Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

Sabato, 08 Ottobre 2016 08:36

IL RISO RAFFINATO PUO' CAUSARE ANEMIA.

08-10-2016

Alcune ricerche hanno dimostrato che le diete in cui il riso costituisce l'alimento base, come accade in alcuni paesi asiatici, possono provocare anemia. Il riso raffinato è infatti povero di ferro; il riso integrale contiene invece un pò più di questo minerale, ma non viene assorbito bene perchè la crusca contiene fitati. Se si consuma con frutta o verdure fresche ricche di vitamina C, non bisogna temere l'insorgere di anemia nelle diete con prevalenza di riso. Questo fatto fisiologico, già noto, è stato ulteriormente dimostrato in uno studio realizzato dall'Università di Bangkok (Thailandia): la vitamina C favorisce l'assorbimento del ferro di origine vegetale e la sua azione supera l'azione inibitrice dei fitati della crusca. L'abitudine di mangiare riso con verdure e con limone è quindi raccomandabile dal punto di vista nutrizionale.

08-10-2016

Con il ritorno del freddo, ecco riaffacciarsi anche uno dei disturbi tipici della stagione autunnale o invernale: la tosse. Soprattutto se la tosse è leggera e non è diventata cronica, è possibile correre ai ripari e provare a calmarla prima che si aggravi ricorrendo ad alcuni rimedi naturali, che prevedono soprattutto la preparazione di infusi e di sciroppi casalinghi, a base di erbe officinali spontanee e di ingredienti che sono facilmente presenti in ogni dispensa. E' consigliabile assumere gli sciroppi al momento del bisogno, quando la tosse diventa più fastidiosa e insistente e bere un infuso calmante alla sera, per poter riposare bene nonostante la tosse.

1. SCIROPPO AL MIELE

Per la preparazione dello sciroppo, riscaldate in un pentolino il succo di un limone e versatelo in una ciotola aggiungendo un cucchiaio di olio di semi di girasole e mezzo bicchiere di miele. Mescolate bene per amalgamare il tutto e trasferite in barattoli di vetro sterilizzati, da conservare in frigorifero. Prendetene uno o due cucchiaini al bisogno per calmare la tosse.

2. SCIROPPO ALL’AGLIO

Immergete tre teste d'aglio sbucciate e tagliate a spicchi in due bicchieri d'acqua. Riponete il tutto in una pentola e lasciate cuocere fino a quando l'acqua non si sarà dimezzata. Rimuovete gli spicchi d'aglio e aggiungete al liquido ottenuto 1 bicchiere di aceto di mele e 40 grammi di miele. Mescolate, portate ad ebollizione, lasciate raffreddare e conservate in una bottiglietta di vetro in frigorifero. Prendetene un cucchiaio al giorno.

3. INFUSO AL TIMO

Un infuso a base di timo per calmare la tosse può essere preparato portando ad ebollizione 250 ml d'acqua, che dovrà essere versata all'interno di una tazza sul cui fondo sarà già stato cosparso un cucchiaino di timo essiccato e tritato. Lasciate riposare per quindici minuti, filtrate e bevete una volta al giorno. L'infuso può essere lasciato raffreddare e utilizzato per i gargarismi nel caso in cui la tosse sia accompagnata da mal di gola.

4. INFUSO AL BASILICO

Oltre all'infuso al timo, anche l'infuso al basilico può essere utilizzato per calmare la tosse. Versate sul fondo di una tazza un cucchiaino di foglie di basilico precedentemente essiccate e tritate. Portate ad ebollizione 250 ml d'acqua in un pentolino e versatela nella tazza con il basilico. Lasciate riposare per 15 minuti, filtrate e bevete una volta al giorno.

5. SCIROPPO DI MARRUBIO

Il marrubio comune, o robbio, è un erba spontanea della famiglia delle Laminacee nota per il proprio effetto balsamico. Per gli utilizzi erboristici viene raccolta nel mese di luglio. Può essere utilizzata per la preparazione di una medicina naturale per la tosse che prevede di mescolarne l'infuso, ottenuto con 1 cucchiaio di foglie essiccate lasciate riposare per dieci minuti in una tazza di acqua bollente, con mezzo bicchiere di miele. Lo sciroppo può essere trasferito in barattoli da conservare in frigorifero. Se ne possono assumere 4 cucchiaini al giorno, 1 ogni 4 ore.

6. INFUSO DI CIPOLLE

Affettate due cipolle, copritele completamente con acqua all'interno di una pentola, portate ad ebollizione e lasciate cuocere fino a quando non si saranno ben ammorbidite. Occorreranno circa quindici minuti. Il liquido ottenuto può essere imbottigliato, lasciato raffreddare e consumato a cucchiaini nel momento del bisogno per calmare la tosse.

7. INFUSO ALLA ROSA CANINA

Per la preparazione di un infuso di rosa canina vi occorreranno due cucchiaini delle sue bacche essiccate per ogni tazza da 250 ml d'acqua. Portate l'acqua a voi necessaria ad ebollizione e versatela nelle tazze sul cui fondo avrete già disposto le bacche. Lasciate riposare per quindici minuti, filtrate e bevete una volta al giorno.

