Angelo Ortisi
GLI SCIENZIATI DIMOSTRANO COME CERTI VEGETALI COMBATTONO IL CANCRO.
19-03-2015
Mentre si sa da un certo tempo che mangiare crocifere, come broccoli, cavolfiori e cavoli può contribuire ad evitare il cancro mammario, il meccanismo per cui le sostanze attive in queste verdure inibissero la proliferazione delle cellule era finora sconosciuto. Gli scienziati dei laboratori UC di Santa Barbara di Leslie Wilson, professoressa di biochimica e farmacologia e Mary Ann Giordano, professoressa aggiunta nel Department of Molecular, Cellular, and Developmental Biology, hanno indicato come il potere curativo di queste verdure funzioni a livello cellulare. La loro ricerca è stata pubblicata sul giornale Carcinogenesis. “Lo sviluppo di cancro al seno, la seconda causa principale di morte di cancro nelle donne, può essere prevenuto mangiando le crocifere come cavolo, broccolo e cavolfiore,” ha detto l’autore del lavoro Olga Azarenko, laureata all’UCSB. “Queste verdure contengono residui denominati isotiocianati che crediamo essere responsabili della loro azione cancro-preventiva e anticancerogena. Il broccolo e i germogli di broccolo contengono una quantità elevata di isotiocianati. Il nostro lavoro si focalizza sull’attività anticancro di uno di questi residui, denominato sulforafano, o SFN,” ha aggiunto Azarenko. “Si conosce già la sua capacità di ridurre l’incidenza ed il tasso dei tumori mammari chimicamente indotti negli animali. Esso inibisce lo sviluppo delle cellule cancerogene mammarie umane coltivate, provocando la morte delle cellule”.
COMMENTO
È sempre grande scoprire che la ricerca basata su fitonutrienti viene pubblicata ufficialmente e ottiene una certa attenzione ben meritata. Come regola generale, più grande è la varietà e la quantità, meglio è. Quando parliamo di carboidrati, la maggior parte degli elementi favorevoli per la salute sono presenti nelle verdure, mentre i cereali sono un importante fattore contribuente alla maggior parte delle malattie della nostra cultura moderna. Parecchi studi hanno confermato che determinati residui, denominati isotiocianati, nelle verdure crocifere, hanno una precisa attività antitumorale. Il broccolo ed ancor più, i germogli del broccolo, contiene le quantità più elevate di isotiocianati. Altre verdure che contengono l’isotiocianato sono:
• cavolini di Bruxelles
• cavolfiore
• cavolo
• crescione
• rafano
L’isotiocianato in queste verdure produce centinaia di cambiamenti genetici, attivando alcuni geni che combattono il cancro e bloccandone altri che lo attivano. Altri studi hanno confermato i benefici protettivi di queste verdure anche per altri tipi di tumori come:
• cancro vescicale: più alta è l’assunzione di verdure crocifere, minore è il rischio di cancro alla vescica nell’uomo;
• cancro polmonare: persone con livelli rilevabili di isotiocianati hanno una probabilità più bassa del 36 per cento di sviluppare cancro polmonare;
• cancro della prostata: questo studio, pubblicato su PLoS ONE, ha scoperto che appena alcune porzioni supplementari di broccolo ogni settimana potrebbero proteggere gli uomini dal cancro prostatico.
REGOLE GENERALI PER EVITARE IL CANCRO
Eliminare cereali e zuccheri dalla dieta è un grande passo avanti per prevenire il cancro, ma ci sono molte altre cose che si possono mettere in atto per migliorare le probabilità di rimanere liberi da questa patologia. Ecco i miei consigli principali:
1. Controllare i livelli di insulina limitando l’assunzione di alimenti industriali e degli zuccheri il più possibile.
2. Assumere sufficienti quantità di grassi omega-3 di origine animale e assicurarsi di prendere olio di fegato di merluzzo in caso di scarsa esposizione solare.
3. Fare esercizio fisico. Uno dei motivi principali per cui è importante l’attività fisica è che abbassa i livelli di insulina.
