Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

Giovedì, 23 Maggio 2019 09:38

PILLOLE ALIMENTARI 11.

24-05-2019

- Alcuni ricercatori pakistani hanno dimostrato l'efficacia antibatterica del susino. Il succo di questo frutto è stato testato in vitro contro nove batteri; quattro Gram-positivi (Staphylococcus aureus, Streptococcus intermedius, Bacillus cereus, Bacillus pumilus) e cinque Gram-negativi (Escherichia coli, Proteus mirabilis, Shigella flexneri, Salmonella typhi e Klebsiella pneumoniae). Il succo di susine è stato capace di inibire la riproduzione batterica in tutte e 9 le specie.

- È scientificamente dimostrato che gli esteri triterpenici, una delle sostanze che la nespola contiene, esercitano una notevole azione antivirale, in particolare contro i rinovirus responsabili del comune raffreddore. Si consiglia quindi di approfittare in primavera di mangiare nespole in abbondanza, in modo da sfruttarne l'azione preventiva e curativa contro il raffreddore.

- La banana è il frutto consigliato agli sportivi per il suo contenuto di potassio. Con 100 grammi di prodotto ci si assicurano 350 mg di potassio, un sale minerale che aiuta a combattere i crampi muscolari che spesso compaiono durante gli allenamenti sportivi. Non solo, la banana contiene anche buone percentuali di calcio, fosforo e ferro, e sali minerali importanti per le funzioni vitali dell'organismo. Non mancano le vitamine A, B1, B2, C ed E.

- Le olive nere sono più nutrienti di quelle verdi, perchè sono rimaste più a lungo sull'albero e quindi sono più ricche di sostanze nutritive. Le olive nere contengono meno acqua e una quantità maggiore di olio, vitamine e minerali. Diversamente, le olive più sono verdi e più sono ricche di oleuropeoside, un glucoside vasodilatatore e ipotensore, presente anche nelle foglie dell'olivo, che è una delle sostanze responsabili del sapore amaro.

- Le persone che soffrono di insonnia ora possono avere un’alternativa ai farmaci per conciliare il sonno. La terapia per vincere l’insonnia è semplicissima, a portata di mano e con sostanze naturali: un bicchiere di succo d’amarena prima di andare a letto. A seguito di una ricerca gli scienziati sostengono che il succo dell’amarena ha un lieve effetto ipnotico. L’insonnia è una patologia che è diventata uno dei grandi problemi per la salute nell’era moderna, conseguente allo stress quotidiano. Il Dr. Wilfred Piccione, psichiatra della Rochester University di New York, direttore della ricerca, ha affermato che l’effetto ipnotico del succo dell’amarena è associato all’alta concentrazione di melatonina presente nel frutto. Questa sostanza, che migliora il sonno, rende più agevole l’addormentarsi ed è capace di regolare il ciclo del dormiveglia nell’organismo. I ricercatori hanno effettuato la ricerca sulle amarene per l’alto contenuto di melatonina, presente in esse, rispetto ad altri frutti. Il succo naturale ricavato dalle amarene rappresenta un'efficacissima alternativa ai sonniferi farmaceutici che come tutti i farmaci provocano effetti collaterali indesiderati.

- In un esperimento condotto all'Università della California si è registrata una diminuzione del 20% del livello di acido litocolico nelle feci. L'acido litocolico, come altri acidi biliari presenti nelle feci, è posto in relazione con il cancro del colon: una concentrazione più alta di questi acidi nelle feci aumenta il rischio di soffrire di cancro del colon. È risaputo da alcuni anni che le fibre solubili di alcuni alimenti vegetali proteggono contro il cancro del colon, perciò il consumo regolare di prugne, sia fresche sia secche, è un'ottima prevenzione per tutti quelli che rischiano di soffrire di questa malattia, sia per cause genetiche (poliposi intestinale) sia acquisite (alimentazione povera di fibre vegetali, stitichezza cronica o diverticolosi del colon).