8. ACETO DI MELE E MIELE

Ecco uno sciroppo semplicissimo da preparare al momento quando desiderate provare a calmare la tosse in maniera naturale. Mescolate semplicemente mezzo cucchiaino di miele e mezzo cucchiaino di aceto di mele ed assumetelo immediatamente.

9. IMPACCO ALL’AGLIO

Ecco un impacco da applicare sul petto per provare a calmare la tosse. Tritate due o tre teste d'aglio e frullatele con dell'olio d'oliva in modo da ottenere un composto che sia possibile spalmare all'interno di un fazzoletto. Ripiegate il fazzoletto e applicatelo sul petto riscaldandolo con una borsa dell'acqua calda. Rimanete a riposo e lasciate agire il più possibile.

10. INFUSO DI MALVA E SEMI DI PAPAVERO

Preparate un infuso per calmare la tosse lasciando riposare per 15 minuti in una tazza contenente 250 ml d'acqua portata ad ebollizione, un cucchiaino di malva essiccate e un quarto di cucchiaino di semi di papavero. Quindi filtrate il tutto e bevete una o due volte al giorno.

07-10-2016

Dove sono gli studi che dimostrano la sicurezza dei vaccini? Apparentemente sono nella fantasia di chi dai vaccini ne trae profitto. Questo studio, come altri precedenti dimostra chiaramente che il vaccino trivalente DTP uccide le neonate. Il vaccino DTP e stato chiaramente documentato come killer in uno studio pubblicato sul British Medical Journal. E’ stato dimostrato che bambine sane e ben nutrite sottoposte al vaccino DTP hanno un tasso di mortalità superiore a bambine con una nutrizione carente che non sono state sottoposte al vaccino. Il vaccino Difterite-Tetano-Pertosse è un killer. Gli autori hanno utilizzato varie tecniche statistiche che tendono a oscurare i risultati. Hanno riportato tassi di mortalità relativi, che è la misura del rapporto tra le probabilità di un risultato contro un altro. Nonostante il tentativo di oscurare i risultati, non sono riusciti ad evitare di dire la verità e hanno concluso: ”Sorprendentemente, nonostante i bambini con il miglior stato nutrizionale siano stati vaccinati precocemente, la vaccinazione DTP è stata associata all’incremento della mortalità delle bambine”. Le bambine vaccinate hanno un tasso di mortalità triplicato rispetto a quello che sarebbe stato senza il vaccino. L’introduzione dello studio sottolinea che l’immissione precoce del vaccino DTP in Guinea-Bisseau (a sud del Senegal in Africa) “è stato associato a un incremento dell’84% della mortalità”. Allora l’OMS sponsorizzò diversi gruppi per rianalizzare i dati esistenti, ma tutti hanno ancora riferito “che il vaccino DTP ha avuto importanti effetti benefici”. Tuttavia gli autori affermano che:” in contrasto abbiamo continuato a trovare effetti negativi della DTP per le bambine in Gambia, Senegal, Ghana, Sudan, Congo e Malawi”. Si noti che l'OMS ha utilizzato vecchi dati raccolti in protocolli non dichiarati, e che l'OMS ha speso ingenti somme di denaro per vaccinare le persone piuttosto che fornire cibo adeguato, acqua e servizi igienico-sanitari, in particolare ad Haiti. Incredibilmente, l'OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che “la fornitura di acqua sufficiente e sicura e la sanificazione non sono compiti del settore salute”. E’ stato scoperto che L'OMS ha un conflitto di interessi con Big Pharma, un conflitto che ha infettato le loro politiche, in particolare il loro terrorizzare ed esercitare pressioni a favore della vaccinazione contro l'influenza suina. Non ci sorprende che l'OMS non abbia avviato un nuovo studio con un gruppo di controllo. Tuttavia, gli autori di questo studio lo hanno fatto.

RISULTATI DELLO STUDIO

La Dott.ssa Meryl Nass riporta i risultati di questo studio:

- Prendendo in considerazione lo stato nutrizionale, bambini vaccinati con DTP, specialmente le femmine, hanno una mortalità tre volte più elevata tra i 2 e 6 mesi di età.

- Lo stato nutrizionale è stato un forte fattore di mortalità tra i maschi ma non tra le femmine.

- C'è una continua contraddizione tra gli studi sul DTP da paesi a basso reddito e la politica attuale.

- Per quanto riguarda lo stato nutrizionale, i bambini meglio nutriti sono stati vaccinati prima di quelli mal nutriti, ma morirono comunque in percentuale maggiore!

La Dott.ssa Nass riferisce inoltre che le informazioni nello studio sembrano indicare che i bambini maschi vaccinati morirono anche ad un tasso maggiore rispetto ai non vaccinati, ma lo studio sembra vago su questo punto.