4. Normalizzare i livelli di vitamina D con una corretta esposizione al sole. In caso di accesso normale all’esposizione solare bisognerebbe usare l’olio di pesce al posto dell’olio di fegato di merluzzo, come fonte primaria di grassi omega-3. Nel migliore dei casi, sarebbe meglio controllare i livelli ematici di vitamina D.
5. Mangiare secondo la tipologia genetico-sanguigna. I potenti effetti anticancro di questa alimentazione sono troppo scarsamente apprezzati.
6. Soltanto il 25 per cento della gente mangia abbastanza verdure, quindi bisogna mangiare verdure il più possibile. Nel migliore dei casi, dovrebbero essere fresche e biologiche.
7. Assicurarsi di non essere nei due terzi di popolazione con eccesso ponderale e mantenere un peso corporeo ideale.
8. Dormire sufficientemente.
9. Ridurre l’esposizione alle tossine ambientali come antiparassitari, prodotti per la pulizia domestica, deodoranti spray e inquinamento atmosferico.
10. Bollire o cuocere a vapore i cibi, piuttosto che friggerli o grigliarli.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2639247/
https://www.vitalchoice.com/shop/pc/articlesView_old.asp?id=764
RAFFREDDORE: OCCHIO A TELECOMANDO, RUBINETTI E FRIGO.
19-03-2015
Autunno e primi freddi segnano l´inizio di raffreddore e influenza. Ma stare a casa non ci proteggerà, anzi. Una ricerca dell´Università della Virginia (USA) ha infatti scoperto che comuni oggetti di casa, come il telecomando della tv, il rubinetto del bagno e la porta del frigorifero, sono dei veri e propri ricettacoli del rinovirus, responsabile del raffreddore. Su 30 casi studiati, è stato trovato il 42% delle volte. Anche se tosse e starnuti contribuiscono a diffondere questo fastidioso malanno, gli oggetti che usiamo ogni giorno in casa rappresentano una culla accogliente per il virus. “Il virus riesce a sopravvivere - spiegano i ricercatori - sulle superfici di casa uno-due giorni. Ciò significa che ogni singolo membro di casa o visitatore può diffonderlo alle altre persone della famiglia toccando, ad esempio, la maniglia della porta e i rubinetti. Una pulizia regolare è dunque fondamentale”.
Gli scienziati hanno rilevato il rinovirus sulle punte delle dita di almeno un quarto dei soggetti analizzati un´ora dopo che avevano toccato le superfici con il virus, e in oltre la metà dei soggetti studiati 48 ore dopo. “Molta gente”, spiega Birgit Winther, coordinatrice dello studio, “spruzza nell´aria spray disinfettanti, ma il rinovirus non si diffonde attraverso l´aria. Quello che bisogna fare invece è pulire regolarmente le superfici e gli oggetti di casa”.
I MASCHI DI TUTTE LE SPECIE STANNO DIVENTANDO PIU’ FEMMINILI.
19-03-2015
Vari studi stanno indicando che lo scarico senza regole di prodotti chimici nell’ambiente sta provocando lo sviluppo di caratteristiche femminili nei maschi degli animali e negli esseri umani. Le migliaia di prodotti chimici scaricati nell’ambiente stanno interferendo col sistema endocrino degli animali e degli umani. Nei fiumi britannici della pianura, nel 50 per cento dei pesci maschi sono state trovate uova in sviluppo nei loro testicoli. Inoltre sono nati orsi polari ermafroditi. Poiché tutti i vertebrati hanno recettori simili per gli ormoni sessuali, la femminizzazione di altri animali potrebbe indicare un modello simile per gli esseri umani.
COMMENTO
Prodotti chimici in grado di alterare il sistema endocrino attualmente sono dappertutto. Siamo tutti esposti ad essi da una quantità di fonti diverse, compresi i prodotti più comuni per la casa, giocattoli e prodotti per la cura personale. Eccovene alcuni:
• Ftalati: l’esposizione agli ftalati può provocare una discesa testicolare incompleta nel feto. Gli ftalati si trovano nelle pavimentazioni viniliche, detersivi, plastica automobilistica, sapone, shampoo, deodoranti, fragranze, spray per capelli, pulisci smalto, sacchetti di plastica, imballaggi per alimenti, tubi flessibili per giardino, giocattoli gonfiabili, sacchetti per la raccolta del sangue e cateteri endovenosi medici.