- Le albicocche mantengono efficiente la vista e conferiscono allo sguardo la brillantezza e la bellezza caratteristiche di una buona salute. Quest'azione è esercitata non solo dalla provitamina A, ma anche dalle altre vitamine e minerali contenuti nelle albicocche. L'albicocca è adattissima in caso di secchezza, bruciore o irritazione cronica della congiuntiva, perdita dell'acuità visiva, causata da atrofia della retina, e cecità notturna. Ottimi risultati si ottengono seguendo una dieta a base di albicocche. Questa dieta consiste nell'alimentarsi quotidianamente per 15 giorni, possibilmente a cena come piatto unico, con mezzo chilo di albicocche ben mature.

24-05-2019

Il sapore e l’aroma dell’olio d’oliva extra vergine aiutano a dimagrire in modo sano. Infatti, mangiare e respirare l’aroma dell’olio d’oliva fa essere sazi e ben nutriti. Queste affermazioni appaiono incredibili e sorprendenti ma questo è ciò che hanno scoperto alcuni scienziati tedeschi e austriaci, dopo aver condotto una serie di ricerche che hanno evidenziato come il sapore e l’aroma dell’olio d’oliva extra vergine sono direttamente correlati con la perdita di peso. Le ricerche e gli esperimenti sono stati effettuati su volontari che hanno consumato per 3 mesi 2 tazze al giorno di yogurt con aggiunta di grassi: olio di colza, olio d’oliva extra vergine, burro e strutto. Il risultato delle ricerche ha evidenziato che coloro che avevano mangiato lo yogurt con l’olio d’oliva extra vergine avevano nel sangue una quantità maggiore di serotonina, un ormone prodotto dal cervello in seguito all’assunzione di alcune sostanze attraverso gli alimenti e agisce sul sistema nervoso dando sensazione di sazietà e di buon umore. A seguito di ciò, gli scienziati hanno esteso le ricerche ed hanno scoperto che questo effetto è associato con le sostanze aromatiche secrete dall’olio d’oliva extra vergine. Le persone, infatti, che hanno consumato lo yogurt con l’aggiunta di olio d’oliva extra vergine hanno assunto meno calorie in quanto l’organismo ha richiesto meno cibo. Le persone che sono dimagrite assumendo lo yogurt con l’olio d’oliva extra vergine e mantenendo un'alimentazione normale e moderata, sono riuscite a non riacquistare il peso perduto.

 

Giovedì, 23 Maggio 2019 09:35

OLFATTO E VITAMINA A.

24-05-2019

Se non siete in grado di godere della fragranza del pane appena sfornato, delle rose in fiore o di un costoso profumo, può darsi che siate carenti di vitamina A. I medici M. A. Briggs e R. B. Duncan della Victoria University di Wellington, nella Nuova Zelanda, affermarono sulla pubblicazione inglese "Nature" che gli animali allevati con una dieta priva di carotenoidi, avevano un olfatto difettoso. È noto da tempo, per esempio, che le membrane molli delle aree olfattive sono gialle, mentre non lo sono quelle che non hanno relazione con l'olfatto. Noi sappiamo che queste zone gialle contengono carotenoidi, che in laboratorio possono essere liberati dalla loro combinazione con proteine. Il fatto che dei pazienti trattati con vitamina A recuperassero l'olfatto, ha a che vedere probabilmente con l'interazione del carotene e dei semplici carotenoidi con la vitamina A nella zona olfattiva. L'olfatto fu recuperato da 48 dei 53 pazienti trattati con iniezioni intramuscolari di vitamina A, secondo quanto afferma un articolo su Scienze Newsletter.