IMPLICAZIONI NEL MONDO INDUSTRIALIZZATO

Non abbiamo studi sui tassi di mortalità da vaccinazioni che sono stati fatti nel mondo industrializzato. Le scuse utilizzate sono duplici: si rifiutano di fare studi controllati in modo casuale con la falsa dichiarazione che non sarebbe etico privare i "benefici" dei vaccini ad alcuni bambini. Si! I benefici che non sono mai stati documentati perché sarebbe sbagliato testarli. Esiste un ragionamento più elusivo e disonesto? Eludono gli studi dai risultati effettivi utilizzando una controfigura: lo sviluppo di anticorpi. Il problema è che gli anticorpi sono semplicemente i marcatori per l'immunità. Non sono l'immunità stessa, in quanto nessuno sa in cosa consista il peso adeguato di un anticorpo. È semplicemente un livello presunto. I livelli di anticorpi non ci dicono se si è sviluppata immunità alla malattia. Abbiamo prove chiare ed evidenti pubblicate su riviste mediche che documentano che il vaccino DTP uccide. Qual è la risposta ufficiale a queste informazioni? Non c’è stata. Questo studio e quelli precedenti, erano stati inizialmente accolti con un pò di finto interesse. Sono stati eseguiti pseudo studi utilizzando dati insufficienti da studi precedenti, che non erano stati progettati per trovare queste informazioni. Naturalmente, i risultati erano come desideravano, e portavano alla dichiarazione che il vaccino DTP non causa danni. Nonostante i migliori piani da sempre elaborati per nascondere la verità sui vaccini contro Difterite-Tetano-Pertosse, ora è chiaramente evidenziato. La nuova varietà acellulare, DTaP, potrebbe o non potrebbe essere più sicura. Come facciamo a saperlo? Come può chiunque giustificare l’utilizzo del vaccino DTP, che chiaramente è un assassino, nei paesi poveri? Dove sono gli studi che dimostrano la sicurezza del più recente vaccino DTaP? Ah è vero: sono nello stesso posto degli studi sulla sicurezza del DTP, nella fantasia di chi trae profitto dai vaccini.

 

http://adc.bmj.com/content/early/2012/02/13/archdischild-2011-300646.full

Venerdì, 07 Ottobre 2016 07:54

PILLOLE ALIMENTARI 2.

07-10-2016

- E' stato dimostrato con esperimenti di laboratorio che le proteine degli spinaci impediscono l'assorbimento del colesterolo e degli acidi biliari e contribuiscono a ridurre il livello di colesterolo nel sangue.

- La lattuga trasmette una grande sensazione di sazietà e apporta pochissime calorie, inoltre contribuisce a ridurre il nervosismo o l'ansia che normalmente si manifestano con l'obesità. Un buon piatto di lattuga riduce fortemente l'appetito e fornisce all'organismo una notevole quantità di vitamine e di minerali.

- La mandorle contengono i minerali che formano lo scheletro (calcio, fosforo e magnesio) in proporzione molto equilibrata; inoltre, al contrario degli alimenti a reazione acida come la carne, che accrescono la perdita di calcio con l'urina, le mandorle sono alcaline e favoriscono la ritenzione di calcio; perciò, sono particolarmente indicate per chi soffre di osteoporosi o di demineralizzazione ossea.

- In caso di diabete, la banana si può mangiare, ma con moderazione, controllando il suo apporto di carboidrati, sotto forma di zucchero. A differenza dello zucchero raffinato, gli zuccheri della banana si assorbono più lentamente e quindi non provocano un aumento improvviso del livello di glucosio (zucchero) nel sangue.

- I piselli sono un alimento molto adatto per le donne incinte o che allattano, grazie alla loro ricchezza di proteine (specialmente se combinati con cereali), vitamine e minerali. Inoltre, sono ricchissimi di folati, che combattono le malformazioni del sistema nervoso del feto.

- Quando è presente un grado di insufficienza cardiaca, cioè di incapacità del cuore a pompare in maniera soddisfacente il sangue, la pesca è sempre salutare. Le sue proprietà non stimolano direttamente il cuore, ma ne facilitano il compito particolarmente nei casi di :

1. Ischemia (insufficienza di irrorazione sanguigna) nelle arterie coronarie, che si manifesta come angina pectoris o infarto.

2. Lesioni valvolari, che rendono difficile l'attività del muscolo cardiaco (pompaggio del sangue).

3. Ipertensione arteriosa, che costringe il cuore a sopportare uno sforzo maggiore.

4. Miocardiopatia (alterazione del muscolo cardiaco), in genere causata dal consumo di bevande alcoliche.

Venerdì, 07 Ottobre 2016 07:53

IL FORMAGGIO AUMENTA IL COLESTEROLO BUONO.

07-10-2016

Contrordine, il formaggio fa bene al cuore. Uno studio pubblicato sull'American Journal of Clinical Nutrition e firmato da ricercatori dell'Università di Copenaghen dimostra che il formaggio grasso e stagionato, proprio quello imputato di effetti negativi sul sistema cardiovascolare, sembra in realtà in grado di alzare i livelli di colesterolo HDL, quello buono per intenderci. I ricercatori danesi hanno analizzato 139 volontari, dividendoli in tre gruppi: il primo ha mangiato due porzioni e mezza (circa 80 grammi) al giorno di formaggio stagionato e grasso, il secondo la stessa quantità ma di formaggio soffice e magro, il terzo nessun tipo di formaggio, seguendo però una dieta ricca di carboidrati. Alla fine delle 12 settimane di sperimentazione, gli scienziati hanno analizzato i livelli di colesterolo, zuccheri, trigliceridi, dell'insulina e la circonferenza della vita. Chi ha mangiato i formaggi grassi non ha evidenziato alcun aumento del girovita, dei livelli di colesterolo LDL e degli zuccheri, proprio come i volontari degli altri due gruppi. L'aspetto più sorprendente è che solo i soggetti del primo gruppo hanno mostrato un aumento dei valori relativi al colesterolo HDL.