• Bisfenolo A: un ingrediente comune in molta plastica, compreso quella per le bottiglie riutilizzabili, per il rivestimento delle scatolette alimentari e sigillanti dentali; può cambiare il corso dello sviluppo fetale in modo da aumentare il rischio di cancro mammario.
• Acido Perfluorooctanoico (PFOA): trovato nei rivestimenti resistenti all’acqua e al grasso a base di Teflon e Gore-Tex. E’ un probabile agente cancerogeno.
• Metossicloro e Vinclozin: un insetticida e un fungicida rispettivamente, causano cambiamenti nel topo maschio anche dopo quattro generazioni successive all’esposizione iniziale.
• Nonilfenolo etossilato (NPE): conosciuto per essere un potente disequilibratore endocrino, questi prodotti chimici interessano l’espressione di alcuni geni ed interferiscono con la funzione del sistema ghiandolare. Imitano l’estrogeno femminile e sono coinvolti come causa di una certa mutazione di specie marine da maschio a femmina.
• Ormone bovino della crescita aggiunti comunemente a latticini commerciali è stato implicato come fautore di pubertà prematura.
• Prodotti della soia, che sono pieni di sostanze simil-ormonali.
• MSG un additivo alimentare che è collegato a riduzione della fertilità.
• Fluoro: questo prodotto chimico addizionato all’acqua potabile negli STATI UNITI (da noi è stato SOLO dato a tappeto a tutti i bambini delle elementari per limitare la carie!) è stato collegato con riduzione dei quozienti di fecondità, squilibrio ormonale e bassi quantitativi spermatici.
Che cos’hanno tutte queste sostanze in comune? Esse possono interferire col sistema endocrino e salute riproduttiva sia nei bambini che negli adulti. Le ghiandole del sistema endocrino e gli ormoni che liberano influenzano praticamente quasi ogni cellula, organo e funzione del corpo umano. Sono fondamentali per regolare l’umore, la crescita e le funzioni dei tessuti in sviluppo, il metabolismo, così come la funzione sessuale e i processi riproduttivi. Ma è dunque vero che i maschi “stanno sparendo lentamente” modificandosi al femminile?
Bene, molti studi ora indicano che queste tossine possono effettivamente modificare silenziosamente le caratteristiche maschili. La sterilità maschile è in aumento e, durante gli ultimi 30 anni negli Stati Uniti e nel Giappone sono nati solo circa 250.000 bambini. Gli scienziati stanno collegando questi fenomeni ad un accumulo nel corpo di questi tipi di tossine. Come possiamo ridurre l’esposizione ai prodotti chimici tossici?
Nel mese di luglio del 2008, il congresso degli STATI UNITI ha infine messo a punto la legislazione che vieta sei tipi di ftalati dai giocattoli dei bambini. I legislatori a Washington, nel Vermont e California hanno inoltre limitato l’uso degli ftalati in tutti i prodotti per bambini e parecchi rivenditori importanti, compreso Wal-Mart, Toys-R-Us, Lego, Evenflo e Gerber elimineranno volontariamente i giocattoli a base di ftalati. Tuttavia, molti altri prodotti contengono ancora varie sostanze alteratrici dell’endocrino al punto che provare ad evitarle tutte può sembrare un’operazione impossibile. È difficile, sì, ma ci sono ancora un certo numero di cose che si possono usare per limitare l’esposizione a questi chimici e ad altre tossine comuni. Eccovi alcune raccomandazioni:
• Comprare e mangiare il più possibile prodotti biologici o biodinamici per ridurre l’esposizione agli antiparassitari e ai fertilizzanti.
• Piuttosto che mangiare i pesci convenzionali o d’allevamento, che sono spesso contaminati pesantemente con PCB e mercurio, utilizzate olio di krill o di pesce altamente purificato, o mangiate pesce selvatico possibilmente esaminato in laboratorio per definirne la purezza.
• Evitare gli additivi alimentari artificiali di tutti i generi, incluso dolcificanti artificiali e MSG.
• Evitare gli alimenti preparati industrialmente. Non dimentichiamo che sono elaborati con prodotti chimici!