23-05-2019

Uno studio dell'Istituto indiano di tossicologia ha esaminato i poteri disintossicanti della curcumina e il suo ruolo terapeutico e profilattico su ratti esposti a mercurio. I ratti sono stati sottoposti a test con singole iniezioni intraperitoneali di cloruro di mercurio. Il mercurio ha indotto cambiamenti biochimici nel siero dei ratti, danneggiando il loro fegato e reni. Il mercurio ha sottoposto i ratti a grave stress ossidativo, compresa la perossidazione lipidica, livelli anormali di glutatione e distruzione dell’attività della catalasi nel fegato, rene e cervello. Quando i ricercatori hanno somministrato trattamenti giornalieri di curcumina orale (80 mg per tre giorni), si sono verificati cambiamenti significativi. I cambiamenti biochimici indotti dal mercurio nel siero sono stati invertiti, e fegato e reni hanno cominciato a mostrare segni di riparazione. Quando il mercurio è stato inizialmente somministrato, ha causato cambiamenti nell’espressione di mRNA nel fegato e nel rene, ma quando la curcumina è stata usata come pre-trattamento, ha diminuito i livelli di espressione di mRNA, concludendo che la curcumina è una medicina preventiva positiva che protegge il fegato e i reni da danni all’RNA. Inoltre, quando la curcumina è stata somministrata per tre giorni, le concentrazioni di mercurio all'interno dei tessuti di ratto erano ridotti ed eliminate dai loro corpi, mostrando un effetto disintossicante. Gli autori concludono che l’assunzione di curcumina serve come antiossidante efficace con forti poteri protettivi nella lotta contro la tossicità del mercurio.

Mercoledì, 22 Maggio 2019 09:17

NITRITI MENO DANNOSI CON VITAMINA C.

23-05-2019

Uno degli argomenti più controversi nei circoli scientifici attuali concerne l'uso legale dei nitrati e dei nitriti come preservanti e aromatizzanti in cibi come salsicce, carne in scatola, bacon, carni insaccate in genere e pesce affumicato. In condizioni di laboratorio, è stato dimostrato che una volta ingeriti, i nitriti possono combinarsi nello stomaco con sostanze conosciute come ammine secondarie, per creare nuovi composti detti nitrosammine, le quali sono sostanze chimiche fortemente cancerogene.
La battaglia infuria tra medici e scienziati che insistono perchè nitrati e nitriti vengano proibiti quali additivi, e, dall'altra parte della barricata, i fabbricanti di alimentari e la FDA, che affermano che la probabilità di provocare il cancro è meno importante dell'utilità di disporre di cibi pronti. Ma qual è l'atteggiamento più sensato da prendere mentre la battaglia continua? Una risposta può essere: aumentate le vostre dosi di vitamina C ogni volta che mangiate cibi che potrebbero contenere nitrati o nitriti. L'eccezionale protezione offerta dalla vitamina C è stata dimostrata all'Eppley Institute for Research in Cancer, una branca dell'University of Nebraska Medical Center. Un'elaborata serie di test dimostrò che quando la vitamina C è presente in dosi sufficienti, la trasformazione dei nitriti in nitrosammine, potenzialmente mortali, viene quasi completamente bloccata (dal 97 al 99%). Il dottor Sidney S. Mirvish e i suoi colleghi furono così colpiti da questi risultati da raccomandare la vitamina C come misura precauzionale di routine ogni volta che s'ingerisca un notevole quantitativo di alimenti o medicinali trattati con nitriti.

23-05-2019

Se avete un mal di denti che dura da più giorni, è ovvio che dovete far visita al vostro dentista! Alcuni trattamenti naturali, tuttavia, possono contribuire a dare qualche sollievo dai sintomi quando non si ha accesso immediato ad un dentista o c’è bisogno di aspettare per un appuntamento. Alcuni semplici rimedi naturali per alleviare il mal di denti includono:

• AGLIO: È uno dei più popolari e ampiamente utilizzati rimedi nel trattamento delle malattie dentali. L’uso tradizionale di aglio è stato sostenuto da studi che ribadiscono le sue proprietà medicinali per lo più attribuite al composto Allicina presente nella pianta. L’aglio è particolarmente utile nel trattamento della carie dentali e altre infezioni orali.