 

http://ajcn.nutrition.org/content/104/4/973.abstract

07-10-2016

Il sambuco (Sambucus nigra) è una pianta appartenente alla famiglia delle Caprifogliacee, ben conosciuta fin dall’antichità, a cui erano attribuite svariate virtù terapeutiche. Le sue bacche, infatti, sono tuttora utilizzate in numerosi paesi dalla medicina tradizionale per il trattamento di influenza, raffreddore e sinusite. Viene anche utilizzato per scopi diuretici. Le bacche di sambuco, oltre a piccole percentuali di olio essenziale, contengono alcuni costituenti responsabili delle attività farmacologiche quali flavonoidi e antocianosidi (crisantemina, sambucianina e sambucina). La presenza di flavonoidi, inclusa quercetina e rutina, può spiegare l’attività antiossidante delle bacche. In vitro è stata osservata una significativa attività antiossidante accertata con l’ORAC (Oxygen Radicals Absorbance Capacity). La recente letteratura scientifica indica attività antivirale contro l’influenza e l’herpes simplex. Studi in vitro riportano proprietà immunostimolanti e aumento delle citochine infiammatorie e antinfiammatorie. Tra i meccanismi d’azione dell’estratto di sambuco troviamo:

• inibizione dell’emagglutinazione prodotta dai virus influenzali nell’uomo;
• capacità antivirale;
• inibizione della replicazione virale in vitro e nell’uomo;
• attività immunostimolante;
• aumento della produzione di citochine infiammatorie e antinfiammatorie;
• aumento dell’attività degli enzimi lisosomiali;
• riduzione della produzione di prodotti della lipossigenazione.

ATTIVITA’ ANTIVIRALE E IMMUNOMODULANTE

Mumcuoglu, noto virologo israeliano, è stato il primo a scoprire che alcuni costituenti presenti nelle bacche del sambuco sono in grado di neutralizzare l’attività dei recettori emagglutinici dei virus. Sono stati condotti negli ultimi anni cinque studi clinici su svariate preparazioni a base di sambuco, che includevano 144 partecipanti. Due randomizzati, doppio cieco, placebo controllo, con rispettivamente 27 e 60 pazienti, hanno testato l’efficacia del sambuco nel trattamento dei sintomi associati all’influenza. In questi studi è stato dimostrato che l’estratto di sambuco assunto oralmente è efficace nell’inibire l’influenza sia del tipo A che quello B già a 48 ore dall’esordio. I dati in possesso permettono di affermare che il sambuco può produrre la riduzione del 50% nella gravità e nella durata della sintomatologia. Buoni risultati si sono ottenuti anche nel trattamento dell’herpes simplex 1. Si sta anche studiando la potenziale capacità del sambuco di inibire l’infettività di forme isolate e cliniche dell’HIV.

COLESTEROLO

L’estratto di sambuco contiene le antocianine, che svolgono potenziali benefici contro vari stressor ossidativi. Le antocianine, incorporate nelle cellule endoteliali vascolari, possono conferire un significativo effetto protettivo contro il danno ossidativo. Le proprietà radical scavenger di questi composti possono essere utili nel trattamento dei disturbi vascolari. Uno studio randomizzato placebo-controllo ha osservato l’effetto di un basso dosaggio di sambuco (400 mg 3 volte al giorno) per 2 settimane. I pazienti seguivano una dieta contenente il 35% di grassi. I risultati hanno mostrato una lieve, ma statisticamente rilevante, riduzione dopo 2 settimane in tutti i parametri lipidici (colesterolo totale, HDL, LDL e trigliceridi). I ricercatori hanno concluso che i risultati potrebbero migliorare aumentando il dosaggio e utilizzando pazienti con livelli lipidici elevati.

 

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15080016

http://www.nature.com/ejcn/journal/v58/n2/full/1601773a.html

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/14749743

 

Giovedì, 06 Ottobre 2016 06:33

CONSIGLI NATUROPATICI PER LA DISPEPSIA.

06-10-2016

E' un disturbo della digestione, che diventa difficile e dolorosa. Normalmente la dispepsia viene chiamata cattiva digestione e si manifesta con eruttazioni, sensazione di pienezza gastrica, malessere o distensione addominale e acidità. In alcuni casi, la dispepsia può essere di origine organica e può anche comparire come uno dei primi sintomi di una grave malattia. Tuttavia, la dispepsia è in genere di tipo funzionale ed è causata da una cattiva alimentazione o da abitudini poco sane. E' importante intervenire su queste cause, perchè la dispepsia può addirittura causare gastrite e ulcera gastrica. Questi sono alcuni dei fattori che possono provocare o peggiorare la dispepsia:

1. Masticazione insufficiente (mangiare troppo velocemente o con voracità).
2. Orari irregolari dei pasti.
3. Stress o tensione nervosa.
4. Alimentazione ricca di fritti, cibi conservati e sottaceti.
5. Eccesso di grassi e consumo di alimenti che spesso provocano intolleranza gastrica, come il latte.
6. Eccesso di liquidi, specialmente bibite gassate e birra.