• Conservare gli alimenti e le bevande nel vetro piuttosto che nella plastica ed evitare di utilizzare involucri di plastica.
• Esaminare l’acqua di rubinetto e, se sono presenti agenti inquinanti, installare un filtro adatto su tutti i vostri rubinetti (persino quelli dell’acqua della doccia o bagno).
• Usare soltanto prodotti di pulizia naturali nella vostra casa.
• Passare a marche che fanno articoli da toeletta con sostanze naturali.
• Evitare di usare deodoranti artificiali dell'aria, emollienti dei tessuti o altre fragranze sintetiche.
• Buttar via tutte le pentole e padelle di Teflon.
• Nel ridipingere la vostra casa, cercate vernici alternative libere da tossine invece delle solite pitture, tappezzerie e pavimenti di vinile.
• Sostituire la tenda della doccia di vinile con una di tessuto.
I DEODORANTI PER AMBIENTI POSSIBILI CAUSE DI ALLERGIE E ASMA.
19-03-2015
Agrumi, spezie, fiori esotici o note fruttate. Gli amanti dei deodoranti per ambienti hanno davvero l’imbarazzo della scelta, possono letteralmente sbizzarrirsi nel profumare la casa a loro piacimento. Il rischio, però, è che oltre a neutralizzare i cattivi odori, le “essenze per appartamento” possano provocare fastidiose allergie. L’allarme è stato lanciato dagli specialisti dell’American College of Allergy, Asthma and Immunology (ACAAI), che proprio in questi giorni stanno celebrando il loro congresso annuale a Boston, negli Stati Uniti. Il rischio, secondo gli allergologi americani, riguarda soprattutto i soggetti più sensibili, come gli asmatici o chi è già intollerante ad altri fattori. Circa il 20% della popolazione e il 34% delle persone con asma riportano problemi di salute da deodoranti per ambienti – spiega il presidente ACAAI, Stanley Fineman –. Sappiamo che i profumatori dell’aria possono scatenare sintomi allergici, aggravare le allergie esistenti e peggiorare l’asma.
A scatenare i problemi respiratori, in particolare, sarebbero alcuni composti organici volatili (VOC) presenti di frequente nei deodoranti. A cominciare dalla formaldeide, un composto notoriamente irritante, ma anche i distillati del petrolio, il limonene, esteri ed alcoli. Il rischio, ammoniscono gli esperti, riguarda soprattutto i bambini, nei quali l’esposizione a queste sostanza, anche a livelli inferiori ai valori considerati ammissibili, può aumentare l’incidenza dell’asma. A concentrazioni più alte, invece, i VOC, possono causare irritazioni agli occhi e affezioni respiratorie più gravi, oltre ad emicrania e vertigini. Stando alle analisi effettuate dagli allergologi, il problema riguarda la gran parte dei prodotti più diffusi sul mercato, inclusi quelli segnalati come “naturali” e quelli inodori. La soluzione? Per evitare di inquinare la casa con sostanze tossiche pericolose, meglio riempirla di fiori freschi, rametti di lavanda, potpourri di spezie profumate e bucce d’arancia.
ESISTE REALMENTE UN MODO SANO DI USARE L’ALCOL?
19-03-2015
Marinare una bistecca nella birra o nel vino prima della cottura riduce drammaticamente i livelli di prodotti chimici che possono causare il cancro. La birra è più efficace del vino ad abbassare i prodotti chimici cancerogeni. La cottura degli alimenti aumenta i livelli di residui chimici denominati ammine eterocicliche (HA), che possono favorire i tumori. Friggere o cuocere la carne alla griglia sono modi particolarmente pericolosi, perché il calore intenso trasforma gli zuccheri e gli amminoacidi nei residui suddetti. Tuttavia, gli scienziati stanno raccogliendo molte prove che indicano che il livello di HA presenti nella carne cotta possono essere ridotti trattando l’alimento in anticipo. La marinatura della bistecca nel vino rosso o birra per sei ore prima di friggere può abbassare i livelli di due tipi di HA fino al 90 per cento. La birra inoltre è efficiente per ridurre anche un terzo tipo di HA, riducendone il livello significativamente in appena quattro ore. Ricerche precedenti hanno indicato che una marinatura di vino rosso ha un simile effetto sui livelli di HA nel pollo fritto. Anche una salsa fatta con olio d’oliva, spremuta di limone e aglio può abbassare i livelli di HA nel pollo cotto vicino al 90 per cento. Anche la cottura della carne a fuoco più basso e per un periodo di tempo più corto impedisce che si formino livelli pericolosi di HA.
