Saku della Fukuoka University, presentato in occasione della conferenza organizzata dall’European Society of Cardiology a Londra. La ricerca è stata condotta su un campione di 800.000 vittime di infarto, la cui vita è stata salvata grazie all’intervento dei medici, nell’arco di un periodo di sei anni. Ai soggetti è stato chiesto di ricostruire la loro storia alimentare segnalando quali fossero le bevande consumate nel periodo precedente il malessere.
Dai dati raccolti sono emerse connessioni tra il consumo regolare di bevande gassate e problemi legati a infarto e ictus, mentre tali rapporti non sono stati individuati in relazione all’assunzione di tè nero, tè verde, cioccolata calda, caffè, acqua minerale, latte fermentato e succhi di frutta. Come ha spiegato il Prof. Saku: ”Le bevande gassate e le bibite sono state spesso associate con l’incremento di rischio di sindrome metabolica e malattie cardiovascolari. L’acido nelle bevande gassate potrebbe giocare un ruolo importante in questa associazione”. Lo stesso ricercatore ammette tuttavia i possibili limiti dello studio in merito ai dati raccolti, riferiti alla spesa operata da ciascuno dei partecipanti, come del fatto che i casi segnalati fanno tutti riferimento a un infarto patito al di fuori di una struttura ospedaliera: “I risultati indicano in ogni caso che una limitazione del consumo di bevande gassate potrebbe essere benefica per la salute”.

 

http://www.dailymail.co.uk/health/article-3219153/Fizzy-drinks-increase-risk-heart-attacks-strokes-no-link-fruit-juice-tea-coffee-study-finds.html

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