ALIMENTI DA PREFERIRE

- GERMOGLI: contengono enzimi che predigeriscono i carboidrati, le proteine e i grassi presenti nei semi. Gli enzimi favoriscono la digestione e l'assimilazione, perciò sono particolarmente consigliati in caso di dispepsia.

- CEREALI INTEGRALI: orzo, riso, avena e segale, sono tollerati molto bene da chi ha lo stomaco delicato. Contengono fibre e, in caso di dispepsia, questo è un vantaggio.

- INSALATA: nonostante quello che si crede volgarmente, gli ortaggi crudi ben masticati non sono difficili da digerire, inoltre preparano lo stomaco a ricevere altri alimenti e a stimolare la digestione. L'azione tonificante è almeno in parte dovuta al contenuto di enzimi e fibre vegetali.

- ZUCCA: protegge e lenisce la mucosa dello stomaco, inoltre neutralizza l'acidità in eccesso. Si consiglia di prenderla sotto forma di crema o passato.

- PAPAIA: si digerisce bene e facilita la digestione di altri alimenti grazie al suo contenuto di papaina, un enzima che favorisce l'assimilazione delle proteine.

- FINOCCHIO: il suo olio essenziale, ricco di anetolo, tonifica i processi digestivi e favorisce la digestione.

ALIMENTI DA EVITARE

- FRITTI: quando l'olio si surriscalda durante la frittura, si formano sostanze, come l'acroleina, che irritano l'apparato digerente. Gli alimenti fritti aumentano il rischio di dispepsia.

- SPEZIE: anche in piccole dosi possono essere uno stimolo irritante per la mucosa gastrica e aumentare la produzione di succhi. Causano spesso disturbi gastrici e cattiva digestione.

- BEVANDE ALCOLICHE: contengono alcol, che irrita e infiamma la mucosa gastrica. Il consumo regolare di bevande alcoliche danneggia sia lo stomaco sia il pancreas, che sono i principali produttori di succhi gastrici.

- CAFFE': il consumo regolare di caffè provoca dispepsia. L'essenza del caffè e la caffeina irritano la mucosa gastrica e alterano fisiologicamente la digestione. La tazzina di caffè a fine pasto non è salutare; la sensazione di benessere che si prova è dovuta all'effetto stimolante della caffeina che non facilita nè migliora la digestione.

- ACETO: rende la mucosa dello stomaco più sensibile all'azione dell'acido presente nel succo gastrico. L'aceto e i sottaceti provocano o peggiorano la sensazione di pesantezza, il bruciore e il dolore di stomaco tipici della dispepsia.

- BIBITE: diluiscono i succhi gastrici rallentando la digestione quando si bevono a fine pasto. Spesso contengono zuccheri e anidride carbonica, che irritano lo stomaco.

- GRASSI TOTALI: tutti i grassi non sono solubili in acqua, perciò sono difficilmente digeribili. I grassi animali che si digeriscono peggio sono quelli del latte e dei latticini perchè sono omogeneizzati. Per migliorare la dispepsia, bisogna ridurre il consumo di grassi.

- FRUTTI DI MARE: si digeriscono male, anche perchè le cellule muscolari, che formano la carne, sono avvolte in una fitta rete di collagene, fibre che difficilmente i succhi gastrici riescono a intaccare.

- CIOCCOLATO: è un prodotto molto concentrato, specialmente di zuccheri e grassi, perciò si digerisce male. Contiene anche sostanze stimolanti, che irritano la mucosa dello stomaco.

- LATTE: l'intolleranza al lattosio è piuttosto frequente negli adulti di tutti i gruppi razziali. Spesso, senza saperlo, il latte è causa di cattiva digestione, specialmente se si dolcifica con zucchero. Il latte intero si digerisce peggio di quello scremato.

06-10-2016

I semi o noci di anacardio sono un tipo di frutta secca fra i più apprezzati e il fatto che vengano prodotti solo nei paesi tropicali ne aumenta ulteriormente il valore e la ricercatezza. I semi di anacardio sono frutti secchi oleaginosi, dal sapore dolce e gradevole. Sono ricchissimi di acidi grassi insaturi, come l’oleico e il linoleico, di vitamine, come la B1, la B2, acido pantotenico e di minerali, come il magnesio (260 mg/100 g), il potassio, il ferro e il fosforo. E’ notevole soprattutto il contenuto di magnesio, uno dei più alti del regno vegetale, superato solo da quello dei semi di girasole (354 mg/100 g). Il magnesio interviene in molte funzioni metaboliche, soprattutto nella trasmissione degli impulsi nervosi. La sua carenza produce nervosismo e irritabilità e addirittura crampi e spasmi. Il seme o frutto secco dell’anacardio è ricchissimo di magnesio e anche di vitamine B1 e B2 (più della mandorla e della noce), che sono essenziali per la stabilità nervosa, perciò si consiglia specialmente in caso di:

- Nervosismo, irritabilità nervosa, depressione, debolezza e stanchezza particolari.