COMMENTO
Se siete amanti della bistecca o del pollo alla griglia e non avete intenzione di perdere questa abitudine, l’uso della marinatura è strategico e saggio per ridurre i rischi per la salute. Come prima cosa è fondamentale mangiare la carne proveniente da una fonte sicura possibilmente che abbia mangiato solo erba che permette di ottenere un livello quasi ideale di omega-3 nella carne stessa, al contrario di quella d’allevamento a base di cereali e soia che invece contiene un pessimo rapporto omega-6/omega-3 di 20:1! Mangiare carne da fonte sicura biologica o cucinata molto leggermente è il modo più sano di mangiarla e ciò deriva da questo motivo: ogni volta che si cucina carne ad alta temperatura, si generano dei prodotti chimici nocivi per la salute, di cui ricordiamo:
• Ammine Eterocicliche (HA): si formano quando l’alimento è cucinato ad alta temperatura e sono collegate al cancro. In termini di HA, la parte più negativa della carne è quella annerita, ecco perchè dovreste evitare sempre di carbonizzare la carne e mai mangiare le sezioni annerite.
• Idrocarburi aromatici Policiclici (PAH): quando il grasso cade sulla fonte di calore, causando fumo che va a circondare l’alimento, il fumo può passare alla carne PAH cancerogeni.
• Prodotti finali Avanzati della Glicazione (AGE): quando l’alimento è cucinato ad alta temperatura (inclusa la pastorizzazione o la sterilizzazione!), aumenta la formazione di AGE. Gli AGE si accumulano nel corpo e col tempo possono provocare un grosso stress ossidativo, infiammazione e un rischio aumentato di malattie cardiocircolatorie, diabete e patologie renali.
Sono assolutamente convinto che la maggior parte degli studi che mostrano le carni rosse come pericolose per la salute abbiano ottenuto i loro risultati utilizzando per prima cosa carne d’allevamento e molto probabilmente cucinata ad alta temperatura. La carne la cui bestia è stata alimentata col foraggio e cucinata secondo le indicazioni suddette state sicuri che è un alimento salutare, necessario per l’uomo e certamente molto più sicuro di qualsiasi cereale o derivato.
http://pubs.acs.org/doi/abs/10.1021/jf801837s
COME LA CAFFEINA DURANTE LA GRAVIDANZA PUO’ DANNEGGIARE IL BAMBINO.
19-03-2015
Un nuovo studio indica che una dose di caffeina, equivalente appena a due tazze di caffè, ingerita durante la gravidanza può essere sufficiente per interessare lo sviluppo fetale del cuore e per ridurre la funzione cardiaca per l’intera durata della vita del bambino. In più, i ricercatori hanno inoltre trovato che questa minima quantità di esposizione può condurre ad una maggiore massa grassa fra i maschi. Anche se lo studio è stato fatto sui topi, la causa e l’effetto biologici descritti nella pubblicazione probabilmente è applicabile anche agli esseri umani. I ricercatori hanno studiato topi gravidi da 48 ore. I topi a cui è stata somministrata caffeina hanno prodotto embrioni con uno strato di tessuto, che separa alcune cavità del cuore, più sottile. I ricercatori allora hanno esaminato i topi nati da questo gruppo per determinare gli effetti di lunga durata sulla prole. Tutti i maschi adulti esposti alla caffeina da feti hanno avuto un aumento del grasso corporeo di circa il 20 per cento ed una diminuzione della funzione cardiaca del 35 per cento.
COMMENTO
Durante la gravidanza non c’è nessuna quantità di caffeina sicura. Come precisa questo studio, l’equivalente di appena due tazze di caffè durante la gravidanza può alterare la funzione del cuore del bambino e se il bambino è maschio, potrebbe anche condurre ad un problema di peso. Attenzione! Prendete nota. L’equivalente di due tazze di caffè vale per l’intera gravidanza, non due tazze di caffè al giorno.