• CIPOLLE: Le proprietà antibatteriche delle cipolle sono state ben definite da alcuni studi che le indicano come rimedio che può aiutare a combattere le infezioni dentali. Tuttavia questo tipo di rimedio naturale per il mal di denti può causare una certa quantità di disagi a causa del forte odore.

• CHIODI DI GAROFANO: L’uso di chiodi di garofano è uno degli antichi rimedi casalinghi per il mal di denti. L’olio di chiodi di garofano, noto per la presenza di eugenolo, viene infatti utilizzato in molti prodotti dentali e dentifrici. Grazie alle proprietà antimicrobiche e antidolorifiche naturali, i chiodi di garofano possono essere usati per trattare il mal di denti. Versare in un batuffolo di cotone alcune gocce di olio di chiodi di garofano da mettere sul dente interessato o all’interno della cavità del dente per alleviare il dolore immediatamente. In alternativa, masticare un paio di chiodi di garofano interi per rilasciare l’olio all’interno e ottenere lo stesso effetto.

• ACQUA E SALE: Un ottimo modo per ridurre il gonfiore e il dolore causato da un mal di denti è quello di fare sciacqui con una miscela di acqua salata calda. Mescolare 250 gr. di acqua calda con mezzo cucchiaino di sale per ridurre qualsiasi infiammazione delle gengive.

• MALVA: Un altro rimedio naturale utile in caso di mal di denti è la malva. Sia i fiori che le foglie, possono essere impiegati per fare impacchi da applicare su ascessi o per la preparazione di infusi da utilizzare tiepidi per risciacqui calmanti.

• FOGLIE DI CAVOLO: In caso di mal di denti provocato dalla presenza di un ascesso, preparare degli impacchi con delle foglie di cavolo lessate, da applicare sulla parte dolorante.

• ARTIGLIO DEL DIAVOLO: L’artiglio del diavolo viene impiegato per la realizzazione di rimedi fitoterapici in gocce da utilizzare in caso di mal di denti. Tale rimedio fitoterapico deve essere assunto dopo i pasti e diluito in acqua seguendo le indicazioni più adatte al proprio caso.

• FIORI DI BACH: I fiori di Bach possono essere utili ad alleviare i disturbi che spesso accompagnano il mal di denti, come mal di testa o della cervicale e dolori mandibolari. I Fiori di Bach solitamente consigliati in caso di mal di denti sono Impatiens e Crab Apple.

Martedì, 21 Maggio 2019 15:02

PABA: LA VITAMINA DENTRO UN'ALTRA VITAMINA.

26-01-2017

L'acido paramminobenzoico (PABA) è uno dei costituenti meno noti del complesso B, ed è anche un caso unico tra le vitamine, in quanto è una vitamina dentro un'altra vitamina. All'interno dell'organismo, il PABA forma uno dei costituenti fondamentali dell'acido folico e inoltre stimola i batteri intestinali a produrne, ed è implicato nell'utilizzazione dell'acido pantotenico. Il fabbisogno di PABA non è ancora stato stabilito, e alcune autorità scientifiche mettono in questione la sua appartenenza alle vere vitamine. Tuttavia, il PABA è una parte importante del complesso B. Non soltanto è necessario all'acido folico e all'acido pantotenico, ma funziona anche come coenzima nel metabolismo delle proteine e nella produzione di cellule del sangue. Il PABA si trova con altre vitamine B: in fonti alimentari quali il fegato, il lievito di birra, la melassa e le uova. Questa vitamina può anche venir sintetizzata dai batteri intestinali. Ciò che conosciamo riguardo al PABA lo conosciamo massimamente perchè esso è, in termini chimici, un antagonista dei sulfamidici (una classe di antibiotici). Nell'organismo, le sostanze sono collegate tra di loro in catene di molecole. Le sostanze che costituiscono i sulfamidici sono quasi le stesse che costituiscono il PABA. Quando i sulfamidici vengono assunti nell'organismo, si combinano con altre sostanze proteiche nel tratto digestivo. Poichè chimicamente sono tanto simili al PABA, si combineranno naturalmente con le stesse sostanze con cui si combinerebbe il PABA. Se vi pervengono per primi i sulfamidici, e se sono in quantitativo maggiore di quanto non sia il PABA, respingeranno la vitamina per "sovraffollamento". D'altro canto, se il PABA è presente in maggiori quantità e riesce a combinarsi per primo, i sulfamidici diventeranno inefficienti. Così, è probabile che l'assunzione di sulfamidici possa provocare una carenza non soltanto di PABA, ma anche di acido folico e acido pantotenico. Curiosamente, i possibili effetti collaterali dei sulfamidici: disordini digestivi, nervosismo e depressione, sono anche sintomi della carenza di queste vitamine B. Il fabbisogno medio di PABA nella nutrizione umana non è stato ancora calcolato; ma questa vitamina è stata riconosciuta di grande valore terapeutico come protezione dai raggi solari e probabile immunizzante contro il cancro della pelle. Il PABA è stato utilizzato con successo anche in un'altra malattia cutanea, la vitiligine.