- Spasmi agli organi cavi: colon (colon irritabile), utero (dismenorrea) o arterie coronariche (angina pectoris).

06-10-2016

AÇAI                                                          

L’açai è un frutto di una palma che cresce nell’Amazzonia, una bacca di color porpora riconosciuta per le sue virtù, come energizzante, per l’alto contenuto di vitamina E e le fibre. Spesso si trova in compresse, ma se riusciamo a trovarlo in polvere possiamo realizzare deliziosi dessert, frullati e anche il gelato. L’açai risulta essere un potente antiossidante da utilizzare anche nei casi di invecchiamento precoce, per mantenere in salute il sistema cardiovascolare, l’apparato digerente, il metabolismo, il controllo del peso e per rafforzare il sistema immunitario e contrastare le infiammazioni. Molte sono le proprietà di questa piccola bacca tant’è che si è dimostrato efficace anche nel migliorare il tono della pelle, migliorare la visione notturna, migliorare la concentrazione e aumentare l’energia e la vitalità. Inoltre uno studio recente realizzato dall’Università della Florida mostra come gli estratti di bacche di açai inneschino un’autodistruzione di risposta fino all’86% delle cellule cancerose. Un passo importante nella ricerca del cancro.

ACEROLA

L’acerola è il frutto di un piccolo albero, originario del centro – sud America, chiamata anche ciliegia delle Antille. Questo piccolo frutto simile ad una ciliegia, dal sapore aspro è un vero compendio di vitamina C e sali minerali. Un piccolo frutto ricchissimo di vitamina C che aiuta le difese immunitarie, ricco anche di vitamina B1, B2, B3, B5, B6, beta-carotene, ferro, calcio e magnesio. L’acerola è utile nei casi fragilità capillare, ottimo tonico-stimolante, antiemorragico, antivirale, antiossidante e molto importante anche la sua proprietà antianemica dovuta alla presenza di acido folico che favorisce l’assorbimento di ferro.

UNCARIA

E’ una pianta sudamericana ampiamente utilizzata per alleviare il dolore, l’infiammazione e stimolare il sistema immunitario. In polvere, si adatta bene con minestre e bevande calde. Pianta immunostimolante che cura le malattie da raffreddamento, aiuta in casi di allergie, aumentando le difese immunitarie. Possiede proprietà antivirali, infatti è molto utile nei casi di herpes, ma oltre a ciò l’uncaria si è dimostrata utile in casi di cancro, nelle malattie degenerative e nelle sindromi da immunodeficienza.

MIRTILLI

I mirtilli sono potenti antiossidanti e il loro consumo regolare può aiutare a prevenire le malattie cardiovascolari e il rischio di infezione del tratto urinario. Il mirtillo è un forte alleato nei casi di fragilità capillare, disturbi intestinali, disturbi del fegato, aiuta la circolazione e i problemi alla vista. Forte antiossidante che aiuta nella lotta contro i radicali liberi e tonico per la nostra pelle. Contro i problemi delle vie urinarie bere succo di mirtillo aiuta molto.

CACAO GREZZO

Il cacao grezzo contiene un alto tasso di epicatechina, un flavonoide (un pigmento vegetale idrosolubile) di cui sono ricchi anche broccoli, vino rosso e the verde, dalle proprietà importantissime. L’epicatechina potrebbe liberarci di almeno quattro delle cinque più comuni malattie del mondo occidentale: ictus, infarto, cancro, diabete. Questo è quanto emerge da ricerche condotte e ancora in fase di sviluppo. Il cioccolato che mantenga tutti i suoi flavonoidi e composti aumenta l’afflusso di sangue al cervello e potrebbe anche avere l’effetto di migliorare la memoria a breve termine. Il cacao grezzo sembra avere più di 300 sostanze nutritive ed è una fonte ricca di antiossidanti.

MACA

La Maca è un tubero della pianta perenne delle Ande peruviane, la parte impiegata è costituita dalla radice: consumata fresca o secca, è nota sin dai tempi degli Inca soprattutto per le sue qualità energetiche ed afrodisiache. Nota anche come coadiuvante nel trattamento di alcuni tipi di tumore, nella cura dell’anemia, nel trattamento dell’impotenza maschile, nel trattamento delle disfunzioni ovariche, compresa la menopausa, e nel trattamento della sterilità maschile e femminile.