La caffeina è una droga stimolante che da dipendenza e che passa facilmente attraverso la placenta al feto in sviluppo. Inoltre passa nel latte materno. Nel bambino la caffeina permane più a lungo e un feto in sviluppo non ha la capacità di disintossicare la caffeina. La ricerca ha dimostrato che ingerire caffeina durante la gravidanza può provocare una vasta gamma di problemi per voi e per il vostro bambino, fra cui:
• Rischio aumentato di aborto;
• Peso basso alla nascita;
• Difetti di nascita quale palatoschisi;
• Rischio aumentato di sindrome della morte improvvisa infantile (SIDS);
• Livelli diminuiti di ferro e calcio nella donna incinta.
La caffeina può essere trovata in una varietà di bevande, alimenti e farmaci.
Fonti di caffeina sono:
• Caffè (persino il caffè decaffeinato contiene alcuni milligrammi di caffeina);
• Tè;
• Bevande tipo cola;
• Bevande energetiche;
• Cacao e cioccolato;
• Farmaci di prescrizione (particolarmente farmaci antidolorifici).
Come per ogni successo nella vita, una gravidanza sana richiede progettazione e preparazione. Indicazioni supplementari per una gravidanza sana includono:
• Mantenere il peso nella norma;
• Assicurarsi che la dieta includa grassi omega-3;
• Non usare il telefono cellulare;
• Controllare lo stress;
• Ottimizzare i livelli di vitamina D;
• Fare regolarmente esercizio fisico.
BERE ALCOL REGOLARMENTE AUMENTA IL RISCHIO DI TUMORE ALLA PELLE.
19-03-2015
Consumare alcol regolarmente può aumentare il rischio di tumore alla pelle. Secondo un gruppo di ricercatori internazionali la possibilità di sviluppare un melanoma risulterebbe superiore di oltre il 50% in chi consuma dosi giornaliere maggiori di bevande alcoliche rispetto a chi invece vi fa ricorso in maniera più sporadica. Bere alcol ogni giorno rappresenterebbe quindi un fattore di rischio per il tumore alla pelle, con significative differenze a seconda della tipologia di bevitore. Secondo quanto riferiscono i ricercatori può produrre effetti nocivi anche solo una dose giornaliera di alcol, rappresentata da un bicchiere di vino o da mezza pinta di una birra ad alta gradazione, se confrontata con lo stato di salute di chi è astemio. Nello specifico chi assume una media di una dose o meno al giorno presenta il 10% di rischio in più di sviluppare un melanoma rispetto a coloro che non bevono affatto, mentre la percentuale sale al 18% se si considerano 2 dosi giornaliere, equivalenti quindi a due bicchieri di vino o una pinta di una birra ad alta gradazione.
Le notizie peggiori tuttavia arrivano per i cosiddetti bevitori forti, coloro che arrivano a consumare anche 4 dosi di alcol giornaliere, per il quali la percentuale di rischio rispetto agli astemi aumenta del 55%. Tutto questo accade perché, spiegano gli scienziati, le bevande alcoliche tendono a rendere più sensibile la pelle alla luce, rendendola più facilmente attaccabile dai raggi UV. Come spiega la Dr.ssa Eva Negri, tra gli autori dello studio: “Sappiamo che in presenza di radiazioni UV bere alcol può alterare l’immunocompetenza dell’organismo, la capacità di produrre una normale risposta immunitaria. Questo può condurre fino a un maggiore danno cellulare e di conseguenza alla formazione di tumori alla pelle. Questo studio ha voluto quantificare l’estensione di quanto l’uso di alcol possa influire sul rischio di melanoma e speriamo che questa conoscenza spinga le persone a proteggersi meglio quando esposte al Sole”. Fatto salvo il possibile variare individuale della risposta all’assunzione di alcol, come fanno notare gli stessi ricercatori, lo studio è stato ben accolto dal professor Chris Bunker, presidente della British Association of Dermatologists: “Il tumore alla pelle è una delle forme più comuni e letali di patologia tumorale nel Regno Unito e ogni ricerca che lo riguarda è assolutamente la benvenuta. C’è bisogno di avvertire le persone spingendole a prestare molta attenzione durante l’esposizione al Sole, provando a farla responsabilmente. Non è insolito consumare alcuni drink in vacanza o in occasione di un barbeque, vogliamo soltanto incoraggiare le persone ad essere accorte e assicurarsi di proteggere in maniera opportuna la loro pelle. Questa ricerca fornisce un ulteriore incentivo in questo senso”.