Martedì, 21 Maggio 2019 15:00

ZINCO UTILE NELLA TERAPIA DEL DIABETE.

22-05-2019

L'insulina, il principale regolatore del metabolismo degli zuccheri, sembra interagire in alcune fasi con questo minerale: è infatti immagazzinata nelle cellule beta del pancreas in forma di cristalli di zinco, il quale, insieme all'insulina, favorisce la sintesi dei lipidi nelle cellule grasse e lega l'insulina alle cellule del fegato. Si è osservato che i ratti sottoposti a una dieta priva di zinco non tollerano più gli zuccheri dopo qualche tempo. Nel sangue del 25% di un gruppo di diabetici non insulino-dipendenti sono state rilevate concentrazioni di zinco inferiori alla norma, mentre nelle loro urine se ne è rilevata un'eccessiva quantità. Secondo gli autori di questo studio i pazienti in questione avrebbero problemi di assorbimento dello zinco e tenderebbero a espellerne troppo attraverso le urine. Non si sa però a che cosa sia dovuto questo fenomeno. Al diabete si accompagnano molte complicazioni quali la difficoltà di rimarginazione delle ferite e la maggiore predisposizione alle infezioni e lo zinco svolge un ruolo importante sia nella rimarginazione delle ferite sia nel sistema immunitario. Se è vero che una grande percentuale dei diabetici è carente di zinco a causa della difficoltà ad assorbire questo minerale e della tendenza a espellerne troppo attraverso le urine, allora la somministrazione di zinco sarebbe certamente utile perchè potrebbe ridurre le complicazioni che si accompagnano a questa grave malattia. A tutti i diabetici si consiglia una dieta ricca di fibre che, però, riduce la capacità dell'organismo di assimilare zinco e quindi l'integrazione della loro alimentazione con qualche compressa di questo minerale potrebbe riequilibrare lo scompenso.

Martedì, 21 Maggio 2019 14:58

6 BENEFICI POCO NOTI DELLE CILIEGIE.

22-05-2019

Le ciliegie sono un vero tesoro per il corpo. Possono migliorare il sonno, eliminare il mal di testa, ritardare l’invecchiamento e ridurre i rischi di malattie come cancro, pressione alta, artrite e gotta. Agiscono anche sui disordini dei reni, grazie alla loro capacità di eliminare l’eccesso di acido. Le ciliegie sono molto benefiche per trattare i problemi legati al freddo (mani e piedi spesso freddi, avere una continua sensazione di freddo, e così via). Ricche di ferro, sono spesso usate per arricchire il sangue e contrastare l’anemia. Ecco nel dettaglio alcuni dei benefici delle ciliegie:

RIDUCONO LE INFIAMMAZIONI: PREVENGONO E ALLEVIANO ARTRITE E GOTTA

La ricerca suggerisce che mangiare appena 10 ciliegie al giorno (1/2 tazza) protegge da artrite e gotta. Il ricercatore Hyon K. Choi e l’Arthritis Foundation dicono: “L’apporto di ciliegie è associato a rischi di gotta minori del 50%”. I ricercatori sostengono che questo significativo miglioramento abbia effetti anche a lungo termine. Un altro studio al Baylor Research Institute ha evidenziato che una dose giornaliera di ciliegie riduce l’osteoartrite del 20%. Pare che il potere antiossidante e antinfiammatorio delle antocianine e degli altri flavonoidi sia responsabile di questo effetto. Le ciliegie, in particolare quelle più acerbe, sono ben note perché possiedono tra i più alti livelli di antocianine. Ci sono anche prove che le ciliegie riducono l’eccesso di acido urico e la proteina C-reattiva, spesso responsabile delle malattie antinfiammatorie. Chiunque soffra di malattie degenerative come il cancro, malattie cardiache, pressione alta, artrite, osteoporosi, infezioni virali o batteriche, o candida, di solito ha infiammazioni nel corpo e può beneficiare degli effetti antinfiammatori delle ciliegie. L’infiammazione, come la febbre, è la naturale risposta del corpo allo stress e al suo sforzo di guarirsi. In molti casi, un’infiammazione cronica di livello basso che si protrae a lungo è un fattore significativo nell’invecchiamento precoce e nello sviluppo di malattie future. Le ciliegie possono rivelarsi più efficaci e decisamente migliori di un’aspirina nel ridurre infiammazioni ed emicrania.

AIUTANO A PREVENIRE E COMBATTERE IL CANCRO E ALTRE MALATTIE DEGENERATIVE

L’alto contenuto di fibre, la vitamina C, i carotenoidi e le antocianine (in particolare la cianidina) che si trovano nelle ciliegie, sono tutte utili nella prevenzione e nel trattamento del cancro. Uno studio, in cui sono state usate cellule cancerose umane, ha evidenziato un arresto nel duplicarsi delle cellule e l’apoptosi delle cellule mutate esposte alle antocianine delle ciliegie. Sembra che anche un altro flavonoide di cui sono ricche le ciliegie, la quercetina, sia molto potente nel combattere le cellule cancerogene. Le ciliegie contengono acido ellagico e perillyl alcohol (POH), entrambi composti efficaci nel trattare il cancro. L’acido ellagico è definito uno dei modi più efficaci per prevenire il cancro grazie alle sue proprietà anticarcinogene e antimutagene. Il POH ha evidenziato di privare le cellule cancerogene delle proteine di cui hanno bisogno per crescere, ed è stato testato e provato con successo su diversi tipi di cancro.

PROMUOVONO UNA BUONA PRESSIONE SANGUIGNA

L’elevato livello di potassio delle ciliegie può aiutare a moderare la pressione sanguigna e ridurre l’eccesso di sodio. Una tazza di ciliegie ha livelli di potassio paragonabili a quelli di una banana. Il suo contenuto di quercetina può anche supportare integrità e salute dei vasi sanguigni.

RIDUCONO I SEGNI DELL’INVECCHIAMENTO

Importanti flavonoidi, come l’isoquercetina, la quercetina e la vitamina C, abbondanti nelle ciliegie, aiutano a ridurre lo stress ossidativo, rallentando il processo di invecchiamento. La loro attività anti-ossidativa è uno dei motivi per cui questi flavonoidi aiutano a combattere il cancro.

MIGLIORANO LA RIPRESA DOPO AVER FATTO ESERCIZIO E DANNO SOLLIEVO AI MUSCOLI

L’effetto antinfiammatorio e antiossidante di antocianine e flavonoidi può ridurre la presenza di radicali liberi indotti da esercizio, il tempo di ripresa, dolore e infiammazioni e dolori muscolari. Quindi le ciliegie sono una scelta intelligente per gli entusiasti del fitness e soprattutto per gli atleti che hanno alti rischi di osteoartrite a causa del fatto che lo sforzo eccessivo delle articolazioni può provocare rottura di cartilagini, dolore e fratture.