ALOE VERA

L’aloe è una pianta che cresce nei climi caldi e le sue foglie sono ricchissime di componenti che vanno da un’ampia gamma di sali minerali, di vitamine, di proteine, aminoacidi, polisaccaridi ed enzimi fino a molecole che hanno proprietà curative, cicatrizzanti, disinfettanti, antinfiammatorie, riepitelizzanti, immunomodulanti e rigeneranti del sistema immunitario. Per questi suoi requisiti, l’aloe presenta lo spettro più ampio, rispetto ad ogni altra pianta, del cosiddetto “fitocomplesso”, tanto da essere considerata medicinale dall’antichità e fino ai tempi moderni e di meritare, dopo un lunghissimo periodo di oblio, importanti attività di studio e di ricerca scientifica in tutto il mondo. Esistono circa 360 tipi di aloe, ma la più interessante in quanto a principi attivi è senza dubbio la “arborescens“, essendo la più completa. Nella medicina egiziana e cinese era utilizzata per curare ulcerazioni, ferite, malattie della pelle e parassiti intestinali. Nei tempi moderni si è scoperto e documentato che l’aloe ha straordinarie capacità di ripristinare il normale equilibrio dell’organismo intervenendo dove esistono dei meccanismi cellulari alterati. I suoi componenti agiscono in sinergia e si attivano e si potenziano reciprocamente.

SPIRULINA

La spirulina è la miglior fonte di proteine vegetali, con un contenuto proteico pari al 65%, più elevato di qualsiasi altro alimento naturale. Si tratta inoltre di una proteina estremamente facile da digerire e da assimilare. Le pareti delle cellule di quest’alga sono, infatti, formate da muco-proteine di facile digeribilità perché si dissolvono completamente nell’apparato digestivo. La spirulina è completa perché possiede tutti gli amminoacidi essenziali (quelli che l’organismo non riesce a sintetizzare) in proporzione ottimale e 10 dei 12 amminoacidi non essenziali. Proprio per l’alto apporto di proteine è molto consigliata ai vegetariani e ai vegani. È ricca di fitoelementi di ogni tipo: composti come la ficocianina, i polisaccaridi e i solfolipidi che rafforzano il sistema immunitario. La spirulina ha proprietà antibiotiche, inibisce la crescita di batteri, lieviti e funghi. Questo superalimento ha una concentrazione eccezionale di nutrienti funzionali quale non si è mai vista in nessun cibo, pianta, erba o cereale. I solfolipidi della spirulina possono impedire che i virus attacchino o penetrino nelle cellule, evitando così che si sviluppino infezioni virali. È stato dimostrato che la ficocianina e i polisaccaridi della spirulina aumentano la produzione di macrofagi, contribuiscono alla riproduzione del midollo spinale, rafforzano il sistema immunitario e la capacità di resistenza alle malattie.

SEMI DI CHIA

I semi di chia erano considerati come la razione base di sopravvivenza dei guerrieri Aztechi. Le leggende ci dicono che gli aztechi trassero la loro forza durante le battaglie e che proprio grazie ai semi di chia conquistarono territori e popolazioni fino a formare il grande impero avente in Tenochitlan la sua capitale. Dei semi di chia venne fatto un uso medicinale da parte degli Aztechi, per alleviare gli stati generali di dolore, per curare le irritazioni della pelle e per disinfettare occhi e ferite. Il chia con il corso dei secoli si avviò verso l’oscurità sopravvivendo solamente in zone marginali nelle montagne del Messico e del Guatemala. Solo recentemente, intorno agli anni 90 si è tentata la reintroduzione del chia nelle diete alimentari, grazie alle sue eccellenti qualità nutritive. I semi di chia sono insapore e possono essere aggiunti a qualsiasi alimento, e una volta ingeriti, sviluppano all’interno dell’intestino una barriera fisica fra i carboidrati e gli enzimi digestivi che li scompongono, ritardando così, la conversione degli stessi carboidrati in zucchero. Questa patina gelatinosa protegge anche il tessuto intestinale da un eventuale attacco batterico. Il beneficio di questa barriera è a chiaro appannaggio dei diabetici, ma le proprietà idrofile dei semi di chia aiutano anche la digestione di tutti gli alimenti. I semi di Chia sono validi anche per donare energia e sostenere il sistema nervoso e per questo sono utili per aumentare la capacità di concentrazione e per diminuire l’ansia; questi semi non contengono glutine e sono a basso indice glicemico, pertanto possono essere consumati anche dai celiaci, dai diabetici e da coloro che soffrono di ipoglicemia, dato che rilasciano il glucosio poco alla volta e mantenendo stabile il livello di zucchero nel sangue. Insomma difficilmente si possono trovare controindicazioni e i benefici che possono apportare lo fanno un vero e proprio superalimento. I ricercatori delle Università Sudamericane, sostengono inoltre che la salvia hispanica, sia ritardante nelle malattie connesse all’invecchiamento ma anche utile per contrastare l’insorgenza del cancro, delle malattie cardiovascolari, delle cataratte, e soprattutto, ne riconoscono un’azione protettiva sul sistema immunitario. Innegabile è il suo effetto equilibratore dei trigliceridi e del colesterolo. Il 21% dei semi di Chia è composto da proteine, compresi gli aminoacidi essenziali che vanno presi dal cibo perché l’organismo non riesce a sintetizzare da solo; questi semi sono in grado di assorbire una quantità d’acqua nove volte superiore al loro peso e questo li rende perfetti per pulire l’intestino: assorbendo l’acqua, i semi creano un gel che raccoglie scorie e tossine dall’intestino e le incorpora nelle feci contrastando, così, la sindrome del colon irritabile e la stitichezza. I semi di chia forniscono più di un terzo delle esigenze quotidiane di fibre e quasi il 20% di calcio al giorno in un’unica dose. Più della metà dei grassi presenti nei semi di chia consiste in acido alfa-linolenico, un acido grasso omega-3.