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/bjd.12856/abstract
DEPRESSIONE: INQUINAMENTO LUMINOSO TRA LE POSSIBILI CAUSE.
19-03-2015
Troppa luce artificiale durante la notte potrebbe causare la depressione. È la tesi di un gruppo di ricercatori americani che hanno pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry i risultati condotti su femmine di criceto esposte a luce artificiale debole nelle ore notturne. Le femmine sono state scelte perché, i roditori come la specie umana, sono i soggetti naturalmente più inclini a manifestare fenomeni depressivi, mentre i bassi livelli di illuminazione sono stati impostati in modo da simulare le condizioni di inquinamento luminoso tipiche di molte città industrializzate. La ricerca ha dimostrato che, dopo 40 giorni di esposizione alla luce artificiale, nei roditori aumenta la concentrazione della proteina TNF, che normalmente l’organismo produce in reazione a lesioni o infiammazioni. Quando i livelli di TNF aumentano in assenza di problemi di questo tipo, spiegano i ricercatori, la proteina potrebbe avere un ruolo nel favorire la depressione.
Lo studio ha inoltre confermato che l’inquinamento luminoso interferisce con la produzione di melatonina, una sostanza con proprietà antiossidanti, molto importante nella regolazione dell’alternanza veglia-sonno e in generale nei ritmi circadiani. Un altro fattore, sostengono i ricercatori, che potrebbe avere effetti a lungo termine sull’umore. Spiega Tracy Bedrosian, il primo firmatario dello studio: "I risultati che abbiamo riscontrato nei criceti sono coerenti con ciò che sappiamo sulla depressione negli esseri umani". I sintomi, comunque, sembrano scomparire non appena vengono ripristinate le naturali condizioni di oscurità. Otto ore di buio completo, in particolare, sembrano essere sufficienti a riportare i criceti alla normalità. Nelle scorse settimane, un’altra ricerca, condotta direttamente su pazienti umani, aveva evidenziato il possibile ruolo della luce artificiale notturna nella comparsa di alcune forme tumorali.
I FARMACI ANTI-ASMA NON FUNZIONANO E POSSONO ESSERE PERICOLOSI.
19-03-2015
Una valutazione di vari studi recenti ha dimostrato che non ci sono chiari benefici ad usare i beta2-agonisti ad azione prolungata (LABA) per il trattamento dell’asma nei bambini. I ricercatori segnalano che attualmente non ci sono prove sufficienti per affermare che i farmaci diano beneficio supplementare una volta usate insieme ai farmaci convenzionali. I LABA, come il salmeterolo ed il formoterolo, possono ridurre i sintomi dell’asma per periodi fino a 12 ore. Sono comunemente prescritte per rilassare le vie aeree durante la notte o dopo un esercizio fisico e sono suggerite come terapie aggiuntiva ai corticosteroidi per inalazione. Ma poiché precedentemente è stato indicato che i LABA aumentano il rischio di effetti collaterali pericolosi negli adulti quando usati come farmaco unico, non sono suggeriti come agente primario per il trattamento dell’asma in tutte le fasce d’età.
Attualmente i ricercatori dicono che il loro uso non fornisce nessun beneficio ulteriore per i bambini rispetto alla terapia classica. L’analisi ha incluso quattro precedenti revisioni di trials in bambini sopra i quattro anni. Si è dimostrato che i LABA non riducono la severità dei sintomi asmatici come dimostrato dai ricoveri ospedalieri, o l’esigenza di farmaci steroidei. Se si desidera utilizzare qualcosa che realmente funziona per l’asma, potreste usare la vitamina D. Uno studio ha indicato che un’alimentazione malsana e la mancanza di vitamina D nelle madri erano i due fattori più forti per determinare una marcata predisposizione a sviluppare asma nei loro bambini, molto più persino del fumo materno.