MIGLIORANO IL SONNO

La melatonina, di cui sono ricche le ciliegie, è molto riconosciuta per i suoi effetti positivi sulla qualità del sonno, di cui molte persone sono carenti.

Niente batte le ciliegie fresche. Quindi procurati una manciata di ciliegie biologiche e consumale a colazione o nello spuntino pomeridiano.

 

http://blog.arthritis.org/living-with-arthritis/arthritis-diet-cherries/

https://www.medicalnewstoday.com/articles/246114.php

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1082898/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16366675

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3685779/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20033131

21-02-2017

I ricercatori della Graduate School di Scienze Agrarie di Tottori University e il Dipartimento di Nutrizione della Junior College di Tokyo in Giappone, hanno recensito quasi 100 studi scientifici che analizzano la vitamina B12. Gli autori dello studio sostengono che le fonti alimentari di questa vitamina, sono alimenti di origine animale come uova, latte, carne e pesce, ma ci sono anche alcuni alimenti a base di piante che ne contengono una quantità elevata. Tuttavia, gli scienziati hanno scoperto che gli unici esseri viventi che possono creare vitamina B12 sono i batteri, che vivono nel tratto digestivo degli animali. I batteri possono vivere su o vicino ad alcuni tipi di piante, fornendo loro la vitamina. Ma i risultati dello studio hanno dimostrato che il corpo umano, in realtà non è in grado di utilizzare il modello a base vegetale di vitamina B12, il che significa che i vegetariani e vegani sono ad alto rischio di sviluppare una carenza di questa vitamina. Inoltre, le persone anziane che soffrono di alcuni disturbi gastrointestinali sono a rischio perché i loro corpi non sono in grado di assorbire il tipo normale di B12 che è nel cibo.
La vitamina B12 è essenziale per la formazione dei globuli rossi e la carenza di vitamina B12 può portare a problemi di salute come l’anemia perniciosa - un tipo di malattia del sangue, così come danni ai nervi e danni cerebrali, che potrebbero alla fine diventare irreversibili. La vitamina svolge un ruolo fondamentale per aiutare il corpo ad assorbire l’acido folico, facilitando il rilascio di energia. Precedenti studi hanno dimostrato gli effetti della carenza di vitamina B12. Ad esempio, la ricerca della Rush University Medical Center ha rivelato che le persone anziane con bassi livelli di vitamina B12 hanno un rischio maggiore di sviluppare il restringimento del cervello, che porta ad una perdita delle loro capacità cognitive. Altre ricerche realizzate in Finlandia hanno rivelato che una bassa assunzione di vitamina B12, accanto a carenza di acido folico, potrebbe causare attacchi di depressione. È interessante notare che questo più recente studio mostra che integratori alimentari di vitamina B12 disponibili nei negozi, come la spirulina - un’alga blu-verde, contengono in realtà una forma “falsa” di vitamina B12 che il corpo umano non è in grado di utilizzare. In conclusione, i ricercatori raccomandano che i vegani e vegetariani aggiungano vitamina B12 nella loro dieta mangiando cibi fermentati, ad esempio particolari tipi di funghi che contengono la vitamina B12. Essi raccomandano inoltre, che gli anziani dovrebbero mangiare cibi fortificati con vitamina B12, come pesce o frutti di mare. Inoltre, bisogna fare attenzione al calore a cui gli alimenti sono esposti durante la conservazione e la cottura perchè può portare alla perdita della vitamina B12.

 

http://pubs.acs.org/doi/abs/10.1021/jf401545z

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23782218

https://www.acs.org/content/acs/en/pressroom/presspacs/2013/acs-presspac-july-17-2013/preventing-vitamin-b12-deficiency-among-vegetarians-vegans-and-t.html

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