06-10-2016

Questa notizia è in rete già da diverso tempo eppure sembra che nessuno ne voglia prendere atto. L’analgesico più conosciuto, l’Aulin, è tossico. Utilizzato per lo più nei mal di testa, mal di denti, un antidolorifico utilizzato e consigliato spesso. Qualche anno fa se ne era ancora parlato, l’allarme era stato lanciato da 16 paesi Europei e Irlanda, Spagna e Finlandia lo avevano ritirato dal mercato. Un medicinale che non viene nemmeno commercializzato negli Stati Uniti, in Giappone, Canada, Germania e Gran Bretagna. I primi Paesi a ritirare dal mercato il nimesulide (per l’Italia il farmaco di marca più noto è sicuramente l’Aulin) nel lontano 2002 furono Spagna e Finlandia, seguite nel 2007 anche da Irlanda. Nel Gennaio 2010, dopo numerosi casi di danni collaterali su diversi pazienti, principalmente danni al fegato e all’apparato gastroenterico causati dalla nimesulide, la Commissione Europea raccomanda ai vari paesi dell’ Unione di «evitare ogni possibilità d’uso cronico della nimesulide».Già prima delle raccomandazione della Commissione Europea nel 2010, ben nove nazioni Europee (Belgio, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Olanda, Spagna e Svezia) avevano ritirato il farmaco dal mercato, mentre addirittura Germania e Gran Bretagna non hanno mai autorizzato il suo commercio! In Italia invece, l’Aulin continua ad esser venduto dietro ricetta medica e prescritto per brevi periodi di tempo, anche se in commercio esistono già altri medicinali con la stessa efficacia e minor rischio per la salute. Il principio attivo Nimesulide, alla base di numerosi medicinali in commercio, comporterebbe effetti devastanti per il fegato, talvolta anche letali. Il Nimesulide è commercializzato in vari Paesi e in Italia ed è la molecola alla base di diversi farmaci: Algimesil, Antalgo, Areuma, Dimesul, Domes, Efridol, Eudolene, Fansulide, Flolid, Isodol, Ledolid, Ledoren, Nerelid, Nide, Nimenol, Nims, Noxalide, Resulin, Solving, Sulidamor, Fansidol, Sulide, Idealid, Delfos, Domes, Noalgos, Algolider, Aulin, Mesulid, Nimesil, Remov, Migraless, Edemax, Mesulid Fast, Nimedex. I primi a ritirare dal commercio farmaci contenenti il nimesulide sono stati Spagna, Finlandia ed Irlanda allertati dalla sua tossicità epatica, nel 2002. Cinque anni più tardi, il 15 maggio 2007, l’Irlanda si accoda, dopo che sei pazienti in cura con l’Aulin sono stati costretti al trapianto di fegato per grave insufficienza epatica. E’ proprio il documento ufficiale della Irish Medical Board (il massimo organo di Salute) a fugare ogni dubbio.
L’Irish Medical Board ha dichiarato: “è un raro ma grave effetto collaterale del nimesulide. Tuttavia abbiamo ricevuto dati provenienti dall’Unità Nazionale di trapianto di fegato del St. Vincent University Hospital, i quali parlano di sei pazienti che hanno richiesto trapianto di fegato dopo il trattamento con il nimesulide. Da quando il prodotto ha fatto ingresso in Irlanda nel 1995, si sono registrati un totale di 53 segnalazioni. Tra queste nove casi di insufficienza epatica, sei dei quali provenivano da l’Unità Nazionale trapianto di fegato e tre casi mortali di insufficienza epatica. “Non sembra però che l’allarme abbia in qualche modo preoccupato l’Italia. Il nostro Paese consuma il 60% della produzione mondiale di nimesulide. Sembra che nel maggio 2008 un’inchiesta guidata dal magistrato torinese Raffaele Guariniello abbia portato allo scoperto un sistema illecito che potrebbe avere arrecato danni alla salute dei cittadini. Un alto funzionario dell’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco) avrebbe intascato mazzette per evitare i controlli sul farmaco. In manette sarebbero finiti 2 funzionari dell’Aifa, Pasqualino Rossi ed Emanuela Bove. Nel maggio 2008 la SIF (Società Italiana di Farmacologia) avrebbe riportato che i benefici sono superiori ai rischi legati al principio attivo. “Se essa (nimesulide) resta in commercio oltre che in Italia in ben altri 16 Paesi europei“, ha dichiarato, “fra cui Francia, Portogallo, Svizzera, Ungheria, è perché l’Agenzia regolatoria europea ha ritenuto che, nonostante quanto autonomamente stabilito da alcuni Paesi, il suo profilo di beneficio/rischio rimane ancora favorevole“.

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