COMMENTO
La vitamina D continua ad emergere come fattore critico per la prevenzione di numerose malattie e per una buona salute. Questo articolo focalizza l’importanza della dieta e di livelli sufficienti di vitamina D per prevenire il problema crescente dell’asma nell’infanzia. L’asma è una malattia debilitante che può avere un effetto devastante sulla vita del bambino. Gli attacchi di asma sono spaventosi e, a volte, possono richiedere il ricovero al Pronto Soccorso. Usare i farmaci di prescrizione per contribuire ad impedire gli attacchi ed alleviare i sintomi è costoso e altamente rischioso. Se avete un bambino con l’asma o siete in gravidanza due delle cose più importanti da fare sono mangiare secondo la vostra tipologia genetico-sanguigna e supplementari con vitamina D. Ottenere la vitamina D direttamente dal sole è l’opzione migliore. La luce solare distrugge la vitamina D in eccesso, così che sia impossibile un sovradosaggio.
LO SMARTPHONE FA MALE AL COLLO.
19-03-2015
Sguardo basso sul nostro display e dolori articolari sempre maggiori. Sembra essere questo il destino di tutti noi, alle prese con un'overdose di tecnologia e di desiderio di comunicazione virtuale senza precedenti. L'abitudine di chinare continuamente il capo per controllare le notifiche dello smartphone o semplicemente per giocare o navigare può favorire l'insorgenza di danni anche seri alla colonna vertebrale. Uno studio pubblicato sul Surgical Technology International da un team del New York Spine Surgery and Rehabilitation Medicine sostiene che piegare la testa con un angolo di 60 gradi per guardare il display del cellulare equivale a porre un peso di 27 chili sulla cervicale, una pressione extra rispetto alle abitudini dell'uomo dell'epoca pre-smartphone che può produrre un deterioramento fisico precoce. La quantità di forza che grava sul collo aumenta in base all'angolazione nella quale è piegato. Inclinare la testa di 45 gradi equivale a un peso di 22 chili, 30 gradi sono pari a 18 chili e 15 gradi a 12 chili. "Il peso osservato sulla colonna aumenta drammaticamente quando variano i gradi della flessione in avanti della testa", spiegano gli autori. "Mentre è praticamente impossibile liberarsi dalle tecnologie che causano questi problemi, le persone dovrebbero fare uno sforzo per guardare gli schermi dei cellulari con la schiena il più dritta possibile ed evitare di trascorrere ore inarcandosi".
A lanciare l'allarme sono anche gli esperti della Chartered Society of Physiotherapy, che hanno condotto uno studio online su un totale di oltre 2000 lavoratori, scoprendo che quasi due terzi di essi continua a lavorare o comunque a utilizzare questi dispositivi elettronici anche oltre l'orario canonico. In media, i ricercatori hanno stabilito che i novelli Stachanov passano oltre due ore in più del dovuto davanti ai display di laptop, tablet e smartphone, nella maggior parte dei casi con la speranza di mettersi in pari con gli impegni accumulati nel corso della giornata lavorativa. Il presidente della Chartered Society of Physiotherapy Helena Johnson spiega: “fare un po' di lavoro extra a casa potrebbe sembrare una buona idea a breve termine, ma se diventa una parte normale della routine serale, può portare a problemi come mal di schiena e dolore al collo, e a patologie legate allo stress. E questo è particolarmente vero se si utilizzano dispositivi portatili e non si pensa alla postura. Se ci si sente troppo sotto pressione è il caso di parlarne con il datore di lavoro". L'allarme è stato raccolto dai sindacati inglesi, il cui segretario generale Brendan Barber sottolinea: “livelli eccessivi di lavoro non fanno bene a nessuno. I dipendenti sotto pressione non rendono bene sul lavoro, e lo stress legato a carichi di lavoro ingestibili rischia di farli ammalare. Le persone che non riescono a lasciare il proprio lavoro in ufficio dovrebbero parlare con i loro manager e imparare a spegnere lo smartphone". Più facile a dirsi che a farsi.
https://cbsminnesota.files.wordpress.com/2014/11/spine-study.pdf